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On 8/5/2021 at 10:36 PM, Smile said:

Però veste male come buona parte dei suoi professori a cui fa fare lo spot di Unicusano

Veste male. L'ho sempre detto anch'io. 

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Il 6/8/2021 Alle 08:41, ternano_84 ha scritto:

Ieri,per la prima volta mi è piaciuta la sua intervista...

Strano(veramente).

Oggi ha detto che vorrebbe perdere i due derby...si è riallineato subito. 

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49 minuti fa, Il Cobra ha scritto:

Oggi ha detto che vorrebbe perdere i due derby...si è riallineato subito. 

Dove sta questa intervista?

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1 ora fa, Il Cobra ha scritto:

Oggi ha detto che vorrebbe perdere i due derby...si è riallineato subito. 

Ma ancora non avete capito come è fatto ?

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12 ore fa, Il Cobra ha scritto:

Oggi ha detto che vorrebbe perdere i due derby...si è riallineato subito. 

Si… come lo scorso anno quando diceva che se aveva un euro lo avrebbe puntato sulla Bari… messaggi con un sottile filo di ironia..😁😂

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3 minuti fa, Magic 1 ha scritto:

Si… come lo scorso anno quando diceva che se aveva un euro lo avrebbe puntato sulla Bari… messaggi con un sottile filo di ironia..😁😂

Aveva anche detto che della coppa italia non gli fregava nulla... infatti poi l'avemo vinta...

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15 ore fa, Il Cobra ha scritto:

Oggi ha detto che vorrebbe perdere i due derby...si è riallineato subito. 

Veramente ha fatto un discorso che condivido da sempre! Ha detto, e' inutile vincere e pareggiare con il Perugia, per poi retrocedere in C! Ha ragione in pieno...... fortuna che quest'anno cambierà tutto! Ne faremo 6 di punti e in C ci mandiamo loro! Questo l'ho detto io, non lui! Bandecchi penso che non gli interessa di fare più di tot punti con il Perugia, ma fare un campionato di vertice SI! In poche parole non se l'incula proprio e fa bene! 

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Personalmente , avendo ormai completamente riabilitato capatonda (seppur con i suoi limiti) mi domando come si possano sentire i tifosi livornesi dopo aver impedito il suo arrivo nella loro città (ma sarà vera poi sta storia?) nel vedere ora due livornesi (di cui uno loro idolo indiscusso) lavorare bene alla ternana . E loro spariti.

magnasse li gomiti è il minimo

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Comunque dalle quote le squadre più scarse sulla carta sono diventate Alessandria e Perugia! Avevo detto, giorni fa che il Perugia non doveva stare  a 33 ma a 50! Ora su gold bet il perugia e' quotato a 100! Ormai le quote le faccio io😂😂....! Mamma mia se poi in C ce li mandiamo noi a poche giornate dalla fine..... sa che goduria! 

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2 minuti fa, angelooo ha scritto:

Comunque dalle quote le squadre più scarse sulla carta sono diventate Alessandria e Perugia! Avevo detto, giorni fa che il Perugia non doveva stare  a 33 ma a 50! Ora su gold bet il perugia e' quotato a 100! Ormai le quote le faccio io😂😂....! Mamma mia se poi in C ce li mandiamo noi a poche giornate dalla fine..... sa che goduria! 

Non perdiamo l'umiltà. Sarà un campionato durissimo e lunghissimo, per noi in primis

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1 ora fa, angelooo ha scritto:

Veramente ha fatto un discorso che condivido da sempre! Ha detto, e' inutile vincere e pareggiare con il Perugia, per poi retrocedere in C! Ha ragione in pieno...... fortuna che quest'anno cambierà tutto! Ne faremo 6 di punti e in C ci mandiamo loro! Questo l'ho detto io, non lui! Bandecchi penso che non gli interessa di fare più di tot punti con il Perugia, ma fare un campionato di vertice SI! In poche parole non se l'incula proprio e fa bene! 

 

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1 ora fa, ZITTIMBò ha scritto:

Personalmente , avendo ormai completamente riabilitato capatonda (seppur con i suoi limiti) mi domando come si possano sentire i tifosi livornesi dopo aver impedito il suo arrivo nella loro città (ma sarà vera poi sta storia?) nel vedere ora due livornesi (di cui uno loro idolo indiscusso) lavorare bene alla ternana . E loro spariti.

magnasse li gomiti è il minimo

MA NO FIGURATI... staranno tutti a dire... "Meglio l'Eccellenza che Bandecchi in Dirigenza" ... perche' in Eccellenza (se va bene) sono finiti 😥

Modificato da il professore
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1 ora fa, ZITTIMBò ha scritto:

Personalmente , avendo ormai completamente riabilitato capatonda (seppur con i suoi limiti) mi domando come si possano sentire i tifosi livornesi dopo aver impedito il suo arrivo nella loro città (ma sarà vera poi sta storia?) nel vedere ora due livornesi (di cui uno loro idolo indiscusso) lavorare bene alla ternana . E loro spariti.

magnasse li gomiti è il minimo

Tra l' altro con tanti ex Livorno (Boben, Raicevic l anno scorso, Agazzi se non sbaglio e me pare diversi altri), oltre addirittura ad un livornese doc (Peralta anche se ha origini argentine è nato e cresciuto nella città labronica)

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1 ora fa, ZITTIMBò ha scritto:

Personalmente , avendo ormai completamente riabilitato capatonda (seppur con i suoi limiti) mi domando come si possano sentire i tifosi livornesi dopo aver impedito il suo arrivo nella loro città (ma sarà vera poi sta storia?) nel vedere ora due livornesi (di cui uno loro idolo indiscusso) lavorare bene alla ternana . E loro spariti.

magnasse li gomiti è il minimo

Con Spinelli quanti anni di serie A hanno fatto piùEuropa? Io me magno li gomiti per questo...

Quasi venti anni di alti livelli, noi hai voglia a magnà...

Hanno chiuso un ciclo... hanno anche provato con Lucarelli ma niente...

Anni 2000Modifica

L'arrivo nel 1999 del presidente Aldo Spinelli costituì la svolta della storia recente della società, che in pochi anni passò dalle polveri della Serie C1 alle platee nazionali della Serie A ed europee della Coppa UEFA. Il primo e fondamentale colpo di mercato del nuovo presidente fu quello di riportare in amaranto Igor Protti, già capocannoniere della massima serie col Bari (1995-1996) ma da molti considerato ormai in parabola discendente (a torto, come i fatti dimostrarono). La prima stagione fu di assestamento: gli amaranto dopo 21 anni tornarono ad espugnare (2-1) l'Arena Garibaldi dei cugini pisani, ma rimasero lontani dal vertice.

Il ritorno in AModifica

La stagione successiva arrivò in panchina l'esperto di promozioni Osvaldo Jaconi (già allenatore del Castel di Sangro dei miracoli) ed il Livorno iniziò a puntare alla serie B. Il primo assalto (2000-2001) fallì di un soffio, col Modena che volò diretto verso la serie cadetta ed il Livorno che, trascinato dai gol di Protti (capocannoniere del girone), raggiunse i play-off ma si arrese in finale col Como (0-0 nell'andata a Livorno, 1-0 dopo i supplementari per i lariani nel ritorno a Como). Al secondo tentativo invece (2001-2002) il Livorno di Jaconi fece centro, vincendo il campionato al termine di un'appassionante lotta con un indomito Spezia. A cinque giornate dal termine, i liguri espugnarono il Picchi e si portarono ad una sola lunghezza dalla capolista amaranto. Seguirono però quattro vittorie consecutive degli uomini di Jaconi, che resero così vana la rimonta spezzina e riconquistarono la Serie B dopo ben 30 anni. Memorabile la penultima giornata a Treviso, con Igor Protti che a 4 minuti dal termine mise a segno il gol del definitivo 2-1.

La "matematica" arrivò all'ultima di campionato, grazie al 3-0 in casa contro un Alzano ormai rassegnato ai playout. Ciliegina sulla torta di una stagione trionfale fu il titolo di capocannoniere conquistato per la seconda volta consecutiva da Igor Protti (con ben 27 reti). Questo l'undici (privo del capitano Vanigli) che il 5 maggio 2002 scese in campo con l'Alzano: Ivan, Cannarsa, Doga, Gelsi, Fanucci, Mezzanotti, Ruotolo, Piovani, Alteri, Protti, Saverino. In quella stessa annata il Livorno sfiorò anche il successo in Coppa Italia di Serie C, ma nella finalissima perse il doppio confronto contro l'Albinoleffe (2-1 per i bergamaschi all'andata, rocambolesco ma inutile 3-2 per il Livorno dopo i supplementari nel ritorno al Picchi).

Il ritorno in B vide il Livorno guidato da Roberto Donadoni stanziare sorprendentemente nelle prime posizioni per tutta la prima parte della stagione. Un vistoso calo nel girone di ritorno fece però sfumare i sogni proibiti di promozione. Il campionato terminò con un onorevole decimo posto, impreziosito dall'approdo in Under 21 per il giovane portiere Marco Amelia e dal titolo di capocannoniere conquistato con 23 centri da uno straordinario Igor Protti, che divenne così il primo giocatore nella storia del calcio italiano a vincere la classifica marcatori in A, in B ed in C1. Per il campionato di serie B 2003-2004 il Livorno venne affidato al giovane mister Walter Mazzarri.

Due gli eventi chiave dell'estate che precedette il campionato: l'approdo in amaranto del bomber livornese Cristiano Lucarelli, dopo un lungo braccio di ferro con il Torino, ed il ripensamento da parte di Igor Protti che si convinse a continuare l'avventura con il suo Livorno, dopo che in un primo momento aveva deciso di concludere la propria carriera[20]. In un estenuante torneo a 24 squadre il Livorno disputò un discreto girone di andata, per poi emergere prepotentemente in quello di ritorno. Tanti i successi da ricordare: quelli casalinghi sulle blasonate Fiorentina (2-0), Napoli (3-0 con tripletta di Protti) e Torino (3-1), e quelli fuori casa con Genoa (1-0) e Como (rocambolesco 5-3 agguantato nel finale). La grande cavalcata della seconda parte della stagione culminò con la vittoria esterna sul campo del Piacenza per 3-1, grazie alla quale il Livorno si assicurò matematicamente il ritorno in Serie A dopo ben 55 anni di assenza. Il Livorno chiuse terzo, alle spalle di Palermo e Cagliari. Stratosferica la coppia d'attacco Protti-Lucarelli (ben 53 gol in due), entrambi protagonisti di un'annata indimenticabile; importante anche il contributo del giovanissimo difensore Giorgio Chiellini.

220px-Livorno_Calcio_-_90esimo_anniversa
13 febbraio 2005, la festa per il novantesimo anniversario del club toscano.

Al ritorno in serie A, l'obiettivo era la salvezza: il Livorno diede fiducia quasi totale al centrocampo e all'attacco della promozione, rinnovando invece per intero la difesa; in panchina, Franco Colomba prese il posto di Mazzarri. Fu il Milan campione di Italia a dare il bentornato al Livorno. Circa 10.000 sostenitori labronici (molti dei quali agghindati con una bandana come strumento di satira contro il presidente del Milan Berlusconi[21]) si recarono a San Siro ed assistettero alla sorprendente prova della propria squadra che pareggiò 2 a 2 col più quotato avversario grazie alla doppietta di Cristiano Lucarelli.

Seguirono però alcune prove molto negative, con il Livorno che si trovò a galleggiare sul fondo della classifica, fino a tirarsi fuori dalla zona retrocessione grazie a tre vittorie consecutive. Ulteriori alti e bassi spinsero Spinelli ad esonerare Colomba ed a richiamare Donadoni, che riuscì a traghettare la squadra verso una salvezza senza troppi affanni e impreziosita anche da qualche soddisfazione, una su tutte il successo casalingo per 1-0 col Milan. Da ricordare anche il 2-2 al Picchi con la Juventus, che consegnò lo scudetto ai bianconeri e vide Protti segnare l'ultimo gol con la maglia amaranto e salutare per l'ultima volta il pubblico livornese. Gli amaranto chiusero al nono posto. Principale artefice della salvezza fu un eccezionale Cristiano Lucarelli, che si aggiudicò la classifica dei capicannonieri con ben 24 centri.

L'anno successivo Donadoni venne riconfermato e il Livorno ingranò la marcia chiudendo il girone di andata al 5º posto in classifica; poco dopo l'inizio del girone di ritorno il mister si dimise a causa di alcune incomprensioni con il presidente[22]. Gli subentrò Carlo Mazzone che però non riuscì a mantenere la squadra in zona UEFA: gli amaranto scivolarono di alcune posizioni in classifica chiudendo noni. In virtù delle penalizzazioni a Juventus, Fiorentina e Lazio, legate allo scandalo calciopoli, al Livorno venne però assegnato il sesto posto ed il conseguente accesso alla Coppa UEFA[23].

L'esordio europeoModifica

Nella stagione 2006-2007 il Livorno disputò il terzo campionato consecutivo in Serie A e, per la prima volta nella sua storia, la Coppa UEFA. Dopo aver superato il primo turno contro gli austriaci del Pasching con due vittorie ed il punteggio complessivo di 3-0, gli amaranto affrontarono nel girone eliminatorio squadre blasonate come Rangers Glasgow, Auxerre, Partizan e Maccabi Haifa. Dopo la sconfitta interna con i Rangers (2-3) e i pareggi (tutti per 1-1) con Partizan Belgrado (con gol all'87' del portiere Amelia[24]) e Maccabi Haifa, la squadra passò il turno battendo in trasferta l'Auxerre per 1-0 e piazzandosi al terzo posto del girone. Nei sedicesimi di finale il Livorno fu eliminato dall'Espanyol, essendo stato sconfitto per 1-2 all'andata in casa e per 2-0 al ritorno a Barcellona il 22 febbraio 2007.

Complessivamente furono quindi disputate 8 partite in Coppa UEFA con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Il miglior marcatore del Livorno fu Lucarelli con 5 reti. Il primo giocatore andato in gol in una competizione europea nella storia della società è stato Danilevicius contro il Pasching nell'andata del 1º turno, il 14 settembre 2006. In campionato alcuni risultati negativi indussero il presidente Spinelli ad esonerare l'allenatore Arrigoni alla fine del girone di andata. Il tecnico fu però reintegrato dopo pochi giorni, dato il fermo volere della squadra di proseguire con lo stesso allenatore[25]. Il rendimento della formazione toscana, tuttavia, non migliorò sensibilmente, e così Arrigoni venne definitivamente esonerato il 20 marzo 2007. Al suo posto fu chiamato Fernando Orsi che chiuse il campionato in undicesima posizione.

170px-Piermario_Morosini_playing_for_Liv
Piermario Morosini durante la sua ultima partita allo stadio Armando Picchi

L'estate del 2007 fu caratterizzata dalla partenza di Cristiano Lucarelli, ceduto allo Šachtar per 9 milioni di euro[26]. Confermato per la stagione 2007-2008, Orsi venne esonerato dopo che un terribile inizio di campionato vide sprofondare il Livorno all'ultimo posto, con soli due punti in sette giornate. Al suo posto fu chiamato Giancarlo Camolese. Il 28 aprile fu richiamato Orsi dopo che, a tre turni dalla fine, il Livorno era scivolato di nuovo in ultima posizione. Il tecnico non poté evitare la retrocessione, che giunse alla penultima giornata.

La stagione seguente il Livorno riuscì a tornare in Serie A dopo un solo anno di cadetteria. Terminato in testa alla classifica il girone d'andata, i labronici chiusero la stagione regolare al terzo posto e conquistarono la massima serie dopo gli spareggi play-off contro Grosseto e Brescia. Gli amaranto, dopo aver pareggiato a Brescia, si aggiudicarono la finale di ritorno col risultato di 3-0: di Francesco Tavano, Alessandro Diamanti e Martin Bergvold le reti. Francesco Tavano conquistò il titolo di capocannoniere del campionato con 24 reti.

Anni 2010Modifica

La nuova stagione in Serie A vide il ritorno tra le file amaranto di Cristiano Lucarelli che con Tavano e Diamanti avrebbe dovuto comporre il tridente d'attacco livornese. Negli ultimi giorni di mercato però il presidente Spinelli decise di cedere Diamanti alla squadra inglese del West Ham per circa 6,5 milioni di euro[27], sollevando accese polemiche da parte della tifoseria. La panchina, anche in virtù della vittoria dei play-off, venne riaffidata a Ruotolo, che però non ricevette la proroga da parte della federazione per poter allenare senza patentino di prima categoria. Gli venne quindi affiancato come primo allenatore Vittorio Russo. Esonerato Russo, venne assunto come allenatore Serse Cosmi che all'esordio riuscì a battere, dopo 62 anni, la Roma allo Stadio Olimpico per 1-0 con gol di Tavano. Sotto la direzione di Cosmi la squadra concluse il girone d'andata al 14º posto.

Il 24 gennaio Cosmi diede le dimissioni dopo la sconfitta interna per 2-0 contro il Napoli, a causa di dissidi col presidente Spinelli sulla gestione della squadra. I due il 26 gennaio si riappacificarono, le dimissioni furono rigettate e Cosmi proseguì nella conduzione tecnica della squadra. Gli innesti del mercato di riparazione non furono tuttavia sufficienti a garantire nel girone di ritorno un rendimento tale da portare la squadra alla salvezza. Il 5 aprile 2010 Cosmi venne esonerato dall'incarico di allenatore. La guida tecnica della squadra fu quindi riaffidata a Ruotolo che questa volta poté sedersi in panchina da solo, avendo ottenuto una deroga dalla federazione[28]. Nonostante ciò, la retrocessione in Serie B arrivò con tre giornate di anticipo.

220px-Stadio_A._Picchi_-_finale_livorno_
I festeggiamenti dopo la vittoria amaranto nella finale play-off 2012-2013

Al termine della stagione Aldo Spinelli mise in vendita il Livorno[29], ma, non riuscendo a trovare acquirenti adeguati, decise di proseguire alla guida della società. Venne stilato un piano triennale, basato sull'ingaggio di giovani promesse, sulla conferma di alcune pedine e su un deciso taglio del monte ingaggi. Per affrontare il campionato di serie B fu ingaggiato l'esperto allenatore Giuseppe Pillon[30]. Dopo un buon girone d'andata gli amaranto incapparono in una serie di 5 sconfitte consecutive ed il 12 febbraio 2011 Pillon venne sostituito con Walter Novellino. La squadra non riuscì comunque a raggiungere i play-off, chiudendo l'annata al settimo posto.

Durante la sessione estiva del calciomercato, lasciò il club il capitano Francesco Tavano, mentre si registrarono il ritorno dell'attaccante Paulinho e la conferma di Andrea Luci, che da livornese avrebbe indossato la fascia di capitano. Dopo un inizio promettente i risultati diventano altalenanti, e alla vigilia della sosta invernale gli amaranto si ritrovarono al quintultimo posto in classifica. Spinelli esonerò così Novellino sostituendolo con Armando Madonna. Il presidente del Livorno annunciò inoltre di voler "regalare" il club ad un acquirente serio e capace. Il 14 aprile 2012, durante la partita Pescara-Livorno, il centrocampista amaranto Piermario Morosini si accasciò sul campo di gioco a causa di un malore che ne causò la morte. Intanto dopo altre cinque sconfitte consecutive venne esonerato anche Madonna e al suo posto subentrò il direttore generale Attilio Perotti. Il Livorno riuscì ad evitare i play-out soltanto all'ultima giornata.

Nella stagione seguente il Livorno riscatta completamente Luca Siligardi dall'Inter, rinunciando quindi al portiere Bardi sostituendolo con Vincenzo Fiorillo, acquistato insieme al greco Gentsoglou dalla Sampdoria. Sulla panchina si siede il giovane Davide Nicola, ex giocatore del Genoa di Spinelli. Il Livorno si piazza terzo dopo la sconfitta nello scontro diretto contro il Sassuolo e disputa i play-off. Dopo aver eliminato il Brescia in semifinale, i labronici pareggiano l'andata della finale play-off contro l'Empoli. Vincendo 1-0 il ritorno grazie a un gol di Paulinho, il Livorno torna in Serie A[31] dopo 3 stagioni.

Il Livorno inizia la nuova stagione da neopromossa di Serie A con l'obiettivo della salvezza, confermando l'allenatore Nicola che porta con sé la maggior parte del gruppo della B, con in più gli innesti di Innocent Emeghara, Leandro Greco e del nuovo portiere Francesco Bardi. Dopo un buon inizio con 8 punti in 5 partite, il Livorno inanella una serie negativa che lo fa cadere, al giro di boa, in zona retrocessione. A seguito di ciò il presidente Spinelli esonera Nicola e chiama in panchina Attilio Perotti, già in società in diverse vesti dirigenziali, che dopo una sola partita lascia il posto al nuovo tecnico Domenico Di Carlo. Sotto la sua gestione, il Livorno riesce a conquistare solo tre vittorie senza abbandonare la zona retrocessione, tanto che a quattro giornate dal termine Di Carlo viene a sua volta sollevato dall'incarico, richiamando in panchina Nicola per 3 mesi ma l'esperimento del richiamo del mister fallisce, l'11 maggio 2014 la squadra retrocede in Serie B, e per la terza volta nella sua storia conclude il campionato di A all'ultimo posto. A un anno dal centenario, il 4 luglio 2014 Davide Nicola rassegna le dimissioni dalla guida del Livorno; gli subentra Carmine Gautieri che rimane in carica sino al 7 gennaio 2015 quando, con il Livorno quarto in classifica, gli subentra Ezio Gelain; quest'ultimo rimane in carica fino al 18 marzo 2015, quando è sostituito da Christian Panucci. I labronici chiuderanno il campionato cadetto al nono posto, appena fuori dalla zona play-off.

La nuova stagione del campionato di Serie B si apre sotto i migliori auspici per la compagine labronica che, con il confermato allenatore Panucci, conquista bottino pieno nelle prime 4 giornate di campionato e la testa della classifica; tuttavia alcuni infortuni e la crescente difficoltà dell'ambiente labronico con il presidente Spinelli, fanno precipitare il Livorno in un vortice di risultati negativi che lo fanno scivolare verso la zona retrocessione. In panchina si susseguono diversi cambi: dopo l'esonero di Panucci la panchina viene affidata a Bortolo Mutti che durante la sua esperienza conquista solo 2 punti in 10 giornate. La squadra ormai allo sbando vide quindi il ritorno di Panucci sulla panchina, ma la nuova esperienza del tecnico savonese non riesce a invertire la rotta sfociando a un nuovo esonero dopo la sconfitta di Trapani. Sulla panchina amaranto subentra dapprima una vecchia conoscenza del club, Franco Colomba, che torna ad allenare la squadra a dieci anni dalla precedente esperienza con i labronici, e infine Ezio Gelain, senza tuttavia portare a cambi di marcia. Il 20 maggio 2016, al termine di Livorno-Lanciano (2-2), la squadra toscana retrocede in Lega Pro dopo quattordici anni. Per la prima volta nella storia della Serie B una squadra che era stata capolista solitaria retrocede sul campo alla fine del torneo[32].

Nel 2016-2017 subentra sulla panchina labronica Foscarini, che all'inizio della stagione, a causa di molti infortuni, ottiene risultati negativi. Il cambiamento si vede dalla partita successiva, in Coppa Italia Lega Pro con la Carrarese: da quel momento la squadra ottiene 12 risultati consecutivi, tra cui le vittorie contro le "grandi" Cremonese in terra lombarda ed Alessandria al Picchi. Il Livorno chiude dunque in modo positivo il 2016. Nei mesi seguenti si mantiene in posizione utile per accedere i play-off, centrati grazie al terzo posto finale. Ai play-off la squadra allenata da Foscarini, dopo aver eliminato nell'ordine il Renate e la Virtus Francavilla, deve arrendersi alla Reggiana al termine dei tempi supplementari.

La stagione 2017-2018 si apre con l'arrivo di mister Sottil. La prima parte del campionato vede il Livorno protagonista assoluto del campionato, con ben 15 vittorie su 20 partite. Dopo la sosta gli amaranto cadono in una crisi di risultati e prestazioni che costano la panchina a Sottil. A guidare il Livorno viene chiamato Foschi, che inizialmente riesce a dare quel cambio di marcia tanto auspicato, grazie alla vittoria nel big match in casa con il Siena e la settimana successiva a Viterbo. Dopo queste due vittorie il Livorno incappa, tuttavia, in tre sconfitte consecutive che costano il primato. A quel punto la società, alla vigilia del delicatissimo derby con il Pisa, richiama Sottil nella speranza di ritrovare la squadra che aveva dominato la prima parte del campionato. La vittoria nel derby permette ai labronici di tornare in vetta. Il 28 aprile 2018, giocando nel proprio stadio e pareggiando per 1-1 con la Carrarese, la squadra toscana guadagna la certezza della promozione in Serie B con una giornata d'anticipo, tornando così tra i cadetti dopo due stagioni d'assenza. Alla fine della stagione i labronici partecipano al triangolare che assegna la Supercoppa di Serie C, torneo che chiudono al secondo posto dietro al Padova e davanti al Lecce.

Per la stagione 2018-2019 è chiamato ad allenare la squadra toscana l'ex calciatore amaranto Cristiano Lucarelli, esonerato già il 6 novembre 2018 dopo aver collezionato una vittoria, due pareggi e sette sconfitte. Annunciano le dimissioni anche il presidente Aldo Spinelli e il figlio Roberto, amministratore delegato del club.[33] A Lucarelli subentra Roberto Breda, che riesce a condurre i suoi alla salvezza all'ultima giornata a discapito del Foggia penalizzato di sei punti.

La stagione 2019-2020 del Livorno è un vero e proprio disastro: fa solo 21 punti e retrocede in Serie C con cinque partite di anticipo. Nell'estate del 2020, poi, dopo 21 anni di presidenza di Aldo Spinelli, la società è passata di mano ad una cordata di imprenditori capeggiati dall'ex presidente del Frosinone, Rosettano Navarra.

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1 minuto fa, Palmiro ha scritto:

Con Spinelli quanti anni di serie A hanno fatto piùEuropa? Io me magno li gomiti per questo...

Quasi venti anni di alti livelli, noi hai voglia a magnà...

Hanno chiuso un ciclo... hanno anche provato con Lucarelli ma niente...

Anni 2000Modifica

L'arrivo nel 1999 del presidente Aldo Spinelli costituì la svolta della storia recente della società, che in pochi anni passò dalle polveri della Serie C1 alle platee nazionali della Serie A ed europee della Coppa UEFA. Il primo e fondamentale colpo di mercato del nuovo presidente fu quello di riportare in amaranto Igor Protti, già capocannoniere della massima serie col Bari (1995-1996) ma da molti considerato ormai in parabola discendente (a torto, come i fatti dimostrarono). La prima stagione fu di assestamento: gli amaranto dopo 21 anni tornarono ad espugnare (2-1) l'Arena Garibaldi dei cugini pisani, ma rimasero lontani dal vertice.

Il ritorno in AModifica

La stagione successiva arrivò in panchina l'esperto di promozioni Osvaldo Jaconi (già allenatore del Castel di Sangro dei miracoli) ed il Livorno iniziò a puntare alla serie B. Il primo assalto (2000-2001) fallì di un soffio, col Modena che volò diretto verso la serie cadetta ed il Livorno che, trascinato dai gol di Protti (capocannoniere del girone), raggiunse i play-off ma si arrese in finale col Como (0-0 nell'andata a Livorno, 1-0 dopo i supplementari per i lariani nel ritorno a Como). Al secondo tentativo invece (2001-2002) il Livorno di Jaconi fece centro, vincendo il campionato al termine di un'appassionante lotta con un indomito Spezia. A cinque giornate dal termine, i liguri espugnarono il Picchi e si portarono ad una sola lunghezza dalla capolista amaranto. Seguirono però quattro vittorie consecutive degli uomini di Jaconi, che resero così vana la rimonta spezzina e riconquistarono la Serie B dopo ben 30 anni. Memorabile la penultima giornata a Treviso, con Igor Protti che a 4 minuti dal termine mise a segno il gol del definitivo 2-1.

La "matematica" arrivò all'ultima di campionato, grazie al 3-0 in casa contro un Alzano ormai rassegnato ai playout. Ciliegina sulla torta di una stagione trionfale fu il titolo di capocannoniere conquistato per la seconda volta consecutiva da Igor Protti (con ben 27 reti). Questo l'undici (privo del capitano Vanigli) che il 5 maggio 2002 scese in campo con l'Alzano: Ivan, Cannarsa, Doga, Gelsi, Fanucci, Mezzanotti, Ruotolo, Piovani, Alteri, Protti, Saverino. In quella stessa annata il Livorno sfiorò anche il successo in Coppa Italia di Serie C, ma nella finalissima perse il doppio confronto contro l'Albinoleffe (2-1 per i bergamaschi all'andata, rocambolesco ma inutile 3-2 per il Livorno dopo i supplementari nel ritorno al Picchi).

Il ritorno in B vide il Livorno guidato da Roberto Donadoni stanziare sorprendentemente nelle prime posizioni per tutta la prima parte della stagione. Un vistoso calo nel girone di ritorno fece però sfumare i sogni proibiti di promozione. Il campionato terminò con un onorevole decimo posto, impreziosito dall'approdo in Under 21 per il giovane portiere Marco Amelia e dal titolo di capocannoniere conquistato con 23 centri da uno straordinario Igor Protti, che divenne così il primo giocatore nella storia del calcio italiano a vincere la classifica marcatori in A, in B ed in C1. Per il campionato di serie B 2003-2004 il Livorno venne affidato al giovane mister Walter Mazzarri.

Due gli eventi chiave dell'estate che precedette il campionato: l'approdo in amaranto del bomber livornese Cristiano Lucarelli, dopo un lungo braccio di ferro con il Torino, ed il ripensamento da parte di Igor Protti che si convinse a continuare l'avventura con il suo Livorno, dopo che in un primo momento aveva deciso di concludere la propria carriera[20]. In un estenuante torneo a 24 squadre il Livorno disputò un discreto girone di andata, per poi emergere prepotentemente in quello di ritorno. Tanti i successi da ricordare: quelli casalinghi sulle blasonate Fiorentina (2-0), Napoli (3-0 con tripletta di Protti) e Torino (3-1), e quelli fuori casa con Genoa (1-0) e Como (rocambolesco 5-3 agguantato nel finale). La grande cavalcata della seconda parte della stagione culminò con la vittoria esterna sul campo del Piacenza per 3-1, grazie alla quale il Livorno si assicurò matematicamente il ritorno in Serie A dopo ben 55 anni di assenza. Il Livorno chiuse terzo, alle spalle di Palermo e Cagliari. Stratosferica la coppia d'attacco Protti-Lucarelli (ben 53 gol in due), entrambi protagonisti di un'annata indimenticabile; importante anche il contributo del giovanissimo difensore Giorgio Chiellini.

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13 febbraio 2005, la festa per il novantesimo anniversario del club toscano.

Al ritorno in serie A, l'obiettivo era la salvezza: il Livorno diede fiducia quasi totale al centrocampo e all'attacco della promozione, rinnovando invece per intero la difesa; in panchina, Franco Colomba prese il posto di Mazzarri. Fu il Milan campione di Italia a dare il bentornato al Livorno. Circa 10.000 sostenitori labronici (molti dei quali agghindati con una bandana come strumento di satira contro il presidente del Milan Berlusconi[21]) si recarono a San Siro ed assistettero alla sorprendente prova della propria squadra che pareggiò 2 a 2 col più quotato avversario grazie alla doppietta di Cristiano Lucarelli.

Seguirono però alcune prove molto negative, con il Livorno che si trovò a galleggiare sul fondo della classifica, fino a tirarsi fuori dalla zona retrocessione grazie a tre vittorie consecutive. Ulteriori alti e bassi spinsero Spinelli ad esonerare Colomba ed a richiamare Donadoni, che riuscì a traghettare la squadra verso una salvezza senza troppi affanni e impreziosita anche da qualche soddisfazione, una su tutte il successo casalingo per 1-0 col Milan. Da ricordare anche il 2-2 al Picchi con la Juventus, che consegnò lo scudetto ai bianconeri e vide Protti segnare l'ultimo gol con la maglia amaranto e salutare per l'ultima volta il pubblico livornese. Gli amaranto chiusero al nono posto. Principale artefice della salvezza fu un eccezionale Cristiano Lucarelli, che si aggiudicò la classifica dei capicannonieri con ben 24 centri.

L'anno successivo Donadoni venne riconfermato e il Livorno ingranò la marcia chiudendo il girone di andata al 5º posto in classifica; poco dopo l'inizio del girone di ritorno il mister si dimise a causa di alcune incomprensioni con il presidente[22]. Gli subentrò Carlo Mazzone che però non riuscì a mantenere la squadra in zona UEFA: gli amaranto scivolarono di alcune posizioni in classifica chiudendo noni. In virtù delle penalizzazioni a Juventus, Fiorentina e Lazio, legate allo scandalo calciopoli, al Livorno venne però assegnato il sesto posto ed il conseguente accesso alla Coppa UEFA[23].

L'esordio europeoModifica

Nella stagione 2006-2007 il Livorno disputò il terzo campionato consecutivo in Serie A e, per la prima volta nella sua storia, la Coppa UEFA. Dopo aver superato il primo turno contro gli austriaci del Pasching con due vittorie ed il punteggio complessivo di 3-0, gli amaranto affrontarono nel girone eliminatorio squadre blasonate come Rangers Glasgow, Auxerre, Partizan e Maccabi Haifa. Dopo la sconfitta interna con i Rangers (2-3) e i pareggi (tutti per 1-1) con Partizan Belgrado (con gol all'87' del portiere Amelia[24]) e Maccabi Haifa, la squadra passò il turno battendo in trasferta l'Auxerre per 1-0 e piazzandosi al terzo posto del girone. Nei sedicesimi di finale il Livorno fu eliminato dall'Espanyol, essendo stato sconfitto per 1-2 all'andata in casa e per 2-0 al ritorno a Barcellona il 22 febbraio 2007.

Complessivamente furono quindi disputate 8 partite in Coppa UEFA con 3 vittorie, 2 pareggi e 3 sconfitte. Il miglior marcatore del Livorno fu Lucarelli con 5 reti. Il primo giocatore andato in gol in una competizione europea nella storia della società è stato Danilevicius contro il Pasching nell'andata del 1º turno, il 14 settembre 2006. In campionato alcuni risultati negativi indussero il presidente Spinelli ad esonerare l'allenatore Arrigoni alla fine del girone di andata. Il tecnico fu però reintegrato dopo pochi giorni, dato il fermo volere della squadra di proseguire con lo stesso allenatore[25]. Il rendimento della formazione toscana, tuttavia, non migliorò sensibilmente, e così Arrigoni venne definitivamente esonerato il 20 marzo 2007. Al suo posto fu chiamato Fernando Orsi che chiuse il campionato in undicesima posizione.

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Piermario Morosini durante la sua ultima partita allo stadio Armando Picchi

L'estate del 2007 fu caratterizzata dalla partenza di Cristiano Lucarelli, ceduto allo Šachtar per 9 milioni di euro[26]. Confermato per la stagione 2007-2008, Orsi venne esonerato dopo che un terribile inizio di campionato vide sprofondare il Livorno all'ultimo posto, con soli due punti in sette giornate. Al suo posto fu chiamato Giancarlo Camolese. Il 28 aprile fu richiamato Orsi dopo che, a tre turni dalla fine, il Livorno era scivolato di nuovo in ultima posizione. Il tecnico non poté evitare la retrocessione, che giunse alla penultima giornata.

La stagione seguente il Livorno riuscì a tornare in Serie A dopo un solo anno di cadetteria. Terminato in testa alla classifica il girone d'andata, i labronici chiusero la stagione regolare al terzo posto e conquistarono la massima serie dopo gli spareggi play-off contro Grosseto e Brescia. Gli amaranto, dopo aver pareggiato a Brescia, si aggiudicarono la finale di ritorno col risultato di 3-0: di Francesco Tavano, Alessandro Diamanti e Martin Bergvold le reti. Francesco Tavano conquistò il titolo di capocannoniere del campionato con 24 reti.

Anni 2010Modifica

La nuova stagione in Serie A vide il ritorno tra le file amaranto di Cristiano Lucarelli che con Tavano e Diamanti avrebbe dovuto comporre il tridente d'attacco livornese. Negli ultimi giorni di mercato però il presidente Spinelli decise di cedere Diamanti alla squadra inglese del West Ham per circa 6,5 milioni di euro[27], sollevando accese polemiche da parte della tifoseria. La panchina, anche in virtù della vittoria dei play-off, venne riaffidata a Ruotolo, che però non ricevette la proroga da parte della federazione per poter allenare senza patentino di prima categoria. Gli venne quindi affiancato come primo allenatore Vittorio Russo. Esonerato Russo, venne assunto come allenatore Serse Cosmi che all'esordio riuscì a battere, dopo 62 anni, la Roma allo Stadio Olimpico per 1-0 con gol di Tavano. Sotto la direzione di Cosmi la squadra concluse il girone d'andata al 14º posto.

Il 24 gennaio Cosmi diede le dimissioni dopo la sconfitta interna per 2-0 contro il Napoli, a causa di dissidi col presidente Spinelli sulla gestione della squadra. I due il 26 gennaio si riappacificarono, le dimissioni furono rigettate e Cosmi proseguì nella conduzione tecnica della squadra. Gli innesti del mercato di riparazione non furono tuttavia sufficienti a garantire nel girone di ritorno un rendimento tale da portare la squadra alla salvezza. Il 5 aprile 2010 Cosmi venne esonerato dall'incarico di allenatore. La guida tecnica della squadra fu quindi riaffidata a Ruotolo che questa volta poté sedersi in panchina da solo, avendo ottenuto una deroga dalla federazione[28]. Nonostante ciò, la retrocessione in Serie B arrivò con tre giornate di anticipo.

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I festeggiamenti dopo la vittoria amaranto nella finale play-off 2012-2013

Al termine della stagione Aldo Spinelli mise in vendita il Livorno[29], ma, non riuscendo a trovare acquirenti adeguati, decise di proseguire alla guida della società. Venne stilato un piano triennale, basato sull'ingaggio di giovani promesse, sulla conferma di alcune pedine e su un deciso taglio del monte ingaggi. Per affrontare il campionato di serie B fu ingaggiato l'esperto allenatore Giuseppe Pillon[30]. Dopo un buon girone d'andata gli amaranto incapparono in una serie di 5 sconfitte consecutive ed il 12 febbraio 2011 Pillon venne sostituito con Walter Novellino. La squadra non riuscì comunque a raggiungere i play-off, chiudendo l'annata al settimo posto.

Durante la sessione estiva del calciomercato, lasciò il club il capitano Francesco Tavano, mentre si registrarono il ritorno dell'attaccante Paulinho e la conferma di Andrea Luci, che da livornese avrebbe indossato la fascia di capitano. Dopo un inizio promettente i risultati diventano altalenanti, e alla vigilia della sosta invernale gli amaranto si ritrovarono al quintultimo posto in classifica. Spinelli esonerò così Novellino sostituendolo con Armando Madonna. Il presidente del Livorno annunciò inoltre di voler "regalare" il club ad un acquirente serio e capace. Il 14 aprile 2012, durante la partita Pescara-Livorno, il centrocampista amaranto Piermario Morosini si accasciò sul campo di gioco a causa di un malore che ne causò la morte. Intanto dopo altre cinque sconfitte consecutive venne esonerato anche Madonna e al suo posto subentrò il direttore generale Attilio Perotti. Il Livorno riuscì ad evitare i play-out soltanto all'ultima giornata.

Nella stagione seguente il Livorno riscatta completamente Luca Siligardi dall'Inter, rinunciando quindi al portiere Bardi sostituendolo con Vincenzo Fiorillo, acquistato insieme al greco Gentsoglou dalla Sampdoria. Sulla panchina si siede il giovane Davide Nicola, ex giocatore del Genoa di Spinelli. Il Livorno si piazza terzo dopo la sconfitta nello scontro diretto contro il Sassuolo e disputa i play-off. Dopo aver eliminato il Brescia in semifinale, i labronici pareggiano l'andata della finale play-off contro l'Empoli. Vincendo 1-0 il ritorno grazie a un gol di Paulinho, il Livorno torna in Serie A[31] dopo 3 stagioni.

Il Livorno inizia la nuova stagione da neopromossa di Serie A con l'obiettivo della salvezza, confermando l'allenatore Nicola che porta con sé la maggior parte del gruppo della B, con in più gli innesti di Innocent Emeghara, Leandro Greco e del nuovo portiere Francesco Bardi. Dopo un buon inizio con 8 punti in 5 partite, il Livorno inanella una serie negativa che lo fa cadere, al giro di boa, in zona retrocessione. A seguito di ciò il presidente Spinelli esonera Nicola e chiama in panchina Attilio Perotti, già in società in diverse vesti dirigenziali, che dopo una sola partita lascia il posto al nuovo tecnico Domenico Di Carlo. Sotto la sua gestione, il Livorno riesce a conquistare solo tre vittorie senza abbandonare la zona retrocessione, tanto che a quattro giornate dal termine Di Carlo viene a sua volta sollevato dall'incarico, richiamando in panchina Nicola per 3 mesi ma l'esperimento del richiamo del mister fallisce, l'11 maggio 2014 la squadra retrocede in Serie B, e per la terza volta nella sua storia conclude il campionato di A all'ultimo posto. A un anno dal centenario, il 4 luglio 2014 Davide Nicola rassegna le dimissioni dalla guida del Livorno; gli subentra Carmine Gautieri che rimane in carica sino al 7 gennaio 2015 quando, con il Livorno quarto in classifica, gli subentra Ezio Gelain; quest'ultimo rimane in carica fino al 18 marzo 2015, quando è sostituito da Christian Panucci. I labronici chiuderanno il campionato cadetto al nono posto, appena fuori dalla zona play-off.

La nuova stagione del campionato di Serie B si apre sotto i migliori auspici per la compagine labronica che, con il confermato allenatore Panucci, conquista bottino pieno nelle prime 4 giornate di campionato e la testa della classifica; tuttavia alcuni infortuni e la crescente difficoltà dell'ambiente labronico con il presidente Spinelli, fanno precipitare il Livorno in un vortice di risultati negativi che lo fanno scivolare verso la zona retrocessione. In panchina si susseguono diversi cambi: dopo l'esonero di Panucci la panchina viene affidata a Bortolo Mutti che durante la sua esperienza conquista solo 2 punti in 10 giornate. La squadra ormai allo sbando vide quindi il ritorno di Panucci sulla panchina, ma la nuova esperienza del tecnico savonese non riesce a invertire la rotta sfociando a un nuovo esonero dopo la sconfitta di Trapani. Sulla panchina amaranto subentra dapprima una vecchia conoscenza del club, Franco Colomba, che torna ad allenare la squadra a dieci anni dalla precedente esperienza con i labronici, e infine Ezio Gelain, senza tuttavia portare a cambi di marcia. Il 20 maggio 2016, al termine di Livorno-Lanciano (2-2), la squadra toscana retrocede in Lega Pro dopo quattordici anni. Per la prima volta nella storia della Serie B una squadra che era stata capolista solitaria retrocede sul campo alla fine del torneo[32].

Nel 2016-2017 subentra sulla panchina labronica Foscarini, che all'inizio della stagione, a causa di molti infortuni, ottiene risultati negativi. Il cambiamento si vede dalla partita successiva, in Coppa Italia Lega Pro con la Carrarese: da quel momento la squadra ottiene 12 risultati consecutivi, tra cui le vittorie contro le "grandi" Cremonese in terra lombarda ed Alessandria al Picchi. Il Livorno chiude dunque in modo positivo il 2016. Nei mesi seguenti si mantiene in posizione utile per accedere i play-off, centrati grazie al terzo posto finale. Ai play-off la squadra allenata da Foscarini, dopo aver eliminato nell'ordine il Renate e la Virtus Francavilla, deve arrendersi alla Reggiana al termine dei tempi supplementari.

La stagione 2017-2018 si apre con l'arrivo di mister Sottil. La prima parte del campionato vede il Livorno protagonista assoluto del campionato, con ben 15 vittorie su 20 partite. Dopo la sosta gli amaranto cadono in una crisi di risultati e prestazioni che costano la panchina a Sottil. A guidare il Livorno viene chiamato Foschi, che inizialmente riesce a dare quel cambio di marcia tanto auspicato, grazie alla vittoria nel big match in casa con il Siena e la settimana successiva a Viterbo. Dopo queste due vittorie il Livorno incappa, tuttavia, in tre sconfitte consecutive che costano il primato. A quel punto la società, alla vigilia del delicatissimo derby con il Pisa, richiama Sottil nella speranza di ritrovare la squadra che aveva dominato la prima parte del campionato. La vittoria nel derby permette ai labronici di tornare in vetta. Il 28 aprile 2018, giocando nel proprio stadio e pareggiando per 1-1 con la Carrarese, la squadra toscana guadagna la certezza della promozione in Serie B con una giornata d'anticipo, tornando così tra i cadetti dopo due stagioni d'assenza. Alla fine della stagione i labronici partecipano al triangolare che assegna la Supercoppa di Serie C, torneo che chiudono al secondo posto dietro al Padova e davanti al Lecce.

Per la stagione 2018-2019 è chiamato ad allenare la squadra toscana l'ex calciatore amaranto Cristiano Lucarelli, esonerato già il 6 novembre 2018 dopo aver collezionato una vittoria, due pareggi e sette sconfitte. Annunciano le dimissioni anche il presidente Aldo Spinelli e il figlio Roberto, amministratore delegato del club.[33] A Lucarelli subentra Roberto Breda, che riesce a condurre i suoi alla salvezza all'ultima giornata a discapito del Foggia penalizzato di sei punti.

La stagione 2019-2020 del Livorno è un vero e proprio disastro: fa solo 21 punti e retrocede in Serie C con cinque partite di anticipo. Nell'estate del 2020, poi, dopo 21 anni di presidenza di Aldo Spinelli, la società è passata di mano ad una cordata di imprenditori capeggiati dall'ex presidente del Frosinone, Rosettano Navarra.

Perché noi abbiamo fatto manifestazioni per non avere Spinelli nel 99? 

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11 minuti fa, il professore ha scritto:

MA NO FIGURATI... staranno tutti a dire... "Meglio l'Eccellenza che Bandecchi in Dirigenza" ... perche' in Eccellenza (se va bene) sono finiti 😥

E sicuramente aspettano la cordata Romana o il macellaro de viterbe. 

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1 minuto fa, adriatico ha scritto:

Perché noi abbiamo fatto manifestazioni per non avere Spinelli nel 99? 

Che significa... Con altissime probabilità bandecchi a Livorno avrebbe fatto i disastri che hanno fatto qua in 3 anni... sa lu corre che je facevano fa? Li de froci de pochesci ne trovi pochi...

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8 minuti fa, Palmiro ha scritto:

Qua invece de signorsì è pieno.

Ma se non te trovi bene QUI puoi tranquillamente annattene a Livorno, a Latina, a Perugia ... o dove te pare... 

 

 

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40 minuti fa, Lu Cecco ha scritto:

Non perdiamo l'umiltà. Sarà un campionato durissimo e lunghissimo, per noi in primis

Si  va bene umili, dentro il carrarmato...... 

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12 minuti fa, il professore ha scritto:

Ma se non te trovi bene QUI puoi tranquillamente annattene a Livorno, a Latina, a Perugia ... o dove te pare... 

 

 

Tu il signorsì per eccellenza, ti sei inchinato davanti a tutti...

 

 

 

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15 minuti fa, il professore ha scritto:

Ma se non te trovi bene QUI puoi tranquillamente annattene a Livorno, a Latina, a Perugia ... o dove te pare... 

 

 

Hai anche scarse conoscenze grammaticali...

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2 ore fa, angelooo ha scritto:

Veramente ha fatto un discorso che condivido da sempre! Ha detto, e' inutile vincere e pareggiare con il Perugia, per poi retrocedere in C! Ha ragione in pieno...... fortuna che quest'anno cambierà tutto! Ne faremo 6 di punti e in C ci mandiamo loro! Questo l'ho detto io, non lui! Bandecchi penso che non gli interessa di fare più di tot punti con il Perugia, ma fare un campionato di vertice SI! In poche parole non se l'incula proprio e fa bene! 

 

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1 ora fa, lu Fraportanu ha scritto:

Ma ancora je risponnete a quillu poraccio?

Ignore, però è tuttuncazzo se lo quotate!

Modificato da Woodstock'73

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Palmiro e Lu professore vi volevo chiedere se potete prendervi a paraculate verso le 17,che mo me volevo fa na pennica,dopo vorrei  seguire in diretta la vostra conversazione.grazie bardasci

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