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BuFERA

demenza digitale

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qualcuno lo ha letto? cosa ne pensate?

 

 

 

 

MANFRED SPITZER Demenza digitale

Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

«Se c'è un libro che va letto, tra i tanti apparsi sulla questione della società digitale, è quello di Manfred Spitzer.» IL SOLE 24 ORE

«L'analisi spietata di uno dei più noti e autorevoli studiosi della Rete.» LA STAMPA

«Dalla penna di uno dei più rinomati neuroscienziati tedeschi, si tratta di un documentatissimo saggio che vuole dimostrare come i media digitali siano pericolosi per la nostra mente e il nostro corpo.» PANORAMA



Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro documentatissimo e appassionato, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive.
Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

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il primo pensiero che ho avuto è stato

paradossale sollevare questa questione su un forum che sta su internet :D

:D

 

BuFè, mannace una lettera a tutti anzichè scrive qua!

  • Voto Positivo 1

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rispondendo un po' più seriamente posso dire che internet è una grandissima risorsa ed ha semplificato in maniera radicale il recepimento delle informazioni

questo è un merito indiscutibile

 

che distolga dalla concentrazione dipende dall'uso che ne fai

anche per lavoro a me internet ha dato una grossissima mano

 

poi è chiaro che standoci appiccicati in continuazione il rischio di perdere contatto con la realtà, può esserci , seppur , a mio avviso, remoto (la vita non si può evitare..prima o poi ti sbatte in faccia)

Modificato da Me pizzica me mozzica
  • Voto Positivo 3
  • Voto Negativo 4

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Le mamme dei miei figli hanno creato i rispettivi gruppi su whatsapp

Non vi potete immaginare a che livello è arrivata la stupidità umana.....

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Per me è un discorso da fare in generale per tutte le nuove tecnologie, dalla macchina a vapore a internet.

Ci sta chi pija la macchina per fa 25m e diventa sempre più obeso, come chi sta con gli amici a cena e sta tutto il tempo a smessaggià su whatsapp per organizzà un'altra cena...

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Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro documentatissimo e appassionato, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive.

Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

 

Impossibile da commentare.

Impossibile da commentare poche righe di testo infarcite di banalità senza fondamento e beceri luoghi comuni.

Il vuoto più assoluto.

 

Il problema in Italia è esattamente l'opposto.

 

C'è ancora troppo poca padronanza e conoscenza degli strumenti tecnologici.

Certe paure ancestrali derivano proprio dall'ignoranza.

Un po' come nei tempi andati della società agricola si temeva per i libri, per la scuola e l'istruzione che potevano rincoglionire i figli e allontanarli dalla manualità della terra.

 

Corsi e ricorsi.

Gli ignoranti di ieri temevano l'istruzione e i libri, gli ignoranti di oggi temono internet, smartphone e computer ritenendoli l'origine di ogni male.

E non capiscono che sono proprio figli che non hanno padronanza di questi strumenti ad essere i nuovi analfabeti moderni con il cervello all'ammasso come i loro padri.

 

p.s.

Il vero male della nostra epoca non è intenet, quello che annienta la mente e il fisico sono due cose:

-la televisione

-l'automobile

Modificato da callea
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Per me è un discorso da fare in generale per tutte le nuove tecnologie, dalla macchina a vapore a internet.

Ci sta chi pija la macchina per fa 25m e diventa sempre più obeso, come chi sta con gli amici a cena e sta tutto il tempo a smessaggià su whatsapp per organizzà un'altra cena...

esattamente. non ho ancora letto il libro ma chi lo ha fatto e me lo ha consigliato mi ha detto che i rischi sono proprio questi. la tecnologia aiuta ma crea una forte dipendenza e più la si usa, maggiori sono i pericoli di demenza e depressione. ci sono dei paesi come la corea del sud in cui se ne fa un forte uso e la demenza comincia a svilupparsi in soggetti molto giovani

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Impossibile da commentare.

Impossibile da commentare poche righe di testo infarcite di banalità senza fondamento e beceri luoghi comuni.

Il vuoto più assoluto.

 

Il problema in Italia è esattamente l'opposto.

 

C'è ancora troppo poca padronanza e conoscenza degli strumenti tecnologici.

Certe paure ancestrali derivano proprio dall'ignoranza, un po' come nei tempi andati della società agricola si temeva per i libri e per la scuola che potevano rincoglionire i figli e allontanarli dalla manualità della terra.

 

Corsi e ricorsi.

 

p.s.

Il vero male della nostra epoca non è intenet, quello che annienta la mente e il fisico sono due cose:

-la televisione

-l'automobile

se non altro chi ha scritto quel testo ha letto il libro, che non è stato messo insieme in base alle esperienze de lu pizzicagnolo sotto casa :D e stando a quanto mi è stato detto una reazione come la tua è tipica di chi è già fortemente dipendente dalle tecnologie :P

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se non altro chi ha scritto quel testo ha letto il libro, che non è stato messo insieme in base alle esperienze de lu pizzicagnolo sotto casa :D e stando a quanto mi è stato detto una reazione come la tua è tipica di chi è già fortemente dipendente dalle tecnologie :P

 

La dipendenza verso la tecnologia e più in generale gli strumenti del progresso è inevitabile in una civiltà evoluta.

Forse non siamo dipendenti dalla lampadina o dall'elettricità in genere?

E, ahimé, dal petrolio??

 

Sono solo esempi. Siamo dipendenti da così tante di quelle cose che probabilmente nemmeno ci rendiamo conto.

 

È un male?

È un bene?

 

Nessuno dei due, è solo un effetto collaterale.

Per non essere dipendenti da nulla dovremo andare a fare gli eremiti, e comunque saremo dipendenti dagli elementi della natura...

 

Ripeto il mio concetto: la demenza digitale equivale all'ignoranza della stessa.

Intendo ignoranza culturale non tecnica.

 

Quando qualcosa non la conosci e non la sai padroneggiare, la vedi come una diavoleria e ne hai paura, oppure la usi/abusi in modo improprio.

Esattamente come colui che ha scritto quelle poche righe che ho commentato.

Modificato da callea
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La dipendenza verso la tecnologia e più in generale gli strumenti del progresso è inevitabile in una civiltà evoluta.

Forse non siamo dipendenti dalla lampadina o dall'elettricità in genere?

E, ahimé, dal petrolio??

 

Sono solo esempi. Siamo dipendenti da così tante di quelle cose che probabilmente nemmeno ci rendiamo conto.

 

È un male?

È un bene?

 

Nessuno dei due, è solo un effetto collaterale.

Per non essere dipendenti da nulla dovremo andare a fare gli eremiti, e comunque saremo dipendenti dagli elementi della natura...

 

Ripeto il mio concetto: la demenza digitale equivale all'ignoranza della stessa.

Intendo ignoranza culturale non tecnica.

 

Quando qualcosa non la conosci e non la sai padroneggiare, la vedi come una diavoleria e ne hai paura, oppure la usi/abusi in modo improprio.

Esattamente come colui che ha scritto quelle poche righe che ho commentato.

sono d'accordo fino ad un certo punto. l'essere umano è un essere naturale e vive sempre e secondo le leggi della natura, quindi più si allontana da essa e peggio sta. la tecnologia aiuta ovviamente, ma come per tutte le cose c'è una certa misura oltre la quale si verifica l'eccesso. sempre più persone frequentano un analista e soffrono di depressione o di problemi simili proprio per questo motivo. più ci si allontana dalla natura e meno si è in grado di riconoscere il limite tra ciò che la natura può sopportare e ciò che è un eccesso.

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sono d'accordo fino ad un certo punto. l'essere umano è un essere naturale e vive sempre e secondo le leggi della natura, quindi più si allontana da essa e peggio sta. la tecnologia aiuta ovviamente, ma come per tutte le cose c'è una certa misura oltre la quale si verifica l'eccesso. sempre più persone frequentano un analista e soffrono di depressione o di problemi simili proprio per questo motivo. più ci si allontana dalla natura e meno si è in grado di riconoscere il limite tra ciò che la natura può sopportare e ciò che è un eccesso.

 

Riguardo i mali devastanti dell'allontanamento dalla natura con me sfondi una porta aperta...

Sono perfettamente d'accordo.

 

Quello che è sbagliato però è considerare tecnologia e progresso come qualcosa di necessariamente in antitesi con la stessa.

Al contrario sono proprio questi (nella loro giusta espressione) che ci permettono di amarla.

 

p.s.

Nel tempo libero vado spesso nei luoghi che amo dove posso contemplare la natura nella pace e nel silenzio rotto solo dal canto degli uccelletti.

 

Nel frattempo faccio anche qualche foto con la mia tecnologicissima RX100m3, leggo qualche Tweet e mando qualche Whatsapp con il mio tecnologico iPhone 6 per condividere con qualcuno la bellezza in cui sono immerso.

 

E allora?? :)

Modificato da callea
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anni fa partecipai ad un evento in cui uno studioso, esperto di ricerca su tecnologie future (e cioè che entreranno in voga nei successivi 10 anni o al massimo 20), mostrava quelle che sarebbero state le principali novità presentando modelli e prodotti in via di sviluppo in università ed aziende.

 

quello che mi rimase più impresso fu (ma oggi cominciamo ad avere le prime avvisaglie) come il cellulare come dispositivo sarà il perno attorno al quale ruoterà qualunque cosa mentre ci muoviamo, incluso fare la spesa ad esempio, e come tutti gli altri prodotti esposti avrebbero agevolato la nostra vita ma allo stesso tempo avrebbero "rilassato" i nostri sensi.

 

e non sto ovviamente parlando dell'invenzione della lavatrice o del forno (e cioè ciò che ci evita di fare sforzi a livello manuale) o al limite del navigatore (io studio ancora le mappe perché ho una memoria visiva che mi consente di non avere problemi e di cavarmela così) che ci danno una mano ma di una serie di tecnologie che faranno sì che eviteremo di "studiare", "analizzare", "valutare" o semplicemente usare il cervello in modo attivo e quindi di fare un minimo di lavoro "cerebrale".

 

per questo credo che la tecnologia sia utile, e ci mancherebbe, ma credo esista un punto critico, per ogni tecnologia, in qui succede che quello che ci da una mano, si evolve e diventa qualcosa che a lungo andare ci rende più "stupidi" e su questo condivido al 100%. è così che non sapremo più muoverci tra gli scaffali di un centro commerciale perché qualcosa ci dice direttamente dove dobbiamo andare, che non sapremo più parcheggiare la nostra auto perché qualcosa la parcheggia per noi, che non sapremo più studiare le lingue perché qualcosa traduce per noi direttamente e così via. tutte attività che non chiederemo più di fare al nostro cervello che invece oggi è costretto a fare qualche volta, spesso od ogni tanto.

 

d'altronde la tecnologia è spinta dal profitto e non dal fare beneficenza quindi è ovvio che tutto ciò sia inarrestabile, nel bene e nel male. altra conseguenza sono i posti di lavoro. quando ero piccolo e fino a qualche tempo fa dicevano che l' "innovazione" avrebbe creato benessere e lavoro. oggi la parola "lavoro" l'hanno tolta credo visto che l'innovazione, lo abbiamo capito ormai, porta solo tagli dei posti di lavoro e più profitto nelle mani di chi la utilizza o di chi l'ha inventata. è così che ci troviamo al supermarket senza vedere le cassiere e con le casse automatiche (non che uno si auguri che il figlio possa fare il cassiere ma era pur sempre un posto di lavoro da dove trarre uno stipendio). fino a un certo punto la tecnologia è servita per evitare all'uomo di evitare lo sforzo fisico e lavori pericolosi. ora sta passando alla fase successiva. quella in cui potrà creare qualche posto di lavoro ma ne distruggerà molti di più. e tutto questo, purtroppo, è inevitabile e molti ne subiranno le conseguenze.

Modificato da Aghy

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qualcuno lo ha letto? cosa ne pensate?

 

 

 

 

MANFRED SPITZER Demenza digitale

Come la nuova tecnologia ci rende stupidi

«Se c'è un libro che va letto, tra i tanti apparsi sulla questione della società digitale, è quello di Manfred Spitzer.» IL SOLE 24 ORE

«L'analisi spietata di uno dei più noti e autorevoli studiosi della Rete.» LA STAMPA

 

«Dalla penna di uno dei più rinomati neuroscienziati tedeschi, si tratta di un documentatissimo saggio che vuole dimostrare come i media digitali siano pericolosi per la nostra mente e il nostro corpo.» PANORAMA

 

 

Senza computer, smartphone e Internet oggi ci sentiamo perduti. Questo vuol dire che l’uso massiccio delle tecnologie di consumo sta mandando il nostro cervello all’ammasso. E intanto la lobby delle società di software promuove e pubblicizza gli esiti straordinari delle ultime ricerche in base alle quali, grazie all’uso della tecnologia, i nostri figli saranno destinati a un radioso futuro ricco di successi. Ma se questo nuovo mondo non fosse poi il migliore dei mondi possibili? Se gli interessi economici in gioco tendessero a sminuire, se non a occultare, i risultati di altre ricerche che vanno in direzione diametralmente opposta? Sulla base di tali studi, che l’autore analizza in questo libro documentatissimo e appassionato, è lecito lanciare un allarme generale: i media digitali in realtà rischiano di indebolire corpo e mente nostri e dei nostri figli. Se ci limitiamo a chattare, twittare, postare, navigare su Google… finiamo per parcheggiare il nostro cervello, ormai incapace di riflettere e concentrarsi. L’uso sempre più intensivo del computer scoraggia lo studio e l’apprendimento e, viceversa, incoraggia i nostri ragazzi a restare per ore davanti ai giochi elettronici. Per non parlare dei social che regalano surrogati tossici di amicizie vere, indebolendo la capacità di socializzare nella realtà e favorendo l’insorgere di forme depressive.

Manfred Spitzer mette politici, intellettuali, genitori, cittadini di fronte a questo scenario: è veramente quello che vogliamo per noi e per i nostri figli?

 

qui non si parla di opinioni ma di dati di fatto. il cervello ha bisogno di esercizio e di essere allenato con attività quotidiane.

in futuro queste attività saranno sempre più rare. dovranno inventarsi attività da fare tipo compiti a casa (ad es. fare un cruciverba) proprio come oggi andiamo in palestra o a correre perché se no si passa tutto il giorno sulla sedia ma dovrai anche convincere le persone a fare queste attività almeno per limitare i danni..

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Le mamme dei miei figli hanno creato i rispettivi gruppi su whatsapp

Non vi potete immaginare a che livello è arrivata la stupidità umana.....

si mandano filmatini e vignette tutto il giorno

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qui non si parla di opinioni ma di dati di fatto. il cervello ha bisogno di esercizio e di essere allenato con attività quotidiane.

in futuro queste attività saranno sempre più rare. dovranno inventarsi attività da fare tipo compiti a casa (ad es. fare un cruciverba) proprio come oggi andiamo in palestra o a correre perché se no si passa tutto il giorno sulla sedia ma dovrai anche convincere le persone a fare queste attività almeno per limitare i danni..

 

Nope, quello che offusca il cervello è la televisione.

Le nuove tecnologie legate ad internet, smartphone e pc al contrario (se usate bene) aumentano le informazioni, aumentano le capacità selettive e critiche, aumentano lo spirito di cooperazione.

 

Sui social non si parla solo di stronzate ma anche di cose serie e vitali.

 

Basti pensare ai gruppi e ai forum che si formano per le malattie rare in cui si possono scambiare informazioni e consigli utilissimi con utenti di qualsiasi parte del mondo, informazioni che a volte nemmeno i medici locali conoscono, e permette a persone di uscire dall'isolamento su tali argomenti.

Giusto per fare un esempio.

 

Le nuove tecnologie dell'informazione sono un'estensione della nostra mente capace di aumentare i contatti neuronali.

 

Se poi c'è chi gioca tutto il giorno a Ruzzle e condivide stronzate su Facebook, il problema non è della tecnologia ma appunto di chi non sa sfruttarla a dovere.

Modificato da callea

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Nope, quello che offusca il cervello è la televisione.

Le nuove tecnologie legate ad internet, smartphone e pc al contrario (se usate bene) aumentano le informazioni, aumentano le capacità selettive e critiche, aumentano lo spirito di cooperazione.

 

Sui social non si parla solo di stronzate ma anche di cose serie e vitali.

 

Basti pensare ai gruppi e ai forum che si formano per le malattie rare in cui si possono scambiare informazioni e consigli utilissimi con utenti di qualsiasi parte del mondo, informazioni che a volte nemmeno i medici locali conoscono, e permette a persone di uscire dall'isolamento su tali argomenti.

Giusto per fare un esempio.

 

Le nuove tecnologie dell'informazione sono un'estensione della nostra mente capace di aumentare i contatti neuronali.

 

Se poi c'è chi gioca tutto il giorno a Ruzzle e condivide stronzate su Facebook, il problema non è della tecnologia ma appunto dell'ignoranza di chi non sa sfruttarla a dovere.

 

io non mi riferisco e non ho mai tirato in ballo le nuove tecnologie dell'informazione ma a tutto il resto. quelle ben vengano.

 

il riferimento è a tutto ciò che ci coinvolge nella vita quotidiana, nelle azioni. il punto critico è quando la tecnologia oltre a darci una mano, passa al sostituire la tua attività, un tuo sforzo, una tua decisione o valutazione, praticamente guidandoti. il riferimento è a quel tipo di future tecnologie che ti condurranno mentre fai la spesa, a quelle che ti daranno informazioni in tempo reale mentre sei in visita in una città turistica, a quelle che ti sostituiscono nel mettere in pratica certe procedure come decidere cosa comprare per cena o parcheggiare l'automobile o ancora lo sforzarsi di tradurre una frase in un'altra lingua che conosciamo, tutti procedimenti che ci impegnano e che esercitano il nostro cervello e la nostra attenzione e che, una volta accantonati, ci faranno diventare "dementi digitali" nell'arco di qualche decennio forse.

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per fare un altro esempio, per quanto riguarda l'interazione umana con queste future tecnologie:

ben vengano le tecnologie dell'automobile che consentono di frenare in meno spazio o di non perdere il controllo del mezzo o ancora di frenare quando l'utente non si è accorto di un ostacolo ad esempio, mentre il fatto che non saremo mai più noi a frenare o addirittura a guidare il mezzo vorrà dire il venir meno di un'attività che ha sempre contraddistinto la nostra vita e cioè il guidare un mezzo nella quotidianità (con il coinvolgimento inevitabile del nostro cervello) che sia un'auto, un trattore o che sia un cavallo o un carro di buoi.

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io non mi riferisco e non ho mai tirato in ballo le nuove tecnologie dell'informazione ma a tutto il resto. quelle ben vengano.

 

il riferimento è a tutto ciò che ci coinvolge nella vita quotidiana, nelle azioni. il punto critico è quando la tecnologia oltre a darci una mano, passa al sostituire la tua attività, un tuo sforzo, una tua decisione o valutazione, praticamente guidandoti. il riferimento è a quel tipo di future tecnologie che ti condurranno mentre fai la spesa, a quelle che ti daranno informazioni in tempo reale mentre sei in visita in una città turistica, a quelle che ti sostituiscono nel mettere in pratica certe procedure come decidere cosa comprare per cena o parcheggiare l'automobile o ancora lo sforzarsi di tradurre una frase in un'altra lingua che conosciamo, tutti procedimenti che ci impegnano e che esercitano il nostro cervello e la nostra attenzione e che, una volta accantonati, ci faranno diventare "dementi digitali" nell'arco di qualche decennio forse.

 

Ah ok, su questo sono assolutamente d'accordo.

Queste io nemmeno le considero tecnologie. ;)

 

La vera tecnologia non deve MAI sostituirsi al potere decisionale, al pensiero, alle capacità critiche e selettive del cervello.

Deve al contrario stimolarle.

 

Io amo la tecnologia, ma solo quella "buona", so benissimo che ci sono tante stronzate che vengono spinte dal marketing come indispensabili e che se ne farebbe benissimo a meno.

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Ah ok, su questo sono assolutamente d'accordo.

Queste io nemmeno le considero tecnologie. ;)

 

La vera tecnologia non deve MAI sostituirsi al potere decisionale, al pensiero, alle capacità critiche e selettive del cervello.

Deve al contrario stimolarle.

 

Io amo la tecnologia, ma solo quella "buona", so benissimo che ci sono tante stronzate che vengono spinte dal marketing come indispensabili e che se ne farebbe benissimo a meno.

 

il problema è che tutto ciò sta per invaderci e sarà inevitabile la loro introduzione nella società umana.

 

sembra un discorso tipo "Terminator" ma è la triste realtà.

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Nope, quello che offusca il cervello è la televisione.

Le nuove tecnologie legate ad internet, smartphone e pc al contrario (se usate bene) aumentano le informazioni, aumentano le capacità selettive e critiche, aumentano lo spirito di cooperazione.

 

Sui social non si parla solo di stronzate ma anche di cose serie e vitali.

 

Basti pensare ai gruppi e ai forum che si formano per le malattie rare in cui si possono scambiare informazioni e consigli utilissimi con utenti di qualsiasi parte del mondo, informazioni che a volte nemmeno i medici locali conoscono, e permette a persone di uscire dall'isolamento su tali argomenti.

Giusto per fare un esempio.

 

Le nuove tecnologie dell'informazione sono un'estensione della nostra mente capace di aumentare i contatti neuronali.

 

Se poi c'è chi gioca tutto il giorno a Ruzzle e condivide stronzate su Facebook, il problema non è della tecnologia ma appunto di chi non sa sfruttarla a dovere.

questa però è una tua percezione e non è detto nemmeno che in certe percezioni non ci si autoilluda. capacità ci concentrazione, memoria, controllo dei nervi vengono in genere meno perché queste capacità, insieme ad altre, vengono appunto delegate al mezzo elettronico. lo stesso accade ad esempio con la fantasia.

tuttavia sono sempre più curioso di leggermi questo libro.

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il problema è che tutto ciò sta per invaderci e sarà inevitabile la loro introduzione nella società umana.

 

sembra un discorso tipo "Terminator" ma è la triste realtà.

 

Mah, io sarei più ottimista.

Da quel che vedo la tecnologia che è puro marketing e non ha effetti nel migliorare realmente la nostra vita, tende ad autoestinguersi nell'arco di una o due stagioni.

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questa però è una tua percezione e non è detto nemmeno che in certe percezioni non ci si autoilluda. capacità ci concentrazione, memoria, controllo dei nervi vengono in genere meno perché queste capacità, insieme ad altre, vengono appunto delegate al mezzo elettronico. lo stesso accade ad esempio con la fantasia.

tuttavia sono sempre più curioso di leggermi questo libro.

 

L'unica cosa che effettivamente delego al mezzo elettronico è sicuramente la memoria, non lo nego.

Ma questo comporta una migliore organizzazione dei pensieri che vengono catalogati, taggati e indicizzati.

 

Per la cronaca utilizzo Evernote, strumento fantastico, che racchiude tutte le elaborazioni del mio cervello degli ultimi anni che non sarebbe comunque stato capace di organizzarsi da solo allo stesso modo nemmeno con l'ausilio di un'agenda tadizionale.

 

Quanti pensieri o idee, anche buone, non vengono attuate subito e si volatilizzano nell'oblio?

Con Evernote tutto resta indelebile, organizzato, indicizzato, taggato, e riesco a riorganizzare meglio nel tempo e concludere progetti che per cui altrimenti non sarei riuscito con la stessa efficienza.

 

Un'estensione della mente appunto.

 

Ti consiglio a tale scopo anche di leggere le varie pubblicazioni sui metodi di GTD (Get Things Done).

Modificato da callea

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L'unica cosa che effettivamente delego al mezzo elettronico è sicuramente la memoria, non lo nego.

Ma questo comporta una migliore organizzazione dei pensieri che vengono catalogati, taggati e indicizzati.

 

Per la cronaca utilizzo Evernote, strumento fantastico, che racchiude tutte le elaborazioni del mio cervello degli ultimi anni che non sarebbe comunque stato capace di organizzarsi da solo allo stesso modo nemmeno con l'ausilio di un'agenda tadizionale.

 

Quanti pensieri o idee, anche buone, non vengono attuate subito e si volatilizzano nell'oblio?

Con Evernote tutto resta indelebile, organizzato, indicizzato, taggato, e riesco a riorganizzare meglio nel tempo e concludere progetti che per cui altrimenti non sarei riuscito con la stessa efficienza.

 

Un'estensione della mente appunto.

 

Ti consiglio a tale scopo anche di leggere le varie pubblicazioni sui metodi di GTD (Get Things Done).

animali e padroni finiscono per somigliarsi, con l'essere predominante che esercita prevalentemente una maggiore influenza sull'essere maggiormente sottomesso. questa simbiosi avviene ovunque, al punto che qualsiasi essere, qualsiasi ambiente finisce per influenzarci (basti pensare ai colori). lo stesso avviene anche con gli oggetti che ci circondano e quindi anche con la tecnologia che utilizziamo: l'apparecchio che usiamo solo apparentemente viene manovrato da noi, in realtà l'interazione c'è solo fino ad un certo punto perché siamo noi appunto a piegarci maggiormente ai suoi "limiti".

hai usato termini come taggare o indicizzare che non sono proprio... umani

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animali e padroni finiscono per somigliarsi, con l'essere predominante che esercita prevalentemente una maggiore influenza sull'essere maggiormente sottomesso. questa simbiosi avviene ovunque, al punto che qualsiasi essere, qualsiasi ambiente finisce per influenzarci (basti pensare ai colori). lo stesso avviene anche con gli oggetti che ci circondano e quindi anche con la tecnologia che utilizziamo: l'apparecchio che usiamo solo apparentemente viene manovrato da noi, in realtà l'interazione c'è solo fino ad un certo punto perché siamo noi appunto a piegarci maggiormente ai suoi "limiti".

hai usato termini come taggare o indicizzare che non sono proprio... umani

 

Beh, non sono mica stati inventati dallo Spirito Santo o dagli alieni... :D

La tecnologia che sia utile o inutile, benefica o dannosa, sempre prodotto umano è.

 

Quello che dici può essere applicato a qualsiasi strumento, anche una matita o un orologio.

Modificato da callea

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