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Lu Trejo

Noi semo Umbri ,noi, la Storia lo dice

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La Primavera Sacra (Ver Sacrum in latino) era una ricorrenza rituale di origine Umbra, praticata poi da diversi popoli dell'Italia antica.

 

Veniva celebrata in occasione di calamità o momenti difficili, e consisteva nell'offerta agli Dei dei primogeniti nati dal 1° marzo al 1° giugno (o nel caso dei Sabini quelli nati dal 1° marzo al 30 aprile) della seguente primavera.

 

Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini, giunti all'età dell'adolescenza, venivano fatti migrare per formare una nuova comunità, godendo di una "protezione divina"; in questa maniera nasceva un nuovo popolo. La migrazione era guidata da un totem, o animale-guida, del quale si interpretavano i movimenti per trarne auspici e direzione del viaggio.

 

Con il voto della Primavera Sacra nacquero nell'Età del Ferro varie popolazioni italiche.

Tra le più importanti ci sono i Sabini, originati direttamente dagli Umbri, che migrarono verso sud, restando sulla dorsale appenninica; i Piceni, che ebbero come totem il picchio verde, sacro al dio poi identificato dai Romani con Marte. Essi partirono dalla Sabina e, popolarono tutto il territorio compreso dal fiume Foglia al fiume Salino, giungendo quindi a dare unità etnica a tutte le attuali Marche. Per questo motivo lo stemma della regione Marche è il picchio verde.

Con simile voto nacque, sempre dai Sabini, il popolo dei Sanniti, il cui totem fu il toro selvaggio. Dai Sanniti, poi, con una nuova primavera sacra, nacque il popolo dei Lucani, il cui totem fu il lupo.

Come si vede questo rito fu reponsabile del popolamento dell'Italia dell'Età del Ferro e della divisione dell'Italia in regioni.

 

Si può inoltre facilmente evincere che, a seguito dell'istituto del Ver Sacrum, gli Umbri sono da considerarsi la popolazione madre di quasi tutti i popoli pre-romani costituenti l'Italia mediana ad eccezione dei Latini, degli Etruschi e dei Galli Senoni.

 

I racconti mitologici legati alla pratica rituale e le modalità con le quali venivano effettuati i sacrifici sono diversi tra le varie popolazioni

 

Gli Umbri furono un popolo italico che si ritiene giunto in Italia nel II millennio a.C. e che si sovrappose e si sostituì a quelli presenti (in Umbria la presenza dell'uomo è attestata sin dal primo Paleolitico). Parlavano una lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro, l'umbro, scritta con alfabeto proprio di derivazione greco-occidentale[1], non molto dissimile dagli altri alfabeti italici.....giacché l'alfabeto umbro non aveva segni per o, g, d e spesso scriveva p per b .

 

Guardacaso le lettere con cui abbiamo più ''problemi'' :lol:

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l'alfabeto umbro non aveva segni per o, g, d e spesso scriveva p per b .[/i]

 

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A seguito dell'istituzione del Ver Sacrum, si formarono, dopo gli umbri, le prime colonie etrusche dette egnocheus bucchalis , per una strana propensione mascellare che gli storici definivano assimilabile a quella derivante dal mantenimento di uno gnocco in bocca , da cui discendeva un alfabeto che non prevedeva la lettera d

Modificato da bartolelli

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La Primavera Sacra (Ver Sacrum in latino) era una ricorrenza rituale di origine Umbra, praticata poi da diversi popoli dell'Italia antica.

 

Veniva celebrata in occasione di calamità o momenti difficili, e consisteva nell'offerta agli Dei dei primogeniti nati dal 1° marzo al 1° giugno (o nel caso dei Sabini quelli nati dal 1° marzo al 30 aprile) della seguente primavera.

 

Gli animali venivano effettivamente sacrificati, mentre i bambini, giunti all'età dell'adolescenza, venivano fatti migrare per formare una nuova comunità, godendo di una "protezione divina"; in questa maniera nasceva un nuovo popolo. La migrazione era guidata da un totem, o animale-guida, del quale si interpretavano i movimenti per trarne auspici e direzione del viaggio.

 

Con il voto della Primavera Sacra nacquero nell'Età del Ferro varie popolazioni italiche.

Tra le più importanti ci sono i Sabini, originati direttamente dagli Umbri, che migrarono verso sud, restando sulla dorsale appenninica; i Piceni, che ebbero come totem il picchio verde, sacro al dio poi identificato dai Romani con Marte. Essi partirono dalla Sabina e, popolarono tutto il territorio compreso dal fiume Foglia al fiume Salino, giungendo quindi a dare unità etnica a tutte le attuali Marche. Per questo motivo lo stemma della regione Marche è il picchio verde.

Con simile voto nacque, sempre dai Sabini, il popolo dei Sanniti, il cui totem fu il toro selvaggio. Dai Sanniti, poi, con una nuova primavera sacra, nacque il popolo dei Lucani, il cui totem fu il lupo.

Come si vede questo rito fu reponsabile del popolamento dell'Italia dell'Età del Ferro e della divisione dell'Italia in regioni.

 

Si può inoltre facilmente evincere che, a seguito dell'istituto del Ver Sacrum, gli Umbri sono da considerarsi la popolazione madre di quasi tutti i popoli pre-romani costituenti l'Italia mediana ad eccezione dei Latini, degli Etruschi e dei Galli Senoni.

 

I racconti mitologici legati alla pratica rituale e le modalità con le quali venivano effettuati i sacrifici sono diversi tra le varie popolazioni

 

Gli Umbri furono un popolo italico che si ritiene giunto in Italia nel II millennio a.C. e che si sovrappose e si sostituì a quelli presenti (in Umbria la presenza dell'uomo è attestata sin dal primo Paleolitico). Parlavano una lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro, l'umbro, scritta con alfabeto proprio di derivazione greco-occidentale[1], non molto dissimile dagli altri alfabeti italici.....giacché l'alfabeto umbro non aveva segni per o, g, d e spesso scriveva p per b .

 

Guardacaso le lettere con cui abbiamo più ''problemi'' :lol:

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apposta oggi dimo "zittu n'bo....................." :lol:

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l'alfabeto umbro non aveva segni per o, g, d e spesso scriveva p per b .[/i]

 

Guardacaso le lettere con cui abbiamo più ''problemi'' :lol:

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A seguito dell'istituzione del Ver Sacrum, si formarono, dopo gli umbri, le prime colonie etrusche dette egnocheus bucchalis , per una strana propensione mascellare che gli storici definivano assimilabile a quella derivante dal mantenimento di uno gnocco in bocca , da cui discendeva un alfabeto che non prevedeva la lettera d

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SUHUASUAHHUSUHHUSHUSHUSSUHAUHA

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