Vai al contenuto
Me pizzica me mozzica

Stefano Benni Fans Club

Messaggi raccomandati

Con l'occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo "Pane e tempesta" rendo omaggio ad uno dei più grandi scrittori italiani viventi , autore di libri memorabili come "Terra!" "Il bar sotto il mare" , "La compagnia dei celestini", "Achille piè veloce" e tanti altri...

 

per chi come me adora questo autore , questo è il topic.

 

BIBLIOGRAFIA DI STEFANO BENNI

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Con l'occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo "Pane e tempesta" rendo omaggio ad uno dei più grandi scrittori italiani viventi , autore di libri memorabili come "Terra!" "Il bar sotto il mare" , "La compagnia dei celestini", "Achille piè veloce" e tanti altri...

 

per chi come me adora questo autore , questo è il topic.

 

BIBLIOGRAFIA DI STEFANO BENNI

1677699[/snapback]

 

Ho letto "Il bar sotto il mare" e "Achille piè veloce" preferendo il secondo al primo.

Benni è davvero un folgorato :D

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Con l'occasione dell'uscita del suo ultimo romanzo "Pane e tempesta" rendo omaggio ad uno dei più grandi scrittori italiani viventi , autore di libri memorabili come "Terra!" "Il bar sotto il mare" , "La compagnia dei celestini", "Achille piè veloce" e tanti altri...

 

per chi come me adora questo autore , questo è il topic.

 

BIBLIOGRAFIA DI STEFANO BENNI

1677699[/snapback]

Ho letto solo il BAR SOTTO AL MARE, è mi è piaciuto molto: un vero visionario con degli sprazzi di iperrealismo......una specie di schizofrenico eternamente tra sogno e realtà!!

 

Da coltivare! ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Il parere è del tutto personale, ovvio, ma Terra, Spiriti e Elianto sono i tre libri di narrativa più belli che abbia mai letto in vita mia...al di là del fatto che Benni è furminato, ha un modo estremamente coinvolgente di scrivere. L'ambientazione, le soluzioni stilistiche...tutto è calcolato sapientemente, e il risultato è veramente eccezionale :)

Poi, che c'entra, mica è Eco, però secondo me è imbattibile.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il mio preferito è SALTATEMPO.

1677715[/snapback]

 

uno dei pochi che non ho letto

me lo consigli? di che parla?

1677728[/snapback]

E' la storia di un ragazzo che vive in un paesino dell'appennino romagnolo.

Nella migliore tradizione benniana lui ha dei fash, vede il futuro.

Questo pretesto servirà per illustrare i vari personaggi.

La sua poesia e la sua ironia sono coinvolgenti.

In alcuni casi si ride amaro.

In altri ci si guarda intorno e si trovano analogie forti. I personaggi che popolano il romanzo sono comunque stereotipi di quelli che vediamo tutti i giorni.

 

Secondo me Benni in questo libro ha condensato tantissime cose che rimangono attuali.

 

Te lo consiglio poi mi dici ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

BENNI_saltatempo1.gif

 

 

 

Trovato un pò di pagine. :)

 

Pagina 11

Quand'ero molto piccolo ho visto un Dio. Scarpagnavo verso la Bisacconi. Scarpagnare vuole dire camminare a saltelli per via del dislivello, io abitavo in montagna, la scuola era in basso. Si scarpagna senza pause, con l'inerzia della discesa che impedisce di fermarsi, un continuo scuotimento nei giovani marroni e un piccolo ansito nei polmoncini. Le Bisacconi sono le scuole elementari del paese, un cubo giallo vomito dentro un giardino di erbacce barbare, e devono il loro nome a un uomo di nome Lutilio Bisacconi ricordato per essere morto sull'uscio di casa, ucciso dal cugino fascista.

Sulla lapide infatti c'è scritto:

 

Lutilio Bisacconi, caduto.

 

Poi si vede che non hanno pagato lo scalpellino o c'è stato un litigio ideografologico ma è finita lì: caduto. Non è specificato se in guerra, per la Resistenza, nel fiore degli anni, niente: caduto e basta.

 

Che a noi venne da pensare che allora nessuno cadeva come Tadeo, che a otto anni già non ci vedeva un cazzo come un anziano e aveva i piedi cavallerizzi storti in dentro e voleva andare lo stesso in bicicletta e aveva una bicicletta che sembrava masticata da uno squalo e in più non distingueva un paracarro da un precipizio e soffriva anche di un tic che gli storceva la testa fuori strada, perciò cadeva quasi tutti i giorni e aveva la fronte bozzuta e un polso sempre fasciato, e le ginocchia egizie con i geroglifici di ghiaietto.

 

Perciò si poteva anche intitolare la scuola a lui: Tadeo, caduto, oppure cadente, oppure tanto prima o poi cade ancora.

 

Parlai di questo in un tema e mi fecero un culo come una tinozza.

 

Ma quel giorno di fine inverno era così bello da andar fuori tema con ogni pensiero. I prati eran zuccherati di brina e il sole se li beveva mentre io cantavo a bassa voce: se mi vuoi lasciare dimmi almeno perché. Cantavo e correvo verso l'obiettivo formativo della scuola, la cartella mi sbatteva contro le gambe, i piedi mi dolevano per il gelo, c'era la galaverna e voli alti di uccelli. La valle, giù in fondo, sembrava una tavolozza di pittore.

 

Mi fermai a bere e a specchiarmi al lavatoio, ed ero brutto. Pieno di brufoli di ogni colore e forma, cuspidati, col craterino, a fico spremuto, a capezzolo (enumero). Poi avevo il naso adunco come quello di una galina e una testa di capelli a propulsione verticale, uno scopino da cesso alla rovescia. Tutte le volte che sorridevo a una principessa, quella cercava rifugio presso il drago. Tutte le volte che andavo in giro coi miei amici moschettieri, loro mi nascondevano sotto i mantelli per non spaventar la gente.

 

A metà circa del tragitto dello scarpagnamento mi fermai a una vigna e rubai un grappolo di schizzozibibbo. Ogni chicco era grande come la mia testa (esagero), un grappolo di teste di me stesso, ognuna che gridava non mi mangiare. Per gustar meglio il bottino tirai fuori di tasca una crosta di paneterno. Niente, nella vita, ho incontrato che fosse duro come quella crosta. Neanche i denti di una mietitrebbia o di un caimano famelico lo avrebbero scalfito. La crosta sembrava forgiata nell'acciaio. La mollica aveva la consistenza di certe pietre, porose ma solidissime.

 

Così mi sedetti, poiché albeggiava e il sole infuocava la brina di strisce di brace e la linea delle montagne sembrava un gigante assopito messo un po' di gallone. Il rumore del fiume mi teneva compagnia poiché sapevo che dentro c'erano cavedani e lucci e barbi e acquadelle, tutte creature meravigliose nel loro guizzare ed esplorare pozze buie che noi non conosceremo mai, per non parlare degli scoiattoli, del tasso dormione, della talpa rugagna e del falco che planava sul mio zenit. E di due mucche pezzate che ruminavano sotto un albero e gli cadevano i marroni d'India in testa e loro erano felici.

Modificato da fogueres

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Pagina 14

- Questa è vita - dice il Dio stirandosi, e con lo sguardo divino individua un fungo boledro, e sì che lì non è zona, lo coglie e se lo pappa metà lui e metà il cane.

- Buon appetito - dico io.

 

- Grazie - dice lui - è una giornata meravigliosa per andare a pescare, o anche perché accada uno stromenamento temporale e si crei uno spazio di Filler-Gauss oppure che uno si innamora di colpo e se ne accorge il giorno dopo.

 

- Proprio cosi - dico io.

 

- Bene, come ti chiami, ragazzo che non vuole andare mai a scuola?

 

- Mi chiamano Lupetto.

 

- Piccolo lupo del bosco - dice il Dio alzando al cielo un dito sozzo e magnifico - goditi la libertà e un giorno avrai l'onore di uccidere l'imperatore. Hai un pezzo di paneterno?

 

Glielo do.

 

- Tu non sai quanto ci mangerò con questo - dice l'omone - e cosa ti darò in cambio. Dunque Lupetto, mettiti sotto quel nocciolo umido di brina, e fai in modo di ascoltare il rumore delle stille che cadono. Fatto? Ora ti spiegherò una cosa fondamentale. Questo - dice - è un orologio per il mondo di fuori.

 

E tira fuori una cipolla meravigliosa, di acciaio brunito con un disegno di stelle e pesci. Lo apre e dentro c'è un carillon, dodici ballerine che girano e quando ti passano davanti si inchinano e in mezzo uno gnomo che batte i secondi su un'incudine.

 

- È meraviglioso - dico io.

 

Il diavolo ne ha di più belli, con le lancette incandescenti e il cucù che ti becca gli occhi. Ma anche questo non è male. Questo è l'orologio che segna il tuo giorno cosiddetto normale: quello del far tardi a scuola, dell'alzarsi presto, delle ore che non passano mai, dei calendari, del lei guarirà in dieci giorni, del lei morirà tra sei mesi, dei moti stellari, delle maree e delle partite di calcio. Ma attenzione!

 

Il signor Dio ingoia l'orologio in un boccone.

 

- Niente paura - dice - l'ho ingoiato, è sparito, ma il tempo non si è fermato. Vedi, la gazza non è ferma in volo, le gocce cadono, e tu invecchi. Ora ascolta.

 

E io ascoltai il ticchettio delle gocce che cadevano dal nocciolo.

 

- Ecco, questo è il rumore dell'orologio dentro. Questo misura un tempo che non va dritto, ma avanti e indietro, fa curve e tornanti, si arrotola, inventa, rimette in scena. È un tempo che non puoi misurare né coi cronometri né col più sofisticato astromacchinario. È il tempo tuo, misura la tua vita che è unica, e quindi è diverso dal mio e da quello di Gabriele, il mio emerito cane.

 

Il cane si inchinò e vidi che aveva un orologio alla zampa.

 

- Non ti spaventare, ma tu vivrai sempre con due orologi, uno fuori e uno dentro. Quello fuori ti sarà utile per non fare tardi a scuola, quando aspetti la corriera e il giorno che muori, per calcolare quanto hai vissuto. L'altro, che comprende centosettantasei tempi protologici, novanta escatologici e trentasei tempi romanzati caotici, l'hai ingoiato da piccolo, anche se non ricordi. Chiamalo pure secondo orologio, anzi orobilogio. Ogni volta che sentirai il suo ticchettio, il gocciolare dell'acqua, le crome di un grillo, qualsiasi ritmo e balbettio del mondo, potrà succedere che l'orobilogio parta, non potrai fermarlo, e tu correrai avanti o scapperai indietro e vedrai cose e altre ne rivedrai.

 

- E come è fatto un orobilogio?

 

- Non si può vedere, è fatto di tante parti insieme che mescolandosi diventano invisibili. Vuoi un esempio? La tua casa, la guardi dal di fuori e dici: questa è la mia casa. Ma la casa ha sotto la cantina, la tinaia buia con le botti, la muffa sulle pareti e quell'odore di anni e secoli ma in quel passato oscuro fermenta il vino e i formaggi maturano. Sopra c'è il granaio, con la farina, le mele, le noci e i pomodori secchi, e ci frullano i topi rosicchioni e i ghiri ladruncoli, lì ci sono le provviste per il tuo futuro. Poi c'è la casa dove abiti, col camino caldo, la cucina che fuma e il cesso che scroscia, e il letto che ti accoglie e prepara i sogni, ma anche gli incubi, e le lenzuola gelate d'inverno, e la febbre e le ore che non dormi la notte. E a volte tutto cambia: dal camino entra la notte, le faville dei fantasmi del passato, o la paura di ciò che sta dietro la porta, nella cantina il vino e il buio ti fanno immaginare viaggi e abbordaggi, nel granaio sbattono la testa gli uccelli imprigionati, come brutti pensieri. Ecco, questa è la tua casa, non quella che vedi dal di fuori, con le finestre, il portone e l'edera sul muro.

 

- È complicato - dico io.

 

- Niente è complicato, se ci cammini dentro. Il bosco visto dall'alto è una macchia impenetrabile, ma tu puoi conoscerlo albero per albero. La testa di un uomo è incomprensibile, finché non ti fermi a ascoltarlo. La storia, be', la storia, lasciamo perdere. Tutta questa solfa per dirti che da oggi ti chiamerai Saltatempo. Adesso vai perché sento la campanella della scuola, Selene è preoccupata, e le schiene dei pesci brillano.

 

- Amen - dice il cane.

 

E il Dio si allontana e sparisce tra i meli cotogni e i cipressi, e io ho le lacrime agli occhi perché ho visto una divinità, non so se pagana o chierica o boschiva, ma non succede a tutti, qualche volta a quelli buoni, figurarsi a un malfattore cialtrone ritardatario come me. Scarpagno giù di corsa e piango e piango e scarpagno, inciampo e cado e lo schizzozibibbo mi esplode in tasca. Mentre son disteso a terra, ascolto una cicala canterina, frinisce ritmica, zic zic zic, e sento come nella pancia partissero delle rotelline, oh dio, sta già succedendo. Mi tiro su, vedo il cielo basso e il paesaggio che si storce come se avesse un elastico dentro, come l'acqua quando riflette l'immagine dei pesci e in un attimo tutto si trasforma. Al posto della cavedagna c'è una strada circondata da case, e una puzza come se il Dio avesse lasciato il gas acceso. Giù nella valle, dal paese sale una scia di fumo nero, e il fiume è secco, scavato e succhiato, lo attraversa una strada lunga e larga che si infila in un buco nella montagna, ed è tutta piena di macchine che ci entrano di corsa, speriamo che il buco l'abbiano fatto anche dall'altra parte se no è un macello. E le macchine non sono millecento o giardinette, sono lunghe e acuminate, sembrano le astronavi del libro di Verne, e saranno migliaia, ma evidentemente la carrozzeria si è sviluppata mentre la motoristica è regredita, perché procedono lente, in fila come i bachi peloni, suonano e fanno fumo dal culo, e in cielo c'è una libellula enorme mostruosa, che fa un rumore assordante. Mamma mia, dico, cosa mi succede, poi di

 

 

[...]

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

"Ma la memoria non è fatta solo di giuramenti, parole e lapidi, è fatta di gesti che si ripetono ogni mattino del mondo. E il mondo che vogliamo noi va salvato ogni giorno, nutrito, tenuto vivo. Basta mollare un attimo e tutto va in rovina". Baruch scrutò verso i monti, come se cercasse le orme dei suoi passi, e di quelle dei suoi compagni. "Torneranno" disse tristemente "tra vent'anni o trenta ma torneranno. Non vedremo cingolati entrare in paese, non parleranno tedesco. Sorrideranno e avranno delle belle auto ammirate da tutti. Vestiranno giacche di sartoria invece della divisa di ordinanza. Non gireranno le squadracce, ma si sparirà in silenzio, cancellati in qualche nuovo modo elegante. Così sarà [...]" (p. 91).

 

"Ci hanno venduto, uno per uno. Hanno venduto le nostre povere vite e la nostra storia, per fare una storia insieme agli altri, una storia finta, che non ha neanche un lieto fine, finisce nell'indifferenza per tutto e per tutti. Se gli servirà a far voti, ci insulteranno pure" (le parole del padre-fantasma, p. 219).

 

"Dove siete finiti, tutti voi che c'eravate quel giorno? pensai. Lo rifareste? Eravate diversi, ci credevate in un altro mondo, oppure vi avevano detto di crederci e obbedivate soltanto? Potevate immaginare, quel giorno, che non ci sarebbe stata giustizia per nessuno, ma che le ingiustizie sarebbero cresciute una sull'altra, come le muffe su un tronco morto?" (manifestazione per piazza Fontana, p. 243).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il mio preferito è SALTATEMPO.

1677715[/snapback]

 

uno dei pochi che non ho letto

me lo consigli? di che parla?

1677728[/snapback]

E' la storia di un ragazzo che vive in un paesino dell'appennino romagnolo.

Nella migliore tradizione benniana lui ha dei fash, vede il futuro.

Questo pretesto servirà per illustrare i vari personaggi.

 

1677761[/snapback]

flash forward?? :blink::huh:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Il mio preferito è SALTATEMPO.

1677715[/snapback]

 

uno dei pochi che non ho letto

me lo consigli? di che parla?

1677728[/snapback]

E' la storia di un ragazzo che vive in un paesino dell'appennino romagnolo.

Nella migliore tradizione benniana lui ha dei fash, vede il futuro.

Questo pretesto servirà per illustrare i vari personaggi.

 

1677761[/snapback]

flash forward?? :blink::huh:

1677767[/snapback]

Oh yes!

 

Very good !

:lol::lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
w bar sport :wub:

1677709[/snapback]

hai ragione, è rimasto insuperato ;)

 

l'avrò letto 4-5 volte

ah, la luisona, conosco un posticino, bovinelli tuttofare....

 

c'è chi ricordava il legame con pennac: è vero, solo che pennec viene DOPO (ed è anche, a mio parere, molto meno dotato e originale)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
w bar sport :wub:

1677709[/snapback]

hai ragione, è rimasto insuperato ;)

 

l'avrò letto 4-5 volte

ah, la luisona, conosco un posticino, bovinelli tuttofare....

 

c'è chi ricordava il legame con pennac: è vero, solo che pennec viene DOPO (ed è anche, a mio parere, molto meno dotato e originale)

1677774[/snapback]

 

Bar sport è stato un caposaldo, ma a mio avviso Benni ha fatto di molto meglio...

la somiglianza con Pennac è più teorica che pratica...

 

in Benni c'è un ferocissimo sarcasmo satirico-sociale che forse a Pennac manca o comunque è più soft

 

su bar sport duemila trovo che "Psicopatologia del bancone da bar" sia stratosferico!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Un evergreen benniano:

 

Io ti amo

 

Io ti amo

e se non ti basta

ruberò le stelle al cielo

per farne ghirlanda

e il cielo vuoto

non si lamenterà di ciò che ha perso

che la tua bellezza sola

riempirà l'universo

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

vuoterò il mare

e tutte le perle verrò a portare

davanti a te

e il mare non piangerà

di questo sgarbo

che onde a mille, e sirene

non hanno l'incanto

di un solo tuo sguardo

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

solleverò i vulcani

e il loro fuoco metterò

nelle tue mani, e sarà ghiaccio

per il bruciare delle mie passioni

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

anche le nuvole catturerò

e te le porterò domate

e su te piover dovranno

quando d'estate

per il caldo non dormi

 

 

E se non ti basta

perché il tempo si fermi

fermerò i pianeti in volo

 

 

e se non ti basta

vaffanculo

Modificato da passaparola

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Un evergreen benniano:

 

Io ti amo

 

Io ti amo

e se non ti basta

ruberò le stelle al cielo

per farne ghirlanda

e il cielo vuoto

non si lamenterà di ciò che ha perso

che la tua bellezza sola

riempirà l'universo

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

vuoterò il mare

e tutte le perle verrò a portare

davanti a te

e il mare non piangerà

di questo sgarbo

che onde a mille, e sirene

non hanno l'incanto

di un solo tuo sguardo

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

solleverò i vulcani

e il loro fuoco metterò

nelle tue mani, e sarà ghiaccio

per il bruciare delle mie passioni

 

 

Io ti amo

e se non ti basta

anche le nuvole catturerò

e te le porterò domate

e su te piover dovranno

quando d'estate

per il caldo non dormi

 

 

E se non ti basta

perché il tempo si fermi

fermerò i pianeti in volo

 

 

e se non ti basta

vaffanculo

1677865[/snapback]

 

potrà sembrare irriverente ma io questa poesia la farei studiare a scuola

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

due cosette "leggére"

 

I DUE LEADER

 

Cacciari: il fascismo è lontano

Occhetto: il fascismo è vicino

Cacciari: ma dove lo vedi?

Occhetto: là, sul falsopiano

Cacciari: ma è solo un puntino

Occhetto: ma è enorme, sciocchino

Cacciari: è una nuvola bassa

Occhetto: è una squadraccia

Scusate se interrompo la conversazione

disse il capo del plotone d'esecuzione.

 

 

LA GIRAFFA

 

La Giraffa ha il cuore

lontano dai pensieri:

si è innamorata ieri

e ancora non lo sa.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ma soltanto io ho letto BAOL???

 

Bellissimo, troppo divertente, mentre invece Bar Sport me lo aspettavo

un pò più divertente, invece mi ha divertito solo a tratti.

Leggendo Elianto invece mi sono annoiato a tal punto da aver capito

che forse Benni non era poi tanto "il mio tipo" di scrittore.

 

Ora sono innamorato di Gaarder, so cose che capitano,

ma il mago Baol lo porto sempre nel mio cuore. ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E di questa invece che mi dite? :lol:

 

Il lamento del fontaniere innamorato

(frammento classico greco)

 

 

se tu mi amasti

se tu non fossi così ghignosa

che quando che mi vedi arrizzi il naso

che sembrasti che vedi chissacosa

 

se tu mi amasti

se tu mi amasti almeno un pocanino,

se quando che ti passo da vicino

tu mi degnasti almeno d'un'occhiata

invece di far gli squasi con Tonino

perchè lui c'ha la Guzzi pistolata

 

ti porterebbi gardenie e turlipani,

dei platò di pere spadone,

ti farebbi un vestito di cretòne,

ti porterebbi il zlati con le mani.

 

se mi chiedesti qualcunché di strano,

anche se di reato dalla legge,

anche di dare un calzio a un pulismano

o di riempire una curira di scoregge,

 

io ti darebbi tutta la mia vita.

mi sacrificcherei per te, te sola

ma tu c'hai il cuore come una granita

e l'anima riempita di scagliola

 

e mentre io languisso e mi dimeno

tu ti fai dei gran piatti di stracotto,

bella crudele, ti venisse almeno

un'ulciara come un tubo del ventotto!

 

 

Non c'è niente da fare, lo adoro :lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Ma soltanto io ho letto BAOL???

 

Bellissimo, troppo divertente, mentre invece Bar Sport me lo aspettavo

un pò più divertente, invece mi ha divertito solo a tratti.

Leggendo Elianto invece mi sono annoiato a tal punto da aver capito

che forse Benni non era poi tanto "il mio tipo" di scrittore.

 

Ora sono innamorato di Gaarder, so cose che capitano,

ma il mago Baol lo porto sempre nel mio cuore.  ;)

1678331[/snapback]

 

io ho letto Baol

è del 90 ma attualissimo

clamorosa la descrizione del sistema per tenere segreti i magazzini della "realtà primaria" ....un capolavoro di puro genio!!!!

 

intanto ho comprato il nuovo "Pane e tempesta" e promette molto bene............................... :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno. Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell'altare vuoto. Adoratevi l'un l'altro.

 

Ehhhh quanta verità :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Bar Sport è favoloso. Con i racconti su Amedeo Piva, sulla lotta tra il ciclista italiano e quello Belga, ma soprattutto di quando racconta come fu montata l'insegna luminosa del Bar.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Quanti cristi inchiodati a una sedia o a un letto la gente scavalca, per inchinarsi a un cristo di legno. Quanti sacrifici dimenticati, per ricordarne uno. Se mi facessero entrare in una chiesa, griderei: smettete di guardare quell'altare vuoto. Adoratevi l'un l'altro.

 

Ehhhh quanta verità :)

1680323[/snapback]

 

 

:inchino::inchino::inchino::inchino::inchino:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

E' un grande...è uno dei pochi (3-4 scrittori in tutto) che riescono a far immediatamente breccia negli studenti d'oggi, così restii a prendere in mano qualunque cosa assomigli lontanamente ad un libro (a meno che non sia di Moccia... :D ).

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.