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ORDINE PUBBLICO, DECORO URBANO

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57 minuti fa, LoSballoContinua ha scritto:

"Quando nel 1960 l'ultima vettura tramviaria, inesorabilmente, superò l'ingresso del deposito, furono in pochi ad avvertire un senso di vuoto. La realtà, ormai, correva sugli autobus, più veloci, meno ingombranti, persino più comodi, seppur più inqunanti, meno intimi, più impersonali. Il progresso dettava regole innovative, alle quali non si poteva e non si doveva sfuggire. Il tempo di adattarsi all'assenza del tram, per i più anziani, sarebbe durato al massimo qualche settimana. Ma non fu sempre così, soprattutto per quegli "affezionati", pendolari per dovere o per piacere, che lungo quelle rotaie avevano affidato non solo gli spostamenti all'interno della città, ma il raggiungimento delle fabbriche, il ritorno a casa, all'alba, al tramonto, o le gite fuori porta, con i ragazzi cui poco bastava per sentire i brividi correre lungo la schiena".

 

Adriano Cioci - Adriano Cioci - La tramvia Terni - Ferentillo da "Le strade ferrate in Umbria dalle origini ai nostri giorni" - Volumnia, 2003

 

 

Per sessant'anni lo stridulo scampanellìo delle vetture tramviarie ha destato queste popolazioni tenendo vivi i ricordi degli anziani, accendendo le fantasie dei bambini. Poi null'altro. La strada su cui sfilavano i binari era diventata troppo stretta per le automobili. E il catrame inanellava un'altra vittima."


Adriano Cioci - La tramvia Terni - Ferentillo - Kronion, 1987

Grazie.

Me sembra tipo quando se buttavano i mobili in noce per comprasse quelli in formica e idem con i piatti in porcellana per quelli di plastica :(

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E' una storia molto diffusa in Italia, paese con scarsa cultura del trasporto pubblico e grande utilizzo del privato, dove quando appare una modalità di trasporto nuovo non ci si pensa due volte a buttar la vecchia. Erano anni di sviluppo, a Terni peraltro vertiginoso, ed è mancata una sensibilità e una lungimiranza in tal senso.

 

Detto questo, occorre ricordare che la dizione tramvia (con cui era classificata la Terni - Ferentillo) era piuttosto riduttiva, rispetto alle comuni tramvie com le conosciamo oggi.

 

Era al contempo tramvia, ferrovia merci (visto che era raccordata a tutti gli opifici della Valnerina) e antesignana della ferrovia turistica, visto che transitava nel piazzale Byron della Cascata e collegava la città con i borghi della parte orientale della provincia fino al suo confine (Ferentillo) passando per Arrone - Montefranco, Papigno (lungo la ss 209 ovviamente).

 

Rispetto alle tramvie comunemente intese come sorta di bus su rotaia per la mobilità urbana, la nostra era un vistosa eccezione; 1,5 di sviluppo urbano (Piazza Dante - P.zza Tacito - Barriera Valnerina con diramazione Corso Tacito - Piazza della Repubblica allora Piazza V.E.) e ben 17 di sviluppo extraurbano dalla barriera Valnerina al capolinea di Ferentillo.

 

Peraltro il tratto urbano fu smantellato già nel 1933 (già allora dava fastidio e non erano pochi gli incidenti che avvenivano) la STET  che arriva al 4 maggio 1960 è quella extraurbana, poi raccordata al capolinea alla stazione FS.

 

Scaduta la concessione 60ennale, non fu rinnovata, il traffico merci continuò per qualche mese, quello passeggeri chiuse il giorno stesso.

 

La STET (società tramvie elettriche Terni) aveva sede a Roma, tra le partecipazioni importanti c'era la società del Carburo di Calcio.

 

 

 

 

  • Grazie 1

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Il 30/6/2023 Alle 09:23, BuFERA ha scritto:

non ricordo il nome, me scordo pure quello de li figli... però ricordo un arredamento simil-fast food americano e ricordo che pur avendo la forma degli hamburger classici, il sapore dei prodotti era comunque molto italiano-genuino (prodotti locali senza additivi che ne rinforzassero il sapore), a differenza dei fast food odierni

I panini erano buonissimi, e con sole 200 lire ti facevi un bicchierozzo di selz, che era acqua alla spina talmente gassata che la Perrier je spicciava casa.

Unico appunto sull'arredamento che era bianco zozzo (rosso)

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1 hour ago, LoSballoContinua said:

Rispetto alle tramvie comunemente intese come sorta di bus su rotaia per la mobilità urbana, la nostra era un vistosa eccezione; 1,5 di sviluppo urbano (Piazza Dante - P.zza Tacito - Barriera Valnerina con diramazione Corso Tacito - Piazza della Repubblica allora Piazza V.E.) e ben 17 di sviluppo extraurbano dalla barriera Valnerina al capolinea di Ferentillo.


Cos’era Barriera Valnerina?

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1 hour ago, LoSballoContinua said:

C'era una barriera a piazza valnerina (Attuale piazza Bruno Buozzi)

 

 

File0191.jpg

Grazie, non sapevo. Era proprio un’altra città.

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Il 29/6/2023 Alle 22:27, adriatico ha scritto:

Anche gli hot dog  a dire la verità. 

Si chiamava Marino, giusto? 

 

Il 30/6/2023 Alle 09:23, BuFERA ha scritto:

non ricordo il nome, me scordo pure quello de li figli... però ricordo un arredamento simil-fast food americano e ricordo che pur avendo la forma degli hamburger classici, il sapore dei prodotti era comunque molto italiano-genuino (prodotti locali senza additivi che ne rinforzassero il sapore), a differenza dei fast food odierni

Si Marino. C’ho magnato che tonnellata de hamburger e hot dog.

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3 ore fa, LoSballoContinua ha scritto:

C'era una barriera a piazza valnerina (Attuale piazza Bruno Buozzi)

 

 

File0191.jpg

Bellissima!!!!!!!!!!!!!!

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7 ore fa, ride bene ha scritto:

Comunque al palaterni le staffe a L verde elettrico verranno messe ieri una già stava su.

Inviato dal mio CPH1941 utilizzando Tapatalk
 

Nooo!! Li installeranno su tutte le facciate?

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4 ore fa, Lu Trejo ha scritto:

un cancello... na specie de dogana

Si, era la barriera daziaria. Alcune merci (anche generi di prima necessità) per entrare in città erano sottoposte all'imposta governativa e comunale del dazio consumo. Anche alcune tipologie di imprese che operavano entro la cinta daziaria erano sottoposte al dazio. Ricordo di aver letto all'archivio di stato un lungo contenzioso tra il comune e Centurini proprio sulla questione del dazio legata all'ubicazione dello Jutificio. 

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27 minuti fa, Gagarin ha scritto:

Grazie a @LoSballoContinua per quanto scritto :)

Di nulla.

Rientra nelle mie passioni.

 

La letteratura ufficiale è un po' carente, la monografia di Adriano Cioci "La tramvia Terni - Ferentillo" ed. Kronion 1987 è esaurito, io me la fotocopiai da un amico che la trovò anni fa su ebay pagandola non poco. Un capitolo dedicato alla tramvia fu ristampato nel volume dello stesso Cioci "Le strade ferrate in Umbria" dove tratta tutte le vicende ferroviarie che hanno riguardato la ns. regione, tra storia, tecnica, progetti realizzati o anche solo studiati.

 

Qualche anno fa un articolo uscì su tuttotreno, in due numeri.

 

Su internet si trova qualcosa. Il blog Umbriasud contiene diversi post che parlano della tramvia.

 

Poi c'è il bel blog Terni storia che tratta anche delle industrie di Terni che gli dedica un post: http://ternistoria.blogspot.com/2012/02/archeologia-industriale-il-tram-terni.html

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16 minuti fa, Aghy ha scritto:

a.jpg

b.jpg

Sembra che solo il palazzo "di Marcelloni" sia rimasto praticamente lo stesso, e forse i merli ghibellini verso corso Vecchio

Screenshot_2023-07-04_120927.png

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18 ore fa, terzino ha scritto:

Grazie, non sapevo. Era proprio un’altra città.

A naso, l'immagine in oggetto come altre postate risalgono ai primi anni di esercizio della tramvia, ben prima della guerra.

E si, era proprio un'altra città.

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la tramvia è esistita dal 1901. collegava la valnerina con piazza tacito poi a piazza tacito proseguiva verso l'odierna piazza della repubblica o verso la stazione ferroviaria. dagli anni'30 con il rifacimento di piazza tacito con la fontana, il capolinea si fermava all'inizio di viale brin.

la tramvia passava a viale curio dentato verso la stazione dove ancora fino agli anni ottanta/novanta era possibile vedere i binari al centro del viale.

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la merlatura all'inizio di corso vecchio si intravede a destra. qui è fine anni venti

(fine anni'20).jpg

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12 minuti fa, Aghy ha scritto:

la tramvia è esistita dal 1901. collegava la valnerina con piazza tacito poi a piazza tacito proseguiva verso l'odierna piazza della repubblica o verso la stazione ferroviaria. dagli anni'30 con il rifacimento di piazza tacito con la fontana, il capolinea si fermava all'inizio di viale brin.

la tramvia passava a viale curio dentato verso la stazione dove ancora fino agli anni ottanta/novanta era possibile vedere i binari al centro del viale.

Si ma non ascriverei la sospensione della tratta urbana nel 1933 al rifacimento di Piazza Tacito con la fontana. Non erano infrequenti gli incidenti ne tratto urbano e sorsero problemi anche con le assicurazioni all'epoca. Anche perché tratto urbano ed extraurbano avevano frequenze separate.

 

 

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