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callea

Steve Jobs è morto

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CUPERTINO

Apple, ansia per Steve Jobs

ancora a riposo per malattia

Il CdA dell'azienda ha concesso una pausa malattia all'amministratore delegato, che continuerà ad essere coinvolto nelle* decisioni strategiche dell'azienda. Al suo posto il direttore operativo Tim Cook, già al comando durante la precedente assenza

SAN FRANCISCO - Steve Jobs, il fondatore e attuale amministratore delegato di Apple, sta di nuovo male e ha annunciato che prenderà una pausa dal lavoro ("per concentrarmi sulla mia salute"). Lo ha fatto sapere con una mail ai dipendenti sottolineando che continuerà "come amministratore delegato a essere coinvolto nelle principali scelte strategiche per la compagnia". Jobs ha spiegato di aver affidato al direttore operativo Tim Cook "il ruolo di responsabile della gestione quotidiana di Apple" durante la sua assenza". Dopo la diffusione della notizia, sulla piazza di Francoforte le azioni di Apple sono calate del 6,8 per cento, a 242,48 euro. A Wall Street l'effetto si vedrà domani: oggi la borsa di New York è chiusa per festività, ma lo scorso venerdì le azioni della casa di Cupertino avevano chiuso a un nuovo massimo storico, a 348,48 dollari, con un guadagno nell'anno del 69,2 per cento.

 

Jobs, che si era già assentato per sei mesi da gennaio a giugno del 2009 per subire un trapianto al fegato 1 per curare un tumore al pancreas, ha assicurato di "avere la più completa fiducia in Tim (Cook, che aveva già diretto la società durante la sua essenza) e nel resto dei dirigenti che faranno un grande lavoro per i piani eccitanti che abbiamo per il 2011. Amo Apple così tanto che spero di tornare il prima possibile. Nel mentre la mia famiglia ed io apprezzeremo profondamente se sarà rispettata la nostra privacy".

 

:( Speriamo bene.

 

Apple e Steve Jobs sono la stessa cosa.

In bocca al lupo Steve!

 

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Quello che trovo estremamente preoccupante è che stavolta (a differenza del 2009) non ha dato un termine alla sua assenza, non ha fatto alcun riferimento al suo ritorno.

E questa cosa mi mette un po' di ansia.

 

Tim Cook sarà all'altezza?

 

Forse... ma la sensazione è che nessuno potrà mai eguagliare il genio e la filosofia di Steve Jobs, l'uomo che inventa le idee...

 

Non mollare Steve!!

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http://www.corriere.it/cronache/11_febbrai...7f0f3f2af.shtml

 

Sei settimane di vita? :huh:

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Purtroppo il male da cui è stato colpito anni fa difficilmente lascia scampo.

 

Il fatto che possa salutarci oggi, domani o tra 10 anni è un sentore che tutti abbiamo avuto e tutti abbiamo cercato di non pensarci.

Inutile nasconderlo, lui non si è mai ripreso, la sua magrezza lo testimonia.

 

Quello che mi lascia amarezza è la mancanza di rispetto per la persona di certa stampa americana.

 

Dietro a questa notizia potrebbe rivelarsi la pura verità oppure una semplice speculazione finanziaria.

 

:(

Modificato da callea

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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che hanno magnato !?

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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1896181[/snapback]

Obama abita in california?

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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che hanno magnato !?

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o chi?

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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Obama abita in california?

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"A casa" deve essere inteso in senso figurato.

 

Deve essere inteso come: "ospite di Obama".

 

.Ciaps

Modificato da callea

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Ieri sera Steve Jobs è andato a cena a casa di Obama.

 

È una notizia un po' più rassicurante di quella precedente.

 

.Ciaps

 

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Obama abita in california?

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"A casa" deve essere inteso in senso figurato.

 

Deve essere inteso come: "ospite di Obama".

 

.Ciaps

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Nope.

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Purtroppo è arrivato il momento dell'addio.

Steve Jobs si dimette da CEO dell'azienda.

Il suo successore è Tim Cook.

 

Riporto un articolo molto bello preso da Macitynet.

 

L'addio di Jobs come Ceo di Apple non dovrebbe coglierci di sorpresa

di Antonio Dini | 25-8-2011

Steve Jobs lascia la guida di Apple. Un piccolo momento privato in pubblico lo aveva già lasciato intendere alcune settimane fa, durante la WWDC. Il co-fondatore di Apple si accommiata così dalla sua comunità.

 

Avremmo dovuto capirlo da tante cose, ma soprattutto da una in particolare.

Non sono i segni che gli esperti hanno cercato di trarre dalla strategia di Apple, dal volto sempre più scavato di Steve Jobs, dal fatto che la data di uscita della sua biografia autorizzata è stata spostata dal 2012 a ottobre di quest'anno.

No, non era da quello che avremmo dovuto capire l'annuncio delle dimissioni di Steve Jobs. Invece, era tutto in un fotogramma, in una immagine che per pudore più che per pigrizia il vostro cronista si è tenuto nella penna, non ha scritto. Eppure, era sotto gli occhi di tutti.

Alla fine del keynote dell'ultima conferenza mondiale degli sviluppatori a San Francisco, Jobs ha fatto una cosa che non era mai successa prima. Si è avvicinato alla bella moglie, ai piedi del palco, è ha poggiato la testa sulla sua spalla. Un attimo, un gesto di affetto, la ricerca di un conforto che adesso acquista tutto un altro significato. Dal punto di vista del vostro cronista era a favore il volto di Laurene Powell Jobs, di dieci anni più giovane di suo marito e con lunghi capelli biondi.

Lo sguardo che si sono scambiati è durato un attimo, colmo di infinita tristezza e della consapevolezza che solo adesso appare chiara: Laurene stava confortando Steve per la sua ultima apparizione sul palco del Moscone Center come Ceo di Apple. E probabilente non solo. I marito cercava nella tenerezza della sua vita privata, che ha sempre lontana dai riflettori, il senso di una "closure" rispetto a quello che stava succedendo, alla sua vita, ai suoi sogni, alle sue ambizioni, al suo lavoro, alle sue speranze. Il segreto di pulcinella, che Steve Jobs sia molto malato e avviato verso il momento finale della sua vita, ci accompagna da sette anni. Jobs è sopravvissuto a lungo a un tumore raro, a un trapianto di fegato e a chissà quante altre complicazioni che nessuno ci ha raccontato, né avremmo avuto il diritto di sapere.

È un segreto di pulcinella perchè i fatti sono più o meno noti nella loro interezza. Proprio sul diritto di sapere si è combattuta una delle battaglie più aspre attorno al Ceo e co-fondatore di Apple. L'ansia degli investitori, l'invidia dei concorrenti, l'odio e i tranelli dei nemici. Apple, anche con il suo uomo migliore malato, ha avuto sempre spalle larghe e ha saputo prevalere, continuare a crescere, superare gli ostacoli lasciati sulla sua strada da chi avrebbe voluto considerarla un'azienda come le altre. Lo è davvero? Oppure è qualcosa di diverso? Cos'è realmente Apple e chi è realente Steve Jobs? Non si può rispondere a queste domande facilente.

Oggi Jobs è il "presidente esecutivo" con ruoli simili a quelli che aveva da Ceo a capacità limitata con Tim Cook in azione attorno a lui. E domani Jobs non ci sarà più. È un segreto di pulcinella, dicevamo. Ma un segreto che è destinato a non essere più tale: Jobs non ha ingannato nessuno e ha cercato fino all'ultimo di lottare e soprattutto di andare avanti.

Lo ha ribadito anche nella sua lettera: saremmo stati i primi a saperlo, quando non fosse stato più in gado. E adesso, in una notte di fine estate, l'abbiamo saputo. Il tempo passa, le malattie vanno avanti, le persone non sono eterne.

Né chi vi scrive, né voi che leggete. E allora, come potrebbe esserlo Steve Jobs?

 

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Modificato da callea

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http://www.repubblica.it/tecnologia/2011/0...ple-20927529/1/

 

puoi pure essere SJ ma le malattie non guardano in faccia nessuno :(

1956230[/snapback]

 

 

pubblicare foto come questa di una persona che sta male, anche se personaggio famoso, lo trovo veramente da bastardi di merda.

 

ovviamente non era contro te redbaron ma contro il giornale.

Modificato da gino

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C´ha lasciato :(

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:blink: ?? ndo l'hai letto

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L´ha detto adesso lu Tg .

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Steven Paul "Steve" Jobs (February 24, 1955 – October 5, 2011[6]) wiki.org

 

:(

 

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Modificato da ^iZtian^

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Molti di noi si erano da tempo voluti autoconvincere che questa notizia non sarebbe mai arrivata, che Steve sarebbe stato eterno, che la natura avrebbe fatto uno sconto inchinandosi di fronte al suo genio.

 

Purtroppo non è stato così, purtroppo è arrivata nel pieno della notte.

 

Una notizia tanto triste e tanto dolorosa.

 

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Modificato da callea

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Uno dei più grandi. Un visionario. Rip.

Di seguito allego il testo in italiano del suo famoso discorso all'università di Stanford.

 

 

Siate curiosi siate follidi Steve JobsNella vita le sconfitte sono le svolte migliori. Perché costringono a pensare in modo diverso e creativo. Il credo del capo di Apple

(27 dicembre 2006)Il testo integrale in italiano del celebre discorso di Stanford

 

 

 

Voglio raccontarvi tre storie della mia vita. Tutto qui, niente di eccezionale: solo tre storie. La prima storia è su una cosa che io chiamo 'unire i puntini' di una vita. Quand'ero ragazzo, ho abbandonato l'università, il Reed College, dopo il primo semestre. Ho continuato a seguire alcuni corsi informalmente per un altro anno e mezzo, poi me ne sono andato del tutto. Perché l'ho fatto? è iniziato tutto prima che nascessi. La mia mamma biologica era una giovane studentessa universitaria non sposata e quando rimase incinta decise di darmi in adozione. Voleva assolutamente che io fossi adottato da una coppia di laureati, e fece in modo che tutto fosse organizzato per farmi adottare sin dalla nascita da un avvocato e sua moglie. Però, quando arrivai io, questa coppia - all'ultimo minuto - disse che voleva adottare una femmina. Così, quelli che poi sarebbero diventati i miei genitori adottivi, e che erano al secondo posto nella lista d'attesa, ricevettero una chiamata nel bel mezzo della notte che gli diceva: "C'è un bambino, un maschietto, non previsto. Lo volete?". Loro risposero: "Certamente!". Più tardi la mia mamma biologica scoprì che questa coppia non era laureata: la donna non aveva mai finito il college e l'uomo non si era nemmeno diplomato al liceo. Allora la mia mamma biologica si rifiutò di firmare le ultime carte per l'adozione. Poi accettò di farlo, mesi dopo, solo quando i miei genitori adottivi promisero formalmente che un giorno io sarei andato al college. Questo è stato l'inizio della mia vita.

 

Così, come stabilito, parecchi anni dopo, nel 1972, andai al college. Ma ingenuamente ne scelsi uno troppo costoso, e tutti i risparmi dei miei genitori finirono per pagarmi l'ammissione e i corsi. Dopo sei mesi non riuscivo a trovarci nessuna vera opportunità. Non avevo idea di quello che avrei voluto fare della mia vita e non vedevo come il college potesse aiutarmi a capirlo. Eppure ero là, che spendevo tutti quei soldi che i miei genitori avevano messo da parte lavorando per tutta una vita.

 

Così decisi di mollare e di avere fiducia, che tutto sarebbe andato bene lo stesso.

 

Era molto difficile all'epoca, ma guardandomi indietro ritengo che sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso in vita mia.

 

Nel momento in cui abbandonai il college, smisi di seguire i corsi che non mi interessavano e cominciai invece a entrare nelle classi che trovavo più interessanti.

 

Non è stato tutto rose e fiori, però. Non avevo più una camera nel dormitorio, ed ero costretto a dormire sul pavimento delle camere dei miei amici. Guadagnavo soldi riportando al venditore le bottiglie di Coca-Cola vuote per avere i cinque centesimi di deposito e potermi comprare da mangiare. Una volta la settimana, alla domenica sera, camminavo per sette miglia attraverso la città per avere finalmente un buon pasto al tempio degli Hare Krishna: l'unico della settimana. Ma tutto quel che ho trovato seguendo la mia curiosità e la mia intuizione è risultato essere senza prezzo, dopo. Vi faccio subito un esempio.

 

Il Reed College all'epoca offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del Paese. In tutto il campus ogni poster, ogni etichetta, ogni cartello era scritto a mano con calligrafie meravigliose. Dato che avevo mollato i corsi ufficiali, decisi che avrei seguito la classe di calligrafia per imparare a scrivere così. Fu lì che imparai i caratteri con e senza le 'grazie', capii la differenza tra gli spazi che dividono le differenti combinazioni di lettere, compresi che cosa rende grande una stampa tipografica del testo. Fu meraviglioso, in un modo che la scienza non è in grado di offrire, perché era bello, ma anche artistico, storico, e io ne fui assolutamente affascinato.

 

Nessuna di queste cose, però, aveva alcuna speranza di trovare un'applicazione pratica nella mia vita. Ma poi, dieci anni dopo, quando ci trovammo a progettare il primo Macintosh, mi tornò tutto utile. E lo utilizzammo per il Mac. è stato il primo computer dotato di capacità tipografiche evolute. Se non avessi lasciato i corsi ufficiali e non avessi poi partecipato a quel singolo corso, il Mac non avrebbe probabilmente mai avuto la possibilità di gestire caratteri differenti o spaziati in maniera proporzionale. E dato che Windows ha copiato il Mac, è probabile che non ci sarebbe stato nessun personal computer con quelle capacità. Se non avessi mollato il college, non sarei mai riuscito a frequentare quel corso di calligrafia e i personal computer potrebbero non avere quelle stupende capacità di tipografia che invece hanno. Certamente, all'epoca in cui ero al college era impossibile per me 'unire i puntini' guardando il futuro. Ma è diventato molto, molto chiaro dieci anni dopo, quando ho potuto guardare all'indietro.

Siate curiosi siate follidi Steve Jobs(27 dicembre 2006)

 

Insomma, non è possibile 'unire i puntini' guardando avanti; si può unirli solo dopo, guardandoci all'indietro. Così, bisogna aver sempre fiducia che in qualche modo, nel futuro, i puntini si potranno unire. Bisogna credere in qualcosa: il nostro ombelico, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Perché credere che alla fine i puntini si uniranno ci darà la fiducia necessaria per seguire il nostro cuore anche quando questo ci porterà lontano dalle strade più sicure e scontate, e farà la differenza nella nostra vita. Questo approccio non mi ha mai lasciato a piedi e, invece, ha sempre fatto la differenza nella mia vita.

 

La mia seconda storia è a proposito dell'amore e della perdita

 

Io sono stato fortunato: ho scoperto molto presto che cosa amo fare nella mia vita. Steve Wozniak e io abbiamo fondato Apple nel garage della casa dei miei genitori quando avevo appena 20 anni. Abbiamo lavorato duramente e in dieci anni Apple è diventata - da quell'aziendina con due ragazzi in un garage che era all'inizio - una compagnia da 2 miliardi di dollari con oltre 4 mila dipendenti.

 

Nel 1985 - io avevo appena compiuto 30 anni e da pochi mesi avevamo realizzato la nostra migliore creazione, il Macintosh - sono stato licenziato.

 

Come si fa a venir licenziati dall'azienda che hai creato? Beh, quando Apple era cresciuta, avevamo assunto qualcuno che ritenevo avesse molto talento e capacità per guidare l'azienda insieme a me, e per il primo anno le cose erano andate molto bene. Ma poi le nostre visioni del futuro hanno cominciato a divergere e alla fine abbiamo avuto uno scontro. Quando questo successe, il consiglio di amministrazione si schierò dalla sua parte. Quindi, a 30 anni io ero fuori. E in maniera plateale. Quello che era stato il principale scopo della mia vita adulta era saltato e io ero completamente devastato.

 

Per alcuni mesi non ho saputo davvero cosa fare. Mi sentivo come se avessi tradito la generazione di imprenditori prima di me; come se avessi lasciato cadere la fiaccola che mi era stata passata. Era stato un fallimento pubblico e io presi anche in considerazione l'ipotesi di scappare via dalla Silicon Valley.

 

Ma qualcosa lentamente cominciò a crescere in me: ancora amavo quello che avevo fatto. L'evolvere degli eventi con Apple non aveva cambiato di un bit questa cosa. Ero stato respinto, ma ero sempre innamorato. E per questo decisi di ricominciare da capo.

 

Non me ne accorsi allora, ma il fatto di essere stato licenziato da Apple era stata la miglior cosa che mi potesse succedere. La pesantezza del successo era stata rimpiazzata dalla leggerezza di essere di nuovo un debuttante, senza più certezze su niente. Mi liberò dagli impedimenti, consentendomi di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.

 

Durante i cinque anni successivi fondai un'azienda chiamata NeXT e poi un'altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una donna meravigliosa che sarebbe diventata mia moglie. Pixar si è rivelata in grado di creare il primo film in animazione digitale, 'Toy Story', e adesso è lo studio di animazione di maggior successo al mondo. In un significativo susseguirsi degli eventi, Apple ha comprato NeXT, io sono tornato ad Apple e la tecnologia sviluppata da NeXT è nel cuore dell'attuale rinascimento di Apple. Mia moglie Laurene e io abbiamo una splendida famiglia. Sono sicuro che niente di tutto questo sarebbe successo se non fossi stato licenziato da Apple. è stata una medicina molto amara, ma ritengo che fosse necessaria per il paziente.

 

Qualche volta la vita ti colpisce come un mattone in testa. Non bisogna perdere la fede, però. Sono convinto che l'unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto sia stato l'amore per quello che ho fatto. Bisogna trovare quel che amiamo. E questo vale sia per il nostro lavoro che per i nostri affetti. Il nostro lavoro riempirà una buona parte della nostra vita, e l'unico modo per essere realmente soddisfatti è di fare quello che riteniamo essere un buon lavoro. E l'unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che facciamo. Chi ancora non l'ha trovato, deve continuare a cercare. Non accontentarsi. Con tutto il cuore, sono sicuro che capirete quando lo troverete. E, come in tutte le grandi storie d'amore, diventerà sempre migliore mano a mano che gli anni passano. Perciò, bisogna continuare a cercare sino a che non lo si è trovato. Senza accontentarsi.

Siate curiosi siate follidi Steve Jobs(27 dicembre 2006)

 

La terza storia è a proposito della morte.

 

Quando avevo 17 anni lessi una citazione che suonava più o meno così: "Se vivrai ogni giorno come se fosse l'ultimo, un giorno avrai sicuramente ragione". Mi colpì molto e da allora, negli ultimi 33 anni, mi sono guardato ogni mattina allo specchio chiedendomi: "Se oggi fosse l'ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?". E ogni qualvolta la risposta è no per troppi giorni di fila, capisco che c'è qualcosa che deve essere cambiato.

 

Ricordarmi che morirò presto è il più importante strumento che io abbia mai incontrato per fare le grandi scelte della vita. Perché quasi tutte le cose - tutte le aspettative di eternità, tutto l'orgoglio, tutti i timori di essere imbarazzati o di fallire - semplicemente svaniscono di fronte all'idea della morte, lasciando solo quello che c'è di realmente importante. Ricordarsi che dobbiamo morire è il modo migliore che io conosca per evitare di cadere nella trappola di chi pensa che abbiamo sempre qualcosa da perdere. Siamo già nudi. Non c'è ragione, quindi, per non seguire il nostro cuore.

 

Più o meno un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Ho fatto la Tac alle sette e mezzo del mattino e questa ha mostrato chiaramente un tumore nel mio pancreas. Prima non sapevo neanche che cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che si trattava di un cancro che era quasi sicuramente di tipo incurabile, che sarei morto entro i prossimi tre, al massimo sei mesi. Quindi sarebbe stato meglio se avessi messo ordine nei miei affari (che è il codice dei dottori per dirti di prepararti a morire). Questo significa prepararsi a dire ai tuoi figli in pochi mesi tutto quello che pensavi di poter dire loro in dieci anni. Questo significa essere sicuri che tutto sia stato organizzato in modo tale che per la tua famiglia sia il più semplice possibile. Questo significa prepararsi a dire i tuoi addio.

 

Ho vissuto con il responso di quella diagnosi tutto il giorno. La sera tardi è arrivata la biopsia, cioè il risultato dell'analisi effettuata infilando un endoscopio giù per la mia gola, attraverso lo stomaco sino agli intestini, per inserire un ago nel mio pancreas e catturare poche cellule del mio tumore. Ero sotto anestesia ma mia moglie - che era là - mi ha detto che quando i medici hanno visto le cellule sotto il microscopio hanno cominciato a gridare, perché è saltato fuori che si trattava di un cancro al pancreas molto raro e curabile con un intervento chirurgico. Ho fatto l'intervento chirurgico e adesso, per fortuna, sto bene.

 

Questa è stata la volta in cui sono andato più vicino alla morte e spero che sia anche l'unica per qualche decennio. Essendoci passato attraverso, adesso posso parlarvi con un po' più di cognizione di causa di quando la morte per me era solo un concetto astratto

 

Nessuno vuole morire. Anche le persone che vogliono andare in paradiso, in realtà non vogliono morire per andarci. Ma la morte è la destinazione ultima che tutti abbiamo in comune. Nessuno gli è mai sfuggito. Ed è così come deve essere, perché la morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della vita. è l'agente di cambiamento della vita. Spazza via il vecchio per far posto al nuovo.

 

Il nostro tempo è limitato, per cui non lo dobbiamo sprecare vivendo la vita di qualcun altro. Non facciamoci intrappolare dai dogmi, che vuol dire vivere seguendo i risultati del pensiero di altre persone. Non lasciamo che il rumore delle opinioni altrui offuschi la nostra voce interiore. E, cosa più importante di tutte, dobbiamo avere il coraggio di seguire il nostro cuore e la nostra intuizione. In qualche modo, essi sanno che cosa vogliamo realmente diventare. Tutto il resto è secondario.

 

Il testo integrale in italiano della celebre conferenza a Stanford

 

Quando ero un ragazzo, c'era un giornale incredibile che si chiamava 'The Whole Earth Catalog', praticamente una delle bibbie della mia generazione. è stata creata da Stewart Brand non molto lontano da qui, a Menlo Park, e Stewart ci aveva messo dentro tutto il suo tocco poetico. è stato alla fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer e del desktop publishing, quando tutto era fatto con macchine per scrivere, forbici e foto Polaroid. è stata una specie di Google in formato cartaceo tascabile, 35 anni prima che ci fosse Google: era idealistica e sconvolgente, traboccante di concetti chiari e fantastiche nozioni.

Stewart e il suo gruppo pubblicarono vari numeri di 'The Whole Earth Catalog' e quando arrivarono alla fine del loro percorso, pubblicarono l'ultimo numero. Era più o meno la metà degli anni Settanta. Nell'ultima pagina di quel numero finale c'era la fotografia di una strada di campagna di prima mattina, il tipo di strada dove potreste trovarvi a fare l'autostop se siete dei tipi abbastanza avventurosi. Sotto la foto c'erano le parole: 'Stay Hungry. Stay Foolish', siate affamati, siate folli. Era il loro messaggio di addio. Stay Hungry. Stay Foolish: io me lo sono sempre augurato per me stesso. E adesso lo auguro a voi. Stay Hungry. Stay Foolish.

Modificato da Cacafocu

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