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ruber-viridis draco

riforma serie B

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Ragazzi ormai è cosa fatta: blocco delle retrocessioni e serie B a due gironi. Cerchiamo di vedere il lato positivo della cosa. Evitiamo: Como, Vicenza, Verona, Atalanta, Torino, Piacenza, Triestina; il che significa che se ripetiamo il campionato dell'anno scorso abbiamo davanti solo il Palermo.

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in realtà lo dice il Corriere dello sport (attendibilità zero).

Può essere che abbia messo questa notizia in prima pagina per vendere copie al SUD (come al solito)

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Cmq se non ho capito male il caso Grieco non sussiste, quindi se dessero i 2 punti al catania TEORICAMENTE dovrebbero fa lo spareggio napoli venezia (salvo invenzioni tipo le 24 squadre)

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Mi sembra impossibile che una rivoluzione, serie b a due gironi, possa essere messa in atto in quattro e quattr'otto. Certo è che a questo punto, visto l'andazzo tutto può accadere: in qualche modo devono uscire dal casino in cui si sono cacciati. Più probabile, secondo me, una b a 21 dove a turno una squadra riposa. Non vedo perchè dovrebbero salvare tutte. Che cosa c'entrano Genoa, Cosenza e Salernitana con il caso Catania?

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"Il Messaggero" nello sport nazionale parla di anticipo delle riforme e serie B divisa in due gironi da 12 squadre,naturalmente nord e sud.

Stanno suonando troppe campane,se stanno ad inventà qualcosa de strano.... :angry:

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l'unica cosa che me farebbe davero roteà li cojoni è che la trasferta più tranquilla per noi diventerebbe avellino nel caso del doppio girone.....

senza levà il discorso che ce dovemo girà tutte le isole.....

catania, messina, cagliari, palermo.... che gran bucchino..... ogni trasferta ce dura 2 giorni!!!!!!

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Noi sulle trasferte risparmieremmo un capitale...pero' porca zozza avremmo un girone di ferro :lol::lol::lol:

FASCETTI PRESIDENTE DI LEGA:"PIU' VINO E SESSO PER TUTTI" :P

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2 giorni????

 

 

e la cosa ci dispiace secondo te?? :P  :P  :P

senza offesa.... ma per me è un problema non indifferente..........

il venerdì stacco dal lavoro... il sabato mattina parto per rientrare la domenica a ora de pranzo, se non più tardi..... permetti che è un po' na pugnetta poi annà a lavorà lu lunedì??? poi qui da me lu lunedì se usa fa le riunioni..............................

non è che posso sta a scapoccià mentre l'andri parlano de quello che tocca fa!!!!

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le trasferte nelle isole durano 2 giorni e solo una cinquantina possono permetterselo.

Riguardo al topic,dico che a me hanno rotto proprio li coglioni,fanno li zozzi e poi ce deve rimette sempre il semplice tifoso.

Voglio la serie B di sempre,basta co li gironi,li play off...4 in A e 4 in C,il resto sticazzi!!!!

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Ragazzi ormai è cosa fatta: blocco delle retrocessioni e serie B a due gironi.

 

 

 

Cerchiamo di vedere il lato positivo della cosa.

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aoh, qui nun se vede un cazzo!!!!!!

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salernonotizie.it

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ESCLUSIVO. Ecco il documento con cui 11 società (Salernitana compresa) propongono di anticipare la riforma

Il documento porta la data del 18 giugno, ed è stato inviato via fax a 11 società - il Catania, la dodicesima, ne era già a conoscenza - con la dicitura «piano di fattibilità relativo al progetto di riforma del torneo di serie B». Firma in calce: avvocato Mattia Grassani di Bologna. In due paginette è sintetizzato il progetto che, avvalorato da tutte, potrebbe portare ad una vera e propria «rivoluzione» del torneo cadetto, e di conseguenza della stessa serie C/1, a partire già dalla stagione 2003/04. Una proposta che finirà all'ordine del giorno dell'assemblea straordinaria della Lega, fissata a Milano per martedì prossimo (ore 13 la prima convocazione, ore 14 la seconda). Assemblea a cui sono state invitate - ed è la prima volta che accade subito dopo la conclusione dei campionati - le quattro società appena salite in B, AlbinoLeffe, Avellino, Pescara e Treviso, «per l'interesse dalle stesse rivestito - è spiegato in una nota - in ordine agli argomenti che verranno trattati». Le nostre otto ragioni. Il caso Catania, che ha messo in grave difficoltà il presidente della Federcalcio Franco Carraro, acuendo divisioni da tempo esistenti con il numero uno del Coni, Gianni Petrucci, ha dato il «la» ad una serie di iniziative che potrebbero anticipare la riforma del nostro calcio professionistico già prevista per il 2005. Non a caso il documento preparato dallo studio legale bolognese per Cesena, Padova, Pisa, Martina, Sambenedettese e Teramo (le sei squadre che hanno disputato, perdendoli, i playoff), Fiorentina e Foggia (salite quest'anno dalla C/2 alla C/1), e Cosenza, Genoa e Salernitana (retrocesse dai cadetti), reca in alto una motivazione importante che giustifica la nascita dell'inedito «consorzio» di società: «La nuova serie B... per risolvere la crisi economica». Undici club di C/1, più quello etneo, partono decisi all'attacco del Palazzo, e indicano in otto punti le, a loro avviso, fondate ragioni per passare subito ad una B caratterizzata da 32 squadre, suddivise in due gironi da 16. «L'allargamento del numero di società partecipanti alla B - recita il primo punto del progetto - con creazione di una propria identità, chiaramente individuata rispetto alla serie A» permetterebbe «un più razionale e migliore accesso alle risorse derivanti dagli introiti televisivi, sponsorizzazioni e incassi, che, unitamente alla riduzione dei costi di gestione, imposta dall'attuale periodo di congiuntura, consentirà ad un numero maggiore di sodalizi di affrontare in maniera meno traumatica la posizione debitoria in essere». Secondo elemento da prendere in considerazione: «all'ampliamento del numero di partecipanti al campionato cadetto farà seguito, come già anticipato dal progetto di riforma Abete, la riduzione delle società partecipanti ai campionati di serie C, con gli ovvi benefici in termini di stabilità economica e mimore dispersione delle risorse». Il terzo aspetto messo in rilievo riguarda l'aumento degli spettatori negli stadi interessati. «Numerose compagini, rappresentative di grossi bacini d'utenza (Padova, Foggia, Fiorentina, Pisa, San Benedetto del Tronto ecc.), pagano da troppo tempo, in maniera eccessivamente penalizzante, l'iscrizione ad un torneo di modesta caratura tecnica, scarsa visibilità, con conseguente diminuzione degli interessi che vi ruotano attorno. Ciò ingenera un pericoloso circolo vizioso che impedisce ai medesimi club di aumentare la capacità di spesa che, invece, almeno potenzialmente sarebbe elevata». Quarto motivo: «La creazione di un girone Centro-Nord e di uno Centro-Sud garantirà un adeguato bilanciamento territoriale non solo delle partecipanti al campionato cadetto, bensì della stessa serie A, che riceverebbe, ogni anno, due società provenienti da ciascuno dei due tornei». Altro «nodo» cruciale: i costi. «La territorialità dei gironi - sottolinea sempre la proposta - contribuirà alla riduzione delle spese di trasferta, poichè queste ultime, per ovvie ragioni, saranno meno onerose per chilometraggio e pernottamenti. Contestualmente, la minore lontananza delle sedi degli incontri incentiverà l'afflusso dei tifosi ospiti, con conseguente incremento degli introiti ai botteghini». La formula. «L'eventuale creazione di un sistema di playoff/play-out, che già in serie C ha dato positivi risultati, renderà incerto fino all'ultimo il campionato, con aumento dell'interesse, migliore qualità degli incontri, aumento del numero di spettatori, interesse da parte dei network televisivi, ecc.». La ripartizione delle risorse economiche. «Attualmente la scarsa partecipazione di società del Sud al campionato di serie A impoverisce i grandi sodalizi meridionali, così come l'indotto a questi connesso, costituito dalle società satellite di piccolo e medio livello. Un sistema come quello in esame garantisce, invece, uniforme spartizione dei proventi, consentendo all'intera area di risollevarsi dalla crisi». Importantissima la precisazione finale: «Sotto il profilo della mutualità con la serie A, le 12 (o 11, stante la posizione del Catania da verificare) società che andranno ad integrare l'organico attualmente esistente, rinunceranno alla spartizione dei 103 milioni di nominali provenienti dalle 18 big, senza così alterare i bilanci dei 20 club che hanno maturato sul campo la partecipazione al torneo cadetto». La giustificazione. Il documento ha il pieno assenso di Mario Macalli, presidente della Lega di C. E contiene un altrettanto importante precisazione, laddove si sostiene che le Carte Federali prevedono che trascorra almeno una stagione sportiva prima di far diventare esecutiva la modifica della composizione dei gironi. «Tale previsione - rileva l'avvocato Grassani - può tranquillamente essere "congelata", in virtù dello stato di crisi in cui versa il calcio italiano, nonchè dal fatto che, nella ratio del legislatore sportivo, è evidente la volontà di non falsare agonisticamente i campionati decretando eventuali blocchi di retrocessioni/promozioni a torneo in corso. Nella fattispecie, però, i campionati sono già terminati e quindi tale regolarità è preservata». Da qui la necessità, sempre secondo la tesi sostenuta dal «consorzio», di procedere in questa riforma. Vedremo cosa succederà il 24. Certo è che, come ventilato da più parti, la serie B 2003/04 cambierà comunque: o a 21 squadre (includendo il Catania), o a 24 (con il blocco delle retrocessioni), o a 32 (la soluzione che anticipa la riforma). Ma cambierà: su questo non ci piove.

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