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NICOLA CALIPARI: UN EROE ITALIANO

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Appartengo a una generazione che ha sempre avuto difficoltà a pronunciare la parola "eroe".

Troppa retorica nei nostri anni giovanili, nelle nostre scuole, nei nostri telegiornali in bianco e nero, nell'ufficialità, sugli "eroi" bellicosi e maschi, da Muzio Scevola in poi, giù giù....

 

Amavamo la "ballata dell'eroe" di De André, quella dell'umile soldato che "troppo lontano si spinse a cercare la verità" e che "ora che è morto la Patria si gloria di un altro eroe alla memoria". E la sua donna, che aspettava il ritorno di un soldati vivo, non di un eroe morto. "Morire per delle idee, vabbé, ma di morte lenta", ci diceva Brassens tradotto ancora da Faber.

 

Preferivamo l'eroismo quotidiano delle persone semplici e normali alle prese ogni giorno con le difficoltà e anche i drammi della vita piuttosto che le fanfare altisonanti per chi spesso avrebbe preferito la vita a una morte gloriosa.

 

E, poi, i servizi segreti. Quella parola, Sismi, che suscitava e in parte suscita ancora in molti di noi richiami un po' sinistri di trame piduiste, di stragi mai svelate, di misteri incoffessabili al servizio di questo o quel potentato. E' storia d'Italia, in parte ancora non scritta. Sifar, Sid, Sisde: sigle inquietanti su mondi dai quali guardarsi, impegnati non per la sicurezza dello Stato e dei cittadini ma per altri scopi inconfessabili.

 

Oggi la morte di Nicola Calipari, per me, non cancella tutto ciò, ma lo restituisce sotto una luce diversa.

 

Sì, per me quest'uomo del Sismi, quest'uomo dei servizi segreti, è un eroe. Un eroe italiano, un eroe gentile, un uomo dello Stato, un poliziotto che svolgeva un lavoro utile e difficile, una persona magnifica che non aveva mai accettato un certo cinismo che pure sapeva appartenere a una parte del suo ambiente.

 

Un uomo vero, che ha sacrificato la sua vita per difendere quella persona che aveva appena liberato, compiendo magistralmente il suo dovere.

 

Oggi, per me, per la mia generazione, la parola "eroe" riacquista di nuovo un significato alto e nobile, umano, la parola eroe si riabilita.

 

E da oggi anche quel post-giudizio sui servizi segreti italiani, che ha radici profonde e comprensibili nella travagliata storia italiana degli ultimi trent'anni, andrà riflettuto e rivisto.

 

Onore a Nicola Calipari, eroe del nostro tempo difficile, eroe della vita in tempi e luoghi di morte, eroe italiano che non potremo né dovremo dimenticare!

 

Onore al Sismi, a tutti quei servitori dello Stato sconosciuti che operano, come Nicola, con passione civile e con immensa umanità, per la sicurezza e per la vita comune!

Modificato da passaparola

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Foti ha annunciato la Reggina calcio 1914 con lutto al braccio,Calipari era reggino...

Mi chiedo...:ma non potevano farlo tutte le società?Calipari è un eroe italiano non solo reggino

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Ho lertto che ci sarà un minuto di silenzio in tutti i campi di calcio....

476809[/snapback]

e ok...ma col lutto solo i reggitani e solo su iniziativa di Lillo Foti?bah...

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la morte di quest'uomo mi ha lasciato lo stesso sconforto di quella dei nostri ragazzi morti a nassiriya.

Non iniziamo a fare due pesi due misure per favore.

 

W L'ITALIA

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Non ho fatto e non farò mai paragoni tra persone morte, lubiondo...

 

Ho voluto solo comunicare le mie emozioni e riflessioni a caldo su questa morte...

 

Non ho parlato né della guerra né di americani o terroristi o altro...

 

Non è questo, per me, né il momento né il luogo.....

 

 

Viva l'Italia di Nicola Calipari!!

Modificato da passaparola

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Appartengo a una generazione che ha sempre  avuto difficoltà a pronunciare la parola "eroe".

Troppa retorica nei nostri anni giovanili, nelle nostre scuole, nei nostri telegiornali in bianco e nero, nell'ufficialità, sugli "eroi" bellicosi e maschi, da Muzio Scevola in poi, giù giù....

 

Amavamo la "ballata dell'eroe" di De André, quella dell'umile soldato che "troppo lontano si spinse a cercare la verità" e che "ora che è morto la Patria si gloria di un altro eroe alla memoria". E la sua donna, che aspettava il ritorno di un soldati vivo, non di un eroe morto. "Morire per delle idee, vabbé, ma di morte lenta", ci diceva Brassens tradotto ancora da Faber.

 

Preferivamo l'eroismo quotidiano delle persone semplici e normali alle prese ogni giorno con le difficoltà  e anche i drammi della vita piuttosto che le fanfare altisonanti per chi spesso avrebbe preferito la vita a una morte gloriosa.

 

E, poi, i servizi segreti. Quella parola, Sismi, che suscitava e in parte suscita ancora in molti di noi richiami un po' sinistri di trame piduiste, di stragi mai svelate, di misteri incoffessabili al servizio di questo o quel potentato. E' storia d'Italia, in parte ancora non scritta. Sifar, Sid, Sisde: sigle inquietanti su mondi dai quali guardarsi, impegnati non  per la sicurezza dello Stato e dei cittadini ma per altri scopi inconfessabili.

 

Oggi la morte di Nicola Calipari, per me, non cancella tutto ciò, ma lo restituisce sotto una luce  diversa.

 

Sì, per me quest'uomo del Sismi, quest'uomo dei servizi segreti, è un eroe. Un eroe italiano, un eroe gentile, un uomo dello Stato, un poliziotto che svolgeva un lavoro utile e difficile, una persona magnifica che non aveva mai accettato un certo cinismo che pure sapeva appartenere a una parte del suo ambiente.

 

Un uomo vero, che ha sacrificato la sua vita per difendere quella persona che aveva appena liberato, compiendo magistralmente il suo dovere.

 

Oggi, per me, per la mia generazione, la parola "eroe"  riacquista  di nuovo un significato alto e nobile, umano, la parola eroe si riabilita.

 

E da oggi anche quel post-giudizio sui servizi segreti italiani, che ha radici profonde e  comprensibili nella travagliata storia italiana degli ultimi  trent'anni,  andrà riflettuto e rivisto.

 

Onore a Nicola Calipari,  eroe del nostro tempo difficile, eroe della vita in tempi e luoghi di morte, eroe italiano che non potremo né dovremo dimenticare!

 

Onore al Sismi, a tutti quei servitori dello Stato sconosciuti che operano, come Nicola, con passione civile e con immensa umanità, per la sicurezza  e per la vita comune!

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M'hai commosso!

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Oggi, per me, per la mia generazione, la parola "eroe" riacquista di nuovo un significato alto e nobile, umano, la parola eroe si riabilita.

 

E da oggi anche quel post-giudizio sui servizi segreti italiani, che ha radici profonde e comprensibili nella travagliata storia italiana degli ultimi trent'anni, andrà riflettuto e rivisto.

 

Onore a Nicola Calipari, eroe del nostro tempo difficile, eroe della vita in tempi e luoghi di morte, eroe italiano che non potremo né dovremo dimenticare!

 

Onore al Sismi, a tutti quei servitori dello Stato sconosciuti che operano, come Nicola, con passione civile e con immensa umanità, per la sicurezza e per la vita comune!

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Condivido il tuo pensiero su Nicola Calipari....... la sua professionalità l'aveva portato ai massimi vertici del Sismi.

La sua Umanità l'ha portato istintivamente a proteggere Giuliana.

 

Il suo è stato un gesto eroico,

lo stesso che portava i Pompieri a gettarsi tra le fiamme nelle Twin-Tower,

 

lo stesso che portò il motociclista a fare una staffetta per soccorrere gli automobilisti bloccati all'interno del traforo del Frejus nell'incendio di qualche anno fà,

 

lo stesso che ha portato un Africano a gettarsi in mare per salvare un uomo che stava affogando quest'Estate sul Litorale Toscano.

 

Qualche riserva invece nei confronti dei servizi segreti ancora ce l'ho,

mi auguro che tutti gli uomini del Sismi siano come Calipari,

Uomini con la U Maiuscola che ci facciano sentire orgogliosi di essere Italiani.

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Perfettamente d'accordo... ce ne fossero di uomini così... speriamo che serva da esempio per tutti!

 

Il lutto al braccio non serve a niente, il minuto di raccoglimento può bastare per far capire che lo ringraziamo tutti!

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Ho appena finito di vedere le immagini dell'arrivo della salma di Nicola Calipari a Roma. L'immagine di Carlo Azeglio Ciampi che rimane immobile davanti al feretro del funzionario del Sisimi caduto in Irak per dargli l'ultimo saluto è stata qualcosa di veramente emozianante.

 

ONORE ANCORA A QUESTO GRANDE SERVITORE DELLO STATO

 

CIAO NICOLA

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