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bartolelli

QUALCOSA DI CONCRETO

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È un fatto che le quote della società proprietaria della ternana siano state sequestrate dal Fallimento delle Edizioni Locali (ora Sviluppo Editoriale);

È un fatto che la giurisprudenza considera la quota "bene deperibile" con la conseguenza che può essere proposta la vendita d'urgenza nell'ipotesi di imminente e progressiva svalutazione;

È' un fatto che una retrocessione imminente sta rendendo irrisorio il valore della quota, posto che, nel caso di retrocessione il suo valore si azzererebbe, mancando - fra gli altri - contributi di lega, diritti radiofonici-televisivi, valore dei giocatori (prestiti o in scadenza), con elisione pressoché totale di patrimonio, capitale e quota.

Il Curatore e' legittimato a presentare istanza, volta ad evitare il progressivo azzeramento del valore, con la quale si chiede al Tribunale la vendita d'urgenza.

Ovviamente non avrebbe nessuno spessore e valenza scrivere l'istanza di sollecito ad attivare la procedura di vendita da parte dei tifosi.

Avrebbe invece l'obbligo di provvedere se l'istanza provenisse da un soggetto istituzionale che magari fosse anche creditore (ad esempio il Comune che pare essere creditore per i canoni della convenzione e vede, con il depauperamento, ridurre la garanzia patrimoniale del credito).

Se il Comune vuole scrivere, credo che molti di noi l'aiuterebbero (se gli organi politici non avessero né tempo né voglia) a farlo.

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Modificato da bartolelli
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Se non sbaglio in occasione della presentazione delle maglie i rappresentanti del comune hanno ribadito più volte la grande sintonia con la Ternana. Ma de che stamo a parlà?

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È un fatto che le quote della società proprietaria della ternana siano state sequestrate dal Fallimento delle Edizioni Locali (ora Sviluppo Editoriale);

È un fatto che la giurisprudenza considera la quota "bene deperibile" con la conseguenza che può essere proposta la vendita d'urgenza nell'ipotesi di imminente e progressiva svalutazione;

È' un fatto che una retrocessione imminente sta rendendo irrisorio il valore della quota, posto che, nel caso di retrocessione il suo valore si azzererebbe, mancando - fra gli altri - contributi di lega, diritti radiofonici-televisivi, valore dei giocatori (prestiti o in scadenza), con elisione pressoché totale di patrimonio, capitale e quota.

Il Curatore e' legittimato a presentare istanza, volta ad evitare il progressivo azzeramento del valore, con la quale si chiede al Tribunale la vendita d'urgenza.

Ovviamente non avrebbe nessuno spessore e valenza scrivere l'istanza di sollecito ad attivare la procedura di vendita da parte dei tifosi.

Avrebbe invece l'obbligo di provvedere se l'istanza provenisse da un soggetto istituzionale che magari fosse anche creditore (ad esempio il Comune che pare essere creditore per i canoni della convenzione e vede, con il depauperamento, ridurre la garanzia patrimoniale del credito).

Se il Comune vuole scrivere, credo che molti di noi l'aiuterebbero (se gli organi politici non avessero né tempo né voglia) a farlo.

A mio avviso un'istanza presentata anche da un solo tifoso dovrebbe essere presa in considerazione dal GD, se non altro sarebbe messa agli atti della procedura.

Meglio ancora se presentata da un gruppo di tifosi e inviata al Curatore, al comitato dei creditori e al GD.

Se venisse accolta sarebbe un successo, se fosse rigettata (molto più probabile) potrebbe comportare un danno per i creditori in caso di perdita di valore delle quote (leggi retrocessione).

Hai avuto un ottimo spunto che andrebbe approfondito.

Di certo è scandaloso che un fallimento sia ancora aperto dopo 23 anni e che un sequestro resti fermo e silente senza iniziative da parte del curatore (almeno per quanto ne sappiamo).

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È un fatto che le quote della società proprietaria della ternana siano state sequestrate dal Fallimento delle Edizioni Locali (ora Sviluppo Editoriale);

È un fatto che la giurisprudenza considera la quota "bene deperibile" con la conseguenza che può essere proposta la vendita d'urgenza nell'ipotesi di imminente e progressiva svalutazione;

È' un fatto che una retrocessione imminente sta rendendo irrisorio il valore della quota, posto che, nel caso di retrocessione il suo valore si azzererebbe, mancando - fra gli altri - contributi di lega, diritti radiofonici-televisivi, valore dei giocatori (prestiti o in scadenza), con elisione pressoché totale di patrimonio, capitale e quota.

Il Curatore e' legittimato a presentare istanza, volta ad evitare il progressivo azzeramento del valore, con la quale si chiede al Tribunale la vendita d'urgenza.

Ovviamente non avrebbe nessuno spessore e valenza scrivere l'istanza di sollecito ad attivare la procedura di vendita da parte dei tifosi.

Avrebbe invece l'obbligo di provvedere se l'istanza provenisse da un soggetto istituzionale che magari fosse anche creditore (ad esempio il Comune che pare essere creditore per i canoni della convenzione e vede, con il depauperamento, ridurre la garanzia patrimoniale del credito).

Se il Comune vuole scrivere, credo che molti di noi l'aiuterebbero (se gli organi politici non avessero né tempo né voglia) a farlo.

La Ternana è già retrocessa alcuni anni fa. La situazione era identica e nessuno si è mosso. ;)

Peraltro, perchè il curatore fallimentare non agisce di sua spontanea volontà, senza attendere un input esterno?

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A mio avviso un'istanza presentata anche da un solo tifoso dovrebbe essere presa in considerazione dal GD, se non altro sarebbe messa agli atti della procedura.

Meglio ancora se presentata da un gruppo di tifosi e inviata al Curatore, al comitato dei creditori e al GD.

Se venisse accolta sarebbe un successo, se fosse rigettata (molto più probabile) potrebbe comportare un danno per i creditori in caso di perdita di valore delle quote (leggi retrocessione).

Hai avuto un ottimo spunto che andrebbe approfondito.

Di certo è scandaloso che un fallimento sia ancora aperto dopo 23 anni e che un sequestro resti fermo e silente senza iniziative da parte del curatore (almeno per quanto ne sappiamo).

Alla fine se non è il consiglio comunale, ma magari anche un solo esponente del Comune o della Regione, già si tratterebbe di un atto politico da non cestinare.

Andiamo sul pratico, se il curatore rimane inerte, è profilabile anche una azione di responsabilità per aver colposamente determinato l'azzeramento del valore delle quote della società. Quindi deve avere una sollecitazione, il più possibile autorevole e istituzionale, ad intraprendere una iniziativa del genere. Sarebbe infatti risibile, da parte degli organi competenti a giudicarne l'operato, la contestazione consistente nel non avere il curatore tenuto conto di un suggerimento dei tifosi, ai quali giuridicamente non è tenuto a rispondere.

Diverso sarebbe se qualche istituzione, perché no anche il prefetto o qualche singolo politico, assumesse l'iniziativa.

E comunque, fossi il Comune, questa situazione non la prenderei troppo alla leggera. L'aver eseguito lavori in luogo della società concessionaria, l'aver messo a disposizione il campo senza convenzione, il non aver riscosso il canone e' stato configurato dalla procura di Latina come reato degli amministratori con la conseguenza che a mio giudizio avrebbero proprio il dovere di agire e di attivarsi, se non altro per evitare problemi.

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La Ternana è già retrocessa alcuni anni fa. La situazione era identica e nessuno si è mosso. ;)

Peraltro, perchè il curatore fallimentare non agisce di sua spontanea volontà, senza attendere un input esterno?

Ti rispondo perché la tua obiezione e' giusta.

Dalla C1 alla C2 non cambiava nulla in termini di valore della quota.

Accade però che, come dichiarato dallo stesso Zadotti in una intervista alla Gazzetta dello Sport, la sua nomina a presidente venne imposta dal tribunale per assicurare una buona gestione con la conseguenza che poi l'anno dopo siamo stati promossi.

Diverso e' invece l'autentico azzeramento discendente dalla retrocessione dalla B alla C1

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Scusate posso fa una domanda? Io di queste materie ci capisco poco o nulla. Ma mi pare di leggere che la procedura di fallimento è stata dichiarata il 10/11/1993. All'epoca facevamo il CND è ancora nemmeno Agarini era arrivato, per cui mi chiedo: quale sarebbe il motivo del sequestro delle quote della Ternana? Cioè, Longarini è arrivato nel 2004, 11 anni dopo dell'avvio di procedura di fallimento della Edizioni Locali, perché avrebbero sequestrato le quote nostre dopo tutto questo tempo? Perché non hanno sequestrato quote di altre società intestate al munifico?

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Scusate posso fa una domanda? Io di queste materie ci capisco poco o nulla. Ma mi pare di leggere che la procedura di fallimento è stata dichiarata il 10/11/1993. All'epoca facevamo il CND è ancora nemmeno Agarini era arrivato, per cui mi chiedo: quale sarebbe il motivo del sequestro delle quote della Ternana? Cioè, Longarini è arrivato nel 2004, 11 anni dopo dell'avvio di procedura di fallimento della Edizioni Locali, perché avrebbero sequestrato le quote nostre dopo tutto questo tempo? Perché non hanno sequestrato quote di altre società intestate al munifico?

Perché la società fallita ha cambiato nome e si chiama Sviluppo Editoriale e, secondo il tribunale, essendo la stessa cosa della prima e' attratta dal fallimento.

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Ti rispondo perché la tua obiezione e' giusta.

Dalla C1 alla C2 non cambiava nulla in termini di valore della quota.

Accade però che, come dichiarato dallo stesso Zadotti in una intervista alla Gazzetta dello Sport, la sua nomina a presidente venne imposta dal tribunale per assicurare una buona gestione con la conseguenza che poi l'anno dopo siamo stati promossi.

Diverso e' invece l'autentico azzeramento discendente dalla retrocessione dalla B alla C1

Mi scuso perchè, rileggendo il mio post, poteva sembrare che volessi essere polemico verso di te.

La mia considerazione era dettata dal pessimismo. Chi si muove a Terni? Il sindaco e la giunta? Non credo... Un singolo creditore? E chi glielo fa fare?

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No no che polemico? La tua obiezione era giusta. Il sequestro era però avvenuto di fatto a retrocessione già bella consumata e per di più il valore non si era deprezzato con la retrocessione, perché fra premi, contributi e diritti, zero valeva e zero sarebbe rimasta.

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Perché la società fallita ha cambiato nome e si chiama Sviluppo Editoriale e, secondo il tribunale, essendo la stessa cosa della prima e' attratta dal fallimento.

Cioè mi stai dicendo che si sono accorti che la Edizioni Locali ha cambiato nome dopo il fallimento dichiarato (tipico in Italia) e che il tribunale se ne sarebbe accorto dopo 11 anni (altra tipicità squisitamente italiana) sequestrando poi le nostre quote? Bella inculata! :(

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Cioè mi stai dicendo che si sono accorti che la Edizioni Locali ha cambiato nome dopo il fallimento dichiarato (tipico in Italia) e che il tribunale se ne sarebbe accorto dopo 11 anni (altra tipicità squisitamente italiana) sequestrando poi le nostre quote? Bella inculata! :(

Esattamente

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Esattamente

:( :( :(

 

Cioè nel 93 avevo 12 anni, nel 2004 ne avevo 23... con questi tempi forse i miei nipoti potranno vede le quote dissequestrate!

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Comunque il valore stimato delle quote sequestrate nel 2015 era di 2 milioni e 353 mila euro.

Nel 2016 dovrebbe essere diminuito per effetto dello smantellamento di giocatori di proprietà.

Credo corrisponda inoltre a contributi, sponsor e diritti televisivi.

Ovvio che la retrocessione riduce il valore da 2 milioni e mezzo a zero

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Comunque il valore stimato delle quote sequestrate nel 2015 era di 2 milioni e 353 mila euro.

Nel 2016 dovrebbe essere diminuito per effetto dello smantellamento di giocatori di proprietà.

Credo corrisponda inoltre a contributi, sponsor e diritti televisivi.

Ovvio che la retrocessione riduce il valore da 2 milioni e mezzo a zero

DA UN PROFANO! Se le quote sono state sequestrate quando eravamo in C1 (Lega pro) al giudice fallimentare la categoria gli andava bene. Quindi perché oggi non gli dovrebbe andare più bene?

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DA UN PROFANO! Se le quote sono state sequestrate quando eravamo in C1 (Lega pro) al giudice fallimentare la categoria gli andava bene. Quindi perché oggi non gli dovrebbe andare più bene?

Perché è fatto illecito provocare un decremento in danno dei creditori rispetto alla situazione attuale. Se ti sequestrano un quadro di Squillino (pace all'anima sua) e poi si valorizza, perché viene definito il più grande pittore dell'era contemporanea,non lo puoi prendere a picconate per farlo tornare di valore zero.

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Tanto più che la gestione di un commercialista, con estromissione della vecchia gestione era stata disposta, a questo scopo, proprio dal tribunale (secondo Zadotti, vedo se riesco a trovare l'intervista), quindi la situazione attuale sarebbe elusiva.

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Ti rispondo perché la tua obiezione e' giusta.

Dalla C1 alla C2 non cambiava nulla in termini di valore della quota.

Accade però che, come dichiarato dallo stesso Zadotti in una intervista alla Gazzetta dello Sport, la sua nomina a presidente venne imposta dal tribunale per assicurare una buona gestione con la conseguenza che poi l'anno dopo siamo stati promossi.

Diverso e' invece l'autentico azzeramento discendente dalla retrocessione dalla B alla C1

scusa bartolè, approfitto e ti faccio un paio di domande!

1, hai parlato della retrocessione dalla c1 alla c2, ma quando retrocedemmo volutamente dalla serie b, mi pare 2006? insomma, dopo cremona per intenderci. anche all'epoca mi pare che le quote erano sequestrate...come può essere spiegata sta cosa? lì ci fu reale deprezzamento, ma nessuno mosse un dito.

2, ti rifaccio la domanda di freak1973, perché non ho capito la tua risposta: ma perché il curatore non agisce di sua sponte vista la pessima piega che stanno prendendo gli eventi?

grazie mille!

Modificato da Lu Generale

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o un gruppo consiliare di opposizione in comune fa propria questa potenziale azione (penso a chi s'è svegliato ultmamente dopo li fochi..Ferranti, Melasecche ..ma gli unici che secondo me la farebbero davvero sono i 5Stelle ) oppure rimaniamo nel campo dei sogni

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per esperienza diretta testimonio l'inerzia dei GD in alcune procedure concorsuali di fronte a fatti analoghi a quello della ternana

Stiamo in Italia purtroppo

  • Voto Positivo 1

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