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sto guasto de fere

ESPLODE OLEIFICIO, 4 MORTI

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» 2006-11-25 15:03

ESPLOSIONE IN UN DEPOSITO DI OLII: 4 MORTI

CAMPELLO SUL CLITUNNO (PERUGIA) - Quattro persone sono morte e una e' rimasta ferita in seguito all'esplosione nello stabilimento Umbria Olii, nella zona industriale di Campello sul Clitunno.

La struttura è ancora interessata dalle fiamme dalle quali si sprigiona una colonna di fumo visibile anche da alcuni chilometri di distanza. Lo stabilimento sorge in una zona abitata, con intorno varie abitazioni. Polizia e carabinieri hanno isolato la zona, dove possono accedere soltanto i soccorritori. L' esplosione è di origine sicuramente accidentale anche se le cause devono ancora essere accertate.

 

Le vittime facevano parte di una squadra di cinque persone e stavano lavotrando vicino ad un silo. La fabbrica sorge ai margini della vecchia statale tra Foligno e Spoleto. Oggi erano in corso lavori di manutenzione condotti da una ditta esterna. Verso le 13 con un boato è scoppiato uno dei depositi e l' olio ha cominciato a defluire all' esterno, tanto che è stata utilizzata anche una ruspa per creare una sorta di piccola diga per impedire al liquido di invadere le strade circostanti.

 

Dopo l' esplosione un incendio ha interessato uno dei silos pieni di olio di oliva. L' azienda è infatti specializzata nella produzione e raffinazione del prodotto ed in questo periodo stava lavorando a pieno ritmo. Oggi l' attività era comunque ferma, mentre si svolgevano dei lavori di manutenzione

affidati ad una ditta esterna.

I vigili del fuoco stanno cercando ora di raffreddare i silos accanto a quello che ha preso fuoco. Sul posto è intervenuto anche un elicottero dei pompieri.

 

EVACUATE 500 PERSONE

Saranno evacuate circa 500 persone che abitano intorno all' oleificio esploso oggi. Si tratta di una misura precauzionale disposta dalla prefettura di Perugia. Intorno alla fabbrica e' stato disposto un perimetro di sicurezza di 500 metri. La prefettura ha quindi avviato le operazioni con un preavviso di evacuazione agli abitanti della zona. Tra circa un' ora le 500 persone dovranno lasciare le proprie case. Sull' oleificio si alza ancora una densa colonna di fumo grigio alimentata alla base da fiamme intense. Secondo gli accertamenti compiuti finora non si tratta comunque di fumi tossici, e l' evacuazione e' stata decisa solo a scopo precauzionale.

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l'ennesimo episodio di morti bianche....siamo tra le regioni con più decessi sul lavoro in Italia :(

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Daje tu co' le perle de saggezza, sah?

 

:lingua:

 

:lol:

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e come devo commentare?ah!!porcozzio!ah,porcamadò!!!

purtroppo gli incidenti mortali tra fabbriche e cantieri sono quasi all'ordine del giorno...

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Daje tu co' le perle de saggezza, sah?

 

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:lol:

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e come devo commentare?ah!!porcozzio!ah,porcamadò!!!

purtroppo gli incidenti mortali tra fabbriche e cantieri sono quasi all'ordine del giorno...

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Non pijà d'acido...sdrammatizzavo...

 

Pace?

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l'ennesimo episodio di morti bianche....siamo tra le regioni con più decessi sul lavoro in Italia :(

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Daje tu co' le perle de saggezza, sah?

 

:lingua:

 

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e come devo commentare?ah!!porcozzio!ah,porcamadò!!!

purtroppo gli incidenti mortali tra fabbriche e cantieri sono quasi all'ordine del giorno...

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Non pijà d'acido...sdrammatizzavo...

 

Pace?

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pace!! :fiore:

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l'ennesimo episodio di morti bianche....siamo tra le regioni con più decessi sul lavoro in Italia :(

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Hai perfettamente ragione.

Probabilmente siamo la regione con il più alto numero in assoluto di decessi sul lavoro rapportati alla popolazione.

Esprimo la mia vicinanza alle famiglie dei quattro lavoratori.

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Per me che mi occupo di sicurezza sul lavoro è come rivedere un film già scritto numerose volte, :(

 

In questo LINK è visibile la news di mediacenter, notate il titolo "incerte le cause, probabilmente accidentali", in pratica è stato solo un caso; in dieci anni che faccio questo lavoro le cause non sono mai accidentali.

 

Butto là tre numeri D.Lgs. 626 art. 7 - 21 - 22 e D.Lgs. 233/03 – Direttiva ATEX

Modificato da pablito

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articolo di qualche giorno fà dal sito di repubblica.it

 

Guerra di cifre sulle tragedie nei cantieri. L'Inail: casi in calo

I sindacati: statistiche solo sul lavoro regolare, strage sommersa

Cento operai morti ogni mese - "Più vittime qui che a Bagdad"

Se la vittima è un immigrato, non arriva neanche in ospedale e se anche ci arriva non risulta che stesse lavorando

 

IN TUTTO il mondo, ogni anno ne muoiono più che in guerra. E in Italia più dei marines a Bagdad. Da tre a quattro al giorno. Se ne vanno in silenzio, nell'indifferenza. Se poi sono rumeni o moldavi o magrebini, a volte non fanno neanche statistica. Li raccolgono come sacchi e li buttano. Da Milano a Palermo i caduti sul lavoro dal 2001 sono stati più di 7 mila, gli incidenti quasi 5 milioni.

 

E' quando comincia la settimana che il rischio è estremo, il lunedì. Verso le dieci del mattino nei campi, poco prima dell'ora di pranzo nei cantieri edili.

 

E' una strage che non finisce mai. Al Sud, a Roma, in Veneto e in Lombardia e in Emilia Romagna, regioni che hanno il primato delle tragedie conosciute e legalmente riconosciute. Poi ci sono le altre, le tragedie fantasma. Gli immigrati che spariscono all'improvviso, che volano giù da un'impalcatura e vengono abbandonati in una discarica oppure li lasciano lì, in agonia sotto le macerie. E' accaduto nemmeno due mesi fa davanti al mare di Licata, in provincia di Agrigento.

 

Sono in spaventoso aumento, secondo sindacati e organizzazioni onlus. E soprattutto per l'Associazione nazionale mutilati e invalidi sul lavoro. Sono in calo, secondo l'Inail. Nei primi tre mesi del 2006 l'istituto per le assicurazioni contro gli infortuni ha certificato che gli incidenti sono stati settemila in più rispetto all'anno scorso. A fine marzo erano già 222 mila. Ma a ottobre sarebbero scesi del 9 per cento. I dati dell'Inail parlano di "un risparmio di vite" nel quinquennio precedente, i suoi rapporti più recenti sostengono che ogni annata va sempre meglio di quella prima e che dal 2000 c'è "una tendenza complessiva al ribasso". Dati e valutazioni contestatissimi. È la "guerra dei numeri" su quei morti.

 

Tanti sono ragazzini. Bambini anche. Soltanto nel 2005, in Italia, sono stati 8.530 quelli che non avevano ancora 17 anni e sono rimasti vittime di una "disgrazia" sul lavoro. Dalla perdita della falange di un dito della mano sinistra all'infermità totale. La falange di un dito vale 3 mila euro l'anno di "rendita", 250 al mese. Nel linguaggio burocratico dell'Inail l'indennizzo ha proprio quel brutto nome: rendita.

 

I numeri raccontano tanto ma non raccontano tutto. "E noi quelli dell'Inail li critichiamo sempre perché ci lasciano stupiti, sono fluttuanti, disomogenei", accusa Sandro Giovannelli, il direttore dell'Anmil, l'Associazione mutilati e invalidi sul lavoro. Spiega: "Non ci importa di segnalare se c'è una vittima in più o in meno, sono comunque sempre tante, troppe. E non giustificano mai i toni così ottimistici dell'Inail". I dati che diffonde l'Inail non possono essere considerati "consolidati" se non passa almeno qualche mese, è questa una delle ragioni della distanza fra i suoi numeri e quelli di tutti gli altri. Una divergenza che accende furiose polemiche, anno dopo anno e report dopo report.

 

Per scoprire come si contano i morti e come si sfornano tabelle e grafici e si azzardano persino previsioni, venerdì scorso siamo andati in via Morgagni negli uffici della Fillea, il sindacato degli edili della Cgil. Abbiamo incrociato i dati da fonti diverse. E' stata una prova rivelatrice per il riscontro dell'andamento degli infortuni in Italia, dei processi di stima e della loro attendibilità.

 

Secondo l'Inail, nei primi sei mesi di quest'anno, gli incidenti sul lavoro nel settore delle costruzioni hanno subito una flessione dell'0,8 per cento. Ma alla Fillea, dove quotidianamente raccolgono le segnalazioni e le denunce di tutte le sciagure nei cantieri, al 15 novembre avevano registrato 228 incidenti mortali, 47 in più dello stesso periodo dell'anno precedente e già 37 in più di tutto il 2005. Da un meno 0,8 per cento dell'Inail a un più 26 per cento della Fillea Cgil. Due verità, due Italie.

 

"Quello che ci preoccupa è che le statistiche fotografano solo il lavoro regolare, quella vastissima area di sommerso nelle costruzioni arriva a punte del 50 per cento e sfugge a qualsiasi controllo", denuncia Franco Martini, il segretario generale degli edili. Uno su cinque dei 191 edili ammazzati sul lavoro nel 2005 era immigrato, i lavoratori stranieri morti quest'anno nei cantieri sono già quasi il doppio, 52. E due erano minorenni. In testa alla luttuosa classifica del settore delle costruzioni c'è la Lombardia, subito dopo il Lazio. Le cause più frequenti di morte: caduta dall'alto; travolto da gru o ruspa; crollo di una struttura; colpiti da materiale, ribaltamento di mezzo; folgorato.

 

Dossier e contro dossier. L'ultimo è dell'Associazione mutilati e invalidi sul lavoro: nei primi sei mesi dell'anno 583 gli incidenti mortali. "La situazione è drammatica", dice ancora il direttore dell'Anmil Sandro Giovannelli. E aggiunge: "La tutela degli infortunati è diminuita, le aziende pagano troppo e i lavoratori ricevono poco. Nel 2000, in verità, il governo di centrosinistra aveva avviato una campagna per la sicurezza sul lavoro, però poi con Berlusconi si è fermato tutto". E attacca il presidente dell'Anmil Pietro Mercandelli, che da ragazzino faceva l'idraulico e a 18 anni ha perso una parte di gamba: "E' un'ecatombe quotidiana, ci vogliono più controlli, i costi delle sicurezza non possono essere considerati costi aggiuntivi e l'Inail continua incredibilmente a ridurre il fenomeno"

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Oleificio esploso, 4 giorni di lutto cittadino

Napolitano: "Bisogna indignarsi e reagire"

 

<B>Oleificio esploso, 4 giorni di lutto cittadino<br>Napolitano: "Bisogna indignarsi e reagire"</B>

CAMPELLO SUL CLITUNNO (PERUGIA) - Il sindaco di Campello sul Clitunno Paolo Pacifici ha proclamato due giorni di lutto cittadino per la morte dei quattro operai avvenuta ieri alla Umbria Olii. Domani, in particolare, rimarranno chiusi sia i negozi che le scuole.

 

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha commentato oggi il gravissimo incidente, sottolineando che "non bisogna mai considerare questi terribili episodi come ordinaria amministrazione. Ogni volta bisogna avere la capacità di indignarsi, di allarmarsi e di reagire".

 

In comune è stato allestito un ufficio speciale, una sorta di unità di crisi per seguire la situazione. "Stiamo tenendo sotto controllo la situazione del fiume Clitunno - ha detto il sindaco - e delle infrastrutture della zona industriale dove si trovano numerose aziende per capire se queste domani potranno riprendere le loro attività. L'amministrazione comunale e la Asl hanno inoltre allestito spazi per i parenti delle vittime".

 

Pacifici ha sottolineato la "professionalità di tutti i soggetti intervenuti ieri dopo l'esplosione". "I soccorsi sono stati efficienti - ha concluso il sindaco - ma il dato più importante e drammatico rimane quello della morte dei quattro operai".

 

L'incendio è stato completamente domato, mentre sono invece ancora in corso le ricerche per individuare i corpi delle altre due vittime (ieri ne sono stati recuperati solo due). Un'operazione "particolarmente lunga e complessa", secondo il comandante provinciale dei vigili del fuoco di Perugia, Raffaele Ruggero.

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Condoglianze alle famiglie e considerando che mio padre conosceva uno di loro mi sento ancor più partecipe al dolore dei parenti delle vittime. Un abbraccio.

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Queste persone, coloro che muoiono sul posto di lavoro, per me sono EROI, allo stesso livello dei militari in missione (molto di più di loro) perchè sono morti per mantenersi o per mantenere le famiglie proprie,sono morti per una gestione errata sulla sicurezza in un posto, molte volte non è neanche colpa loro se accade, siamo in una età post-moderna dove però c'è ancora gente che muore sul lavoro per le scarse misure di sicurezza adottate(piu che altro ignoranza sulla materia); è gente che va rispettata perchè magari non saranno Vip da telegiornali o Calciatori....ma sono gli EROI di tutti i giorni....e non quelli di via aleardi

 

Condoglianze a tutte le famiglie....

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Queste persone, coloro che muoiono sul posto di lavoro, per me sono EROI, allo stesso livello dei militari in missione (molto di più di loro) perchè sono morti per mantenersi o per mantenere le famiglie proprie,sono morti per una gestione errata sulla sicurezza in un posto, molte volte non è neanche colpa loro se accade, siamo in una età post-moderna dove però c'è ancora gente che muore sul lavoro per le scarse misure di sicurezza adottate(piu che altro ignoranza sulla materia); è gente che va rispettata perchè magari non saranno Vip da telegiornali o Calciatori....ma sono gli EROI di tutti i giorni....e non quelli di via aleardi

 

Condoglianze a tutte le famiglie....

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...la gente muore nei posti di lavoro, perchè il lavoro negli ultimi anni in particolare non ha più valore, tutto si basa sul costo, sul profitto, sui contratti al ribasso,sul precariato che dovrebbe favorire lo sviluppo...(non certo dei lavoratori), sui ricatti " o fai cosi o te ne stai a casa" ...

Controlli inesistenti, oppure ci sono ma sono solo formali ( prima di venire avvisano in modo che si puo' occultare) ..i controllori corrotti, che basta portarli a pranzo per comprarseli... ebbene tutto questo fà in modo che succedano tragedie come quelle di sabato..

Modificato da mauroper

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[ ...la gente muore nei posti di lavoro, perchè il lavoro negli ultimi anni in particolare non ha più valore, tutto si basa sul costo, sul profitto, sui contratti al ribasso,sul precariato che dovrebbe favorire lo sviluppo...(non certo dei lavoratori), sui ricatti  " o fai cosi o te ne stai a casa" ...

Controlli inesistenti, oppure ci sono ma sono solo formali ( prima di venire avvisano in modo che si puo' occultare) ..i controllori corrotti, che basta portarli a pranzo per comprarseli... ebbene tutto questo fà in modo che succedano tragedie come quelle di sabato..

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:clap3::clap3::clap3::clap3::clap3::clap3::clap3:

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Controlli inesistenti, oppure ci sono ma sono solo formali ( prima di venire avvisano in modo che si puo' occultare) ..i controllori corrotti, che basta portarli a pranzo per comprarseli... ebbene tutto questo fà in modo che succedano tragedie come quelle di sabato..

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quoto senza dubbio alcuno

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Il vicepremier Massimo D'Alema ha annunciato al questione time "un disegno di legge

delega per il riordino di tutta la disciplina sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori"

Avellino, due morti sul lavoro

per l'esplosione di una bombola

 

SANT'ANGELO A L'ESCA (AVELLINO) - Due operai sono morti ed un terzo è rimasto ferito: è il bilancio di un incidente sul lavoro che si è verificato a sant'Angelo a l'Esca, piccolo centro a 40 chilometri da Avellino.

 

Gli operai stavano lavorando alla ristrutturazione di uno stabile quando, per cause imprecisate, si è verificata l'esplosione di una bombola di gas utilizzata, sembra, per eseguire saldature. Un terzo operaio è rimasto ferito. Sul posto vi sono ambulanze ed i carabinieri.

 

Questa ennesima tragedia sul lavoro, arriva a pochi giorni di distanza dall'esplosione dell'oleificio della Umbria Olii, nella zona di Campello sul Clitunno, costata la vita a 4 operai.

 

Quello dei morti sul lavoro è un dramma più volte stigmatizzato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In Italia, ufficialmente, le vittime sono da tre a quattro al giorno, come ricorda Repubblica. Se poi a perdere la vita è un immigrato, non fa neanche statistica, visto che il più delle volte non viene neanche portato in ospedale. Da Nord a Sud i caduti sul lavoro dal 2001 sono stati più di 7 mila, gli incidenti quasi 5 milioni.

 

Sulla questione è intervenuto oggi il vicepresidente del Consiglio Massimo D'Alema, rispondendo in Parlamento al question time. "Nelle prossime settimane il governo intende presentare un disegno di legge delega per il riordino di tutta la disciplina sulla sicurezza e sulla salute dei lavoratori", ha annunciato D'Alema.

 

"I principi cardine sono quelli europei - ha precisato D'Alema - perchè vogliamo, in Italia, civiltà e legalità nei luoghi di lavoro". Inoltre, ha detto ancora il vicepremier, "a gennaio il governo lancerà una grande iniziativa nazionale per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro".

 

(29 novembre 2006)

 

:(:(:(

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