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bartolelli

LE 10 DOMANDE CHE DOVREBBERO PORRE I GIORNALISTI

Messaggi raccomandati

Copio e incollo da altro spazio perchè forse questo argomento merita un topic a se':

 

Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

Modificato da bartolelli

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Ribadisco che vojo Bartolelli giornalista subito!!!

1792845[/snapback]

ahah

grazie Marco, io gli ho dato degli spunti, mò sta a loro svilupparli

1792851[/snapback]

E secondo te a Terni abbiamo giornalisti in grado di farlo? Magari in grado si, ma senza le palle sta cosa non si fa; ergo a Terni si vive anche di "ternana", compresa la categoria giornalistica: pure se di "questa" ternana i tifosi e sportivi tutti non ne possono più, la notizia la ascoltano sempre, oppure la leggono, magari sperando di ascoltare che la proprietà del sodalizio rossoverde è passata di mano.... Ecco quindi che una inchiesta del genere a Terni non la farà mai nessun giornalista, perchè pure se uscisse sta verità, non cambierebbe nulla, anzi forse il giornalista in questione potrebbe essere fatto/a bersaglio di cattivi comportamenti da parte di figure in seno alla Ternana Calcio, il che significherebbe non essere più ben visti e quindi lavorare male e meno. Un po come è successo da ultimo a Spoleto (se non ricordo male), come pure ci ha potuto raccontare chi del forum c'era!

Insomma a Terni giornalisti che firmano con la stilografica non ne vedo proprio, almeno da qualche anno a sta parte!!!

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Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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tutto questo lavoro sprecato... :(

bartolè, beato te che a mezzanotte di questo caldo inizio estate trovi tempo per imboccare queste notizie... ripeto: peccato per tanto lavoro sprecato.

Chi mai raccoglierà questo splendido assist? Nessuno!

Sì sprecato: come fa giocà Sneijder in una squadratte de prima divisione....

 

p.s. comunque complimenti!

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Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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ma che dici, cazzo!!!!!!!!

è molto, ma molto più interessante sapere se Gobbo è vegetariano e se a Pavullo hanno imbiancato le camere del ritiro

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quoto Cesenti ... le 10 domande saranno

 

1) arvanno a Pavullo ?

2) l'assessore Sgaruffi (o come cazzo se chiama) ha telefonato tutte le domeniche pure quest'anno?

3) Gobbo ha già visitato la cascata?

4) se l'ha visitata gli è piaciuta?

5) se non gli è piaciuta cosa propone per migliorarla?

6) con che schema intende giocare?

7) che tipo di preparazione faranno?

8) quale dieta seguiranno?

9) che processore ha il celeberrimo pc ?

10) fraterni abbracci

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Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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Esimio, se permette provo a darle le mie risposte. Io, a differenza del nano, rispondo. Eccome!. :lol:

Rispondo che l'unica risposta affermativa che mi sento di dare è al punto 6. Ma, ovviamente, a scanso di querele, la mia è solo un'opinione personalissima e senza alcuna pretesa di verità.

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quoto Cesenti ... le  10 domande saranno

 

1) arvanno a Pavullo ?  SI

2) l'assessore Sgaruffi (o come cazzo se chiama) ha telefonato tutte le domeniche pure quest'anno? Una settimana si e 1 una no

3) Gobbo ha già visitato la cascata? Si

4) se l'ha visitata gli è piaciuta? Poco.

5) se non gli è piaciuta cosa propone per migliorarla? Fuochi d'artificio ogni volta che la aprono.

6) con che schema intende giocare? La cascata o la squadra?

7) che tipo di preparazione faranno? H

8) quale dieta seguiranno? La famosa dieta de lu porcu de macchia.

9) che processore ha il celeberrimo pc ? 286 con coprocessore matematico con MSDOS 6.0.

10) fraterni abbracci? Chi te conosce.

1792890[/snapback]

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1) arvanno a Pavullo ?

2) l'assessore Sgaruffi (o come cazzo se chiama) ha telefonato tutte le domeniche pure quest'anno?

3) Gobbo ha già visitato la cascata?

4) se l'ha visitata gli è piaciuta?

5) se non gli è piaciuta cosa propone per migliorarla?

6) con che schema intende giocare?

7) che tipo di preparazione faranno?

8) quale dieta seguiranno?

9) che processore ha il celeberrimo pc ?

10) fraterni abbracci

1792890[/snapback]

 

11) D'Urso ha aggiornato l'antivirus?

12) Camillini resta?

13) Giorgini come sta?

14) Camillini è felice?

15) La prima amichevole sarà col Chiugone?

16) Camillini s'è sposato?

17) Il campo di pavullo è stato rizollato?

18) Camillini ha preso la pasticca per il mal di testa?

19) Ma scella?

20) Camillini è dimagrito?

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1) arvanno a Pavullo ?

2) l'assessore Sgaruffi (o come cazzo se chiama) ha telefonato tutte le domeniche pure quest'anno?

3) Gobbo ha già visitato la cascata?

4) se l'ha visitata gli è piaciuta?

5) se non gli è piaciuta cosa propone per migliorarla?

6) con che schema intende giocare?

7) che tipo di preparazione faranno?

8) quale dieta seguiranno?

9) che processore ha il celeberrimo pc ?

10) fraterni abbracci

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11) D'Urso ha aggiornato l'antivirus?

12) Camillini resta?

13) Giorgini come sta?

14) Camillini è felice?

15) La prima amichevole sarà col Chiugone?

16) Camillini s'è sposato?

17) Il campo di pavullo è stato rizollato?

18) Camillini ha preso la pasticca per il mal di testa?

19) Ma scella?

20) Camillini è dimagrito?

1792894[/snapback]

21) quest'anno, ve portate in ritiro pure l' ex assessore che ve regola le p.r. dentro lo comune?

22) e che ce fate con quello che ieri sera ha sciolto il consiglio comunale per mancanza del numero legale quando si discuteva della convenzione? dove lu mettete......in tribuna? ma lui dice che con quisti non c'ha niente a che vede.... :lol::lol::lol:

23) e de taiolino che 2 anni fa l' avrebe mannati a giocà sulla croce e mo s'encazza e strilla....non se possono caccià via.........quisti pagano li stipendi..... A TAIOLì.....MA LU CANONE DELLA CONVENZIONE QUANNO LO PAGANO? LO PAGHERETE TU E QUALCHE ALTRO CON LA CORTE DEI CONTI CHE VE PRESENTA IL CONTO. ;)

 

SIETE COMICI....D'ALTRONDE è AVANSPETTACOLO.

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Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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tutto giusto ed interessantissimo, ora mi sembra che tu abbia dimenticato solo una cosa puoi offrirti almeno in pm o mp per consulenze giuridiche gratuite per eventuali problemi derivanti dalla semplice attività giornalistica in modo tale che diminuisca una paura, comunque, infondata.

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Uno spunto molto interessante che spiegherebbe alcune cose....

In una città con una stampa e una politica normali (e per normali intendo non in piena sindrome di stoccolma verso questa gentaglia) queste cose non dovrebbero tirarle fuori i tifosi... ma purtroppo questo ci ritroviamo.

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Copio e incollo da altro spazio perchè forse questo argomento merita un topic a se':

 

Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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Secondo me c'hai azzeccato su tutto, e dovresti provà a porgli tu queste domande,magari quando verrà organizzata un'altra assemblea publica, da parte dei tifosi, perchè secondo me a terni non c'avemo un giornalista in grado nemmeno de arcopialle e ripetele..!!........ ;)

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Scusate se pongo il problema...

Chi vole capì capisce al volo..

"Lu traste? Lu pallone è un'andra cosa :( mica curre lu traste in mezzo a lu campo..."

Purtroppo questi, anzi, diciamo tranquillamente tutti, s'approfittano e fanno leva proprio su questo fattore..oltre al fatto che in fin dei conti non frega più un cazzo da niciuno...

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Sulla disamina di bartolelli sono pienamente d'accordo ma, anche se in termini molto più terra-terra, e senza entrare nel giuridico,visto che non è esattamente il mio terreno , tutto ciò è anche la mia sensazione che ripeto ormai da moltissimo tempo .

 

Su tutto ciò , però , non sono certo del fatto che la permanenza de li marchiciani sia solo per l'affare jimenez,ma ci sia sotto anche dell'altro ... e senza prove , le sensazioni vanno tenute in silenzio .... <_<

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ho letto tutto con calma ed attenzione e mi verrebbero milioni di domande......allora bartolè:

 

- il gestore incassa e l'altro paga: senza limiti? senza controllo?

- fammi capire: la banca paga tutto: stipendi, iscrizione, alberghi, ritiri ecc.......e gli eroi incassano sulle vendite dei giocatori? (non vedo altri introiti legali!!!).

- tu scrivi: nel limite del mandato: dico io :ma quali limiti che questi in 7 anni hanno sperperato di tutto??

 

 

TANTO ECCOCE LONGARI' .......ASPETTO FIDUCIOSO TUE NOTIZIE.......SALUTAMI IL GRANDE CAPO!!!

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teoricamente Jimenez è l'unico giocatore (bene) rimasto della squadra del 2004

 

se tutto fosse collegato semplicemente alla vendita di tutti i giocatori (beni) presenti al 2004 ed oramai è rimasto solo il cileno?

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Non credo sia solo questo,sarebbe assurdo ... vogliono farcelo credere,ma non posso pensare che sia solo questo il vero motivo.

 

Che l'affare jimenez sia importante ( visto che il longa ha staccato l'assegno di 3 mln per riscattarlo ) non ci sono dubbi , ma in questi anni non è potuta andare sta manfrina solo per jimenez

Modificato da lumoro

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Non credo sia solo questo,sarebbe assurdo ... vogliono farcelo credere,ma non posso pensare che sia solo questo il vero motivo.

 

Che l'affare jimenez sia importante ( visto che il longa ha staccato l'assegno  di 3 mln per riscattarlo ) non ci sono dubbi , ma in questi anni non è potuta andare sta manfrina solo per jimenez

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scusa se m permetto di risponderti.. ma se leggi bene quanto scritto sopra da bartolelli sembrerebbe (anche io la vedo così) che il longa non caccia proprio un bel niente...

Secondo me (non me scambiate per un pazzo) se dipendesse veramenete tutto da Longarini da mò che avrebbe venduto la Ternana..

Modificato da Cervezaro

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preciso che le mie sono domande non tesi o risposte, magari sapessi come stanno le cose.

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penso siano domande intelligenti atte ad avere risposte CHIARE! quindi teniamoci gli articoloni sulla rosa che manca di tutti i portieri di tutti i mediani etc etc etc

 

TRISTEZZAAAAAAAAAAAAAA

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Non credo sia solo questo,sarebbe assurdo ... vogliono farcelo credere,ma non posso pensare che sia solo questo il vero motivo.

 

Che l'affare jimenez sia importante ( visto che il longa ha staccato l'assegno  di 3 mln per riscattarlo ) non ci sono dubbi , ma in questi anni non è potuta andare sta manfrina solo per jimenez

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scusa se m permetto di risponderti.. ma se leggi bene quanto scritto sopra da bartolelli sembrerebbe (anche io la vedo così) che il longa non caccia proprio un bel niente...

Secondo me (non me scambiate per un pazzo) se dipendesse veramenete tutto da Longarini da mò che avrebbe venduto la Ternana..

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Beh , qualcuno , i soldi per riscattare jimenez dall'inter deve averli tirati fuori , e siccome nè i gemeli diversi , nè ganassa,nè masticone hanno 3 mln per l'operazione, l'unico che rimane è il longa.

 

Dal momento che poi, nell'unica volta in cui si è fatto vedere a terni è stato proprio per il rinnovo del contratto col cileno ( oltre che la comparizione davanti al giudice ) , mi pare ovvio che li bocchi li cacci lui.

 

Sul come e perchè abbia preso la ternana dal " fallimento " di bgbrini resta un mistero ( o per lo meno , il mistero è la verità , perchè di storie che girano ce ne sono in abbondanza ) , un pò meno misteriosa invece è il perchè dell'attuale gestione .

 

Penso anche un'altra cosa : nessun imprenditore fa l'arte per rimetterci e il longa ancora meno degli altri.

 

Credo che il giorno in cui deciderà di andarsene sarà solo perchè vorrà farlo lui perchè avrà finito con il "progetto"

 

Per il resto a lui frega assai di quello che diciamo noi ...

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Non credo sia solo questo,sarebbe assurdo ... vogliono farcelo credere,ma non posso pensare che sia solo questo il vero motivo.

 

Che l'affare jimenez sia importante ( visto che il longa ha staccato l'assegno  di 3 mln per riscattarlo ) non ci sono dubbi , ma in questi anni non è potuta andare sta manfrina solo per jimenez

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scusa se m permetto di risponderti.. ma se leggi bene quanto scritto sopra da bartolelli sembrerebbe (anche io la vedo così) che il longa non caccia proprio un bel niente...

Secondo me (non me scambiate per un pazzo) se dipendesse veramenete tutto da Longarini da mò che avrebbe venduto la Ternana..

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ao boni perchè quarcuno li deve avè cacciati eh!

anche io penso che qualsiasi normodotato avrebbe venduto!

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Copio e incollo da altro spazio perchè forse questo argomento merita un topic a se':

 

Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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Verosimile.

Però me chiedo... certe informazioni non dovrebbero essere conosciute dalla Lega e magari pubbliche o facilmente reperibili ?

Comunque si sta parlando della proprietà della quota di maggioranza di una società per azioni.

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da "La Gazzetta"

 

«...

12 novembre 2004

Longarini ritorna nel calcio: la Ternana ora è sua

TERNI - La Ternana ha una nuova proprietà: la famiglia Longarini. Sabina Galvani, la moglie di Edoardo, imprenditore marchigiano con trascorsi calcistici nell' Ancona e nella Lodigiani, ha acquisito l' intero pacchetto azionario della Ternana che era in possesso della Football srl di San Marino. In cambio alla stessa Football srl è stata ceduta un' altra società. L' operazione verrà sancita dall' assemblea dei soci fissata per lunedì dalla quale uscirà anche il nuovo consiglio di amministrazione del quale farà parte anche il figlio di Edoardo Longarini, Emanuele, probabile nuovo presidente, e Tommaso Fioretti, l' attuale amministratore delegato che continuerà a mantenere i rapporti con le istituzioni. Sono stati scissi quindi gli interessi calcistici da quelli immobiliari anche se, stando alle affermazioni di Fioretti, nel contratto di cessione si parla anche di costante monitoraggio da parte del gruppo sulla gestione della Ternana. In pratica il gruppo (banche e borsa) non vuole ritrovarsi nella condizione di dover intervenire per risanare un eventuale debito. «Undici milioni di euro è costato il risanamento della Ternana che ha pagato il nove novembre gli stipendi di settembre, che non ha più debiti visto che i mesi di maggio e giugno saranno corrisposti la prossima settimana». Fioretti ha parlato anche di futuro. «Direttore sportivo e segretario saranno chiamati subito dopo l' assemblea. Mascella si è dimesso e io ho accettato le sue dimissioni. Con Mecozzi c' è stato un addio consensuale. Noi contiamo molto su Brini che ha voglia di lavorare, è un aziendalista e punta sui giovani. Ha sposato la nostra filosofia».

...»

 

mah!!!

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Copio e incollo da altro spazio perchè forse questo argomento merita un topic a se':

 

Io proporrei questo spunto ai giornalisti:

 

oggi come sapete si è quasi formalizzato l'esproprio di Unicredit della azioni detenute dalla famiglia Sensi.

 

Leggo dal Messaggero che la prospettiva sara' un

"trust , cioè un particolare tipo di istituto giuridico nel quale la proprietà di un bene è trasferita ad un soggetto fiduciario, il trustee, il quale tuttavia non ne ha la piena disponibilità, in quanto è vincolato da un rapporto di natura fiduciaria che gli impone di esercitare il suo diritto reale a beneficio di un altro soggetto, detto beneficiary. In questo caso appunto Unicredit.Il trust o la soluzione che si troverà, affiderebbe a un advisor un mandato irrevocabile a vendere il club giallorosso, dopo aver concordato però con la Consob l’esenzione dall’obbligo di opa, consentita dalla normativa nei casi, come questo, di ristrutturazione del debito".

 

Che cos'è il trust?

 

 

Il trust (che tradotto dall’inglese significa "fidarsi") è stato riconosciuto in italia solo di recente.

Infatti la legge 364/89 recepisce i contenuti della Convenzione dell’Aja, siglata il 1° luglio 1985.

E' da notare che in Italia non esiste ancora una normativa specifica per l'istituto dei "trust" , il quale, perciò, vive nei limiti del riconoscimento conseguente alle norme della convenzione internazionale, ed in base al rinvio, da questa disposto, alle normative straniere.

In sostanza con l'istituto del "trust" viene meno la figura del "proprietario" (almeno quella disciplinate dai relativi articoli del Codice Civile);

Di un qualunque bene, mobiliare ed immobiliare si individuano solo chi lo cede in gestione , chi lo gestisce e chi è designato quale beneficiario della gestione stessa.

Cerchiamo di capire come "funziona un trust".

Il disponente (settlor) individua un gestore (trustee), al quale affida la gestione di un determinato insieme di beni.

Il gestore ha piena facoltà di disporre dei beni oggetto del trust, nei limiti del contenuto del mandato (letter of wishes).

Tali beni pertanto potranno essere oggetto di vendita, locazione ecc. anche senza l’autorizzazione del disponente.

Ne deriva che che il gestore, pur non essendo proprietario, di fatto pero' esercita tutti i i diritti connessi a tale condizione; allo stesso modo il disponente (che è tale in base ad una titolarità dei diritti sui beni in oggetto, ossia la banca), vede uscire tali beni dalla propria massa patrimoniale (sia essa personale o societaria).

A cosa serve il trust ?

Alla luce di quanto sopra, il bene oggetto del trust, uscendo dalla sfera patrimoniale del propietario (banca) è al riparo dalle possibili pretese dei creditori personali del disponente.

La figura del beneficiario infine, si riassume in colui al quale spettano i proventi - al netto delle spese - della gestione dei beni..

In sostanza al beneficiario del trust spettano i proventi.

Al disponente (banca) le spese.

Questo è un modello a cui si ricorre quando la banca espropria le quote (pignorate) di una società calcistica - vedi caso Roma - e le affida ad un gestore.

Chiaro che il gestore ha tutta la convenienza a rimanere il piu' possibile, perchè percepisce e non spende.

E veniamo al caso che ci occupa da vicino.

Premessa: il trust è una figura legittima, non è un fatto illecito.

 

Allora suggerirei ai giornalisti di formulare queste domande:

1) le banche esproprianti le quote TAD-FIN (proprietaria della Ternana) costituirono un trust denominato Football srl, con sede in San Marino?

2)Quando vi fu il passaggio di titolarità, Tommaso Fioretti definì la Football una società di trust?

3) Fioretti è fallito perchè Longarini gli ha messo all'incasso un assegno di due milioni e mezzo datogli a garanzia di un prestito e rivelatosi privo di provvista?

4) Fioretti si è difeso dicendo che quell'assegno non doveva essere messo all'incasso, ma restituitogli per aver venduto Fioretti a Longarini le quote della Ternana senza essere stato pagato?

5) Il Tribunale di Ancona ha giudicato infondata la domanda e la deduzioni di Fioretti ed ha dichiarato fallito Fioretti (la Promont-Trust)?

6) Questo significa che, secondo l'implicita decisione del Tribunale ( se sono valide queste premesse), nessuna vendita Fioretti-Longarini c'è mai stata e rafforza semmai la tesi del conferimento originario dalla banca ad un trustee (Longarini)?

7) E' corretto dire che se così non fosse stato, Fioretti avrebbe dovuto ricevere il corrispettivo della vendita da Longarini e non sarebbe fallito?

 

C'è un però: Il trust ha una durata limitata. Come abbiamo visto prima, in genere si stabiliscono dei limiti temporali e delle condizioni, verificatesi le quali il beneficiario-gestore è obbligato a vendere.

 

8) E' possibile che la condizione imposta dalle banche perchè finisca la gestione trust, ove mai sussistente (a cui consegue l'obbligatorietà del mandato a vendere) sia la cessione di Jimenez?

9) E' possibile che solo con la cessione della proprietà di Jimenez la banca non abbia piu' interesse al trust?

10) E' possibile che per questo motivo il gestore fa di tutto per mantenerne la proprietà, non cederlo mai e darlo in prestito, visto che, se fossero vere le premesse di cui sopra, il gestore guadagnebbe dalla gestione senza spese?

 

 

Poi, all'esito dell'inchiesta emergerebbe - anzi emergerà sicuramente - che non è vero nulla e che a tutte le domande occorre rispondere no.

 

Però forse un piccolo reportage giornalistico che tenti di dare una risposta a queste domande, senza offendere nessuno e quindi senza rischiare querele, si potrebbe anche fare.

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Verosimile.

Però me chiedo... certe informazioni non dovrebbero essere conosciute dalla Lega e magari pubbliche o facilmente reperibili ?

Comunque si sta parlando della proprietà della quota di maggioranza di una società per azioni.

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si fanno questo tipo di operazioni proprio perchè il settlor non ha nessun interesse a comparire e di conseguenza a far sapere che è il vero azionista del bene.ma la mia domanda è una:quel poco che regola il trust prevede che ci siano 4 figure, il condente (settlor),il guardiano, il gestore (trustee) e un beneficiario. ipotizzando che il concedente è una banca, ipotizzando che il gestore e il beneficiario sono la stessa persona giuridica, chi cavolo è il guardiano???anche perchè il guardiano dovrebbe essere colui che dà le linee guida della gestione del bene e che vigila in parte sulla gestione e da quello che ne ho capito dovrebbe essere in parte un garante del settlor.

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