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MDMA

Michel Petrucciani

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Ho appena scoperto questo personaggio leggendo di lui nell'ultimo libro di Saviano, lo sto ascoltando per la prima volta e mi sto vergognando della mia ignoranza...

la sua storia è a dir poco affascinante e la sua bravura davvero impressionante...

non so bene che ottenere da sto topic però mi andava di aprirlo... :D

per chi è appassionato di musica ne consiglio l'ascolto perchè è, secondo me, veramente emozionante.... :)

 

Michel Petrucciani, l'artista con le "ossa di cristallo"

di Roberto Saviano

 

La prima volta che tutte le sue ossa si rompono è il 28 dicembre 1962, ovvero il giorno della sua nascita. Le mani di Michel Petrucciani sono portate per la musica, ma il resto del corpo è fragile, fragilissimo. Osteogenesi imperfetta, meglio conosciuta come “ossa di cristallo”.

 

Il nome è terribilmente chiaro: le ossa ti si rompono come fossero di cristallo. (…) Petrucciani, l’unico pianista europeo mai entrato nelle classifiche jazz americane, non arriva ai pedali, non può aprire le braccia: deve inventarsi un modo di suonare completamente nuovo, impossibile per tutti gli altri pianisti “normali”.

 

Zompetta sul seggiolino e le sue dita sembrano pizzicare direttamente le corde e non che stiano suonando su una tastiera. E il miracolo avviene: il suo limite fisico gli fa superare un limite universale.(…)

 

Il problema alle ossa lo costringe, quando suona a una postura quasi mistica, non perché sia estasiato, ma perché ha bisogno di respirare. Nel ’93, in Umbria, era talmente in affanno mentre suonava che si interrupe e al pubblico che sembrava preoccupato chiese: “State bene?”, sciogliendo così la tensione.

 

Era quello il suo modo di respirare, di suonare, di vivere. Per Michel Petrucciani non c’era nota che non fosse sacrificio ma allo stesso tempo un invito a campare, un invito a vivere a pieno.

 

 

 

 

 

Michel Petrucciani (Orange, 28 dicembre 1962 – New York, 6 gennaio 1999) è stato un pianista francese, fra i più apprezzati di tutti i tempi nel genere jazz.

 

Suo nonno era di Napoli, il padre Antoine Petrucciani, meglio conosciuto come Tony Petrucciani, un rinomato chitarrista jazz, Michel imparò fin da bambino a suonare la batteria e il pianoforte, dedicandosi prima allo studio della musica classica e poi al jazz, nutrendosi della collezione del padre. Si esibì in pubblico per la prima volta all'età di 13 anni e la sua carriera professionale prese avvio già all'età di 15 anni, quando ebbe l'occasione di suonare col batterista e vibrafonista Kenny Clarke (con cui registrò il suo primo album a Parigi).

 

Dopo un tour francese col sassofonista Lee Konitz, nel 1981 si trasferì a Big Sur, in California, dove venne scoperto dal sassofonista Charles Lloyd, che lo fece membro del suo quartetto per tre anni. Quest'ultima collaborazione gli fece guadagnare il prestigioso "Prix d'Excellence".

 

Le sue straordinarie doti musicali e umane gli permisero di lavorare anche con musicisti del calibro di Dizzy Gillespie, Jim Hall, Wayne Shorter, Palle Daniellson, Eliot Zigmund, Eddie Gomez e Steve Gadd.

 

Tra i numerosi riconoscimenti che Michel ha ricevuto durante la sua breve carriera, si possono ricordare: l'ambitissimo "Django Reinhardt Award" e le nomine "miglior musicista jazz europeo" (da parte del Ministero della Cultura Italiano) e Cavaliere della Legione d'Onore a Parigi. Nel 1997 a Bologna, si esibì alla presenza di papa Giovanni Paolo II, in occasione del Congresso Eucaristico.

La tomba di Petrucciani al Père Lachaise

 

Colpito alla nascita dall'osteogenesi imperfetta (una malattia genetica conosciuta anche come "Sindrome delle ossa di cristallo"), Petrucciani considerava tale disagio fisico come un vantaggio, che gli permise in gioventù di dedicarsi completamente alla musica tralasciando altre "distrazioni". Sebbene la malattia lo costringesse a ricorrere ad un particolare marchingegno realizzato dal padre e consistente in un parallelogramma articolato per raggiungere i pedali del pianoforte, restano indubbi la sua assoluta bravura, la genialità, la capacità di dominare la tastiera, il suo tocco inconfondibile se non forse irripetibile.

 

Sul fronte personale ebbe tre relazioni significative. Il suo primo matrimonio con la pianista Gilda Buttà finì con un divorzio. Ebbe due figli, uno dei quali ereditò la sua malattia.

 

Morì in seguito a gravi complicazioni polmonari e venne sepolto al cimitero parigino di Père Lachaise accanto alla tomba di Chopin.

Modificato da MDMA

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Avevo letto di lui, un intervista su Vanity fair...

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pensa tu... :lol:

davvero, io sono rimasto impressionato dalla sua storia e, ascoltandolo, dalla sua musica...

non sono neanche un amante del jazz ma lui sembra davvero avere qualcosa in più......

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Ho appena scoperto questo personaggio leggendo di lui nell'ultimo libro di Saviano, lo sto ascoltando per la prima volta e mi sto vergognando della mia ignoranza...

la sua storia è a dir poco affascinante e la sua bravura davvero impressionante...

non so bene che ottenere da sto topic però mi andava di aprirlo...  :D

per chi è appassionato di musica ne consiglio l'ascolto perchè è, secondo me, veramente emozionante....  :)

 

Michel Petrucciani, l'artista con le "ossa di cristallo"

di Roberto Saviano

 

La prima volta che tutte le sue ossa si rompono è il 28 dicembre 1962, ovvero il giorno della sua nascita. Le mani di Michel Petrucciani sono portate per la musica, ma il resto del corpo è fragile, fragilissimo. Osteogenesi imperfetta, meglio conosciuta come “ossa di cristallo”.

 

Il nome è terribilmente chiaro: le ossa ti si rompono come fossero di cristallo. (…) Petrucciani, l’unico pianista europeo mai entrato nelle classifiche jazz americane, non arriva ai pedali, non può aprire le braccia: deve inventarsi un modo di suonare completamente nuovo, impossibile per tutti gli altri pianisti “normali”.

 

Zompetta sul seggiolino e le sue dita sembrano pizzicare direttamente le corde e non che stiano suonando su una tastiera. E il miracolo avviene: il suo limite fisico gli fa superare un limite universale.(…)

 

Il problema alle ossa lo costringe, quando suona a una postura quasi mistica, non perché sia estasiato, ma perché ha bisogno di respirare. Nel ’93, in Umbria, era talmente in affanno mentre suonava che si interrupe e al pubblico che sembrava preoccupato chiese: “State bene?”, sciogliendo così la tensione.

 

Era quello il suo modo di respirare, di suonare, di vivere. Per Michel Petrucciani non c’era nota che non fosse sacrificio ma allo stesso tempo un invito a campare, un invito a vivere a pieno.

 

 

 

 

 

Michel Petrucciani (Orange, 28 dicembre 1962 – New York, 6 gennaio 1999) è stato un pianista francese, fra i più apprezzati di tutti i tempi nel genere jazz.

 

Suo nonno era di Napoli, il padre Antoine Petrucciani, meglio conosciuto come Tony Petrucciani, un rinomato chitarrista jazz, Michel imparò fin da bambino a suonare la batteria e il pianoforte, dedicandosi prima allo studio della musica classica e poi al jazz, nutrendosi della collezione del padre. Si esibì in pubblico per la prima volta all'età di 13 anni e la sua carriera professionale prese avvio già all'età di 15 anni, quando ebbe l'occasione di suonare col batterista e vibrafonista Kenny Clarke (con cui registrò il suo primo album a Parigi).

 

Dopo un tour francese col sassofonista Lee Konitz, nel 1981 si trasferì a Big Sur, in California, dove venne scoperto dal sassofonista Charles Lloyd, che lo fece membro del suo quartetto per tre anni. Quest'ultima collaborazione gli fece guadagnare il prestigioso "Prix d'Excellence".

 

Le sue straordinarie doti musicali e umane gli permisero di lavorare anche con musicisti del calibro di Dizzy Gillespie, Jim Hall, Wayne Shorter, Palle Daniellson, Eliot Zigmund, Eddie Gomez e Steve Gadd.

 

Tra i numerosi riconoscimenti che Michel ha ricevuto durante la sua breve carriera, si possono ricordare: l'ambitissimo "Django Reinhardt Award" e le nomine "miglior musicista jazz europeo" (da parte del Ministero della Cultura Italiano) e Cavaliere della Legione d'Onore a Parigi. Nel 1997 a Bologna, si esibì alla presenza di papa Giovanni Paolo II, in occasione del Congresso Eucaristico.

La tomba di Petrucciani al Père Lachaise

 

Colpito alla nascita dall'osteogenesi imperfetta (una malattia genetica conosciuta anche come "Sindrome delle ossa di cristallo"), Petrucciani considerava tale disagio fisico come un vantaggio, che gli permise in gioventù di dedicarsi completamente alla musica tralasciando altre "distrazioni". Sebbene la malattia lo costringesse a ricorrere ad un particolare marchingegno realizzato dal padre e consistente in un parallelogramma articolato per raggiungere i pedali del pianoforte, restano indubbi la sua assoluta bravura, la genialità, la capacità di dominare la tastiera, il suo tocco inconfondibile se non forse irripetibile.

 

Sul fronte personale ebbe tre relazioni significative. Il suo primo matrimonio con la pianista Gilda Buttà finì con un divorzio. Ebbe due figli, uno dei quali ereditò la sua malattia.

 

Morì in seguito a gravi complicazioni polmonari e venne sepolto al cimitero parigino di Père Lachaise accanto alla tomba di Chopin.

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Ho avuto l'onore di sentirlo a Teramo 16 anni fà!!!Ragazzi che roba!!Era un vero prodigio della natura!!!

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è veramente incredibile vedere un pianista fare queste cose. me ne intendo poco sinceramente di musica jazz da quel che sento ha veramente un suono molto bello e pulito...

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che ne pensi di questa? è la mia preferita di petrucciani

 

 

chiaramente va sentita tutta visto che lui spacia verso il 4 minuto :P

Modificato da JaCkDaN1e

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che ne pensi di questa? è la mia preferita di petrucciani

 

 

chiaramente va sentita tutta visto che lui spacia verso il 4 minuto  :P

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appena esco da lavoro l'ascolto volentieri... :)

 

Petrucciani è un dio ;)

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pensa che io manco sapevo esistesse fino a qualche settimana fa... :(

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Petrucciani è un dio ;)

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Anche se il suo genio rimarrà in eterno:era :( Ragazzi che meraviglia!!Il suo modo accontenta l'orecchio raffinato del jazzista esigente e quello meno tollerante:quel miscelare quasi il be -pop con il free sempre con un virtuosismo originalissimo,ti manda al manicomio!!!Un grande ,grande artista!!! ;);)

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L'interpretazione del brano di Duke Ellington ''Caravan'' è prodigiosa!!!Orca madò!!!Molti di voi che conoscono l'armonia e le scale mi intenderanno meglio!!!E che virtuosismo!!!Sulla pentatonica ce palleggia!!! :paura::paura::paura:

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Non lo conoscevo neanche io e adesso che l'ho ascoltato non capisco come ho fatto fino ad adesso a non ascoltarlo...è meraviglioso

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Non lo conoscevo neanche io e adesso che l'ho ascoltato non capisco come ho fatto fino ad adesso a non ascoltarlo...è meraviglioso

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bella Frisio, sono contento ti abbia fatto questo "effetto"... :)

ecco a cosa serviva sto topic... :lol:

 

L'interpretazione del brano di Duke Ellington ''Caravan'' è prodigiosa!!!Orca madò!!!Molti di voi che conoscono l'armonia e le scale mi intenderanno meglio!!!E che virtuosismo!!!Sulla pentatonica ce palleggia!!! :paura:  :paura:  :paura:

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grandissimo Crazy...

aldilà della tecnica pura, scale pentatoniche e non, a me sembra abbia anche un gusto per la "melodia" che lo rende speciale, aveva un'anima che spesso in molti jazzisti non riesco a trovare...

ammetto che però è impossibile per me separare quello che ascolto quando lo sento suonare dalla sua storia, l'insieme diventa terribilmente emozionante...

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Petrucciani è un pezzo di storia del jazz ormai.....pace all'anima tua la tua freschezza musicale, la tua spontaneità vivranno per sempre!

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Non lo conoscevo neanche io e adesso che l'ho ascoltato non capisco come ho fatto fino ad adesso a non ascoltarlo...è meraviglioso

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bella Frisio, sono contento ti abbia fatto questo "effetto"... :)

ecco a cosa serviva sto topic... :lol:

 

L'interpretazione del brano di Duke Ellington ''Caravan'' è prodigiosa!!!Orca madò!!!Molti di voi che conoscono l'armonia e le scale mi intenderanno meglio!!!E che virtuosismo!!!Sulla pentatonica ce palleggia!!! :paura:  :paura:  :paura:

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grandissimo Crazy...

aldilà della tecnica pura, scale pentatoniche e non, a me sembra abbia anche un gusto per la "melodia" che lo rende speciale, aveva un'anima che spesso in molti jazzisti non riesco a trovare...

ammetto che però è impossibile per me separare quello che ascolto quando lo sento suonare dalla sua storia, l'insieme diventa terribilmente emozionante...

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Esatto!!Infatti ,se ascolti l'inciso di Caravan, che nell'inquadratura schematica del jazz si chiama part-b,si notano tutte le caratteristiche melodiche di un jazz comprensibile ,pulito e raffinato:è strepitoso ,cazzo!!!MdM è uno dei nostri!!! :) Io non sono capace e non ho tempo di aprire certi topic ,altrimenti quì ci passiamo le giornate intere!!Postate altri brani regà!!! :rolleyes:

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Ho avuto il privilegio di assistere a tre suoi concerti (due volte a Merdugia e una a Roma): artista straordinario e sfortunato. Vederlo dal vivo era veramente choccante, per come si muoveva su quel banchetto lunghissimo e per come faceva volare le mani sulla tastiera. Una testimonianza di come la volontà riesca a vincere su (quasi) tutto. Riposa in pace.

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Possiamo dire che è stato un Keith Jarret con l'anima (e certamente anche meno stronzo?).

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Cascatì...ma che si tu e tu fijo sull'avatar?. Che spettacolo!. E' bellissimo, complimenti!.

 

Tornando al topic: Petruccianì è un grandissimo. Di jazz ne so molto poco, ma ho avuto modo di sentirlo diverse volte. Avevo un amico che aveva la sua stessa malattia ed è veramente terribile...

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Petrucciani è un miracolo della natura, la sua storia non ha eguali come la sua musica.

 

Portai anche un omaggio alla sua tomba a Parigi anni orsono, seppellito come da sua richiesta e in omaggio alla sua bravura accanto a Chopin.

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