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Ciacca pescolle

Come tradizione...

Messaggi raccomandati

ogni anno la stessa storia

io non ci vado a guardarli perchè non mi interessano però sono l'unica tradizione cittadina che è ancora viva

 

e c'è tanta gente che su base volontaria ci mette impegno e tempo sopra

io li rispetto e non gli sputo sopra anche se non li seguo

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Che rottura de cojoni!

Ce la faremo ad eliminare sta sfilata de trattori tra un pò de anni??

1760853[/snapback]

 

Scusame tanto, se te sanno 'na rottura de cojioni, il 30 Aprile pijiate sempre un giorno de ferie, lo accoppi al 1° Maggio e passi una par de giorni tranquilli chessò a Capalbio.

Modificato da torquemada

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Partecipato a costruzione e sfilate per una decina d'anni...mi sono sempre divertito un sacco, soprattutto in fase di realizzazione.

Una bella tradizione, certo, ma secondo me ormai asssolutamente obsoleta e destinata a scomparire, prima o poi.

Tra l'altro è fatta dai ternani per i ternani, da fuori Terni davvero non so quanta gente venga a vederli...

In ogni caso adesso come adesso m'hanno davvero stancato...stasera me barrico dentro casa, e considerando che abito a 10 metri da via I maggio me toccherà murà le finestre..

 

 

PS: il centro chiude alle 18

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Il Palazzone

Il Palazzone costruito a partire dal1884 per iniziativa di un

imprenditore belga che operava a Terni, è in Europa uno

dei primi esempi di grande costruzione di alloggi operai.

L'edificio è un imponente blocco che si struttura ”a caserma“

con una corte interna sulla quale si affacciano terrazze.

Costruzione imponente copre una superficie di oltre

37mila m3.

Nel 1922 venne acquistato dalla Società Terni. Per anni

fu luogo di vita e di cultura operaia; poi nel secondo dopoguerra,

seriamente deteriorato, è passato all'Istituto Autonomo

di Case Popolari che ha curato la ristrutturazione

degli alloggi realizzando finiture fondamentali come ascensori,

attrezzature sanitarie moderne e una migliore distribuzione

delle abitazioni. Il progetto ha conservato le

caratteristiche tipologiche ed architettoniche dell'edificio

originario, in particolare la sua corte aperta e le grandi gallerie,

e sono state valorizzate le strutture del piano terra.

L'edificio fa parte della rete dei musei territoriali sulla storia

industriale e accoglie un centro di documentazione sugli

insediamenti abitativi operai.

Prosegue il racconto di Giuseppe Capiato che è uno dei ternani

che dentro i carri di maggio c’è cresciuto. Giuseppe

Capiato così ricorda quegli anni e quegli eventi: «Il Palazzone,

lo stabile di viale Brin 111 che qui vedete in una fotografia

tratta dall’archivio dell’ECT, è stato uno dei primi

e più importanti edifici ad ospitare la classe operaia che si

apprestava a fornire la sua forza lavoro alle costituende Acciaierie.

Questa importante struttura, infatti, è stata edificata

nel 1884, proprio in coincidenza con la fondazione

della fabbrica.

Lo stabile era costituito da quattro piani per ogni ingresso,

uno in viale Brin e l’altro in via del Raggio Vecchio e come

dimora abitativa ospitava cento famiglie. Al piano stradale

erano collocati locali ad uso commerciale e artigianale. Si

trattava di empori di generi alimentari, ortofrutta, macelleria,

merceria, attività di calzolaio, di barbiere, di fornaio e

una bettola.

Possiamo considerarlo un paese di circa cinquecento abitanti

che potevano usufruire di ogni genere di servizio necessario

in quel tempo. In quegli anni e fino alla Seconda

Guerra Mondiale le famiglie erano molto numerose, con

tre o quattro figli. Il Palazzone divenne la sede ideale per

festeggiare il Cantamaggio quando, negli anni Venti, questo

si trasformò da festa agreste a festa cittadina.

Fu il centro della festa fino all’anno 1938, quando il fascismo

la interruppe avendo compreso che il Cantamaggio

rappresentava anche un momento politico in quanto, nella

notte del 30 aprile, si coglieva l’occasione per celebrare il

Primo maggio, festa del lavoro, abolita dal fascismo e trasferita

al 21 aprile.

Il Palazzone, con la sua struttura architettonica, si prestava

magnificamente per accogliere questa festa. Sulle terrazze

che insistevano sul cortile centrale, con travi e assi

Con travi e assi di legno veniva costruito il palco dove per tutta

la sera e fino al mattino si esibivano i componenti dei carri e i

gruppi maggiaioli.

I ballatoi dei piani venivano addobbati accuratamente con

festoni di verde, con lampioncini e simboli. Assumeva un

aspetto magnifico, con i suoi palchetti, tanto da apparire un

teatro. Tutti gli abitanti partecipavano, per un mese, alla costruzione

degli addobbi e delle strutture. In quel periodo

era un cantiere sino al tramonto del 30 aprile quando i lavori

terminavano e gli abitanti, soddisfatti dell’opera compiuta,

potevano ammirare quello splendido miracolo.

Al calar della notte, tutta Terni si riversava lungo il viale

Brin e all’interno del Palazzone per partecipare alla festa.

Venivano distribuiti biscotti, si travasava vino dalle damigiane,

si assisteva alla sfilata dei carri, alle esibizioni canore

e degli orchestrali e si ballava fino all’alba.

Ai carri veniva offerto un caratteristico canestro pieno di

uova, simbolo della fecondità. Era veramente una gioiosa

festa di popolo e in quel momento si dimenticavano - solamente

in quel momento - i problemi del lavoro, delle condizioni

igienico-sanitarie delle abitazioni, la vita grama e la

paura per le guerre in corso e per la minaccia della Seconda

Guerra Mondiale che già si intravedeva all’orizzonte. Ero

appena un bambino ma le immagini di quelle sere mi sono

rimaste impresse bene nella mente. I valori e i contenuti di

questa magica festa li ho assimilati e coltivati sempre, nel

tempo.

Nel ballatoio che fronteggiava il mio appartamento prendevano

posto il Federale, il Podestà, il Prefetto ed altre autorità

dell’epoca: i miei genitori me le indicavano una ad

una».

La tragedia della guerra la misuriamo dalla visione del filmato

che segue tratto da “Girando per Terni cantamaggio

ternano 1945 1959”, con la collaborazione di Giulliana Orsini

Crivelli, di Lorella Giulivi e con le riprese di Grazia

Morace. È un DVD realizzato in coproduzione dal Comune

di Terni, dalla Biblioteca Comunale di Terni e dall’Ente

cantamaggio.

 

 

Come possiamo noi ternani dimenticare questo?

Modificato da Mr. Brightside

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Non li vado a vedere ormai da una quindicina d'anni e oltre, ma ancora ho vivo il ricordo di quando da piccolo i miei mi portavano a vederli e di quanto la cosa mi affascinava con i carri colorati, i palloncini ovunque, le bancarelle coi dolciumi... non vedo perchè mettere fine a una cosa che appartiene alla tradizione popolare ternana da tempo immemore ed è un'occasione di svago per bambini e famiglie. Anche a me stanno "sulle palle" adesso, ma non pretendo che per questo vengano aboliti...

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qualcuno me pò di se lu furgoncino col croccante è già in funzione?

1760918[/snapback]

ci sta ci sta ;)

come da accordi ci vedemo alle 18:30 massimo 19:00 li piazza tacito , il primo che arriva occupa 2 posti sulla tribunetta ,anzi famo 3 almeno stamo larghi

puntuale è <_<

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Abolirli può significare anche rimodernizzare e cambiare l'evento.

Sentire un consigliere comunale che dice: i carri di maggio sono l'evento principale di questa città, dobbiamo sostenerli perchè si riverseranno nelle strade migliaia di persone non corrisponde al vero...

o meglio...li carri de maggio so un evento per gli over 50, sono convinto che piano piano questo evento uscirà dalla cultura dei ternani con il ricambio generazionale ( lo spero ).

Abolirli significa abolire i carri come sono ora e pensare ad un prodotto un pò più vendibile per le persone fuori città e per i ternani stessi!!

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qualcuno me pò di se lu furgoncino col croccante è già in funzione?

1760918[/snapback]

ci sta ci sta ;)

come da accordi ci vedemo alle 18:30 massimo 19:00 li piazza tacito , il primo che arriva occupa 2 posti sulla tribunetta ,anzi famo 3 almeno stamo larghi

puntuale è <_<

1760995[/snapback]

 

ricordete lu segno per terra co lu gesso

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Non li vado a vedere ormai da una quindicina d'anni e oltre, ma ancora ho vivo il ricordo di quando da piccolo i miei mi portavano a vederli e di quanto la cosa mi affascinava con i carri colorati, i palloncini ovunque, le bancarelle coi dolciumi... non vedo perchè mettere fine a una cosa che appartiene alla tradizione popolare ternana da tempo immemore ed è un'occasione di svago per bambini e famiglie. Anche a me stanno "sulle palle" adesso, ma non pretendo che per questo vengano aboliti...

1760986[/snapback]

:quoto:

 

m'hai levato le parole dalla bocca tomas.............

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Non li vado a vedere ormai da una quindicina d'anni e oltre, ma ancora ho vivo il ricordo di quando da piccolo i miei mi portavano a vederli e di quanto la cosa mi affascinava con i carri colorati, i palloncini ovunque, le bancarelle coi dolciumi... non vedo perchè mettere fine a una cosa che appartiene alla tradizione popolare ternana da tempo immemore ed è un'occasione di svago per bambini e famiglie. Anche a me stanno "sulle palle" adesso, ma non pretendo che per questo vengano aboliti...

1760986[/snapback]

:quoto:

 

m'hai levato le parole dalla bocca tomas.............

1761033[/snapback]

è vero, tomas.

 

A me non stanno sulle palle i carri in sè, ma chi gestisce questa cosa così com'è gestita da sempre. Negli anni '50 è un conto, pure negli anni '80, quand'ero ancora regazzino, poteva andar bene così. Ma cazzo, stamo al 2010!!!!!

Ormai le grandi manifestazioni servono, oltre che a divertire e celebrare, a attrarre turismo, far vivere la comunità locale insieme a chi eventualmente viene da fuori (vedi tutte le sagre umbre ormai diventate grandi eventi, non voglio scomodare Perugia, è troppo, ma almeno Spoleto con "vini nel mondo", montefalco, foligno etc.).

Sentire che una grande manifestazione nazionale di vini legata al Cantamaggio, sia stata impedita per timore di perdere in futuro finanziamenti pubblici (coi quali soli, ormai, si regge lu Cantamaggiu) a favore di qualcosa di più moderno, è per inaccettabile.

Chi non si ammoderna mantenendo, per carità, la propria vocazione e le proprie tradizioni, nel 2010, è morto.

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Al calar della notte, tutta Terni si riversava lungo il viale

Brin e all’interno del Palazzone per partecipare alla festa.

Venivano distribuiti biscotti, si travasava vino dalle damigiane,

si assisteva alla sfilata dei carri, alle esibizioni canore

e degli orchestrali e si ballava fino all’alba.

Ai carri veniva offerto un caratteristico canestro pieno di

uova, simbolo della fecondità. Era veramente una gioiosa

festa di popolo e in quel momento si dimenticavano - solamente

in quel momento - i problemi del lavoro, delle condizioni

igienico-sanitarie delle abitazioni, la vita grama e la

paura per le guerre in corso e per la minaccia della Seconda

Guerra Mondiale che già si intravedeva all’orizzonte.

 

 

1760975[/snapback]

 

Ecco io credo che il senso vero del cantamaggio fosse proprio questo, una festa di primavera in un'epoca in cui c'era solo fame e dolore. E ballare e bere fino a mattina fosse un modo per dimenticare.

 

Forse da qui il detto "armetti maggio", perchè dopo le feste, i suoni. i canti, i balli e le bevute stratosferiche belli imbriachi.....tutti a fa l'amore! :lol::lol::rolleyes:

 

Erano altri tempi...ma questa è la nostra tradizione operaia e popolare non ce lo dimentichiamo.

 

Non li vedo da anni pure io, ma la tradizione è tradizione e non va annientata.

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Che vuol dire che il centro chiude?????ehh??????? cioè io non posso tornà a casa?????

1761278[/snapback]

 

Misà che ti dovrai ingegnare cara Mafaldina...non vorrei dì una cazzata ma mesà che via Cavour è proprio off-limits. W lu cantamaggio :lol:

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io nn capisco perchè tutte queste critiche...sono d'accordo con voi se mi dite che anno dopo anno è sempre peggio e nn riesce piùa coinvolge la città come un tempo, ma rispetto le tradizioni ed ogni città ha le sue tradizioni, quest'estate sono andato a Valencia e li a Marzo, c'è las fallas...è una cosa spettacolare...

se mi parlate di disorganizzazzione, disinteresse, poca partecipazione, sono d'accordissimo, ma secondo me le tradizioni vanno amate sempre se fatte bene!

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Abolirli può significare anche rimodernizzare e cambiare l'evento.

Sentire un consigliere comunale che dice: i carri di maggio sono l'evento principale di questa città, dobbiamo sostenerli perchè si riverseranno nelle strade migliaia di persone non corrisponde al vero...

o meglio...li carri de maggio so un evento per gli over 50, sono convinto che piano piano questo evento uscirà dalla cultura dei ternani con il ricambio generazionale ( lo spero ).

Abolirli significa abolire i carri come sono ora e pensare ad un prodotto un pò più vendibile per le persone fuori città e per i ternani stessi!!

1761007[/snapback]

 

 

conosco 30enni a cui piacciono ;)

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Abolirli può significare anche rimodernizzare e cambiare l'evento.

Sentire un consigliere comunale che dice: i carri di maggio sono l'evento principale di questa città, dobbiamo sostenerli perchè si riverseranno nelle strade migliaia di persone non corrisponde al vero...

o meglio...li carri de maggio so un evento per gli over 50, sono convinto che piano piano questo evento uscirà dalla cultura dei ternani con il ricambio generazionale ( lo spero ).

Abolirli significa abolire i carri come sono ora e pensare ad un prodotto un pò più vendibile per le persone fuori città e per i ternani stessi!!

1761007[/snapback]

 

 

conosco 30enni a cui piacciono ;)

1761341[/snapback]

conosco gatti che se leccano il culo ...

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