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Andrea82

FIDUCIA...a Simone Longarini

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chiarissimo e discorso così anche sensato....

ora però caliamolo nella realtà ternana: de chi parlamo? cioè in un tessuto economico morto come il nostro senza grandi industrie come il nostro se non l'acciaieria che però in questo momento in "contrasto" con la città chi può fare quello che dici te?.....quale il politico di spessore?

io non credo purtroppo che terni sappia avere qualcuno in grado di "tutelarla" in certi ambienti dove vengono indirizzate alcune decisioni....

e ti dirò di più faticano anche in città un pò più ricche di noi: vedi perugia dove devono cercà de non sbaglià nulla sennò quillu andro che li vestiti deve vennese....è un cane che se morde la coda !

su questo hai ragione e la crisi del territorio è anche frutto di questo scarso peso a livello nazionale.

anzi che abbiamo scagliato il provvedimento di area di crisi complessa...francamente manco ci speravo!

quando però parlo di sindaco e giunta in relazione alla ternana è perché a palazzo spada sanno tutto, sanno cosa fa longarini, sanno cosa vuole, sanno a che gioco sta giocando, ma tacciono...per evidenti ragioni, secondo me.

ora, quello che stiamo vedendo a terni da 13 anni non s'è mai visto da nessuna parte. la responsabilità principale è di chi sta nelle istituzioni, che ci ha condotto sin qui, che ha permesso tutto questo, che avrebbe dovuto tutelare il patrimonio sociale e culturale ternana e invece tace e fa finta di nulla.

il danno per terni è enorme, perché la ternana non è solo la partita di pallone, ma è tanto di più, molto di più.

non è come la juve, il milan, l'inter.

la ternana è socialità, aggregazione, identità, visibilità e anche ritorno economico dallo sport.

la ternana è centrale in questo e per terni lo è di più rispetto alle squadre di altre città, perché il territorio non ha altri canali per queste cose...sempre per colpa della politica, ovviamente.

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su questo hai ragione e la crisi del territorio è anche frutto di questo scarso peso a livello nazionale.

anzi che abbiamo scagliato il provvedimento di area di crisi complessa...francamente manco ci speravo!

quando però parlo di sindaco e giunta in relazione alla ternana è perché a palazzo spada sanno tutto, sanno cosa fa longarini, sanno cosa vuole, sanno a che gioco sta giocando, ma tacciono...per evidenti ragioni, secondo me.

ora, quello che stiamo vedendo a terni da 13 anni non s'è mai visto da nessuna parte. la responsabilità principale è di chi sta nelle istituzioni, che ci ha condotto sin qui, che ha permesso tutto questo, che avrebbe dovuto tutelare il patrimonio sociale e culturale ternana e invece tace e fa finta di nulla.

il danno per terni è enorme, perché la ternana non è solo la partita di pallone, ma è tanto di più, molto di più.

non è come la juve, il milan, l'inter.

la ternana è socialità, aggregazione, identità, visibilità e anche ritorno economico dallo sport.

la ternana è centrale in questo e per terni lo è di più rispetto alle squadre di altre città, perché il territorio non ha altri canali per queste cose...sempre per colpa della politica, ovviamente.

 

vero anche se raffaelli un pò ce provò.....ci provò anche la tifoseria......poi la storia la conosci quindi senza tornarci!

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vero anche se raffaelli un pò ce provò.....ci provò anche la tifoseria......poi la storia la conosci quindi senza tornarci!

sisi, ma infatti l'ho sempre detto anche io...anzi, a volte mi sono pure alterato un pò quando qualcuno diceva che ormai non protestiamo più, che siamo finiti...grazie al cazzo mi viene da dire!

comunque, anche raffaelli ovviamente sa tutto e tutta quella sua verve all'epoca aveva evidentemente delle motivazioni molto precise.

a raffaelli ho sempre riconosciuto alcuni piccoli meriti, non solo in tema di ternana...certo, a fronte anche di tante pecche, alcune anche molto grandi...in primis quella di avere storicamente un cattivo rapporto con la shampoo! :lol:

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Tutto perfetto grazie a una GRANDE SOCIETÀ! Peccato che l'anno scorso il GRANDE PRESIDENTE s'è scordato de rinnova' lu contratto a Ceravolo! Ma non fa niente dai, in compenso ha preso in prestito Palombi. GRANDE PRESIDENTE!

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Te potrai anche divertire a farcelo apposta, per dispetto, se te basta questo fai pure.

Ma la figura demmerda che fai a livello nazionale non te la leva nessuno.

Ieri anche il commentatore di sky era sbigottito da quanto la squadra era messa male in campo e giocava da schifo!

Ormai ti conosce tutta Italia, non solo Terni...anzi, noi c'abbiamo fatto le ossa e ci ridiamo sopra, ma l'Italia calcistica t'ha battezzato come un perdente...a te, Benito e gli amici tuoi che neanche nomino.

Contenti voi...

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L'intuizione, il coraggio, il lavoro e la professionalita' verticale del GRANDE PRESIDENTE e dell'indispensabile Sig. Avv. DG Capizzi iniziano a pagare! Ieri col Benevento ben 1.500 paganti contro i 1.000 della partita precedente col Novara! Di questo passo a brevissimo il Liberati tornera' la bolgia caliente di una volta! GRANDE PRESIDENTE!

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“Cari Tifosi, cari Ternani
Come sapete sono, da sempre, una persona poco incline all’esposizione mediatica ed ai riflettori.
Purtroppo oggi, come altre volte in passato, le circostanze mi obbligano a dover ricorrere alla penna per raccontare, a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere queste righe, cosa è accaduto negli ultimi 40 giorni, ovvero dal primo luglio u.s. quando ho nominato un nuovo e corposo staff tecnico, in quanto qualcuno vorrebbe far passare un certo messaggio e si è mosso scientificamente per uscirne da martire, mentre invece credo sia più onesto condividere con tutti voi alcuni episodi di quanto accaduto al fine di ristabilire la realtà.

Per rendere la comprensione più chiara occorre partire dall’inizio di questa mia avventura come presidente della Ternana Calcio.

Ho iniziato ufficiosamente a Giugno del 2015 in condizioni quasi estreme, con un A.U. ai domiciliari ed un DS plenipotenziario.
Ho cercato, come sempre, di fare il massimo per ottenere i miei obiettivi ovvero far essere la Ternana Calcio una società autosufficiente senza per questo perdere di competitività. :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:
La prima stagione per certi versi la considero un successo, per altri, invece, un grande fallimento.
Anche io ho le mie colpe: due su tutte, quella di aver confermato la fiducia alla persona sbagliata che mi ha fatto perdere più di un mese fondamentale (oltre a tanti altri danni che approfondiremo in sede giudiziale) e quella di aver voluto lavorare con un amico, o almeno uno che io consideravo tale.
Abbiamo passato tante difficoltà nel processo di riorganizzazione messo in atto la scorsa stagione, ma, nonostante tutto , abbiamo “retto i colpi” e siamo andati avanti.
Per farlo non ho lesinato impegno e fatica togliendo tempo ad altre aziende altrettanto importanti e nelle quali con passione ho sempre lavorato. Ho seguito la squadra, spesso, in casa ed in trasferta, delle volte sostituendomi come motivatore a chi in quel momento avrebbe dovuto farlo ma evidentemente non era più in grado.
Certe settimane ero spesso al campo di allenamento, sono stato al fianco dei ragazzi e del mister quando sentivo che ne avevano bisogno; ed alla fine, facendo un bilancio e considerate le mille difficoltà incontrate lungo il percorso, non posso dire (data la mia maniacale competitività) :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: di essere pienamente soddisfatto, ma posso dire che sicuramente poteva andare peggio.

Veniamo all’odierno: nel mese di Maggio, finito il campionato scorso, avevo le idee molto chiare su come volessi continuare il processo di organizzazione della mia società al fine di renderla sempre più forte :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: e soprattutto più indipendente dal mio personale impegno, poiché già sapevo che quest’anno, per diversi motivi, non avrei potuto dedicare gli stessi sforzi profusi nel corso della passata stagione.

Da parte mia non sarebbero mai mancate passione e dedizione :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: , ma avrei messo in atto una differente organizzazione con un organigramma chiaro e definito, composto da diverse figure forti che mi avrebbero permesso di seguire la società più in maniera “strategica” che personale, come ho sempre fatto in ogni altra azienda.

Avevo le idee molto chiare su chi sarebbe stato il DG e su chi avrebbe fatto il DS, ne è dimostrazione il fatto che è stato il DG a negoziare e perfezionare il contratto del DS.

Due sole cose ho chiesto al mio staff:

  1. Rispettate sempre le gerarchie della società, ed i ruoli di ognuno (onde evitare di ripetere gli errori del passato, dopo vedremo perché);
  2. Tenere sempre a mente il budget, la nostra filosofia e le nostre regole.La scala gerarchica di questa società (su cui qualcuno ultimamente si è divertito a fare lo spiritoso) è semplice e lineare: vi è un AD a cui fa capo e risponde la verticale finanziaria ed organizzativa ed un DG a cui fa capo e risponde la verticale sportiva. :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:
    Entrambi sono i referenti ed i responsabili per le verticali che gestiscono, ed entrambi rispondono direttamente a me.

    Chiunque legga queste righe ed abbia gestito, anche solo per una settimana, una struttura aziendale, sa perfettamente che, a prescindere dalla materia di cui l’azienda si occupa, un’organizzazione gerarchica con compiti chiari e chiare responsabilità è alla base del buon funzionamento della stessa. Se si mette in discussione la società, tutto viene meno. L’unica cosa certa è la proprietà e nessuno deve arrogarsi il diritto di sostituirsi ad essa.

    Avevo ricevuto grandi promesse circa il rispetto di queste dinamiche, promesse che sono state disattese quasi da subito. Chi non c’è più (vecchi e nuovi) sa bene quali sono le fortissime motivazioni alla base di tali allontanamenti. A partire da Guglielmo Acri che recentemente ha dichiarato di non sapere le ragioni per le quali è stato mandato via, egli invece è perfettamente a conoscenza delle varie problematiche che le sue condotte hanno creato.
    Nel momento in cui, per il bene della società l’AD lo chiama e gli dice di fare una cosa, e lui fa il contrario con l’aggravante dei toni minacciosi ed offensivi e con l’ulteriore aggravante di dare allo spogliatoio indicazioni diametralmente opposte a quelle ricevute, alla società non resta altro da fare che chiudere il rapporto anche in considerazione degli enormi e ridondanti disagi che comportamenti del genere creano nel gruppo per il prosieguo della stagione.

    Stesso discorso valeva e vale per chi ha iniziato quest’anno.
    C’è chi ha parlato di “gerarchia opprimente che impediva di lavorare”: l’aver chiuso
    In tre settimane 4 operazioni di mercato in autonomia ed aver messo sotto contratto un corposo staff tecnico :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:

    Affinché un azienda funzioni è fondamentale che tutti abbiano chiari i propri ruoli e rispettino i propri referenti, differentemente si può anche intervenire e risolvere un problema “dell’oggi” ma si avrà la certezza di gettare le basi per l’anarchia “del domani”.

    Ho il dovere, sempre, di difendere la società che rappresento, la quale, nelle ultime settimane è stata vittima di attacchi sia a mezzo stampa sia, soprattutto, a taccuini chiusi (cosa ben più grave e vile) da parte di chi, stipendiato dalla stessa società, ha provato a forzare la mano ed a descrivere una condizione di difficoltà nell’esperire le proprie mansioni. Tali “grandi difficoltà” raccontate altro non erano che il rispondere a semplicissime gerarchie organizzative, normali e ben chiare già da molto tempo prima delle firme di certi contratti.
    Chi delegittima, in pubblico od in privato, un quadro aziendale non solo fa il male della propria azienda ma esplicitamente delegittima chi quel quadro lo ha scelto e gli ha dato fiducia, ovvero il sottoscritto.
    Ancora più grave è fare tutto ciò, ed anche di più, fra le sacre mura dello spogliatoio.
    Chi non è d’accordo con la mia visione delle cose ha il diritto di cessare la collaborazione con l’azienda che gestisco e rappresento.
    Certe alzate di testa, certe forzature per mettere pressione non hanno mai portato a nulla, servono solo ad esasperare gli animi e ad avvelenare il clima; soprattutto se vengono da chi era partito con il giusto spirito salvo poi, per ragioni ancora da decifrare, iniziare una battaglia interna contro chi lo aveva nominato e contro chi gli pagava lo stipendio.

    Qualcuno ha provato a forzare la mano chiedendo “apertis verbis” lo stravolgimento di tali gerarchie, attaccando apertamente una figura di riferimento sostenendo che non riusciva a parlarci poiché “lo innervosiva” e quindi non ci voleva più interloquire.
    Questo non è l’amore di cui egli parla: l’amore è una sentimento spontaneo, non una condotta freddamente premeditata.
    Dovrebbe raccontare invece, tale signore, che in una telefonata delle 13:45 del 16 Luglio u.s. esprimeva al DG la massima contentezza di lavorare con lui e per quest’azienda, raccontava anche come in altre esperienze fosse stato costretto a pagare di tasca propria cene alla squadra per fare gruppo: esprimeva grande soddisfazione per le condizioni di lavoro concesse e per gli ottimi giovani in organico, giovani coi quali “la proprietà avrebbe fatto tanti soldi”.
    Una sola cosa chiese per esser ancor più felice, “far allenare la squadra tutto l’anno su un campo in erba”: 36 ore dopo aveva il nostro assenso e tre proposte di campi in erba da collaudare, il fatto che non sia mai andato a vederli, bucando anche un appuntamento a riguardo, la dice lunga circa la premeditazione di certe condotte.
    Dovrebbe anche raccontare, tale signore, perché dopo tutte queste belle parole, il 26 Luglio u.s. alle 21:26 comunicava per sms le proprie dimissioni al DG comunicando che la mattina successiva avrebbe “salutato la squadra” e “ringraziando per tutto”.
    Salvo poi presentarsi al campo e far finta di nulla, con la complicità di chi lo ha coperto.
    E mi fermo qui.

    Anzi, aggiungo soltanto, per chi si è permesso di dire in tono minaccioso che “non dovevo permettermi di portare avanti una certa operazione sopra la testa di qualcuno” che i 3.000 tifosi presenti alla prima gara ufficiale ringraziano per il goal e per il passaggio del turno.

    Oggi la società ha preso delle decisioni nette e forti come è sempre accaduto e come sempre accadrà, quando qualcuno ha provato a metterla spalle al muro.

    Proseguiremo nel nostro lavoro convinti che con serietà e duro lavoro, i risultati arrivano sempre.

    Forza Fere. Sempre!”.

  3. in autonomia testimonia, evidentemente, il contrario.
    Il DS ha avuto carta bianca circa la scelta dell’intero staff tecnico, se dopo tre settimane mi dice in riunione che non è più in grado di controllarlo e di gestirlo, posso fare poco altro.

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“Cari Tifosi, cari Ternani

Come sapete sono, da sempre, una persona poco incline all’esposizione mediatica ed ai riflettori.

Purtroppo oggi, come altre volte in passato, le circostanze mi obbligano a dover ricorrere alla penna per raccontare, a tutti coloro che avranno la pazienza di leggere queste righe, cosa è accaduto negli ultimi 40 giorni, ovvero dal primo luglio u.s. quando ho nominato un nuovo e corposo staff tecnico, in quanto qualcuno vorrebbe far passare un certo messaggio e si è mosso scientificamente per uscirne da martire, mentre invece credo sia più onesto condividere con tutti voi alcuni episodi di quanto accaduto al fine di ristabilire la realtà.

Per rendere la comprensione più chiara occorre partire dall’inizio di questa mia avventura come presidente della Ternana Calcio.

Ho iniziato ufficiosamente a Giugno del 2015 in condizioni quasi estreme, con un A.U. ai domiciliari ed un DS plenipotenziario.

Ho cercato, come sempre, di fare il massimo per ottenere i miei obiettivi ovvero far essere la Ternana Calcio una società autosufficiente senza per questo perdere di competitività. :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:

La prima stagione per certi versi la considero un successo, per altri, invece, un grande fallimento.

Anche io ho le mie colpe: due su tutte, quella di aver confermato la fiducia alla persona sbagliata che mi ha fatto perdere più di un mese fondamentale (oltre a tanti altri danni che approfondiremo in sede giudiziale) e quella di aver voluto lavorare con un amico, o almeno uno che io consideravo tale.

Abbiamo passato tante difficoltà nel processo di riorganizzazione messo in atto la scorsa stagione, ma, nonostante tutto , abbiamo “retto i colpi” e siamo andati avanti.

Per farlo non ho lesinato impegno e fatica togliendo tempo ad altre aziende altrettanto importanti e nelle quali con passione ho sempre lavorato. Ho seguito la squadra, spesso, in casa ed in trasferta, delle volte sostituendomi come motivatore a chi in quel momento avrebbe dovuto farlo ma evidentemente non era più in grado.

Certe settimane ero spesso al campo di allenamento, sono stato al fianco dei ragazzi e del mister quando sentivo che ne avevano bisogno; ed alla fine, facendo un bilancio e considerate le mille difficoltà incontrate lungo il percorso, non posso dire (data la mia maniacale competitività) :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: di essere pienamente soddisfatto, ma posso dire che sicuramente poteva andare peggio.

Veniamo all’odierno: nel mese di Maggio, finito il campionato scorso, avevo le idee molto chiare su come volessi continuare il processo di organizzazione della mia società al fine di renderla sempre più forte :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: e soprattutto più indipendente dal mio personale impegno, poiché già sapevo che quest’anno, per diversi motivi, non avrei potuto dedicare gli stessi sforzi profusi nel corso della passata stagione.

Da parte mia non sarebbero mai mancate passione e dedizione :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2: , ma avrei messo in atto una differente organizzazione con un organigramma chiaro e definito, composto da diverse figure forti che mi avrebbero permesso di seguire la società più in maniera “strategica” che personale, come ho sempre fatto in ogni altra azienda.

Avevo le idee molto chiare su chi sarebbe stato il DG e su chi avrebbe fatto il DS, ne è dimostrazione il fatto che è stato il DG a negoziare e perfezionare il contratto del DS.

Due sole cose ho chiesto al mio staff:

  1. Rispettate sempre le gerarchie della società, ed i ruoli di ognuno (onde evitare di ripetere gli errori del passato, dopo vedremo perché);
  2. Tenere sempre a mente il budget, la nostra filosofia e le nostre regole.La scala gerarchica di questa società (su cui qualcuno ultimamente si è divertito a fare lo spiritoso) è semplice e lineare: vi è un AD a cui fa capo e risponde la verticale finanziaria ed organizzativa ed un DG a cui fa capo e risponde la verticale sportiva. :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:

    Entrambi sono i referenti ed i responsabili per le verticali che gestiscono, ed entrambi rispondono direttamente a me.

    Chiunque legga queste righe ed abbia gestito, anche solo per una settimana, una struttura aziendale, sa perfettamente che, a prescindere dalla materia di cui l’azienda si occupa, un’organizzazione gerarchica con compiti chiari e chiare responsabilità è alla base del buon funzionamento della stessa. Se si mette in discussione la società, tutto viene meno. L’unica cosa certa è la proprietà e nessuno deve arrogarsi il diritto di sostituirsi ad essa.

    Avevo ricevuto grandi promesse circa il rispetto di queste dinamiche, promesse che sono state disattese quasi da subito. Chi non c’è più (vecchi e nuovi) sa bene quali sono le fortissime motivazioni alla base di tali allontanamenti. A partire da Guglielmo Acri che recentemente ha dichiarato di non sapere le ragioni per le quali è stato mandato via, egli invece è perfettamente a conoscenza delle varie problematiche che le sue condotte hanno creato.

    Nel momento in cui, per il bene della società l’AD lo chiama e gli dice di fare una cosa, e lui fa il contrario con l’aggravante dei toni minacciosi ed offensivi e con l’ulteriore aggravante di dare allo spogliatoio indicazioni diametralmente opposte a quelle ricevute, alla società non resta altro da fare che chiudere il rapporto anche in considerazione degli enormi e ridondanti disagi che comportamenti del genere creano nel gruppo per il prosieguo della stagione.

    Stesso discorso valeva e vale per chi ha iniziato quest’anno.

    C’è chi ha parlato di “gerarchia opprimente che impediva di lavorare”: l’aver chiuso

    In tre settimane 4 operazioni di mercato in autonomia ed aver messo sotto contratto un corposo staff tecnico :rotfl2: :rotfl2: :rotfl2:

    Affinché un azienda funzioni è fondamentale che tutti abbiano chiari i propri ruoli e rispettino i propri referenti, differentemente si può anche intervenire e risolvere un problema “dell’oggi” ma si avrà la certezza di gettare le basi per l’anarchia “del domani”.

    Ho il dovere, sempre, di difendere la società che rappresento, la quale, nelle ultime settimane è stata vittima di attacchi sia a mezzo stampa sia, soprattutto, a taccuini chiusi (cosa ben più grave e vile) da parte di chi, stipendiato dalla stessa società, ha provato a forzare la mano ed a descrivere una condizione di difficoltà nell’esperire le proprie mansioni. Tali “grandi difficoltà” raccontate altro non erano che il rispondere a semplicissime gerarchie organizzative, normali e ben chiare già da molto tempo prima delle firme di certi contratti.

    Chi delegittima, in pubblico od in privato, un quadro aziendale non solo fa il male della propria azienda ma esplicitamente delegittima chi quel quadro lo ha scelto e gli ha dato fiducia, ovvero il sottoscritto.

    Ancora più grave è fare tutto ciò, ed anche di più, fra le sacre mura dello spogliatoio.

    Chi non è d’accordo con la mia visione delle cose ha il diritto di cessare la collaborazione con l’azienda che gestisco e rappresento.

    Certe alzate di testa, certe forzature per mettere pressione non hanno mai portato a nulla, servono solo ad esasperare gli animi e ad avvelenare il clima; soprattutto se vengono da chi era partito con il giusto spirito salvo poi, per ragioni ancora da decifrare, iniziare una battaglia interna contro chi lo aveva nominato e contro chi gli pagava lo stipendio.

    Qualcuno ha provato a forzare la mano chiedendo “apertis verbis” lo stravolgimento di tali gerarchie, attaccando apertamente una figura di riferimento sostenendo che non riusciva a parlarci poiché “lo innervosiva” e quindi non ci voleva più interloquire.

    Questo non è l’amore di cui egli parla: l’amore è una sentimento spontaneo, non una condotta freddamente premeditata.

    Dovrebbe raccontare invece, tale signore, che in una telefonata delle 13:45 del 16 Luglio u.s. esprimeva al DG la massima contentezza di lavorare con lui e per quest’azienda, raccontava anche come in altre esperienze fosse stato costretto a pagare di tasca propria cene alla squadra per fare gruppo: esprimeva grande soddisfazione per le condizioni di lavoro concesse e per gli ottimi giovani in organico, giovani coi quali “la proprietà avrebbe fatto tanti soldi”.

    Una sola cosa chiese per esser ancor più felice, “far allenare la squadra tutto l’anno su un campo in erba”: 36 ore dopo aveva il nostro assenso e tre proposte di campi in erba da collaudare, il fatto che non sia mai andato a vederli, bucando anche un appuntamento a riguardo, la dice lunga circa la premeditazione di certe condotte.

    Dovrebbe anche raccontare, tale signore, perché dopo tutte queste belle parole, il 26 Luglio u.s. alle 21:26 comunicava per sms le proprie dimissioni al DG comunicando che la mattina successiva avrebbe “salutato la squadra” e “ringraziando per tutto”.

    Salvo poi presentarsi al campo e far finta di nulla, con la complicità di chi lo ha coperto.

    E mi fermo qui.

    Anzi, aggiungo soltanto, per chi si è permesso di dire in tono minaccioso che “non dovevo permettermi di portare avanti una certa operazione sopra la testa di qualcuno” che i 3.000 tifosi presenti alla prima gara ufficiale ringraziano per il goal e per il passaggio del turno.

    Oggi la società ha preso delle decisioni nette e forti come è sempre accaduto e come sempre accadrà, quando qualcuno ha provato a metterla spalle al muro.

    Proseguiremo nel nostro lavoro convinti che con serietà e duro lavoro, i risultati arrivano sempre.

    Forza Fere. Sempre!”.

  3. in autonomia testimonia, evidentemente, il contrario.

    Il DS ha avuto carta bianca circa la scelta dell’intero staff tecnico, se dopo tre settimane mi dice in riunione che non è più in grado di controllarlo e di gestirlo, posso fare poco altro.

 

ma che so?

i dieci comandamenti?

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Grazie Simone ci fai fare la BBBBBBBBBB!!! So soddisfazioni grosse!!

 

Quand'e' che te la sciacqui dai cojoni???

Modificato da ride bene

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Anche ieri presente. Andrea82 s'attappava le recchie quando quelle 4 anime in curva est gridavano "Longarini pezzo di merda" e lui che urlava "Noooo noooo FERMI!! FERMI!! STATE FACENDO UN ERRORE! DIAMOGLI FIDUCIA,FIDUCIA PER DIO!"

 

Anche quest'anno ci salveremo con la pipa in bocca. Tutto da programma.

LODE A TE SIMONE DA ROMA!

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Anche ieri presente. Andrea82 s'attappava le recchie quando quelle 4 anime in curva est gridavano "Longarini pezzo di merda" e lui che urlava "Noooo noooo FERMI!! FERMI!! STATE FACENDO UN ERRORE! DIAMOGLI FIDUCIA,FIDUCIA PER DIO!"

 

Anche quest'anno ci salveremo con la pipa in bocca. Tutto da programma.

LODE A TE SIMONE DA ROMA!

Te sbaji alla grande.... caro Erose :D

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dice che sia uscito dal campo incazzato nero...non c'avrà dormito.....

VATTENE!

Ma xche c'era ieri al Liberati???

E' inutile che se incazza con gl ialtri.

Si deve incazzare solo con se stesso xche ha venduto tutti i migliori, ha incassato dei soldi e non li ha reinvestiti.

Ha tagliato tutte le spese della Società all'osso, si risparmia su tutto.

E alle cessioni 7 8 giocatori importanti ha sotituito con tutti prestiti di ragazzi, alcuni molto bravi, ma 19enni e non maturi per la Serie B, o almeno non tutti insieme.

 

Salvarsi cosi sarà davevro dura e la responsabilità è tutta la sua.

Di Simone detto "Il Verticale"

 

:D

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Quel che c'era da dire lo ha espresso direttamente e (non troppo) velatamente capitan Zanon, uno non di primo pelo che la situazione la vive da dentro.

Chiaramente mi aspetto che venga messo fuori rosa e poi ceduto a gennaio (o fuori rosa fino a giugno), visto che non ha rispettato le verticali aziendali.

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