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Borgobellooooo!!!

IMMANE TRAGEDIA A LECCO: MAMMA ACCOLTELLA LE SUE TRA FIGLIOLETTE!!!

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9 marzo 2014 Lecco, tre bimbe uccise a coltellate
La madre confessa: "Ero disperata" La donna, dopo il tragico delitto, ha adagiato i corpi sul letto e ha tentato il suicidio. "Non volevo vivessero una vita di disperazione", ha detto agli inquirenti. Il marito era da poco partito per l'Albania con la sua nuova partner

 

19:51

- Ha ucciso con due coltelli le sue tre figlie, di 13, 10 e 4 anni. Poi ha messo i loro corpi sul letto della camera e ha suonato a una vicina: "Le mie bambine non ci sono più". E ha tentato il suicidio. Dramma a Lecco dove Edlira Dobrushi, una 38enne albanese, è in stato di fermo per triplice omicidio. "Sono stata io, ero disperata", ha detto agli inquirenti confessando le proprie responsabilità. La famiglia versava in pessime condizioni economiche.

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Foto Facebook

Dopo gli omicidi, la donna ha tentato di togliersi la vita ferendosi le braccia. Per questo è stata ricoverata nel reparto di rianimazione dell'ospedale "Manzoni" di Lecco con lievi ferite. Proprio all'interno della struttura ha raccontato tutto ai carabinieri, come reso noto dal comandante provinciale, Rocco Italiano.

"Non volevo che vivessero una vita di disperazione", avrebbe detto Edlia Dobrushi agli inquirenti, giustificando così i tragici omicidi. "Non ha saputo resistere alla pressanti domande e alla fine è crollata confessando la sua colpevolezza", spiegano i militari.

La 38enne ha tolto la vita alle tre bambine con un coltello. La più grande delle figlie avrebbe provato invano a difendersi e a fuggire alla furia omicida della mamma.

Il papà delle piccole vittime, Bashkim Dobrushi, da tempo non viveva più con il resto della famiglia. Aveva deciso di separarsi - così aveva raccontato ai colleghi di lavoro - perché la donna era caduta in depressione. E' stato avvertito di quanto accaduto mentre era in viaggio verso l'Albania.

Edlia Dobrushi dovrà ora rispondere di triplice omicidio aggravato da legami di parentela.

Sgomento nel rione periferico del capoluogo di provincia. Anche il parroco conosceva la maggiore delle ragazzine, che frequentava il catechismo sebbene la famiglia fosse di religione musulmana.

Due bimbe uccise nel sonno, l'altra si è difesa - Due delle piccole uccise da Edlira Dobrushi sono state accoltellate nel sonno; la terza invece, probabilmente la più grande, ha tentato di difendersi dai fendenti della madre.

Il marito aveva un'altra donna - Il marito di Edlira Dobrushi, la donna albanese di 37 anni che ha ucciso le sue tre figle, aveva da poco una relazione con un'altra donna. Il particolare è stato confermato dai carabinieri. Pare anche che la nuova amica fosse partita con lui per l'Albania. Un elemento che potrebbe aver alimentato la disperazione della donna.

Partito in Albania per informare la famiglia della separazione -Bashkim Dobrushi, di 45 anni, è un operaio metalmeccanico che da 15 anni vive stabilmente in Italia e ha doppia cittadinanza, incensurato, sta ora tornando a Lecco. I carabinieri lo attendono per domattina quando lo sentiranno in caserma. Il padre delle tre bambine aveva preso quindici giorni di ferie per recarsi a Kukes, suo paese natale, per spiegare alle famiglie d'origine la decisione di separarsi dalla moglie. A rintracciarlo è stato il fratello, che abita anch'egli a Lecco, e con cui viveva da quando aveva lasciato il tetto coniugale, a poca distanza da corso Bergamo dove si recava spesso a trovare le figlie.

Eda su Facebook: "Le mie figlie sono la mia forza" - Ci sono soprattutto foto delle figlie sul profilo Facebook di Edlira. ''Le mie figlie sono tutta la mia forza'', ha scritto meno di una settimana fa, il 3 marzo. Pensando a quanto è successo oggi, fa un certo effetto una frase che ha condiviso il 25 febbraio: ''Ricordati sempre che non è il coltello in sé che ferisce, ma la mano che lo impugna''. Non era da molto che Edlira, o meglio Eda, era su Facebook: solo da giugno e oltre a qualche foto in villeggiatura, qualche sua immagine con i capelli biondi sciolti o dei lavori che faceva a mano, come centrini e borsine, protagoniste assolute sono le bambine. Come commento a un'immagine della piccola Sidney ha scritto "Il mio angelo custode''. Caricando quattro immagini della più grande, Simona, a luglio ha commentato ''avere una figlia da giovane è una cosa bellissima, che ci aiuta a mantenerci giovani''.

La vicina: "Le accompagnavo a scuola" - "Sono stravolta, non riesco a capacitarmi di questa follia. Conoscevo benissimo Simona, Casey, e Leandsy perché le accompagnavo a scuola" racconta una vicina di casa sotto shock. "Abitavano qui da 4-5 anni e non hanno mai creato problemi. Una famiglia assolutamente normale se non fosse per quella separazione tra i due, una cosa che però capita a tanti", aggiunge.

Cardinale Scola: "Uccisioni terribili" - "Terribili uccisioni che si ripetono nelle nostre terre": fa sentire la sua voce l' arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, dopo la serie di omicidi, con vittime uomini, donne e anche bambini, avvenuti nelle ultime settimane. "Come non avere - aggiunge - il cuore trafitto per l'odierna tragedia di Lecco?".

Modificato da Borgobellooooo!!!

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A questa immane stronza, io, taglierei braccia e gambe, poi la sottoporrei a torture giornaliere, ma stando bene attento a tenerla sempre in vita... Una vita lunga... Una vita di sofferenze... La morte la libererebbe e basta, io no, vorrei vederla soffrire le pene dell'inferno senza ritorno!

 

Nessuna pietà per queste bestie...

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A questa immane stronza, io, taglierei braccia e gambe, poi la sottoporrei a torture giornaliere, ma stando bene attento a tenerla sempre in vita... Una vita lunga... Una vita di sofferenze... La morte la libererebbe e basta, io no, vorrei vederla soffrire le pene dell'inferno senza ritorno!

 

Nessuna pietà per queste bestie...

 

Vabbè, è facile di primo acchito lasciarsi andare a commenti così, però quello che davvero scatena ogni volta tragedie come questa viene sempre sottaciuto.

Il comune denominatore di tutte queste agghiaccianti storie è sempre uno e si chiama Depressione, una malattia tanto diffusa quanto banalizzata, minimizzata o misconosciuta; io non so (perchè non ho volutamente approfondito la lettura della cronaca) se questa donna fosse in cura o meno da uno psichiatra (immagino di no), né se avesse vicino persone che avevano capito davvero il suo malessere (probabilmente, anche qui, no). Questa donna, la sua mente, diciamo pure la sua anima, è crollata sotto un peso insostenibile che l'ha spinta a desiderare la propria morte e quella delle persone a lei più care come unica soluzione a quella tortura che per lei era diventato vivere. E allora è inutile augurarsi per una persona così torture, ergastoli, ecc., perché sarebbe come infierire su un cadavere; piuttosto bisognerebbe pretendere più consapevolezza tra i medici tutti e anche tra la gente comune riguardo a una malattia che ha le sue cause e i suoi sintomi come tutte le altre e che se trattata in tempo può evitare di sfociare in tragedia; bisognerebbe insegnare a chi si trova vicino a queste persone il modo di comportarsi e come riconoscere, appunto, i primi segni di una patologia depressiva. Purtroppo invece c'è ancora tanta ignoranza in merito, ignoranza che cozza contro il fatto che nelle nostre società industrializzate e del "benessere" questo tipo di patologia è più che mai diffusa.

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Vabbè, è facile di primo acchito lasciarsi andare a commenti così, però quello che davvero scatena ogni volta tragedie come questa viene sempre sottaciuto.

Il comune denominatore di tutte queste agghiaccianti storie è sempre uno e si chiama Depressione, una malattia tanto diffusa quanto banalizzata, minimizzata o misconosciuta; io non so (perchè non ho volutamente approfondito la lettura della cronaca) se questa donna fosse in cura o meno da uno psichiatra (immagino di no), né se avesse vicino persone che avevano capito davvero il suo malessere (probabilmente, anche qui, no). Questa donna, la sua mente, diciamo pure la sua anima, è crollata sotto un peso insostenibile che l'ha spinta a desiderare la propria morte e quella delle persone a lei più care come unica soluzione a quella tortura che per lei era diventato vivere. E allora è inutile augurarsi per una persona così torture, ergastoli, ecc., perché sarebbe come infierire su un cadavere; piuttosto bisognerebbe pretendere più consapevolezza tra i medici tutti e anche tra la gente comune riguardo a una malattia che ha le sue cause e i suoi sintomi come tutte le altre e che se trattata in tempo può evitare di sfociare in tragedia; bisognerebbe insegnare a chi si trova vicino a queste persone il modo di comportarsi e come riconoscere, appunto, i primi segni di una patologia depressiva. Purtroppo invece c'è ancora tanta ignoranza in merito, ignoranza che cozza contro il fatto che nelle nostre società industrializzate e del "benessere" questo tipo di patologia è più che mai diffusa.

:quoto:

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Vabbè, è facile di primo acchito lasciarsi andare a commenti così, però quello che davvero scatena ogni volta tragedie come questa viene sempre sottaciuto.

Il comune denominatore di tutte queste agghiaccianti storie è sempre uno e si chiama Depressione, una malattia tanto diffusa quanto banalizzata, minimizzata o misconosciuta; io non so (perchè non ho volutamente approfondito la lettura della cronaca) se questa donna fosse in cura o meno da uno psichiatra (immagino di no), né se avesse vicino persone che avevano capito davvero il suo malessere (probabilmente, anche qui, no). Questa donna, la sua mente, diciamo pure la sua anima, è crollata sotto un peso insostenibile che l'ha spinta a desiderare la propria morte e quella delle persone a lei più care come unica soluzione a quella tortura che per lei era diventato vivere. E allora è inutile augurarsi per una persona così torture, ergastoli, ecc., perché sarebbe come infierire su un cadavere; piuttosto bisognerebbe pretendere più consapevolezza tra i medici tutti e anche tra la gente comune riguardo a una malattia che ha le sue cause e i suoi sintomi come tutte le altre e che se trattata in tempo può evitare di sfociare in tragedia; bisognerebbe insegnare a chi si trova vicino a queste persone il modo di comportarsi e come riconoscere, appunto, i primi segni di una patologia depressiva. Purtroppo invece c'è ancora tanta ignoranza in merito, ignoranza che cozza contro il fatto che nelle nostre società industrializzate e del "benessere" questo tipo di patologia è più che mai diffusa.

Mi dispiace, ma non condivido affatto. Non lo condivido in quanto sfociato in un triplice omicidio di 3 ragazzine innocenti.

Se poi vogliamo giustificare questi fatti con il discorso della malattia, della depressione, che si faccia pure. Sarebbe stato molto meglio che la sua depressione fosse sfociata in un suicidio piuttosto che uccidere ferocemente le figlie che di colpe non ne avevano assolutamente.

Vogliamo dire che il marito (ex) è stato un pezzo di merda? Diciamolo pure visto che ha accannato la moglie e 3 figlie, ma anche questo, per quanto abbietto che sia, non giustifica l'omicidio.

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Mi dispiace, ma non condivido affatto. Non lo condivido in quanto sfociato in un triplice omicidio di 3 ragazzine innocenti.

Se poi vogliamo giustificare questi fatti con il discorso della malattia, della depressione, che si faccia pure. Sarebbe stato molto meglio che la sua depressione fosse sfociata in un suicidio piuttosto che uccidere ferocemente le figlie che di colpe non ne avevano assolutamente.

Vogliamo dire che il marito (ex) è stato un pezzo di merda? Diciamolo pure visto che ha accannato la moglie e 3 figlie, ma anche questo, per quanto abbietto che sia, non giustifica l'omicidio.

 

Figurati se qualcuno potrebbe giustificare un omicidio del genere, io cercavo di ragionare su quello che c'è a monte, non su un'eventuale punizione. Certo che sarebbe stato meglio un suicidio piuttosto che un triplice omicidio, ma tu pensi che le azioni di una persona che arriva a compiere un gesto del genere possano essere valutate con gli stessi canoni che utilizzeremmo per una persona lucida? Questa donna era gravemente malata nella psiche, e senza dubbio la sua condizione di donna abbandonata dal marito e con tre figli a carico avrà pesato tantissimo sull'instaurarsi della malattia, quindi se arriviamo ad augurarci pene esemplari per questa donna dovremmo fare altrettanto, "per complicità", nei confronti del marito, non credi? Ripeto, le punizioni a fini di deterrente in questi casi hanno efficacia zero, non ci troviamo di fronte ad assassini lucidi, l'unica cosa che si può fare è prevenire; dopo, quando ormai la tragedia si è consumata, si può solo piangere sulle vittime innocenti di una persona malata che non ha trovato alcun sostegno.

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Mi dispiace, ma non condivido affatto. Non lo condivido in quanto sfociato in un triplice omicidio di 3 ragazzine innocenti.

Se poi vogliamo giustificare questi fatti con il discorso della malattia, della depressione, che si faccia pure. Sarebbe stato molto meglio che la sua depressione fosse sfociata in un suicidio piuttosto che uccidere ferocemente le figlie che di colpe non ne avevano assolutamente.

Vogliamo dire che il marito (ex) è stato un pezzo di merda? Diciamolo pure visto che ha accannato la moglie e 3 figlie, ma anche questo, per quanto abbietto che sia, non giustifica l'omicidio.

c'è una grande differenza tra giustificazione e spiegazione

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...le persone lucide non commettono simili atrocità...quando le commetti, anche fossi la persona piu' pacata ed equilibrata del mondo , non sei mai lucido....le spiegazioni sono materia di studi , dibattiti e simposi degli addetti ai lavori...per quanto riguarda la pena....torture e sofferenze indicibili....tanto lo Stato non è mai stato né mai sarà totalmente buono....lo Stato totalmente buono risiede solo nelle fantasie snob dei compagnucci della parrocchietta.....lo Stato , essendo non un astrazione ma...formato da uomini, come tutti gli uomini avrà sempre ,chiamiamolo, un suo lato oscuro...o perlomeno poco...politically correct come se dice adesso...

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Figurati se qualcuno potrebbe giustificare un omicidio del genere, io cercavo di ragionare su quello che c'è a monte, non su un'eventuale punizione. Certo che sarebbe stato meglio un suicidio piuttosto che un triplice omicidio, ma tu pensi che le azioni di una persona che arriva a compiere un gesto del genere possano essere valutate con gli stessi canoni che utilizzeremmo per una persona lucida? Questa donna era gravemente malata nella psiche, e senza dubbio la sua condizione di donna abbandonata dal marito e con tre figli a carico avrà pesato tantissimo sull'instaurarsi della malattia, quindi se arriviamo ad augurarci pene esemplari per questa donna dovremmo fare altrettanto, "per complicità", nei confronti del marito, non credi? Ripeto, le punizioni a fini di deterrente in questi casi hanno efficacia zero, non ci troviamo di fronte ad assassini lucidi, l'unica cosa che si può fare è prevenire; dopo, quando ormai la tragedia si è consumata, si può solo piangere sulle vittime innocenti di una persona malata che non ha trovato alcun sostegno.

Capisco il tuo punto di vista. Anche quando dici di ragionare e capire le motivazioni. Ma i fatti dicono che una madre ha ucciso le sue tre figlie, quindi, adesso ci studieranno, cercheranno di capire se è sana o meno di mente e, qualora fosse dichiarata incapace di intendere e di volere, se ne andrà a fini in qualche casa di cura a pettinà li billi.

Pur tentando di capire il suo stato psico/fisico, purtroppo non riesco ad accettarla questa cosa. Mi fa di un ribrezzo indescrivibile.

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