Intanto ho fatto una ricerchina sui problemi che a mio giudizio affliggono la Corte CONI:
Primo problema. Un dissenziente non firma. “La mancata partecipazione di un arbitro alla deliberazione del lodo, così come la mancata sottoscrizione di uno di essi, non determina l'inesistenza bensì la nullità del Lodo ( Corte Cassazione, Sez. 1, Sentenza n. 6115 del 27/04/2001).
Quindi se il Lodo viene emesso ma non firmato da tutti i componenti è nullo.
Cosa accade? Sia che si decida per la B a 22, sia che si decida per la B a 19, basta che uno non sottoscriva, e si rimane con la B a 19 (il Lodo è infatti nullo).
Tuttavia questa nullità travolge il non firmatario perché determina la sua personale responsabilità per omessa pronuncia del Lodo. Responsabilità verso tutte le società interessate alla definizione del procedimento.
Quindi qualcuno, per far rimanere la B a 19, potrebbe non firmare, ma la mancata firma determinerebbe la propria responsabilità personale patrimoniale, di entità enorme.
Ed allora l’unico modo è firmare (tutti) per evitare responsabilità, ma: 1) far constare il dissenso in sentenza; 2) verbalizzare con atto separato il dissenso (“verbalizzazione del dissenso”), per evitare responsabilità personali per gravi negligenze o colpa grave nell’applicazione delle norme di diritto.
Ora, posto che se la maggioranza è 3 a 2 in favore della soluzione Malago-Fabbricini tutti devono firmare e i due contrari devono forzatamente verbalizzare il dissenso, una simile decisione salverebbe il risultato della B a 19, ma il solo fatto che gli arbitri di maggioranza erano stati avvertiti per iscritto delle gravi violazioni da quelli dissenzienti, questa circostanza non salva quelli di maggioranza da cause civili nè Fabbricini penalmente.
Un bel papocchio da cui è difficile uscire.