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MisterEagle

LIBRI DI CALCIO

Messaggi raccomandati

Ho appena letto QUESTA PAZZA FEDE di Tim Parks che per un anno ha seguito il Verona e le Brigate Gialloblu nel campionato di A dove si sono salvati allo spareggio con la Reggina. Gran bel libro. Leggetelo! :D

Se avete altri consigli di lettura....

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a me è piaciuto "fuori gioco: la mia vita con l'alcol" autobiografia di tony adams, e poi "nel fango del dio pallone" e "il calciatore suicidato" di carlo petrini

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FEBBRE A 90° DI NICK HORNBY

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Ti quoto tutta la vita!

E' un piccolo capolavoro. ;)

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è un libro che parla del calcio come pochi libri... :)

 

 

 

DA FEBBRE A 90°

 

Arsenal - Stocke City

14 settembre 1968

 

Mi innamorai del calcio come mi sarei innamorato delle donne: improvvisamente, inesplicabilmente, acriticamente, senza pensare al dolore o allo sconvolgimento che avrebbe portato con sé.

Nel maggio del 68 (una data significativa, naturalmente, ma è tuttora più probabile io pensi a Jeff Astle piuttosto che a Parigi), poco dopo il mio undicesimo compleanno, mio padre mi chiese se mi sarebbe piaciuto andare con lui alla finale di Coppa fra West Brom ed Everton; un collega aveva offerto un paio di biglietti. Gli dissi che il calcio non mi interessava, neppure la finale di Coppa - il che era vero, per quanto ne ero consapevole - ma rimasi comunque incollato alla televisione per l'intera partita. Alcune settimane più tardi guardai, incantato, l'incontro Manchester United - Benefica, con mia mamma, e alla fine di agosto mi alzai presto per sentire com'era andato lo United nella finale della Coppa Intercontinentale. Amavo Bobby Charlton e Gorge Best (non sapevo niente di Denis Low, il terzo della Santissima Trinità, che aveva saltato l'incontro con il Benfica a causa di un infortunio) con un ardore che mi aveva preso completamente di sorpresa; durò tre settimane, finché mio padre non mi portò a Highbury per la prima volta.

 

 

SUPERMAC

 

Arsenal-Everton

18.9.76

 

 

" In una delle mie videocassette (Gorge Graham's Greatest Ever Arsenal Team, se qualcuno fosse interessato) c'è un esempio perfetto di scena alla Malcom Mcdonald .Trevor Rossi si impossessa della palla sulla destra ,crossa prima che il terzino sinistro del Manchester United riesca a intervenire,Frank Stapleton salta, sfiora di testa il pallone che rotola lungo la linea di porta e finisce in rete.Perché in queste immagini, ritroviamo la quintessenza di Supermac ,data la sua totale assenza nell'azione del gol? Perché lui è là, che fa un affondo disperato in cerca della palla prima che oltrepassi la linea, apparentemente non riuscendo a toccarla,e poi parte alla carica sulla destra dello schermo con le braccia alzate,ma non per congratularsi con chi ha segnato, no, ma perché sta rivendicando il gol come suo .(Rivolge un breve sguardo preoccupato alle sue spalle, quando si rende conto che i suoi compagni di squadra non sembrano interessati ad assembrarsi intorno a lui).

Quella sua partita con il Manchester United non è l'unico esempio della sua imbarazzante propensione ad attribuirsi il merito di qualsiasi azione svoltasi nei suoi paraggi. Nella semifinale della Coppa d'Inghilterrra contro l'Orient, la stagione successiva ,due gol sono registrati come suoi. In realtà entrambi i tiri sarebbero finiti addirittura in fallo laterale - come dire che non viaggiavano neanche lontanamente in direzione della porta- se non avessero colpito un difensore dell'Orient( lo stesso tutte e due le volte) e non avessero tracciato una ridicola parabola sopra il portiere per finire in rete.Malcom, tuttavia,non fu neppure sfiorato da simili considerazioni, e per entrambi i gol esultò come se avesse percorso tutto il campo palla al piede, scartando ogni singolo difensore prima di insaccare nell' angolino sinistro.Non era molto portato all'autoironia.

Durante la partita contro l'Everton,che vincemmo 3-1 (un risultato che indusse tutti noi a credere,nuovamente che la svolta c'era stata e anche Terry Neill stava costruendo una squadra capace di vincere ancora il Campionato), ci fu un'altra chicca .Macdonald sta correndo dietro al pallone insieme allo stopper avversario,che allunga un piede e solleva la palla a scavalcare tragicamente il proprio portiere in uscita; ma subito Macdonald alza le braccia ,corre verso di noi nel North Bank, si gira per verificare la gioia del resto della squadra. I difensori sono famosi per la velocità con cui negano un proprio autogol quando è possibile , ma lo stopper dell'Everton, sconcertato dalla faccia tosta del suo avversario,disse ai giornali che il nostro numero nove non si era neanche avvicinato di striscio al pallone.Ciononostante il gol fu accreditato a Macdonald.

A dire il vero ,non fece una gran carriera nell'Arsenal. Si ritirò per un grave infortunio al ginocchio dopo tre sole stagioni con noi, e nell'ultima stagione giocò soltanto quattro volte. Riuscì,tuttavia, a trasformarsi in una leggenda. Era un giocatore magnifico ,quando era in giornata,ma non ne ebbe molte a Highbury; il suo periodo migliore fu con il Newcastle, una squadra abitualmente scarsa; ma la sua ambizione era tale che sembra sia riuscito a farsi largo a gomitate nella Casa delle Celebrità dell'Arsenal.(Arsenal 1886-1986,di Phil Soar e MrtinTyler , l'opera definitiva sulla storia del club,lo esibisce bello grande in copertina,mentre Wilson e Brady, Drake e Compton non si vedono neanche.)

Perché abbiamo lasciato che si prendesse tanto spazio?Perché un giocatore che scese in campo con l' Arsenal meno di un centinaio di volte è associato al club più prontamente di altri che giocarono sei o settecento partite?Macdonald fu ,se non altro ,un giocatore seducente ,e noi non siamo mai stati una squadra seducente; così, a Highbury,facciamo finta che sia stato più importante di quello che è stato veramente,e mettendolo sulla copertina dei nostri libri patinati speriamo che nessuno si ricordi che ha giocato con noi solo due anni,e di venire quindi scambiati per il Manchester United, o il Tottenhamo, o il Liverpool. Nonostante la ricchezza e la fama dell'Arsenal ,noi non siamo mai stati di quello stampo- siamo sempre stati troppo grigi, troppo sospettosi nei confronti di chiunque avesse una personalità- ma non ci piace ammetterlo.Il mito di Supermac è una truffa che il club fa a se stesso, e siamo tutti ben contenti di poter chiudere un occhio.

 

***

 

 

 

AMICI - ALTRI AMICI

Tutti i mercoledì sera

 

 

"Sono una punta, o meglio, non sono un portiere, un difensore o un centrocampista, e non solo riesco a ricordare senza difficoltà alcuni gol che ho segnato cinque, dieci o quindici anni fa, ma in privato traggo ancora molto piacere dal farlo, anche se sono sicuro che questo genere di indulgenza alla fine mi farà perdere la vista. Non sono bravo a giocare a calcio, è inutile dirlo ma fortunatamente questo è vero anche per gli amici con cui gioco. Siamo bravi quel tanto che basta perché valga la pena di giocare : ogni settimana c'è qualcuno che segna un gol eclatante, un potente tiro al volo di destro o un tiro angolato che corona una funambolica discesa attraverso una difesa avversaria disorientata, e in segreto e con un senso di colpa ci pensiamo fino alla volta successiva ( non su questo dovrebbero fantasticare degli uomini adulti). Alcuni di noi non hanno più capelli in cima alla testa, anche se questo , come continuiamo a ripeterci, non è mai stato un problema per Ray Wilkins, o per quella brillante ala della Sampdoria di cui ora mi sfugge il nome ; molti di noi hanno qualche chilo di troppo ; la maggior parte è oltre la trentina . E anche se c'è il tacito accordo di non fare contrasti troppo duri ( un sollievo per chi, tra noi, non ne è mai stato capace) , ho notato nell'ultimo paio di anni che la mattina del giovedì mi alzo quasi paralizzato dal dolore alle articolazioni, ai legamenti del ginocchio e al tendine di Achille ; ho il ginocchio gonfio e ingrossato per due giorni, eredità del legamento mediale che mi sono lacerato in una partita dieci anni fa (la successiva operazione esplorativa fu quanto di più vicino abbia mai sentito di essere a un vero giocatore) ; se mai ho avuto una buona andatura, ho cominciato a perderla con l 'aumentare degli anni e per il mio stile di vita autolesionista. Alla fine dei nostri sessanta minuti sono paonazzo per lo sforzo ; l'imitazione della seconda maglia dell'Arsenal (vecchio modello) e i pantaloncini sono fradici."

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qualche libro che ho letto qua e là

 

-Febbre a 90 (mooolto bello vorrei vedere il film!!!)

- nel fango del dio pallone

- yo soy el DIEGO (autobiografia di Maradona, mi è piaciuto)

- Falcao il Divino (ne feci una relazione alle medie come libro che dovevamo leggere ogni mese)

- le partite non finiscono mai (Darwin Pastorin), molto bello, scritto da uno che ne sa di Calcio

- ERAVAMO IN CURVA SUD-STORIA SEGRETA FINALE (sulla partita che ahimè fece storia Roma-Liverpool 1984)

- Io Bomber (cavalcata sui migliori cannonieri dagli inzi del 900 all'inizio degli anni '80)

 

Consiglierei comunque i vecchi almanacchi del calcio Panini (ne facevano uno ogni anno), sempre che ne facciano ancora; necessari per chi vuole sapere del calcio (se mi chiedete dove è nato Sebino Nela o con chi ha cominciato alle giovanili Roberto Mancini ancora me lo ricordo ahah)

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DA FEBBRE A 90°

 

 

SUPERMAC

 

Arsenal-Everton

18.9.76

 

 

" In una delle mie videocassette (Gorge Graham's Greatest Ever Arsenal Team, se qualcuno fosse interessato) c'è un esempio perfetto di scena alla Malcom Mcdonald .Trevor Rossi si impossessa della palla sulla destra ,crossa prima che il terzino sinistro del Manchester United riesca a intervenire,Frank Stapleton salta, sfiora di testa il pallone che rotola lungo la linea di porta e finisce in rete.Perché in queste immagini, ritroviamo la quintessenza di Supermac ,data la sua totale assenza nell'azione del gol? Perché lui è là, che fa un affondo disperato in cerca della palla prima che oltrepassi la linea, apparentemente non riuscendo a toccarla,e poi parte alla carica sulla destra dello schermo con le braccia alzate,ma non per congratularsi con chi ha segnato, no, ma perché sta rivendicando il gol come suo .(Rivolge un breve sguardo preoccupato alle sue spalle, quando si rende conto che i suoi compagni di squadra non sembrano interessati ad assembrarsi intorno a lui).

Quella sua partita con il Manchester United non è l'unico esempio della sua imbarazzante propensione ad attribuirsi il merito di qualsiasi azione svoltasi nei suoi paraggi. Nella semifinale della Coppa d'Inghilterrra contro l'Orient, la stagione successiva ,due gol sono registrati come suoi. In realtà entrambi i tiri sarebbero finiti addirittura in fallo laterale - come dire che non viaggiavano neanche lontanamente in direzione della porta- se non avessero colpito un difensore dell'Orient( lo stesso tutte e due le volte) e non avessero tracciato una ridicola parabola sopra il portiere per finire in rete.Malcom, tuttavia,non fu neppure sfiorato da simili considerazioni, e per entrambi i gol esultò come se avesse percorso tutto il campo palla al piede, scartando ogni singolo difensore prima di insaccare nell' angolino sinistro.Non era molto portato all'autoironia.

Durante la partita contro l'Everton,che vincemmo 3-1 (un risultato che indusse tutti noi a credere,nuovamente che la svolta c'era stata e anche Terry Neill stava costruendo una squadra capace di vincere ancora il Campionato), ci fu un'altra chicca .Macdonald sta correndo dietro al pallone insieme allo stopper avversario,che allunga un piede e solleva la palla a scavalcare tragicamente il proprio portiere in uscita; ma subito Macdonald alza le braccia ,corre verso di noi nel North Bank, si gira per verificare la gioia del resto della squadra. I difensori sono famosi per la velocità con cui negano un proprio autogol quando è possibile , ma lo stopper dell'Everton, sconcertato dalla faccia tosta del suo avversario,disse ai giornali che il nostro numero nove non si era neanche avvicinato di striscio al pallone.Ciononostante il gol fu accreditato a Macdonald.

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***

 

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praticamente ha descritto inzaghi...

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DA FEBBRE A 90°

 

 

SUPERMAC

 

Arsenal-Everton

18.9.76

 

 

" In una delle mie videocassette (Gorge Graham's Greatest Ever Arsenal Team, se qualcuno fosse interessato) c'è un esempio perfetto di scena alla Malcom Mcdonald .Trevor Rossi si impossessa della palla sulla destra ,crossa prima che il terzino sinistro del Manchester United riesca a intervenire,Frank Stapleton salta, sfiora di testa il pallone che rotola lungo la linea di porta e finisce in rete.Perché in queste immagini, ritroviamo la quintessenza di Supermac ,data la sua totale assenza nell'azione del gol? Perché lui è là, che fa un affondo disperato in cerca della palla prima che oltrepassi la linea, apparentemente non riuscendo a toccarla,e poi parte alla carica sulla destra dello schermo con le braccia alzate,ma non per congratularsi con chi ha segnato, no, ma perché sta rivendicando il gol come suo .(Rivolge un breve sguardo preoccupato alle sue spalle, quando si rende conto che i suoi compagni di squadra non sembrano interessati ad assembrarsi intorno a lui).

Quella sua partita con il Manchester United non è l'unico esempio della sua imbarazzante propensione ad attribuirsi il merito di qualsiasi azione svoltasi nei suoi paraggi. Nella semifinale della Coppa d'Inghilterrra contro l'Orient, la stagione successiva ,due gol sono registrati come suoi. In realtà entrambi i tiri sarebbero finiti addirittura in fallo laterale - come dire che non viaggiavano neanche lontanamente in direzione della porta- se non avessero colpito un difensore dell'Orient( lo stesso tutte e due le volte) e non avessero tracciato una ridicola parabola sopra il portiere per finire in rete.Malcom, tuttavia,non fu neppure sfiorato da simili considerazioni, e per entrambi i gol esultò come se avesse percorso tutto il campo palla al piede, scartando ogni singolo difensore prima di insaccare nell' angolino sinistro.Non era molto portato all'autoironia.

Durante la partita contro l'Everton,che vincemmo 3-1 (un risultato che indusse tutti noi a credere,nuovamente che la svolta c'era stata e anche Terry Neill stava costruendo una squadra capace di vincere ancora il Campionato), ci fu un'altra chicca .Macdonald sta correndo dietro al pallone insieme allo stopper avversario,che allunga un piede e solleva la palla a scavalcare tragicamente il proprio portiere in uscita; ma subito Macdonald alza le braccia ,corre verso di noi nel North Bank, si gira per verificare la gioia del resto della squadra. I difensori sono famosi per la velocità con cui negano un proprio autogol quando è possibile , ma lo stopper dell'Everton, sconcertato dalla faccia tosta del suo avversario,disse ai giornali che il nostro numero nove non si era neanche avvicinato di striscio al pallone.Ciononostante il gol fu accreditato a Macdonald.

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***

 

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praticamente ha descritto inzaghi...

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:D

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Una perfetta descrizione del fenomeno CHIEVO di Tim Parks:

 

"Sicuramente molti lettori staranno pensando: quanto è pittoresco vedere una parrocchietta che porta i suoi ragazzi in serie A! Può darsi. Ma la verità non è fatta solo di aspetti pittoreschi. Come chiunque altro, anche i dirigenti del Chievo devono pagare gli stipendi ai loro giocatori. E come possono farlo senza tifosi? Grazie ai soldi pagati dai canali televisivi... Il Chievo è esattamente un sottoprodotto del moderno calcio televisivo, la prova provata della non indispensabilità dei tifosi in carne e ossa...

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Sicchè flash che m'ete fatto venì in mente! :D

Regà, ve ricordate de quello scrittore (anglosassone mi pare, ora non ricordo bene la sua precisa provenienza) giunto in Italia per narrare del fenomeno Castel di Sangro quando la squadra del suddetto paesino abruzzese si trovava in serie B?

 

Quest'uomo si faceva delle sane magnate de pecorino :lol::lol::lol: , se vedeva a sbafo tutte le partite in tribuna :lol::lol::lol: , veniva spesso citato nelle trasmissioni-tv sportive o di attualità :ph34r: ....Insomma, era ben visto da tutti con alcuni personaggi del paese che lo veneravano (a dir poco)!

Ebbene, quando andò via dall'Italia a Castel di Sangro rimasero malissimo, in quanto (ripeto che non ricordo bene tutta la vicenda) successe una de ste 3 cose :ph34r::ph34r::ph34r: :

 

a) nel libro scrisse male dei tifosi del castelsangro, per lui troppo malati per uno sport sciocco.

b) scrisse che la vita era di una noia mortale in quel paese, alla faccia de tutte le magnate che s'era fatto e de tutte le partite gratis (e altri omaggi ricevuti)

c) st'essere alla fine lu libro manco lo scrisse, al massimo sul Castel di Sangro scrisse un trafiletto de n'articolo.

insomma, ora non ricordo come andarono le cose, ma dovrebbe essere accaduta una tra le questioni a, b, c che sopra ho esposto.

 

CHI SE LO RICORDA BENE STO FATTO? :rolleyes:

dite la vostra :D

Modificato da L'INCITOSO

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Sicchè flash che m'ete fatto venì in mente! :D

Regà, ve ricordate de quello scrittore (anglosassone mi pare, ora non ricordo bene la sua precisa provenienza) giunto in Italia per narrare del fenomeno Castel di Sangro quando la squadra del suddetto paesino abruzzese si trovava in serie B?

 

Quest'uomo si faceva delle sane magnate de pecorino :lol:  :lol:  :lol: , se vedeva a sbafo tutte le partite in tribuna :lol:  :lol:  :lol: , veniva spesso citato nelle trasmissioni-tv sportive o di attualità :ph34r: ....Insomma, era ben visto da tutti con alcuni personaggi del paese che lo veneravano (a dir poco)!

Ebbene, quando andò via dall'Italia a Castel di Sangro rimasero malissimo, in quanto (ripeto che non ricordo bene tutta la vicenda) successe una de ste 3 cose :ph34r:  :ph34r:  :ph34r: :

 

a) nel libro scrisse male dei tifosi del castelsangro, per lui troppo malati per uno sport sciocco.

b) scrisse che la vita era di una noia mortale in quel paese, alla faccia de tutte le magnate che s'era fatto e de tutte le partite gratis (e altri omaggi ricevuti)

c) st'essere alla fine lu libro manco lo scrisse, al massimo sul Castel di Sangro scrisse un trafiletto de n'articolo.

insomma, ora non ricordo come andarono le cose, ma dovrebbe essere accaduta una tra le questioni a, b, c che sopra ho esposto.

 

CHI SE LO RICORDA BENE STO FATTO? :rolleyes:

dite la vostra :D

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questo libro che dici tu uscì e l'ho letto: "il miracolo di castel di sangro"

 

non è che mi abbia fatto impazzire, cmq si lascia leggere.

è vero che non volevano farlo pubblicare, in quanto vivendo per un anno "dentro" una realtà calcistica, questo scrittore ha potuto vedere e scrivere tuttti i vari "scazzi" del calcio.

 

di quello che mi ricordo, ad es,. si parla dell'ultima gara di campionato bari-castel di sangro accomodata per far vincere il bari che doveva salire in a (il castelllo era già salvo...)

 

l'ha pubblicato la kaos edizioni, che pubblica sempre libri un pò "scottanti"

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Una perfetta descrizione del fenomeno CHIEVO di Tim Parks:

 

"Sicuramente molti lettori staranno pensando: quanto è pittoresco vedere una parrocchietta che porta i suoi ragazzi in serie A! Può darsi. Ma la verità non è fatta solo di aspetti pittoreschi. Come chiunque altro, anche i dirigenti del Chievo devono pagare gli stipendi ai loro giocatori. E come possono farlo senza tifosi? Grazie ai soldi pagati dai canali televisivi... Il Chievo è esattamente un sottoprodotto del moderno calcio televisivo, la prova provata della non indispensabilità dei tifosi in carne e ossa...

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a me st'inglese del cazzo che tifa lu verona me stà su li coglioni...

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Vi consiglio "fedeli alla tribù" di John King, che ritengo un piccolo capolavoro per come riesce a leggere "da dentro" il fenomeno del tifo violento nel calcio inglese e per quelle che sono le sue considerazioni sulla vita della "lower class" britannica.

Possibilmente integratelo con "i furiosi della domenica" di Bill Buford, che è un po' tutto il contrario, essendo pieno di luoghi comuni sempre sul tifo violento inglese e ormai anche abbastanza datato. Quello che però risulta interessante è il differente punto di vista, dato che l'autore è un giornalista americano che (a suo dire) per puro caso inizia a seguire il calcio e si mescola ad alcuni gruppi di hooligans dello United e della nazionale inglese. Bello l'epilogo a Italia '90, ed in particolare a Cagliari.

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Una perfetta descrizione del fenomeno CHIEVO di Tim Parks:

 

"Sicuramente molti lettori staranno pensando: quanto è pittoresco vedere una parrocchietta che porta i suoi ragazzi in serie A! Può darsi. Ma la verità non è fatta solo di aspetti pittoreschi. Come chiunque altro, anche i dirigenti del Chievo devono pagare gli stipendi ai loro giocatori. E come possono farlo senza tifosi? Grazie ai soldi pagati dai canali televisivi... Il Chievo è esattamente un sottoprodotto del moderno calcio televisivo, la prova provata della non indispensabilità dei tifosi in carne e ossa...

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a me st'inglese del cazzo che tifa lu verona me stà su li coglioni...

1046750[/snapback]

 

Premesso che è perfettamente legittimo il tuo parere e che hai tutti i diritti di questo mondo a dire che l'inglese ti sta sul cazzo, vorrei solo spiegare però che non è un inglese qualunque piovuto a Verona per scrivere un libro, ma è sposato con una veronese, vive a Verona da oltre 20 anni, ha un figlio adolescente nato a verona e tifoso gialloblu ed è un vero tifoso malato di calcio e del Verona. :rolleyes:

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Vi consiglio "fedeli alla tribù" di John King, che ritengo un piccolo capolavoro per come riesce a leggere "da dentro" il fenomeno del tifo violento nel calcio inglese e per quelle che sono le sue considerazioni sulla vita della "lower class" britannica.

Possibilmente integratelo con "i furiosi della domenica" di Bill Buford, che è un po' tutto il contrario, essendo pieno di luoghi comuni sempre sul tifo violento inglese e ormai anche abbastanza datato. Quello che però risulta interessante è il differente punto di vista, dato che l'autore è un giornalista americano che (a suo dire) per puro caso inizia a seguire il calcio e si mescola ad alcuni gruppi di hooligans dello United e della nazionale inglese. Bello l'epilogo a Italia '90, ed in particolare a Cagliari.

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Stupendo fedeli alla tribù

 

su sto sto ci son un pò di libr riguardanti il tifo

 

http://www.asromaultras.it/bibliografia.html

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Premesso che è perfettamente legittimo il tuo parere e che hai tutti i diritti di questo mondo a dire che l'inglese ti sta sul cazzo, vorrei solo spiegare però che non è un inglese qualunque piovuto a Verona per scrivere un libro, ma è sposato con una veronese, vive a Verona da oltre 20 anni, ha un figlio adolescente nato a verona e tifoso gialloblu ed è un vero tifoso malato di calcio e del Verona.  :rolleyes:

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m'hai rovinato la giornata... :(:(:(

 

 

 

:lol::lol:

Modificato da carlo_hc

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cercando qc libro interessante per le feste di natale ho trovato questi, che non conosco ma mi sembrano promettenti..... qualcuno di voi li ha letti?

ne consigliate altri?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

41erkDgdCyL._BO1,204,203,200_.jpg

I mondiali della vergogna. I campionati di Argentina '78 e la dittatura
di Pablo Llonto (Autore), R. Lauritano (Traduttore)
51dDMpDKCAL._SX351_BO1,204,203,200_.jpg
Compagni di stadio. Sócrates e la Democrazia Corinthiana
di Solange Cavalcante (Autore), F. Ferri (Traduttore)
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L'inattesa piega degli eventi. L'Italia vince la seconda guerra mondiale, il fascimo governa il suo Impero d'Italia come alleato degli usa, e allora enrico brizzi scrive di un gionalista mandato a seguire la fantasiosa "Serie Africa" campionato FIGC dell'Africa orientale....

post-788-0-16311100-1449446162_thumb.jpg

Modificato da chetestraceki
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"Calci, sputi e colpi di testa" di Paolo Sollier........se volete leggere qualcosa di serio.

Dello stesso autore "Spogliatoio"

 

O anche "Se mi mandi in tribuna godo" di Ezio Vendrame

Modificato da torquemada

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L'inattesa piega degli eventi. L'Italia vince la seconda guerra mondiale, il fascimo governa il suo Impero d'Italia come alleato degli usa, e allora enrico brizzi scrive di un gionalista mandato a seguire la fantasiosa "Serie Africa" campionato FIGC dell'Africa orientale....

 

 

Naturalmente Diamanti, "Il Gioco è bello quando è corto"

 

 

 

 

letti entrambi

 

 

quello di brizzi in particolare mi è piaciuto un sacco.... ne ha scritto pure un altro ambientato nello stesso periodo ma non sul calcio

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