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Mi pare un contributo interessante al dibattito......

 

 

Intervista a Tony Bushby autore de «The Bible Fraud»

Tratto da «Scienza e conoscenza» numero 7 febbraio-aprile 2004

 

PL: Ora dimmi dove si trovano questi archivi privati di cui parli?

Bushby: «Bene, molte città in questo mondo hanno una vecchia biblioteca che nessuno sembra frequentare. A Londra un’anziana signora aveva settecentosessantasette Bibbie nascoste nei suoi armadi. In Nuova Zelanda vi sono alcuni meravigliosi vecchi archivi di collezioni private che giunsero dall’Inghilterra molti anni or sono e non sono stati mai consultati.

E’ molto triste vedere questi libri così ignorati».

 

PL: Immagino anche che tu ti sia imbattuto in alcune biblioteche di libri religiosi in tutto il mondo.

Bushby: «Hanno quel che si chiama “il reparto dei manoscritti” e sono stato abbastanza fortunato da imbattermi in qualche testo molto interessante come per esempio nella Divisione dei Manoscritti del British Museum. Qui si trova una enorme collezione di vecchi scritti e di manoscritti. Ho anche attinto alla biblioteca di Alessandria d’Egitto e ai suoi sotterranei».

 

PL: Hai potuto visionarli senza troppi problemi?

Bushby: «Si può con i dovuti contatti, certamente»

 

PL: E con le dovute raccomandazioni, suppongo?

Bushby: «Non tanto le raccomandazioni perché se sei un ricercatore in buona fede e genuino, ti lasciano entrare».

 

PL: Allora, dove vuoi arrivare con le “Falsità della Bibbia”, Tony?

Bushby: «Penso di avere alcune informazioni che non erano facilmente accessibili. La pubblicazione di questo libro fornisce una differente versione della storia delle origini della Cristianità e questa storia è diversa da quella che è stata presentata dalla Chiesa.

Così ho reso pubbliche alcune informazioni che ognuno è libero di accettare o no per poi fare ulteriori ricerche».

 

PL: Avendo letto il libro posso dire che sembra la storia del Nuovo Testamento sia, secondo la tua interpretazione, un falso.

Bushby: «Direi francamente che è falso nella sua interezza ed è volutamente presentato dalla Chiesa in modo falso. Essi sanno che ci sono passaggi falsi che sono chiaramente evidenti e li hanno confermati. Il mio intento ora è quello di mettere in evidenza queste falsità per segnalare invece cosa è veramente accaduto alle origini della storia di Gesù Cristo».

 

PL: Trovo che sia una vera contestazione quando affermi che la Vergine Maria aveva sette figli.

Bushby:«Non lo dico solo io, lo dice il Vangelo. Più i vangeli sono antichi e più chiaramente lo confermano. Il Vangelo ufficiale della Chiesa stabilisce che aveva sette figli e uno di quelli era chiamato Giuda Tommaso che dunque era il fratello di Gesù come lo era Giacomo. Invece Tommaso era una parola aramaica che significava “gemello”, così Giuda era un gemello ed era spesso chiamato “Giuda il gemello” in alcune versioni dei Vangeli ed egli era il fratello gemello della persona che noi oggi conosciamo come Gesù Cristo. Questo fatto è oggi condiviso da molti sacerdoti. Così, nel libro “Le falsità della Bibbia” abbiamo chiarito la storia dell’intera vita di entrambi i ragazzi. Uno, ossia Rabbi Gesù, divenne rabbi (sacerdote) mentre l’altro, Giuda Tommaso, ossia Giuda il gemello, divenne ubriacone. Quando leggi il Nuovo Testamento con questa comprensione ti rendi conto di tutte le contraddizioni e dei relativi problemi».

 

PL: Così le autorità della Chiesa e i suoi capi sono pienamente consapevoli che la Vergine Maria avesse sette figli. E ancora, a proposito di Rabbi Gesù e di Giuda il gemello, sono pronti ad indagare?

Bushby: «Sì, hai ragione. Hanno fatto queste dichiarazioni in modo chiaro ed evidente non tanto nelle moderne ma nelle vecchie edizioni.

Nel 1907 l’Enciclopedia Cattolica stabiliva che le storie della nascita della Vergine sono riedizioni fittizie di scritti più antichi. Questo però porta scompiglio perché questo è uno dei dogmi della cristianità e negli scritti odierni essi asseriscono che tutto ciò non è realmente accaduto».

 

PL: A proposito dell’intera della nascita della Vergine ho capito, nel libro, che la madre di Gesù faceva parte della nobiltà.

Bushby: «E’ così. Nei vecchi vangeli il nome usato è Marianna ed essa era la nipote del re Erode. In realtà lei era la nipote preferita e dunque apparteneva a quella linea di sangue. Dagli scarsi documenti disponibili risulta che fu rapita da un arciere romano ed il suo soprannome era: “La Pantera”. Più tardi questo uomo divenne imperatore di Roma nel XIV dopo Cristo con il nome di Tiberio, che era il figlio adottivo dell’imperatore Augusto. Marianna generò i gemelli che furono tenuti nascosti per qualche tempo nella casa di Augusto. Entrambi erano chiaramente di stirpe reale e lo possiamo vedere perché nei vangeli stessi Gesù è chiamato “re” per più di trenta volte e tuttavia gli scritti storici non lo menzionano mai come re. Nella mia ricerca ho trovato una fonte che afferma che i due gemelli furono allevati nella casa di Augusto e poiché Augusto e i dodici primi Cesari furono deificati, questi due gemelli furono chiamati i “Figli di Dio” nel senso tecnico della parola. Questo era consentito dalle tradizioni di quei tempi. Erano tecnicamente i “Figli di Dio” perché, dopo la loro morte, questi imperatori erano deificati. Erano considerati come Dei e a loro erano dedicati festeggiamenti perché erano i “Figli di Dio”, nel senso tecnico in uso a quei tempi»

 

PL: Così, tu dici che di questi due ragazzi uno era un uomo del clero, un Rabbi, e l’altro era uno scavezzacollo.

Bushby: «Uno era esoterico, aveva una comprensione e un credo spirituali e divenne il rabbi: l’altro era essoterico, uno scavezzacollo, divenne un uomo molto grossolano e fu quello che ordinò ai suoi seguaci di fornirsi le spade. Entrambi bevevano ed erano esuberanti ma andarono per strade diverse. Uno divenne indirettamente ispiratore della Bibbia del re Giacomo e l’altro della Bibbia della Chiesa Cattolica Romana. Uno andò ad est e l’altro all’ovest e per questo nelle chiese oggi abbiamo le due varianti della Bibbia».

 

PL: E nel tuo libro asserisci che la morte di Gesù non è come ci hanno indotto a credere.

Bushby: «E’ proprio così. Il selvaggio ed aggressivo Giuda il gemello fu arrestato. Marciò su Roma con un gran gruppo di soldati. Andò a trovare il padre che era l’imperatore Tiberio, per pretendere i suoi diritti come successore all’impero di Roma. Giuda il Gemello fu tradito da Giuda Iscariota, un infiltrato dell’esercito romano, e fu attaccato e catturato. Era lui che doveva essere crocifisso perché aveva marciato su Roma; perciò fu catturato, sconfitto e condannato alla crocifissione. Poiché era di stirpe reale ed essendo il primogenito, egli aveva il diritto di ordinare ad un sostituto di essere condannato al suo posto. Questa è una tradizione molto antica che si rifà ai tempi degli Egizi, per cui una persona di stirpe reale poteva ordinare ad un sostituto di essere punito al suo posto. Così un uomo chiamato Simone di Cirene, nominato nei Vangeli, fu crocifisso al posto di Giuda il Gemello. Ora, poiché Giuda il Gemello aveva perso i suoi diritti di nascita per aver salva la vita, fu venduto come schiavo e spedito in India. Oggi c’è una tomba nel Kashmir che noi crediamo sia la vera tomba del gemello di Gesù.

Ecco perché Rabbi Gesù e la sua famiglia furono implicati nella crocifissione».

 

PL: E’ questo il buon uomo di cui stiamo parlando ora?

Bushby: «Sì, egli era il rabbi, lui si trovava lì, in quello scenario. Così lui e la sua famiglia furono banditi da Roma e furono messi su una nave. Sbarcarono nel sud della Francia, a Marsiglia, e marciarono fino all’Inghilterra. Si stabilirono nel posto ora chiamato Glastonbury. Questo fu l’inizio della Chiesa Britannica che dunque precede la fondazione della Chiesa Cattolica Romana di circa trecento anni. Dunque uno andò in Inghilterra e l’altro in India»

 

PL: Cosa sai dirmi della Chiesa Celtica?

Bushby: «Questa già esisteva quando Rabbi Gesù arrivò lì. Egli divenne un Druido onorario e fu iniziato al credo druidico».

 

PL: Considerato tutto ciò, possiamo allora pensare che l’attuale linea di sangue reale derivi da Gesù?

Bushby: «E’ così ma è alquanto complicato. Gesù ad un certo punto si sposò con Maria Maddalena che era la principessa celtica e dalla loro unione deriva una certa linea di sangue. Più tardi un figlio di Gesù chiamato Caradoc si sposò con due principesse romane della discendenza di Claudio. Questa è la linea di sangue. E’abbastanza complicato definirla ma oggi lo si può fare».

 

PL: E la attuale monarchia britannica?

Bushby: «Bene, la si potrebbe chiamare più propriamente la linea di sangue europea».

 

PL: Il libro spiega tutto ciò tanto che se qualcuno volesse farlo accuratamente potrebbe tracciare con carta e penna la discendenza reale.

Bushby: «Si può fare. Nel mio libro riporto l’albero genealogico della famiglia reale, racconto la storia dei due ragazzi, chi essi sposarono, dove andarono e dove poi finirono le loro famiglie. Parlo del primo Concilio Cristiano nel 325 d.C. che fu indetto da un membro della discendenza dei due gemelli, Costantino, che fu il promotore del primo vero Concilio Cristiano»

 

PL: Costantino fu quello stesso che fondò Costantinopoli, non è vero?

Bushby: «Proprio lui diede il suo nome alla città. Egli convocò il primo Concilio di Nicea e unificò le storie dei due ragazzi gemelli e ne divinizzò ufficialmente uno. Egli poi diede istruzioni al vecchio vescovo di quei tempi di scrivere cinquanta Nuovi Testamenti. Nei libri di storia i primi vangeli non furono scritti prima del 325 d.C. data del Concilio di Nicea.

 

PL: Il Concilio fu forse motivato da vantaggi politici o da tumulti sociali di quel tempo?

Bushby: «Fu indetto soprattutto per mantenere la sua discendenza di sangue reale nella Chiesa perché vi erano dei problemi. Vi erano divergenti opinioni dei vecchi sacerdoti sulla doppia natura di Gesù per il problema che si confondevano le figure dei due gemelli. Così li divinizzò entrambi in uno e combinò i nome di entrambi ed essi divennero Gesù Cristo. Sì, è una storia alquanto complessa».

 

PL: Penso che tu abbia avuto nelle tue mani la Bibbia più vecchia al mondo, la Bibbia del Sinai. Com’era?

Bushby: «E’ stata un’esperienza molto emozionante. E’ stato molto pesante. Questa Bibbia, che si trova al British Museum nella Biblioteca, è stata datata col carbonio a circa 380 o 390 d.C. E’ scritta su pelle di animale ed è conservata oggi in ambiente umidificato e a determinate temperature e, sinceramente, puzza quando la si apre. E’ scritta in lingua Greca antica che ora è considerata una lingua morta. Si tratta del Vecchio e del Nuovo Testamento per intero ma manca una piccola parte del Vecchio Testamento. Proprio vicino a questa c’è, nella Biblioteca Britannica, la seconda Bibbia più vecchia, si tratta della Bibbia Alessandrina. E’ un documento molto antico e valido ed è la Bibbia che racconta più da vicino la storia di Gesù Cristo».

 

PL: Qual è la tua risposta a coloro che asseriscono che dobbiamo credere alla Bibbia perché è parola di Dio?

Bushby: «Suggerirei loro di fare ricerche personali perché la Bibbia non è la parola di Dio, è la parola dell’uomo. E’ evidente nella stessa Bibbia. E’ stata pubblicata, ripubblicata, ristrutturata ed è una falsificazione nella sua interezza. Mi sto riferendo al Nuovo Testamento e alla storia di Gesù. I sacerdoti della chiesa sanno questo e chiunque non ci creda dovrebbe fare una piccola ricerca per conto suo. Dovrebbero farla e si può fare anche facilmente. Tutto quello che devono fare è comparare le più vecchie cinque Bibbie che esistono al mondo con qualsiasi Bibbia moderna e vedranno che ci sono quattordicimilaottocento cambiamenti nelle Bibbie odierne. Per esempio non vi sono versioni della resurrezione nelle vecchie Bibbie e neppure si parla della nascita della Vergine. In tutte le vecchie Bibbie la storia di Gesù incomincia quando egli ha trent’anni e tutto ciò che è precedente a questa data è una aggiunta posteriore delle Bibbie più recenti. Nei vecchi vangeli che possiamo oggi consultare la storia di Gesù finisce quando fu trovata la tomba vuota e il corpo rimosso. Questo era il corpo di Simone di Cirene. La Bibbia di oggi aggiunge altri dodici versetti dove si parla di resurrezione».

 

 

www.disinformazione.it

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l'ho finito.....

bo, insomma.... :blink:

la prima parte sicuramente entusiasmante (e circa veritiera anche sul Priorato di Sion), piena di buoni propositi sul proseguo del libro che pero' clamorosamente si perde nella "pipposissima" seconda parte,  e nel finale, dove la scontatissima storiella d'amore alla harmony se la potevano risparmià....

 

Voto: 6--

Il priorato di Sion è una truffa bella e buona, confessata dai alcuni dei suoi stessi autori, che reclamavano i diritti per i libri venduti sull'argomento. Il vero priorato era un ordine monastico cattolicodi Gerusalemme, che nel 1617 venne assorbito dall’Ordine dei Gesuiti. Non ha mai avuto contatti storicamente provati coi Templari o altri ordini esoterici.

La differenza tra vero (storico) e verosimile è labile...

Tra l'altro, il libro è solo un gialletto (peraltro mediocre dal punto di vista della ricerca storica e bibliografica) che è divertente da leggere. ma non trasformatecelo, per favore, nella nuova bibbia new age.

va bene per un nuovo film di ron howard (che stanno già preparandosi a produrre) e per una riedizione di indiana jones... ;););)

sul finale concordo con lucetta. stucchevole...

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l'ho finito.....

bo, insomma.... :blink:

la prima parte sicuramente entusiasmante (e circa veritiera anche sul Priorato di Sion), piena di buoni propositi sul proseguo del libro che pero' clamorosamente si perde nella "pipposissima" seconda parte,  e nel finale, dove la scontatissima storiella d'amore alla harmony se la potevano risparmià....

 

Voto: 6--

Il priorato di Sion è una truffa bella e buona, confessata dai alcuni dei suoi stessi autori, che reclamavano i diritti per i libri venduti sull'argomento. Il vero priorato era un ordine monastico cattolicodi Gerusalemme, che nel 1617 venne assorbito dall’Ordine dei Gesuiti. Non ha mai avuto contatti storicamente provati coi Templari o altri ordini esoterici.

La differenza tra vero (storico) e verosimile è labile...

Tra l'altro, il libro è solo un gialletto (peraltro mediocre dal punto di vista della ricerca storica e bibliografica) che è divertente da leggere. ma non trasformatecelo, per favore, nella nuova bibbia new age.

va bene per un nuovo film di ron howard (che stanno già preparandosi a produrre) e per una riedizione di indiana jones... ;););)

sul finale concordo con lucetta. stucchevole...

Mi associo al gruppo dei delusi

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Cultura e spettacolo

 

15 nov 16:21 Cinema: Tom Hanks protagonista de "Il Codice Da Vinci"

 

 

LOS ANGELES - Sara' Tom Hanks il protagonista del film tratto dal best seller di Dan Brown, "Il Codice Da Vinci". A scegliere l'attore e' stato il regista Ron Howard, il Ricki Cunningum di Happy Days, che ha gia' lavorato con Hanks in "Splash - Una Sirenetta a Manhattan" (1984) e in "Apollo 13" (1995). "Tom e' un attore interessante da vedere anche quando sta solo pensando" - ha detto Howard. La Sony ha pagato sei milioni di dollari per acquistare i diritti del libro per il film. (Agr)

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La bustina di Minerva di Umberto Eco

 

 

Templari attendibili

 

 

L'ordine venne sciolto da Clemente V all'inizio del XIV secolo. Da allora chiunque può rifondarlo così come può dichiararsi sommo sacerdote di Iside e Osiride

 

Fate nascere un ordine monastico-cavalleresco, fatelo diventare straordinariamente potente sia militarmente che economicamente. Trovate un re che voglia sbarazzarsi di quello che è ormai diventato uno Stato nello Stato. Individuate gli inquisitori adatti, che sappiano raccogliere voci sparse e comporle in un mosaico terribile: un complotto, crimini immondi, innominabili eresie, corruzione e una buona dose di omosessualità. Arrestate e torturate i sospetti. Chi ammette e si pente avrà salva la vita, chi si dichiara innocente finirà sul patibolo. I primi a legittimare la costruzione inquisitoriale saranno le vittime, specie se innocenti. Infine, incamerate gli immensi beni dell'Ordine. Questo fondamentalmente ci insegna il processo intentato ai cavalieri Templari da Filippo il Bello.

 

Segue la storia del mito templare. Immaginate che molti siano rimasti scossi da questo processo e, oltre ad avvertirne l'ingiustizia, come accadde persino a Dante, siano rimasti affascinati dalle dottrine segrete attribuite ai Templari e colpiti dal fatto che la maggior parte dei cavalieri non fosse perita sul rogo e allo scioglimento dell'ordine si fosse come dissolta. All'interpretazione scettica (con la paura che si erano presa, hanno cercato di rifarsi una vita altrove, in silenzio) si può opporre l'interpretazione occultistica e romanzesca: sono entrati in clandestinità, ci sono attivamente restati per sette secoli, Essi sono ancora tra noi.

 

Niente è più facile che trovare un libro sui Templari. L'unico inconveniente è che nel 90 per cento dei casi (mi correggo, 99) si tratta di bufale, perché nessun argomento ha mai maggiormente ispirato le mezze calzette di tutti i tempi e di tutti i paesi quanto la vicenda templare. E via con la continua rinascita dei Templari, con la loro costante presenza dietro le quinte della Storia, tra sette gnostiche, confraternite sataniche, spiritisti, ordini pitagorici, rosacrociani, illuminati massoni e Priorato di Sion. Talora la bufala è così smaccata, come nel caso de 'Il santo Graal' di Baigent, Leigh e Lincoln (Mondadori, 1982), che l'evidente e spregiudicata malafede degli autori consente almeno al lettore dotato di buon senso di leggere l'opera come divertente esempio di fantastoria. Come sta avvenendo ora con il 'Codice Da Vinci', che scopiazza e rielabora tutta la letteratura precedente. Ma stiamo attenti, perché migliaia di lettori creduli vanno poi a visitare il teatro di un'altra bufala storica, il paesino di Rennes-le-Château.

 

L'unico modo per riconoscere se un libro sui Templari è serio è controllare se finisce col 1314, data in cui il loro Gran Maestro viene bruciato sul rogo. Tra i libri che si arrestano a quella data era uscito da Einaudi nel 1991 'I Templari' di Peter Partner.

 

Ora il Mulino pubblica 'I templari' di Barbara Frale, una studiosa che ha dedicato anni di lavoro e altre opere a questo argomento. Sono meno di 200 pagine, e si leggono con gusto. Ricchissima la bibliografia (seria). Barbara Frale non si scandalizza troppo per certi aspetti successivi del mito templare, anzi ne vede con qualche simpatia certi svolgimenti romanzeschi (ai quali dedica però solo due paginette conclusive), ma solo perché possono suscitare nuove serie ricerche su tanti aspetti ancora oscuri della 'vera' storia dei templari. Per esempio c'era davvero un rapporto tra i Templari e il culto del Graal? Non si può escludere, visto che persino un loro contemporaneo, Wolfram von Eschenbach, ne favoleggiava. Ma osserverei che i poeti, teste Orazio, sono autorizzati a fantasticare, e uno studioso del prossimo millennio che trovasse un film d'oggi che attribuisce a tale Indiana Jones la scoperta dell'Arca dell'Alleanza non avrebbe ragioni per trarre da questa divertente invenzione alcuna conclusione storiograficamente corretta.

 

Quanto al fatto che però l'antica vicenda non sia ancora del tutto chiara, Barbara Frale accenna ad alcune sue recenti scoperte in archivi vaticani che indurrebbero a vedere in modo nuovo il ruolo della chiesa nel processo. Ma, per lo sconforto di chi ancora oggi esibisce talora un biglietto da visita che lo qualifica come Templare, ricorda che Clemente V, al momento della sospensione dell'ordine, aveva messo fuorilegge qualsiasi tentativo di ripristinarlo senza il consenso pontificio, lanciando addirittura la scomunica contro chiunque utilizzasse il nome e i segni distintivi del Tempio. D'altra parte, nel 1780, argomenti del genere usava Joseph de Maistre per liquidare i neotemplaristi dei tempi suoi. L'ordine templare esisteva in quanto riconosciuto dalla Chiesa e dai vari Stati europei, e come tale è stato formalmente disciolto all'inizio del XIV secolo. Punto. Da quel momento, visto che nessuno ne possiede più il copyright, ciascuno ha il diritto di rifondarlo, nello stesso senso in cui chiunque può dichiararsi sommo sacerdote di Iside e Osiride, e al governo egiziano la cosa non fa né caldo né freddo.

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Alla fine l'ho letto. Scorre bene e è piacevole xò lui all'inizio dice che si è documentato facendo riferimento a notizie assolutamente vere...boh, sarà...

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il libro non lo ho letto, ma la mggior parte di coloro che lo hanno letto lo hanno trovato bello.

 

il film e' una cagata pazzesca, non vale nemmeno il costo della pellicola vergine

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secondo me non lo sapremo mai se c' è un fondo di verità in tutta la stessa...vero è che dal mio punto di vista, è più probabile che sia vera questa piuttosto quella che ci ha tramandato la chiesa...noi non sappiamo la verità, ma ciò che ci ha voluto far sapere la chiesa!!! sarebbe bello fosse vera la storia di dan brown: un gesù più umano, più vicino all' uomo di quanto la chiesa ci ha voluto far credere, pur non esendolo stato un uomo come tutti gli altri.... sarebbe la fine della chiesa come istituzione, una religione che si basa su un solo libro : il vangelo. se la gente si rendesse davvero conto che la chiesa e il vero Cristianesimo sono due cose ben distinte, non ci sareppe tutta questa opposizione alla religione....

basti pensare che l' opus dei non è altro che massoneria cattolica e, sembra, sia l' esecutore delle "malefatte" della chiesa...

credo cmq, che siano discorsi troppo grandi da fare su un forum, ma ce ne sarebbero da dire...

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