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Lu Cecco

RODDE TU EMPOLI - TERNANA

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Credo se possa pensá alla partita successiva...

 

l'Empoli sará come il Trapani in agosto. Quella scoppola umiliante che costringe Badrocci U. a cacare due lire extra.

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Piano...piano con questi facili pronostici, Dado: Anche all'andata dovevamo in teoria fare un sol boccone di voi e invece quasi quasi perdiamo.

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-5

 

Terni (Ascolta[?·info], Interamna Nahars in latino) è un comune italiano di 111 270 abitanti, capoluogo dell'omonima provincia in Umbria.

È il quarantunesimo comune italiano per popolazione e il settimo dell'Italia centrale, nonché secondo della regione Umbria per popolazione e nono per superficie.

Sebbene alcuni ritrovamenti indichino una presenza umana stabile dal 3000 a.C., il primo nucleo proto-urbano di Terni si costituisce intorno al 1.200 a. C. ad opera degli Umbri, ovvero da popolazioni Indoeuropee, Proto-Celtiche provenienti da oltre le Alpi precisamente dal medio bacino del fiume Danubio e centro-sud della Germania. La fusione di questi due gruppi etnici appartenenti alla "Cultura Campi di Urne" diede vita ai Celti che scivolarono anche in Italia proprio con gli Umbri. Le popolazioni Indoeuropee e Celtiche che si stanziarono a Terni si chiamavano "Naharki" che erano la tribù più numerosa e organizzata degli Umbri che popolava compattamente tutto il bacino del fiume Nera , il territorio dell' Umbria medio-appenninica più a nord e a sud arrivando fin dentro la Sabinia alle porte di Roma. La loro città "Interamna Nahars" fu una delle più importanti della Regio VI Umbria et Ager Gallicus, una delle regioni formate da Augusto per dividere l'Italia romana.

L'area della conca ternana risulta interessata da insediamenti stabili già in età protostorica, come é testimoniato dalla necropoli delle Acciaierie, utilizzata a partire dall'ultima fase dell'Età del Bronzo finale (X sec. a.C.) fino a tutta la fase iniziale della prima Età del Ferro (IX secolo/inizi VIII sec. a.C.) da una comunità cospicua, riconducibile alla facies protostorica detta Cultura di Terni.

L'abitato pertinente alla necropoli era posto nella fascia collinare e pedemontana a nord dell'attuale città, probabilmente nella zona della Civitella, mentre solo in età più tarda (VII sec. a.C.) si avrà la nascita di un vero e proprio centro protourbano nell'area posta alla confluenza tra fiume Nera e torrente Serra. I dati archeologici sembrano confermare, quindi, la tradizionale data di fondazione della città, collocata al 672 a.C. in base ad un'iscrizione del 32 d.C. (Corpus Inscriptionum Latinarum XI, 4170) .

Città ad elevato tasso di sviluppo industriale sin dal medioevo, quando era un ricco e combattivo libero Comune con centinaia di mulini ad acqua, nel XIX secolo vide crescere la sua potenzialità industriale nella seconda rivoluzione industriale, tanto da essere soprannominata "La Città d'Acciaio" e la "Manchester italiana".[2] Ha ospitato delle famose Acciaierie dal 1884 e dal 1875, di un'importante Fabbrica d'Armi, tuttora attiva, oltre che di impianti idroelettrici ed opifici specializzati nei settori tessile e chimico. Prima città industriale in Italia dopo quelle del famoso Triangolo[senza fonte], ha subìto pesantissimi bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale da parte degli Alleati.

Nel XXI secolo, Terni è una città moderna, importante centro storico, economico, sociale e naturalistico.[3] Alle zone industriali, infatti, si alternano paesaggi verdi (in primis la cascata delle Marmore), testimonianze di resti romani, medievali e di archeologia industriale.

È conosciuta in tutto il mondo come Città degli Innamorati in quanto il suo patrono, san Valentino, vi nacque e vi divenne vescovo; le spoglie del santo sono custodite presso l'omonima basilica.[4]

Secondo uno studio dell'ISTAT, Terni risulta essere la città più "verde" del Centro Italia e sesta in tutto lo Stivale

Empoli (pronuncia /ˈempoli/[3][4]) è un comune italiano di 48 542 abitanti della città metropolitana di Firenze in Toscana. È il capoluogo dell'Unione dei comuni Circondario dell'Empolese Valdelsa, di cui fa parte insieme ai comuni di Capraia e Limite, Castelfiorentino, Cerreto Guidi, Certaldo, Fucecchio, Gambassi Terme, Montaione, Montelupo Fiorentino, Montespertoli e Vinci.

Attraversassimo fra le altre una bellissima Terra nominata Empoli. Il suono di questa voce ha non so che d'antico. Il suono piacevolissimo. »

(Montaigne, Giornale di viaggio in Italia)

Il centro di Empoli si trova nella pianura del Valdarno inferiore già bonificata al tempo dei Romani. Il territorio comunale è delimitato a nord dall'Arno e ad ovest dal fiume Elsa. Il territorio allontanandosi da questi corsi d'acqua diventa collinare con il tipico paesaggio agricolo della Toscana.

  • Classificazione sismica: zona 3s (sismicità media), Ordinanza PCM 3519 del 28/04/2006 e D.G.R. nº 431/2006
  • Le prime tracce del nome Empoli si hanno agli inizi dell'VIII secolo con un castello denominato Empolum (o Empolis) che si trova nella parte della città chiamata Empoli Vecchio. La città, fondata intorno alla Pieve di Sant'Andrea e al castello sopracitato nel XII secolo, è citata in alcuni documenti come Imporis o Emporium, il che ha fatto pensare a un'origine comune a emporio. Tuttavia l'ipotesi appare debole, come già notava Dante Olivieri, preferendo un accostamento a Empulum, insediamento nelle campagne di Tivoli, nel Lazio.[8]Giovanni Alessio propose invece l'accostamento al latino limpidus ("chiaro"), da confrontare con aqua de Lempoli di area meridionale e con il lucchese lémpore.[9] Tuttavia l'etimologia più probabile è quella proposta da Silvio Pieri, ovvero una derivazione da un nome personale germanico Impo, con un suffisso vezzeggiativo.[10] Più recentemente Maria Giovanna Arcamone ha ripreso l'ipotesi di Pieri, stabilendo una derivazione dal nome germanico *Empo- (probabilmente un ipocoristico) con un suffisso -ulus di cui non è ben chiaro se facesse parte dell'antroponimo stesso o sia stato aggiunto al momento della formazione del toponimo Empoli.[11][12] Non è da escludere che Empoli possa derivare anche da in Portu (con l'aggiunta di un suffisso), come compare nella Tavola Peutingeriana. Divenuta Empoli un'importante città fortificata già dal XIII secolo, fu ripetutamente attaccata negli anni intorno al 1315 da Castruccio Castracani che poté soltanto devastarne le campagne senza riuscire ad espugnarla. Solo nel 1530 la città cadde per un presunto tradimento interno/accordo col nemico dopo un lungo assedio da parte delle truppe imperiali spagnole di Carlo V. Le truppe imperiali però, grazie alla difesa organizzata da Francesco Ferrucci e guidata da Tinto da Battifolle, non erano state in grado di espugnare il castello ma l'allontanamento del primo verso Volterra e la morte del secondo durante un attacco spagnolo furono il drammatico prologo all'espugnazione e al seguente saccheggio che praticamente decise la sorte della Repubblica fiorentina. Questo avvenimento è immortalato nella affresco del pittore fiammingo Giovanni Stradano o Stradanus nella sala di Clemente VII in Palazzo della Signoria a Firenze.

    Un altro avvenimento da segnalare nella storia di Empoli accade durante la seconda guerra mondiale. Tra 1943 e 1944 il corso del fiume Arno, e quindi anche l'area empolese, fu scenario del fronte italiano del conflitto dove si fronteggiavano gli Alleati (indiani, britannici, sudafricani e americani) in avanzata e i tedeschi in ritirata. Durante questi mesi la città subì un violento rastrellamento da parte dei nazisti. Trenta persone vennero tolte alle loro famiglie e uccise fucilate, ma solo una riuscì a scappare, Arturo Passerotti. Oltre a questi fatti, altri episodi, sempre nello stesso periodo, caratterizzarono la vita empolese di quel tempo. Infatti, l'otto marzo 1944, 597 persone, prelevate nel circondario empolese e in altre zone dell'Italia (precisamente 117 da Prato, 86 da Firenze, 100 da Torino, 105 da Milano, 50 da Empoli, 21 da Montelupo, 11 da Capraia e Limite, 6 da Cerreto Guidi, 6 da Vinci, 95 da altri comuni) vennero stipate nel famigerato TRASPORTO BESTIAME N° 32, partirono da Santa Maria Novella e giunsero a Mauthausen l'undici marzo dello stesso anno. Solo una decina di persone ritornarono a casa e oggi, in memoria di questi avvenimenti, molte scuole partecipano al "Percorso della Memoria", istituito dal Comune, che prevede per gli studenti di 13-16 anni di fare un pellegrinaggio ai campi di concentramento più significativi, quali Gusen, con cui, tra l'altro, Empoli è gemellata, Mauthausen, Harteim, Ebensee e la Risiera di San Sabba a Trieste. Tra i deportati al campo di Gusen c'era anche Carlo Castellani, preso al posto del padre, alla cui memoria è intestato lo stadio comunale.

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Niente, via via che ci avviciniamo alla partita di sabato, è bene conoscerci un po' di più. A vicenda. :taccitua:

 

SAN VALENTINO: Nato a Interamna (oggi Terni) in una famiglia patrizia, fu convertito al cristianesimo e consacrato vescovo di Terni nel 197, a soli 21 anni.

Nell'anno 270 Valentino si trovava a Roma, giunto su invito dell'oratore greco e latino Cratone, per predicare il Vangelo e convertire i pagani.

Invitato dall'imperatore Claudio II il Gotico a sospendere la celebrazione religiosa e ad abiurare la propria fede, rifiutò di farlo, tentando anzi di convertire l'imperatore al cristianesimo. Claudio II lo graziò dall'esecuzione capitale affidandolo a una nobile famiglia.

Valentino venne arrestato una seconda volta sotto Aureliano, succeduto a Claudio II. L'impero proseguiva nelle sue persecuzioni contro i cristiani e, poiché la popolarità di Valentino stava crescendo, i soldati romani lo catturarono e lo portarono fuori città lungo la via Flaminia per flagellarlo, temendo che la popolazione potesse insorgere in sua difesa. Fu decapitato il 14 febbraio 273, a 97 anni, per mano del soldato romano Furius Placidus, agli ordini dell'imperatore Aureliano. Secondo alcune fonti Valentino sarebbe stato giustiziato perché aveva celebrato il matrimonio tra la cristiana Serapia e il legionario romano Sabino, che invece era pagano: la cerimonia avvenne in fretta, perché la giovane era malata; e i due sposi morirono, insieme, proprio mentre Valentino li benediceva. A chiudere il cerchio della tragedia sarebbe poi intervenuto il martirio del celebrante.

SANT'ANDREA: Andrea era il fratello di Pietro apostolo (Mc 1:16). Quasi sicuramente il suo nome (derivante dal vocabolo greco ανδρεία, "virilità, valore, fortezza"), come altri nomi tramandati in greco, non era il nome originario di questo apostolo in quanto, nella tradizione ebraica o giudaica, il nome Andrea compare solo a partire dal II-III secolo.[senza fonte]

Il Nuovo Testamento afferma che Andrea era figlio di Giona (Mt 16:17) o Giovanni (Gv 1:42); e che era nato a Betsaida sulle rive del Lago omonimo in Galilea (Gv 1:44). Assieme al fratello Pietro esercitava il mestiere di pescatore e la tradizione vuole che Gesù stesso lo avesse chiamato ad essere suo discepolo invitandolo ad essere per lui "pescatore di uomini" (ἁλιεὺς ἀνθρώπων, halieus anthropon), tradotto anche come "pescatore di anime". Agli inizi della vita pubblica di Gesù, occupavano la stessa casa a Cafarnao (Mc 1:21-29).

Il Vangelo secondo Giovanni riporta che Andrea era stato in precedenza discepolo di Giovanni il Battista, che gli indicò Gesù come «agnello di Dio» (Gv 1:35-40). Andrea fu il primo a riconoscere in Gesù il Messia e lo fece conoscere al fratello (Gv 1:41). Presto entrambi i fratelli divennero discepoli di Cristo. In un'occasione successiva, prima della definitiva vocazione all'apostolato, essi erano definiti come grandi amici e lasciarono tutto per seguire Gesù. Andrea è stato martirizzato per crocifissione a Patrasso (Patrae) in Acaia (Grecia). Dai primi testi apocrifi, come ad esempio gli Atti di Andrea citati da Gregorio di Tours[2], si sa che Andrea venne legato e non inchiodato su una croce latina (simile a quella dove Cristo era stato crocifisso), ma la tradizione vuole che Andrea sia stato crocifisso su una croce detta Croce decussata (a forma di X) e comunemente conosciuta con il nome di "Croce di Sant'Andrea"; questa venne adottata per sua personale scelta, dal momento che egli non avrebbe mai osato eguagliare il Maestro nel martirio. Quest'iconografia di sant'Andrea appare ad ogni modo solo attorno al X secolo, ma non divenne comune sino al XVII secolo. Proprio per il suo martirio, sant'Andrea è divenuto (dopo Empoli) anche il patrono di Patrasso.

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Kiwi..fatece il favore...

 

sabato noi dobbiamo vincere...quindi non fate troppo i fenomeni...tornerete a vincere la partita dopo.. voi in A ci andate..noi in B non lo so mica se ci rimaniamo

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Ahahahahahahaha me sà che me sopravvàluti, Ale. Se je dicessi qualcosa, a Andreazzoli, me riderebbe in faccia. Dài, i numeri ci dicono che sarà comunque una partita spettacolare!!!

 

Libero Liberati (Terni, 20 settembre 1926Terni, 5 marzo 1962) è stato un pilota motociclisticoitaliano vincitore di un titolo nel motomondiale e chiamato Il Cavaliere d'Acciaio e Ternano volante. Dopo aver iniziato a lavorare alle acciaierie di Terni come Autista, iniziò a competere nelmotociclismo in gare nazionali subito dopo il termine della seconda guerra mondiale e ottenne 4 vittorie nel 1947, altrettante nel 1948, 1 nel 1949 e 2 vittorie rispettivamente negli anni 1951 - 1952 -1953 e 1954. Vinse il Campionato Italiano nel 1955 e nel 1956.

Il 19 ottobre 1947 si tenne il 2º Circuito delle Ferriere che lo vide vincitore su una Moto Guzzi da 500cm³. Sempre nello stesso anno nel velodromo di Terni, in occasione di una giornata motociclistica, si esibì su una Alpino 100 cm³.

Nel 1947 vinse anche a Chieti e Frosinone sempre in sella a una Moto Guzzi. Nello stesso anno ricevette in dono una Moto Guzzi Dondolino che gli venne regalata dai suoi concittadini e compagni di lavoro grazie ad una sottoscrizione.

Il 4 luglio 1948 iniziarono le gare del Circuito dell'Acciaio, un anello stracittadino di circa 10 km che comprendeva Viale B. Brin, Viale Campofregoso,Campomicciolo, Papigno, Viale B. Brin e che venne considerato uno fra i circuiti più impegnativi d'Italia. La prima edizione della competizione lo vide vincitore sempre su Guzzi 500.

Nello stesso anno vinse anche il Circuito di Spoleto e si classificò sempre al primo posto a Chieti e a Frosinone, arrivando secondo nella gara di Cattolica e ritirandosi nella corsa di Caracalla.

Il 2 ottobre 1949 si svolse la terza edizione del Circuito dell'Acciaio (la seconda si era tenuta pochi mesi prima nello stesso anno), valevole come 6ª prova del campionato Italiano per conduttori di 2ª categoria, e venne vinta da Liberati. Arrivò anche 2º ad Ancona ed Urbino e 3º a Bologna.

Nel 1950 partecipò alla sua prima gara del campionato Mondiale con una Moto Guzzi.

Il 29 luglio 1951, in sella ad una Gilera Saturno vinse il 4º Circuito dell'Acciaio, valevole come 5ª prova del Gran Premio della F.I.M. per conduttori di 1ª categoria. Nello stesso anno, sempre con la Saturno, si classificò 1º a Casale Monferato, 10º a Codogno, 5º a Senigallia, 3º a Varese, 4º a Bergamo e si ritirò a Ferrara.

Nel 1952 Liberati fu vittima di un brutto incidente in gara a Berna, con uno spettacolare volo di molti metri. Si classificò in questa stagione sportiva: 1º a Parma, 1º a Terni, 1º a Voghera, 7º a Berna, 5º a Casale Monferrato, 2º a Senigallia, 8º a Monza.

Nel 1953 e nel 1954 arrivò secondo al Campionato Italiano Seniores classe 500. Nel primo dei due anni gareggiò anche in altre classi utilizzando anche Moto Morini.

Nel 1955 Liberati ottenne il suo primo Campionato Italiano classe 500. Vinse le gare di Napoli (19 marzo); Sanremo (3 aprile); Imola (11 aprile); finì secondo classificato a Reims (15 maggio); secondo a Genova (19 maggio); primo a Senigallia (31 luglio), e primo a Mestre (18 settembre).

Nel 1956 vinse il secondo titolo italiano consecutivo vincendo a Modena (19 marzo); secondo a Imola (2 aprile); primo a Monza (6 maggio); secondo a Faenza (20 maggio) e a Cesena (17 giugno); primo a Sanremo (24 giugno); primo a Senigallia (29 luglio).

In occasione del GP delle Nazioni a Monza del motomondiale 1956 vinse in classe 350 e giunse secondo alle spalle del suo caposquadra in Gilera, Geoff Duke, in 500.

La stagione 1957 lo vide conquistare il titolo iridato in 500 grazie alle vittorie ottenute in 4 delle sei gare in programma. Nella stessa competizione ottenne anche il 3º posto finale in 350 con 1 vittorie e 5 piazzamenti sul podio su 6 gare. Durante la stagione si verificò peraltro un episodio particolare: al termine delGran Premio motociclistico del Belgio in cui aveva tagliato per primo il traguardo, venne squalificato dai commissari per presunte irregolarità e la vittoria venne assegnata a Jack Brett. Dovette aspettare l'inizio del 1958 per vedere la sua riabilitazione e il ripristino dell'ordine di arrivo originario[1].

Sempre nel 1957 la Gilera organizzò anche un tour in Sudamerica e Liberati si classificò al primo posto in competizioni organizzate a Buenos Aires, aMontevideo, al G.P. di Mendoza, al G.P. Mar de la Plata. L'Unione Stampa Sportiva Italiana gli conferì al termine dell'anno il premio di migliore Atleta dell'anno.

Il 1957 è però anche l'anno del patto di astensione firmato da Gilera, Moto Guzzi e FB Mondial con la casa motociclistica di Arcore che esce dalle competizioni e Liberati che si trova senza scuderia.

Liberati corse perciò con una moto privata e fece una esperienza nel mondiale del 1959 con una Moto Morini in 250, tornando in seguito a condurre la sua vecchia Gilera Saturno, senza peraltro riuscire ad ottenere risultati di particolare rilievo tra gli anni 1958 e 1960.

Nel 1961 partecipò a 5 gare del campionato Italiano Seniores e internazionali, vincendo le corse di Modena (19 marzo), sbaragliando le più veloci Nortongrazie ad un'intuizione di Libero di cambiare i rapporti della Saturno, e Genova (1º giugno). Arrivò secondo a Cesenatico e terzo a Sanremo. In quel '61 Liberati sfiorò il titolo italiano della 500, battuto dalla Bianchi bicilindrica ufficiale di Ernesto Brambilla.

Nel 1962 la Gilera ritornò alle competizioni e Liberati iniziò ad allenarsi per essere in ottima forma per l'inizio dell'attività sportiva. Il 5 marzo 1962 però, uscito per un allenamento sulla Strada statale 209 Valnerina, scivolò sulla strada bagnata all'altezza della curva di Cervara, urtando violentemente contro la parete rocciosa. Inutili furono i tentativi di salvargli la vita.

Il sindaco di Terni, in occasione del funerale, lo commemorò con: "Tu, ardito cavaliere del nostro tempo, ci indichi una meta lontana, l'approdo glorioso di una vita fortemente e seriamente impegnata..."

Liberati veniva anche chiamato "Il Cavaliere d'Acciaio", sia per sottolineare la rivalità con un altro grande campione di motociclismo, Duke che era conosciuto come il "Duca di Ferro", sia per evidenziare la sua appartenenza alla "città dell'acciaio", Terni, la cui economia è in parte imperniata sulla produzione dell'acciaio.

Liberati cadde precisamente tra le località Vocabolo Valle e Cervara, nel luogo esatto dell'incidente venne posta una lapide in ricordo del campione ternano. Nel 2010 la lapide venne spostata di 50 metri circa più avanti dal luogo dell'incidente per modifiche alla viabilità. Un monumento ad opera di Carlo Lorenzetti, si trova di fronte allo Stadio Comunale Libero Liberati (uno dei pochi in Italia intitolato ad un campione di uno sport diverso dal calcio, a significare la grande importanza che Liberati ha avuto per Terni, soprattutto negli anni difficili del dopoguerra). A Liberati è intitolato anche il tunnel stradale lungo 1018 metri che collega la superstrada Rieti-Terni (svincolo Valnerina) alla statale 209, nei pressi del luogo dove perse la vita.

Carlo Castellani (Montelupo Fiorentino, 15 gennaio 1909Mauthausen, 11 agosto 1944) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante. Nato e vissuto a Fibbiana, frazione nel comune di Montelupo Fiorentino, giocò nell'Empoli per nove stagioni (dal 1926-1927 al 1929-1930 e poi dal 1934-1935 al 1938-1939). Deteneva fino alla fine del 2011 il record di reti segnate con la maglia dell'Empoli con 61 marcature in 145 presenze, superato poi da Francesco Tavano.

Fra i record particolari da segnalare, c'è anche quello del maggior numero di reti in una gara sola nella storia azzurra: nella stagione 1928-1929, il 6 gennaio, durante la gara valevole per il 10º turno del campionato di Seconda Divisione girone G, ne realizzò 5 in Empoli-S. Giorgio Pistoia, gara che finì 8-5 per gli azzurri. Nella stessa stagione, Castellani realizzò anche due triplette (nel 6-0 contro la Colligiana, e nel 4-1 contro il Le Signe), chiudendo l'annata con 22 gol fatti in altrettante gare. In realtà ne segnò una in più, vista la sua rete in un Empoli-Pontedera che poi fu sospesa. Sarebbero quindi stati 23 gol quell'anno e 62 totali con l'Empoli nel corso della sua carriera.

Durante la seconda guerra mondiale, sospettato di far parte della Resistenza, fu arrestato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria, dove fu assassinato nel 1944. Gli sono stati intitolati gli stadi di Empoli e Montelupo Fiorentino. Ebbe due figli: Carla e Franco Castellani. La moglie si chiamava Irma Marradi.

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Libero Liberati (Terni, 20 settembre 1926Terni, 5 marzo 1962) è stato un pilota motociclisticoitaliano vincitore di un titolo nel motomondiale e chiamato Il Cavaliere d'Acciaio e Ternano volante. Dopo aver iniziato a lavorare alle acciaierie di Terni come Autista, iniziò a competere nelmotociclismo in gare nazionali subito dopo il termine della seconda guerra mondiale e ottenne 4 vittorie nel 1947, altrettante nel 1948, 1 nel 1949 e 2 vittorie rispettivamente negli anni 1951 - 1952 -1953 e 1954. Vinse il Campionato Italiano nel 1955 e nel 1956.

Il 19 ottobre 1947 si tenne il 2º Circuito delle Ferriere che lo vide vincitore su una Moto Guzzi da 500cm³. Sempre nello stesso anno nel velodromo di Terni, in occasione di una giornata motociclistica, si esibì su una Alpino 100 cm³.

Nel 1947 vinse anche a Chieti e Frosinone sempre in sella a una Moto Guzzi. Nello stesso anno ricevette in dono una Moto Guzzi Dondolino che gli venne regalata dai suoi concittadini e compagni di lavoro grazie ad una sottoscrizione.

Il 4 luglio 1948 iniziarono le gare del Circuito dell'Acciaio, un anello stracittadino di circa 10 km che comprendeva Viale B. Brin, Viale Campofregoso,Campomicciolo, Papigno, Viale B. Brin e che venne considerato uno fra i circuiti più impegnativi d'Italia. La prima edizione della competizione lo vide vincitore sempre su Guzzi 500.

Nello stesso anno vinse anche il Circuito di Spoleto e si classificò sempre al primo posto a Chieti e a Frosinone, arrivando secondo nella gara di Cattolica e ritirandosi nella corsa di Caracalla.

Il 2 ottobre 1949 si svolse la terza edizione del Circuito dell'Acciaio (la seconda si era tenuta pochi mesi prima nello stesso anno), valevole come 6ª prova del campionato Italiano per conduttori di 2ª categoria, e venne vinta da Liberati. Arrivò anche 2º ad Ancona ed Urbino e 3º a Bologna.

Nel 1950 partecipò alla sua prima gara del campionato Mondiale con una Moto Guzzi.

Il 29 luglio 1951, in sella ad una Gilera Saturno vinse il 4º Circuito dell'Acciaio, valevole come 5ª prova del Gran Premio della F.I.M. per conduttori di 1ª categoria. Nello stesso anno, sempre con la Saturno, si classificò 1º a Casale Monferato, 10º a Codogno, 5º a Senigallia, 3º a Varese, 4º a Bergamo e si ritirò a Ferrara.

Nel 1952 Liberati fu vittima di un brutto incidente in gara a Berna, con uno spettacolare volo di molti metri. Si classificò in questa stagione sportiva: 1º a Parma, 1º a Terni, 1º a Voghera, 7º a Berna, 5º a Casale Monferrato, 2º a Senigallia, 8º a Monza.

Nel 1953 e nel 1954 arrivò secondo al Campionato Italiano Seniores classe 500. Nel primo dei due anni gareggiò anche in altre classi utilizzando anche Moto Morini.

Nel 1955 Liberati ottenne il suo primo Campionato Italiano classe 500. Vinse le gare di Napoli (19 marzo); Sanremo (3 aprile); Imola (11 aprile); finì secondo classificato a Reims (15 maggio); secondo a Genova (19 maggio); primo a Senigallia (31 luglio), e primo a Mestre (18 settembre).

Nel 1956 vinse il secondo titolo italiano consecutivo vincendo a Modena (19 marzo); secondo a Imola (2 aprile); primo a Monza (6 maggio); secondo a Faenza (20 maggio) e a Cesena (17 giugno); primo a Sanremo (24 giugno); primo a Senigallia (29 luglio).

In occasione del GP delle Nazioni a Monza del motomondiale 1956 vinse in classe 350 e giunse secondo alle spalle del suo caposquadra in Gilera, Geoff Duke, in 500.

La stagione 1957 lo vide conquistare il titolo iridato in 500 grazie alle vittorie ottenute in 4 delle sei gare in programma. Nella stessa competizione ottenne anche il 3º posto finale in 350 con 1 vittorie e 5 piazzamenti sul podio su 6 gare. Durante la stagione si verificò peraltro un episodio particolare: al termine delGran Premio motociclistico del Belgio in cui aveva tagliato per primo il traguardo, venne squalificato dai commissari per presunte irregolarità e la vittoria venne assegnata a Jack Brett. Dovette aspettare l'inizio del 1958 per vedere la sua riabilitazione e il ripristino dell'ordine di arrivo originario[1].

Sempre nel 1957 la Gilera organizzò anche un tour in Sudamerica e Liberati si classificò al primo posto in competizioni organizzate a Buenos Aires, aMontevideo, al G.P. di Mendoza, al G.P. Mar de la Plata. L'Unione Stampa Sportiva Italiana gli conferì al termine dell'anno il premio di migliore Atleta dell'anno.

Il 1957 è però anche l'anno del patto di astensione firmato da Gilera, Moto Guzzi e FB Mondial con la casa motociclistica di Arcore che esce dalle competizioni e Liberati che si trova senza scuderia.

Liberati corse perciò con una moto privata e fece una esperienza nel mondiale del 1959 con una Moto Morini in 250, tornando in seguito a condurre la sua vecchia Gilera Saturno, senza peraltro riuscire ad ottenere risultati di particolare rilievo tra gli anni 1958 e 1960.

Nel 1961 partecipò a 5 gare del campionato Italiano Seniores e internazionali, vincendo le corse di Modena (19 marzo), sbaragliando le più veloci Nortongrazie ad un'intuizione di Libero di cambiare i rapporti della Saturno, e Genova (1º giugno). Arrivò secondo a Cesenatico e terzo a Sanremo. In quel '61 Liberati sfiorò il titolo italiano della 500, battuto dalla Bianchi bicilindrica ufficiale di Ernesto Brambilla.

Nel 1962 la Gilera ritornò alle competizioni e Liberati iniziò ad allenarsi per essere in ottima forma per l'inizio dell'attività sportiva. Il 5 marzo 1962 però, uscito per un allenamento sulla Strada statale 209 Valnerina, scivolò sulla strada bagnata all'altezza della curva di Cervara, urtando violentemente contro la parete rocciosa. Inutili furono i tentativi di salvargli la vita.

Il sindaco di Terni, in occasione del funerale, lo commemorò con: "Tu, ardito cavaliere del nostro tempo, ci indichi una meta lontana, l'approdo glorioso di una vita fortemente e seriamente impegnata..."

Liberati veniva anche chiamato "Il Cavaliere d'Acciaio", sia per sottolineare la rivalità con un altro grande campione di motociclismo, Duke che era conosciuto come il "Duca di Ferro", sia per evidenziare la sua appartenenza alla "città dell'acciaio", Terni, la cui economia è in parte imperniata sulla produzione dell'acciaio.

Liberati cadde precisamente tra le località Vocabolo Valle e Cervara, nel luogo esatto dell'incidente venne posta una lapide in ricordo del campione ternano. Nel 2010 la lapide venne spostata di 50 metri circa più avanti dal luogo dell'incidente per modifiche alla viabilità. Un monumento ad opera di Carlo Lorenzetti, si trova di fronte allo Stadio Comunale Libero Liberati (uno dei pochi in Italia intitolato ad un campione di uno sport diverso dal calcio, a significare la grande importanza che Liberati ha avuto per Terni, soprattutto negli anni difficili del dopoguerra). A Liberati è intitolato anche il tunnel stradale lungo 1018 metri che collega la superstrada Rieti-Terni (svincolo Valnerina) alla statale 209, nei pressi del luogo dove perse la vita.

Carlo Castellani (Montelupo Fiorentino, 15 gennaio 1909Mauthausen, 11 agosto 1944) è stato un calciatore italiano, di ruolo attaccante. Nato e vissuto a Fibbiana, frazione nel comune di Montelupo Fiorentino, giocò nell'Empoli per nove stagioni (dal 1926-1927 al 1929-1930 e poi dal 1934-1935 al 1938-1939). Deteneva fino alla fine del 2011 il record di reti segnate con la maglia dell'Empoli con 61 marcature in 145 presenze, superato poi da Francesco Tavano.

Fra i record particolari da segnalare, c'è anche quello del maggior numero di reti in una gara sola nella storia azzurra: nella stagione 1928-1929, il 6 gennaio, durante la gara valevole per il 10º turno del campionato di Seconda Divisione girone G, ne realizzò 5 in Empoli-S. Giorgio Pistoia, gara che finì 8-5 per gli azzurri. Nella stessa stagione, Castellani realizzò anche due triplette (nel 6-0 contro la Colligiana, e nel 4-1 contro il Le Signe), chiudendo l'annata con 22 gol fatti in altrettante gare. In realtà ne segnò una in più, vista la sua rete in un Empoli-Pontedera che poi fu sospesa. Sarebbero quindi stati 23 gol quell'anno e 62 totali con l'Empoli nel corso della sua carriera.

Durante la seconda guerra mondiale, sospettato di far parte della Resistenza, fu arrestato e deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, in Austria, dove fu assassinato nel 1944. Gli sono stati intitolati gli stadi di Empoli e Montelupo Fiorentino. Ebbe due figli: Carla e Franco Castellani. La moglie si chiamava Irma Marradi.

 

si percgè ne prendiamo 6 e ne facciamo 2

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Info biglietti?

Un biglietto è un piccolo foglio di carta sul quale vengono scritti appunti, brevi scritti o disegni anche in funzione di messaggi, auguri o saluti, promemoria. La funzione tipica del biglietto, in ambito commerciale o simili, è l'esposizione (preventiva o consuntiva) di una spesa o di una prenotazione (riserva, impegno) per una determinata attività che può comportare o meno una spesa (quando è immediata e parziale, si parla di «prenotazione con caparra»).

 

Il biglietto cartaceo si distingue dal biglietto elettronico per essere «materializzato».

 

Comuni esempi di biglietto cartaceo:

 

piccolo tagliando che rappresenta il pagamento effettuato per accedere ad uno spettacolo o per usufruire di un servizio di trasporto pubblico (in questo secondo caso detto anche titolo di viaggio): il biglietto o lo scontrino costituisce titolo contrattuale ai fini delle modalità di consegna del servizio o della garanzia di legge associata ad un prodotto acquistato;

come contrassegno per partecipare ad una estrazione (lotteria);

cartoncino stampato (biglietto da visita) che riporta il nome, i titoli ed eventualmente l'indirizzo di una persona (latore), utilizzato per annunciarsi, per presentarsi o per memoria;

moneta emessa dalla banca centrale in diversi tagli (biglietto di banca o banconota) e che rappresenta il controvalore della cifra riportata;

foglietto contenente delle note o un avviso che si consegna ad una persona come pure il comune post it che si attacca come memo;

etichette di identificazione o schedine di compilazione;

scontrini/ricevute (anche non fiscali) di prenotazione/acquisizione di vari servizi o eventi (il parcheggio pubblico, un viaggio, ecc.) oppure il cosiddetto «buono» per sconti o simili.

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Da quello che sta scrivendo il divin scoppea, potremmo andare a Empoli così

 

PLIZZARI

 

Valent rigione signorini

Defendi Bordin angiulli

Finotto tremolada carretta

Montalto

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Da quello che sta scrivendo il divin scoppea, potremmo andare a Empoli così

 

PLIZZARI

 

Valent rigione signorini

Defendi Bordin angiulli

Finotto tremolada carretta

Montalto

mmm secondo me più 3-4-1-2

Plizzari

Valjent Gasparetto Rigione (Signorini)

Defendi Bordin Angiulli Favalli

Tremolada

Montalto Carretta

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mmm secondo me più 3-4-1-2

Plizzari

Valjent Gasparetto Rigione (Signorini)

Defendi Bordin Angiulli Favalli

Tremolada

Montalto Carretta

era solo per confondere kiwi :D

 

gasparetto recupera per empoli o va considerato out per infortunio?

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secondo me giochiamo così

 

Plizzari

Valjent Rigione Vitiello

Statella Defendi Angiulli Carretta

Tremolada

Montalto Piovaccari

 

e giocherei over 3.5

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Contunuiamo a conoscerci reciprocamente, bardasci....

 

Prodotti tipici Terni, tipicità Terni

I prodotti tipici e la gastronomia di Terni sono caratterizzati da sapori genuini, semplici e saporiti provenienti direttamente dalla natura.Tra i piatti tradizionali Pasquali si usa la torta al formaggio con il capocollo, la frittata con le erbette o l’agnello arrosto.Per Natale si mangia di magro: pasta e ceci, frittelle di cavolfiore, pesce e le tagliatelle dolci, i cappelletti con il cappone.Per la festa di San Giuseppe si consumano le frittelle, per i morti le fave lessate.Tra i piatti tipici di carne la faraona alla leccarda A terni, come nel resto dell’ Umbrioa si coltivano ortaggi con tecniche biologiche nel pieno rispetto dell’ ambiente e della salute.L’olio è DOP come alcune razze di carni bovine locali.Prodotti tipici del settore dolciario sono il pampepato, il pampolenta o Amorpolenta.

Il pane di Terni è il pane sciapo, la sua bontà sembra derivare dall’acqua con cui è impastato. In realtà a essa concorrono altri fattori come la doppia lievitazione che lo rende particolarmente. Il IL pane di Terni Èun altro buonissimo prodotto tipico.Le ciriole alla condite con sugo alla base di aglio, olio e peperoncino sono tra i primi piatti tipici di Terni.
Anche qui i funghi, tartufi, insaccati e carni costituiscono gli ingredienti principali del menù tipico di questa terra.

 

Le specialità della cucina empolese

spacer.gif1. I PIATTI TIPICI

Tra i primi piatti, l'ingrediente assoluto protagonista è il pane raffermo, che rientra nella ribollita (pane condito con cavolo, fagioli e verdure, ottima se mangiata con cipolla affettata), nella pappa col pomodoro (che richiede il pomodoro costoluto e le erbe aromatiche), e nella panzanella, tipico piatto estivo (pane raffermo bagnato con olio, aceto e sale e condito con pomodoro, cipolla e basilico). Minestra più adatta all'inverno è invece la zuppa di cavolo nero.
Tra secondi piatti domina la cacciagione, come il fagiano, la lepre ed il cinghiale; tipiche le preparazioni in umido con le olive e con il sugo per condire le pappardelle.
Tra i dolci, ottima la pasticceria secca, i cantuccini da inzuppare nel vinsanto e tante specialità tipiche di alcuni periodi dell'anno, come i cenci a Carnevale o il castagnaccio (dolce a base di farina di castagne e pinoli) e la schiacciata con l'uva in autunno.
Un menù tipico potrebbe essere il seguente: salumi tipici, crostini con carne e fegatini, crostini a funghi, sottolio, in particolare pomodori secchi conditi con olio e capperi, come antipasto; pappardelle alla lepre come primo piatto; cacciagione o arrosto misto con contorno di fagioli al fiasco per secondo; e come degna conclusione cantuccini con vinsanto e.... Buon appetito!

2. ALTRI PRODOTTI

Una vacanza nell'empolese-Valdelsa inizia sicuramente fra le ricchezze paesaggistiche e altrettanto sicuramente finisce a tavola. La passione per la buona cucina è nel DNA della popolazione locale, anche per la varietà di prodotti tipici tutti da assaggiare. Ingredienti base sono oltre all'ottimo olio sono i prodotti della terra: cavolo, fagioli e verdure, oltre al grano (da cui il pane). L'Empolese-Valdelsa è terra di cacciatori e non la si può lasciare senza aver assaggiato almeno un piatto di cacciagione. Ve ne sono tantissimi e lo stesso animale viene preparato in maniera diversa di paese in paese.
Se anzichè sedervi a tavola preferite un pasto frugale, è l'occasione per assaggiare panini preparati con i salumi tipici: prosciutto salato, salame, oppure il mallegato, sangue di maiale condensato e arricchito di uva passa, e ancora salsicce di cinghiale, capocollo, e soprassata.
Fra i legumi una vera prelibatezza è il fagiolo zolfino, una qualità di legume quasi estinta riproposto lesso, con la pasta o in forma di crema. Fra i 303 prodotti a coltivazione tradizionale catalogati dall'Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione agricola) troviamo anche il carciofo empolese, particolare per la sua tenerezza, compattezza e l'assenza di spine.

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Contunuiamo a conoscerci reciprocamente, bardasci....

Prodotti tipici Terni, tipicità Terni

I prodotti tipici e la gastronomia di Terni sono caratterizzati da sapori genuini, semplici e saporiti provenienti direttamente dalla natura.Tra i piatti tradizionali Pasquali si usa la torta al formaggio con il capocollo, la frittata con le erbette o lagnello arrosto.Per Natale si mangia di magro: pasta e ceci, frittelle di cavolfiore, pesce e le tagliatelle dolci, i cappelletti con il cappone.Per la festa di San Giuseppe si consumano le frittelle, per i morti le fave lessate.Tra i piatti tipici di carne la faraona alla leccarda A terni, come nel resto dell Umbrioa si coltivano ortaggi con tecniche biologiche nel pieno rispetto dell ambiente e della salute.Lolio è DOP come alcune razze di carni bovine locali.Prodotti tipici del settore dolciario sono il pampepato, il pampolenta o Amorpolenta.

Il pane di Terni è il pane sciapo, la sua bontà sembra derivare dallacqua con cui è impastato. In realtà a essa concorrono altri fattori come la doppia lievitazione che lo rende particolarmente. Il IL pane di Terni Èun altro buonissimo prodotto tipico.Le ciriole alla condite con sugo alla base di aglio, olio e peperoncino sono tra i primi piatti tipici di Terni.

Anche qui i funghi, tartufi, insaccati e carni costituiscono gli ingredienti principali del menù tipico di questa terra.

Le specialità della cucina empolese

spacer.gif1. I PIATTI TIPICI

 

Tra i primi piatti, l'ingrediente assoluto protagonista è il pane raffermo, che rientra nella ribollita (pane condito con cavolo, fagioli e verdure, ottima se mangiata con cipolla affettata), nella pappa col pomodoro (che richiede il pomodoro costoluto e le erbe aromatiche), e nella panzanella, tipico piatto estivo (pane raffermo bagnato con olio, aceto e sale e condito con pomodoro, cipolla e basilico). Minestra più adatta all'inverno è invece la zuppa di cavolo nero.

Tra secondi piatti domina la cacciagione, come il fagiano, la lepre ed il cinghiale; tipiche le preparazioni in umido con le olive e con il sugo per condire le pappardelle.

Tra i dolci, ottima la pasticceria secca, i cantuccini da inzuppare nel vinsanto e tante specialità tipiche di alcuni periodi dell'anno, come i cenci a Carnevale o il castagnaccio (dolce a base di farina di castagne e pinoli) e la schiacciata con l'uva in autunno.

Un menù tipico potrebbe essere il seguente: salumi tipici, crostini con carne e fegatini, crostini a funghi, sottolio, in particolare pomodori secchi conditi con olio e capperi, come antipasto; pappardelle alla lepre come primo piatto; cacciagione o arrosto misto con contorno di fagioli al fiasco per secondo; e come degna conclusione cantuccini con vinsanto e.... Buon appetito!

 

2. ALTRI PRODOTTI

 

Una vacanza nell'empolese-Valdelsa inizia sicuramente fra le ricchezze paesaggistiche e altrettanto sicuramente finisce a tavola. La passione per la buona cucina è nel DNA della popolazione locale, anche per la varietà di prodotti tipici tutti da assaggiare. Ingredienti base sono oltre all'ottimo olio sono i prodotti della terra: cavolo, fagioli e verdure, oltre al grano (da cui il pane). L'Empolese-Valdelsa è terra di cacciatori e non la si può lasciare senza aver assaggiato almeno un piatto di cacciagione. Ve ne sono tantissimi e lo stesso animale viene preparato in maniera diversa di paese in paese.

Se anzichè sedervi a tavola preferite un pasto frugale, è l'occasione per assaggiare panini preparati con i salumi tipici: prosciutto salato, salame, oppure il mallegato, sangue di maiale condensato e arricchito di uva passa, e ancora salsicce di cinghiale, capocollo, e soprassata.

Fra i legumi una vera prelibatezza è il fagiolo zolfino, una qualità di legume quasi estinta riproposto lesso, con la pasta o in forma di crema. Fra i 303 prodotti a coltivazione tradizionale catalogati dall'Arsia (Agenzia regionale per lo sviluppo e l'innovazione agricola) troviamo anche il carciofo empolese, particolare per la sua tenerezza, compattezza e l'assenza di spine.

Ma che ti si fumato???

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era solo per confondere kiwi :D

 

gasparetto recupera per empoli o va considerato out per infortunio?

no gioca, potrebbe debuttare Statella dato che il capitano oggi era fuori:

Plizzari

Valjent Gasparetto Rigione (Signorini)

Statella Bordin Angiulli Favalli

Tremolada

Carretta Montalto

Paolucci è squalificato :)

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Vi voglio bene, ma non credo di poter far molto, al riguardo...

Dài, vinca il migliore! :ganzu:

 

  • I resti dell'anfiteatro Fausto del 32 a.C., ubicato all'interno del parco cittadino "La Passeggiata". Di questa struttura si possono notare parti di opus reticulatum in blocchetti bicolori. Fu eretto nel 32 d.C. per ordine di Fausto Liberale, durante il regno di Tiberio, e poteva ospitare fino a 10.000 persone. Attualmente è scoperto per 2/3 del perimetro, essendo una parte occupata dalla chiesa del Carmine; tuttavia, si può vedere l'ellisse originaria. Periodicamente è adibito a sito per eventi culturali e concertistici.
  • I resti dell'antica cinta muraria romana.
  • I resti archeologici di palazzo Carrara.
  • I resti della città romana di Carsulae,dove ancora è visibile un tratto della antichissima Via Flaminia, che da Roma portava all'Adriatico.
  • Il Museo archeologico di Terni (area ex-SIRI), dove sono raccolti i resti pre-romani e romani recuperati dai numerosi scavi cittadini.
La città medievale[modifica | modifica wikitesto]
  • Porta Sant'Angelo (XIV secolo), era l'ingresso nord-occidentale della città.
  • Porta Spoletina (XIV secolo), sulla via Flaminia; era l'ingresso settentrionale.
  • La cripta del Duomo (VI secolo).
  • La torre romanica dei Barbarasa, situata in via Roma, è la meglio conservata tra le case-torri medievali. Una lapide in alto ricorda che da qui venne esposta la reliquia del Preziosissimo Sangue, conservata nel Duomo, per allontanare dalla città un'epidemia di peste.
  • La torre dei Castelli, situata in via dei Castelli.

 

La Fontana delle Naiadi di Empoli è una bellissima fontana monumentale della cittadina toscana, situata nella centralissima Piazza Farinata degli Uberti.

Fu realizzata nel 1828, su progetto iniziale di Giuseppe Martelli, e abbellita dai lavori scultorei di Luigi Pampaloni, autore delle ninfe Naiadi e di Luigi e Ottavio Giovannozzi, che invece si occuparono della parte relativa alle vasche e ai leoni.

La fontana è a doppia vasca: quella inferiore presenta a ogni lato una statua di un leone, mentre la piccola vasca superiore è sorretta dalle naiadi, ed è molto leggera, trattandosi sostanzialmente di un piatto largo e appena concavo.

Piazza della Vittoria è, insieme a Piazza Farinata degli Uberti, una delle piazze principali di Empoli, sia per la componente urbanistica in sé, e sia per la loro rilevanza storica.

La piazza risalirebbe a un'epoca successiva al Cinquecento, essendo stata realizzata all'esterno dell'antica cinta muraria, e la sua storia è ricca di cambiamenti, sia nominali che urbanistici.

Chiamata inizialmente "Campaccio", poiché era il luogo scelto per le esecuzioni capitali, fu poi trasformata nel mercato del bestiame cittadino, poi rinominata in favore del Re Vittorio Emanuele II, e chiamata alfine Piazza della Vittoria, a ricordo della bellissima statua della dea Vittoria, realizzata da Dario Manetti e Carlo Rivalta nel 1925.

Sottoposta a grandi lavori di restyling negli ultimi anni, è stata arricchita da fontane e giardini pubblici, che l'hanno resa un luogo di ritrovo.

La Collegiata di S. Andrea (1093) in stile romanico-fiorentino all’interno della quale è custodito un trittico di Lorenzo di Bicci e Bicci di Lorenzo. Interessante è il Museo della Collegiata con dipinti e sculture dei secoli XIV-XVII di artisti fiorentini, tra cui l’affresco “Cristo in pietà” di Masolino da Panicate, due Madonne col Bambino ,sculture di Tino di camaino e Mino da Fiesole, tre Madonne di Bicci di Lorenzo, Lorenzo Monaco e Filippo Lippi. Degne di nota sono la Chiesa di S. Stefano risalente al XIV secolo e affrescata da Masolino da Panicate che conserva la suggestiva Annunciazione, capolavoro scultoreo di Bernardo Rossellino e un dipinto di Bicci di Lorenzo e la Chiesa della Madonna del Pozzo risalente eretta nel 1621.

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mi manca la torre dei Castelli...qual è?

via dei Castelli non è via Castello, no?

via dei Castelli è quella che parte da Corso Vecchio più o meno di fronte a San Lorenzo e arriva a via del Tribunale.

 

Se la percorri, superato un arco, sulla sinistra ad angolo c'è una vecchia torre incorporata in un edificio, con in basso una fontanella (proprio di fronte a una ex bettola storica diventata poi ristorante per un periodo anche indiano, ora non so).

 

La strada in quel punto gira a sinistra di 90° e riporta appunto in via del Tribunale (traversa da Corso Vecchio a Corso Tacito, quella che passa davanti al Briccialdi e alla trattoria ex Zenoni, ora di Orlanda).

 

p.s.: ci ho abitato per 5 anni :D

 

p.p.s.: ripensandoci meglio forse il primo tratto, da Corso Vecchio alla fontanella, è l'inizio di via De' Filiis e via dei Castelli inizia proprio all' altezza della torre.

Modificato da passaparola

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