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Marko Kià

RUGBY

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Ragazzi, che dite, riusciamo a tenerlo vivo un topic sul rugby?? DAJE! :D

 

Domani Italia-Australia (a Padova), primo dei tre testmatch di Novembre (Dal sito della gazzetta):

 

PADOVA, 7 novembre 2008 - Il primo tutto esaurito nella storia dell'Euganeo lo strapperà il rugby. Per Italia-Australia (domani, ore 15 con diretta tv su La7) sono infatti meno di un migliaio i tagliandi ancora disponibili ai botteghini aperti anche prima della gara, dalle 11. Fame di palla ovale, per un digiuno durato 12 anni: l'ultima volta degli azzurri qua risale al 23 ottobre 1996 e finì con un comodo 18-40 guarda caso per i Wallabies. Undici i precedenti in 25 anni per undici successi dei Canguri. Quando si dice un'avversaria di peso, non è solo per gli 888 kg (contro gli 848 azzurri) di una delle mischie più forti al mondo.

POSSESSO – L'Italia non sarà da meno, non in trincea. In questo Nick Mallett è stato chiaro: “Domani per i nostri trequarti sarà una gara molto dura. Dovremo cercare di avere il maggior possesso di palla possibile per non concedere ai nostri avversari troppe opportunità”. Placcare e ripartire, gioco alla mano se possibile. L'Australia viene da un'impresa sfiorata sabato scorso contro gli All Blacks, 19-14 per i tuttineri il finale dopo 60' di svantaggio. L'Italia (sperimentale) l'ultima volta ha giocato e perso in Sudafrica, il 21 giugno scorso. Dove sta il divario, nei 7 punti di scarto del 2006 o nei 48 del 2005? Mallett non si sbilancia e dice solo: “Speriamo che piova”.

COPERTINA – Domani su SportWeek in edicola con la Gazzetta dello Sport copertina dedicata a Sergio Parisse, il capitano azzurro intervistato dalla fidanzata Alexandra Rosenfeld, miss Francia e miss Europa 2006. “Il lavoro sul campo che abbiamo svolto – ha detto il numero otto dell'Italia – è stato intenso e positivo. Adesso ognuno di noi dovrà concentrarsi individualmente sulla preparazione mentale. L’Australia è forte e sappiamo che sarà una partita molto molto dura, cercheremo di fare del nostro meglio”. Per Parisse novembre sarà comunque un mese speciale, quando il 23 volerà a Londra per gli Irb Awards. Lui, primo italiano a ricevere la nomination.

TERZO TEMPO – A Padova, intanto, è tutto pronto: se sugli spalti ci saranno 12mila bandiere tricolori e altrettante australiane distribuite gratuitamente per fare colore, fuori non mancheranno birra e gadget in pieno stile rugby per non far sentire troppo la distanza dal centro città. Dalle 12.30 saranno comunque in funzione navette gratuite per lo stadio dalla stazione ferroviaria. L'apertura dei cancelli è prevista alle12. Ghiraldini, Bortolami, i fratelli Bergamasco e Marcato i padovani doc in campo dal 1' di un test match che – guai a dimenticarlo – vale per il ranking mondiale: l'Italia, decima, insegue la Scozia e deve difendersi dal ritorno delle Fiji.

ITALIA: 15 Andrea Masi (Biarritz Olympique, 41 caps); 14 Kaine Robertson (Montepaschi Viadana, 32 caps); 13 Gonzalo Canale (Clermont Auvergne, 41 caps); 12 Gonzalo Garcia (Cammi Calvisano, 2 caps); 11 Mirco Bergamasco (Stade Francais, 53 caps); 10 Andrea Marcato (Benetton Treviso, 9 caps); 9 Pablo Canavosio (Montepaschi VIadana, 20 caps); 8 Sergio Parisse (Stade Francais, 54 caps) - capitano; 7 Mauro Bergamasco (Stade Francais, 66 caps); 6 Josh Sole (Montepaschi Viadana, 30 caps); 5 Marco Bortolami (Gloucester, 67 caps); 4 Carlo Antonio Del Fava (Ulster Branch, 30 caps); 3 Carlos Nieto (Gloucester, 28 caps); 2 Leonardo Ghiraldini (Cammi Calvisano, 13 caps); 1 Salvatore Perugini (Stade Toulousain, 52 caps).caps); 1 Salvatore Perugini (Stade Toulousain, 52 caps).

AUSTRALIA: 15 Adam Ashley-Cooper; 14 Lachie Turner, 13 Stirling Mortlock ©, 12 Timana Tahu, 11 Digby Ioane; 10 Berrick Barnes, 9 Luke Burgess; 8 Richard Brown, 7 Phil Waugh, 6 Dean Mumm; 5 Hugh McMeniman, 4 Mark Chisholm; 3 Matt Dunning, 2 Stephen Moore, 1 Ben Alexander

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visto una bella Italrugby.

Buone notizie: Marcato ha giocato senza paura e ha calciato benissimo. Chissà che Mallet non c'abbia visto giusto. La Nazionale ha bisogno come il pane di un'apertura di alto livello. Un Marcato così, non sarà mai l'immenso Giteau, ma può farci fare il salto di qualità.

 

Benissimo anche Masi e Berga-mirco. Bene il grande Parisse, seppure con qualche errorino di troppo, ma da lui ormai ci aspettiamo il massimo, sempre!

 

Non m'è piaciuta gran che la mischia. Ne abbiamo regalate troppe. Non mi sono piaciute le touche perse.

 

M'è piaciuto l'atteggiamento in campo. E sul 20 a 20 con quell'azione continuata nei 20 australiani ci ho creduto davvero. C'avevo i brividi quando vedevo i primi piani dei nostri. stavano guasti. Poi però abbiamo deciso di piazzare la punizione invece di andare in touche nei 5 metri o di giocarla, Orquera ha fatto il primo errore e lì è girato un match che fino a 10 minuti dalla fine avremmo potuto vincere noi.

 

M'è piaciuto poco l'arbitraggio: l'intervento su Marcato in salto e senza palla nel primo tempo meritava una sanzione, invece l'arbitro non ha fischiato e c'è scappata la meta. Così pure sull'ultima meta australiana c'era stato un velo clamoroso. Però va bene così.

Siamo pronti per gli altri due test match.

Io in particolare per quello di Torino, visto che ho già in tasca i biglietti :)

 

PS Non mi è piaciuto il pubblico di padova! Fischi sui piazzati li ho sentiti solo dai francesi. E non hanno mai cantato mameli durante il match! mah!? 1000 volte meglio il Flaminio e anche il sant'Anna!!!

 

A proposito i draghi del rugby terni la Nazionale l'hanno vista a Frascati dove erano impegnati un quadrangolare amichevole. Prima delle paertite tutte le squadre a vedere la Tv nella club house, poi in campo!

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Come ha detto Viciani, la partita l'abbiamo vista a Frascati, dove abbiamo fatto un quadrangolare nel quale, ora anche nel Lazio, hanno iniziato a sentire (in tutti i sensi) come è fatta la razza ternana con 2 vittorie per noi e una sconfitta di misura con la squadra di casa, con 1 uomo in meno, a tempo scaduto.

Purtroppo non posso commentare la partita della nazionale perchè dentro la club house con 60 persone, c'era un gran casino e la televisione si vedeva a tratti.

Il punteggio mi sembra onorevole, anche se secondo me, questa nazionale dà l'impressione che je manchi sempre un soldo pe' fà 'na Lira!

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Dalla curva sud di Padova il velo sulla meta australiana mi è sembrato evidentissimo: sticazzi era a 100 metri da me!!

 

Comunque come ha detto Viciani ottima prova di Marcato finchè è rimasto in campo. Sto ragazzo di personalità ne ha e il piede non manca. E può crescere ancora secondo me, come tutta la squadra...

Ma in generale, passando oltre alle disattenzioni tipiche "da italia" nei particolari (touche, tanti calci regalati), la squadra mi ha fatto una bella impressione nel primo tempo, non ha solo "tenuto" ma ha giocato in maniera intelligente. Poi abbiamo cambiato giocatori, Marcato s'è rotto e noi non abbiamo una panchina in grado di tenere alta la qualità del gioco. Ma va bene così.

 

Ma l'importante è fare sempre qualche piccolo passetto in avanti, e mi pare che piano piano cresciamo sempre un pò...sono curioso di vedere cosa facciamo con l'Argentina sabato, che gioca un rugby tutto suo, magari non bello ma ostico, sporco e cattivo...poco televisivo ma, a mio modo di vedere, esaltante...ma io sull'Argentina non sono obiettivo :D

 

Gran bella cosa il rugby... ;)

Modificato da Marko Kià

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Qualcuno di voi sa perchè Castrogiovanni e Lo Cicero erano al seguito della squadra ma non in campo sabato scorso? Io Castro lo voglio vedere contro la prima linea pumas... ;)

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Riporto post di TERNANOPURO:

 

Mi faccio portavoce di questa iniziativa segnalatami da un amico....

 

Per tutti gli appassionati di questo sport...

 

Andate sul sito www.unmilioneperlacoppa.it e apponete la vostra firma alla petizione per organizzare la Coppa del Mondo di Rugby in Italia...

 

Io ho già aderito....

 

Tanto non costa nulla provarci.... ;)  ;)  ;)

 

Grazie a quanti vorranno partecipare....

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firmato :)

certo però che un milione da firme so tante da raggiunge in un paese de soli 60 milioni de abitanti e dove il rugby è solo il 3-4 sport più seguito

Modificato da frikke

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MILANO, 12 novembre 2008 - Tre novità nell'Italia che sabato a Torino giocherà contro l'Argentina in un test match (ore 15, dir. La7). Oggi il c.t. azzurro Nick Mallett ha reso nota la formazione che, rispetto alla partita persa a Padova con l'Australia, vede Matteo Pratichetti partire dal 1' come centro al posto di Gonzalo Canale fermato da un infortunio a un bicipite. Due novità anche in prima linea: Fabio Ongaro e Matias Aguero prendono il posto di Leonardo Ghiraldini e Salvatore Perugini. Confermato il resto del pack guidato da capitan Sergio Parisse, affiancato dai flanker Mauro Bergamasco e Josh Sole, con Marco Bortolami - a un passo dal traguardo delle settanta presenze - e Carlo Del Fava stabilmente in seconda linea. Confermata la mediana di Padova formata da Andrea Marcato (ha recuperato dalla contusione al fianco) e Pablo Canavosio. Andrea Masi, man of the match con l'Australia, resta estremo. Va in panchina Pietro Travagli, appena convocato, dove c'è spazio per un'intera prima linea con i piloni Salvatore Perugini e Andrea Lo Cicero e il tallonatore Ghiraldini, oltre al seconda linea Tommaso Reato per garantire un ricambio totale al pacchetto di mischia.

 

MALLETT - Cinque piloni tra campo e panchina "perché per una partita come quella contro l'Argentina, avere più uomini di prima linea a disposizione è una necessità". Una prima linea tutta inglese visto che Aguero e Ongaro sono compagni di squadra nei Saracens, mentre il confermato Carlos Nieto gioca nel Gloucester. Ma sarà anche una prima linea che parlerà argentino: Aguero è nato a Buenos Aires, Nieto a La Plata. "Poter contare su due prime linee complete di livello assoluto - ha proseguito Mallett - rappresenta per noi una possibilità in più per la partita di sabato. Ho deciso di puntare su sei prime linee, tutti i piloni ed i tallonatori convocati per questi test saranno in campo o in panchina sabato all'Olimpico". Resta quindi fuori il romano Giulio Toniolatti, al quale Mallett ha spiegato "che per le prossime due partite avrò necessità di affidarmi ad atleti con maggiore esperienza internazionale di quanta, al momento, possa vantarne lui. Travagli mi garantisce questa esperienza, Giulio dovrà lavorare ancora molto, e più duramente di quanto non abbia fatto sino ad oggi, sulle sue abilità individuali: passaggio, gioco al piede e capacità decisionale sono tutti aspetti che dovrà migliorare".

 

La formazione: Masi; Robertson, M. Pratichetti, Garcia, Mi. Bergamasco; Marcato, Canavosio; Parisse (cap), Ma. Bergamasco, Sole; Bortolami, Del Fava; Nieto, Ongaro, Aguero. A disp. Ghiraldini, Lo Cicero, Perugini, Reato, Travagli, Orquera, McLean. Ct Mallett

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Tutti pronti? Rugbysti, ndò state?  :lol:

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non vedo l'ora de vedemme la partita de domani...tra argentina e italia è sempre equilibrata e combattuta quindi ce sarà da divertisse :)

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Tutti pronti? Rugbysti, ndò state?  :lol:

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non vedo l'ora de vedemme la partita de domani...tra argentina e italia è sempre equilibrata e combattuta quindi ce sarà da divertisse :)

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Credo sarà meno equilibrata di quanto credi. :(

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Tutti pronti? Rugbysti, ndò state?  :lol:

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non vedo l'ora de vedemme la partita de domani...tra argentina e italia è sempre equilibrata e combattuta quindi ce sarà da divertisse :)

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Credo sarà meno equilibrata di quanto credi. :(

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certo lo so che so più forti loro, ma l'ultimi match so stati tutti tiratissimi...eppoi ce sta anche da dì che non semo per niente scarsi...anzi

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Passo indietro rispetto a Padova.

Contro gli Argentini ci voleva più aggressività per "sporcargli" qualche pallone. Abbiamo regalato troppe possibilità a Contepomi, comincia ad essere il nostro grande problema. A questi livelli non puoi regalare 4-5 calci a partita perché ti puniscono regolarmente.

 

<_<

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risultato?

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14-22 mi pare.

 

Consentitemi un filo di campanilismo: pubblico di Torino molto freddino, molto molto molto meglio Padova! ;)

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ho seguito solo il secondo tempo..sia della partita con l'Australia che con i Pumas......ma mi sa che hai ragione...

ma non credo sia una novità (mi riferisco principalmente alla freddezza dei torinesi..)

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A Torino c'ero. e di bello ho visto solo lo stadio, il pubblico, la voglia di rugby, l'entusiasmo e gli applausi agli argentini.

Per il resto comincio ad essere sfiduciato da un movimento che cresce moltissimo in quanto ad interesse, ma che a livello tecnico pare proprio non farcela a stare al passo con gli altri. Anche con chi come l'Argentina non è che abbia alle spalle grandi sponsor o grandi campionati nazionali.

 

Posto l'articolo di semeraroi su La Stampa che condivido al 100%:

 

 

STEFANO SEMERARO

TORINO

La festa è qui, è grande, è dappertutto. Tranne che in campo. Ventisettemila persone a farcire l'Olimpico esaurito come neppure con il calcio, con una grande e commovente voglia di festeggiare la Nazionale che arrivava a Torino per la prima volta in 80 anni.

 

E alla fine da festeggiare - ma per gli altri, per gli argentini - c'è solo la sconfitta numero 200 dell'Italia. La decima con l'Argentina, il 5% del nostro scontento. Il restante 95 è quello che fa male. Abbiamo perso l'ennesima partita da vincere, 14-22, e l'abbiamo persa male, provandoci un po' solo nel finale, quando la bella ma inutile meta di Masi ha ridotto lo scarto del punteggio. Non quello tra ideale e reale, tra speranza e realtà. E' in quello spazio, in quella faglia sempre sul punto di diventare abisso che si allarga il paradosso del nostro rugby.

 

Popolare, coccolato, ammirato, bello da tifare, simpatico (e un filo piacione), ma che rischia di rimanere in mutande anche nei bilanci agonistici, non solo negli spot commerciali. Riempie i charter e gli stadi, ma lascia deserta la casella delle vittorie. Ci fosse uno psicologo nei paraggi parlerebbe di ansia da prestazione. Corteggiamo la vittoria, non la sappiamo sedurre.

 

Sabato scorso contro l'Australia gli errori di Mr Lawrence, il referee, ci avevano alleggerito la coscienza. Stavolta la cilecca è tutta nostra. L'Argentina vista ieri non è - non è più - quella del Mondiale. Le sono rimaste un paio di grandi stelle, Hernandez e Contepomi su tutti, il resto è lucidità, cattiveria, determinazione. Sanno fare una sola cosa: calciare e buttarsi sotto con gli avanti, difendendo la linea come l'onore della mamma. Ma la fanno benissimo. Noi ieri siamo riusciti a sciupare anche la specialità della casa, la potenza della mischia. Nieto e compagni hanno fratturato la prima dei Pumas, costretta a crollare per non indietreggiare, con Roncero buttato fuori dieci minuti dall'arbitro White per eccesso di cinismo. Eppure non abbiamo saputo raccogliere niente. Non dalle punizioni guadagnate e poi sciupate da Marcato (due, più un drop, nel primo tempo), non nei contrattacchi volenterosi ma senza sostegno di Masi. Non nelle aperture tentate e quasi tutte abortite dai nostri tre quarti. Impotenti, a tratti abulici. Le nuove regole che hanno depotenziato la maul e la mischia ci danneggiano, ma danneggiano anche l'Argentina.

 

Certo: loro almeno hanno Hernandez, il Keanu Reeves ovale. Sulla meta che ci ha tagliato le gambe a inizio secondo tempo, dopo i due calci regalati a Contepomi alla fine del primo, El Mago sembrava Neo in Matrix. Lui a velocità normale che calcia, scavalca, raccoglie la palla, attira i placcaggi e scarica su Carballo. Un alieno. Attorno i nostri, viscosi negli sguardi e nei movimenti, che lo guardano passare come da un acquario. Più ralenti show che reality show. «Sono molto deluso - ha ammesso il commissario tecnico azzurro Mallett -. Ero convinto di partire alla pari con l'Argentina, invece non siamo riusciti a metterli in difficoltà. Calciare era giusto, ma l'abbiamo fatto male, siamo rimasti troppo nella nostra metà campo. Il problema è che loro hanno campioni come Hernandez, che ogni domenica risolve i problemi dello Stade Français. Noi, dietro la mischia, dei tre-quarti e delle ali che non sanno concretizzare. E' un problema della Nazionale, ma anche di tutto il rugby italiano».

 

Ecco, appunto. Con l'ingresso nel Sei Nazioni, nove anni fa, siamo saliti in corsa su un treno lanciato verso il superprofessionismo. Il rugby di oggi è ormai uno spettacolo globale, ricco, che punta su valori nobili, su palcoscenici de luxe, su grandi eventi. Come ormai sono diventati anche i test autunnali, un circo scintillante che mischia i due emisferi e manda esauriti stadi enormi. Sud Africa, Nuova Zelanda, Australia, Galles, Francia, Scozia hanno dietro tradizioni infinite e/o campionati solidissimi. L'Italia no. Vive di rendita su pochi lampi e sconta la vena debolissima di un campionato stento, che non produce ricambi, che non garantisce un serbatoio grande a sufficienza per alimentare ambizioni ed entusiasmo. E' il campionato che va riformato, rifondato. La Nazionale, come il barone di Münchhausen, fino ad oggi si è sollevata afferrandosi per i capelli da sola, o quasi. Ma fino a quando potrà continuare, questa dolcissima favola?

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...io penso che fino a quando a vedere la Capitolina in Super 10 a Roma ci vanno 1000 persone e a vedere il Rugby Terni a Narni Scalo ce ne vanno 300, nel rugby italiano di prima fascia c'è qualcosa che non va.

E Dondi, nonostante tutti i suoi meriti, nei prossimi due o tre anni dovrebbe occuparsi più dei campionati italiani di club che della Nazionale.

Non può essere solo la Nazionale a continuare a trainare il movimento. anche perché se poi i risultati non arrivano si rischia l'effetto boomerang.

Poi, per carità, speriamo che la grande crescita dei vivai, dovunque in Italia, in questi ultimi 2 anni porti i suoi frutti. Ma questa crescita va governata e aiutata il più possibile.

Ne sappiamo qualcosa anche noi a Terni ;)

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...io penso che fino a quando a vedere la Capitolina in Super 10 a Roma ci vanno 1000 persone e a vedere il Rugby Terni a Narni Scalo ce ne vanno 300, nel rugby italiano di prima fascia c'è qualcosa che non va.

E Dondi, nonostante tutti i suoi meriti, nei prossimi due o tre anni dovrebbe occuparsi più dei campionati italiani di club che della Nazionale.

Non può essere solo la Nazionale a continuare a trainare il movimento. anche perché se poi i risultati non arrivano si rischia l'effetto boomerang.

Poi, per carità, speriamo che la grande crescita dei vivai, dovunque in Italia, in questi ultimi 2 anni porti i suoi frutti. Ma questa crescita va governata e aiutata il più possibile.

Ne sappiamo qualcosa anche noi a Terni ;)

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:quoto:

 

Se non sfruttano il boom che ha avuto la nazionale per rafforzare il movimento di base la spinta si esaurirà...anche se dopo aver visto lo stadio di Padova pieno sono meno pessimista...

 

Pensa che c'è pure qualcuno all'interno del movimento che si oppone a questo boom di pubblicità che sta avendo...

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Scusatemi se mi permetto, ma mi pare chiaro che coinvolgere piazze come Torino, a cui del rugby non interessa proprio nulla, mi sembra del tutto fuori luogo, e purtroppo non è solo la nazionale che può fare da traino al movimento rugbystico italiano.

Nel corso degli anni precedenti sono giunti a giocare da noi grandi campioni esteri e buoni giocatori tra i tanti cito a memoria David Campese, Tana Umaga, John Kirwan, che sfruttando la diversa collocazione dei loro campionati di origine venivano in Italia e giocavano e guadagnavano tutto l’anno.

E qui viene la dolente nota, ossia che nel nostro paese lo sport è calciocentrico, e su questa base anche i soldi degli sponsor, si incanalano sempre nella stessa direzione, e di conseguenza sport come il rugby, che non è propriamente uno sport di riposo o tenero, soffrono maledettamente per organizzare campionati professionistici all’altezza, ed i ragazzi pompati anche da un retaggio culturale molto popolare orientano la loro scelta di attività fisica verso ciò che potrebbe un domani essere più remunerativo.

Lo dimostra – secondo me - il fatto che gli attuali giocatori, quando non vengono da una naturalizzazione, vengono – per la massima parte - da quelle aree geografiche dell’Italia dove la tradizione rugbystica è forte e radicata come il Veneto, l’Abruzzo, il Lazio.

 

Per quanto riguarda la partita, non credo che l’Italia abbia sfigurato, anzi, la mischia ordinata - almeno per una buona fetta della partita – ha messo in soggezione quella Argentina che è universalmente riconosciuta come la migliore, tanto che pare sia anche oggetto di studio da parte di nazioni come la Nuova Zelanda l’Inghilterra e via dicendo.

Quello che a mio modo di vedere manca è la capacità di rompere i placcaggi avversari quando si parte, per impegnare più avversari sul punto di impatto, e parimenti ci manca – sempre a mio avviso – la capacità di bloccare subito il portatore di palla sul punto di impatto portandolo a terra, troppe volte infatti siamo costretti ad impegnare più uomini per fare questo, e troppe volte il placcaggio viene rotto e ci si trova subito col fiato corto, nonostante ora, rispetto a 10 anni fa, sia in attacco che in difesa riusciamo a tenere anche 5/6 fasi di gioco.

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...io penso che fino a quando a vedere la Capitolina in Super 10 a Roma ci vanno 1000 persone e a vedere il Rugby Terni a Narni Scalo ce ne vanno 300, nel rugby italiano di prima fascia c'è qualcosa che non va.

E Dondi, nonostante tutti i suoi meriti, nei prossimi due o tre anni dovrebbe occuparsi più dei campionati italiani di club che della Nazionale.

Non può essere solo la Nazionale a continuare a trainare il movimento. anche perché se poi i risultati non arrivano si rischia l'effetto boomerang.

Poi, per carità, speriamo che la grande crescita dei vivai, dovunque in Italia, in questi ultimi 2 anni porti i suoi frutti. Ma questa crescita va governata e aiutata il più possibile.

Ne sappiamo qualcosa anche noi a Terni ;)

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Non saprei neanche da dove cominciare, ma credo che di base ci sia anche una pochezza tecnica rara.

Le partite di super 10 non sono assolutamente belle, chi gioca sembra solo un'pò più grosso e veloce di noi.

Probabilmente con allenatori stranieri con culture diverse dalle nostre si potrebbe ovviare sia alla noia delle partite che alla preparazione fisica dei nostri giocatori, che adesso rispetto alle nazionali più quotate è veramente ridicola.

Marcato è bravo ma è un' apertura che pesa 80 kg....figurarsi ,se un centro come Contepomi lo punta, è ovvio che dopo due volte che entra, alla 3a passa!

siamo indietro su tutto, preparazione fisica e anche tattica: la nazionale italiana ha una varietà di schemi dei 3\4 che è veramente poca roba.

Mah....

Modificato da schalk burger

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...io penso che fino a quando a vedere la Capitolina in Super 10 a Roma ci vanno 1000 persone e a vedere il Rugby Terni a Narni Scalo ce ne vanno 300, nel rugby italiano di prima fascia c'è qualcosa che non va.

E Dondi, nonostante tutti i suoi meriti, nei prossimi due o tre anni dovrebbe occuparsi più dei campionati italiani di club che della Nazionale.

Non può essere solo la Nazionale a continuare a trainare il movimento. anche perché se poi i risultati non arrivano si rischia l'effetto boomerang.

Poi, per carità, speriamo che la grande crescita dei vivai, dovunque in Italia, in questi ultimi 2 anni porti i suoi frutti. Ma questa crescita va governata e aiutata il più possibile.

Ne sappiamo qualcosa anche noi a Terni ;)

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Non saprei neanche da dove cominciare, ma credo che di base ci sia anche una pochezza tecnica rara.

Le partite di super 10 non sono assolutamente belle, chi gioca sembra solo un'pò più grosso e veloce di noi.

Probabilmente con allenatori stranieri con culture diverse dalle nostre si potrebbe ovviare sia alla noia delle partite che alla preparazione fisica dei nostri giocatori, che adesso rispetto alle nazionali più quotate è veramente ridicola.

Marcato è bravo ma è un' apertura che pesa 80 kg....figurarsi ,se un centro come Contepomi lo punta, è ovvio che dopo due volte che entra, alla 3a passa!

siamo indietro su tutto, preparazione fisica e anche tattica: la nazionale italiana ha una varietà di schemi dei 3\4 che è veramente poca roba.

Mah....

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E' chiaro che se tu hai una base di 10000 15000 praticanti, contro i 900000 della Francia, come fai a trovare i talenti ed i fisici che ti aiutano anche per migliorare la tattica, per quanto riguarda la preparazione fisica, oggi tutte le nazioni hanno preparatori adeguati, la differenza - secondo me - la fa l'abitudine a giocare a certi ritmi, che sono quelli che poi ti "svegliano", e questa abitudine effettivamente un giocatore italiano la fa - purtroppo - solo in campo internazionale.

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mi sto vedicchiando un' "amichevole" fra Munster e Nuova Zelanda... diciamo che a occhio in effetti le squadre italiane avrebbero qualche problemino a giocare a sto livello (all'intervallo è avanti Munster di 6)

Modificato da wild.duck

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