Vai al contenuto
cesenticerqua

Chi si laurea dopo i 28 anni è uno sfigato

Messaggi raccomandati

eccome

laureato a 29 anni

 

 

sficatissimo

2026192[/snapback]

 

Beh...tu eri sicuramente uno al quale le donne, in quegli anni, non davano tregua.

Di conseguenza quale giustiFICAzione migliore dell'essere stato vittima del tuo stesso fascino.

 

 

:lol::lol::lol:

Modificato da torquemada

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

A me non me ne frega un cazzo dell'albero genealogico de chi parla; per me conta quello che dice. E, se uno non abboccasse a tutto come una trota e contestualizzasse quello che uno dice, potrebbe evita' de sbilanciasse un capello...

Martone ha detto che chi se laurea dopo 28 anni è uno sfigato, ma il discorso era ben più ampio; lui ha detto e confermato anche alla Zanzara che lui preferisce un buon apprendista che a 16 anni prende la sua strada ed impara un lavoro a uno che a 28 anni ancora non sa do sbatte le corna. Ce sta qualcosa de sbajato in questo? In queso modo non ci sta bisogno nemmeno di trovare le eccezioni.

In pratica ha detto che uno che, a 28 anni, ha solo studiato, è meglio che pettina le bambole. Problemi? Non me pare.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
A me non me ne frega un cazzo dell'albero genealogico de chi parla; per me conta quello che dice. E, se uno non abboccasse a tutto come una trota e contestualizzasse quello che uno dice, potrebbe evita' de sbilanciasse un capello...

Martone ha detto che chi se laurea dopo 28 anni è uno sfigato, ma il discorso era ben più ampio; lui ha detto e confermato anche alla Zanzara che lui preferisce un buon apprendista che a 16 anni prende la sua strada ed impara un lavoro a uno che a 28 anni ancora non sa do sbatte le corna. Ce sta qualcosa de sbajato in questo? In queso modo non ci sta bisogno nemmeno di trovare le eccezioni.

In pratica ha detto che uno che, a 28 anni, ha solo studiato, è meglio che pettina le bambole. Problemi? Non me pare.

2026545[/snapback]

 

 

Questo discorso secondo me è sacrosanto.

 

Il fatto è però che nessuno lo ritiene valido per i figli suoi.

 

Martone ha 37 anni. Spero per lui che non gli venga un figlio sfigato, altrimenti voglio proprio vedere come lo manda a fare l'apprendista.

 

 

(ps. preciso che a 28 anni ero laureato da un bel pezzo)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Questo discorso secondo me è sacrosanto.

 

Il fatto è però che nessuno lo ritiene valido per i figli suoi.

 

 

o scarrafone, o scarrafone... :music::lol::lol::lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Questo discorso secondo me è sacrosanto.

 

Il fatto è però che nessuno lo ritiene valido per i figli suoi.

 

 

o scarrafone, o scarrafone... :music::lol::lol::lol:

2026555[/snapback]

 

è bello a mamma soja :lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Questo discorso secondo me è sacrosanto.

 

Il fatto è però che nessuno lo ritiene valido per i figli suoi.

 

 

o scarrafone, o scarrafone... :music::lol::lol::lol:

2026555[/snapback]

 

è bello a mamma soja :lol:

2026558[/snapback]

 

:inchino: :inchino: :inchino: :inchino:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Eccomi: laureato a 28 anni con pochissime giustificazioni plausibili. Sono completamente d'accordo con il ministro, non mi doveva essere concesso, nè dai miei genitori nè dal sistema.

Se qualcuno (famiglia o Stato) mi avesse obbligato a restare in corso, mi sarei laureato a 24 anni o più semplicemente avrei cercato un lavoro abbandonando gli studi (che non mi hanno particolarmente aiutato a trovare un'occupazione).

2026314[/snapback]

 

 

a tua discolpa, ritengo che la massiccia frequentazione de picchia sia una attenuante pari al lavoro per mantenesse. E' un compito dalla altissima funzione sociale e civile :lol:

2026587[/snapback]

E comporta un notevole dispendio fisico ed economico! :lol:

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Ho quasi 23 anni da Aprile sarò fuori corso, mi manca ancora un annetto per la triennale.

Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

La specialistica non so se la farò, difficilmente, ma a 27 caro mio Martone spero di stare in qualche posto diverso dall'Italia.

Poi è inutile che ti laurei con 110 e sei un coglione e un fallito, ne conosco diversi che per carità tanto di cappello che hanno finito e si sono laureati in tempo, ma se si ottuso puoi fa pure 8master e 7 specialistiche.

 

Poi io come la maggior parte credo studieremo per la gloria. Finita la triennale devi fare la specialistica, finita la specialistica i master, finiti i master praticantato, finito questo sei vecchio e non ti prendono piu, oppure sarai comandato da qualcuno che ha il diploma ma che lavora da 10 e logicamente non sa piu di te.

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

 

Martone non parla di te... :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

 

Martone non parla di te... :)

2026736[/snapback]

 

è questo il problema... che gli italiani capiscono solo quello che vojono capi :rolleyes:

co tutta la bona volontà che uno ce mette, tolta medicina e qualcosa de ingegneria, ma ce poli mette piu de 10 anni a laureatte se studi solo? :lol:

se c'hai un lavoro pure pure, ma se tu devi solo studia, non è possibile.

e lo dice uno che s'è laureato a 26 anni (pero con 3 anni di tesi alle spalle)...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

 

Martone non parla di te... :)

2026736[/snapback]

 

è questo il problema... che gli italiani capiscono solo quello che vojono capi :rolleyes:

co tutta la bona volontà che uno ce mette, tolta medicina e qualcosa de ingegneria, ma ce poli mette piu de 10 anni a laureatte se studi solo? :lol:

se c'hai un lavoro pure pure, ma se tu devi solo studia, non è possibile.

e lo dice uno che s'è laureato a 26 anni (pero con 3 anni di tesi alle spalle)...

2027054[/snapback]

 

Non dico che è normale, ma se il fattore C non è dalla tua, è possibile, specialmente in certe facoltà come quelle da te citate (e aggiungici pure giurisprudenza va')

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

 

Martone non parla di te... :)

2026736[/snapback]

 

è questo il problema... che gli italiani capiscono solo quello che vojono capi :rolleyes:

co tutta la bona volontà che uno ce mette, tolta medicina e qualcosa de ingegneria, ma ce poli mette piu de 10 anni a laureatte se studi solo? :lol:

se c'hai un lavoro pure pure, ma se tu devi solo studia, non è possibile.

e lo dice uno che s'è laureato a 26 anni (pero con 3 anni di tesi alle spalle)...

2027054[/snapback]

 

Non dico che è normale, ma se il fattore C non è dalla tua, è possibile, specialmente in certe facoltà come quelle da te citate (e aggiungici pure giurisprudenza va')

2027255[/snapback]

 

infatti ho detto tolte medicina e qualcosa de ingegneria...

giurisprudenza 10 anni? c'avro amici zecchie che te devo di...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Da un anno lavoro, e da qualche mese ho trovato pure un secondo lavoretto.

 

Martone non parla di te... :)

2026736[/snapback]

 

è questo il problema... che gli italiani capiscono solo quello che vojono capi :rolleyes:

co tutta la bona volontà che uno ce mette, tolta medicina e qualcosa de ingegneria, ma ce poli mette piu de 10 anni a laureatte se studi solo? :lol:

se c'hai un lavoro pure pure, ma se tu devi solo studia, non è possibile.

e lo dice uno che s'è laureato a 26 anni (pero con 3 anni di tesi alle spalle)...

2027054[/snapback]

 

Non dico che è normale, ma se il fattore C non è dalla tua, è possibile, specialmente in certe facoltà come quelle da te citate (e aggiungici pure giurisprudenza va')

2027255[/snapback]

 

infatti ho detto tolte medicina e qualcosa de ingegneria...

giurisprudenza 10 anni? c'avro amici zecchie che te devo di...

2027437[/snapback]

 

Ryò, ma infatti è difficile.. solo che durante il corso de studi me se parano davanti certi personaggi e dentro di me mi dico "se capito sempre co sto testa di cazzo, l'esame non lo passerò mai"... Adesso metti caso che sei sfigato e capiti sempre con lo stronzo di turno... il tempo è facile perderlo... Certo 10 anni so tanti, ma tutto è possibile con quest'università di merda e con i cani sciolti che girano all'interno della stessa (per quanto, ripeto, 10 anni è un caso estremo)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Io per esempio preferirei che gente come Martone lavorasse in miniera e non facesse il ministro, mi rendo conto che chiederei troppo considerando che siamo in Italia, dunque mi accontenterei che si facesse i cazzetti suoi insieme agli amichetti suoi e non si mettesse addirittura a sentenziare o peggio ancora a esternare i suoi "pensieri".

 

MAVATTELAPIJAINCULO VA'

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

A proposito di Martone.

 

From: piero Graglia Date: 2012/1/25

Subject: [uNILEX] Pezzettino di analisi testuale

To: UNILEX@list.cineca.it

Da Unilex, lista di legislazione universitaria fondata da Tristano Sapigni

**************************************************************************

Se volete, fatelo pure girare…

P.G.

Un vecchio adagio veneto consiglia: “prima de parlar, tase”. Cioè, prima di parlare (dire scempiaggini), stai zitto. Una regola che il sottosegretario Martone non ha osservato quando ha aperto bocca per dire che se uno non si laurea a 28 anni, è uno sfigato. Invece di tacere.

Eh, già, perché se si fanno affermazioni di questo tipo si devono avere le spalle grosse, di quelle che ti permettono, o per età o per autorevolezza, di dire tutto quello che ti pare. E Martone non ha né l’una né l’altra.

Diciamo che è un tipico prodotto dell’accademia familistica italiana. Uno che a 23 anni è dottorando, a 26 ricercatore di ruolo, a 27 professore associato e a 29, nientemeno, professore ordinario. Un fulmine, una saetta, un baleno incredibile per i tempi dell’università italiana, dove l’età media per diventare ricercatore, se non hai missili nel taschino, è di 35 anni. Lui non ha bruciato le tappe, le ha addirittura polverizzate.

Diciamocelo, qualche dubbio sulle sue capacità viene. Già, perché se uno parte in questa maniera e poi non dimostra di poter riscrivere tutta la dottrina giurisprudenziale da solo, allora significa che è un bluff. Oppure che ha avuto dalla sua parte delle carte imbattibili.

Una di queste carte è forse il papà, Antonio Martone, ex presidente dell’Authority scioperi, che gli ha spianato la strada. Ma di certo è leggere il giudizio dei commissari al suo concorso da ordinario, a Siena, che aiuta molto a capire la politica da rampante che ha adottato il giovane Martone.

In quel concorso, tenutosi da gennaio a luglio 2003, i commissari erano cinque: Mattia Persiani (Presidente), Roberto Pessi, Francesco Liso, Marcello Pedrazzoli, Silvana Sciarra. Gi iscritti al concorso erano otto ma sei, magicamente, si ritirano. Restano solo Franca Borgogelli e Michel Martone. Dei due, la Borgogelli è la più credibile: diplomata nel 1970, si laurea nel 1975 in Scienze Politiche e poi nel 1982 prende una seconda laurea in Giurisprudenza. Tecnicamente, per restare nelle categorie di Martone, “una secchiona”, ma visto che la seconda laurea la prende a trent’anni, anche una “sfigata”.

L’anno dopo, 1983, la Borgogelli diventa ricercatrice di ruolo, incarico che ricopre fino al 2000 (quindi per 17 anni). Poi viene nominata professore associato. Una solida preparazione, come si dice di solito, unita a una costante crescita professionale e a una sicura padronanza della dottrina. Più di quaranta pubblicazioni nell’arco di un ventennio.

Su di lei, la commissione avrà pochi dubbi, votando 5 su 5 per la sua promozione a professore ordinario.

Su Martone invece i dubbi ci sono. Il suo curriculum elenca una girandola di attività di docenza a master e a corsi di perfezionamento, ma purtroppo le sue credenziali come pubblicazioni sono scarse. Due monografie appena, delle quali una presentata in edizione provvisoria (quindi, secondo le regole normalmente seguite, non ammissibile; ma le regole, in questo caso, sono un optional).

I giudizi sulla sua attività di ricerca, anche da parte dei commissari più benevoli, sono sferzanti: Silvana Sciarra scrive, riguardo al contenuto della sua monografia principale, che “I numerosi riferimenti a fatti ed a metodologie di analisi sono caratterizzati talvolta da passaggi argomentativi non del tutto esaustivi” e che “permane la difficoltà di individuare una chiara ipotesi di lavoro”. Chiudendo con un giudizio che appare una bocciatura: “M. Martone dimostra di trattare con spigliatezza gli argomenti prescelti e di adoperare correttamente il linguaggio giuridico, ma di dovere ulteriormente affinare il ricorso al metodo storico ed interdisciplinare. E’ auspicabile che la già acquisita maturità scientifica si consolidi ulteriormente in futuro in una produzione più diversificata”. Tuttavia, a sorpresa – e chissà perché, “Il candidato, nel complesso, risulta idoneo ai fini della valutazione comparativa”.

Il Prof. Pedrazzoli si arrampica sugli specchi, letteralmente. Dopo aver argomentato, come la Sciarra, afferma che “Nonostante questi elementi di discutibilità, da ascrivere per così dire alla sua giovinezza scientifica, il candidato, che si raccomanda anche per una scrittura fluida e chiara, appare visibilmente dotato di forte propensione alla riflessione giuridica. Le notevoli qualità su cui può contare avranno occasione di manifestarsi appieno, quando sarà trascorso il tempo occorrente per la loro sedimentazione. Confidando nella sicura riuscita di tale auspicio, autorizzato da quanto fin ora il candidato ha mostrato, viene quindi per lo stesso formulato un positivo giudizio, anche prognostico, che lo rende meritevole di essere preso in considerazione ai fini della valutazione comparativa”. Confidando? Sedimentazione? Prognostico? Ma scusi professore, qui non si parla di un concorso da ricercatore, per cui si può scusare la “giovinezza scientifica” (anche se sarebbe più italiano “gioventù”). Qui si parla di un concorso da ordinario per il quale la gioventù scientifica non è una scusante, ma un’aggravante. E la sedimentazione deve essere già avvenuta al di là di ogni prognosi.

Ma andiamo avanti. I proff. Persiani e Pessi sono più entusiasti, mentre critico, vox clamans in deserto, il professor Liso. E’ l’unico a chiudere il suo giudizio con un lapidario: “Il candidato, che nei suoi lavori fornisce sicura prova di possedere ottime capacità al lavoro scientifico e potenzialità che gli consentiranno di arrecare importanti contributi alla nostra materia, merita di vedere riconosciute le sue indubbie qualità in un’occasione in cui la dichiarazione della sua piena maturità costituisca frutto più di una certificazione che di una aspettativa, per quanto seriamente fondata”. Come dire, al di là del giuridichese arzigogolato: si ripresenti quando un po’ più di acqua è passato sotto i ponti.

Ma il non-sfigato diventa ordinario…

Avvenne in Italia.

Piero Graglia

History of European Integration

Facoltà di Scienze Politiche

Università degli Studi di Milano

Via Livorno 1

I-20122 Milano

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Un vecchio adagio veneto consiglia: “prima de parlar, tase”. Cioè, prima di parlare (dire scempiaggini), stai zitto.

 

tutto molto bello e interessante, ma, torno a ripetere che, per quanto mi riguarda, io commento quanto Martone ha detto...

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Si commentano i "contenuti" solo quando ci fa comodo, la retorica è una vecchia arte italiana imparata, a suo tempo, dai greci.

2027857[/snapback]

 

grazie per il complimento... :)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Si commentano i "contenuti" solo quando ci fa comodo, la retorica è una vecchia arte italiana imparata, a suo tempo, dai greci.

2027857[/snapback]

 

grazie per il complimento... :)

2027868[/snapback]

;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

che poi mo manco si puo dire "aridateje lu voto", visto che stavolta nisciuno l'ha votati questi :(

Modificato da JaCkDaN1e

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Si commentano i "contenuti" solo quando ci fa comodo, la retorica è una vecchia arte italiana imparata, a suo tempo, dai greci.

2027857[/snapback]

 

 

eheheh perchè è facile fa li froci co lu culo dell'altri ;)

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti
Si commentano i "contenuti" solo quando ci fa comodo, la retorica è una vecchia arte italiana imparata, a suo tempo, dai greci.

2027857[/snapback]

 

 

eheheh perchè è facile fa li froci co lu culo dell'altri ;)

2028189[/snapback]

 

scusa, ma co lu culu de chi? e soprattutto chi sarebbero li froci in questo contesto?

Condividi questo messaggio


Link di questo messaggio
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un utente registrato per poter lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra comunità. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi Subito

Sei già registrato? Accedi da qui.

Accedi Adesso

×

Informazione Importante

Usando questo sito acconsenti ai nostri Termini D'uso. Questo sito fa uso di cookie per migliorare l’esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’utilizzo del sito stesso. Utilizziamo sia cookie tecnici sia cookie di parti terze. Proseguendo nella navigazione si accetta l’uso dei cookie; in caso contrario è possibile abbandonare il sito.