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ruber-viridis draco

VICIANI

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Di quella partita (2-0) mi è sempre rimasto impresso l'eurogol di Casone (giocatori irpini seminati come birilli e bolide all'incrocio dei pali lato curva ovest...)

 

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Quell'anno a Terni battemmo tutte e tre le squadre che andarono in A; oltre all'Avellino (2-0, La Torre e Casone), battemmo 2-1 il Catanzaro (mi pare Pagliari e De Rosa) e soprattutto l'Ascoli dei record (1-0, gol a pochi minuti dalla fine di La Torre dopo un batti e ribatti in area...)

Che tempi, ricordo il Liberati pieno, e un'intervista della RAI alla fine della partita con l'Ascoli a Marchesi, che sprizzava gioia da tutti i pori...

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di quelli belli tempi me ricordo pure che l'amico mio Carmelo Bagnato insieme La Torre furono spediti da un appartamento (che dividevano insieme), al Valentino di terni, poichè la loro casa era un andirivieni di donne....chissa perchè??? :lol::lol::lol:

 

certo che poi all'albergo erano più controllati m'è sempre sembrato una cazzata :D

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A proposito di wiki la voce su Borzacchini l' ho scritta io. Controllate se ce stanno strafalcioni ?

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Ma è quella scirtta in inglese :blink: ?

Non ne ho trovate altre... :huh:

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Per andare direttamente alla voce senza reindirizzamenti devi digitare:

 

mario umberto baconin borzacchini

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sono a verona per lavoro e insieme ad un business partner abbiamo incontrato un potenziale cliente. in una fase di alleggerimento si è cominciato a parlare della finale di domani sera: chi tifava roma, chi tifava milan, chi verona... io tifo ternana, quando si parla di coppe per noi significa al massimo coppa italia, da cui usciamo ad andare bene al secondo turno. bene, il cliente s'è messo a fare una lezione di calcio su viciani e il gioco corto, che è l'antesignano della zona di sacchi e del tiki-taka e così via... che orgoglio bardà. da li in poi non ciò capito più un cazzo de quello che stavamo a dì

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4 minuti fa, BuFERA ha scritto:

sono a verona per lavoro e insieme ad un business partner abbiamo incontrato un potenziale cliente. in una fase di alleggerimento si è cominciato a parlare della finale di domani sera: chi tifava roma, chi tifava milan, chi verona... io tifo ternana, quando si parla di coppe per noi significa al massimo coppa italia, da cui usciamo ad andare bene al secondo turno. bene, il cliente s'è messo a fare una lezione di calcio su viciani e il gioco corto, che è l'antesignano della zona di sacchi e del tiki-taka e così via... che orgoglio bardà. da li in poi non ciò capito più un cazzo de quello che stavamo a dì

Pensa che quando morì Cruijff, qualche anno fa, un giornalista scrisse un articolo sostenendo che in quegli anni le novità del calcio furono il calcio totale olandese e il gioco corto di Viciani.... E si spinse a scrivere che se Johann Cruijff avesse giocato con la Ternana, la Ternana avrebbe vinto la Coppa dei Campioni...🎉

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9 minuti fa, BuFERA ha scritto:

sono a verona per lavoro e insieme ad un business partner abbiamo incontrato un potenziale cliente. in una fase di alleggerimento si è cominciato a parlare della finale di domani sera: chi tifava roma, chi tifava milan, chi verona... io tifo ternana, quando si parla di coppe per noi significa al massimo coppa italia, da cui usciamo ad andare bene al secondo turno. bene, il cliente s'è messo a fare una lezione di calcio su viciani e il gioco corto, che è l'antesignano della zona di sacchi e del tiki-taka e così via... che orgoglio bardà. da li in poi non ciò capito più un cazzo de quello che stavamo a dì

Sempre in alto il rossoverde.

Il cliente di dove è?

 

P.S. comunque in semifinale di coppa ci siamo arrivati.

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15 minuti fa, Palmiro ha scritto:

Sempre in alto il rossoverde.

Il cliente di dove è?

 

P.S. comunque in semifinale di coppa ci siamo arrivati.

sono di roma, uno romanista, l'altro calcisticamente ateo. non più giovanissimo in realtà, infatti i veronesi non capivano di cosa stesse parlando ma si sono resi conto che la discussione stava prendendo una buona piega :D

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53 minuti fa, BuFERA ha scritto:

sono di roma, uno romanista, l'altro calcisticamente ateo. non più giovanissimo in realtà, infatti i veronesi non capivano di cosa stesse parlando ma si sono resi conto che la discussione stava prendendo una buona piega :D

😄

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Che quello proposto da Corrado Viciani fosse un concetto rivoluzionario è vero ed è riconosciuto ovunque. Ma allo stesso tempo merita un’analisi accurata, per non banalizzarne la portata.

Può essere utile calarsi nella realtà di quei tempi: anni, decenni addirittura, nei quali un po’ tutti giocavano allo stesso modo, rigorosamente a uomo (la zona esisteva solo nella palla a canestro), con coppiette prestabilite in giro per il campo. O neanche tanto in giro, la preparazione atletica dei più permetteva micro-spostamenti, comunque sempre molto lenti, rispetto a quello che successe dopo. Il numero sulla maglia indicava tutto: il terzino destro (il 2) marcava la seconda punta (l’11), lo stopper (5) massacrava per 90’ i malleoli del centravanti (9), al terzino sinistro (3) toccava il più delle volte l’infame compito di correre lungo la fascia sinistra, seguendo (o facendosi seguire) le tracce del cursore avversario, l’ala destra (7). Il libero (6) stava dietro la linea dei tre difensori (3-5-2), il mediano (4) di solito rimediava le figuracce contro il fantasista avversario (10), l’altro centrocampista (8) faceva legna. Così, tutte, dal Liverpool alla Scafatese.  

Viciani e quasi contemporaneamente Rinus Michels ruppero questi schemi, introducendo concetti oggi scontati, ma allora inediti: tutti partecipano alla costruzione del gioco, tutti devono sentirsi coinvolti all’azione difensiva. Ci si deve muovere… sempre, anche e soprattutto quando la palla ce l’ha un altro, avversario o compagno che sia: quindi, preparazione atletica totalmente rivoluzionata, velocità di esecuzione doppia, tripla rispetto a prima. Se volete delle immagini sull’impatto che questo tipo di impostazione ebbe all’epoca, andate a rivedervi i filmati di come l’Olanda soffocò il Brasile in semifinale del Mondiale del 1974. Guardatevi soprattutto l’aggressività su qualunque avversario in possesso di palla. Ai massimi livelli, con esecutori di classe immensa, l’idea di Viciani era quella roba lì.

 

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Credo comunque e correggetemi se sbaglio che il gioco corto si riferisse anche alla distanza tra il centravanti e il libero nel senso che la squadra saliva anche tutta insieme non solo i passaggi corti le distanze fra i giocatori Poi se ho detto una stupidaggine correggetemi perché mi ricordo perfettamente negli anni 70-80 che quando Si attaccava col centravanti in aria e il libero stava al limite dell'area, la sua però.

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27 minuti fa, Bellimbusto ha scritto:

Che quello proposto da Corrado Viciani fosse un concetto rivoluzionario è vero ed è riconosciuto ovunque. Ma allo stesso tempo merita un’analisi accurata, per non banalizzarne la portata.

Può essere utile calarsi nella realtà di quei tempi: anni, decenni addirittura, nei quali un po’ tutti giocavano allo stesso modo, rigorosamente a uomo (la zona esisteva solo nella palla a canestro), con coppiette prestabilite in giro per il campo. O neanche tanto in giro, la preparazione atletica dei più permetteva micro-spostamenti, comunque sempre molto lenti, rispetto a quello che successe dopo. Il numero sulla maglia indicava tutto: il terzino destro (il 2) marcava la seconda punta (l’11), lo stopper (5) massacrava per 90’ i malleoli del centravanti (9), al terzino sinistro (3) toccava il più delle volte l’infame compito di correre lungo la fascia sinistra, seguendo (o facendosi seguire) le tracce del cursore avversario, l’ala destra (7). Il libero (6) stava dietro la linea dei tre difensori (3-5-2), il mediano (4) di solito rimediava le figuracce contro il fantasista avversario (10), l’altro centrocampista (8) faceva legna. Così, tutte, dal Liverpool alla Scafatese.  

Viciani e quasi contemporaneamente Rinus Michels ruppero questi schemi, introducendo concetti oggi scontati, ma allora inediti: tutti partecipano alla costruzione del gioco, tutti devono sentirsi coinvolti all’azione difensiva. Ci si deve muovere… sempre, anche e soprattutto quando la palla ce l’ha un altro, avversario o compagno che sia: quindi, preparazione atletica totalmente rivoluzionata, velocità di esecuzione doppia, tripla rispetto a prima. Se volete delle immagini sull’impatto che questo tipo di impostazione ebbe all’epoca, andate a rivedervi i filmati di come l’Olanda soffocò il Brasile in semifinale del Mondiale del 1974. Guardatevi soprattutto l’aggressività su qualunque avversario in possesso di palla. Ai massimi livelli, con esecutori di classe immensa, l’idea di Viciani era quella roba lì.

 

Tutto giusto però l'Olanda ZERO MONDIALI 😂....

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11 hours ago, altoforno said:

Pensa che quando morì Cruijff, qualche anno fa, un giornalista scrisse un articolo sostenendo che in quegli anni le novità del calcio furono il calcio totale olandese e il gioco corto di Viciani.... E si spinse a scrivere che se Johann Cruijff avesse giocato con la Ternana, la Ternana avrebbe vinto la Coppa dei Campioni...🎉

Scusate l'ignoranza, ma il "gioco corto" di Viciani non era ispirato proprio al calcio totale olandese? Viciani non era andato proprio in Olanda a studiarlo? (Purtroppo ancora non ho comprato il libro de Favilla...) 

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51 minuti fa, Lu Trejo ha scritto:

Credo comunque e correggetemi se sbaglio che il gioco corto si riferisse anche alla distanza tra il centravanti e il libero nel senso che la squadra saliva anche tutta insieme non solo i passaggi corti le distanze fra i giocatori Poi se ho detto una stupidaggine correggetemi perché mi ricordo perfettamente negli anni 70-80 che quando Si attaccava col centravanti in aria e il libero stava al limite dell'area, la sua però.

Credo che l'espressione gioco corto rappresentasse entrambi i concetti, passaggi brevi e ripetuti e distanza molto stretta tra i reparti.

Il tutto unito a una preparazione atletica notevole.

Gli allenamenti di Viciani erano considerati durissimi (un po' come quelli di Zeman tra gli anni Novanta e i primi Duemila).

In pratica, ha inventato il calcio di oggi in anticipo di una quindicina di anni su Arrigo Sacchi.

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