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Kabubi

Regole del rugby

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Visto che oggi c'è la seconda partita dell'Italia al sei nazioni contro i mangiarane, ho pensato di spiegare le regole del rugby nel caso in cui qualcuno voglia seguire la partita (alle 15 su DMAX).

 

Punto primo. Lo scopo del gioco non è quello di menare fortissimo gli avversari, lo scopo del gioco è quello di portare la palla in meta menando fortissimo gli avversari; questo influisce tantissimo su una delle cose che sembrano complicate nel Rugby ed invece sono semplicissime.

 

Per un neofita è complicato capire perchè ad un certo punto senza ragione apparente uno prende e calcia il pallone avanti lontano fra le braccia degli avversari, non era meglio tenerlo? NO.

Il concetto fondamentale è che nel rugby la cosa più importante è il territorio. E' meglio essere vicini alla linea di meta avversaria che alla propria, sempre e comunque. Essere nella metà campo avversaria e non nella propria è spesso più importante di avere il controllo del pallone, quindi a volte è necessario calciarlo via e darlo all'avversario.

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Secondo concetto, poi vedrete che li uniremo. Il fuorigioco. In linea generale la linea del fuorigioco passa per il pallone: tutto quello che è davanti al pallone è in fuorigioco. Da questo derivano molte regole fra cui l'in avanti. Puoi passare il pallone solo a qualcuno che è dietro di te perchè se fosse davanti sarebbe in fuorigioco.

Se lo passi con i piedi lo puoi tirare in avanti ma lo può recuperare solo chi al momento del calcio era dietro di te.

 

Mettiamo insieme le due cose: si cerca di conquistare il territorio avanzando correndo tutti insieme in avanti e passandosi la palla indietro fino a che l'avversario lo consente a quel punto se in difficoltà ed in carenza di territorio si può liberarsi dalla pressione avversaria calciando la palla, se possibile calceremo a pallonetto tentando di recuperarla e avanzare ancora altrimenti la calceremo lontano. Cederemo il possesso ma guadagneremo territorio.

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L'avversario cercherà di fermarci con la più classica delle azioni rugbistiche: il placcaggio. Sono consentiti placcaggi dalle spalle ai piedi, sono vietatissimi i placcaggi alla testa ed al collo. Il placcatore non deve "scontrarsi" con l'avversario ma deve "avvolgerlo" con le braccia e accompagnarlo a terra. Il tutto ovviamente per motivi di sicurezza. Gli infortuni dovuti ai placcaggi sono molto meno di quanto si pensi, almeno gli infortuni gravi, considerando il fatto che ci sono armadi di 110kg che si scontrano in corsa.

Solo chi ha la palla è attaccabile. Per intenderci non posso andare a fermare un giocatore che sta per placcare il mio portatore di palla, neanche passandoci davanti (Velo), tantomeno abbattendolo.

Durante i placcaggi se sollevi l'avversario e lo ribalti (ovvero la linea delle spalle si trova più in basso di quella delle anche) non lo puoi lasciare cadere, ma devi accompagnarlo a terra.

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Il placcaggio ci porta a terra in quella che si chiama ruck:

le regole sembrano complesse ma per capire la situazione in realtà bastano pochi concetti. Il primo e più importante è che nel rugby puoi maneggiare il pallone e giocarlo, passarlo o tenerlo, solo se sei in piedi. Basta mettere un ginocchio a terra e non puoi più toccare la palla. Questo comporta che quando un giocatore con la palla viene placcato e portato a terra DEVE lasciar andare il pallone NON può trattenerlo.

 

E come si fa a mantenere il possesso della palla quando placcati? Servono i compagni. Un giocatore isolato perde inevitabilmente il possesso perchè non può più toccare il pallone prima di essersi rialzato. Quindi placcaggio, giocatore a terra, compagni che vanno a proteggere il possesso di palla facendo una montagnola umana intorno a lui e levando agli avversari la possibilità di mettere le mani sulla palla. In questa fase (ruck) tutti quelli che maneggiano la palla, sia chi è in possesso che chi tenta di prenderla devono essere in piedi.

ruck-barro-2.jpg

 

Un po' di regole della ruck:

1) Il placcatore che porta a terra il placcato lo deve mollare subito e rotolare via, solo dopo essersi rimesso in piedi può cercare di impossessarsi del pallone.

2) Il placcato deve mollare il pallone quando è a terra, non può tenerlo ne nasconderlo sotto il corpo; gli è concesso qualche breve momento per cercare di mettersi in posizione che favorisca l'aiuto da parte dei compagni. Quanto tempo dipende dalla decisione dell'arbitro, generalmente si fischia il fallo solo quando il giocatore impedisce ad un avversario che ne avrebbe la possibilità di mettere le mani sul pallone regolarmente.

3) La ruck (il mucchietto umano) non si può aggirare. Il difensore (ma nemmeno l'attaccante) non si può avvicinare lateralmente o da dietro. Si può entrare nella ruck solo verticalmente dal cosiddetto gate.

4) In una ruck la linea del fuorigioco passa per il piede dell'ultimo uomo che forma la ruck, tutti i difensori devono stare dietro: per questo li vedete allineati "sui blocchi di partenza" pronti a partire appena il pallone esce.

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Punteggi: 5 punti per ogni meta. 2 Punti per la trasformazione del calcio che si batte dalla verticale del punto dove ai messo giù la palla in meta. 3 Punti per il calcio di punizione piazzato. 3 punti per il drop, un calcio che si fa lasciando cadere il pallone e calciandolo dopo che ha rimbalzato a terra.

 

La trasformazione, a che distanza dalla linea di meta si batte?

A piacere. Sceglie il calciatore, se si batte sulla verticale dei pali si batterà da vicino per avere minore difficoltà, se invece si batte molto laterale ci si allontanerà molto di più per avere un angolo migliore. Per questo si vedono i giocatori entrare in area di meta e poi correre verso la porta e mettere giù il pallone più vicino possibile alla porta; per avere un calcio di trasformazione più facile. In meta conta dove metti giù la palla non dove entri in area di meta.

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Quando la palla va fuori dalle linee laterali si batte una rimessa della touche. Come nel calcio la tira la squadra che non ha buttato fuori il pallone ma entrambe le squadre partecipano alla possibilità di prendere il pallone. Le squadre si schierano in due file parallele con un corridoio nel mezzo. Il numero 2 della squadra (il tallonatore) lancia la palla nel mezzo al corridoio (non può tirarla storta verso la propria squadra) ed entrambe tentano di recuperlarla. Generalmente si tira la palla abbastanza in alto e si solleva un compagno per prenderla. Non è consentito all'avversario afferrare o placcare il giocatore che ha saltato a recuperare il pallone fino a che questo non ha messo i piedi in terra.[/i]

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I falli: quando l'arbitro fischia un fallo ci sono diverse possibilità per far ripartire il gioco e sono a scelta di chi ha subito un fallo. Se si è nella metà campo d'attacco di solito si scegli di calciare in porta per prendere i 3 punti; il calciatore piazza la palla su un supporto (una volta facevano un mucchietto di terra o sabbia) e la tira fra i pali. Altrimenti si può scegliere di calciare in rimessa laterale. In questo caso anche se la palla l'abbiamo buttata fuori noi avremo diritto a battere la rimessa in virtù del fallo avversario, consente facilmente di guadagnare grosse fette di territorio e andare a battere una rimessa nell'area dei 22 metri avversari. La terza alternativa è la mischia ordinata di cui parleremo poi.

 

"Fallo è quando arbitro fischia"

Non sempre, c'è Il vantaggio: il vantaggio nel Rugby è molto più ampio rispetto a quello a cui siamo abituati nel calcio. Quando l'arbitro vede un fallo ma la squadra che lo ha subito mantiene il possesso decreta il vantaggio (dice advantage e allunga il braccio orizzontalmente). L'azione prosegue fino a quando la squadra non ottiene un effettivo vantaggio territoriale o di gioco (punti per esempio). Questo può accadere anche minuti dopo la dichiarazione del vantaggio. Tipica la situazione vicino alla linea di meta. L'attacco subisce un fallo che le impedisce di andare in meta ma prosegue l'azione, l'arbitro dichiara "advantage". L'unico vantaggio accettabile in questo caso è la meta. L'azione prosegue per alcune fasi e per un abbondante periodo di tempo e se la squadra non riesce ad andare in meta, alla prima interruzione l'arbitro torna sul punto dove è stato fatto il primo fallo e assegna un calcio di punizione.

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E veniamo alla mischia ordinata, insieme al placcaggio uno dei simboli universali del rugby. Intanto distinguiamo fra mischie di gioco, come la ruck e la maul e la mischia ordinata. I primi sono raggruppamenti di giocatori (la rack l'ho spiegata prima), rispettivamente a terra o in piedi che si formano e si sciolgono durante un'azione di gioco senza che esso venga interrotto, la mischia ordinata invece è uno dei tre modi di riprendere il gioco dopo un'interruzione. Oggettivamente la mischia ordinata è la fase più difficile da capire ed interpretare, ha numerose regole alcune delle quali dibattute ed in continua variazione (l'ultimo cambio di regole in mischia risale a quest'estate ma solo negli ultimi 10 anni sono cambiate tre o quattro volte) ed è difficile interpretare le mischie per lo stesso mondo arbitrale. Quindi alzo la bandiera bianca e mi limito a descrivere i concetti principali.

 

Descrizione:

La mischia ordinata viene giocata dai primi 8 giocatori di ogni squadra, i cosiddetti avanti, dal numero 1 al numero 8, che si legano in un particolare modo fra di loro e con la mischia avversaria. Al comando dell'arbitro le due mischie vengono a contatto ed il mediano di mischia (il numero 9) che sta al fianco della mischia ordinata introduce il pallone orizzontalmente (non è consentita l'introduzione storta). Il numero 2, il tallonatore quello che fa anche le rimesse laterali, tallona la palla spingendola verso il fondo della propria mischia mentre tutta il pacchetto spinge avanti per facilitare l'arrivo del pallone al numero 8 che è l'uomo più indietro della mischia (nel caso dell'Italia attuale è Sergio Parisse). Fino a che il pallone non è uscito da dietro la mischia non può essere giocato da nessuno fuori dalla mischia, per questo si vede in caso di mischie stabili avanzanti il numero otto calcettare il pallone per portarlo avanti mentre la mischia avanza. Dopodichè il mediano di mischia che si è portato dietro il numero 8 recupererà il pallone e lo giocherà e la mischia finisce.

 

Regole base della mischia ordinata:

I giocatori devono rimanere legati fra di loro e con la mischia avversaria finchè la mischia non è conclusa. La spinta deve essere con schiena parallela al terreno. Non è consentino spingere in alto o in basso, non è consentito ruotare la mischia oltre un certo grado. Non è consentito spingere prima del via dell'arbitro e così via. Per interpretare i falli in mischia seguite la mia regola. E' fallo quando lo dice l'arbitro :D

 

Tutte queste regole vanno un po' oltre il gioco ed entrano nel campo della sicurezza. Contrariamente a quanto si può pensare gli infortuni più gravi avvengono in mischia. Sono 16 armadi del peso medio oltre il quintale che spingono uno contro l'altro e che hanno come centro di pressione le spalle delle prime e delle seconde linee. Sono forze enormi e se le linee si squilibrano e queste forze finiscono sulle teste e sui colli invece che sulle spalle può finire molto male. Per questo la mischia, che è e rimane una fantastica fase di gioco, è molto più controversa rispetto ad altre, soggetta a cambiamenti di regole volti a diminuire le probabilità d'incidente.

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La maul. Capita che il placcatore riesca ad ingabbiare il placcato senza portarlo a terra creando una situazione di due abbracciati in piedi che si contengono il pallone. A questo punto basta che un terzo giocatore si unisca al gruppetto e l'arbitro dichiara maul. La maul è un raggruppamento in piedi nel quale valgono regole un po' diverse dal normale maneggio del pallone rugbystico.

Innanzitutto non si può far crollare volontariamente una maul. Chi volontariamente fa crollare la maul viene penalizzato con un calcio di punizione. Chiunque può aggiungersi ad una maul ma lo può fare solo dalla parte posteriore del raggruppamento, uno dei falli più comuni è l'ingresso laterale in maul. Se la maul crolla ed il pallone non riemerge perchè il mucchione d'omini è diventato troppo grosso il pallone viene assegnato a chi non l'ha portato in maul. E' una delle situazioni più comuni di cambio di possesso.

 

Nel rugby non è possibile nascondere il pallone all'avversario e neanche nascondere il portatore di palla all'avversario. Se nell'avanzare con la palla un mio compagno mi fa da schermo vengo penalizzato con una punizione indiretta se il "velo" è involontario, con un vero e proprio calcio di punizione. Questo vale per tutte le situazioni tranne che per la maul. In una maul formata da due o più uomini è possibile spostare il pallone fino al fondo della maul e proteggerlo con gli uomini davanti, a patto che rimangano tutti legati. Chi ha il possesso del pallone non si deve mai staccare dagli altri. In questa formazione si può avere quella che secondo me è una della più belle fasi del rugby:

La rolling maul. La rolling maul (in italiano carrettino, cassaforte o qualsiasi metefa venga in mente al commentatore) generalmente viene formata volontariamente dopo una rimessa laterale, più spesso in prossimità della linea di meta avversaria. Si porta a terra il pallone e si aspetta che gli avversari vengano a contatto e si forma una maul avanzante con il pallone alla coda della maul. E' un testa a testa di tecnica e potenza di rara bellezza, quando ben eseguita, che può portare anche in meta. Valgono le regole già dette con l'aggiunta che se la maul non avanza l'arbitro può imporre l'uscita del pallone dalla maul dicendo: "use it". Al secondo avviso la palla deve uscire immediatamente pena il cambio di possesso.

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I calci di spostamento. Derivano sempre dal concetto fondamentale del rugby: il territorio è vita quindi spesso è meglio calciar via la palla lontano piuttosto che tenerla vicino alla propria linea di meta. Si puo:

1) calciare in campo e lasciare che l'avversario recuperi il pallone; vi è una regola particolare da citare se un difensore raccoglie la palla al volo nei propri 22metri può chiamare il "mark". Il gioco si ferma e lui può battere un calcio dal punto in cui ha chiamato il mark. Per questo i calci di spostamento in campo si cerca di farli atterrare fuori dai 22 metri costringendo l'avversario a giocare il pallone, magari in condizioni di non perfetta organizzazione o portando della pressione per farlo sbagliare.

2) Calciare la palla in fallo laterale. Un po' di regole. Se si è raccolta la palla, portata o calciata da un avversario nei propri 22 metri, è possibile calciarla direttamente in fallo laterale. Se invece si è fuori dai nostri 22 o nei 22 ce l'ha portata un compagno la palla non può essere spedita direttamente in fallo laterale ma deve prima rimbalzare in campo. Capite che con un pallone ovale la cosa può essere meno banale di quanto si pensi.

 

Se la palla calciata da fuori i 22 non rimbalza in campo si giocherà una mischia ordinata nel punto dove si è calciato il pallone, annullando il vantaggio territoriale acquisito. Se la palla finisce nell'area di meta avversaria e l'avversario batterà un calcio libero da un punto qualsiasi all'interno dei propri 22 metri. Se la palla esce oltre la linea di fondo si giocherà sempre una mischia dal punto del calcio.

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Non esiste l'autometa. Se porti a terra la palla nella tua area di meta non ci sono punti di penalizzazione. Il gioco riprende con una mischia a 5 metri dalla linea di meta ed introduzione dell'avversario (una brutta situazione)

 

Le regole della meta. Avete presente nel footbal americano quando entrano in area di meta ed incominciano a sculettare di gioia perchè hanno segnato? Lo fanno perchè sono americani ed hanno finito un lavoro più facile: per gli inglesi invece il lavoro deve ancora cominciare. Perché nel rugby non basta entrare in area di meta. Bisogna appoggiare la palla in terra e bisogna averne il controllo. Non la puoi lanciare al suolo, non va bene se la calci. La devi mettere giù con le mani o appoggiata al petto e dev'essere chiaro che l'hai fatto mentre la stavi controllando. L'arbitro può richiedere al TMO (Television Match Officer) se la meta è valida o no. Il mondo è pieno di rugbysti che avevano QUASI fatto meta. Qui un esempio.

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Fairplay

Innanzitutto un concetto alieno a molti altri sport. Gli inglesi inventori del rugby hanno questa fastidiosa cosa del fairplay che infilano un po' dappertutto tipo fagioli a colazione, solo che mentre in molti altri sport è scomparsa nel rugby è rimasta abbastanza; probabilmente è anche una questione di necessità, se non ci fosse un'adeguata dose di fairplay e rispetto delle regole ci serebbero dei morti ad ogni partita. Quindi il rugby ha una serie di concetti alieni tipo che viene punita l'antigioco, se tu giochi per interrompere l'azione dell'avversario senza che l'azione sia un vantaggio per te fischio e fallo. Un classico esempio: metti una mano per interrompere un passaggio senza che la tua azione sia un chiaro tentativo di intercettare ed impossessarti del pallone. Fallo. perchè hai distrutto un'azione che poteva dare un vantaggio al tuo avversario senza cercare un vantaggio per te. Fai crollare una mischia perchè loro sono più forti? Shame on you. Se non sei forte abbastanza da reggere la pressione puoi onorevolmente indietreggiare, se invece interrompi l'avanzamento avversario, Fallo. Il concetto è: non puoi spezzare irregolarmente il gioco di chi sta giocando meglio di te, devi subire le conseguenze dell'essere più debole.

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L'arbitro può fischiare due tipi di fallo. Il calcio indiretto, per le infrazioni "minori". Si batte calciando, generalemente per se stessi, dal punto del fallo e si comincia a giocare alla mano da lì e bisogna rispettare la regola dei 10 metri. Che dice che non si può placcare o interferire con l'azione d'attacco prima che la squadra in attacco abbia percorso 10 metri dal punto del fallo. Un calcio diretto che può essere eseguito nei tre modi già spiegati più su. L'arbitro può mandare con un cartellino giallo il giocatore che abbia compiuto un brutto fallo o che ne abbia reiterato uno nel sin bin, espulsione temporanea per 10 minuti. Oppure può espellerlo del tutto con il classico cartellino rosso. L'arbitro può anche assegnare meta tecnica, quando uno o più falli abbiano chiaramente impedito ad una squadra di entrare in metà. In campo non si protesta mai con l'arbitro. Chi ci prova generalmente passa a riposo qualche settimana perchè IRB non esita a squalificare comportamenti scorretti nei confronti dell'arbitro.

I gesti. Braccio alzato teso e fischio lungo: Try! Meta! Braccio steso orizzontalmente e dichiarazione: "advantage" la squadra ha ottenuto il vantaggio. Braccio piegato a L calcio indiretto. Braccio steso a 45° Calcio di punizione diretto.

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abbiamo giocato da calciatori....abbiamo provato a gestire il vantaggio anziché continuare a giocare per incrementarlo.

la scozia è tecnicamente inferiore a noi, in questo momento, ma ha maggiore mentalità rugbystica...e ha vinto.

in conclusione...che rosicata.... :(

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© REUTERS/ALESSANDRO BIANCHI











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martedì 04 marzo 2014

L'Italia ritrova Masi: «Per l'azzurro pronto a tutto»

«Sei Nazioni? Sabato a Dublino match duro ma abbiamo voglia rifarci»
ROMA - L'Italrugby ritrova Andrea Masi, una delle sue 'stellè e nell'occasione anche fra le novità che il ct Brunel ha richiamato in vista delle partite contro Irlanda e Inghilterra, al termine delle quali gli azzurri rischianoi di ritrovarsi con il cucchiaio di legno in mano. "Ma l'ambiente è abbastanza tranquillo - dice Masi nel ritiro della nazionale - e in questi giorni abbiamo lavorato intensamente, per prepararci a una

partita difficile, quella di sabato a Dublino. Dopo la sconfitta contro la Scozia, i miei compagni sono motivati e vogliosi di rifarsi". "Quelli contro Irlanda e Inghilterra - aggiunge - sono due match difficilissimi, ma possono anche trasformarsi in splendidi: due buoni risultati cambierebbero la fisionomia di questo Sei Nazioni". Contro gli scozzesi cosa è mancato all'Italia? "Non lo so - risponde Masi - perchè ero impegnato con il mio club e non ho visto la partita, ma solo qualche highlight. Quindi non me la sento di dire cosa sia mancato". Intanto però c'è già il tutto esaurito per Italia-Inghilterra di sabato 15 a Roma. "Siamo la nazionale più fortunata al mondo - commenta Masi -, perchè abbiamo un pubblico che ci segue sempre nonostante i momenti bui. Un grazie enorme a chi ha preso il biglietto e ci sosterrà a Roma contro gli inglesi. In che ruolo vorrei giocare? Per l'azzurro sono pronto a fare tutto: Brunel non mi ha chiesto nulla di particolare, e io voglio solo giocare. Il ruolo non importa".

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Battuti nettamente dall'Irlanda con il punteggio di 46-7. Ci avviamo a vincere un non tanto invidiabile cucchiaio di legno.

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