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Kabubi

Ieri sono tornato allo stadio dopo 7 anni.

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ahh me fate ride: il marketing sarebbero gli spettatori che vanno allo stadio?

bè sete armasti indietro!

gli incassi dello stadio oramai sono una goccia nell'oceano per gli introiti di una società: come mai fanno giocà le squadre alle 12.00 e nessuna se lamenta?....perchè de li biglietti oramai le società se ne sbattono le palle.

 

Detto questo è vero lo stadio è fatiscente, casca a pezzi ed è stravecchio; è vero quanno ce semo vennuti la serie A me veniva da vomità, me facevano tutti schifo!

 

Qualcuno è riuscito a smette, qualcuno è tornato da poco, qualcuno non tornerà più:ognuno ragiona con la propria capoccia; io che c'ho 42 anni lu sabato magno de corsa e passo al bar: 4 chiacchiere con gli amici ed una voglia incredibile de sentì la puzza de quello stadio de merda che è lu mio e a me piace ugualmente anche così !!

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Mohicà lasciali perde quisti!!

Mica se sa che je passa pe la capoccia!!

Io che ce spenno li sordi pe sta come loro e non ke la faccio!! Quisti tuttu a gratisse!! :D

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A miche, la veritá é quelli che dicono cosi, non c hanno voglia de anna a vede la partita, e magari poi c hanno anche il coraggio di criticare. Poi basta co sta pugnetta dei 7 anni, é una scusa che non regge piú. La maggior parte se le guarda a casa belli comodi e protestano tanto per parlare. Ma come se fa a non seguire piú la ternana?? L unica cosa bella che abbiamo é la nostra squadra e qui la gente con scuse assurde non va allo stadio. Magari tifano juve roma inter e milan che sono squadre che non ci rappresentano. Assurdo ma ogniuno fa quello che vuole ci mancherebbe, ma basta a trovare scuse dello stadio vecchio, la tessera, lu callo, le file ai botteghini, i 7 anni.

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A marchè è da stamattina che sto a discutere co stu fenomeno che ha aperto sto topic in questa sezione!!

Io è te sono tanti anni che ci conosciamo e lo sapemo quello che vuol dire Terni e la ternana!!

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scusa la domanda che non vuole esse retorica...ma per te che significa terni?

la ternana posso pure capì...ma terni???

non te stranì è solo per capire.

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Terni è la città, poi la curva i colori la ternana tutto ciò è= passione fede appartenenza!!

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Spero, spero, che se un giorno ti dovessero stuprare una persona a te cara per lunghi 7 anni sarai in grado di dimenticare. Io, pian piano, ma con grandissima difficoltà, ancora non mi sono ripreso totalmente da questo trauma lungo 7 anni (visto che anche per me "ternana=fede-appartenenza"). Come me molti altri. Se poi ci metti che gli stupratori ancora ci devono spiegare il perchè di questo stupro, di tempo per rielaborare il trauma ce ne vorrà almeno il doppio...

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:clap::clap::clap:

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Me sa che la testa sui gradoni a causa della melma l'hanno sbattuta in tanti qua dentro.

Leggo delle cose aberranti, roba che se vi comportate nella vita reale così come fate allo stadio, c'è ben poca speranza per questa città che amate così tanto.

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Me sa che la testa sui gradoni a causa della melma l'hanno sbattuta in tanti qua dentro.

Leggo delle cose aberranti, roba che se vi comportate nella vita reale così come fate allo stadio, c'è ben poca speranza per questa città che amate così tanto.

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i gradoni? mejo la greppa che si pacio?

mò pure li gradoni vai cercanno:: una vorda mi nonno s'arrappicava sulla cerqua per vedè la partita, quello sci che je piaceva la Ternana!!!

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Stadio fatiscente. Me lo ricordavo in cattive condizioni, ma così è troppo.

Gente che fa come cazzo gli pare con il posto (ero ai Distinti B sopra), il posto nostro era occupato e gli occupanti si sono rifiutati di alzarsi, ci siamo seduti da un altra parte e ci hanno fatto alzare 2 volte i padroni del posto (so andato a divertimme no a fa a botte, non c'ho più 20 anni).

Cose viste e sentite dentro e fuori dallo stadio che non mi sono piaciute. Non entro nei particolari, ma penso che si capisca.

Alla fine non mi sono divertito. Avevo addosso una sensazione di alienazione. E mi sono ricordato perché non seguo più il calcio.

Tra l'altro la partita si vede meglio a casa in TV. Se vogliono 18 euro mi devono far star comodo, non vado in curva a fare il tifo, vado ai distinti a vedere la partita. La società Ternana mi sta vendendo un prodotto, che io ho trovato profondamente scadente. Chiaramente questo è un discorso che il "tifoso-tifoso" non farebbe mai. Ma io dalla famigerata annata 2003-2004 non sono più un tifoso. E mi sono disinnamorato del calcio. Certamente l'esperienza di Sabato non mi ha fatto cambiare idea.

 

Che lo stadio fa schifo e non dovrebbe essere omologato neanche per la serie C l'ho detto?

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Che poi sta storia de non rispetta' i posti me sembra proprio una cazzata. In tutti gli stadi ormai è un abitudine utilizzare i numerati. Di fatto, tranne che il settore propriamente ultras, in tutti gli altri posti la gente arriva a dieci minuti dall'inizio e si mette a sedere nel suo posto..solo a Terni si vedono ancora ste scene, ma io pensavo solo in curva ma se mi dici che capita anche ai distinti b mi cascano le braccia..

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io so' arrivato presto ma i miei posti erano presi, allora me so' messo lì vicino, e appena i possessori di quel posto mi hanno chiesto di alzarmi, ho fatto lo stesso con quelli che avevano preso il nostro e finish....se vede che so' grosso, e kabubi è piccolo...:)

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date retta è meglio che Kabubi non ce viene allo stadio.

l'ultima volta je dicevano "mettete a sede che non vedo! "

solo che lui già stava a sede.

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Ah, lu poro nonno allo stadio (in viale brin, ovviamente, quello sì che era un campo dove c'erano i tifosi veri, no quei rammolliti che sò cresciuti al Liberati) c'annava a piedi o al massimo in bici.

 

Se dovete venicce in macchina statevene a casa su lu divano, checche!

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Ah, lu poro nonno allo stadio (in viale brin, ovviamente, quello sì che era un campo dove c'erano i tifosi veri, no quei rammolliti che sò cresciuti al Liberati) c'annava a piedi o al massimo in bici.

 

Se dovete venicce in macchina statevene a casa su lu divano, checche!

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tutti attaccati alla rete

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Questo topic bisognerebbe stamparlo per intero e farlo leggere nelle scuole di business e nei corsi di aggiornamento UEFA e FIGC.

Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

Modificato da Semprerossoverde

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secondo me sto discorso d'opposizione tra "tifosi snob" e "tifosi spartani" è sbagliato alla radice.

se na squadra se trova a rappresentà PER LO MENO una città intera (quando in realtà rappresenta un intera provincia, per quanto piccola, e tanti tifosi sparsi per l'italia) è ovvio che essa rappresenta ugualmente l'operaio dell'acciaieria e il grande imprenditore locale, il ternano che non c'ha un quattrino come quello che c'ha i macchinoni, l'ultrà della curva come il distinto politico locale, il vecchietto come il ragazzino de 5 mesi che vene portato allo stadio per la prima volta...

quindi io penso che sarebbe giusto che lo stadio sia a misura de tutti, e per questo le curve devono esse curve e i distinti devono esse distinti.

la curva deve esse un posto dove il servizio pò esse spartano, ma il prezzo deve essere accessibile (e 12 euro non lo è).

siccome de curve ce n'avemo 5, e tolta una per gli ospiti e una misteriosamente chiusa sono comunque 3, siccome ognuna de ste 3 curve c'ha 3 livelli per un totale de 9 piani, e siccome ognuno de sti 9 livelli ha lo stesso prezzo, io penso che in curva ognuno dovrebbe esse in grado de trovà il proprio posto anche in base all'attitudine con cui va a vedè la partita: se uno vole tifà è inutile che va alla sud in mezzo alli vecchietti, se uno vole fa le foto e i video è inutile che va alla est a rompe li coglioni a chi sta lì a tifà, se uno vole vedè la partita per bene senza partecipà al minimo coro, è inutile che va alla parterre dove non se vede un cazzo a lamentasse se glie passa davanti un bandierone, quando c'è una curva intera vuota in cui vedesse la partita perfettamente, con tanto de veduta sul pubblico e biglietto allo stesso identico prezzo!

quindi, visto che questo è uno dei pochissimi pregi che c'ha il nostro stadio, potremmo avalercene!

per i distinti il discorso è diverso: dev'esse un posto dove chi se lo pò permette possa andà a spende una cifra maggiore ma in cambio, ovviamente, di un servizio migliore (o almeno migliore per chi vuole fare lo spettatore e non il tifoso, che non c'è niente de male): sto servizio migliore non pò limitasse alla visuale più centrale, deve comprende tutta una serie de cose che al liberati (e in tantissimi altri stadi) al momento mancano!

non sarebbe tanto meglio così? se chi non c'ha na lira e volesse vedesse la partita spendesse 7 euro pe andà alla sud o ai piani alti della nord e AL LIMITE della est, chi non c'ha na lira o chi le lire ce l'ha ma vole tifà spendesse la stessa cifra per riempì la est e la nord, chi se lo pò permette e vole fa il signore spendesse 20, 30 euro per andà ai distinti o in tribuna godendo de una serie de servizi MIGLIORI?

 

quanto se camperebbe meglio... vabè, scusate per il sogno a occhi aperti! :unsure:

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Con tutto il rispetto per tutte le opinioni, io sono per dare sempre il giusto peso alle cose. Lo stadio deve essere contestualizzato alla realtà del tutto intorno.

Voglio tapparmi il naso e considerare anche le emozioni un prodotto; come dice "semprerossoverde"... che paragona il brunello o gucci alla ternana e all'emozione che ne scaturisce.

Ma a me quel prodotto asettico fatto di posti numerati di bar di hostess di tornelli e varie rotture non piace.

Anche io come tutti voi sono stato deluso dal goal di D'Ermiglio, dal settimo posto, dal ricatto inceneritori / serie A, da Farina, da De Santis da calciopoli da Maroni etc etc....

Per me sono queste le cose importanti, voglio un calcio pulito, con la tecnologia li dove serve... (moviola in campo).

Delle poltroncine numerate, dei bagni automatizzati, del centro commerciale all'interno dello stadio me ne frego... o li metto in secondo piano. (in fondo giochiamo in serie B)

Ripeto il mio concetto, prima di spendere soldi (tanti) per uno stadio nuovo e polifunzionale io li spenderei per migliorare la vita del cittadino. (lavoro, Sanita' Servizi).

Io sono per il calcio romantico, questo non vuol dire che sia contro il progresso, che lo vedo lo misuro in altri ambiti.

Mi parlate dei gradino all'interno dello stadio, ma non vedete le barriere architettoniche all'interno della città...

Allo stadio si va per tifare... a barcellona canta tutto lo stadio ... tutti in piedi è da brivido...

Io rivoglio gli amici Freak... io rivoglio la dignità... per tutto il resto c'è sky

Modificato da andreap3

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Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente li lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vede il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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Questo è uno dei post più belli che abbia mai letto su questo forum.

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Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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ma anche no !

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Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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Complimenti sinceri, straordinariamente perfetto

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Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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:clap::clap::clap:

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Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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anche le puttane se è per questo, però un'emozione (per fortuna) non sarà mai quantificabile in soldoni. e per fortuna che è così, perché il male del calcio dipende proprio dal fatto che tutte le emozioni che ad esso sono ed erano legate te le stanno quantificando in soldoni. lo stesso discorso vale anche per altri settori del quotidiano, ma almeno in questa sezione si parla di calcio e di ternana.

 

chiunque vorrebbe guardarsi la partita da uno stadio non pericolante, con dei cessi in cui si possa portare il proprio figlio senza rischiare di ritrovarselo a ponte allende, ma ce lo rifai tu lo stadio nuovo? il mondo poi è bello perché è vario e lo scopo del calcio/spettacolo dovrebbe essere far si che allo stadio ti diverta tanto tu quanto quello che vuole divertirsi come ci si diverte alla est. te vedi un frequentatore della est come un buzzurro che guarda la partita in piedi cantando cori e partecipando alla partita col tifo e lui magari vede te come un pidocchio rifatto che la voce magari l'alza solo per lamentasse de quanto so stretti i seggiolini o de quant'è scialito il prosecchino. sono punti di vista, ma che potrebbero benissimo continuare a convivere lasciando che ognuno si goda lo spettacolo dal "proprio" settore e come più gli aggrada, no?

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prodotto venduto!?!?! ahahahahahahah

Ma do stamo da lu pizzicarolu sotto casa!!!!!!

Fateme lu piacere!!!

 

C'ARVEDEMO SE ANNAMO IN SERIE A!!!!!!

PO ESSE CHE VE PIACE DE PIù "LU PRODOTTO"

2311925[/snapback]

La discussione era interessante. Torna a giocare con il didò e lascia parlare i grandi dai.

2311928[/snapback]

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Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vede il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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Questo è uno dei post più belli che abbia mai letto su questo forum.

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Ah, lu poro nonno allo stadio (in viale brin, ovviamente, quello sì che era un campo dove c'erano i tifosi veri, no quei rammolliti che sò cresciuti al Liberati) c'annava a piedi o al massimo in bici.

 

Se dovete venicce in macchina statevene a casa su lu divano, checche!

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tutti attaccati alla rete

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e quando a viale Brin hanno fatto la gradinata A dietro la porta con le tavole di legno e i tubi innocenti? Pisciavi prima oppure te la tenevi.... che tempi! che tifosi!

Modificato da passaparola

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Questo topic bisognerebbe stamparlo per intero e farlo leggere nelle scuole di business e nei corsi di aggiornamento UEFA e FIGC.

Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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mi dispiace ma non sono d'accordo...

soprattutto non condivido la parte in grassetto e provo a spiegare perchè...

per quanto mi riguarda non è un problema pagare per comprare qualcosa che mi emoziona ma a mio modestissimo parere la molla che spinge colui che mi propone il proprio "prodotto" fa la differenza.

Trovo giusto che un musicista viva del suo "prodotto" musicale, ma se lo fa perchè ha qualcosa da dire e quel qualcosa che dice mi piace, allora pago e pago contento perchè mi emoziono. Se invece fa il musicista perchè trovava faticoso andare in cantiere o in fabbrica e cerca soltanto di appiopparmi un "prodotto", allora non mi emoziono e non pago.

In modo simile la partita di pallone mi emoziona per mille motivi che possono essere solo in parte influenzati dal contorno e che sicuramente non hanno niente a che vedere con le scelte fatte a tavolino da un qualche genio del marketing. Non mi emoziono se mi dicono di emozionarmi e neppure se qualcuno studia a tavolino come farmi emozionare. Mi emoziono se lo spettacolo proposto corrisponde a ciò che per storia personale, gusti e cultura mi fa emozionare.

Inoltre, per come sono fatto io, non vedo la vittoria come unico scopo di vita di una società calcistica e come unica motivazione di interesse per il calcio o qualsiasi altro sport e neppure come unica discriminante di successo tra una società e l'altra.

Il mio sogno resta sempre che prima o poi nella vita il presidente della mia squadra parli come il tipo nel filmato che allego, indipendentemente dalla categoria in cui la Ternana sarà in quel momento iscritta

 

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Questo topic bisognerebbe stamparlo per intero e farlo leggere nelle scuole di business e nei corsi di aggiornamento UEFA e FIGC.

Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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mi dispiace ma non sono d'accordo...

soprattutto non condivido la parte in grassetto e provo a spiegare perchè...

per quanto mi riguarda non è un problema pagare per comprare qualcosa che mi emoziona ma a mio modestissimo parere la molla che spinge colui che mi propone il proprio "prodotto" fa la differenza.

Trovo giusto che un musicista viva del suo "prodotto" musicale, ma se lo fa perchè ha qualcosa da dire e quel qualcosa che dice mi piace, allora pago e pago contento perchè mi emoziono. Se invece fa il musicista perchè trovava faticoso andare in cantiere o in fabbrica e cerca soltanto di appiopparmi un "prodotto", allora non mi emoziono e non pago.

In modo simile la partita di pallone mi emoziona per mille motivi che possono essere solo in parte influenzati dal contorno e che sicuramente non hanno niente a che vedere con le scelte fatte a tavolino da un qualche genio del marketing. Non mi emoziono se mi dicono di emozionarmi e neppure se qualcuno studia a tavolino come farmi emozionare. Mi emoziono se lo spettacolo proposto corrisponde a ciò che per storia personale, gusti e cultura mi fa emozionare.

Inoltre, per come sono fatto io, non vedo la vittoria come unico scopo di vita di una società calcistica e come unica motivazione di interesse per il calcio o qualsiasi altro sport e neppure come unica discriminante di successo tra una società e l'altra.

Il mio sogno resta sempre che prima o poi nella vita il presidente della mia squadra parli come il tipo nel filmato che allego, indipendentemente dalla categoria in cui la Ternana sarà in quel momento iscritta

 

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hai detto tutto

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Questo topic bisognerebbe stamparlo per intero e farlo leggere nelle scuole di business e nei corsi di aggiornamento UEFA e FIGC.

Tralasciando le opinioni personali sulla disaffezione verso il calcio (personalemente la mia è cominciata dopo il gol di D'ermilio) penso che qui si confrontano due visioni opposte non solo del calcio, ma oserei dire della vita. Una orientata al miglioramento, al progresso, alla pretesa del rispetto dei propri diritti elementari di cittadino e consumatore, che non si piega a falsi miti creati ad arte per renderci sempre e solo polli da spennare. Un'altra figlia di una sub cultura conservatrice, attaccata alle nostalgie di un passato che, ancorchè peggiore del presente, sembra l'unica via di uscita e di riscatto da una situazione che progressivamente lascia inevitabilmente indietro ed esclusi quelli che non accettano questo modello sociale ed economico.

Alcuni odiano la stessa parola prodotto che identifica il male assoluto. Come se non campassero di prodotti. Si contrappone il prodotto alle emozioni, come se la F1, il brunello di montalcino, o un vestito di gucci non fossero un prodotto ed una emozione allo stesso tempo. Si parla di imborgesimento del tifo se si chiede un posto numerato o di pisciare senza la necessità di una profilassi come se i tifosi di real madrid, bayern, barcellona, ajax fossero meno appassionati e calorosi di noi. Si parla della curva est come di una zona franca extraterritoriale, magari bisognerebbe richiederne apposito status di autogoverno all'ONU. Si parla di mercimonio delle emozioni, confondendo i termini: il mercimonio delle emozioni signfica piangere o ridere a comando dietro compenso e qui nessuno fa questo. Pagare per comprare qualcosa che ti da emozione è invece tutt'altra storia e vale per un libro, un film, un quadro, ma chissà perchè guai a toccare il sacro calcio dei subnormali ipertatuati in mutande.

Il dato di fatto è che il calcio italiano sta sparendo (come il resto del paese del resto) dal panorama europeo e mondiale del "futbol" proprio perchè si continua a giustificare il pressappochismo e la cialtronaggine di questo mondo in tutti i modi. Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura

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mi dispiace ma non sono d'accordo...

soprattutto non condivido la parte in grassetto e provo a spiegare perchè...

per quanto mi riguarda non è un problema pagare per comprare qualcosa che mi emoziona ma a mio modestissimo parere la molla che spinge colui che mi propone il proprio "prodotto" fa la differenza.

Trovo giusto che un musicista viva del suo "prodotto" musicale, ma se lo fa perchè ha qualcosa da dire e quel qualcosa che dice mi piace, allora pago e pago contento perchè mi emoziono. Se invece fa il musicista perchè trovava faticoso andare in cantiere o in fabbrica e cerca soltanto di appiopparmi un "prodotto", allora non mi emoziono e non pago.

In modo simile la partita di pallone mi emoziona per mille motivi che possono essere solo in parte influenzati dal contorno e che sicuramente non hanno niente a che vedere con le scelte fatte a tavolino da un qualche genio del marketing. Non mi emoziono se mi dicono di emozionarmi e neppure se qualcuno studia a tavolino come farmi emozionare. Mi emoziono se lo spettacolo proposto corrisponde a ciò che per storia personale, gusti e cultura mi fa emozionare.

Inoltre, per come sono fatto io, non vedo la vittoria come unico scopo di vita di una società calcistica e come unica motivazione di interesse per il calcio o qualsiasi altro sport e neppure come unica discriminante di successo tra una società e l'altra.

Il mio sogno resta sempre che prima o poi nella vita il presidente della mia squadra parli come il tipo nel filmato che allego, indipendentemente dalla categoria in cui la Ternana sarà in quel momento iscritta

 

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hai detto tutto

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si, ha detto tutto.

e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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sbagli

è stato costruito nei primi anni sessanta

ha subito alcune ristrutturazioni ma non è sicuramente uno stadio "moderno"

 

p.s. credo che in Germania a parte alcune rarissime eccezioni, in questo momento mi viene in mente solo l'Alleanz Arena, la maggior parte degli stadi siano piuttosto vecchiotti. Hanno solo uno stile diverso dal nostro ma non sono certo gli stadi "moderni" che qualcuno ammira tanto.

Forse semplicemente lì si ricordano di fare manutenzione :ph34r:

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e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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sbagli

è stato costruito nei primi anni sessanta

ha subito alcune ristrutturazioni ma non è sicuramente uno stadio "moderno"

 

p.s. credo che in Germania a parte alcune rarissime eccezioni, in questo momento mi viene in mente solo l'Alleanz Arena, la maggior parte degli stadi siano piuttosto vecchiotti. Hanno solo uno stile diverso dal nostro ma non sono certo gli stadi "moderni" che qualcuno ammira tanto.

Forse semplicemente lì si ricordano di fare manutenzione :ph34r:

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Me pare strano... li tedeschi tutto me parono meno che gente precisa

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e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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sbagli

è stato costruito nei primi anni sessanta

ha subito alcune ristrutturazioni ma non è sicuramente uno stadio "moderno"

 

p.s. credo che in Germania a parte alcune rarissime eccezioni, in questo momento mi viene in mente solo l'Alleanz Arena, la maggior parte degli stadi siano piuttosto vecchiotti. Hanno solo uno stile diverso dal nostro ma non sono certo gli stadi "moderni" che qualcuno ammira tanto.

Forse semplicemente lì si ricordano di fare manutenzione :ph34r:

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comunque il senso era questo: non mi pare in contraddizione desiderare di avere uno stadio moderno e bello, oltre che funzionale, con l'impegno sociale della squadra e della società (oltre che dei tifosi).

che poi con zadotti e zio edo questa sia utopia è un altro discorso... :(

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e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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sbagli

è stato costruito nei primi anni sessanta

ha subito alcune ristrutturazioni ma non è sicuramente uno stadio "moderno"

 

p.s. credo che in Germania a parte alcune rarissime eccezioni, in questo momento mi viene in mente solo l'Alleanz Arena, la maggior parte degli stadi siano piuttosto vecchiotti. Hanno solo uno stile diverso dal nostro ma non sono certo gli stadi "moderni" che qualcuno ammira tanto.

Forse semplicemente lì si ricordano di fare manutenzione :ph34r:

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comunque il senso era questo: non mi pare in contraddizione desiderare di avere uno stadio moderno e bello, oltre che funzionale, con l'impegno sociale della squadra e della società (oltre che dei tifosi).

che poi con zadotti e zio edo questa sia utopia è un altro discorso... :(

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è in contraddizione questo:

 

"Tutti voi continuerete ad emozionarvi sudati a vedere uno spettacolo da oratorio rigorosamente in piedi sotto la pioggia con apposita sacca delle urine in dotazione visto che se vai in bagno rischi di non vedere il resto della partita, intanto quelli comodi in poltrona, i borghesi, che arrivano allo stadio in metro, senza bisogno del giubotto antiproiettile e magari mangiando prima al ristorante dell'impianto continueranno a vincere coppe e trofei.

Tanto lu pallo cuzzura"

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e sono d'accordo.

pero', scusatemi, mi sembra che lo stadio del Sankt Pauli sia uno stadio nuovo e molto bello (anche se non enorme).

mi sbaglio?

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sbagli

è stato costruito nei primi anni sessanta

ha subito alcune ristrutturazioni ma non è sicuramente uno stadio "moderno"

 

p.s. credo che in Germania a parte alcune rarissime eccezioni, in questo momento mi viene in mente solo l'Alleanz Arena, la maggior parte degli stadi siano piuttosto vecchiotti. Hanno solo uno stile diverso dal nostro ma non sono certo gli stadi "moderni" che qualcuno ammira tanto.

Forse semplicemente lì si ricordano di fare manutenzione :ph34r:

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comunque il senso era questo: non mi pare in contraddizione desiderare di avere uno stadio moderno e bello, oltre che funzionale, con l'impegno sociale della squadra e della società (oltre che dei tifosi).

che poi con zadotti e zio edo questa sia utopia è un altro discorso... :(

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ma difatti credo che nessuno di quelli che non condividono le idee di kabubi pensino che il Liberati sia lo stadio più bello del mondo e debba restare così altri quarant'anni

Quello che in molti hanno detto è che per il loro modo di essere e di vivere il calcio preferiscono che lo stadio abbia spazio per tutti e consenta a ognuno di vivere l'evento come meglio credere.

Incollo un pezzettino preso da wikipedia per spiegare quanto tutto ciò sia in realtà molto semplice...

 

Il Signal Iduna Park, noto in precedenza con il nome di Westfalenstadion, è il maggiore stadio di calcio di Dortmund, la sesta città più popolosa della Germania. Ospita le partite casalinghe del Borussia Dortmund e ha una capacità di 80.552 spettatori (a sedere e in piedi), ridotta a 65.718 (a sedere) per le partite internazionali, per le quali valgono solo i posti a sedere. Con 24.454 posti in piedi la Südtribüne è la gradinata più larga d'Europa nel suo genere.

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