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Andrea82

EUSKADI

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E' da tempo che conosco la storia di questi PAESI BASCHI, soprattutto la storia politica.

Sportivamente sapevo che l'Atletic Bilbao seguiva spesso una linea particolare dove molti giocatori erano nati nei Paesi Baschi.

 

Però è un po di tempo che sto apprezzando semrpe di piu questa cultura, le squadre di calcio di questi paesi e soprattutto il loro straordinario tifo.

Ovviamente la squadra piu' rappresentativa e importante mi sembra essere L'ATLETIC DI BILBAO.

APRO QUESTO TOPIC X TUTTI COLORO CHE SIMPATIZZANO PER QUESTO POPOLO DI GRANDE DIGNITA' E MOLTO FIERO DELLA UA STORIA E SUA IDENTITA'...

 

Straordinari.

 

:clap::clap::clap::clap::clap:

 

gora_euskadi.jpg

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Da non sottovalutare gli Indar Gorri dell'Osasuna

e la Mujika taldea della real sociedad (spettacolari per conoscenza diretta anche se fortemente penalizzati dall'Anoeta, uno stadio decisamente NON per il calcio.)

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So che è un altro sport ma c'è anche la squadra di ciclismo con i corridori baschi..qualcosa di meraviglioso, lo scorso anno alla Vuelta trionfò a bilbao Igor Anton (dopo circa 30 che la corsa non arriva nella regione) con la gente in delirio....samuel sanchez questa stagione ha trionfato al giro dei paesi baschi, per lui vale come un mondiale (uno che ha vinto le olimpiadi)

E' una regione che de identità e valori magna a tutti in capoccia :)

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ricordo quando vennero a giocare a terni diversi anni fa per un'amichevole estiva e vincemmo noi (due a uno se non ricordo male). magari se st'estate ne famo un'altra a casa loro uno sa pure dove annà in vacanza

 

:flag:

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I Paesi Baschi sono un esempio, la Svizzera della Spagna (hanno anche un paio fra le banche più importanti d'Europa visto che Santander è Cantabria ma in realtà sul confine della regione.

Bilbao (con lo stadio San Mames) e San Sebastian (lì hanno il Real Sociedad in 2D) sono città stupende.

 

L' Athletic è un esempio: Bielsa l'estate scorsa ha avuto i suoi bei problemi e ha fatto fuori chi remava contro la squadra. Sicuramente da un punto di vista morale stasera merita con l'Atletico: hanno buttato fuori pure il Manchester United.

 

Man. United 2-3 Athletic

Athletic 2-1 Man. United

 

Schalke 2-4 Athletic

Athletic 2-2 Schalke

 

Sporting 2-1 Athletic

Athletic 3-1 Sporting

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ricordo quando vennero a giocare a terni diversi anni fa per un'amichevole estiva e vincemmo noi (due a uno se non ricordo male). magari se st'estate ne famo un'altra a casa loro uno sa pure dove annà in vacanza

 

:flag:

2085850[/snapback]

 

me pare che perdemmo 3-2.

ero fomentato, dovevo andalli a vede, da amante de guerrero e de urzaiz.

me so rotto la caviglia due giorni prima. a casa con le stampelle e addio :(

una ferita ancora aperta

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Una squadra “nazionale” di calcio dei Paesi Baschi: il nazionalismo è nel nome

 

Il 23 dicembre si gioca la tradizionale partita natalizia della squadra di calcio basca, in questo caso contro l’Iran. Nazionalismo, politica, tradizioni e storia si mischiano alle sterili polemiche che proliferano in tempo di crisi sportiva. Euskadi o Euskal Herria, questo è il problema.

 

L’effetto cortina di fumo di una buona polemica

 

Adesso, invece, ogni volta che sentiamo parlare di calcio basco immediatamente mettiamo mano ai fazzoletti. Perché c’è solo da piangere. Alcune squadre si mantengono per miracolo nella “serie A” spagnola (con l’imbroglio, penserà qualcuno), la maggior parte si nasconde in una mediocre “serie B”, altre invece militano senza pudore in serie C. Decisamente non è il caso di mettersi a leggere il giornale (si parla solo della crisi economica), e leggere un libro richiederebbe uno sforzo eccessivo. Quindi continuiamo a parlare di calcio. Arriva il Natale e con esso il torrone, le cene aziendali, le riunioni familiari, lo shopping sfrenato se per caso dovesse venire la fine del mondo, le luci per strada e sugli edifici per illuminare il cambiamento climatico e, naturalmente, la partita di calcio della “selezione basca”, ovvero la sedicente “nazionale basca”, contro una squadra straniera. Quest’anno il match si disputerà il 23 dicembre contro la nazionale iraniana che, dopo il Giappone, è la seconda migliore squadra del continente asiatico, stando alle classifiche stilate dalla Fifa

 

 

 

Una “nazionale” che non esiste

 

La “nazionale basca” non è in realtà ufficialmente riconosciuta, ma viene convocata in occasione di partite a carattere festivo e rivendicativo, non esenti da simbologia nazionalista: questa squadra aspira ad un riconoscimento e a far parte della Fifa in qualità di membro differenziato della nazionale spagnola, nonostante i calciatori baschi giochino abitualmente con quest’ultima. Le storia di questa squadra ha origine nel 1915, quando cominciò a giocare, insieme con giocatori della Cantabria, regione spagnola ai confini con la Francia, sotto il nome di Selección Norte. In seguito a svariati cambi di denominazione e ad una Guerra Civile seguita da quarant’anni di dittatura e repressione, la selezione basca tornò a giocare nel 1979 col nome di Selecciòn de Euskadi.

 

Esistono davvero i baschi?

 

La questione onomastica nacque nel 2007 quando, dietro richiesta esplicita dei giocatori e per volontà della federazione basca, il nome fu cambiato in Euskal Herria. E qui cominciano i problemi. Alcuni ritengono che il nome Euskadi rappresenti solo le tre province basche della Comunità Autonoma dei Paesi Baschi, escludendo la vicina Navarra e le tre province basco-francesi di Lapurdi, Zuberoa e Behenafarroa, che appartengono al Dipartimento dei Pirenei Atlantici. Poiché ne fanno parte calciatori provenienti da tutte le sette province, la squadra dovrebbe chiamarsi Euskal Herria. Sette province che condividono una stessa lingua, cultura e tradizioni millenarie, ma che non hanno mai usufruito d’istituzioni politiche o amministrative comuni, con conseguenti profonde diversità interne, che si riflettono a livello culturale e politico. Nel testo di una loro canzone, il gruppo rock basco dei Negu Gorriak dichiara, giustamente e con una certa ironia, che «potremmo addirittura chiederci se esistono davvero i baschi, al di là di tutti quei titoli di giornale». Eppure esistiamo, o così riteneva Voltaire, il quale definiva i baschi come «il popolo che balla ai piedi dei Pirenei».

 

In realtà la discussione non è calcistica né su un semplice nome, ma riflette piuttosto le contraddizioni tra aspirazioni politiche, tradizioni e una realtà sociale e politica che non lascia molto spazio a giochi di equilibrismo territoriale. Non è ancora chiaro cosa avverrà il 23 dicembre. I calciatori hanno dichiarato che se verrà mantenuto il nominativo di Selección de Euskadi, non scenderanno in campo, e che giocheranno solo con il nome di Selección de Euskal Herria. La via d’uscita da questa sterile discussione ce la forniscono i popoli gitani, che molto saggiamente non hanno mai confuso, e meno ancora lo fanno adesso in un’Europa senza frontiere, popolo e territorio. Noi baschi, invece, continuiamo a confondere popolo, nazione e territorio… Tutto ciò ci tiene piacevolmente impegnati, forse troppo.

 

Anche i catalani chiedono una loro nazionale | www.seleccions.cat / Youtube

 

di Aspe-Montoya isabel @ Traduzione: agata garofalo @

 

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Pasquale - 08/07/10 12:47

 

In Italia c'è la comunità francese della valle d'aosta, quella tedesca del trentino, quella ladina del friuli per non parlare della sardegna in cui, a pieno titolo, si può dire si parli un'altra lingua (il sardo) unitamente al catalano di alghero. Poi al sud resitono ancora comunità in cui si parla greco ed albanese. In Italia (a parte la Lega Nord, una specie di pseudonazionalismo che trova giustificazioni più che altro politiche ed economiche piùttosto che etnico-linguistiche), non si vede quello che succede in spagna, movimenti nazionalistici aventi un atteggiamento così "compulsivo", "isterico", "violento" e "abnorme". Eppure, in Italia, qualcuna delle suddette comunità, avrebbe più di una ragione storica, linguistica ed etnica di rivendicare una propria indipendenza, ma ciò non succede. Forse perchè noi italiani abbiamo capito, prima e meglio di altri, come il nazionalismo sia stato e sia ancora oggi solo motivo di guerre e sofferenze. Dal fascismo abbiamo imparato che sentirsi unici, diversi, indipendenti, orgogliosi, non serve a niente, non serve per stare meglio, non serve a milgiorare la propria condizione di vita sociale, economica e civile. In questo posso guardare dall'alto come italiano ciò che succede in Spagna ed in altri paesi.

 

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QUESTO POST E' DEL 2008

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ricordo quando vennero a giocare a terni diversi anni fa per un'amichevole estiva e vincemmo noi (due a uno se non ricordo male). magari se st'estate ne famo un'altra a casa loro uno sa pure dove annà in vacanza

 

:flag:

2085850[/snapback]

 

me pare che perdemmo 3-2.

ero fomentato, dovevo andalli a vede, da amante de guerrero e de urzaiz.

me so rotto la caviglia due giorni prima. a casa con le stampelle e addio :(

una ferita ancora aperta

2090972[/snapback]

2 a 1 per noi

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j'avete portato bene che c'entra  :ph34r:

2091120[/snapback]

Se vinci 3-0 parlare di sfortuna mi pare eccessivo.

E' stato più bravo l'Atletico: Falcao ha fatto due goal da manuale.

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Ho potuto vedere soltanto una sintesi della finale di ieri sera.Mi è sembrato che l'atletico di Bilbao fosse molto molto in balia delle emozioni, nonostante poi iabbia fatto la sua buona partita , almeno da sta sintesi....

 

Forse le stesse pressioni del popolo basco pesavano un po. Atletico madrid ottima squadra europea..2 europa league in 2 anni solari praticamente...ma in italia l'udinese, la stessa roma che nn avemo mai visto un cazzo o palermo etc etc si permettono di snobbare competizioni cosi importanti.

 

Mo capisco xche Falcao lo hann opagato 45 milioni st'estate...

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appena lu ternano s'avvicina a qualche squadra e dice de interessasse, questa perde.

basta vede che succede quando il ternano torna allo stadio

portamo piu merda de un gatto nero

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