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x lana e u.d.viparo:

 

volevamo assaggiare sto gran vino almeno una volta nella vita, era sicuramente un gran vino, posso dire , DA PROFANO, che forse è un pò sopravvalutato? rapporto qualità-prezzo intendo

 

poi tutte quelle seghe de voi somelier io nn le capisco (sapori di petali di rose, con richiami alle visciole e sentori di mirto....mavaffanculova......... :lol:  :lol: )

1820646[/snapback]

ma certo certo sta sega dei supertuscans deve finì, è roba da parvenu

1820648[/snapback]

 

Sono daccordo in parte:

I supertuscan hanno contribuito non poco al successo dei vini in Italia e al suo consumo in tutto il Mondo.

I vitigni internazionali ci hanno permesso nuove sperimentazioni e nuove tecniche di cantina, dove il lavoro qualitativo è aumentato paurosamente (oramai trovare un vino imbevibile è pressochè impossibile!!)

Le cantine sono state tutte riesumate, le grandi botti di castagno vecchie come il cucco che puzzavano de cane bagnato sono state tutte sostituite con legni più nuovi e di pregio.

Non dimentichiamoci che il Sassicaia ,il Tignanello,il Solaia per esempio, sono stati gli artefici del nuovo rinascimento dei vini Italiani a livello d'immagine e che hanno fatto da traino a tutti gli altri.

Poi come succede spesso da noi gli dai una mano e se pijano un braccio.

In Toscana ci stanno più vini che finiscono in .....AIA che in tutto il vocabolario italiano.

Sicuramente il futuro sarà per forza tornare alla territorialità e ai vitigni autoctoni cosa che qui in Italia stiamo già iniziando (basta vedere le vendite) e senza dubbio siamo i leader come varietali indigeni.

(Sangiovese e Nebbiolo su tutti)

Parola del signore. :lol:

1820841[/snapback]

Lode a Te o Cristo

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x lana e u.d.viparo:

 

volevamo assaggiare sto gran vino almeno una volta nella vita, era sicuramente un gran vino, posso dire , DA PROFANO, che forse è un pò sopravvalutato? rapporto qualità-prezzo intendo

 

poi tutte quelle seghe de voi somelier io nn le capisco (sapori di petali di rose, con richiami alle visciole e sentori di mirto....mavaffanculova......... :lol:  :lol: )

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ma certo certo sta sega dei supertuscans deve finì, è roba da parvenu

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Sono daccordo in parte:

I supertuscan hanno contribuito non poco al successo dei vini in Italia e al suo consumo in tutto il Mondo.

I vitigni internazionali ci hanno permesso nuove sperimentazioni e nuove tecniche di cantina, dove il lavoro qualitativo è aumentato paurosamente (oramai trovare un vino imbevibile è pressochè impossibile!!)

Le cantine sono state tutte riesumate, le grandi botti di castagno vecchie come il cucco che puzzavano de cane bagnato sono state tutte sostituite con legni più nuovi e di pregio.

Non dimentichiamoci che il Sassicaia ,il Tignanello,il Solaia per esempio, sono stati gli artefici del nuovo rinascimento dei vini Italiani a livello d'immagine e che hanno fatto da traino a tutti gli altri.

Poi come succede spesso da noi gli dai una mano e se pijano un braccio.

In Toscana ci stanno più vini che finiscono in .....AIA che in tutto il vocabolario italiano.

Sicuramente il futuro sarà per forza tornare alla territorialità e ai vitigni autoctoni cosa che qui in Italia stiamo già iniziando (basta vedere le vendite) e senza dubbio siamo i leader come varietali indigeni.

(Sangiovese e Nebbiolo su tutti)

Parola del signore. :lol:

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Lode a Te o Cristo

1820845[/snapback]

 

amen :P

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poi tutte quelle seghe de voi somelier io nn le capisco (sapori di petali di rose, con richiami alle visciole e sentori di mirto....mavaffanculova......... :lol:  :lol: )

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ma certo certo sta sega dei supertuscans deve finì, è roba da parvenu

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Sono daccordo in parte:

I supertuscan hanno contribuito non poco al successo dei vini in Italia e al suo consumo in tutto il Mondo.

I vitigni internazionali ci hanno permesso nuove sperimentazioni e nuove tecniche di cantina, dove il lavoro qualitativo è aumentato paurosamente (oramai trovare un vino imbevibile è pressochè impossibile!!)

Le cantine sono state tutte riesumate, le grandi botti di castagno vecchie come il cucco che puzzavano de cane bagnato sono state tutte sostituite con legni più nuovi e di pregio.

Non dimentichiamoci che il Sassicaia ,il Tignanello,il Solaia per esempio, sono stati gli artefici del nuovo rinascimento dei vini Italiani a livello d'immagine e che hanno fatto da traino a tutti gli altri.

Poi come succede spesso da noi gli dai una mano e se pijano un braccio.

In Toscana ci stanno più vini che finiscono in .....AIA che in tutto il vocabolario italiano.

Sicuramente il futuro sarà per forza tornare alla territorialità e ai vitigni autoctoni cosa che qui in Italia stiamo già iniziando (basta vedere le vendite) e senza dubbio siamo i leader come varietali indigeni.

(Sangiovese e Nebbiolo su tutti)

Parola del signore. :lol:

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Lode a Te o Cristo

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amen :P

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io direi che i suddetti vini hanno avuto la fortuna di essere toscani, e notoriamente all'estero tutto ciò che è toscano è semplicemente perfetto&meraviglioso... Leggetevi una rivista di Wine Enthusiast e fatevi venire un pò di nausea

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x lana e u.d.viparo:

 

volevamo assaggiare sto gran vino almeno una volta nella vita, era sicuramente un gran vino, posso dire , DA PROFANO, che forse è un pò sopravvalutato? rapporto qualità-prezzo intendo

 

poi tutte quelle seghe de voi somelier io nn le capisco (sapori di petali di rose, con richiami alle visciole e sentori di mirto....mavaffanculova......... :lol:  :lol: )

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ma certo certo sta sega dei supertuscans deve finì, è roba da parvenu

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Sono daccordo in parte:

I supertuscan hanno contribuito non poco al successo dei vini in Italia e al suo consumo in tutto il Mondo.

I vitigni internazionali ci hanno permesso nuove sperimentazioni e nuove tecniche di cantina, dove il lavoro qualitativo è aumentato paurosamente (oramai trovare un vino imbevibile è pressochè impossibile!!)

Le cantine sono state tutte riesumate, le grandi botti di castagno vecchie come il cucco che puzzavano de cane bagnato sono state tutte sostituite con legni più nuovi e di pregio.

Non dimentichiamoci che il Sassicaia ,il Tignanello,il Solaia per esempio, sono stati gli artefici del nuovo rinascimento dei vini Italiani a livello d'immagine e che hanno fatto da traino a tutti gli altri.

Poi come succede spesso da noi gli dai una mano e se pijano un braccio.

In Toscana ci stanno più vini che finiscono in .....AIA che in tutto il vocabolario italiano.

Sicuramente il futuro sarà per forza tornare alla territorialità e ai vitigni autoctoni cosa che qui in Italia stiamo già iniziando (basta vedere le vendite) e senza dubbio siamo i leader come varietali indigeni.

(Sangiovese e Nebbiolo su tutti)

Parola del signore. :lol:

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Lode a Te o Cristo

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amen :P

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io direi che i suddetti vini hanno avuto la fortuna di essere toscani, e notoriamente all'estero tutto ciò che è toscano è semplicemente perfetto&meraviglioso... Leggetevi una rivista di Wine Enthusiast e fatevi venire un pò di nausea

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é semplicemente perfetto e meraviglioso agli occhi stranieri perchè la Toscana volente e nolente è stata la regione che ha tirato fori per primo la capoccia e si è data un immagine, cosa che in passato non era riuscita al Piemonte.

Possiamo essere daccordo che talvolta la questione è nauseante, però la Toscana non ha fatto altro che seguire le orme dei grandi produttori francesi, che con 5 premier cru a livello d'immagine ce tirano avanti tutta l'altra produzione talvolta mediocre, con la differenza che in Toscana e in Italia lo standard qualitativo in genere è più alto.

 

 

Pensiamo alle visite in cantina aperte al turismo per esempio:

Il tutto è nato in Toscana poi via via tutte le regioni si sono accodate.

Te lo dice un ternano che vive in Toscana in questo settore da tanti anni. Talvolta me stò sul cazzo da solo :lol:

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e comunque resistenza Montepulciano!!!!!!

 

Ottimo vino per tutti i giorni, blend 80% Sangiovese, 10% Merlot, 10% Cabernet

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Ah stupendo... uno dei miei rossi preferiti..

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La vendemmia del 2010 prelude a un'annata enologica di svolta.

 

La nuova tendenza, dopo anni di follie e rincari indiscriminati, è a una maggiore sobrietà. Se una bottiglia di Sassicaia o di Brunello poteva costare anche 250 euro, più i 50 della prenotazione, i 50 dell'assicurazione e altri 50 per il trasporto dallo scaffale al bancone, oggi i vini toscani tornano all'antica schiettezza: il Sassicaia verrà venduto in damigiane e fiaschi direttamente sul bordo delle strade statali, con una cassetta di bietole in omaggio, da contadini che contrattano il prezzo bestemmiando, per l'allegria dei turisti stranieri. Per il Brunello torna in auge anche la mescita con l'imbuto.

Ma è tutto il mondo del vino che sta voltando le spalle all'idea del lusso troppo ostentato, per tornare a una tradizione più schietta e all'antica.

 

Barolo Da quest'anno sarà possibile vendere anche le bottiglie di Barolo prodotte dopo il 1930. Il severissimo capitolato firmato nel 1910 dalle famiglie produttrici, che prevedeva trent'anni di fermentazione naturale, trenta di invecchiamento in botte e altri venti di attesa solo per complicare le cose, è stato finalmente alleggerito. I baroli più giovani, oltre a costare di meno, hanno un bouquet profumatissimo ma meno impegnativo: spariscono le sfumature di carta vetrata, pece e nerofumo tipiche dei baroli più datati. Se fino a ieri il Barolo si accompagnava soprattutto a pochi piatti di forte carattere (brasato di bisonte, minestra di cotiche di cinghiale, piede di porco in salamoia), oggi lo si può gustare anche con i piatti più freschi e leggeri della cucina piemontese, come il bollito misto.

 

Alto Adige Si ammette di avere esagerato in raffinatezza, con una lavorazione dei vini troppo ricercata. Anche un enologo con il raffreddore fino a ieri poteva individuare, in un bicchiere di bianco altoatesino, profumo di liquirizia, malva, fieno, menta, mugo, lavanda, pane, timo, legno, uova sode, fagioli, liquido per tergicristalli, pennarello, formitrol e addirittura vino.

Ma in alcune annate, enologi di particolare sensibilità riuscivano ad avvertire nel bouquet del Traminer anche gli aromi "strade di Pechino" e "Settimana Enigmistica". Oggi si cerca di semplificare, di tornare all'insegnamento dei padri, con la pigiatura tradizionale (le uve vengono pestate nei tini dai ragazzi del paese con gli scarponi da sci) e il rito (antichissimo) dell'imbavagliamento dell'enologo.

 

Cinque Terre In pochissime vigne, ciascuna di mezzo metro quadrato e con una sola vite che produce un solo grappolo di un solo acino, si produce da secoli il celebratissimo vino delle Cinque Terre. La ragione di questo storico accanimento sfugge agli studiosi: si calcola che il lavoro necessario per una sola vigna scavata tra le rocce, e a picco sul mare, equivalga a quello impiegato per costruire le Piramidi. I contadini locali, nei secoli, sono stati di volta in volta minacciati o supplicati dai diversi governi perché la smettessero, anche perché produrre vino su costoni battuti dai marosi e calcinati dal sole è come voler coltivare banane in Alaska. Ma non c'è stato niente da fare: hanno prevalso la tenacia e l'orgoglio degli abitanti, che anche quest'anno produrranno una decina di bottiglie, delle quali solo cinque o sei arriveranno intatte al consumatore perché trasportandole su mulattiere e pietraie circa la metà si rompe.

 

Franciacorta Il mercato delle bollicine non conosce crisi. Squisito con il pesce, ma ottimo anche per gonfiare aerostati e mongolfiere, il Franciacorta ha superato anche quest'anno i severi test del ministero della Difesa: alle prove balistiche, i tappi di Franciacorta hanno centrato e distrutto bersagli a più di trecento metri di distanza. Le bottiglie con il rinculo sono le più ricercate.

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Ed eccoci, come ogni anno, alle previsioni per l'annata enologica.

 

Fatte incrociando i pareri dei maggiori esperti italiani, da me riuniti per una memorabile serata alla Locanda del Guazzo dello chef Virginio Sbarbatis, attorno al suo celebre luccio al carbone, lasciato macerare nella paglia e poi cotto per due giorni e due notti dentro un vecchio scaldabagno a cherosene.

 

Bolgherese I vini del Bolgherese confermeranno il loro status di assoluto prestigio mondiale. Quest'anno gli acini sono stati numerati, classificati secondo il diametro, staccati uno a uno dai grappoli ed esposti, in preziose teche di cristallo, all'adorazione della folla. Lucidati ogni mattina da manodopera altamente qualificata, e ruotati di 15 gradi al giorno per areare la buccia in modo armonioso, gli acini verranno infine anestetizzati per non farli soffrire, e quindi pigiati a piedi scalzi da 12 vergini dalla voce melodiosa. Oltre ai celebratissimi Sassicaia e Ornellaia, venduti nelle caratteristiche boccette con apposito contagocce, promette bene il Plasticaia, ottenuto foderando le botti con carte di credito per aggiungere esclusività al prodotto. I Frescobaldi e gli Antinori parteciperanno alla vendemmia, contendendosi i filari a bastonate per rinverdire l'antica tradizione toscana.

 

Tavernaia È il prodotto di alta gamma del Tavernello: sempre venduto in cartoni, e identico al Tavernello normale, il Tavernaia costerà però 80 euro a cartone a causa del cambio del nome.

 

Barolo Entusiasmo nelle Terre di Barolo: le spaventose grandinate hanno ridotto a pochissimi brandelli di grappolo il raccolto, garantendo una produzione minima e dunque qualificatissima. Il Barolo è un vino così intenso da avere raggiunto, negli anni, lo stato solido. Ogni bottiglia verrà venduta con un tagliere di legno, e il Barolo potrà essere affettato come il brasato oppure grattugiato come il tartufo, a fettine sottilissime, sopra le tagliatelle al lardo: è un piatto impegnativo, ma per digerirlo basta inghiottire un petardo.

 

Franciacorta Gli amanti delle bollicine possono stare tranquilli: anche quest'anno il Franciacorta sarà di qualità eccelsa, frizzante il giusto. L'esplosione delle botti a causa della spaventosa quantità di gas (un metro cubo per litro) farà da festoso contrappunto al processo di maturazione di questo vino, che può essere imbottigliato solo in camere pressurizzate da operai che indossano uno scafandro protettivo. Le bottiglie possono essere vendute solo ai possessori di porto d'armi, e saranno accompagnate da un opuscolo con le avvertenze: come costruire la trincea dietro la quale nascondere i familiari, come ancorare al suolo il bevitore che si gonfia come un pallone aerostatico, come prestare i primi soccorsi alle vittime del tipico rutto da Franciacorta, l'unico rutto col rinculo. Un piccolo incidente diplomatico ha turbato i produttori di Franciacorta: gli hezbollah hanno acquistato diecimila magnum per colpire con i tappi gli abitanti di Tel Aviv aprendo le bottiglie a Beirut.

 

Alto Adige Bene il Traminer aromatico, che quest'anno oltre ai tradizionali aromi di fragola, mela, lampone, miele, genziana, ginepro, carota, lavanda, Chanel e the verde, potrà vantare perfino un inconfondibile sapore di vino bianco. Molto quotato lo Heinzwerteshlausenfrost della Val Pusteria, un bianco secco maturato nelle malghe in botti di crosta di formaggio di malga, da bere mangiando formaggio di malga, ma solo in malga perché appena fuori dalle malghe questo vino comincia a cagliare.

 

Precipitone Merita un capitolo a parte questo rinomatissimo vino ligure, proveniente da un terrazzamento lungo cinque chilometri e largo dieci centimetri, a picco sul mare. La vendemmia non si può effettuare nemmeno in elicottero, e così il Precipitone si ottiene solo dai pochi grappoli che cadono in mare e vengono ripescati insieme alle seppie. Di qui il tipico aroma di pesce decomposto che, pur essendo un rosso, lo rende inconfondibile. Fa schifo, ma costa 110 euro a bottiglia e dunque nessuno si permetterebbe mai di dirlo.

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chi l'ha bevuto mai questo?

 

agricanto-new-5871-1.jpg

 

meraviglioso.... :wub:

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boh no! Ma la bottiglia me sa pacchiana!!

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tu bevilo e vedrai che alla bottiglia non ci fai più caso ;)

1837902[/snapback]

non lo metto in dubbio. Tocca sempre provare

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chi l'ha bevuto mai questo?

 

agricanto-new-5871-1.jpg

 

meraviglioso.... :wub:

1837890[/snapback]

 

Se ti piace quello dovresti provare anche questo:

 

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Magari in abbinamento con un dolcetto al cioccolato....

Slurp

post-2926-1286219525_thumb.jpg

Modificato da Sborbottu

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A parte lu tavernello de Zittimbò (critinu :lol: )

Pippoz ha segnalato un'eccellente bottiglia:

grande ;)

BRIXNER EISACKTALER GEWURZTRAMINER

 

Comune di produzione: Bressanone, Varna, Naz-Sciaves

Altitudine: 600/700 m.s.l.m.

Vitigno: GEWURZTRAMINER

Vinificazione e maturazione: acciaio inox

Temperatura di fermentazione: ca 20 °C

Lieviti utilizzati: naturali

Durata dell'affinamento: 6 mesi

 

Alcool svolto 13,6 %

533611[/snapback]

praticamente "il fungarolo" dei vini....................... :lol:

 

miei cojoni,vacce a beve co te! :lol:

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Questo mi toccherà provaro per forza... :D

1839238[/snapback]

 

e questo no?

 

pecorino_offida_velenosi.JPG

1839240[/snapback]

velenosi... slurp!!

Comunque il Pecorino andrebbe eletto vino.... della piazzola. Da servire al chiosco!

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Questo mi toccherà provaro per forza... :D

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e questo no?

 

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velenosi... slurp!!

Comunque il Pecorino andrebbe eletto vino.... della piazzola. Da servire al chiosco!

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la solita maliziosa

 

Lana - pecora - pecorino

 

che avevi capito? :lol:

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Questo mi toccherà provaro per forza... :D

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e questo no?

 

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velenosi... slurp!!

Comunque il Pecorino andrebbe eletto vino.... della piazzola. Da servire al chiosco!

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la solita maliziosa

 

Lana - pecora - pecorino

 

che avevi capito? :lol:

1839244[/snapback]

auff... troppo cervellotico per la mia mente sciocca

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Questo mi toccherà provaro per forza... :D

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e questo no?

 

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velenosi... slurp!!

Comunque il Pecorino andrebbe eletto vino.... della piazzola. Da servire al chiosco!

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la solita maliziosa

 

Lana - pecora - pecorino

 

che avevi capito? :lol:

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auff... troppo cervellotico per la mia mente sciocca

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Allora, se proprio dobbiamo scendere nel pecor..eccio, farei un pensierino anche a questo:

 

[attachmentid=75408]

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Di grappe è lecito parlarne qua?

1839369[/snapback]

Certo, anche di Armagnac, Whisky, Rum e chi più ne ha più ne metta.

1839444[/snapback]

 

Bene, pur non essendo un esperto, mi piace gustarmi e assaggiare grappe...

 

In questo periodo il dopo cena é spesso allietato da una grappa Sauvignon, Blanc e Neri di Domenis; la conoscete?

Consiglio di provarla!

Modificato da Gagarin

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Da questo punto di vista non parlo perchè detesto grappa, porto, rum, whisky e affini. Io parlo solo de vino, anche ieri sera mezza boccia di Rosso di Montefalco 2007 Milziade Antano me lo so scolato. Amen.

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