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torquemada

Le "stelle" se ne vanno....

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E’ inutile nascondersi dietro ad un dito, o pervicacemente difendere l’indifendibile, bisogna accettare il fatto che, ora, i soldi veri, le ampie disponibilità economiche, la voglia o l’opportunità di spendere per l’acquisto di qualche perla del calcio mondiale, sono altrove.

C’è poco da fare, lo dimostra ciò che sta avvenendo in casa Inter e Milan, che, sia pure per motivi vari, cominciano a vendere, non le figure di secondo piano, quelle di primissimo piano, quelle cioè che (quasi da sole) sono in grado di farti vincere le grandi manifestazioni europee e mondiali.

 

Forse, in cuor’suo, qualche ostinato ottimista crede davvero che uno come Kakà o Ibra o forse Pirlo o Pato ed altri ancora, si possa riuscire a rimpiazzare come niente fosse, andando a pescare magari in qualche campionato estero, ma la realtà è ben diversa, e l’ha fotografata ieri un certo Paolo Maldini, che in maniera schietta ha detto che quando ti privi di certi giocatori, devi per forza di cose ridimensionare i tuoi obbiettivi (se non vuoi prendere in giro la gente) anche perché quelli di cui si parla appartengono a quella categoria di fenomeni che la dea “Eupalla” di tanto in tanto manda su questo pianeta, e che, come gli eroi della mitologia, si contano sulla punta delle dita di una mano.

 

Senza di essi si rientra nelle umane capacità, e si scendono rapidamente i gradini della competitività, ma questo secondo me non è un male, anzi spero duri il tempo necessario a far rifiorire i vivai delle squadre da quelle minori sino a quelle maggiori, affinchè si possano crescere dei buoni calciatori, che possano fermare l'ingresso di tante mezzecartucce straniere di cui anche le serie minori cominciano ad essere piene.

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Quando se ne va un Kakà tutto il campionato perde qualcosa.

Mi sembra chiaro che oramai non siamo più l'eldorado del calcio( come lo siamo stati).

Quello che penso è che ci sono dei cicli. Bisogna vedere se gli altri campionati saranno in grado di sostenere certi oneri economici.

Si parla di bilanci in rosso in Premier vedi il Liverpool.

Il Valencia che ha fatto grandi annate in Champion sta scricchiolando.

Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però una razionalizzazione serve.

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Mi sembra chiaro che oramai non siamo più l'eldorado del calcio( come lo siamo stati).

Quello che penso è che ci sono dei cicli. Bisogna vedere se gli altri campionati saranno in grado di sostenere certi oneri economici.

Si parla di bilanci in rosso in Premier vedi il  Liverpool.

Il Valencia che ha fatto grandi annate in Champion sta scricchiolando.

Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però  una razionalizzazione serve.

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:quoto:

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Mi sembra chiaro che oramai non siamo più l'eldorado del calcio( come lo siamo stati).

Quello che penso è che ci sono dei cicli. Bisogna vedere se gli altri campionati saranno in grado di sostenere certi oneri economici.

Si parla di bilanci in rosso in Premier vedi il  Liverpool.

Il Valencia che ha fatto grandi annate in Champion sta scricchiolando.

Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però  una razionalizzazione serve.

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quoto al 100%

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Diritti tv, tifosi, leggi e debiti

Le differenze Italia-Spagna

Il Real Madrid ha appena preso Kakà, 67 milioni di euro al Milan e 10 (netti) all'anno al giocatore, sino al 2015, e Cristiano Ronaldo, a 93 milioni, cifra record assoluta. Il Barcellona ha appena vinto la Champions e cerca di rinforzarsi acquistando Ibrahimovic (l'Inter valuta il suo attaccante un'ottantina di milioni). Ma i club spagnoli sono davvero così ricchi? Quali sono le differenze rispetto all'Italia? Continuando così, il nostro calcio andrà davvero verso un ridimensionamento?

 

Vediamo: la Liga spagnola un indebitamento fuori controllo, 3,4 miliardi di euro. In Italia, i club di A sono intorno ai 300 milioni (ma molti sono in leggero attivo: solo Inter e Milan, in realtà, hanno bilanci piuttosto appesantiti). Real e Barcellona sono in testa alla classifica dei debiti (rispettivamente 562 e 439 milioni) ma possono anche contare su ricavi elevati (366 milioni i bianchi, 309 i blaugrana: sono il primo e terzo club al mondo come ricavi, il secondo è il Manchester United). Barcellona e Real hanno contribuito al 47% al giro d'affari della Federcalcio spagnola. A rischio soprattutto i club medio piccoli, il Valencia, il Racing Santander, l'Atletico Bilbao. Fra Real e Barcellona, che praticamente prendono il grosso dei diritti tv, e le altre società la "forbice" rischia di allargarsi sempre di più.

 

Ma i due club di vertice, pur indebitati, continuano imperterriti a spendere. Di austerity non volgiono sentire parlare. Le società spagnole sono governate da un azionariato diffuso, i presidenti vengono eletti e investono tantissimi soldi. Le differenze rispetto all'Italia: spettatori più o meno uguali (25.000 a partita, ma in Spagna la percentuale di riempimento è più alta, supera il 74%), sui diritti tv vince il nostro calcio (attualmente 800 milioni di euro a stagione, in Spagna 572); fatturato 1,438 miliardi Spagna (secondo, alla pari con la Bundesliga, dopo la Premier League che arriva a 2,4 miliardi) e 1,421 Italia; merchandising 145 milioni Spagna e 64 Italia; monte salari assoluto (Spagna 900 milioni, Italia 722); stessa età media giocatori (26 anni).

 

La vera differenza sono i debiti e la questione fiscale. Prendiamo il caso Kakà. A Madrid guadagna quanto guadagnava a Milano. Ma la differenza, sostanziale, è il costo per i club. Per il Fisco italiano il lordo è di 20 milioni a stagione, per quello spagnolo di 13,2. Questa grande differenza è data dal fatto che in Spagna è prevista un'agevolazione, cioè un'aliquota ridotta per i professionisti extracomunitari (almeno per i primi cinque anni). Ne traggono un grosso vantaggio anche i calciatori. In Italia, molti dirigenti, a cominciare da Adriano Galliani, si sono lamentati: ma riesce difficile pensare che Berlusconi (o, peggio ancora Tremonti...), in questa situazione, possa venire incontro ai giocatori di calcio e ai club. Onestamente, meglio lasciar perdere. E cercare nuovi profitti: dagli stadi, ad esempio.

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Mi sembra chiaro che oramai non siamo più l'eldorado del calcio( come lo siamo stati).

Quello che penso è che ci sono dei cicli. Bisogna vedere se gli altri campionati saranno in grado di sostenere certi oneri economici.

Si parla di bilanci in rosso in Premier vedi il  Liverpool.

Il Valencia che ha fatto grandi annate in Champion sta scricchiolando.

Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però  una razionalizzazione serve.

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Invece temo che anche da quel lato avremo presto ripercussioni: non è un caso che negli ultimi anni alcuni tra i nostri migliori giovani siano finiti all'estero (Giuseppe Rossi, Macheda, Pellè senza contare quelli di cui sentiremo parlare tra qualche anno).

Mi dispiace dare ragione a Galliani ma, come ha già detto qualcuno prima di me, la differenza la fa la diversa imposizione fiscale che penalizza le società italiane.

Visto che è impossibile adeguare la nostra fiscalità a quella spagnola per evidenti motivi di cassa e di giustizia sociale, forse sarebbe il caso di fare pressing a livello europeo per tentare di eliminare questo privilegio; però, onestamente, non so quanto possa essere praticabile questa strada.

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Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però  una razionalizzazione serve.

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Invece temo che anche da quel lato avremo presto ripercussioni: non è un caso che negli ultimi anni alcuni tra i nostri migliori giovani siano finiti all'estero (Giuseppe Rossi, Macheda, Pellè senza contare quelli di cui sentiremo parlare tra qualche anno).

Mi dispiace dare ragione a Galliani ma, come ha già detto qualcuno prima di me, la differenza la fa la diversa imposizione fiscale che penalizza le società italiane.

Visto che è impossibile adeguare la nostra fiscalità a quella spagnola per evidenti motivi di cassa e di giustizia sociale, forse sarebbe il caso di fare pressing a livello europeo per tentare di eliminare questo privilegio; però, onestamente, non so quanto possa essere praticabile questa strada.

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secondo me la fiscalità ha avuto un peso ma non è stato il problema principale....

Platini ha promesso una battaglia contro il doping nei bilanci, evidentemente il problema esiste e Platini mi sembra una persona sufficentemente corretta da non tralasciare questo aspetto...

Liverpool, Man Utd, Real Madrid, Valencia (e sono sicuro che l'elenco è ancora molto lungo..) hanno debiti da capogiro a cui in confronto i 70 mln del Milan sono spiccioli...

ho l'impressione che, come successo col doping, in questi paesi i controlli siano molto molto meno seri rispetto ai nostri (stranamente..)...

io resto convinto che è una questione di tempo e prima o poi i nodi verranno al pettine...

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Sarà che sono un ottimista e per non disperarsi bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno: speriamo il declino della Serie A serva a rendere chi gestisce il calcio (e le società) un po' più umile. E a far capire a dirigenti e tifosi che tirare su un Santon o un De Rossi dal vivaio da più soddisfazione di comprare giocatori forti e affermati di 30 anni. Io sono di questo parere da un bel po' di anni, prima o poi diventerà una necessità dettata dal bilancio perchè le società italiane non avranno più i soldi per comprare lo straniero famoso e dovranno fare di necessità virtù. Su questo mi allineo a fogueres.

 

In questo senso lunga vita a società come l'Udinese che da 15 anni continua a cambiare mantenendo bilanci puliti e facendo vedere anche un ottimo calcio. Ho sperato con tutto il cuore che potesse vincere l'Uefa. Ora ho iniziato a sperare che il Real Madrid non vinca un cazzo per i prossimi 5 anni... :ph34r:

 

PS: Fa più paura il Real con Kakà e Cristiano Ronaldo o Ferguson con 95 milioni di euro in mano? :P

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E’ inutile nascondersi dietro ad un dito, o pervicacemente difendere l’indifendibile, bisogna accettare il fatto che, ora, i soldi veri, le ampie disponibilità economiche, la voglia o l’opportunità di spendere per l’acquisto di qualche perla del calcio mondiale, sono altrove.

C’è poco da fare, lo dimostra ciò che sta avvenendo in casa Inter e Milan, che, sia pure per motivi vari, cominciano a vendere, non le figure di secondo piano, quelle di primissimo piano, quelle cioè  che (quasi da sole) sono in grado di farti vincere le grandi manifestazioni europee e mondiali.

 

Forse, in cuor’suo, qualche ostinato ottimista crede davvero che uno come Kakà o Ibra o forse Pirlo o Pato ed altri ancora, si possa riuscire a rimpiazzare come niente fosse, andando a pescare magari in qualche campionato estero, ma la realtà è ben diversa, e l’ha fotografata ieri un certo Paolo Maldini, che in maniera schietta ha detto che quando ti privi di certi giocatori, devi per forza di cose ridimensionare i tuoi obbiettivi (se non vuoi prendere in giro la gente) anche perché quelli di cui si parla appartengono a quella categoria di fenomeni che la dea “Eupalla” di tanto in tanto manda su questo pianeta, e che, come gli eroi della mitologia, si contano sulla punta delle dita di una mano.

 

Senza di essi si rientra nelle umane capacità, e si scendono rapidamente i gradini della competitività, ma questo secondo me non è un male, anzi spero duri il tempo necessario a far rifiorire i vivai delle squadre da quelle minori sino a quelle maggiori, affinchè si possano crescere  dei buoni calciatori, che possano fermare l'ingresso di tante mezzecartucce straniere di cui anche le serie minori cominciano ad essere piene.

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la situazione tra inter e milan è mooooooooolto diversa; anche se l'inter dovesse perdere ibra, reinvestirebbe i soldi ottenuti dalla vendita ;)

il milan senza kakà (e forse senza pirlo) dovrebbe giocoforza ridimensionare gli obiettivi a meno di qualche improbabile colpo di mercato ;)

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Quando se ne va un Kakà tutto il campionato perde qualcosa.

Mi sembra chiaro che oramai non siamo più l'eldorado del calcio( come lo siamo stati).

Quello che penso è che ci sono dei cicli. Bisogna vedere se gli altri campionati saranno in grado di sostenere certi oneri economici.

Si parla di bilanci in rosso in Premier vedi il  Liverpool.

Il Valencia che ha fatto grandi annate in Champion sta scricchiolando.

Boh credo che forse sia il caso di prendere questo momento per ricomciare puntando sui giovani. Non è che bisogna fare la fine della Lega Francese che serve solo per esportare però  una razionalizzazione serve.

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beh la pressione fiscale esiste per un operaio ed esiste anche per le società calcistiche. Inutile cercare previlegi che non stanno ne in cielo ne in terra. Questa è l'occasione buona per fare grandi squadre fatte in casa. Si parla tanto di spagnoli spendaccioni ma torno a ribadire che il Barcellona vincitore di tutto ha ben 7 giocatori (che valgono anche tanto) cresciuti nelle loro giovanili (comprando solo Messi giovanissimo) quindi i prodotti del vivaio funzionano. Se mancano i soldi per tornare grandi c'è solo una soluzione rinforzare i vivai e far crescere i campioni in casa. L'unica legge che consiglio di fare è quella dove non sia possibile scippare i giovani alle società com'è successo con Rossi, Macheda e tanti altri.

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HAI RAGIONE

 

il Barça è da prendere come esempio giovani del vivaio da fare crescere spendere poco sul mercato vendere chi è inutile(ronaldinho, sono anche milanista ma al Barça orami era di troppo) chi vuole troppi quattrini(eto vole 10mln l anno + di Messi che ne prende 8) rischiando di rompere lo spogliatoio.

Da noi accade tutto alla rovescia apparte qualche rara eccezzione mi viene in mente l Atalanta che da sempre è una fucina di giovani ma dovendo venderli per reperire i soldi deve sempre rincomnciare da capo

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beh la pressione fiscale esiste per un operaio ed esiste anche per le società calcistiche. Inutile cercare previlegi che non stanno ne in cielo ne in terra. Questa è l'occasione buona per fare grandi squadre fatte in casa. Si parla tanto di spagnoli spendaccioni ma torno a ribadire che il Barcellona vincitore di tutto ha ben 7 giocatori (che valgono anche tanto) cresciuti nelle loro giovanili (comprando solo Messi giovanissimo) quindi i prodotti del vivaio funzionano. Se mancano i soldi per tornare grandi c'è solo una soluzione rinforzare i vivai e far crescere i campioni in casa. L'unica legge che consiglio di fare è quella dove non sia possibile scippare i giovani alle società com'è successo con Rossi, Macheda e tanti altri.

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HAI RAGIONE

 

il Barça è da prendere come esempio giovani del vivaio da fare crescere spendere poco sul mercato vendere chi è inutile(ronaldinho, sono anche milanista ma al Barça orami era di troppo) chi vuole troppi quattrini(eto vole 10mln l anno + di Messi che ne prende 8) rischiando di rompere lo spogliatoio.

Da noi accade tutto alla rovescia apparte qualche rara eccezzione mi viene in mente l Atalanta che da sempre è una fucina di giovani ma dovendo venderli per reperire i soldi deve sempre rincomnciare da capo

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ultimamente anche la Roma l'ha fatto (Curci De Rossi Aquilani ecc.) ma perchè costretta a non spendere tanto per via della crisi societaria. Ritengo che per operare bene in un settore giovanile non debba servire le crisi ma bisognerebbe farlo di fondo. Poi è chiaro gente come Kaka e company è sempre un piacere vederli e sono eccezioni ma quanto sarebbe più gratificante se venga fuori da un tuo vivaio e non si debba arrivare a spendere quelle cifre per vederlo con la maglia della tua squadra? Se vogliamo fare un altro esempio europeo cito l'Arsenal

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HAI RAGIONE

 

il Barça è da prendere come esempio giovani del vivaio da fare crescere spendere poco sul mercato vendere chi è inutile(ronaldinho, sono anche milanista ma al Barça orami era di troppo) chi vuole troppi quattrini(eto vole 10mln l anno + di Messi che ne prende 8) rischiando di rompere lo spogliatoio.

Da noi accade tutto alla rovescia apparte qualche rara eccezzione mi viene in mente l Atalanta che da sempre è una fucina di giovani ma dovendo venderli per reperire i soldi deve sempre rincomnciare da capo

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ultimamente anche la Roma l'ha fatto (Curci De Rossi Aquilani ecc.) ma perchè costretta a non spendere tanto per via della crisi societaria. Ritengo che per operare bene in un settore giovanile non debba servire le crisi ma bisognerebbe farlo di fondo. Poi è chiaro gente come Kaka e company è sempre un piacere vederli e sono eccezioni ma quanto sarebbe più gratificante se venga fuori da un tuo vivaio e non si debba arrivare a spendere quelle cifre per vederlo con la maglia della tua squadra? Se vogliamo fare un altro esempio europeo cito l'Arsenal

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si però in italia non si ha la pazienza di aspettare come l Arsenal che maturino i giovani perchè si vuole vincere subito.. comunque l Arsenal non vince un trofeo dalla coppa dìInghiletrra 04/05 e non mi pare che i tifosi contestino.

Vera anche la tua disamina sulla Roma

ps:una volta anche il Toro aveva un settore giovanile coi controcoglioni se non mi sbaglio

Modificato da Rizzenga

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L'unica legge che consiglio di fare è quella dove non sia possibile scippare i giovani alle società com'è successo con Rossi, Macheda e tanti altri.

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il fatto è che in inghilterra e spagna cmq sui giovani ci credono....in italia no...se non hanno 25 anni minimo...non so maturi e a 31 so vecchi...

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HAI RAGIONE

 

il Barça è da prendere come esempio giovani del vivaio da fare crescere spendere poco sul mercato vendere chi è inutile(ronaldinho, sono anche milanista ma al Barça orami era di troppo) chi vuole troppi quattrini(eto vole 10mln l anno + di Messi che ne prende 8) rischiando di rompere lo spogliatoio.

Da noi accade tutto alla rovescia apparte qualche rara eccezzione mi viene in mente l Atalanta che da sempre è una fucina di giovani ma dovendo venderli per reperire i soldi deve sempre rincomnciare da capo

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ultimamente anche la Roma l'ha fatto (Curci De Rossi Aquilani ecc.) ma perchè costretta a non spendere tanto per via della crisi societaria. Ritengo che per operare bene in un settore giovanile non debba servire le crisi ma bisognerebbe farlo di fondo. Poi è chiaro gente come Kaka e company è sempre un piacere vederli e sono eccezioni ma quanto sarebbe più gratificante se venga fuori da un tuo vivaio e non si debba arrivare a spendere quelle cifre per vederlo con la maglia della tua squadra? Se vogliamo fare un altro esempio europeo cito l'Arsenal

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si però in italia non si ha la pazienza di aspettare come l Arsenal che maturino i giovani perchè si vuole vincere subito.. comunque l Arsenal non vince un trofeo dalla coppa dìInghiletrra 04/05 e non mi pare che i tifosi contestino.

Vera anche la tua disamina sulla Roma

ps:una volta anche il Toro aveva un settore giovanile coi controcoglioni se non mi sbaglio

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si verissimo dal Torino sono sempre usciti bei giocatori però tutto questo si è perso nell'anno del fallimento e Cairo non investe come prima sul settore giovanile ne ha confermato tutti gli operatori che c'erano prima. Son scelte discutibili (come il 90% della scelte fatte dall'edicolante) che però seguono la triste moda di quasi tutte le società italiane. Qui un altro esempio di bravura sui giovani è L'Empoli che a partire da Montella ha sempre tirato fuori giocatori di medio alta statura tecnica però come ha detto Lu Tabaccaru qua non abbiamo pazienza di far maturare i ragazzini. Si parla tanto bene di Darmian del Milan ma i rossoneri hanno preferito far giocare gente come Kaladze ormai alla frutta. L'inter che vince ha una età media abbastanza alta e abbassata da Balotelli e Santon (che io considero davvero un fenomeno). Qua in Italia abbiamo un ottimo osservatore che è Corvino della Fiorentina (quando stava a Lecce ha scovato giovanissimi gente come Vucinic, Bojinov Chevanton)

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HAI RAGIONE

 

il Barça è da prendere come esempio giovani del vivaio da fare crescere spendere poco sul mercato vendere chi è inutile(ronaldinho, sono anche milanista ma al Barça orami era di troppo) chi vuole troppi quattrini(eto vole 10mln l anno + di Messi che ne prende 8) rischiando di rompere lo spogliatoio.

Da noi accade tutto alla rovescia apparte qualche rara eccezzione mi viene in mente l Atalanta che da sempre è una fucina di giovani ma dovendo venderli per reperire i soldi deve sempre rincomnciare da capo

1617966[/snapback]

ultimamente anche la Roma l'ha fatto (Curci De Rossi Aquilani ecc.) ma perchè costretta a non spendere tanto per via della crisi societaria. Ritengo che per operare bene in un settore giovanile non debba servire le crisi ma bisognerebbe farlo di fondo. Poi è chiaro gente come Kaka e company è sempre un piacere vederli e sono eccezioni ma quanto sarebbe più gratificante se venga fuori da un tuo vivaio e non si debba arrivare a spendere quelle cifre per vederlo con la maglia della tua squadra? Se vogliamo fare un altro esempio europeo cito l'Arsenal

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si però in italia non si ha la pazienza di aspettare come l Arsenal che maturino i giovani perchè si vuole vincere subito.. comunque l Arsenal non vince un trofeo dalla coppa dìInghiletrra 04/05 e non mi pare che i tifosi contestino.

Vera anche la tua disamina sulla Roma

ps:una volta anche il Toro aveva un settore giovanile coi controcoglioni se non mi sbaglio

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si verissimo dal Torino sono sempre usciti bei giocatori però tutto questo si è perso nell'anno del fallimento e Cairo non investe come prima sul settore giovanile ne ha confermato tutti gli operatori che c'erano prima. Son scelte discutibili (come il 90% della scelte fatte dall'edicolante) che però seguono la triste moda di quasi tutte le società italiane. Qui un altro esempio di bravura sui giovani è L'Empoli che a partire da Montella ha sempre tirato fuori giocatori di medio alta statura tecnica però come ha detto Lu Tabaccaru qua non abbiamo pazienza di far maturare i ragazzini. Si parla tanto bene di Darmian del Milan ma i rossoneri hanno preferito far giocare gente come Kaladze ormai alla frutta. L'inter che vince ha una età media abbastanza alta e abbassata da Balotelli e Santon (che io considero davvero un fenomeno). Qua in Italia abbiamo un ottimo osservatore che è Corvino della Fiorentina (quando stava a Lecce ha scovato giovanissimi gente come Vucinic, Bojinov Chevanton)

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il calcio è un'industria,diciamo una ruota che gira,ci sono stati anni che in italia circolavano davvero tanti soldi vedi l'anno della finale milan-juve di champion, poi con l'arrivo degli sceicchi e di abramovic,il potere economico si è spostato in inghilterra,grossi acquisti,tanti soldi per i calciatori,mentre il nostro campionato diventeva sempre piu scialbo,il calciatore va dove sono i soldi o almeno alcuni,e questi vedi kaka,che il milan ha dovuto vendere per risanare il debito,ora il real fa il bello e cattivo tempo mentre le altre stanno tutte o quasi a guardare,vedi liverpool,lo stesso milan era,il manchester in crisi finanziaria,ma certe cifre fanno venire il capogiro tipo cristiano ronaldo al real per 94 milioni di euro :o

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