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Redbaron

Costa Concordia...

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Schettino: "Spero che la Concordia non affondi proprio ora, dopo che ho fatto di tutto per salvarla. Di tutto...."

 

Che te pozza pija focu...

 

 

qst dira' pure che è l'isola che è andata addosso a lui

 

 

de certo per non farla affondare ha eliminato il suo peso dalla nave, montando su una scialuppa

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c'ha da fa lui o chi lo invita?

lui o chi lo paga x le interviste?

lui o chi lo manda sciolto?

 

 

qst è uno che è zompato giu da una nave, ma che ve aspettate?

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qst dira' pure che è l'isola che è andata addosso a lui

 

 

secondo me lo vedremo all' "L'isola dei famosi"

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secondo me lo vedremo all' "L'isola dei famosi"

quando avrà finto di collaborare col nostro comune (è consulente nel settore "viabilità e valorizzazione verde pubblico")

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Schettino: "Spero che la Concordia non affondi proprio ora, dopo che ho fatto di tutto per salvarla. Di tutto...."

 

Che te pozza pija focu...

pozza campà meno de na farfalla, sto fijo de na mignotta, ancora parla....

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Schettino: "Spero che la Concordia non affondi proprio ora, dopo che ho fatto di tutto per salvarla. Di tutto...."

 

Che te pozza pija focu...

:sbocco::sbocco::sbocco:

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Al Giglio sono praticamente nata; la prima volta che sono andata avevo 3 anni e non c'era niente e nessuno!

Ed era bellissima, come bellissima è adesso!

Per 36 anni, ogni volta, avvistare il Porto dal traghetto è stata una gioia, segno di divertimento e spensieratezza prima, di riposo e distanza dal mondo poi, con il tempo.

Ma non negli ultimi due anni, quando arrivare al porto è stato necessariamente soltanto tristezza e rabbia.

Tristezza nel vedere quel tratto di mare occupato da un cimitero, perchè di fatto quello è! e quella vista, a me cara da sempre, legata alla morte e al dolore.

Rabbia per la stupidità umana, l'infinita stupidità umana! Quella di chi ha provocato questo disastro alla mia isola e quella di chi con macchine fotografiche ipertecnologiche ha immortalato l'immagine di quel dolore, con commenti e risatine come colonna sonora.

 

Levatela di li!

Con i complimenti per la solerzia e la bravura di chi per più di due anni ha dedicato impegno e lavoro per far si che, nonostante tutto, nulla fosse massacrato, nulla fosse distrutto, nulla fosse compromesso!

 

Qualcuno ha detto che il Giglio perderà turisti, i cosiddetti "turisti dell'orrore". Ben venga, dico io!

Non ce n'è bisogno; è talmente bello e talmente magico, che non ne ha bisogno!

 

C'è bisogno invece di dimenticare il dolore, ma non le vittime.

C'è bisogno di ricordare chi ha messo pazienza, passione e infinita disponibilità perchè tutto possa ora tornare com'era.

 

E, da parte mia, c'è il bisogno di poter rivedere l'ingresso del Porto com'è sempre stato, con il faro verde e il faro rosso visibili dal traghetto, e non nascosti da un relitto, simbolo di un evento che nulla ha di comprensibile...

Modificato da SonoDDDue
  • Voto Positivo 2

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Comunque, quelli che hanno fatto praticamente tutto sono stranieri, mo non me ricordo se Statunitensi o di altra nazione. Senza nulla togliere a tutta la faccenda.

 

mi sa che gli italiani si sono per lo più dati di polso a firmare gli assegnini

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Non ha risposto all'ultimatum di Domnica Cemortan che lo scorso ottobre lo intimò a dire la verità su quanto accaduto quella notte del 13 gennaio 2012, quando la nave da crociera Costa Concordia si schiantò davanti all'Isola del Giglio. No. Francesco Schettino ha preferito aspettare il suo turno, che è arrivato oggi, 2 dicembre 2014 davanti ai giudici che da quasi 3 anni seguono il processo.

L'ex comandante del Costa Concordia è in aula in versione di testimone, per dire la sua su quella tragica notte. Molte cose le aveva già dette ai giornalisti di Report andato in onda lo scorso 12 ottobre, parlando di irregolarità della nave, imperfezioni tecniche e negligenze non solo sue.
Dichiarazioni che probabilmente ripeterà oggi e domani nel Teatro Moderno di Grosseto, luogo nel quale da anni si sta svolgendo il processo.
Chiamato come come teste della difesa, Schettino dirà la sua versione dei fatti sulla tragedia del Giglio. Non si sa ancora se e quando i pubblici ministeri chiederanno un controesame.

Occhiali scuri e silenzio stampa, così si è presentato stamattina Schettino davanti ai giornalisti che lo attendevano da ore davanti al teatro. A parlare per lui sono i suoi legali, che lo descrivono come "tranquillo e potrà finalmente dire la sua verità”.
"Volevo prendere tre piccioni con una fava". Così l'ex capitano ha spiegato al pm Alessandro Lopizzi il motivo della sua manovra azzardata. "Il primo piccione" era per Tievoli, "che per tramite del comandante Bosio mi ricordò del passaggio sotto il Giglio che doveva essere compiuto, e che era stato chiesto due crociere prima". Inoltre, Schettino ha detto che con l'inchino al Giglio voleva salutare Palombo, comandante in pensione con casa sull'isola: "per ricucire i rapporti, visto che era andato in pensione. Tievoli prese l'occasione al volo, e me lo fece ricordare e con la cortesia avrei preso due piccioni con una fava, avrei fatto contento Palombo e la richiesta di Tievoli". Il 'terzo piccione' era secondo Schettino la possibilità di ottenere una "utilità commerciale", un fatto "di immagine", poter far contenti gli ospiti a bordo.

Alla domanda se Costa fu informata del mutamento di rotta, Schettino risponde così: "Nelle varie probabilità la navigazione sotto costa si è sempre effettuata" e "il comandante della nave ha la facoltà di tracciare la rotta ma non ha nessun obbligo di informare l'armatore". "In questo caso - ha continuato Schettino - non essendo pianificata la navigazione turistica", come potrebbe essere in un golfo magari prevedendo anche una sosta, "ma trattandosi di un'accostata, non ho avvisato nessuno".
Un tassello importante quello di oggi che si inserisce nel grande mosaico di questo lungo processo che vuole arrivare alla scoperta della vera dinamica dell'incidente per dare giustizia alle 32 vittime del naufragio, ai loro parenti e agli altri passeggeri che da quella notte portano con sè un drammatico e indelebile ricordo.

Un processo che continuerà a gennaio 2015 con le requisitorie; seguiranno poi le arringhe e quindi la sentenza, con i vari colpevoli e assolti. Oggi, dunque, è il penultimo atto di una vicenda che lo ha visto restare fino all’ultimo come unico imputato, dopo i patteggiamenti di quattro sottoufficiali e di Roberto Ferrarini, capo dell’unità di crisi di Costa.

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sci, guida lui...

dice che j' hanno detto ... per andare all' Isola dei Famosi ci sara' da aggirare lo scoglio della diffidenza degli italiani ....

al punto aggirare lo scoglio ... dice che e' scappato co' la scialuppa ;)

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