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POSSE

LA PROVINCIA

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qui non si tratta di consolidare gli argini, si tratta di non costruire dentro gli argini naturali dei fiumi.

se un fiume ha un argine naturale di un kilometro di larghezza anche se naturalmente ne occupa solo 20 metri non si può costruire nei restanti 980 metri perchè prima o poi questi verranno ripresi dalle acque. se invece si construiscono argini in cemento o si velocizza il deflusso delle acque non si fa altro che spostare il problema più a valle ingigantendo i danni.

i terreni attorno ai fiumi erano molto drenanti, ora tra cave riempite con argilla (impermeabile), zone urbanizzate, asfalto ecc questo drenaggio si è ridotto di moltissimo quindi l'acqua corre e basta

 

ti incollo il post di un mio amico geologo di orvieto: "Fino al 2006, in anni "normalmente piovosi" cadevano in UN ANNO circa 700 mm di pioggia ad Orvieto. Tra ieri e stanotte, in 8 ore, ne sono piovuti 160-180 mm, il che vuol dire dai 16 ai 18 cm di acqua per una superficie di km quadrati.. Nessuna opera può essere progettata per questo."

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esatto, hanno urbanizzato troppo in aree con alto rischio idreogeologico!

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adesso che ci penso... lo sapete quale organo istituzionale è addetto alla salvaguardia del territorio e delle acque al fine di evitare calamità?????? indovinate...

 

 

 

va beh ve lo dico: la Provincia... questa tragica circostanza mette ancora una volta a nudo l'inefficenza e la merdaggine della provincia di Terni e di chi vi lavora... fortuna che la chiudono...

 

 

 

:(  :(  :(

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Ma chiudemo tutto Luriccio, ma che stamo a fa...me sembra giusto....

Me piace l'Idea e la visione che c'hai...in Burchina Faso in confronto stanno avanti de un par de secoli....

 

 

:azz::azz::bash:

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sentivo oggi al tgr il comandante dei vigile del fuoco...

in 24 ore ha fatto 220mm di acqua.... la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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a castiglione del lago la situazione è ancora relativamente tranquilla...almeno da me, riesco ancora a tenere a bada l'acqua e tirarla fuori dal garage...

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sentivo oggi al tgr il comandante dei vigile del fuoco...

in 24 ore ha fatto 220mm di acqua....  la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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riflettiamo su questo dato:

- alluvione del polesine: 25 novembre 1951

- alluvione di firenze : 4 novembre 1966

- alluvione del tanaro (piemonte): 5 novembre 1994

- alluvione a Vicenza : 31 ottobre 2010

- alluvione dello Spezzino e della Lunigiana: 25 ottobre 2011

- alluvione di Genova: 5 novembre 2011

 

continuo....????

 

mi pare chiaro che questo tipo di eventi di altissima intensità si concentrano in un determinato periodo dell'anno (seconda metà ottobre-prima metà di novembre)... perché non pensare ad una pulizia accurata delle vie preferenziali d'esodo delle acque (fossi, tombinature) prima di tale periodo...nn credo che ce serva lo scienziato di tutno per capirlo!! <_<<_<

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sentivo oggi al tgr il comandante dei vigile del fuoco...

in 24 ore ha fatto 220mm di acqua....  la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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Io penso che tu non sappia analizzare la realtà. Ma come fai a dire "non ci sono colpe"????

 

Secondo te perché quando LA STESSA IDENTICA PERTURBAZIONE di qualche mese fa che colpi' Genova passo' prima in Francia NON ACCADDE NULLA??????

 

Le istituzioni pubbliche in italia sono corrotte e invece di pensare a dare un senso alla gestione del territorio si fanno corrompere e danno i permessi per costruire ovunque senza prendere in conto le caratteristiche del territorio. E la natura non puoi corromperla.

 

SVEGLIAAAAAA!!!!

 

La corruzione uccide!

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in 24 ore ha fatto 220mm di acqua....  la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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riflettiamo su questo dato:

- alluvione del polesine: 25 novembre 1951

- alluvione di firenze : 4 novembre 1966

- alluvione del tanaro (piemonte): 5 novembre 1994

- alluvione a Vicenza : 31 ottobre 2010

- alluvione dello Spezzino e della Lunigiana: 25 ottobre 2011

- alluvione di Genova: 5 novembre 2011

 

continuo....????

 

mi pare chiaro che questo tipo di eventi di altissima intensità si concentrano in un determinato periodo dell'anno (seconda metà ottobre-prima metà di novembre)... perché non pensare ad una pulizia accurata delle vie preferenziali d'esodo delle acque (fossi, tombinature) prima di tale periodo...nn credo che ce serva lo scienziato di tutno per capirlo!! <_<<_<

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i sistemi fognari non hanno sofferto alcuna criticità , qui è esondato un fiume che ha solo argini naturali in prossimità dei quali sorgono diverse piccole attività industriali.

Il fiume già altre volte è esondato e so per certo che vicino al Ponte dell'Adunata la Provincia di Terni qualche anno fa ha istallato opere ( stazioni di sollevamento ) per fonteggiare le piene del fiume.

E' ovvio che se si presentano condizioni meteo eccezionali che fanno cadere un quantitativo d'acqua superiore alle media non ci sono sistemi atti ad impedire o contenere lo strariparimento del fiume.

Si potrà discutere sulla vicinanza dell'area industiale che purtroppo è stata la più colpita e quella che ha subito i più gravi danni.

Non si può in alcun modo impedire che un fiume esondi , si può impedire che qualuno costruisca nelle sua vicinanze.

Modificato da Willow

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E' ovvio che se si presentano condizioni meteo eccezionali che fanno cadere un quantitativo d'acqua superiore alle media non ci sono sistemi atti ad impedire o contenere lo strariparimento del fiume.

Si potrà discutere sulla vicinanza dell'area industiale che purtroppo è stata la più colpita e quella che ha subito i più gravi danni.

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E' proprio di questo che si parla.

 

Non è una sopresa che quando piove moltissimo un fiume puo' esondare.

 

Il problema è che dovrebbero vietare (e far rispettare tali divieti) di costruire in zone inondabili!!!!

 

In Italia se paghi chi di dovere puoi fare tutto purtroppo. Ma non diciamo che questi disastri sono inevitabili...

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E' ovvio che se si presentano condizioni meteo eccezionali che fanno cadere un quantitativo d'acqua superiore alle media non ci sono sistemi atti ad impedire o contenere lo strariparimento del fiume.

Si potrà discutere sulla vicinanza dell'area industiale che purtroppo è stata la più colpita e quella che ha subito i più gravi danni.

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E' proprio di questo che si parla.

 

Non è una sopresa che quando piove moltissimo un fiume puo' esondare.

 

Il problema è che dovrebbero vietare (e far rispettare tali divieti) di costruire in zone inondabili!!!!

 

In Italia se paghi chi di dovere puoi fare tutto purtroppo. Ma non diciamo che questi disastri sono inevitabili...

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quoto al 100%...

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sentivo oggi al tgr il comandante dei vigile del fuoco...

in 24 ore ha fatto 220mm di acqua....  la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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riflettiamo su questo dato:

- alluvione del polesine: 25 novembre 1951

- alluvione di firenze : 4 novembre 1966

- alluvione del tanaro (piemonte): 5 novembre 1994

- alluvione a Vicenza : 31 ottobre 2010

- alluvione dello Spezzino e della Lunigiana: 25 ottobre 2011

- alluvione di Genova: 5 novembre 2011

 

continuo....????

 

mi pare chiaro che questo tipo di eventi di altissima intensità si concentrano in un determinato periodo dell'anno (seconda metà ottobre-prima metà di novembre)... perché non pensare ad una pulizia accurata delle vie preferenziali d'esodo delle acque (fossi, tombinature) prima di tale periodo...nn credo che ce serva lo scienziato di tutno per capirlo!! <_<<_<

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i sistemi fognari non hanno sofferto alcuna criticità , qui è esondato un fiume che ha solo argini naturali in prossimità dei quali sorgono diverse piccole attività industriali.

Il fiume già altre volte è esondato e so per certo che vicino al Ponte dell'Adunata la Provincia di Terni qualche anno fa ha istallato opere ( stazioni di sollevamento ) per fonteggiare le piene del fiume.

E' ovvio che se si presentano condizioni meteo eccezionali che fanno cadere un quantitativo d'acqua superiore alle media non ci sono sistemi atti ad impedire o contenere lo strariparimento del fiume.

Si potrà discutere sulla vicinanza dell'area industiale che purtroppo è stata la più colpita e quella che ha subito i più gravi danni.

Non si può in alcun modo impedire che un fiume esondi , si può impedire che qualuno costruisca nelle sua vicinanze.

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non mi riferivo ai sistemi fognari ma a fossi di guardia e di evacuazione che nella stragrande maggioranza dei casi vengono "tombinati" cioè interrati e/o portati in galleria senza dare possibilità di sfogo alle acque... e poi siccome la legge sul pai in umbria ci sta perché cacchio fanno ancora costruire a 15-20 m dal fiume!!! :(:(:(

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sentivo oggi al tgr il comandante dei vigile del fuoco...

in 24 ore ha fatto 220mm di acqua....  la pioggia che di solito fa in 3 mesi.....

qui non ci sono colpe.... quando arrivano queste perturbazioni non si puo' fare niente....

pensa se questa cosa si scaricava su terni cosa poteva succedere con le montagne tutte bruciate......

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riflettiamo su questo dato:

- alluvione del polesine: 25 novembre 1951

- alluvione di firenze : 4 novembre 1966

- alluvione del tanaro (piemonte): 5 novembre 1994

- alluvione a Vicenza : 31 ottobre 2010

- alluvione dello Spezzino e della Lunigiana: 25 ottobre 2011

- alluvione di Genova: 5 novembre 2011

 

continuo....????

 

mi pare chiaro che questo tipo di eventi di altissima intensità si concentrano in un determinato periodo dell'anno (seconda metà ottobre-prima metà di novembre)... perché non pensare ad una pulizia accurata delle vie preferenziali d'esodo delle acque (fossi, tombinature) prima di tale periodo...nn credo che ce serva lo scienziato di tutno per capirlo!! <_<<_<

2182223[/snapback]

 

i sistemi fognari non hanno sofferto alcuna criticità , qui è esondato un fiume che ha solo argini naturali in prossimità dei quali sorgono diverse piccole attività industriali.

Il fiume già altre volte è esondato e so per certo che vicino al Ponte dell'Adunata la Provincia di Terni qualche anno fa ha istallato opere ( stazioni di sollevamento ) per fonteggiare le piene del fiume.

E' ovvio che se si presentano condizioni meteo eccezionali che fanno cadere un quantitativo d'acqua superiore alle media non ci sono sistemi atti ad impedire o contenere lo strariparimento del fiume.

Si potrà discutere sulla vicinanza dell'area industiale che purtroppo è stata la più colpita e quella che ha subito i più gravi danni.

Non si può in alcun modo impedire che un fiume esondi , si può impedire che qualuno costruisca nelle sua vicinanze.

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non mi riferivo ai sistemi fognari ma a fossi di guardia e di evacuazione che nella stragrande maggioranza dei casi vengono "tombinati" cioè interrati e/o portati in galleria senza dare possibilità di sfogo alle acque... e poi siccome la legge sul pai in umbria ci sta perché cacchio fanno ancora costruire a 15-20 m dal fiume!!! :(:(:(

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perchè così si facilitano i trasporti via battello,che non lo sai? la maggior parte delle merci da orvieto viene smistata via paglia fino a roma

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EDITORIALE 14/11/2012

http://www.umbriameteo.com/editoriale.php

 

Umbria di nuovo sott’acqua e fango. Danni e disagi. Solo il cielo e' responsabile?

 

L’Umbria è stata di nuovo interessata da un evento alluvionale, a distanza di soli sette anni dal precedente, quantitativi di pioggia molto elevati caduti in sole 36 ore su gran parte del territorio, hanno ancora una volta messo in evidenza le criticità idrogeologiche della nostra regione. A conclusione dell’evento, come spesso accade nel nostro paese, iniziano ragionamenti contorti ed analisi superficiali di quanto accaduto, sorprendentemente riportate anche dalle autorità e mentre si spala ancora il fango e si contano i danni, si tenta di far passare il concetto dell’imprevedibilità e dell’eccezionalità di tali eventi, con tempi di ritorno discutibilmente lontani. Per chi avesse poca memoria, il 27 novembre del 2005 abbiamo vissuto un evento molto simile a quello attuale ed anche durante il piovosissimo novembre del 2010, ci furono piene importanti per il Tevere. Il mese di novembre, per le nostre zone è il periodo più piovoso dell’anno, in autunno è cosa normale che talvolta i fiumi e i torrenti siano in regime di piena per le piogge intense e magari accade che esondino. Oramai è consuetudine che se nevica si ferma l'Italia, se fa caldo è peggio di un'epidemia, se non piove non esce più acqua dai rubinetti, se piove ci allaghiamo! Sarà mica troppo facile prendersela sempre con i cambiamenti climatici o con l’eccezionalità degli eventi?

 

 

Ci deve'essere dell'altro...

 

 

Innanzitutto IL TERRITORIO, abusato e cementificato. Si urbanizza troppo spesso in prossimità di fiumi e torrenti, in zone soggette ad esondazioni od a dissesto. La Natura non fa altro che riprendersi ciò che gli appartiene, in deroga ai piani regolatori molto spesso redatti ad uso e consumo di certe lobbies o per ringraziare qualche “procuratore” di voti!

 

Altro elemento, non secondario, di assoluta importanza in queste situazioni sono le PREVISIONI METEO. Siamo in grado di prevedere con un buon anticipo ed elevata affidabilità i fenomeni atmosferici di ogni genere; ai modelli matematici oramai non sfuggono piogge da 10 o 20 mm., figuriamoci se può passare inosservato un evento di oltre 200 millimetri. Siamo in grado di prevedere cosa accade, in anticipo e per ambiti territoriali piuttosto ristretti, diventa quindi difficile comprendere come sia ancora possibile finire sott'acqua senza aver ricevuto un allerta di criticità meteorologica con almeno 48 ore di anticipo nei territori interessati.

 

 

Disponiamo di strumentazioni di monitoraggio adeguate, di tecnologie e conoscenze che devono essere applicate e funzionare proprio in tali circostanze. Troppo spesso invece manca una previsione affidabile e puntuale ed un’altrettanto rapida comunicazione di allerta, il tutto mascherato con l’alibi dell’imprevedibilità. Manca sicuramente una cultura di PREVENZIONE e di INFORMAZIONE, intesa come comunicazione preventiva degli organi centrali verso gli enti locali e periferici e la popolazione, sia in termini preventivi che di allerta e monitoraggio. La prevenzione in particolare, non è fantascienza, ed è sicuramente attuabile, ma chiaramente va organizzata e attuata prima dell’evento e non durante, altrimenti diventa emergenza, dove tutto è più complicato e confuso.

Conosciamo in anticipo l’entità dell’evento e con buona accuratezza anche le zone interessate, si possono facilmente individuare le aree sensibili, le infrastrutture e gli insediamenti a rischio, serve chiaramente una buona pianificazione e altrettanta organizzazione a tutti i livelli, liberiamoci quindi dalle zavorre culturali, tali fenomeni non si possono impedire ma sicuramente prevedere e per questo motivo si deve operare in maniera consapevole e professionale per limitare i danni a cose, animali e persone.

 

Detto questo, le dichiarazioni delle ultime ore ci lasciano quantomeno perplessi. Il sindaco di Orvieto ieri ha parlato di un fenomeno ''bicentenario, di cui nessuno poteva prevedere la straordinarietà", la presidente della Regione Umbria, ha dichiarato invece che … “Ci troviamo di fronte ad una situazione particolarmente critica che, in alcune zone, non si presentava da almeno 50 anni, con punte di 200 millimetri di acqua nell’orvietano”. Chi parla di evento eccezionale ed imprevedibile dovrebbe fare altro nella vita … 200 mm di pioggia cumulati in un giorno e mezzo, sono valori di assoluto rilievo, che possono mettere in difficoltà qualsiasi territorio, ma l’ultimo decennio conferma tempi di ritorno, anche per le nostre zone, sicuramente inferiori ai cinquant’anni.

 

 

Proprio recentemente abbiamo vissuto eventi alluvionali eccezionali, come a Genova (4 novembre 2011) ed alle Cinque Terre (25 ottobre 2011) dove l’apporto pluviometrico è stato decisamente superiore a quello dell’orvietano con valori cumulati di circa 400-500 mm caduti in meno di 24 ore, su un territorio molto più articolato e complesso rispetto a quello umbro, con poche vie di fuga, e le conseguenze non potevano essere quelle che ricordiamo, devastanti. E’ importante dare una giusta misura e collocazione agli eventi.

 

 

In precedenza abbiamo parlato di urbanizzazione selvaggia ma la buona gestione del territorio non è solo questo. Ad esempio, quasi sempre in concomitanza con un evento pluviometrico di rilievo, si hanno notizie di discutibile gestione degli invasi. A novembre, mese statisticamente più piovoso dell’anno nelle nostre zone, dighe e laghetti collinari dovrebbero essere preventivamente mantenuti sotto il livello medio. In questa maniera le autorità di bacino anche in caso di mancata allerta avrebbero a disposizione maggiori margini di manovra per regimare le enormi quantità d’acqua riversate sui nostri bacini nelle fasi perturbate particolarmente intense come quella degli ultimi giorni. In caso contrario l’apertura delle dighe, per non incombere in rischi strutturali, incrementerebbe in maniera significativa il regime di piena con conseguenti esondazioni forzate, spesso senza adeguate zone di espansione, causando ulteriori allagamenti e danni.

 

 

L’evento del 11 – 12 novembre 2012 ha registrato quantitativi pluviometrici fin oltre 200 mm, superiori a quelli rilevati nel novembre 2005 (150 mm in 36 ore), ma gli effetti sul territorio sono stati del tutto simili, infatti sette anni fa alle piogge si sommò l’acqua di fusione delle neve, caduta in abbondanza in Appennino e fino a fondovalle in Altotevere, pochi giorni prima. In questa circostanza c’è da considerare che gli effetti sul territorio sono stati in qualche modo limitati anche per la siccità ed il pesante deficit idrico iniziato nell’autunno 2011 e fino alla recente estate che, in linea con quanto da noi sottolineato pocanzi, ha probabilmente aumentato la capacità di molti invasi di trattenere il considerevole apporto di pioggia.

 

Nel novembre del 2005 Umbriameteo sottolineò quello che poi accadde con ben tre giorni di anticipo, grazie ad alcuni articoli che alcuni quotidiani locali si adoperarono nel porre in risalto. Stavolta abbiamo pubblicato un articolo venerdì 9 novembre con titolo “ Piogge intense ed abbondanti tra domenica 11 e lunedì 12 novembre con temperature miti”, ribadendo poi l’incombente notevole rischio in un nuovo articolo la mattina di sabato 10 novembre con l’esplicito titolo “Rischio fenomeni alluvionali nelle prossime 72 ore”, nel quale sono state ipotizzate stime pluviometriche molto vicine a quelle poi realmente registrate a fine evento. L’evoluzione atmosferica è stata poi seguita ed aggiornata in tempo reale sulle nostre pagine Facebook e su Twitter. La meteorologia, come da noi più volte ripetuto, negli ultimi 10 anni ha compiuto notevoli passi in avanti ed Umbriameteo, da quando è nata, non ha mai trovato difficoltà nel prevedere con anticipo di almeno due o tre giorni eventi meteo significativi come le alluvioni (2005 e l’attuale), le ondate di freddo e neve (gennaio 2005 e febbraio 2012) oppure le ondate di calore (luglio 2007 ed estate 2012). La nostra non è un autocelebrazione, vogliamo solamente evidenziare come nel campo delle previsioni meteorologiche eventi del genere sono ampiamente prevedibili (le mappe meteorologiche qui a fianco testimoniano quanto sosteniamo, e sono solo quelle meno tecniche, più intuitive e facilmente consultabili da chi non si occupa di meteorologia quotidianamente).

 

Ancora oggi ad Orvieto come a Marsciano, in Maremma o nel recente passato in Liguria, migliaia di cittadini italiani vengono colpiti da disastri e tragedie, nessuno si è adoperato nella messa in sicurezza del territorio prima e nel lanciare l’allerta poi, ed anche stavolta nessuno risulterà responsabile di non aver ottemperato ai propri compiti di prevenzione e previsione.

 

Pensiamo a quanti disagi potremmo evitare alla popolazione ed anche quale risparmio si può ottenere in termini economici, organizzando una competente e professionale attività di prevenzione, previsione ed informazione ed una altrettanto corretta gestione del territorio.

 

Chi ci segue forse ricorderà parole simili nel nostro editoriale del 29 dicembre 2005, purtroppo, da allora, poco o nulla è stato fatto per migliorare i sistemi di difesa contro le calamità naturali.

 

 

Fabio Pauselli

Massimiliano Squadroni

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mi appena chiamato il mio principale e mi ha detto che domani  dobbiamo andare  al punto vendita di Orte Scalo perche' e' completamente allagato per via  del tevere che ha straripato in quelle zone

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cazzo!,il nostro punto vendita di orte scalo e' proprio sotto il ponte,e come pensa di farci andare la domani,con i motoscafi? :blink::o

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cazzo!,il nostro punto vendita di orte scalo e' proprio sotto il ponte,e come pensa di farci andare la domani,con i motoscafi? :blink::o

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tutto bene fungarò?

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