Vai al contenuto
Batm4n

chi di voi è stato???...perchè so sicuro

Messaggi raccomandati

Apparte il titolo che non se sà che ho scritto :lol::lol::lol:

 

La Picchiasecca e la Finta Picchiasecca nella Conca: areali, distribuzione e momenti di contatto. (La Notte Bianca)

1 ottobre 2013 alle ore 16.28

 

A seguito delle linee guida (proposte nella guida da campo “La finta Picchiasecca”) con le quali si è cercato di aiutare il malcapitato nel riconoscimento delle due pericolosissime “specie de picchie”, volendo continuare ad affrontare il tema in oggetto, con un approccio scientifico, bisogna prima di tutto orientarsi e capire la effettiva distribuzione delle Picchie (siano esse secche o finte-secche).

 

Come ogni specie animale la Picchia tende a privilegiare alcune zone del territorio (a scapito di altre) in base alle maggiori possibilità di sopravvivenza strettamente collegate al soddisfacimento (con il minore spreco di energie), dei sui bisogni primari: apparire, socializzare, trombare (eventuale).

 

Scendendo nel concreto del territorio in esame, nella mappa allegata (vedi foto) vengono evidenziate due aree triangolari nelle quali scorazzano, si cibano, si abbeverano, si mostrano le due differenti categorie di Picchie: La Picchiasecca (da ora PS) e la Finta Picchiasecca (da ora FPS).

 

Triangolo fucsia (detto anche Triangolo d’oro): Il regno della PS che ha come Quartier Generale l’angolo Via Fratini – Via San Marco – Ersa. Qui si concentra la creme della piacchiasecchitudine e del Maschio alfa tartaruga e bancomat. Altri luoghi dove le PS emigrano regolarmente tacchettando e ficofonineggiando in cerca di altre passerelle sono compresi tutti nel triangolo d’oro fatta eccezione per “Lu Quinzi” (fuori mappa).

 

Triangolo senape (detto anche Triangolo del Coolismo): è un areale molto esteso che ha la sua cittadelle nell’area artisticamentemoltoalternativa dell’ex Siri. Tra eventi giovanissimi, esposizioni metaculturali, melting pot di artisti in perenne cerca di affermazione e lavoro nero, loro, le FPS, sfarfallano fintosdrucitamente da un padiglione all’altro in perenne estasi partecipativa. A volte il loro migrare da un angolo all’altro del Triangolo senape le porta a sostare all’Irish Pub dove, le più mature, ricordano con un certo orgoglio il loro lontano passato da squatter all’After Bomb. Fuori mappa come meta marcatamente stagionale possiamo ricordare Parmetta.

 

RolandoGo (la linea Gustav): Il punto di contatto tra i due mondi lontani ma paralleli delle PS e delle FPS è qui, in Via Lanzi, dove esiste apparentemente un unico locale il RolandoGo che, come al confine tra le due Coree, è punto di perenne tensione tra le differenti compagini clitoridali.

 

Come nelle trincee del Carso durante la guerra del quindicidiciotto, frotte di Picchie stazionano in una lunga e sfiancante guerra di posizione fatta di rappresaglie a base di sguardi e commenti al vetriolo. Caipirinha alla fragola vs Heineken, Taccododici vs Allstar, MinigonnadeErsagiropube vs Vestitinomodelloetnicoberlinese, colori fluo vs canapa, sono solo alcune delle divise e dei gradi militari che si scontrano in questa eterna lotta tra picchie diverse ma sempre picchie. Perché se la PS ce l’ha di traverso la FPS ce l’ha fatta coll’origami.

 

La Notte Bianca

 

 

Si sa, la Grande guerra fu un periodo terribile ma nulla a confronto della Guerra Nucleare.

 

Da qualche anno, nella splendida Conca, è stata istituita una serata durante la quale vige un’apparente liberta di espressione (se beve tanto) che attira praticamente tutti. E quando diciamo tutti si intende proprio tutti. Quella sera è come se la diga de Recentino, Lu fosso de Rocca San Zenone, La diga delle Marmore e le Gole de Stifone fossero crollate all’unisono (verso l’ora dell’aperitivo), riversando nella Conca ogni sorta di Villano de Macchia a mescolarsi con i Villani Urbani presenti tutto l’anno, creando così una massa umana informe e in eterno movimento che mancolaseradelicarridemaggio.

 

 

Tali promiscuità rappresentano la “stagione delle grandi piogge” delle Picchie.

 

 

La PS adora odorare le sue “radici culturali” che riconosce in un cugino calciatoredisecondacategoria che camminandoasorgo, addobbato da tronista, scende da Giuncano o da Ferentillo o da un qualsiasi altro luogo dove domina la macchia, a cercare il suo riscatto sociale tra le cosce lucide e glitterate della suddetta cugina, applicando una delle poche reminiscenze della sua formazione poetica acquisita in qualche “Bar del Cacciatore” della zona: nonc’ècosapiùdivinachetrombasselacugina, possibilmente bionda che beatifica chisselamonta.

 

 

Di contro, durante questa caliente serata tardo estiva, la FPS sente tutta la sua appartenenza al genere umano mescolandosi con la folla, con i suoi amici cool, con gli artisti in carrozzella in un grande melting pot tra sacro e profano con la sua solita puzzettasottolunaso di chi ha vissuto almeno una settimana a Londra o al limite a Berlino e che, in fondo, ripudia la campagna se non fosse per quelle deliziose zucchine a kilometrozero che compra con i soldi di papà al mercato equoesolidale.

 

 

A livello etologico durante la Notte Bianca si verifica un fenomeno straordinario che porta le due principali categorie di Picchie ad incrociarsi in luoghi non abituali. Quella sera, infatti, succede che grazie ad una sapiente distribuzione di punti musica/abbeveraggio in differenti zone della città, gli abituali areali delle due picchiacategorie (Triangolo d’oro e Triangolo della canapa) vanno occasionalmente a sovrapporsi.

 

Come tutte le specie animali anche le Picchie sono estremamente territoriali e mal sopportano gli sconfinamenti dei gruppi rivali. Succede quindi che, come per le leonesse del Serengeti, incrociandosi, le esponenti delle due specie de Picchie si sfidano in una terribile guerra di sguardi che a volte sfociano in epiteti dal grande fascino lessicale, come ad esempio:

 

 

PS vs FPS: matuguardastubudellomachissecrededaesse,

 

FPS vs PS: matuguardastuzoccolonecolezucchearfattechesefatrombadaquarghecalciatoreiomancomorta,

 

PS vs FPS stacommunistademmerdac’avràlepurgidentrolapicchia,

 

FPS vs PS staberlusconianademmerdanzaràscappatamaidalaconca,

 

 

tradendo un identico e riconoscibilissimo idioma che in qualche modo le avvicina.

 

Ma l’unica cosa che le unisce veramente anche durante questa serata è la sopravvivenza legata al social network di turno. In tempo reale, manco fossero reporter d’assalto in Siria de sti tempi, postano ovunque possono foto di loro e delle loro conspecifiche che trangugiano ettolitri di birra/cocktails con sorrisi a seicentodenti dai quali trapela una felicità immensa e una invidiabile gioia di vivere. Mai che una Picchia risulti in una qualunque foto non in posa: sarebbe uno smacco alla loro natura che prevede l’addobbo come unica ragione di vita a scopo riproduttivo masolodopoquarantanniperchéprimamevojodivertì.

 

 

Il malcapitato che si trova a vivere questo terribile momento dell’anno resta stordito e confuso dalle tonnellate de Picchie che svolazzano garrule per le vie del centro.

 

In preda ai suoi istinti più triviali viene investito da folate di profumo misto ad afrori estivi che tradiscono ovulazioni a rullone, inebetito da visioni di tette abbronzate e cosce glitterate, stupefatto dalla precocità della trasformazione di innocenti bambine in nuove esponenti di PS e FPS alfa, in questa Babilonia di periferia può restare tramortito da false avances dovute esclusivamente ad un tasso alcolico da Camalli genovesi delle suddette picchie.

 

Il maschio sia esso alfa, beta o inferiori, affranto, rimugina allora su viaggi in mete esotiche dove la picchialadannoenonselatirano, progetta una nuova vita in Brasile colisordidellacassaintegrazioedellacciaieriachetantochiude, considera la possibilità di abbracciare la fede e ritirarsi a lu speco francescano avendo sempre drammaticamente in mente l’ineluttabilità del fatto che comunque “la picchia è picchia e non è pampepato”.

 

:lol::lol:

 

 

BARTO...lei ne sa niente???

Modificato da Batm4n
  • Voto Positivo 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
So' due e li conosco entrambi :P

2337396[/snapback]

 

maschio e femmina? :lol:

2337450[/snapback]

 

Due maschi, etero, terrei a precisare :|

 

conosco solo un a paio di persone capaci di colpi di genio del genere

 

e uno è l'avvocato, sicuro che ce sta lui di mezzo

2337498[/snapback]

 

 

T'assicuro che non è lui :ganzu:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
io lo so io lo so!

 

 

 

uno dei due "lo stimo moltissimo" [cit.]

 

 

:D

2337589[/snapback]

 

tra te e tu marito me state a fa rosicà

potresti dirmi di chi cazzo si tratta pls? anche in privato eh

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
conosco solo un a paio di persone capaci di colpi di genio del genere

 

e uno è l'avvocato, sicuro che ce sta lui di mezzo

2337498[/snapback]

Non sono io.

Comunque ora mi studio il materiale

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
conosco solo un a paio di persone capaci di colpi di genio del genere

 

e uno è l'avvocato, sicuro che ce sta lui di mezzo

2337498[/snapback]

Non sono io.

Comunque ora mi studio il materiale

2337614[/snapback]

per difenderti da quest'accusa non basteranno 4 Ghedini!

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

La picchiasecca innamorata.

 

3 ottobre 2013 alle ore 17.13

 

 

La picchiasecca non si innamora. Non cede alle lusinghe del Dio Eros. Non crede nell’eterno sentimento. Non conosce amor c’ha nullo amato amar perdona, non sparge le trecce morbide (maddechè?) sull’affannoso petto e tantomeno al cor gentil ratto s’apprende.

 

Per la picchiasecca l’esperienza più vicina all’amore che ha provato e proverà nella sua vita da sveglia si riassume nell’apertura del suo armadio che, ricordiamo, è grande come l’outlet di Valdichiana e altrettanto ben fornito. Ogni volta che l’anta si spalanca, investita dalla rifrazione glitterata dei tubini giropube e accecata dalla fluorescenza sfacciata della miriade di toppini fluo, la picchiasecca precipita in un’estasi mistica dalla quale si riscuote orgasmicamente solo dopo ore: sudata e scossa come dopo una seduta de cerettatotalbadidePiera.

 

Ma lì finisce, una volta esaurito il suo compito (addobbaggio del momento) e uscito dal campo visivo delle lenti colorate della picchiasecca, l’armadio semplicemente scompare dalla sua memoria RAM e con lui il ricordo dei pochi peli residui scampati alla depilazione definitiva. Il monolocaleguardaroba cessa di esistere. La stessa sorte tocca a tutto ciò che le orbita intorno.

 

Perfino i suoi innumerevoli eunuchi, odalischi, ciuchi, ancelli e lacchè, ai suoi occhi, sono solo delle pedine da muovere e mangiare sulla scacchiera del triangolo d’oro, e nemmeno i suoi bambocci di pelùsc le strappano più di una svogliata carezza e uno sguardo fugace ogni tanto. No. No! L’amore, per la picchiasecca, non esiste. Ella, se proprio vogliamo attaccarci semanticamente a questa fatidica parola, prova amore solo per se stessa. Sempre si è amata, e per sempre si amerà. In saecula saeculorum. Soprattutto culorum, che almeno capisce più o meno che vor dì. E perciò, forte di questa sua indipendenza, si muove altera e sicura tra le folle osannanti di maschi che guardano ma non toccano, annusano ma non gustano, ”stipipparolisfigatichenonsoantro”.

 

Ma (c’è sempre un ma), può accadere a volte che la picchiasecca si trovi a dover fronteggiare con estremo disagio stati emotivi e relazioni affettive che però sono dovuti più che altro solo a sbalzi ormonali. Di fronte a una situazione per lei quasi ingestibile, cade nuovamente nella sua picchiasecchitudine più profonda e quindi crede di essere innamorata di un tipo ics a caso. Ed eccola, quindi, garrula e spensierata, zompettare sopre li sampietrini de Piazza San Vrangesco, novella Vispa Teresa, verso il maschio prescelto. Il malcapitato di turno (generalmente maschio alfa tartaruga e bancomat) incredulo davanti a cotanta fortuna (povero cojone) si abbandona senza riserve alle incoerenti pretese della picchiasecca della quale è d’uopo, in questo momento, ricordare i principali motivi dell’innamoramento virtuale:

 

 

* Abuso di Caipirinha alla fragola;

 

 

* Mancanza di denaro per l’acquisto compulsivo de una borsetta de Ersa o de lu Conte;

 

 

* Possesso da parte del malcapitato di Porche Cayenne (o superiori);

 

 

* Possesso da parte del malcapitato di Visa Oro (e assenza di dichiarazione dei redditi);

 

 

* Promessa di apparizione televisiva (anche su Tele Galileo, Tele Terni, o superiori);

 

 

* Possesso da parte del malcapitato di negozio di abbigliamento in centro e utilizzo di inguardabili pigiami da passeggio a cavallo bassissimo (questo motivo deve necessariamente essere collegato ad almeno uno dei precedenti, sennò non basta);

 

 

* Rodimenti vari de picchia.

 

Quando la relazione è consolidata (che vuol dire che è apparsa la foto dei due su fèisbuc), la picchiasecca sviluppa delle sceneggiate stile “grande Fratello” fatte di scariche sincopate di sitelado e nonontelado, condite con zecchiate di smorfie con bocca a culodegallina a sottolineare la particolarità geometrica e la disposizione innaturale della sua topa. Da ciò si evince quali estreme difficoltà il malcapitato dovrà superare per accedere in un qualsiasi modo alla bizzarria della sua natura intima.

 

 

Tale stato di innamoramento virtuale prevede la verifica, la terribile verifica: la prova d’amore.

 

 

* Forsetelafacciotoccàmacolemutannesetutefaicacàaddossodalipiccionidepiazza solferino;

 

* Forsetelafacciotoccàmacolemutanneseurlidavatiatuttichemeamiallafollia;

 

* Forsetelafacciotoccàcolemutanneseammazzidebotteluprimocheincontramoaviafratini.

 

Ma quando il malcapitato, superate tutte le prove d’amore e ormai in preda al delirio pubico nel quale è stato precipitato dagli ormoni della mentecatta, come un eroe malconcio del Ciclo Bretone (che non è un ciclista francese) torna dalla sua musa (che non è prodotta dalla Lancia) reclamando la sua mercede, lei, attratta dal richiamo perentorio dell’armadio, è ormai già scomparsa tra i flutti della fontana de Piazza Tacito come una contemporanea AnitaEkberg allamatriciana, lasciando lo sventurato in buona compagnia.

 

De li carabinieri.

 

 

Lunga vita.

  • Voto Positivo 1

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.