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ZITTIMBò

GLI AMATI E BENEACCETTI CUGINETTI

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Gentilissimo Signor Daniele chi Le scrive è Stefano Ballerini, il portavoce Ufficiale del Dott. Nicola Ermini, in questi momenti impegnato a cercare di perfezionare l'acquisto del 100% delle quote del Perugia Calcio dalla Mas per conto della propria rappresentata cordata araba che ha già messo sul " piatto" a tutt' oggi la cifra di 15 Milioni di Euro per far fronte a tutti i possibili debiti del Perugia Calcio stesso, ed al contempo a divenire Ufficialmente il Presidente Amministratore Unico con poteri illimitati della Società perugina. Ho letto " sbigottito" della presa di posizione sua , estesa alla tifoseria del "Grifo" per quanto riguarda l'appello di disertare il Curi Domenica. Credo che la assoluta mancanza di voglia di " starci ad ascoltare" vi faccia prendere le classiche " lucciole per lanterne". Ri- preciso che Nessuna delle attuali parti in causa ha mai parlato di fallimento del Perugia Calcio. Non avrebbe senso. Il " cosidetto" fallimento in corso" o tanto meno l'anti-

legale o illegale che dir si voglia " fallimento pilotato" portrebbe dritto dritto il Perugia calcio in Interregionale, visto che il " cosidetto" Lodo Petrucci è stato riformato nel 2008 e da allora riguarda solo le Società iscritte e facenti parte della Lega Calcio, mentre il Perugia fa parte della Lega Pro. Il " fallimento pilotato" essendo inoltre " fuori-legge" porterebbe immediatamente nel caso del Perugia all'entrata in scena della Guardia di Finanza perche se si decidesse di lasciare fuori tutto il disavanzo riguardante

gli stipendi dei: giocatori, impiegati, creditori privilegiati e non creerebbe ancor più " caos" attorno alla Società biancorossa. Pertanto ribadendo che ne il Dott. Ermini, ne il Dott. Covarelli, ne tanto meno il Sig. Pomponi tramite i propri legali non hanno mai pronunciato la parola " fallimento"Noi stiamo lavorando per porre fine in tutti i sensi ai problemi del Perugia Calcio e per cercare di evitarle il terzo " capitombolo" stavolta in Interregionale, per " colpa" degli attuali proppietari della Società umbra e non certamente nostra. Da come ci siamo presentati allo Stadio Curi, pur con tutti gli " ovvi" dubbi riguardanti le persone presenti, ,pur con l'aver dato immediato segno di buona volontà ( 5 milioni di Euro " pronta cassa" ) e con la stessa offerta salita per necessità contingente fino a questo momento a 15 milioni di Euro.in città, c' è ancora chi sta tifando per il Sig. Pieroni e per i suoi rappresentati. Tutto ciò è assolutamente incredibile. Mi risulta e ci risulta che il Sig. Pieroni è stato radiato dalla FGCI e dove è andato credo di poter liberamente asserire che certo non ha fatto sfracelli...anzi. Noi stiamo facendo invece il massimo che possiamo per acquistare il Perugia " in bonis" e al contempo salvaguardandone l'attuale titolo sportivo, e da li il nostro programma prevede in 4 anni la risalita in serie A. A tale affermazione aggiungo che i due Procuratori: Brovarone e Pallavicino, stanno aspettando la " nostra buona novella" per arrivare a Perugia e rifare la squadra dal DS al nuovo Allenatore a tutta la nuova

rosa.. Non resta che aspettare credo da ora al massimo un oretta per poi sperare di darvi la soluzione positiva di tutta la faccenda. Chiudo col ricordare che l'esito dell'andata a buon fine del nostro tentativo è tutto nelle mani e nella " penna" del Sig. Covarelli, l'attuale detentore del 100% delle azioni del Perugia Calcio tramite la Mas. Noi abbiamo i soldi che bastano ed avanzano per chiudere la " partita" positivamente; da Covarelli arriverà l'ultima risposta. Se tutto dovesse malauguratamente, sciaguratamente, drammaticamente fallire ( Dio voglia che tutto ciò non accada e lo dico con il cuore in mano mi creda) sarà solo e solamente per colpa di Covarelli e di qualcun altro. Non nostra. Glielo posso giurare sulla testa di mio figlio e di mia moglie. Con questo, al momento di inviarle questa " accorata" mia la saluto cordialmente tornando a seguire l'auspicabile " count-down" che ci potrebbe portare nelle prossime ore a dare il buon annuncio a tutta la Città

di Perugia ed ai suoi impagabili ed appassionati tifosi. Speriamo tutti; speriamolo assieme .

Cordali Saluti Stefano Ballerini

 

PS: Come da " ferrea volontà" del Dott. Ermini, da ieri sera mi sono dovuto rendere irraggiungibile: le piccole e grandi inesattezze riportante dai vari quotidiani stamattina (Corriere Umbro e La Nazione) nonostante ieri si sia provveduto a dare a tutti le " sole inoppugnabili, esatte dritte" di ciò che da ieri sera ad oggi e forse fino a Domani, stava accadendo e sarebbe accaduto, ci ha consigliato di agire e non parlare. Non appena tutto avrà

avuto termine, ribadisco, sperzando ardentemente per il verso giusto, saremo i primi a informare all' unisono tutto il " Pianeta Perugia" ed il mondo intero. Ri-firmato

 

[b]Stefano Ballerini Portavoce Ufficiale del Dott. Nicola Ermini e nel caso che tutto possa andare secondo i nostri auspicabili programmi, prossimo Capo Ufficio Stampa del Perugia Calcio, nonchè General Manager nonchè dal 1° gennaio 2011 Team Manager del Perugia Calcio. [/b]

Un suggerimento: Venite al Curi Domenica e fate i veri tifosi. Noi stiamo "

remando con Voi". Mi creda

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lo voglio ricordare così :(

l'unica curiosità sarebbe quella de capì che fine hanno fatto le capocce dela moglie e de lu figlio :lol::lol:

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Questa è la parte più bella. Ancora non sono padroni di un cazzo e già millantava cariche a partire dal gennaio 2011. Da fonti certe sapevo che dal febbraio 2012 sarebbe pure diventato DIRETTORE TECNICO. Peccato.

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o domani a perugia ce sta la manifestazione

 

Manifestazione Venerdi 11 Giugno Perugia Calcio

Luogo:Da piazza del circo fino a piazza 4 novembre

Ora:venerdì 11 giugno 2010 21.00

 

 

giusto da piazza del circo potevano partì :lol::lol::lol::lol:

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o domani a perugia ce sta la manifestazione

 

Manifestazione Venerdi 11 Giugno Perugia Calcio

Luogo:Da piazza del circo fino a piazza 4 novembre

Ora:venerdì 11 giugno 2010 21.00

 

 

giusto da piazza del circo potevano partì  :lol:  :lol:  :lol:  :lol:

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chi la porta la statua de covarelli in processione?

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Io me vojo mette come avatar la faccia de Torello.... :lol:  :lol:

1781131[/snapback]

 

 

:inchino::inchino::inchino:

 

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davvero, sono uguali :lol:

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Il Perugia si gioca la sua finalissima - Santarelli e Accardi attesi in Comune dopo mezzogiorno: "Non voglio illudere nessuno"

di D.B.

E' atteso non prima di mezzogiorno a palazzo dei Priori Piero Santarelli, patron della finanziaria romana Fincassia, che accompagnato dall'intero cda e da Giuseppe Accardi detto Beppe, ex difensore che ha girato una dozzina di squadre in quindici anni di calcio professionistico in Italia, si siederà di fronte al sindaco della città Boccali per prendere informazioni precise intorno alla situazione del Perugia calcio. L'imprenditore romano potrebbe infatti rappresentare l'ultima flebile speranza per poter iscrivere la squadra in C1. Come riferito da Santarelli ieri sera durante una trasmissione di Umbria Tv però, l'imprenditore vuole vederci chiaro intorno alle cause che hanno portato al fallimento della società sportiva e della controllante Mas e intorno alle cifre (reali) da impegnare nell'operazione. "Non voglio regalare - ha detto ieri sera Santarelli - illusioni a nessuno". L'imprenditore inoltre vuole avere la certezza che intorno a lui si crei, da parte delle istituzioni, un clima positivo. Non certo promesse o lavori ha specificato con estrema chiarezza Santarelli, ma un clima positivo e di sostegno sì.

 

speramo,quistu c ha meno sordi de covarelli

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scusate un 'informazione ... so stato fori 3 giorni per lavoro e non ho sentito nulla ... hanno risolto tutto vero? chi l' ha salvati poi ?lu fante de coppe,torello o li cavalieri de malta?

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scusate un 'informazione ... so stato fori 3 giorni per lavoro e non ho sentito nulla ... hanno risolto tutto vero? chi l' ha salvati poi ?lu fante de coppe,torello o li cavalieri de malta?

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Si hanno risolto. Perché dopo le cordate (de fantasmi) e l'asta "UNICA E IRRIPETIBILE" rimasta deserta, ci sono altre speranze. :blink:

 

Questi c'hanno 7 vite come li gatti, non ce sta un cazzo da fa. Sempre sculatissimi su tutti i fronti, ma stavolta credo che je servirà solo a allunga' lu brodo, ormai sò annati.

 

Ma se poco poco succede qualcosa de diverso, dovrebbero scava' una buca dall'acropoli fino a tocca' lu mare e mettecese dentro. Sarebbero due fallimenti in 5 anni mai pagati a dovere.

Modificato da stò guasto de fere

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allimento Perugia - "Così ho chiesto a Massimo Moratti di salvare il Grifo"

 

di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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allimento Perugia - "Così ho chiesto a Massimo Moratti di salvare il Grifo"

 

di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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secondo me c'hanno più possibilità se scrivono a capitan ventosa

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allimento Perugia - "Così ho chiesto a Massimo Moratti di salvare il Grifo"

 

di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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un cero a Padre Pio no ?

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allimento Perugia - "Così ho chiesto a Massimo Moratti di salvare il Grifo"

 

di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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unici inimitabili

 

sti giorni sto a impara' tante cose. A 22 anni ancora non sai tutto sull'indole dei tuoi odiati cugini. Tante caratteristiche le conoscevo altre le stò scoprendo.

Il quadro che ne viene fuori è suggestivo.

 

GRAZIE DI ESISTERE

Modificato da stò guasto de fere

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di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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di Ivano Porfiri

Nel marasma degli ultimi giorni della fallimentare esperienza del Grifo di Covarelli, con i tifosi sotto gli uffici del tribunale fallimentare, c'è chi ha pensato di chiedere aiuto in alto, molto in alto. All'unico capace di fare il miracolo. "Egregio Presidente Massimo Moratti", iniziano così le lettere inviate a Milano da Mario Preziotti. Trentanove anni, laureato in economia, Preziotti per salvare il Perugia ha bussato alla "sua" Inter. Sua perché il padre Giacobbe, scomparso nel 2005, era molto amico di Angelo Moratti e con lui ha assistito al trionfo in Coppa dei Campioni della "Grande Inter". Ma sua anche perché della società meneghina Preziotti è socio. "Un piccolo socio", precisa. Poche azioni di valore modesto ereditate dal padre, ma sufficienti per farsi ricevere nella sede di corso Vittorio Emanuele 9.

Ma andiamo con ordine. E' il 20 maggio, sono passati pochi minuti dopo che il tribunale presieduto da Umberto Rana ha dichiarato fallito il Perugia calcio per la seconda volta in cinque anni, quando Preziotti infila nel fax la prima missiva indirizzata al presidente-petroliere. "Mi permetto di scriverle – si legge nella lettera – per portare alla sua attenzione la notizia del fallimento del Perugia per una serie di vicissitudini più finanziarie che calcistiche". Quindi Preziotti descrive a Moratti la procedura del "fallimento pilotato o in corsa". "Il costo totale dell'operazione – scrive – è di circa 2 milioni e 900 mila euro". Spiccioli per un magnate del calibro di Moratti, che proprio in quei giorni sta consumando il divorzio da Mourinho intascando dal Real Madrid l'indennizzo per lasciare libero il portoghese. "Il Perugia, squadra blasonata e dal passato estremamente interessante – gli suggerisce Preziotti – potrebbe essere per lei un'ulteriore opportunità di sviluppo attraverso una squadra satellite, mediante la quale valorizzare giovani calciatori volenterosi e desiderosi di una vetrina in prima divisione Lega Pro". "Perugia – continua - è una città viva, con grandi interessi culturali, storici ed ambientali, sede di due prestigiose università. Il grande seguito del popolo umbro per la sua squadra – si conclude la lettera – è una tangibile testimonianza di attaccamento alla maglia del glorioso Grifo".

Dopo la lettera, Preziotti ha un contatto telefonico diretto con la segreteria di Moratti, che assicura che la questione verrà portata all'attenzione del presidente. E a una seconda missiva, datata 26 maggio, segue una visita diretta nella sede dell'Inter, a Milano. "Varcando la porta a vetri che ha impresso il simbolo dell'Inter ho provato una grande emozione – assicura il 39enne perugino – e lì ho interloquito con i collaboratori del presidente". Purtroppo però il generoso cuore nerazzurro stavolta non ha palpitato per le sorti dei meno fortunati tifosi biancorossi. "Mi hanno risposto che non è nella loro storia intervenire direttamente nella proprietà di altre società", riferisce Preziotti. San Massimo stavolta il miracolo non l'ha fatto.

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Sicuramente mo Moratti je girera' li 16 milioni de euro riscossi dalla clausola rescissoria di Mourinho e se salvano!

 

Pensa che bucio de culo! B-)

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...allora....li dovevano salvà:

 

l'arabi

 

li cavalieri de malta (nel senso de li figurini scala 1:10 fatti co' la malta immagino :D )

 

j.r. torello

 

lu fantasma de' moratti....

 

quillo de roma che non me ricordo come se chiama

 

 

 

 

....avanti il prossimo..chi sarà ???? Capitan America o Silver Surfer???...

 

 

SIETE RIDICOLI....ormai lo sanno tutti...lu primo che se sveja la matina..venne là a pijavve

 

pe lu culu dicenno che vole salvà il merdugia...AHAHAHAHAHAH

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