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lupoeta

LARS VON TRIER "SONO UN NAZZZZISTA"

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Immagino avrete tutti sentito questa notizia al telegiornale...

 

ho avuto modo di sentire tutta la conferenza in inghese senza tagli e devo dire che mi sono divertito tantissimo. Lars resta indiscusso genio, grandissimo provocatore, ha condotto un dialogo non sense con i giornalisti e le sue die protagoniste davvero a 7 strati.

 

Naturalmente nel mondo populista, qualunquista e moralmente fascista nel quale viviamo... l'unica reazione possibile era quella dell'indignazione senza se e senza ma....

 

facessero un pò quello che gli pare... per me è stato STREPITOSO sopratutto quando ha cercato fintamente di giustificarsi dicendo di essere nazzzista :-))))

 

Israele dito nel culo!!! ma come si potrebbe descrivere meglio quello stato?

 

Gloriosa la parte in cui propone alle due protagoniste di fare un bel porno per andare oltre Melanconia (il film in concorso a cannes).... o quando ha proposto una saga sulla soluzione finale per i giornalisti... purtroppo i media hanno costruito ad arte questo caso e lui non ha potuto che prendere atto della stupidità di chi lo ascolta e chiedere scusa,...

 

e adesso vogliamo la seconda palma d'oro CAZZO

 

ossequi

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Va detto, a difesa di Hitler, che almeno non ha girato Dogville

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Scherzo lvt mi piace e dogville è un capolavoro, ma la battuta era carina :D

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

Modificato da passaparola

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Ovviamente favoloso Lars... anche se tra i film citati mancano Europa ed Il Grande Capo... solo i pionieri sanno aprire nuove strade, lui è uno di questi!

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia  perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il  titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato  e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse  :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

1923774[/snapback]

spiegala per bene

 

i rulli non erano in ordine sbagliato, erano proprio capovolti

quindi ad un certo punto sullo schermo cominciarono ad apparire le immagini a testa in giù :huh:

e tutti (?) pensammo: "sempre più originale 'sto cineasta, ammazza che genio..."

 

 

ho trovato qualcun altro presente a quella serata - bei tempi quando ancora andavo al cinema :(

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comunque lars è un genio quando fa cinema

 

per me farebbe sempre meglio a far parlare solo i suoi film

poi quando apre bocca gli piace creare un po'di scompiglio, ma è tutto marketing

si parva licet, mi ricorda sgarbi

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia  perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il  titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato  e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse  :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

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spiegala per bene

 

i rulli non erano in ordine sbagliato, erano proprio capovolti

quindi ad un certo punto sullo schermo cominciarono ad apparire le immagini a testa in giù :huh:

e tutti (?) pensammo: "sempre più originale 'sto cineasta, ammazza che genio..."

 

 

ho trovato qualcun altro presente a quella serata - bei tempi quando ancora andavo al cinema :(

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:D

 

è vero, a un certo punto partirono le immagini a testa in giù e dopo qualche lungo minuto di perplessità e smarrimento qualcuno tra il pubblico cominciò a sospettare vagamente che non si trattasse di una geniale trovata del regista ma di una cappella del proiezionista....

 

però mi ricordo che si ripartì con l'arrivo dell'elicottero e con le sequenze iniziali che invece erano saltate nella prima "fase".... ma se i miei ricordi non combaciano con tutti gli altri potrei ricordare male io. ;)

Modificato da passaparola

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De gustibus. A me il teatro, e quello "sperimentale" e di "avanguardia" ancora di più, annoia mortalmente almeno da venti anni (e me ne sono ingozzato un bel po', dal Beat '72 in poi....).

 

Però nessuno mi ha risposto: perché e in che modo LVT ha chiesto scusa, prima di essere "cacciato" :D:D:D dagli idiots savants di Cannes?

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Adoro Von Trier, soprattutto quando smeriglia i maroni per anni e anni sul Dogma e poi fa un film che non rispetta nemmeno un precetto del dogma stesso.

 

:D

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia  perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il  titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato  e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse  :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

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i rulli non erano in ordine sbagliato, erano proprio capovolti

quindi ad un certo punto sullo schermo cominciarono ad apparire le immagini a testa in giù :huh:

e tutti (?) pensammo: "sempre più originale 'sto cineasta, ammazza che genio..."

 

 

ho trovato qualcun altro presente a quella serata - bei tempi quando ancora andavo al cinema :(

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:D

 

è vero, a un certo punto partirono le immagini a testa in giù e dopo qualche lungo minuto di perplessità e smarrimento qualcuno tra il pubblico cominciò a sospettare vagamente che non si trattasse di una geniale trovata del regista ma di una cappella del proiezionista....

 

però mi ricordo che si ripartì con l'arrivo dell'elicottero e con le sequenze iniziali che invece erano saltate nella prima "fase".... ma se i miei ricordi non combaciano con tutti gli altri potrei ricordare male io. ;)

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questo?

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia  perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il  titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato  e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse  :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

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spiegala per bene

 

i rulli non erano in ordine sbagliato, erano proprio capovolti

quindi ad un certo punto sullo schermo cominciarono ad apparire le immagini a testa in giù :huh:

e tutti (?) pensammo: "sempre più originale 'sto cineasta, ammazza che genio..."

 

 

ho trovato qualcun altro presente a quella serata - bei tempi quando ancora andavo al cinema :(

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:D

 

è vero, a un certo punto partirono le immagini a testa in giù e dopo qualche lungo minuto di perplessità e smarrimento qualcuno tra il pubblico cominciò a sospettare vagamente che non si trattasse di una geniale trovata del regista ma di una cappella del proiezionista....

 

però mi ricordo che si ripartì con l'arrivo dell'elicottero e con le sequenze iniziali che invece erano saltate nella prima "fase".... ma se i miei ricordi non combaciano con tutti gli altri potrei ricordare male io. ;)

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questo?

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E' lui! :)

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bartas.... altro mito...... sullo stesso genere guardate anche bela tarr e reggio ;)

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Di solito si amano le opere e si resta delusi dalla biografia degli autori. Nel caso di LVT mi accade il contrario: i suoi film (Dogville e dancer in the dark, quelli visti) onestamente mi annoiano ma lui come persona è un vero genio.

 

E lo dice uno cui risulta essere l'unico del centro Italia almeno, se non oltre, a non essersi annoiato, anzi ad essersi abbeverato entusiasticamente , ad un film lituano di quasi due ore senza nessuna traccia di dialoghi e con cinepresa immobile per quarti d'ora interi su sassi e neve...... :D

 

che poi lui giochi anche un po' a stuzzicare l'idiozia  perbenista della maggior parte del suo prossimo pure è vero, ma sempre un genio rimane.

 

p.s: l'unica cosa che non ho capito è perché e in che termini LVT si sarebbe scusato.

 

p.p.s.: l'episodio, vero, più divertente a proposito del film lituano ("Lontano da Dio e dagli uomini", il  titolo italiano) è che vennero proiettati (rassegna d'essai all'ex cinema Modernissimo di Terni, metà anni '90) i rulli in ordine sbagliato  e nessuno se ne accorse fino a tre quarti del film... (a dimostrazione evidente di quanta trama e quanta logica causale vi fosse  :D ).

 

p.p.p.s.: anzi, ora che ricordo meglio: nessuno si accorse dell'inversione dei rulli. Il pubblico in sala se ne rese conto soltanto quando la proiezione venne sospesa con tanto di scuse e ripresa dall'inizio vero, ma con il serio dubbio (che nessuno osò esternare) che i rulli successivi fossero ancora in ordine sparso.... :D

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spiegala per bene

 

i rulli non erano in ordine sbagliato, erano proprio capovolti

quindi ad un certo punto sullo schermo cominciarono ad apparire le immagini a testa in giù :huh:

e tutti (?) pensammo: "sempre più originale 'sto cineasta, ammazza che genio..."

 

 

ho trovato qualcun altro presente a quella serata - bei tempi quando ancora andavo al cinema :(

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:D

 

è vero, a un certo punto partirono le immagini a testa in giù e dopo qualche lungo minuto di perplessità e smarrimento qualcuno tra il pubblico cominciò a sospettare vagamente che non si trattasse di una geniale trovata del regista ma di una cappella del proiezionista....

 

però mi ricordo che si ripartì con l'arrivo dell'elicottero e con le sequenze iniziali che invece erano saltate nella prima "fase".... ma se i miei ricordi non combaciano con tutti gli altri potrei ricordare male io. ;)

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a bologna hanno provato ad imitare i proiezionisti del fiamma

grandi :lol::lol:

 

 

Proiezioni sfasate di «Tree of life»

Ma nessuno (o quasi) se ne accorge

Un'inversione di rulli ha cambiato l'ordine della storia

 

Non diciamolo al montatore, che altrimenti si deprime. Ma l’involontario infortunio capitato ai proiezionisti del Lumière, replicato per un’intera settimana, mette in discussione il lavoro, peraltro corposissimo, svolto dal pool di montatori (cinque addirittura) del regista vincitore della Palma d’Oro a Cannes, Terrence Malick.

 

Ecco cosa è successo in una delle due sale della Cineteca, nell’indifferenza (quasi) totale del pubblico: arriva in sala la pellicola vincitrice dell’ultimo Cannes, The tree of life di Malick. Il Lumière propone però la visione nella versione originale (quella vista sulla Croisette) con sottotitoli in italiano. Una chicca per appassionati. Bene benissimo, salvo scoprire, dopo una settimana di proiezioni, che sullo schermo le scene viste non erano esattamente nella sequenza pensata da Malick e dai suoi montatori. Per sette giorni è saltata la narrazione cronologica ‘originale’. In pratica c’è stata una inversione di rulli (sono diversi quelli che compongono l’intero film) - il primo al posto del secondo - con il risultato che l’inizio visto da quei primi spettatori era in realtà una scena che doveva arrivare un bel po’ dopo, mentre al suo posto c’era il principio del film.

 

La cosa buffa è che nessuno se n’è accorto. Nessuno o quasi. Chi aveva letto qualcosa sull’Albero della vita, sapeva che la trama viaggiava dal presente al passato e quindi, vedendolo al Lumière, qualcosa dopo non tornava. Ma anche ai proiezionisti qualche dubbio era venuto, perché il logo della distribuzione compariva dopo quasi mezz’ora. E oltre a quello anche una citazione, che solitamente sta in testa. Nessuno di loro però aveva visto l’opera (proiettata solo a Cannes) e quindi non avevano elementi certi per dire che qualcosa non andava. Solo una sensazione. Abbastanza forte da spostare il logo all’inizio della distribuzione. A parte quel piccolo correttivo, la proiezione bislacca è andata avanti per un’intera settimana.

 

Fino a quando qualcuno non gliel’ha fatto notare: Facebook. Chiacchiere da cinefili che dopo aver assistito alla versione originale erano poi tornati a vedere (in altre sale) quella doppiata in italiano, e così si è svelato l’arcano. Il Lumière è corso ai ripari (scoprendo anche che i rulli erano stati segnati erroneamente dai distributori), ma nessuno, in ogni caso, ha protestato per quel settimanale errore «creativo». Si sono divertiti di più quelli che commentando il film con amici che avevano visto la copia doppiata (e giusta) si sono persi in discussioni infinite su chi avesse ragione, «bell’inizio scoppiettante», «come scoppiettante, a me non sembra per niente», «ma dai, tutte quelle immagini...», e via con il qui pro quo. Cose che capitano, magari una sera sola. Ma senza proteste degli spettatori, abituati ormai a trame confusissime costruite in modo non lineare, e quindi pronto a sorbirsi ogni genere d’invenzione. A Malick in Cineteca non va mai benissimo: già tredici anni fa, quandò uscì La sottile linea rossa al Lumière capitò una cosa identica (ma se ne accorsero quasi subito). Che spettacolo!

 

Fernando Pellerano

07 giugno 2011

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nn so se sia nazista, ma di sicuro è un imbecille e sopravvalutato (anche come imbecille).

1923894[/snapback]

<_<

1931634[/snapback]

dici che come imbecille non è poi così male?!

:lol:

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