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tomasso

INCIDENTI E CONTRADDIZIONI

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non so se avete sentito e se è vero...il filtraggio c'è stato dato che ai serbi so state tolte bandiere e megafoni....cioè una sorta de filtraggio ce sarà stata sinnò come facevano :huh:

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io invece ho letto che il filtraggio non c'è stato ma manco pe il cazzo :lol:,in un'intervista sulla gazzetta ad un ultrà serbo se cosi si possono definire cera scritto:nel vostro settore poteva entrare di tutto.......... :ph34r:

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a sostegno della tesi "vacce a ragionà co questi":

 

Ivan Bogdanov, l'hooligan serbo arrestato a Genova, è stato uno dei leader dell'assalto all'ambasciata degli Stati Uniti a Belgrado nel febbraio 2008. Lo scrive il quotidiano 'Blic', che nella sua edizione online snocciola il curriculum del 30enne, uno dei principali membri degli 'Ultra bojs', la frangia più estrema del tifo della Stella Rossa, e componente del movimento '1389'. L'assalto all'ambasciata Usa, organizzato nelle violente proteste per l'indipendenza del Kosovo, secondo 'Blic' spicca accanto ad altre 'gesta'. Bogdanov è stato coinvolto in aggressioni nei confronti di agenti di polizia, tifosi delPartizan Belgrado e del Maribor. Inoltre è stato arrestato per possesso di stupefacentied è stato accusato anche di detenere animali pericolosi senza autorizzazione.

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Un ultras serbo di nome Slobo ha rilasciato una breve intervista a microfoni spenti al tg regionale ligure della Rai in cui afferma che il grosso dell’ “armamento” messo in mostra dalla tifoseria slava ieri sera al Marassi è stato acquistato in loco, a Genova: “Abbiamo acquistato i razzi di segnalazione nei negozi di nautica di via Gramsci, li abbiamo messi nella cintura dei pantaloni sotto la maglia e siamo entrati senza problemi allo stadio“. Il tifoso ha poi cercato di spiegare le motivazioni che hanno indotto i tifosi serbi ad un’azione di disturbo violenta e continua:

 

“Non siamo nazisti, siamo nazionalisti - ha detto ancora Slobo al cronista della Rai - siamo contro l’entrata della Serbia nell’Unione Europea e contro l’indipendenza del Kosovo, per questo abbiamo bruciato la bandiera dell’Albania. Il palcoscenico di Genova era ideale per fare conoscere le nostre motivazioni, che sono tutte politiche. A Belgrado c’è una dittatura - ha aggiunto il tifoso - e là non possiamo manifestare”. “I duri della Stella Rossa erano 50-60 - ha concluso il tifoso -, non trecento come avete detto voi italiani. Se fossimo stati di più avremmo avuto la meglio sui vostri poliziotti che sono molto più piccoli di quelli serbi”. Oltre alle polemiche sull’organizzazione dell’evento e sull’efficacia dell’intelligence serba, resta da chiedersi perché consentire la vendita di simili oggetti a tifosi facilmente individuabili non certo arrivati in Italia per una scampagnata sulla costa ligure .

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ma xche lo fanno parlare e riportano le dichiarazioni di questo ESCREMENTO UMANO?

 

:angry:

 

ormai li giornalisti italiani invece de da voce a problemi reali inseguono ste specie de merde che poi so pure emulate da qualche imbecille ,xche non danno eco agli operai e hai lavoratori e ai giovani che co sta crisi ci stanno li peggio casini?

 

bahha

Modificato da Andrea82

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non so se avete sentito e se è vero...il filtraggio c'è stato dato che ai serbi so state tolte bandiere e megafoni....cioè una sorta de filtraggio ce sarà stata sinnò come facevano :huh:

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io invece ho letto che il filtraggio non c'è stato ma manco pe il cazzo :lol:,in un'intervista sulla gazzetta ad un ultrà serbo se cosi si possono definire cera scritto:nel vostro settore poteva entrare di tutto.......... :ph34r:

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[/quote

maroniiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii???!!!

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una partita a rischio in quel modo la dovevano far giocare o a roma, o  a napoli o palermo o catania.... come già era successo per inglesi e olandesi nei mondiali di italia 90... vedrai che al primo casino li gonfiavano come palloni!!!

1843195[/snapback]

secondo me non avete capito bene de chi state a parlà ... questi non so hooligans , non so ultras , del calcio non gliene fotte una minchia ;)

1843201[/snapback]

queste persone non meglio identificate non sono ANARCHICO INSURREZIONALISTI come qualche fenomeno di turno nei giornali ha dipinto e descritto,ma sono ESTREMISTI DI DESTRA(piu' definiti figli della tigre arkan) che rivendicano l'annessione del KOSOVO alla SERBIA.

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grazie mille ... mica lo sapevo

PS: definilli di destra non è del tutto esatto ...

Modificato da lustronculino

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una partita a rischio in quel modo la dovevano far giocare o a roma, o  a napoli o palermo o catania.... come già era successo per inglesi e olandesi nei mondiali di italia 90... vedrai che al primo casino li gonfiavano come palloni!!!

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secondo me non avete capito bene de chi state a parlà ... questi non so hooligans , non so ultras , del calcio non gliene fotte una minchia ;)

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queste persone non meglio identificate non sono ANARCHICO INSURREZIONALISTI come qualche fenomeno di turno nei giornali ha dipinto e descritto,ma sono ESTREMISTI DI DESTRA(piu' definiti figli della tigre arkan) che rivendicano l'annessione del KOSOVO alla SERBIA.

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grazie mille ... mica lo sapevo

PS: definilli di destra non è del tutto esatto ...

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infatti io neanche li definisco di destra,essere di destra e' tutto meno quello schifo che abbiamo visto martedi' sera..............

 

e tra qualche giorno ci dovrebbe essere a BELGRADO la partita tra STELLA ROSSA e PARTIZAN.............

 

gia' mi immagino tutto................

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io so piu de 10 anni che dico che la guerra per la pace in jugoslavia che l'ITALIA ha svolto in primo piano, secondi solo agli stati uniti e' stata giusta...

1843974[/snapback]

 

Ambé se lo dici tu si sta tutti più tranquilli. Soprattutto D'Alema.

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a me fa ride, soprattutto il primo messaggio e le cazzate iniziali e cmq è una cosa goliardica.

1844352[/snapback]

Boh, io non l'ho interpretata come goliardica. Cioè, alcune cose sembrano palesi prese per il culo, ma altre non sembrano tanto giocose... magari sò io che vedo il marcio! :)

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a me fa ride, soprattutto il primo messaggio e le cazzate iniziali e cmq è una cosa goliardica.

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il primo messaggio era il mio,ciacca non so d'accordo scusame ma la pensiamo diversamente :) forse la mia è piu rabbia come dice scoppea,cmq maroni ospite a porta a porta sts ha detto che c'è stata perquisizione all'ingresso,ma me coioni..... :ph34r:

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Io li avrei presi e li avrei chiusi in un campo di concentramento a spacca' le pietre a pane ed acqua pe' 'na decina de anni!!!!!

 

PS.: Tranquilli, io non comando e non comanderò mai, non so' niciunu. V'è annata bene!!!!!!

:lol::lol::lol::lol::lol:

Modificato da Borgobellooooo!!!

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una partita a rischio in quel modo la dovevano far giocare o a roma, o  a napoli o palermo o catania.... come già era successo per inglesi e olandesi nei mondiali di italia 90... vedrai che al primo casino li gonfiavano come palloni!!!

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secondo me non avete capito bene de chi state a parlà ... questi non so hooligans , non so ultras , del calcio non gliene fotte una minchia ;)

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daccordissimo con te... ma da quelle parti tanto li spanizzi non li potevano fa

1843207[/snapback]

 

non ho letto tutto il topic, quindi forse quello che stò per scrivere è già stato fatto notare da un altro utente; questi qui hanno fatto la guerra, gli ultras della stella rossa erano le milizie di arkan, questi oltre ad aver fatto cose che se ce le raccontano non ci faranno dormire la notte, conosceranno 50 modi de ammazzatte a mani nude. detto questo, li vuoi far giocare a napoli, catania, palermo perchè pensi che li spaventano gli ultras locali? o la polizia?

 

senza polemica, ovviamente.

1843910[/snapback]

 

:quoto:

 

e aggiungo..una volta lessi un'intervista ad un ultras della Dinamo Zagabria..

un croato che come questi aveva fatto la guerra...diceva che avevano il cervello talmente fuso dai ricordi di guerra che quando facevano gli scontri allo stadio non si rendevano nemmeno conto...

 

di seguito posto un dossier su come vivevano e vivono tutt'ora il calcio da quelle parti...

parla dell'incontro tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa Belgrado( da notare come il capo ultras della Stella Rossa Belgrado era il tristemente famoso Zeljko Raznatovic, divenuto poi durante la guerra il "Comandante Arkan"

 

DOSSIER: L’imminente catastrofe.

Dieci anni fa Dinamo Zagabria contro lo Stella Rossa Belgrado

 

Faceva un gran caldo a Zagabria quel 13 maggio 1990. Non per le condizioni climatiche, considerata la tenue primavera balcanica, ma per la tensione elettrica che attraversava la città. Nel primo pomeriggio era in programma la ‘grande classica’ del campionato jugoslavo: Dinamo Zagabria – Stella Rossa Belgrado. I tifosi si dirigono verso lo stadio, facce tese, tra uno spiegamento di poliziotti impressionante.

 

 

Simboli e nazionalismi. Il 13 maggio 1990 è uno di quei giorni obliqui, dove i contorni si sfumano, e una partita di calcio smette di essere importante solo per la classifica. Il maresciallo Tito, che con le buone o con le cattive aveva costruito la Jugoslavia unita dopo la Seconda Guerra mondiale, era morto da dieci anni esatti. Le repubbliche federate erano scosse da fermenti nazionalisti e le squadre simbolo delle capitali di Croazia e Serbia, quel giorno, rappresentavano molto di più della rivalità calcistica per i tifosi sugli spalti dello stadio Maksimir. Certo tra i Bad Blue Boys (nome ispirato a un film del 1983 con Sean Penn), gli ultras della Dinamo, e i Delijie (eroi), quelli della Stella Rossa, non correva buon sangue. Solo che tutto, in quel periodo, prendeva un sapore differente, come aveva dimostrato la partita Partizan Belgrado – Dinamo Zagabria del 19 marzo 1989. La Dinamo vinse a Belgrado e, prima allo stadio, poi lungo le strade che riportavano i tifosi alla stazione, erano volate parole grosse. Parole intrise di odio e nazionalismo. In Croazia, il 7 maggio 1990, si erano tenute le prime elezioni libere del dopoguerra e la vittoria era andata ai nazionalisti guidati da Tudjman. Il calcio è uno specchio della società e la partita, pochi giorni dopo il voto, diventa un’occasione per i tifosi croati di dare sfogo alle loro ambizioni indipendentiste contro il simbolo calcistico di Belgado: la Stella Rossa. Il capo degli ultras belgradesi è un certo Zeljko Raznatovic. Un poco di buono che alla testa dei suoi fedelissimi, che ama chiamare Tigri, parte alla volta di Zagabria. Solo dopo diventerà noto in tutto il mondo con il suo nome di battaglia: il comandante Arkan.

 

Le tigri di Arkan. Questo gentiluomo, finito assassinato a Belgrado nel 2000, in un’intervista rilasciata nel 1994, ricorda così quel giorno: ”Avevo previsto la guerra proprio dopo quella partita a Zagabria”. Forse perché era parte lui stesso del meccanismo micidiale, nutrito di falsi sentimenti patriottici e di interessi illegali, che si scatenò nella ex Jugoslavia all’inizio degli anni Novanta. Fatto sta che Arkan e i suoi prima devastarono il treno per Zagabria, poi fecero a pezzi tutto quello che trovarono sulla strada per lo stadio. Nell’impianto i tifosi della Dinamo li attendono con cori violenti e offese anti serbe.

Un clima che, purtroppo, è visibile in tanti stadi del mondo. Ma quel giorno, a Zagabria, i sentimenti in campo erano facili da strumentalizzare. Lo speaker non ha ancora finito di leggere le formazioni che i tifosi serbi, al comando del loro ‘eroe’, sfondano le recinzioni e si avventano su tutto quello che riescono a distruggere nello stadio. I Bad Boys non si fanno pregare e attaccano. La polizia federale, la milicija, non sa che pesci pigliare. Cominciano i corpo a corpo in mezzo al campo, tra i tifosi compaiono anche alcuni giocatori. Uno di loro è Zvonimir Boban. Anche se ha solo 21 anni è il capitano della Dinamo, la stella, che davanti a lui ha una brillante carriera in Italia. Prima, però, si butta nella mischia. I tifosi della Dinamo sfondano le recinzioni e si lanciano verso la curva opposta, i poliziotti tentano di evitare un massacro manganellando tutto quello che passa loro davanti.

 

Follia collettiva. Compreso Boban. ”Non ci vidi più. Mi avventai su un poliziotto e gli gridai: “Vergognatevi. State massacrando i bambini.” – raccontò il giocatore, chiamato Zorro dai suoi fans – Lui mi colpì due volte urlando: “Brutto figlio di puttana. Sei come tutti gli altri!” A quel punto ebbi una reazione d’istinto. Gli fratturai la mascella con una ginocchiata”. Alla fine la calma tornò allo stadio, con un bilancio di più di cento feriti. Che le cose fossero oblique, quel 13 maggio 1990, se ne resero conto tutti il giorno dopo, leggendo la stampa croata e serba. Tutti i media parlarono solo di teppisti allo stadio, ma era evidente la strumentalizzazione che avveniva ormai in tutta la Jugoslavia da parte dei circoli nazionalisti. Non a caso all’inizio del campionato successivo, il 26 settembre 1990, prima giornata dell’ultimo torneo della Jugoslavia unita, la partita Partizan Belgrado – Dinamo Zagabria degenerò. Il Partizan andò in vantaggio per due reti a zero, i tifosi della Dinamo irruppero in campo e inscenarono una manifestazione per chiedere la nascita della Federazione croata di calcio. Armati di spranghe, riuscirono ad ammainare la bandiera jugoslava allo stadio, sostituendola con quella croata. Il 25 giugno 1991 Slovenia e Croazia dichiararono la loro indipendenza, innescando un conflitto sanguinoso che portò alla scomparsa della ex-Jugoslavia. Gli incidenti del 13 maggio 1990 divennero un simbolo, tanto che alcuni ritennero di buon gusto ergere un monumento di fronte allo stadi di Zagabria con una targa che recitava: ”Ai sostenitori della squadra che su questo terreno iniziarono la guerra contro la Serbia il 13 maggio 1990”. Gli stessi che presero la foto di Boban che sfascia la mascella al poliziotto come il simbolo della rivolta croata. Nessuno di loro si è mai premurato di sapere chi fosse quel poliziotto. Avrebbe scoperto che era un ragazzo bosniaco e musulmano. Intervistato anni dopo, ha dichiarato di perdonare Boban per il suo gesto, perché quelli erano giorni dove le persone parevano cieche.

 

 

fonte: Peacereporter

1843915[/snapback]

 

mi autoquoto aggiungendo questo video..

in pratica la guerra nei Balcani comincia qui...

 

http://www.youtube.com/watch?v=uXr1Z-MiApo&sns=fb

 

nel secondo video invece si vede il futuro calciatore del Milan Zvonimir Boban dare un calcio e fratturare la mandibola a un poliziotto...sempre quel giorno..

 

Modificato da l'emigrante

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una partita a rischio in quel modo la dovevano far giocare o a roma, o  a napoli o palermo o catania.... come già era successo per inglesi e olandesi nei mondiali di italia 90... vedrai che al primo casino li gonfiavano come palloni!!!

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secondo me non avete capito bene de chi state a parlà ... questi non so hooligans , non so ultras , del calcio non gliene fotte una minchia ;)

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daccordissimo con te... ma da quelle parti tanto li spanizzi non li potevano fa

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non ho letto tutto il topic, quindi forse quello che stò per scrivere è già stato fatto notare da un altro utente; questi qui hanno fatto la guerra, gli ultras della stella rossa erano le milizie di arkan, questi oltre ad aver fatto cose che se ce le raccontano non ci faranno dormire la notte, conosceranno 50 modi de ammazzatte a mani nude. detto questo, li vuoi far giocare a napoli, catania, palermo perchè pensi che li spaventano gli ultras locali? o la polizia?

 

senza polemica, ovviamente.

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:quoto:

 

e aggiungo..una volta lessi un'intervista ad un ultras della Dinamo Zagabria..

un croato che come questi aveva fatto la guerra...diceva che avevano il cervello talmente fuso dai ricordi di guerra che quando facevano gli scontri allo stadio non si rendevano nemmeno conto...

 

di seguito posto un dossier su come vivevano e vivono tutt'ora il calcio da quelle parti...

parla dell'incontro tra Dinamo Zagabria e Stella Rossa Belgrado( da notare come il capo ultras della Stella Rossa Belgrado era il tristemente famoso Zeljko Raznatovic, divenuto poi durante la guerra il "Comandante Arkan"

 

DOSSIER: L’imminente catastrofe.

Dieci anni fa Dinamo Zagabria contro lo Stella Rossa Belgrado

 

Faceva un gran caldo a Zagabria quel 13 maggio 1990. Non per le condizioni climatiche, considerata la tenue primavera balcanica, ma per la tensione elettrica che attraversava la città. Nel primo pomeriggio era in programma la ‘grande classica’ del campionato jugoslavo: Dinamo Zagabria – Stella Rossa Belgrado. I tifosi si dirigono verso lo stadio, facce tese, tra uno spiegamento di poliziotti impressionante.

 

 

Simboli e nazionalismi. Il 13 maggio 1990 è uno di quei giorni obliqui, dove i contorni si sfumano, e una partita di calcio smette di essere importante solo per la classifica. Il maresciallo Tito, che con le buone o con le cattive aveva costruito la Jugoslavia unita dopo la Seconda Guerra mondiale, era morto da dieci anni esatti. Le repubbliche federate erano scosse da fermenti nazionalisti e le squadre simbolo delle capitali di Croazia e Serbia, quel giorno, rappresentavano molto di più della rivalità calcistica per i tifosi sugli spalti dello stadio Maksimir. Certo tra i Bad Blue Boys (nome ispirato a un film del 1983 con Sean Penn), gli ultras della Dinamo, e i Delijie (eroi), quelli della Stella Rossa, non correva buon sangue. Solo che tutto, in quel periodo, prendeva un sapore differente, come aveva dimostrato la partita Partizan Belgrado – Dinamo Zagabria del 19 marzo 1989. La Dinamo vinse a Belgrado e, prima allo stadio, poi lungo le strade che riportavano i tifosi alla stazione, erano volate parole grosse. Parole intrise di odio e nazionalismo. In Croazia, il 7 maggio 1990, si erano tenute le prime elezioni libere del dopoguerra e la vittoria era andata ai nazionalisti guidati da Tudjman. Il calcio è uno specchio della società e la partita, pochi giorni dopo il voto, diventa un’occasione per i tifosi croati di dare sfogo alle loro ambizioni indipendentiste contro il simbolo calcistico di Belgado: la Stella Rossa. Il capo degli ultras belgradesi è un certo Zeljko Raznatovic. Un poco di buono che alla testa dei suoi fedelissimi, che ama chiamare Tigri, parte alla volta di Zagabria. Solo dopo diventerà noto in tutto il mondo con il suo nome di battaglia: il comandante Arkan.

 

Le tigri di Arkan. Questo gentiluomo, finito assassinato a Belgrado nel 2000, in un’intervista rilasciata nel 1994, ricorda così quel giorno: ”Avevo previsto la guerra proprio dopo quella partita a Zagabria”. Forse perché era parte lui stesso del meccanismo micidiale, nutrito di falsi sentimenti patriottici e di interessi illegali, che si scatenò nella ex Jugoslavia all’inizio degli anni Novanta. Fatto sta che Arkan e i suoi prima devastarono il treno per Zagabria, poi fecero a pezzi tutto quello che trovarono sulla strada per lo stadio. Nell’impianto i tifosi della Dinamo li attendono con cori violenti e offese anti serbe.

Un clima che, purtroppo, è visibile in tanti stadi del mondo. Ma quel giorno, a Zagabria, i sentimenti in campo erano facili da strumentalizzare. Lo speaker non ha ancora finito di leggere le formazioni che i tifosi serbi, al comando del loro ‘eroe’, sfondano le recinzioni e si avventano su tutto quello che riescono a distruggere nello stadio. I Bad Boys non si fanno pregare e attaccano. La polizia federale, la milicija, non sa che pesci pigliare. Cominciano i corpo a corpo in mezzo al campo, tra i tifosi compaiono anche alcuni giocatori. Uno di loro è Zvonimir Boban. Anche se ha solo 21 anni è il capitano della Dinamo, la stella, che davanti a lui ha una brillante carriera in Italia. Prima, però, si butta nella mischia. I tifosi della Dinamo sfondano le recinzioni e si lanciano verso la curva opposta, i poliziotti tentano di evitare un massacro manganellando tutto quello che passa loro davanti.

 

Follia collettiva. Compreso Boban. ”Non ci vidi più. Mi avventai su un poliziotto e gli gridai: “Vergognatevi. State massacrando i bambini.” – raccontò il giocatore, chiamato Zorro dai suoi fans – Lui mi colpì due volte urlando: “Brutto figlio di puttana. Sei come tutti gli altri!” A quel punto ebbi una reazione d’istinto. Gli fratturai la mascella con una ginocchiata”. Alla fine la calma tornò allo stadio, con un bilancio di più di cento feriti. Che le cose fossero oblique, quel 13 maggio 1990, se ne resero conto tutti il giorno dopo, leggendo la stampa croata e serba. Tutti i media parlarono solo di teppisti allo stadio, ma era evidente la strumentalizzazione che avveniva ormai in tutta la Jugoslavia da parte dei circoli nazionalisti. Non a caso all’inizio del campionato successivo, il 26 settembre 1990, prima giornata dell’ultimo torneo della Jugoslavia unita, la partita Partizan Belgrado – Dinamo Zagabria degenerò. Il Partizan andò in vantaggio per due reti a zero, i tifosi della Dinamo irruppero in campo e inscenarono una manifestazione per chiedere la nascita della Federazione croata di calcio. Armati di spranghe, riuscirono ad ammainare la bandiera jugoslava allo stadio, sostituendola con quella croata. Il 25 giugno 1991 Slovenia e Croazia dichiararono la loro indipendenza, innescando un conflitto sanguinoso che portò alla scomparsa della ex-Jugoslavia. Gli incidenti del 13 maggio 1990 divennero un simbolo, tanto che alcuni ritennero di buon gusto ergere un monumento di fronte allo stadi di Zagabria con una targa che recitava: ”Ai sostenitori della squadra che su questo terreno iniziarono la guerra contro la Serbia il 13 maggio 1990”. Gli stessi che presero la foto di Boban che sfascia la mascella al poliziotto come il simbolo della rivolta croata. Nessuno di loro si è mai premurato di sapere chi fosse quel poliziotto. Avrebbe scoperto che era un ragazzo bosniaco e musulmano. Intervistato anni dopo, ha dichiarato di perdonare Boban per il suo gesto, perché quelli erano giorni dove le persone parevano cieche.

 

 

fonte: Peacereporter

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mi autoquoto aggiungendo questo video..

in pratica la guerra nei Balcani comincia qui...

 

http://www.youtube.com/watch?v=uXr1Z-MiApo&sns=fb

 

nel secondo video invece si vede il futuro calciatore del Milan Zvonimir Boban dare un calcio e fratturare la mandibola a un poliziotto...sempre quel giorno..

 

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mamma mia... che botte... comunque grande zorro!!!

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mò se uno manifesta un'idea che và diametralmente in senso contrario alla massa NON ESISTE che debba subire un processo mediatico o essere preso a paraculate così tanto per passà dù ore.

I serbi erano spinti da motivazioni ideologiche proprie che possono o non possono essere condivise...(ed il link dell'utente scuretto ne è in parte la prova)....il problema e la responsabilità è di chi sapendo a cosa si andava incontro ha permesso tutto questo....ergo visti  i precedenti non li dovevi far venire.............inoltre chi ha permesso il caos pomeridiano a genova come se nulla fosse dà per premio ai responsabili l'accesso allo stadio senza perquisizione....e non dimo cazzate che ai tornelli non potevi....il prefiltraggio se volevi lo facevi in maniera diversa.

...poi basta essese mossi che volta dalla conca per aver visto come anche un temibile tappo di plastica è considerata un'arma di distruzione di massa e te la levano....è bastato uscì che volta da terni per vedè come se te vojono perquisì entri 15 minuti oltre l'inizio della partita ;)  ;)

in conclusione quanto visto ieri sera i lungimiranti strateghi dell'ordine tesserato potevano anche gestirlo in maniera oculata a monte dell'evento.......poi sulle motivazioni serbe si possono dire tutte le storie e fasse i cinema che ce pare ....ma tanto se uno non se trova co qualcuno che je sgancia le bombe in testa avoja a chiacchierà.

E' un'opinione mia e tale rimane....se a qualcuno nun je stà bene chiccosa me lo pò tranquillamente dire senza problemi ;)  ;)

1843596[/snapback]

:clap::clap::clap:

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Dico anche io la mia.

Innanzi tutto la colpa, a mio modo di vedere, è al 80% Serba, il resto Italiana.

Tutti sapevano che quei delinquenti (chi li definisce tifosi non sa di cosa parla) venivano al Marassi solo per fare disastri.

Te, Federazione Serba, non cerchi di fermarli, ma mandi una comunicazione alla polizia italiana dicendogli che stanno per arrivare dei tifosi un pò turbolenti? Te ne si lavata le mani manco fossi Ponzio Pilato.

Piuttosto che scatenare la guerra da subito in casa, hai preferito che la patata bollente ce la pelassimo noi. Ma che te credi che c'avemo le sveglie al collo? Ma che ce volete mette a divedè che Cristo è morto de freddo ed era padrone delle legna?

Ma annatevela a pijà in culo, brutti Stronzi.

Mo, vuoi pure che si ripeta la partita? Roba da cecassene.

Dopo la cattura e la conferma di arresto, quel mastino tatuato sta scusandosi in tutte le lingue conosciute...anche te come la tua Federazione di merda: sta zitto, ce fai più bella figura.

Ma il massimo, e ve giuro che me ce viene tra lu piagne e lu ride, sono le affermazioni della madre del bisonte!!!!!!!!!!!

"E' un fijo d'oro!"... "E' stato mal interpretato"..."Affettuoso e rispettoso del prossimo"...

Me pare da vedello, dentro a casa della mammina, con le magliette col teschio, tutto tatuato, mentre la mamma gli stira il passamontagna...lo immagino mentre se prepara per la trasferta e nello zainetto mette tronchesine, petardi, fumogeni, passamontagna... e la mammina gli prepara il panino con la bottiglietta dell'acqua, ma senza tappo sennò non la fanno passare al controllo...

Un altra deficente che se stava zitta, tutti L'avrebbero compatita perchè disgraziata ad avere un figlio così e non l'avrebbero compatita perchè è una povera cerebrolesa.

Ed ora le magagne nostre:

Non eravamo preparati a subire un attacco come questo.

200 delinquenti assetati di demolizione, cresciuti tra il post guerra civile e la fame non li fermi con un paio di dozzine di celerini... forse avrebbe avuto difficoltà pure l'esercito a gestire sti guerriglieri. Non sarebbero dovuti partire da Belgrado, non sarebbero dovuti entrare allo stadio, non sarebbero dovuti più uscire....

Ora...

La Federazione serba vuole rigiocare la partita..

Io spero, ma vivamente lo spero, che la nostra Federazione non si cali di nuovo le mutande al cospetto di quella merda di Blatter...

Blatter...porco dio, ancora Blatter...

Già con Zidane che da una testata a Materazzi e si becca la squalifica sia lui che Materazzi... mai visto che per un atto di reazione ci rimette pure chi ha beccato il fallo... Però non vuole la moviola in campo perchè va contro lo spirito del gioco...

Poi non ci da la coppa del mondo perchè non ce la siamo meritata, secondo lui...

Ultima affermazione, che se la partita si faceva in Inghilterra, tutto questo non sarebbe accaduto....chissà, forse perchè la trasferta in pulmann sarebbe durata 2 giorni? Perchè se avessero usato l'aereo manco sarebbero stati imbarcati e meno che mai avrebbero passato il check-in? Figurati se sarebbero poi usciti da Hithrow, l'aereoporto londinese...

Ma Blatter non crepa mai? ma ancora non gli hanno azzeccato il dopaggio dei psicofarmaci? Mai conosciuta persona che ha bisogno di un pompino più di lui.

Per me fa coppia fissa con quel feticista nazista dell'ex presidente della FIA...Mosley per chi non ha capito.

Me sa che ho detto tutto... ci tenevo a far vedere il mio punto di vista. ;)

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Dovrebbero vietare le partite internazionali e nazionali alle squadre serbe per almeno un anno come fecero per quelle inglesi dopo la tragedia dell'Heysel, ma sono sicuro che non basterebbe.

Poi volevo dire a chi ha detto che a Marassi si è sfiorata una tragedia del tipo belga che si dovrebbe vergognare perchè lo stadio dove si svolse quella tragica finale non aveva niente a che vedere, a livello di sicurezza,con la struttura di Marassi attuale e poi a livello d'ordine pubblico l'Italia dovrebbe essere piu' avanti e che in quella maledetta sera la polizia intervenne in massa quando i morti per terra già c'erano.

L'unica cosa che non è cambiata da allora è che la polizia ha permesso l'ingresso di chiunque e con qualsiasi oggetto atto ad offendere.

 

Parlo perchè ho vissuto, da spettatore a Bruxelles, quella tragedia.

Modificato da pedro

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Ma il massimo, e ve giuro che me ce viene tra lu piagne e lu ride, sono le affermazioni della madre del bisonte!!!!!!!!!!!

"E' un fijo d'oro!"... "E' stato mal interpretato"..."Affettuoso e rispettoso del prossimo"...

Me pare da vedello, dentro a casa della mammina, con le magliette col teschio, tutto tatuato, mentre la mamma gli stira il passamontagna...lo immagino  mentre se prepara per la trasferta e nello zainetto mette tronchesine, petardi, fumogeni, passamontagna... e la mammina gli prepara il panino con la bottiglietta dell'acqua, ma senza tappo sennò non la fanno passare al controllo...

Un altra deficente che se stava zitta, tutti L'avrebbero compatita perchè disgraziata ad avere un figlio così e non l'avrebbero compatita perchè è una povera cerebrolesa.

 

 

:rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl: :rotfl:

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Ma il massimo, e ve giuro che me ce viene tra lu piagne e lu ride, sono le affermazioni della madre del bisonte!!!!!!!!!!!

"E' un fijo d'oro!"... "E' stato mal interpretato"..."Affettuoso e rispettoso del prossimo"...

Me pare da vedello, dentro a casa della mammina, con le magliette col teschio, tutto tatuato, mentre la mamma gli stira il passamontagna...lo immagino  mentre se prepara per la trasferta e nello zainetto mette tronchesine, petardi, fumogeni, passamontagna... e la mammina gli prepara il panino con la bottiglietta dell'acqua, ma senza tappo sennò non la fanno passare al controllo...

Un altra deficente che se stava zitta, tutti L'avrebbero compatita perchè disgraziata ad avere un figlio così e non l'avrebbero compatita perchè è una povera cerebrolesa.

 

 

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Soldi ad aggressori portiere Stojkovic

Stampa serba, 500 euro ciascuno a 30 ultra' della Stella Rossa

 

(ANSA)-BELGRADO, 16 OTT- Potenti uomini d'affari serbi avrebbero dato un compenso di 15 mila euro agli hooligans che martedi' hanno aggredito Vladimir Stojkovic. Lo scrive il quotidiano di Belgrado 'Alo''. Secondo il giornale, 30 ultra' della Stella Rossa avrebbero ottenuto 500 euro a testa da almeno quattro businessmen legati al mondo del calcio e insoddisfatti della situazione generale del calcio serbo e della Federcalcio nazionale. Intanto Stojkovic ha giocato ieri con il Partizan che ha battuto lo Smeredevo 5-3.

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Clamoroso: Ivan il terribile già fuori tra 14 giorni?

 

Scarcerato in due settimane. Potrebbe essere questa la conclusione sorprendente della storia di Ivan il Terribile.

 

Le ipotesi di reato di Bogdanov vanno da danneggiamento aggravato a resistenza a pubblico ufficiale. La pena prevista va da 1 a 4 anni. Eppure diverse attenuanti previste in Italia permetterebbero all'ultrà serbo di tornare a casa fra sette giorni. Prima fra tutte, la legge 62 del codice penale, che riconosce un attenuante per chi agisce coinvolto in un tumulto pubblico. Essendo incensurato in Italia, Ivan potrà godere di questo e di altri privilegi. Come lo sconto di un terzo della pena applicando il patteggiamento. Si passerebbe così a 2 anni di pena. Inoltre in Italia, per extracomunitari con condanne fino a 2 anni, è prevista l'espulsione. Ciò significa che Ivan potrebbe tornare da sua madre in Serbia già la prossima settimana. Con l'unica condanna di non poter mettere più piede in Italia. E intanto l'Uefa, in base all'articolo 14 del regolamento disciplinare, riflette se infliggere una multa e un turno di squalifica all'Italia. Il rischio è di giocare un gara a porte chiuse o in campo neutro. Una beffa per il nostro Paese, che in immagine internazionale e credibilità ha perso ben più di Ivan il terribile.

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Italia-Serbia: procura Uefa chiede 3-0

Tra le richieste anche tre partite a porte chiuse per i serbi

 

(ANSA) - NYON, 20 OTT - Vittoria a tavolino (3-0) per gli azzurri e 3 partite casalinghe a porte chiuse per la Serbia. E inoltre l'esclusione con la condizionale per i prossimi 2 anni dall'Europeo. Due gare a porte chiuse, sempre con la condizionale, per l'Italia. Sono le richieste alla Disciplinare Uefa del procuratore della confederazione europea del calcio, Jean-Samuel Leuba, per la gara tra Italia-Serbia sospesa il 12 ottobre a Genova. Le sanzioni con condizionale diventano effettive se si ripetono gli incidenti.

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Italia-Serbia: procura Uefa chiede 3-0

Tra le richieste anche tre partite a porte chiuse per i serbi

 

(ANSA) - NYON, 20 OTT - Vittoria a tavolino (3-0) per gli azzurri e 3 partite casalinghe a porte chiuse per la Serbia. E inoltre l'esclusione con la condizionale per i prossimi 2 anni dall'Europeo. Due gare a porte chiuse, sempre con la condizionale, per l'Italia. Sono le richieste alla Disciplinare Uefa del procuratore della confederazione europea del calcio, Jean-Samuel Leuba, per la gara tra Italia-Serbia sospesa il 12 ottobre a Genova. Le sanzioni con condizionale diventano effettive se si ripetono gli incidenti.

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SE NON SBAGLIO NELLA RICHIESTA FATTA NON VIENE RICHIESTA NESSUNA MULTA PER LA FEDERAZIONE SERBA.

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Uefa: Italia-Serbia 3-0 a tavolino

Per gli azzurri un match a porte chiuse con la condizionale

29 ottobre, 15:32

 

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Guarda la foto1 di 1 (ANSA)-NYON, 29 OTT- Tre a zero a tavolino per l'Italia, due gare a porte chiuse per la Serbia di cui una con la condizionale; e una gara da disputare a porte chiuse anche per l'Italia, ma con sospensione condizionale della pena. Lo ha deciso la Disciplinare Uefa dopo la sospensione a Genova di Italia-Serbia (12 ottobre). Inflitte anche multe di 120mila euro alla Serbia e di 100mila all'Italia, e niente biglietti ai tifosi serbi per le trasferte all'estero. Serbia-Italia (07-10-2011) si giochera' a porte aperte.

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Non è giusto secondo me che l'Italia debba pagare una multa

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perchè? di chi e' la colpa se quelli sono entrati con sassi, pinze, fumogeni ecc? la loro o di chi non ha controllato?

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Non è giusto secondo me che l'Italia debba pagare una multa

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perchè? di chi e' la colpa se quelli sono entrati con sassi, pinze, fumogeni ecc? la loro o di chi non ha controllato?

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quindi è giusto entrare allo stadio con i sassi? :huh:

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Non è giusto secondo me che l'Italia debba pagare una multa

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perchè? di chi e' la colpa se quelli sono entrati con sassi, pinze, fumogeni ecc? la loro o di chi non ha controllato?

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quindi è giusto entrare allo stadio con i sassi? :huh:

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e' chiaro che quello che hanno fatto e' sbagliato, ma se queste persone stanno fuori di testa e vogliono distruggere uno stadio, non ci dovrebbero essere dei controlli preventivi almeno?

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