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Stasi

EX STASI ATO (dalla ROMA)

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Se Gervinho e' quello visto fino a mo' bello bidone!

 

Se non esplode Ljacic sta Roma e' da sesto/settimo posto.......non ci sta uno che salta un giocatore davanti

Modificato da cospea 4ever

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3-0 al Verona a 20 minuti dalla fine....gran secondo tempo!

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Il primo tempo e' stato inguardabile

 

Strootman me piace

Modificato da cospea 4ever

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noi con la roma avemo perso 2 a 1.

quindi semo più forti del verona

2319737[/snapback]

Dipende da quello che famo col Milan

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per ora glie pisciamo sulla capoccia.

al loro e al livorno

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I soliti bastardi all'opera. Assaltato l'autobus del Verona con spranghe e sassate. Vetri distrutti e giocatori costretti ad abbandonare il pulman in mezzo alla strada. A Roma lo stadio dovrebbero chiuderlo per un anno.

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Leggevo ora che il pullman è stato danneggiato addirittura sul raccordo anulare! ma come cazzo hanno potuto agì?!?!

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I soliti bastardi all'opera. Assaltato l'autobus del Verona con spranghe e sassate. Vetri distrutti e giocatori costretti ad abbandonare il pulman in mezzo alla strada. A Roma lo stadio dovrebbero chiuderlo per un anno.

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La squadra e la tifoseria stanno molto simpatici... :lol:

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Da ilmessaggero.it

 

ROMA - Agguato al pullman del Verona dopo il match con la Roma. Il bus della squadra, lasciato lo stadio, è stato colpita da sassi lanciati da ultrà della Roma che hanno mandato in frantumi il vetro dei finestrini. Nessuna ferita per i giocatori scaligeri, ma il bus non è potuto ripartire e il Verona è stato costretto a trascorrere la notte a Roma.

A colpire e danneggiare il vetro di un finestrino del pullman della squadra del Verona è stato, a quanto si è appreso dalla Questura di Roma, un sasso lanciato da due persone sulla tangenziale est a Roma, dalla parte opposta della carreggiata. I due sono poi riusciti a dileguarsi all'altezza dell'uscita Campi Sportivi. Per gli investigatori si tratta di un' «azione ben studiata», visto che i due si erano appostati nel senso di marcia in direzione opposta al pullman del Verona. Il pullman era scortato avanti e indietro. Subito dopo l'episodio i passeggeri sono scesi dal pullman e sono stati portati dagli agenti, con altri mezzi, in commissariato. Dopo aver accertato che non c'erano feriti, è stata decisa dalla squadra la permanenza per questa notte in un albergo della Capitale, presidiato dalle forze dell'ordine.

 

Il finestrino di Mandorlini

 

Il vetro del finestrino rotto era quello sinistro dietro l'autista, dove era seduto Mandorlini. I passeggeri sono stati fatti scendere e accompagnati in commissariato. Nessun ferito, ma il pullman comunque non è potuto ripartire e il Verona, giocatori e staff tecnico, è stato costretto a trascorrere la notte a Roma.

 

L'episodio conclude una giornata difficile

 

L'episodio ha concluso una giornata difficile. Già nel prepartita, nelle fasi di prefiltraggio del tifo gialloblù, si erano avuti degli sconti, con otto steward feriti, uno dei quali è stato trasportato al Policlinico Gemelli per ulteriori accertamenti. Un tifoso del Verona è stato denunciato per aver aggredito uno steward durante la fase di prefiltraggio. Sempre nel pomeriggio si erano verificati tafferugli e conseguenti cariche di alleggerimento da parte degli agenti nei pressi della Curva Nord. Un gruppo di 70 ultrà giallorossi aveva atteso l'arrivo dei pullman di tifosi del Verona all'esterno della Curva nord, lanciando sassi e petardi dall'esterno dei cancelli e tentando poi di scavalcarli. Una carica di alleggerimento della polizia ha evitato il contatto tra tifoserie. Due ultrà, un romanista e un veronese, sono stati fermati e tre agenti sono rimasti contusi. A prima dell'agguato al bus del Verona, il bilancio era di un arresto, tre fermi e otto steward feriti. Sotto controllo la situazione dei pullman e minivan che riportavano 800 tifosi scaligeri a Verona.

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noi con la roma avemo perso 2 a 1.

quindi semo più forti del verona

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Dipende da quello che famo col Milan

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attualmente Avenatti se lo beve Zapata!!!...abbiamo buone opportunità!!! :lol:

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Ma perchè la Sud era chiusa?

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Tosi: “Assalto al pullman gravissimo, a Verona non sarebbe successo”

lunedì 2 settembre 2013 18:28

 

 

 

(C. CITO – repubblica.it) Un agguato, con sassi e petardi lanciati da una settantina di tifosi romanisti incappucciati contro il pullman del Verona, storica “nemica” giallorossa, sotto la Curva Nord. Calcio e cronaca che si incontrano all’Olimpico, come infinite altre volte negli ultimi anni. Tre poliziotti e nove steward feriti, uno dei quali trattenuto in ospedale per accertamenti e quattro fermati, tre romanisti e un veronese. Un bilancio di ordinaria balordia, con una polemica politica che monta nelle ultime ore. A cogliere l’occasione è il sindaco di Verona Flavio Tosi: “Quel che è accaduto è di una gravità inaudita, fosse accaduto da noi la città sarebbe stata messa sotto accusa. In un paese civile si rimuove chi non ha garantito la sicurezza, a Verona le forze dell’ordine non avrebbero mai fatto accadere una cosa del genere”.

Tirato in ballo, gli risponde il questore di Roma Fulvio Della Rocca: “L’episodio del sasso contro il pullman è un’imboscata, nessun tifoso giallorosso si è mai avvicinato ai giocatori del Verona. I nostri servizi sono inappuntabili, ma non si può militarizzare una città per quattro scriteriati”. A Tosi replica anche il sindaco della Capitale Ignazio Marino via Twitter: “Condanno la violenza di ieri all’Hellas Verona. Roma è una città accogliente, un gruppo di violenti non la rappresenta”. E l’assessore allo sport Luca Pancalli aggiunge: “Non possiamo permetterci un calcio così, è una ferita per tutta la

città, mi auguro che i violenti vengano isolati dalla maggioranza del tifo, fatta di brave persone. Noi vogliamo le famiglie allo stadio”. Sulla vicenda si è pronunciato anche il ministro degli Affari regionali Delrio: “È insopportabile la presenza di teppisti nel calcio: via i violenti dal mondo sportivo”.

Mercoledì riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Non ci saranno conseguenze sportive, ma un ulteriore giro di vite sulle trasferte dei tifosi giallorossi, i più daspati della serie A, i più temuti soprattutto sui campi delle storiche rivali della Lupa, Bergamo, Livorno, Verona appunto.

I giocatori scaligeri hanno trascorso la notte in un albergo della Capitale presidiato dalle forze dell’ordine e sono ripartiti verso il Veneto solo stamane, in treno, scortati fino alla stazione Termini. Un atto violento, compiuto “da qualche delinquente, il calcio non c’entra”: è il commento del tecnico Andrea Mandorlini. Su Twitter sono poi comparse alcune immagini del pullman devastato. Un vetro rotto, nessun ferito all’interno. “Poteva davvero finire male soprattutto per il nostro autista – prosegue Mandorlini -. Andavamo abbastanza forte perché eravamo già in tangenziale e un sasso ha colpito il vetro sulla sinistra. Ma se lo prendeva prima per l’autista sarebbero state conseguenze molto serie”.

Anche la Roma prende posizione con un comunicato: “Alla luce dell’aggressione subita ieri dagli steward in servizio presso lo stadio Olimpico e di quella perpetrata ai danni del pullman della squadra ospite, la Roma esprime solidarietà ai propri addetti alla sicurezza e all’Hellas Verona e condanna ogni forma di violenza”. La aveva offerto un pullman alla squadra gialloblu per il rientro a casa dopo il danneggiamento del mezzo del Verona per il lancio di sassi.

Non una festa, ma è una guerra, una vera guerra il calcio a Roma, con feriti, “puncicate”, sassaiole, assalti preordinati, materiali bellici occultati nei pressi dello stadio e tirati fuori all’occorrenza per fare male, con la partita sullo sfondo, mero pretesto per colpire. Non c’è distinzione di colore, Roma e Lazio sono pari in questo becero gioco al massacro. Tanto che entrambe hanno dovuto giocare la prima partita di questo campionato con la propria curva squalificata per razzismo. Uno spettacolo indegno: Lazio-Udinese senza la Nord, Roma-Verona senza la Sud, colpevoli entrambe di buu razzisti e cori violenti contro gli avversari di colore delle due squadre, contro Balotelli durante un Milan-Roma dello scorso campionato e contro gli juventini Ogbonna, Pogba e Asamoah durante Juve-Lazio, Supercoppa italiana poi stravinta dai bianconeri.

Un romanzo criminale senza confini che affonda le radici in tempi ormai lontanissimi, da Paparelli – era il 1979 – agli ultimi anni, con derby giocati nel pomeriggio per terrore di scontri poi, comunque, puntualmente accaduti. L’ultimo, la finale di Coppa Italia, si svolse in un clima surreale, con agenti in assetto anti-guerriglia e tifoserie organizzatissime con asce, punteruoli, picconi, bombe carta. L’odio romano ha cambiato pelle, ora è trasversale, unito da una significativa tendenza politica destrorsa, marcatamente fascista e xenofoba, e unito contro gli agenti, i veri bersagli dell’ultima stagione dell’odio. Lo disse alla vigilia del derby di Coppa Italia, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: “Attenzione, ci sono soggetti fuori da ogni controllo”. Secondo i dati dell’Anip nell’ultimo decennio, il 40% dei 3mila feriti complessivi tra le forze dell’ordine era impegnato nella Capitale per partite di calcio. Un numero mostruoso e in netta controtendenza, comunque, con i dati nazionali, che registrano un significativo decremento della violenza da stadio: si è passato (dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che sommano A, B e LegaPro) dai 209 incontri con feriti della stagione 2004-2005 ai soli 60 dell’ultimo campionato. Roma però vive sul filo e già trema per il prossimo derby, ormai vicinissimo, in calendario alla quarta giornata, il 22 settembre. Chissà a che ora – si è sperimentato di tutto, senza signficativi risultati, l’ultimo in notturna, quello dello scorso 8 aprile fece dire, ventiquattr’ore dopo al prefetto: “Mai più un derby in notturna” -, chissà se con le due curve, con quanti daspati, con quanta paura prima e dopo. Questo non è calcio. E questa non può essere e restare Roma.

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Ma perchè la Sud era chiusa?

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Tosi: “Assalto al pullman gravissimo, a Verona non sarebbe successo”

lunedì 2 settembre 2013 18:28

 

 

 

(C. CITO – repubblica.it) Un agguato, con sassi e petardi lanciati da una settantina di tifosi romanisti incappucciati contro il pullman del Verona, storica “nemica” giallorossa, sotto la Curva Nord. Calcio e cronaca che si incontrano all’Olimpico, come infinite altre volte negli ultimi anni. Tre poliziotti e nove steward feriti, uno dei quali trattenuto in ospedale per accertamenti e quattro fermati, tre romanisti e un veronese. Un bilancio di ordinaria balordia, con una polemica politica che monta nelle ultime ore. A cogliere l’occasione è il sindaco di Verona Flavio Tosi: “Quel che è accaduto è di una gravità inaudita, fosse accaduto da noi la città sarebbe stata messa sotto accusa. In un paese civile si rimuove chi non ha garantito la sicurezza, a Verona le forze dell’ordine non avrebbero mai fatto accadere una cosa del genere”.

Tirato in ballo, gli risponde il questore di Roma Fulvio Della Rocca: “L’episodio del sasso contro il pullman è un’imboscata, nessun tifoso giallorosso si è mai avvicinato ai giocatori del Verona. I nostri servizi sono inappuntabili, ma non si può militarizzare una città per quattro scriteriati”. A Tosi replica anche il sindaco della Capitale Ignazio Marino via Twitter: “Condanno la violenza di ieri all’Hellas Verona. Roma è una città accogliente, un gruppo di violenti non la rappresenta”. E l’assessore allo sport Luca Pancalli aggiunge: “Non possiamo permetterci un calcio così, è una ferita per tutta la

città, mi auguro che i violenti vengano isolati dalla maggioranza del tifo, fatta di brave persone. Noi vogliamo le famiglie allo stadio”. Sulla vicenda si è pronunciato anche il ministro degli Affari regionali Delrio: “È insopportabile la presenza di teppisti nel calcio: via i violenti dal mondo sportivo”.

Mercoledì riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Non ci saranno conseguenze sportive, ma un ulteriore giro di vite sulle trasferte dei tifosi giallorossi, i più daspati della serie A, i più temuti soprattutto sui campi delle storiche rivali della Lupa, Bergamo, Livorno, Verona appunto.

I giocatori scaligeri hanno trascorso la notte in un albergo della Capitale presidiato dalle forze dell’ordine e sono ripartiti verso il Veneto solo stamane, in treno, scortati fino alla stazione Termini. Un atto violento, compiuto “da qualche delinquente, il calcio non c’entra”: è il commento del tecnico Andrea Mandorlini. Su Twitter sono poi comparse alcune immagini del pullman devastato. Un vetro rotto, nessun ferito all’interno. “Poteva davvero finire male soprattutto per il nostro autista – prosegue Mandorlini -. Andavamo abbastanza forte perché eravamo già in tangenziale e un sasso ha colpito il vetro sulla sinistra. Ma se lo prendeva prima per l’autista sarebbero state conseguenze molto serie”.

Anche la Roma prende posizione con un comunicato: “Alla luce dell’aggressione subita ieri dagli steward in servizio presso lo stadio Olimpico e di quella perpetrata ai danni del pullman della squadra ospite, la Roma esprime solidarietà ai propri addetti alla sicurezza e all’Hellas Verona e condanna ogni forma di violenza”. La aveva offerto un pullman alla squadra gialloblu per il rientro a casa dopo il danneggiamento del mezzo del Verona per il lancio di sassi.

Non una festa, ma è una guerra, una vera guerra il calcio a Roma, con feriti, “puncicate”, sassaiole, assalti preordinati, materiali bellici occultati nei pressi dello stadio e tirati fuori all’occorrenza per fare male, con la partita sullo sfondo, mero pretesto per colpire. Non c’è distinzione di colore, Roma e Lazio sono pari in questo becero gioco al massacro. Tanto che entrambe hanno dovuto giocare la prima partita di questo campionato con la propria curva squalificata per razzismo. Uno spettacolo indegno: Lazio-Udinese senza la Nord, Roma-Verona senza la Sud, colpevoli entrambe di buu razzisti e cori violenti contro gli avversari di colore delle due squadre, contro Balotelli durante un Milan-Roma dello scorso campionato e contro gli juventini Ogbonna, Pogba e Asamoah durante Juve-Lazio, Supercoppa italiana poi stravinta dai bianconeri.

Un romanzo criminale senza confini che affonda le radici in tempi ormai lontanissimi, da Paparelli – era il 1979 – agli ultimi anni, con derby giocati nel pomeriggio per terrore di scontri poi, comunque, puntualmente accaduti. L’ultimo, la finale di Coppa Italia, si svolse in un clima surreale, con agenti in assetto anti-guerriglia e tifoserie organizzatissime con asce, punteruoli, picconi, bombe carta. L’odio romano ha cambiato pelle, ora è trasversale, unito da una significativa tendenza politica destrorsa, marcatamente fascista e xenofoba, e unito contro gli agenti, i veri bersagli dell’ultima stagione dell’odio. Lo disse alla vigilia del derby di Coppa Italia, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: “Attenzione, ci sono soggetti fuori da ogni controllo”. Secondo i dati dell’Anip nell’ultimo decennio, il 40% dei 3mila feriti complessivi tra le forze dell’ordine era impegnato nella Capitale per partite di calcio. Un numero mostruoso e in netta controtendenza, comunque, con i dati nazionali, che registrano un significativo decremento della violenza da stadio: si è passato (dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che sommano A, B e LegaPro) dai 209 incontri con feriti della stagione 2004-2005 ai soli 60 dell’ultimo campionato. Roma però vive sul filo e già trema per il prossimo derby, ormai vicinissimo, in calendario alla quarta giornata, il 22 settembre. Chissà a che ora – si è sperimentato di tutto, senza signficativi risultati, l’ultimo in notturna, quello dello scorso 8 aprile fece dire, ventiquattr’ore dopo al prefetto: “Mai più un derby in notturna” -, chissà se con le due curve, con quanti daspati, con quanta paura prima e dopo. Questo non è calcio. E questa non può essere e restare Roma.

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si ma tutto questo è successo dopo :lol:

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Tosi: “Assalto al pullman gravissimo, a Verona non sarebbe successo”

lunedì 2 settembre 2013 18:28

 

 

 

(C. CITO – repubblica.it) Un agguato, con sassi e petardi lanciati da una settantina di tifosi romanisti incappucciati contro il pullman del Verona, storica “nemica” giallorossa, sotto la Curva Nord. Calcio e cronaca che si incontrano all’Olimpico, come infinite altre volte negli ultimi anni. Tre poliziotti e nove steward feriti, uno dei quali trattenuto in ospedale per accertamenti e quattro fermati, tre romanisti e un veronese. Un bilancio di ordinaria balordia, con una polemica politica che monta nelle ultime ore. A cogliere l’occasione è il sindaco di Verona Flavio Tosi: “Quel che è accaduto è di una gravità inaudita, fosse accaduto da noi la città sarebbe stata messa sotto accusa. In un paese civile si rimuove chi non ha garantito la sicurezza, a Verona le forze dell’ordine non avrebbero mai fatto accadere una cosa del genere”.

Tirato in ballo, gli risponde il questore di Roma Fulvio Della Rocca: “L’episodio del sasso contro il pullman è un’imboscata, nessun tifoso giallorosso si è mai avvicinato ai giocatori del Verona. I nostri servizi sono inappuntabili, ma non si può militarizzare una città per quattro scriteriati”. A Tosi replica anche il sindaco della Capitale Ignazio Marino via Twitter: “Condanno la violenza di ieri all’Hellas Verona. Roma è una città accogliente, un gruppo di violenti non la rappresenta”. E l’assessore allo sport Luca Pancalli aggiunge: “Non possiamo permetterci un calcio così, è una ferita per tutta la

città, mi auguro che i violenti vengano isolati dalla maggioranza del tifo, fatta di brave persone. Noi vogliamo le famiglie allo stadio”. Sulla vicenda si è pronunciato anche il ministro degli Affari regionali Delrio: “È insopportabile la presenza di teppisti nel calcio: via i violenti dal mondo sportivo”.

Mercoledì riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive. Non ci saranno conseguenze sportive, ma un ulteriore giro di vite sulle trasferte dei tifosi giallorossi, i più daspati della serie A, i più temuti soprattutto sui campi delle storiche rivali della Lupa, Bergamo, Livorno, Verona appunto.

I giocatori scaligeri hanno trascorso la notte in un albergo della Capitale presidiato dalle forze dell’ordine e sono ripartiti verso il Veneto solo stamane, in treno, scortati fino alla stazione Termini. Un atto violento, compiuto “da qualche delinquente, il calcio non c’entra”: è il commento del tecnico Andrea Mandorlini. Su Twitter sono poi comparse alcune immagini del pullman devastato. Un vetro rotto, nessun ferito all’interno. “Poteva davvero finire male soprattutto per il nostro autista – prosegue Mandorlini -. Andavamo abbastanza forte perché eravamo già in tangenziale e un sasso ha colpito il vetro sulla sinistra. Ma se lo prendeva prima per l’autista sarebbero state conseguenze molto serie”.

Anche la Roma prende posizione con un comunicato: “Alla luce dell’aggressione subita ieri dagli steward in servizio presso lo stadio Olimpico e di quella perpetrata ai danni del pullman della squadra ospite, la Roma esprime solidarietà ai propri addetti alla sicurezza e all’Hellas Verona e condanna ogni forma di violenza”. La aveva offerto un pullman alla squadra gialloblu per il rientro a casa dopo il danneggiamento del mezzo del Verona per il lancio di sassi.

Non una festa, ma è una guerra, una vera guerra il calcio a Roma, con feriti, “puncicate”, sassaiole, assalti preordinati, materiali bellici occultati nei pressi dello stadio e tirati fuori all’occorrenza per fare male, con la partita sullo sfondo, mero pretesto per colpire. Non c’è distinzione di colore, Roma e Lazio sono pari in questo becero gioco al massacro. Tanto che entrambe hanno dovuto giocare la prima partita di questo campionato con la propria curva squalificata per razzismo. Uno spettacolo indegno: Lazio-Udinese senza la Nord, Roma-Verona senza la Sud, colpevoli entrambe di buu razzisti e cori violenti contro gli avversari di colore delle due squadre, contro Balotelli durante un Milan-Roma dello scorso campionato e contro gli juventini Ogbonna, Pogba e Asamoah durante Juve-Lazio, Supercoppa italiana poi stravinta dai bianconeri.

Un romanzo criminale senza confini che affonda le radici in tempi ormai lontanissimi, da Paparelli – era il 1979 – agli ultimi anni, con derby giocati nel pomeriggio per terrore di scontri poi, comunque, puntualmente accaduti. L’ultimo, la finale di Coppa Italia, si svolse in un clima surreale, con agenti in assetto anti-guerriglia e tifoserie organizzatissime con asce, punteruoli, picconi, bombe carta. L’odio romano ha cambiato pelle, ora è trasversale, unito da una significativa tendenza politica destrorsa, marcatamente fascista e xenofoba, e unito contro gli agenti, i veri bersagli dell’ultima stagione dell’odio. Lo disse alla vigilia del derby di Coppa Italia, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro: “Attenzione, ci sono soggetti fuori da ogni controllo”. Secondo i dati dell’Anip nell’ultimo decennio, il 40% dei 3mila feriti complessivi tra le forze dell’ordine era impegnato nella Capitale per partite di calcio. Un numero mostruoso e in netta controtendenza, comunque, con i dati nazionali, che registrano un significativo decremento della violenza da stadio: si è passato (dati dell’Osservatorio Nazionale sulle Manifestazioni Sportive che sommano A, B e LegaPro) dai 209 incontri con feriti della stagione 2004-2005 ai soli 60 dell’ultimo campionato. Roma però vive sul filo e già trema per il prossimo derby, ormai vicinissimo, in calendario alla quarta giornata, il 22 settembre. Chissà a che ora – si è sperimentato di tutto, senza signficativi risultati, l’ultimo in notturna, quello dello scorso 8 aprile fece dire, ventiquattr’ore dopo al prefetto: “Mai più un derby in notturna” -, chissà se con le due curve, con quanti daspati, con quanta paura prima e dopo. Questo non è calcio. E questa non può essere e restare Roma.

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si ma tutto questo è successo dopo :lol:

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Per insulti razzisti nei confronti di Balotelli, squalifica data lo scorso anno la dovevano scontare quest anno

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Gervinho spero lo possano riciclare come magazziniere o raccattapalle, altrimenti l'unico modo di farci qualcosa di utile è venderlo come carne da bollito al mercato di via Catania.

2330717[/snapback]

le ultime parole famose

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Gervinho spero lo possano riciclare come magazziniere o raccattapalle, altrimenti l'unico modo di farci qualcosa di utile è venderlo come carne da bollito al mercato di via Catania.

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le ultime parole famose

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E' scarso, fidate...

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Da asromaultras.org

 

"S'eravamo lasciati er 26 maggio co Balzaretti che piagneva (e non solo lui) e che diceva:"È il giorno peggiore della mia carriera". Ognuno de noi dopo quaa partita ha googlato, è annato a chiede ar padre, ao zio, ar nonno "A no, ma t'è mai capitato de perde na partita così?". E er padre, o zio o er nonno, essendo tifosi de vecchia data, sicuramente j'avranno ricordato fior fior de sconfitte, perché er tifoso romanista è così, perde, pija batoste si, ma c'ha la scorza dura, e se rialza sempre, più forte de prima. Poi c'è stata l'estate, qualche festa e qualche carosello tra Latina e Frosinone, e magari qualche laziale in trasferta qua a Roma che te scrive sui muri "Lulic 71", "Quanno ve passa" e "Coppanfaccia". Questo fino a quanno escono i calendari, che guarda n po, sarà er caso, sarà er destino, ma te mette er derby aa quarta giornata, mai così presto. E tu ormai nun c'hai paura, perché se prima c'avevi a scorsa dura, mó c'hai na corazza, mó sai che le botte le poi pija, che te ponno piegà, ma che nun te ponno spezzà. E così arivi a sto derby da capolista, 3 partite 3 vittorie, 9 punti, e ve dirò, pure ottimista. E quando dico ottimista ve lo dico da quello che er derby lo sente du settimane prima, ma stavolta no, me sentivo che sarei uscito dao stadio cor sorriso. È così arivo ao stadio ae due, ae due si, perché de pomeriggio nun ce se mena, de sera si, e allora annamo ao stadio ae due, co 28 gradi all'ombra e n sole che manco a feragosto. Entro n Tevere, me giro verso destra come ogni derby pe mannalli affanculo, e nun li vedo. Voi penserete "So morti?", se magari, e nvece no, purtroppo no, se presentano co no striscione tutta curva che recita "ah è vero, oggi c'è il memorial derby, finisco la birra e poi entro", roba che tu o leggi e ringrazi er generale Vaccaro più de loro, perché te come loro nun ce voi esse, perché sto millantà la fine dei derby è classico de chi se sta a cacà sotto, perché voi o sapete che chi tira i remi in barca, chi se adagia sugli allori è destinato aa sconfitta. Poi la sud come d'incanto te tira fori na coreografia che te ricorda i vecchi tempi, e che te ricorda che te sei Roma, loro no. E così tra n azione e n ammonizione se ne va er primo tempo, la curva sud tifa, la nord ce ricorda de non bestemmià e che il sovversivo tifa Lazio. Mó ce potrei aprì na parentesi sugli striscioni laziali, ma dopo che m'hanno dato del rifardito, del faldone e del delatore gli lascio er tempo che trovano. Comincia er secondo tempo, te speri che esca Gervinho e che se vada a fa a boccia e nvece esce Florenzi, entra Lijaic, e a Roma parte subito forte, come tutti i secondi tempi da inizio stagione. Ce credi, o sai che arivà er gol da un momento all'altro. E aa fine ariva. E chi o fa? Quello che da inizio partita t'ha fatto addannà, coi piedi quadrati e che nun azzecca n cross, Balzaretti. Core sotto a sud e piagne, e te ripensi a quanto cazzo po esse romantico er pallone, proprio lui, che nun segna manco n parocchia, uno de quelli che più aveva sofferto quer 26 maggio, oggi se rifà, e poi piagne, e va bene così Federì, perché in quelle lacrime ce stamo tutti noi, 50000 voci, dar primo all'ultimo. Poi se ne va Dias pe n fallo su Totti, partita in discesa, ormai ce l'hai quasi in tasca, ma nuo voi dì, fino aa fine. È a fine ariva co Lijaic che spiazza Marchetti dar dischetto e te fa strillà, te fa esultà, te fa diventà matto. Poi l'arbitro fischia, noi esultamo, ma esultano pure loro. Ao fermi, qualcosa nun va, avete perso, avemo vinto noi. "Eh ma sticazzi, a partita che conta l'avete persa"....ahahahahahahah è proprio vero che chi nasce perdente more perdente, io co voi rosicherei pure se perdessi a mora cinese, te esulti pe ma sconfitta ar derby, è questa a differenza tra noi e voi. Ringrazio er generale Vaccaro e ringrazio Dio de nun esse come voi, perché chi esulta per il passato non ha futuro. Ciao laziale, fiero de nun esse come te"

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