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Me pizzica me mozzica

vita dopo la morte : la scienza si sbilancia

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Magari non ci estingueremo mai. O accadrà, e un'altra specie eletta, ammesso che non esista già in una qualche altra galassia, raccoglierà il testimone.

Che non ci estingueremo mai mi sembra difficile, quanto a una nuova specie, se non esiste già, come farà a nascere? Da un'evoluzione migliorativa di una che adesso è senza anima?

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Io spero dì poter incontrare mio padre anche solo per 1 minuto e dirgli pa' ti voglio bene.....se ne è andato via troppo presto (35anni fa) e ancora oggi non me ne faccio una ragione!

Scusate l OT

  • Voto Positivo 3

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Non vorrei essere troppo nudo e crudo, ma ho idea che in valori prettamente biologici non siamo altro che corpi che nascono vivono e muoiono. non abbiamo niente prima, non abbiamo niente dopo. come una formica, come una pianta, entriamo a far parte di un ciclo di vita che da milioni di anni esiste nell'universo, non siamo piu importanti di altre creature viventi.

 

Questo è il motivo per cui mi viene da pensare che non abbia senso pensare all'anima o ad altro, alle religoni tra le varie ovviamente.

 

 

 

Credo che non ci sia nulla di mistico, religioso o oscuro dietro questa speigazione.... SOLO PER QUALCHE MINUTO. Non stiamo parlando di vita dopo la morte, stiamo parlando del cervello che, forse, si spegne piu lentamente.

 

Forse è brutto dirlo, ma non credo a nessuna forma di immortalità, se non una forse, quella del ricordo... il ricordo che lasciamo ai nostri cari, ai bambini, nelle foto nei video... come noi lo abbiamo dei nostri nonni o degli avi... ecco questa è forse immortalità, la più importante, quella di chi non muore ma continua a vivere nei ricordi!

la penso pari pari.

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Noooooooooooooooo, ero sicuro che cacciavi fori e magari illustravi mejo a tutti la tua teoria de "lu scacaccio finale".... :lol:

Mi hai deluso..... :lol: ...e daje su Borgo, dicce checcosa, che qua non stamo su politica... :P

Fiju oggi c'ago le magagne e no' me sento. Semmai un andro giorno, sicuramente non mancherà l'occasione. :D :D :D

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Che non ci estingueremo mai mi sembra difficile, quanto a una nuova specie, se non esiste già, come farà a nascere? Da un'evoluzione migliorativa di una che adesso è senza anima?

Noi come siamo nati?

 

Teorie, il big bang... e chi lo ha deciso che una nuova specie debba essere un'evoluzione dell'umanità?

 

Magari sarà altro. Puro intelletto, coscienza, dalle vaghe sembianze antropomorfe.

 

O magari no.

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Noi come siamo nati?

 

Teorie, il big bang... e chi lo ha deciso che una nuova specie debba essere un'evoluzione dell'umanità?

 

Magari sarà altro. Puro intelletto, coscienza, dalle vaghe sembianze antropomorfe.

 

O magari no.

Noi però siamo nati dall'evoluzione di altri animali, quindi se siamo una specie eletta lo erano anche gli animali da cui si è evoluto l'uomo. Oppure siamo diventati eletti ad un certo punto del cammino? E come può, da una cosa nascerne un'altra?

Sta discussione sta assumendo le sembianze di un dialogo socratico (anzi platonico visto che tutti li dialoghi di Socrate in realtà li ha scritti Platone)..... :lol::lol: :lol:

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Fiju oggi c'ago le magagne e no' me sento. Semmai un andro giorno, sicuramente non mancherà l'occasione. :D :D :D

Speramo, visto il tema "particolare" del topic.... :lol:

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Noi però siamo nati dall'evoluzione di altri animali, quindi se siamo una specie eletta lo erano anche gli animali da cui si è evoluto l'uomo. Oppure siamo diventati eletti ad un certo punto del cammino? E come può, da una cosa nascerne un'altra?

Sta discussione sta assumendo le sembianze di un dialogo socratico (anzi platonico visto che tutti li dialoghi di Socrate in realtà li ha scritti Platone)..... :lol::lol: :lol:

Vengo bruciato sul rogo se ti dico che fatico a credere che siamo frutto do un'evoluzione lineare dalla scimmia?

 

E se preesistessimo anche solo in potenza?

 

Se l'evoluzionismo fosse null'altro che l'ennesimo insieme di rassicuranti schemi mentali per giustificare la nostra esistenza?

 

Anime, coscienze da sempre esistenti, e che hanno cambiato unicamente, nel tempo, le proprie modalità di manifestazione (sviluppo del linguaggio, capacità relazionali e quant'altro).

 

Evoluti fisicamente, quello sì, rispetto ai nostri antenati. Ma sempre presenti a noi stessi pur con modalità differenti rispetto alle attuali e future.

Modificato da Manson
  • Voto Positivo 1

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Ovviamente tutto il discorso varia di persona in persona e in base alle proprie fedi religiose.

Io essendo un seguace della fede buddista ed esponente in alcune circostanze di questa (uno dei pochi a Terni) ho una visione nettamente diversa sulla morte di chi è cattolico o musulmano.

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Vengo bruciato sul rogo se ti dico che fatico a credere che siamo frutto do un'evoluzione lineare dalla scimmia?

E se preesistessimo anche solo in potenza?

Se l'evoluzionismo fosse null'altro che l'ennesimo insieme di rassicuranti schemi mentali per giustificare la nostra esistenza?

Anime, coscienze da sempre esistenti, e che hanno cambiato unicamente, nel tempo, le proprie modalità di manifestazione (sviluppo del linguaggio, capacità relazionali e quant'altro).

Evoluti fisicamente, quello sì, rispetto ai nostri antenati. Ma sempre presenti a noi stessi pur con modalità differenti rispetto alle attuali e future.

Non vieni bruciato sul rogo ma mi vuoi dire che credi al creazionismo e non all'evoluzionismo?

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Io sono molto dubbioso in merito, lo premetto... anzi non ci credo. Però mi è piaciuta questa breve storia che trovai in FB che forse alcuni di voi già conoscono.

 

Dialogo tra gemelli dentro la pancia

Nel ventre di una donna incinta si trovavano due bebè. Uno di loro chiese all’altro: - Tu credi nella vita dopo il parto? - Certo. Qualcosa deve esserci dopo il parto. Forse siamo qui per prepararci per quello saremo più tardi. - Sciocchezze! Non c’è una vita dopo il parto. Come sarebbe quella vita? - Non lo so, ma sicuramente... ci sarà più luce che qua. Magari cammineremo con le nostre gambe e ci ciberemo dalla bocca. -Ma è assurdo! Camminare è impossibile. E mangiare dalla bocca? Ridicolo! Il cordone ombelicale è la via d’alimentazione… Ti dico una cosa: la vita dopo il parto è da escludere. Il cordone ombelicale è troppo corto. - Invece io credo che debba esserci qualcosa. E forse sarà diverso da quello cui siamo abituati ad avere qui. - Però nessuno è tornato dall’aldilà, dopo il parto. Il parto è la fine della vita. E in fin dei conti, la vita non è altro che un’angosciante esistenza nel buio che ci porta al nulla. - Beh, io non so esattamente come sarà dopo il parto, ma sicuramente vedremmo la mamma e lei si prenderà cura di noi. - Mamma? Tu credi nella mamma? E dove credi che sia lei ora? - Dove? Tutta in torno a noi! E’ in lei e grazie a lei che viviamo. Senza di lei tutto questo mondo non esisterebbe. - Eppure io non ci credo! Non ho mai visto la mamma, per cui, è logico che non esista. - Ok, ma a volte, quando siamo in silenzio, si riesce a sentirla o percepire come accarezza il nostro mondo. Sai?... Io penso che ci sia una vita reale che ci aspetta e che ora soltanto stiamo preparandoci per essa ...

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Non vieni bruciato sul rogo ma mi vuoi dire che credi al creazionismo e non all'evoluzionismo?

La mia umile idea, nel merito, si pone a mezza via fra le due etichette.

 

E' innegabile che, a livello fisico (CONTENITORE), ci si sia evoluti sulla falsariga delle scimmie (non dico per diretta discendenza, quanto per affinità antropomorfica).

 

A livello "spirituale" (CONTENUTO) rappresentiamo quanto di più distante concepibile da ogni altra specie vivente conosciuta.

 

Coscienza di sè, capacità logico-strumentali, metalinguaggi... e una tensione verso la spiegazione delle nostre origini che contribuisce a renderci unici.

 

E se già l'evoluzionismo, che può da par suo contare su evidenze tangibili, rimane per larghi tratti una teoria, figurarsi ogni idea circa l'origine del nostro "essere".

 

Ci ha creato una qualche entità superiore con barba lunga e sandali ai piedi a sua immagine e somiglianza? Siamo sempre esistiti magari sotto forma di pura energia capace di passare, nel corso della storia, da un individuo morente a uno nascente senza consapevolezza della propria condizione passata?

 

Siamo qui a parlarne, e nessuna barriera mentale a riguardo sarà mai troppo alta.

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La mia umile idea, nel merito, si pone a mezza via fra le due etichette.

 

E' innegabile che, a livello fisico (CONTENITORE), ci si sia evoluti sulla falsariga delle scimmie (non dico per diretta discendenza, quanto per affinità antropomorfica).

 

A livello "spirituale" (CONTENUTO) rappresentiamo quanto di più distante concepibile da ogni altra specie vivente conosciuta.

 

Coscienza di sè, capacità logico-strumentali, metalinguaggi... e una tensione verso la spiegazione delle nostre origini che contribuisce a renderci unici.

 

E se già l'evoluzionismo, che può da par suo contare su evidenze tangibili, rimane per larghi tratti una teoria, figurarsi ogni idea circa l'origine del nostro "essere".

 

Ci ha creato una qualche entità superiore con barba lunga e sandali ai piedi a sua immagine e somiglianza? Siamo sempre esistiti magari sotto forma di pura energia capace di passare, nel corso della storia, da un individuo morente a uno nascente senza consapevolezza della propria condizione passata?

 

Siamo qui a parlarne, e nessuna barriera mentale a riguardo sarà mai troppo alta.

da un individuo morente a uno nascente pare difficile, se non altro per questioni numeriche
in alcune epoche ci sono 'tracce' , mi pare nel dna, che indicano che la razza umana è stata vicino all'estinzione,
o comunque con poche migliaia di anime, appunto... mentre oggi siamo 7 miliardi.
Dove stavano tutte queste anime nel frattempo?
se non altro bisogna postulare l'esistenza di un serbatoio di anime da parecchi giga

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da un individuo morente a uno nascente pare difficile, se non altro per questioni numeriche

in alcune epoche ci sono 'tracce' , mi pare nel dna, che indicano che la razza umana è stata vicino all'estinzione,

o comunque con poche migliaia di anime, appunto... mentre oggi siamo 7 miliardi.

Dove stavano tutte queste anime nel frattempo?

se non altro bisogna postulare l'esistenza di un serbatoio di anime da parecchi giga

Se ragioni in termini informatici, pretendi ancora una volta di incasellare interrogativi troppo più grandi di noi in una logica stringente.

 

Non è questo il punto.

 

Escludi, ad esempio, un principio di immanenza che permetterebbe di collocare in maniera dispersa e non unitaria le "anime" in transizione.

 

Se tiri fuori in maniera gratuitamente sarcastica i-cloud possiamo anche finirla qui...

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Se ragioni in termini informatici, pretendi ancora una volta di incasellare interrogativi troppo più grandi di noi in una logica stringente.

 

Non è questo il punto.

 

Escludi, ad esempio, un principio di immanenza che permetterebbe di collocare in maniera dispersa e non unitaria le "anime" in transizione.

 

Se tiri fuori in maniera gratuitamente sarcastica i-cloud possiamo anche finirla qui...

non ero sarcastico, semplicemente un sistema basato sulla reincarnazione deve prevedere,
o che per ogni morto c'è un nascituro in cui 'trasferirlo'
o un qualche sistema di 'standby'
oppure che non ci sia una vera individualità delle anime dopo la morte, per cui se muoio la mia anima torna a far parte di questa 'energia' e poi sarà utilizzata
per 'animare' uno o (presumibilmente, visto l'aumento del numero dei viventi) più di uno altri esseri umani. Ma in quel caso io non sarei più io
in ogni caso (anche perchè potrei essere 'moltiplicato'... che mi pare complicherebbe ulteriormente la cosa) quindi si potrebbe parlare di
reincarnazione solo in senso molto astratto (un pò come per il fatto che la materia di cui sono composto un domani può essere usata per creare
altri esseri viventi... in un certo senso è una reincarnazione ma insomma... è un senso un pò deludente

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non ero sarcastico, semplicemente un sistema basato sulla reincarnazione deve prevedere,
o che per ogni morto c'è un nascituro in cui 'trasferirlo'
o un qualche sistema di 'standby'
oppure che non ci sia una vera individualità delle anime dopo la morte, per cui se muoio la mia anima torna a far parte di questa 'energia' e poi sarà utilizzata
per 'animare' uno o (presumibilmente, visto l'aumento del numero dei viventi) più di uno altri esseri umani. Ma in quel caso io non sarei più io
in ogni caso (anche perchè potrei essere 'moltiplicato'... che mi pare complicherebbe ulteriormente la cosa) quindi si potrebbe parlare di
reincarnazione solo in senso molto astratto (un pò come per il fatto che la materia di cui sono composto un domani può essere usata per creare
altri esseri viventi... in un certo senso è una reincarnazione ma insomma... è un senso un pò deludente

 

 

Pensi invece che l'idea cattolica del Paradiso sia più confortante, nell'ottica individuale per cui non saremo comunque più nelle condizioni di fare quello che ci piace (mangiare, fare sesso, viaggiare, comprare cose...)?

 

Anche in quello non ci vedo nulla di "attraente".

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Premesso che non esiste nessuna specie eletta (noi siamo, come tutte le specie viventi animali e vegetali, esperimenti della natura. L'evoluzione è semplicemente tentativi di una specie di adattarsi all'ambiente circostante, se non ti adatti o diventi obsoleto ti estingui, prendi il dodo.), credo che non esista vita dopo la morte. Al massimo, essendo un incrocio di geni combinati tra loro, c'è la possibilità che rinasceremo in un prossimo futuro. Siamo gli antenati di noi futuri

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Vengo bruciato sul rogo se ti dico che fatico a credere che siamo frutto do un'evoluzione lineare dalla scimmia?

 

E se preesistessimo anche solo in potenza?

 

Se l'evoluzionismo fosse null'altro che l'ennesimo insieme di rassicuranti schemi mentali per giustificare la nostra esistenza?

 

Anime, coscienze da sempre esistenti, e che hanno cambiato unicamente, nel tempo, le proprie modalità di manifestazione (sviluppo del linguaggio, capacità relazionali e quant'altro).

 

Evoluti fisicamente, quello sì, rispetto ai nostri antenati. Ma sempre presenti a noi stessi pur con modalità differenti rispetto alle attuali e future.

Al rogo, assolutamente :P .

Scindere "noi" dal nostro corpo credo sia impossibile a meno di rivolgersi ad una qualche religione.

Molto banalmente basta pensare che è sufficiente una pasticca per sconvolgere il nostro modo di essere, la relazione tra la fisiologia del cervello e la nostra personalità è indissolubile.

Purtroppo o per fortuna non siamo altro che materia organizzata da "caso e necessità".

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Premesso che non esiste nessuna specie eletta (noi siamo, come tutte le specie viventi animali e vegetali, esperimenti della natura. L'evoluzione è semplicemente tentativi di una specie di adattarsi all'ambiente circostante, se non ti adatti o diventi obsoleto ti estingui, prendi il dodo.), credo che non esista vita dopo la morte. Al massimo, essendo un incrocio di geni combinati tra loro, c'è la possibilità che rinasceremo in un prossimo futuro. Siamo gli antenati di noi futuri

 

Pensi che, per una semplice questione di sopravvivenza, avremmo avuto bisogno dei mille futili orpelli (non solo tecnologici) che ci circondano?

 

Da dove nasce l'esigenza "naturale" di saper progettare tutto quanto di non vitale ci circonda?

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Al rogo, assolutamente :P .

Scindere "noi" dal nostro corpo credo sia impossibile a meno di rivolgersi ad una qualche religione.

Molto banalmente basta pensare che è sufficiente una pasticca per sconvolgere il nostro modo di essere, la relazione tra la fisiologia del cervello e la nostra personalità è indissolubile.

Purtroppo o per fortuna non siamo altro che materia organizzata da "caso e necessità".

esattamente, quando nasciamo siamo praticamente tabula rasa perché tale è il nostro corpo. siamo un foglio bianco da scrivere e sul quale viene scritto solo ed esclusivamente quello che abbiamo vissuto fino a quel momento, e da contorno c'è il nostro istinto. non mi faccio più domande su cosa viene dopo perché a quanto pare non ci è dato ancora saperlo, ma faccio comunque fatica a credere alla sopravvivenza di un anima che si è creata improvvisamente dal nulla

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Per me, in estrema sintesi:

 

La religione (e tutto ciò che ne deriva, anima, immortalità, aldilà, spiegazioni e altro) è solo una necessità di chi, per un motivo o per un altro, ha bisogno di pensare che ci sia altro, sia dopo la morte, sia in fase di decisione su situazioni pesanti. Per me la religione risponde principalmente a frasi del tipo "si è colpa mia ma si vede che qualcuno lo ha voluto" oppure "non doveva accadere ma si vede che l'ha voluto qualcuno" e roba simile.

 

La nostra esistenza è una meravigliosa combinazione della natura. La terra è uno dei tanti pianeti abitati e a noi è capitato questo. In miliardi di anni di vita dell'universo in tutto lo spazio si sono alternate forme di vita, dalle piu semplici alle piu difficili. Noi siamo una delle tante. Niente razze superiori, elette o simili. Per quanto ne sappiamo possono esistere infinite altre razze piu intelligenti di noi o per lo meno simili. combinazioni e combinazioni. niente di piu. L'essenza della natura è questa.

 

La vita vale cmq la pena viverla e bene. primo perchè è troppo affascinante. secondo per, visto che poi non cè altro almeno quello che cè di bello ora godiamocelo.

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Pensi che, per una semplice questione di sopravvivenza, avremmo avuto bisogno dei mille futili orpelli (non solo tecnologici) che ci circondano?

 

Da dove nasce l'esigenza "naturale" di saper progettare tutto quanto di non vitale ci circonda?

 

vorresti dire al contrario che l'esigenza di un cellulare, di una pizza o di altro è divina?

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Al rogo, assolutamente :P .

Scindere "noi" dal nostro corpo credo sia impossibile a meno di rivolgersi ad una qualche religione.

Molto banalmente basta pensare che è sufficiente una pasticca per sconvolgere il nostro modo di essere, la relazione tra la fisiologia del cervello e la nostra personalità è indissolubile.

Purtroppo o per fortuna non siamo altro che materia organizzata da "caso e necessità".

beh, ci sarebbe da ragionare sul fatto che il concetto di 'anima' come lo intendiamo oggi è più che altro una contaminazione greca, non è che tutte le religioni prevedano un dualismo anima-corpo vero e proprio, pur immaginando una resurrezione (ma di un corpo, appunto)

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Trovo incredibile che nel 2014 ci sia ancora chi fa coincidere la morte con l'arresto cardiaco. :o

Roba da medioevo, quando si credeva che il pensiero e la coscienza fossero una prerogativa del cuore, cribbio...

 

Ormai lo sanno anche i bambini che il pensiero e la coscienza risiedono nel cervello e non nel cuore e che quando ques'ultimo si arresta le cellule cerebrali non muoiono subito ma sopravvivono per alcuni minuti permettendo ancora una forma di pensiero e di coscienza.

 

L'effetto di luce accecante è un fatto assolutamente fisiologico quando le cellule cerebrali sono a corto di ossigeno.

È un effetto descritto da tutti coloro che sono sopravvissuti a impiccagioni, strangolamenti, ictus, infarti, insomma tutti quei casi in cui le cellule cerebrali per un breve lasso di tempo non hanno ricevuto ossigeno dal cuore.

 

Tornare indietro dalla morte è un ossimoro, facciamocene una ragione.

Modificato da callea
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Trovo incredibile che nel 2014 ci sia ancora chi fa coincidere la morte con l'arresto cardiaco. :o

Roba da medioevo, quando si credeva che il pensiero e la coscienza fossero una prerogativa del cuore, cribbio...

 

Ormai lo sanno anche i bambini che il pensiero e la coscienza risiedono nel cervello e non nel cuore e che quando ques'ultimo si arresta le cellule cerebrali non muoiono subito ma sopravvivono per alcuni minuti permettendo ancora una forma di pensiero e di coscienza.

 

L'effetto di luce accecante è un fatto assolutamente fisiologico quando le cellule cerebrali sono a corto di ossigeno.

È un effetto descritto da tutti coloro che sono sopravvissuti a impiccagioni, strangolamenti, ictus, infarti, insomma tutti quei casi in cui le cellule cerebrali per un breve lasso di tempo non hanno ricevuto ossigeno dal cuore.

 

Tornare indietro dalla morte è un ossimoro, facciamocene una ragione.

in realtà nell'articolo si citava che in teoria il cervello dovrebbe restare 'attivo' (non vivo) solo per tot secondi mentre sto tizio raccontava cose accadute alcuni minuti dopo quando in teoria doveva trovarsi nell'equivalente di un coma (e quindi non sentire proprio nulla).

Il che naturalmente sposta la questione di poco, era tanto per chiarire che non era quello il punto...

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Trovo incredibile che nel 2014 ci sia ancora chi fa coincidere la morte con l'arresto cardiaco. :o

Roba da medioevo, quando si credeva che il pensiero e la coscienza fossero una prerogativa del cuore, cribbio...

 

Ormai lo sanno anche i bambini che il pensiero e la coscienza risiedono nel cervello e non nel cuore e che quando ques'ultimo si arresta le cellule cerebrali non muoiono subito ma sopravvivono per alcuni minuti permettendo ancora una forma di pensiero e di coscienza.

 

L'effetto di luce accecante è un fatto assolutamente fisiologico quando le cellule cerebrali sono a corto di ossigeno.

È un effetto descritto da tutti coloro che sono sopravvissuti a impiccagioni, strangolamenti, ictus, infarti, insomma tutti quei casi in cui le cellule cerebrali per un breve lasso di tempo non hanno ricevuto ossigeno dal cuore.

 

Tornare indietro dalla morte è un ossimoro, facciamocene una ragione.

 

ottimo

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in realtà nell'articolo si citava che in teoria il cervello dovrebbe restare 'attivo' (non vivo) solo per tot secondi mentre sto tizio raccontava cose accadute alcuni minuti dopo quando in teoria doveva trovarsi nell'equivalente di un coma (e quindi non sentire proprio nulla).

Il che naturalmente sposta la questione di poco, era tanto per chiarire che non era quello il punto...

 

che differenza cè tra attivo e vivo?

 

un cervello attivo E' vivo.

 

un cervello inattivo è morto.

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L utilizzo di indumenti è il motivo per il quale non abbiamo piu peli (chi più chi meno).

L utilizzo di armi ha reso obsolete unghie e zanne.

Quindi si gli inutili orpelli so utili all uomo e a quello che siamo oggi... Niente era vitale 10.000 anni fa, oggi si.

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