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Me pizzica me mozzica

riflessioni sul "successo"

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ho letto che Lando Buzzanca (grande attore secondo me) ha tentato il suicidio per un mancato ingaggio

 

mi chiedo, a parte la famosa frase di Andy Warhol per cui tutti prima o poi avranno un quarto d'ora di celebrità ...vi invito ad una riflessione (spero sufficientemente seria, al netto delle immancabili cazzate)

ma voi , supponendo di essere famosi o essere stati famosi, sapreste affrontare il ritorno nell'anonimato?

 

quanto siamo vanitosi in tema di successo, fama ecc.??

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ti dico la mia (e rispondo seriamente).

 

io credo che chi fa l'attore, lo sportivo o in linea generale è una persona famosa, vive gli stessi disagi di chiunque altro.

 

Non è questione di guadagnare 1 o un milione, è questione che in certi casi purtroppo la testa crolla e non è facile reagire. i soldi purtroppo non bastano in questi casi, ne quelli passati (soprattutto) ne quelli che si hanno.

 

immagino il successo, in qualunque campo, come la "droga" più pesante da cui si è assuefatti... ed è difficile rinunciarvi.

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ti dico la mia (e rispondo seriamente).

 

io credo che chi fa l'attore, lo sportivo o in linea generale è una persona famosa, vive gli stessi disagi di chiunque altro.

 

Non è questione di guadagnare 1 o un milione, è questione che in certi casi purtroppo la testa crolla e non è facile reagire. i soldi purtroppo non bastano in questi casi, ne quelli passati (soprattutto) ne quelli che si hanno.

 

immagino il successo, in qualunque campo, come la "droga" più pesante da cui si è assuefatti... ed è difficile rinunciarvi.

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io, da buon cinico, preferisco vive i miei disagi con milioni di € senza fa un cazzo piuttosto che con uno stipendio medio dovendo pure lavorà

ovviamente sono opinioni

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ti dico la mia (e rispondo seriamente).

 

io credo che chi fa l'attore, lo sportivo o in linea generale è una persona famosa, vive gli stessi disagi di chiunque altro.

 

Non è questione di guadagnare 1 o un milione, è questione che in certi casi purtroppo la testa crolla e non è facile reagire. i soldi purtroppo non bastano in questi casi, ne quelli passati (soprattutto) ne quelli che si hanno.

 

immagino il successo, in qualunque campo, come la "droga" più pesante da cui si è assuefatti... ed è difficile rinunciarvi.

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io, da buon cinico, preferisco vive i miei disagi con milioni di € senza fa un cazzo piuttosto che con uno stipendio medio dovendo pure lavorà

ovviamente sono opinioni

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ok ma si può essere ricchi senza essere famosi

ho l'impressione che , come dice Signore dei Draghi, la "droga" non sia tanto il possesso del denaro, ma la celebrità

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Personalmente, al contrario, considererei la perdita dell'anonimato come un effetto collaterale estremamente negativo del successo.

 

Perdere la vita privata per me sarebbe devastante, significa perdita di libertà.

 

Basti pensare a uno come Berlusconi uno degli uomini più potenti d'Italia che non è libero nemmeno di andare a mignotte.

 

Dovrei invidiarlo?

 

No, preferisco poter andare a mignotte in piena libertà senza che nessuno mi rompa i coglioni.

 

Di fatto ho un po' ribaltato la domanda.

Se voi doveste un giorno diventar celeberrimi, potreste rinunciare alla libertà che l'anonimato garantisce?

 

p.s.

Quello delle mignotte era un esempio, io non vado mai a mignotte.

Modificato da callea

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ti dico la mia (e rispondo seriamente).

 

io credo che chi fa l'attore, lo sportivo o in linea generale è una persona famosa, vive gli stessi disagi di chiunque altro.

 

Non è questione di guadagnare 1 o un milione, è questione che in certi casi purtroppo la testa crolla e non è facile reagire. i soldi purtroppo non bastano in questi casi, ne quelli passati (soprattutto) ne quelli che si hanno.

 

immagino il successo, in qualunque campo, come la "droga" più pesante da cui si è assuefatti... ed è difficile rinunciarvi.

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io, da buon cinico, preferisco vive i miei disagi con milioni di € senza fa un cazzo piuttosto che con uno stipendio medio dovendo pure lavorà

ovviamente sono opinioni

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ok ma si può essere ricchi senza essere famosi

ho l'impressione che , come dice Signore dei Draghi, la "droga" non sia tanto il possesso del denaro, ma la celebrità

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non stiamo a giudicare se sia meglio avere un disagio con piu o meno soldi in tasca. è ovvio che a parità di condizioni sia meglio avere piu soldi che meno.... insomma c'arriva anche un ragazzino.

 

purtroppo nel mondo del lavoro, come nella vita in generale, il desiderio di realizzarsi è importante. molto. e magari quando sei abituato ad un determinato livello perderlo può essere devastante.

 

si uccidono o si distruggono la vita migliaia di persone ricche o famose. ci sara un motivo. quando si dice che i soldi non fanno la felicità e non sono tutto evidentemente è vero.

 

fermo restando che tra averli e non averli, preferisco averli... e parecchi pure.

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Personalmente, al contrario, considererei la perdita dell'anonimato come un effetto collaterale estremamente negativo del successo.

 

Perdere la vita privata per me sarebbe devastante, significa perdita di libertà.

 

Basti pensare a uno come Berlusconi uno degli uomini più potenti d'Italia che non è libero nemmeno di andare a mignotte.

 

Dovrei invidiarlo?

 

No, preferisco poter andare a mignotte in piena libertà senza che nessuno mi rompa i coglioni.

 

Di fatto ho un po' ribaltato la domanda.

Se voi doveste un giorno diventar celeberrimi, potreste rinunciare alla libertà che l'anonimato garantisce?

 

p.s.

Quello delle mignotte era un esempio, io non vado mai a mignotte.

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fa parte dei giochi. è uno scotto che devi pagare.

 

sono scelte. se non puoi rinunciare all'anonimato, non cerchi in alcun modo di diventare famoso.

 

ps. de solito chi tende a specificare una questione del genere ha la coscienza sporchina...

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Si sa che la fama, il successo... I soldi facili, piacciono. Ma dipende poi come una persona sceglie di convivere con tutto questo. Perchè è un'arma a doppio taglio.

 

Ci sono persone (poche... ) che vivono la cosa in maniera tranquilla. Della serie "oggi ho successo, e me lo godo. Quando finirà amen." E soprattutto, non fanno del successo il centro del loro universo. Insomma è gente che lo prende come un lavoro e se ne gode i suoi lati positivi. E lo dico perchè conosco persone famose, che quando vanno a fare la fila alla posta, o al supermercato, hanno la stessa umiltà che avevano prima, quando nessuno li conosceva, e se non vengono riconosciuti, o se nessuno gli chiede nulla, non ce se strappano di certo i capelli.

 

La maggior parte delle persone invece, la prende in maniera completamente diversa. Si monta la testa, e con la fama cambia. Stare sotto ai riflettori, sulla bocca di tutti, e su tutti i giornali, all'inizio piace, fa sentire importanti, ma poi, quando arriva qualcuno più bravo, più famoso, a cui danno più considerazione, scoppia il dramma. Perchè ti senti messo da parte, scavalcato. Per non parlare di quando finisce la carriera... Ecco, là so cazzi.

Perchè ti sei così abituato a quello stile di vita, gli davi così tanta importanza, che dopo non riesci più a vivere da persona "normale".

 

Per rispondere poi alla domanda del topic. Io non avrei bisogno di essere pronta a tornare nell'anonimato, perchè se fossi una persona famosa, in primis, resterei sempre la stessa persona, e soprattutto, non gli darei mai tanta importanza e non farei della mia vita un palco scenico. Pechè si sa che prima o poi lo spettacolo finirà, e calerà il sipario. Quindi mi godrei il momento, ammesso che ne valga la pena però, perchè avere successo, come ha scritto Callea, comporta anche dei lati negativi, a cui io per esempio, per come sono fatta, non riuscirei ad adattarmi.

Qualsiasi sia il settore che ti da la fama, che sia lo spettacolo, lo sport, o altro... Non durerà mai in eterno. Se lo capisci, te ne rendi conto e lo accetti, bene. Altrimenti inevitabilmente se qualcosa non va sei portato a gesti folli, a fare cose assurde, e magari solo per attirare l'attenzione, per avere ancora un briciolo di considerazione.

 

Capita pure che ci siano persone che la fama e il successo non la reggano, che per qualche motivo sono più "fragili" di altre persone, e pure se sono famose, sono infelici, e si rovinino la vita. Prendiamo Amy Winehouse. Non si può certo dire che non avesse avuto un grande successo... Ma vai a capire cosa la spingeva a bere così tanto, a drogarsi, e ad avere problemi di alimentazione.

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Si sa che la fama, il successo... I soldi facili, piacciono. Ma dipende poi come una persona sceglie di convivere con tutto questo. Perchè è un'arma a doppio taglio.

 

Ci sono persone (poche... ) che vivono la cosa in maniera tranquilla. Della serie "oggi ho successo, e me lo godo. Quando finirà amen." E soprattutto, non fanno del successo il centro del loro universo. Insomma è gente che lo prende come un lavoro e se ne gode i suoi lati positivi. E lo dico perchè conosco persone famose, che quando vanno a fare la fila alla posta, o al supermercato, hanno la stessa umiltà che avevano prima, quando nessuno li conosceva, e se non vengono riconosciuti, o se nessuno gli chiede nulla, non ce se strappano di certo i capelli.

 

La maggior parte delle persone invece, la prende in maniera completamente diversa. Si monta la testa, e con la fama cambia. Stare sotto ai riflettori, sulla bocca di tutti, e su tutti i giornali, all'inizio piace, fa sentire importanti, ma poi, quando arriva qualcuno più bravo, più famoso, a cui danno più considerazione, scoppia il dramma. Perchè ti senti messo da parte, scavalcato. Per non parlare di quando finisce la carriera... Ecco, là so cazzi.

Perchè ti sei così abituato a quello stile di vita, gli davi così tanta importanza, che dopo non riesci più a vivere da persona "normale".

 

Per rispondere poi alla domanda del topic. Io non avrei bisogno di essere pronta a tornare nell'anonimato, perchè se fossi una persona famosa, in primis, resterei sempre la stessa persona, e soprattutto, non gli darei mai tanta importanza e non farei della mia vita un palco scenico. Pechè si sa che prima o poi lo spettacolo finirà, e calerà il sipario. Quindi mi godrei il momento, ammesso che ne valga la pena però, perchè avere successo, come ha scritto Callea, comporta anche dei lati negativi, a cui io per esempio, per come sono fatta, non riuscirei ad adattarmi.

Qualsiasi sia il settore che ti da la fama, che sia lo spettacolo, lo sport, o altro... Non durerà mai in eterno. Se lo capisci, te ne rendi conto e lo accetti, bene. Altrimenti inevitabilmente se qualcosa non va sei portato a gesti folli, a fare cose assurde, e magari solo per attirare l'attenzione, per avere ancora un briciolo di considerazione.

 

Capita pure che ci siano persone che la fama e il successo non la reggano, che per qualche motivo sono più "fragili" di altre persone, e pure se sono famose, sono infelici, e si rovinino la vita. Prendiamo Amy Winehouse. Non si può certo dire che non avesse avuto un grande successo... Ma vai a capire cosa la spingeva a bere così tanto, a drogarsi, e ad avere problemi di alimentazione.

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condivido pienamente.

 

ma secondo me qui il problema non è uno che si è montato la testa o che è cambiato con la fama.

 

qui è proprio una questione più basilare di realizzazione.

 

per fare un esempio estremo è paragonabile a uno che fa il caporeparto di qualcosa o il direttore di qualcosa e di colpo diventa banale impiegato/galoppino o addirittura disoccupato casalingo.

 

io personalmente cerco nel lavoro molta realizzazione personale. preferirei avere un incarico piu importante a parità di stipendio che più soldi (vabbè in termini ragionevoli ovvio) per un ruolo minore.

credo sia importante nella vita realizzarsi e crescere, a volte non è solo una questione di soldi ma proprio di valore personale, di credibilità, di "potere" inteso legato al ruolo che si ha.

 

e continuo a dire che, se accade cosi a molti, non è poi una cosa cosi scontata che se si è ricchi si è felici.

 

per fare un'altro parallelismo, è come un giocatore di calcio... quanti di noi starebbero tranquillamente in panchina o in tribuna a riscuotere uno stipendio milionario... alla iaquinta per intenderci...

beh se per tutti o quasi il desiderio è di giocare è perchè probabilmente quello che conta veramente è fare qualcosa, piuttosto che non farlo.

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ti dico la mia (e rispondo seriamente).

 

io credo che chi fa l'attore, lo sportivo o in linea generale è una persona famosa, vive gli stessi disagi di chiunque altro.

 

Non è questione di guadagnare 1 o un milione, è questione che in certi casi purtroppo la testa crolla e non è facile reagire. i soldi purtroppo non bastano in questi casi, ne quelli passati (soprattutto) ne quelli che si hanno.

 

immagino il successo, in qualunque campo, come la "droga" più pesante da cui si è assuefatti... ed è difficile rinunciarvi.

2306092[/snapback]

io, da buon cinico, preferisco vive i miei disagi con milioni di € senza fa un cazzo piuttosto che con uno stipendio medio dovendo pure lavorà

ovviamente sono opinioni

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:quoto::quoto::quoto:

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Si sa che la fama, il successo... I soldi facili, piacciono. Ma dipende poi come una persona sceglie di convivere con tutto questo. Perchè è un'arma a doppio taglio.

 

Ci sono persone (poche... ) che vivono la cosa in maniera tranquilla. Della serie "oggi ho successo, e me lo godo. Quando finirà amen." E soprattutto, non fanno del successo il centro del loro universo. Insomma è gente che lo prende come un lavoro e se ne gode i suoi lati positivi. E lo dico perchè conosco persone famose, che quando vanno a fare la fila alla posta, o al supermercato, hanno la stessa umiltà che avevano prima, quando nessuno li conosceva, e se non vengono riconosciuti, o se nessuno gli chiede nulla, non ce se strappano di certo i capelli.

 

La maggior parte delle persone invece, la prende in maniera completamente diversa. Si monta la testa, e con la fama cambia. Stare sotto ai riflettori, sulla bocca di tutti, e su tutti i giornali, all'inizio piace, fa sentire importanti, ma poi, quando arriva qualcuno più bravo, più famoso, a cui danno più considerazione, scoppia il dramma. Perchè ti senti messo da parte, scavalcato. Per non parlare di quando finisce la carriera... Ecco, là so cazzi.

Perchè ti sei così abituato a quello stile di vita, gli davi così tanta importanza, che dopo non riesci più a vivere da persona "normale".

 

Per rispondere poi alla domanda del topic. Io non avrei bisogno di essere pronta a tornare nell'anonimato, perchè se fossi una persona famosa, in primis, resterei sempre la stessa persona, e soprattutto, non gli darei mai tanta importanza e non farei della mia vita un palco scenico. Pechè si sa che prima o poi lo spettacolo finirà, e calerà il sipario. Quindi mi godrei il momento, ammesso che ne valga la pena però, perchè avere successo, come ha scritto Callea, comporta anche dei lati negativi, a cui io per esempio, per come sono fatta, non riuscirei ad adattarmi.

Qualsiasi sia il settore che ti da la fama, che sia lo spettacolo, lo sport, o altro... Non durerà mai in eterno. Se lo capisci, te ne rendi conto e lo accetti, bene. Altrimenti inevitabilmente se qualcosa non va sei portato a gesti folli, a fare cose assurde, e magari solo per attirare l'attenzione, per avere ancora un briciolo di considerazione.

 

Capita pure che ci siano persone che la fama e il successo non la reggano, che per qualche motivo sono più "fragili" di altre persone, e pure se sono famose, sono infelici, e si rovinino la vita. Prendiamo Amy Winehouse. Non si può certo dire che non avesse avuto un grande successo... Ma vai a capire cosa la spingeva a bere così tanto, a drogarsi, e ad avere problemi di alimentazione.

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condivido pienamente.

 

ma secondo me qui il problema non è uno che si è montato la testa o che è cambiato con la fama.

 

qui è proprio una questione più basilare di realizzazione.

 

per fare un esempio estremo è paragonabile a uno che fa il caporeparto di qualcosa o il direttore di qualcosa e di colpo diventa banale impiegato/galoppino o addirittura disoccupato casalingo.

 

io personalmente cerco nel lavoro molta realizzazione personale. preferirei avere un incarico piu importante a parità di stipendio che più soldi (vabbè in termini ragionevoli ovvio) per un ruolo minore.

credo sia importante nella vita realizzarsi e crescere, a volte non è solo una questione di soldi ma proprio di valore personale, di credibilità, di "potere" inteso legato al ruolo che si ha.

 

e continuo a dire che, se accade cosi a molti, non è poi una cosa cosi scontata che se si è ricchi si è felici.

 

per fare un'altro parallelismo, è come un giocatore di calcio... quanti di noi starebbero tranquillamente in panchina o in tribuna a riscuotere uno stipendio milionario... alla iaquinta per intenderci...

beh se per tutti o quasi il desiderio è di giocare è perchè probabilmente quello che conta veramente è fare qualcosa, piuttosto che non farlo.

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hai parlato per me :)

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Personalmente, al contrario, considererei la perdita dell'anonimato come un effetto collaterale estremamente negativo del successo.

 

Perdere la vita privata per me sarebbe devastante, significa perdita di libertà.

 

Basti pensare a uno come Berlusconi uno degli uomini più potenti d'Italia che non è libero nemmeno di andare a mignotte.

 

Dovrei invidiarlo?

 

No, preferisco poter andare a mignotte in piena libertà senza che nessuno mi rompa i coglioni.

 

Di fatto ho un po' ribaltato la domanda.

Se voi doveste un giorno diventar celeberrimi, potreste rinunciare alla libertà che l'anonimato garantisce?

 

p.s.

Quello delle mignotte era un esempio, io non vado mai a mignotte.

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Perché tu sei libero di andarci ?......ovviamente non sottolineo il libero perché tu sei persona intelligente e capirai senz'altro il tono del mio intervento. :D

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Basti pensare a uno come Berlusconi uno degli uomini più potenti d'Italia che non è libero nemmeno di andare a mignotte.

 

Dovrei invidiarlo?

 

 

2306098[/snapback]

porello, me ce se strigne lu core

a callè mavvaffanculova (con simpatia e voce di giampiero galeazzi)

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Il problema invece e' che non ce stanno piu le mignIotte di una volta....vanno raccontando li cazzi loro a tutta l italia

2324298[/snapback]

quello l'hanno sempre fatto (dice è...), è che so cambiate le casse de risonanza: coi mezzi di comunicazione che ce stanno ora basta un sospiro e te sentono pure a lampedusa :D

 

 

tornando al postulato indicato sopra, io lo integrerei

 

 

at age 0 success is being spitted by the pussy

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at age 90 success is being eaten by the pussy

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