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JUVENTUS

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Juve, per la panchina spunta il nome di Rafa Benitez

 

Il momento critico di Ranieri alla Juventus fa eco anche in Inghilterra. Mentre sulla stampa italiana circola con insistenza il nome di Prandelli della Fiorentina, secondo i tabloid The Sun e Daily Mirror le attenzioni della dirigenza bianconera sarebbero invece rivolte su Rafael Benitez.

 

Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari ;)

e con lui gerrard e carragher B-)

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Il momento critico di Ranieri alla Juventus fa eco anche in Inghilterra. Mentre sulla stampa italiana circola con insistenza il nome di Prandelli della Fiorentina, secondo i tabloid The Sun e Daily Mirror le attenzioni della dirigenza bianconera sarebbero invece rivolte su Rafael Benitez.

 

Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

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Il momento critico di Ranieri alla Juventus fa eco anche in Inghilterra. Mentre sulla stampa italiana circola con insistenza il nome di Prandelli della Fiorentina, secondo i tabloid The Sun e Daily Mirror le attenzioni della dirigenza bianconera sarebbero invece rivolte su Rafael Benitez.

 

Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

1490365[/snapback]

 

matteù de che te fai? :lol:

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Il momento critico di Ranieri alla Juventus fa eco anche in Inghilterra. Mentre sulla stampa italiana circola con insistenza il nome di Prandelli della Fiorentina, secondo i tabloid The Sun e Daily Mirror le attenzioni della dirigenza bianconera sarebbero invece rivolte su Rafael Benitez.

 

Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

1490365[/snapback]

 

matteù de che te fai? :lol:

1490396[/snapback]

 

trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

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Ecco perchè va male sto periodo:

 

 

 

 

Massaggiatrici e calciatori

Altro scandalo a Torino

 

Un blitz delle forze dell'ordine ha portato all'arresto di 4 persone per sfruttamento della prostituzione in tre centri estetici del capoluogo piemontese. Negli atti dell'inchiesta compaiono i nomi di professionisti, dirigenti bancari, funzionari e giocatori

Nel 2002 scoppiava il caso "Viva Lain" a Torino. Ansa

TORINO, 8 ottobre 2008 - Ci risiamo. Era il 2002 quando a Torino scoppiava il caso "Viva Lain". Attorno alla vicenda del club di massaggi erotici vennero arrestate diverse persone per reati di prostituzione e per detenzione di droga. Allora, tra i frequentatori del club, emersero nomi di industriali, personaggi dello spettacolo, calciatori. Oggi, sempre a Torino, scoppia un caso analogo.

 

MASSAGGI - Professionisti, dirigenti bancari, funzionari dello Stato e anche calciatori. Sono le professioni - secondo quanto riportato dal Corriere della Sera - di alcune delle persone (di cui non si conoscono i nomi) iscritte negli atti della nuova inchiesta riguardante alcuni centri estetici, trasformati in vere e proprie case d'appuntamento. I professionisti sarebbero assidui frequentatori dei locali in questione. L'inchiesta ha portato all'arresto di quattro persone per induzione, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I locali nel mirino delle autorità sono tre: Estetica 2000, Studio Monalisa e Manolia, tutti operativi nel capoluogo piemontese. Ieri, il blitz conclusivo delle forze dell'ordine, dopo oltre un anno di indagini, durante le quali sono state acquisite numerose prove (filmati, intercettazioni telefoniche e ambientali, testimonianze dirette). Dagli gli interrogatori è emerso che le "massaggiatrici", per lo più ragazze italiane, ma anche moldave, cinesi e romene, offrivano prestazioni per cifre comprese tra 50 e 1.000 euro.

 

 

 

:lol:

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magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

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matteù de che te fai? :lol:

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trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

1490403[/snapback]

 

 

Se proprio proprio devi sognare, sogna in grande: GERRARD + TORRES...

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magari  ;)

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matteù de che te fai? :lol:

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trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

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Se proprio proprio devi sognare, sogna in grande: GERRARD + TORRES...

1490726[/snapback]

E CMQ SAREBBE PIù PROBABILE IL SECONDO....

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Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

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matteù de che te fai? :lol:

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trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

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Se proprio proprio devi sognare, sogna in grande: GERRARD + TORRES...

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Matteuccio ha già sognato di prendere Aguero lì davanti...

ci serve un difensore...lascialo fare... :lol:

magari Gerrard....... :wub::ph34r:

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Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

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matteù de che te fai? :lol:

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trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

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Se proprio proprio devi sognare, sogna in grande: GERRARD + TORRES...

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Matteuccio ha già sognato di prendere Aguero lì davanti...

ci serve un difensore...lascialo fare... :lol:

magari Gerrard....... :wub::ph34r:

1490732[/snapback]

 

davanti giovinco auguero amauri

 

a centrocampo sissoko gerrard

 

dietro carragher chiellini

 

svegliatemi :(:(:(

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Il tecnico spagnolo del Liverpool viene descritto come un autorevole candidato a diventare nella prossima stagione l'allenatore della Juve, che sarebbe pronta a ricontattarlo dopo il tentativo fatto un anno fa. Il contratto di Benitez con i Reds scade tra 18 mesi, nel giugno 2010 e le schermaglie con i proprietari statunitensi del club (Tom Hicks e George Gillett) lasciano intuire qualche problema sul rinnovo.

 

 

magari  ;)

e con lui gerrard e carragher  B-)

1490365[/snapback]

 

matteù de che te fai? :lol:

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trip :lol:

 

vabè famme sognà no :(:D:(

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Se proprio proprio devi sognare, sogna in grande: GERRARD + TORRES...

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Matteuccio ha già sognato di prendere Aguero lì davanti...

ci serve un difensore...lascialo fare... :lol:

magari Gerrard....... :wub::ph34r:

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davanti giovinco auguero amauri

 

a centrocampo sissoko gerrard

 

dietro carragher chiellini

 

svegliatemi :(:(:(

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buongustaio! :lol:

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Xabi Alonso pensa al futuro

"Juve, attrazione fatale"

 

Dopo la telenovela dell'estate, il nazionale spagnolo pensa ancora ai bianconeri e dà la sua versione dei fatti sul mancato approdo a Torino: "Non sono andato perché alla fine hanno scelto un altro. I dirigenti me lo hanno detto con onestà e io li ho apprezzati"

 

 

TALLIN (Estonia), 13 ottobre 2008 - La Spagna ha fatto il suo dovere in Estonia, e papà Del Bosque ha dato domenica libera ai giocatori a Tallinn fino a mezzanotte. Per la felicità loro e delle superbionde che li fermano a ogni isolato mentre vanno in giro per la capitale estone. Manco fossero studenti Erasmus. Belli riposati, nessuna levataccia per guardare Alonso vincere in Giappone. Neanche il suo omonimo delle Furie Rosse, Xabi Alonso. Barba incolta, appena gli si dice "quest’estate…" già sorride e guarda malizioso. Sa che non si parla di Europeo ma di Juventus. Non è deluso, ma conferma di non essere arrivato in Piemonte per una scelta non sua.

 

Quest’estate ha detto che l’Italia sarebbe stato il completamento della tua carriera. Dobbiamo provocare: lo pensa ancora?

"Come è ovvio, la Juventus è la Juventus, il club più importante in Italia. Ma non puoi essere deluso, al Liverpool".

 

E’ stata la telenovela dell’estate. Pranzo e cena, Xabi Alonso. Come ci si sente?

"Credo a nessuno faccia piacere non esser certo del proprio futuro. Intendiamoci, nessuna tragedia, fa parte del gioco. Ma almeno durante l’Europeo, non ci ho mai pensato. Neanche parlato al telefono con il mio procuratore, niente. Mi sono detto: la Seleccion è la Seleccion, tutto il resto verrà dopo".

 

Per la Juve non è cambiato molto. Ogni settimana, accanto alla Juventus compare solo un nome. Appena non si vince, Xabi Alonso risuona. Lo juventino che non c’è; ma com’è andata veramente?

"(Sorride compiaciuto, ndr) Davvero? Vabbè, succede sempre così, quando le cose vanno male. Una cosa posso dirla. Per quanto mi riguarda, io ho apprezzato l’onestà dei dirigenti. Mi hanno detto precisamente che la loro maniera di scendere in campo sarebbe stata differente, e per questo sceglievano Poulsen e non me. Son cosas que pasan en el futbol, va bene così. Potevo andare. Non sono andato perché alla fine hanno scelto un altro".

 

Insomma: è tutto finito con la Juve?

"Veramente, da parte mia, l’attrazione è rimasta intatta".

 

Cosa la attrae di più?

"Mi piace che stiano ricostruendo da capo le cose per bene. Mi piace la dirigenza. Non è facile dopo quello che è successo. Per chi ci lavora e per chi ci gioca, è una sfida avvincente. Perché ha il passato, e lo senti, ma ha anche il presente".

 

Da fuori, che idea si era fatto del ruolo della Juventus in Calciopoli?

"Voi in Italia sapete meglio i particolari. Però non c’è dubbio che quella rimanga, come diciamo in Spagna, la laguna negra della storia juventina. La cosa importante adesso è fare le cose come vanno fatte, ricostruendo con ordine".

 

Tra Xabi Alonso e la Juve dunque non è finita, e del resto l’Italia le porta benissimo. Vedi la Champions a Istanbul contro il Milan. A proposito, ma nell’intervallo della finale, cosa è successo davvero nello spogliatoio del Liverpool. Solo quello che si può riferire…

"Non è come si pensa. Guardate che avete un’idea sbagliata. Nessuno gridava, niente rituali. Anzi. Alcuni, e non pochi, già dicevano ‘E’ andata, ormai è persa’. Per inciso, io no. E invece fu fondamentale parlare. Una cosa soprattutto: in maniera naturale, a tutti venne da dire ‘Non ci ricapita più di tornare in finale’. E appena tornati in campo, sentire i nostri tifosi fu fatale".

 

E ancora Italia con le Furie Rosse. I quarti di finale dell’Europeo.

"Eh, non si può spiegare, non lo potete capire. E’ che battendo l’Italia, ci siamo proprio cavati via un peso da dentro. Una liberazione doppia, per i quarti di finale e perché contro l’Italia. Dopo, già ci sentivamo diversi".

 

Adesso siete il terrore di tutti. Cosa vi manca per vincere il Mondiale?

"All’Europeo abbiamo raggiunto un livello altissimo, assoluto. Nessun dubbio. La prima cosa è essere costanti".

 

Questo è quello che si dice sempre. Ma vedendo la squadra da dentro, cosa dovete migliorare?

"Hombre, qua bisogna essere più bravi a concretizzare. Per essere i più forti, fare gol deve diventare più semplice".

 

Lei hai un’altra sfida. Quest’anno finalmente il Liverpool potrebbe vincere la Premier. Non tiriamo fuori la solita storia ‘Per carità, non scegliamo l’obiettivo…’. Sembra ci sia qualcosa di diverso quando giocate in Premier.

"Forse è vero. Forse è qualcosa venuto fuori preparando la stagione. Non so se la vinciamo. E’ che non potevamo continuare così, vogliamo quantomeno giocarcela. Non si può, già in inverno, stare a guardare gli altri.

 

Quest’anno avete anche un aiuto italiano, Dossena. Che ne pensa?

"Molto molto bene. Non lo conoscevo e mi ha sorpreso. Si è ambientato subito, nessun problema. Non sembra un nuovo arrivato".

 

A proposito, a un altro spagnolo in Premier non va molto bene. Ramos al Tottenham doveva spaccare il mondo e invece…

"Non ci posso credere che abbiano solo 2 punti, veramente. Non è normale. Si sa, da fuori non possiamo sapere quello che succede nello spogliatoio. Però hanno troppa qualità perché questa non venga fuori, e l’allenatore è forte".

 

Gli allenatori: a lei ne sono sempre capitati con una grande personalità. Cosa le hanno lasciato?

"Javier Clemente rimarrà quello che mi ha dato l’opportunità di esordire. E’ meno scontato di quanto sembri. Anche se Toshack mi ha praticamente fatto giocare: mi ha dato minuti, mi ha voluto in Primiera Division, mi ha dato la fascia di capitano della Real Sociedad a 18 anni. Aragones in nazionale mi regalato la fiducia nei miei mezzi. Con Benitez, sono quello che sono, sono un professionista. E non potrò mai dimenticare Denoueix, con cui ho sfiorato addirittura la Liga con il Sociedad (contro il Real di Ronaldo, Zidane e Figo, ndr)".

 

Per lei, basco e tifoso della Real Sociedad, è stato peggio quello o perdere la rivincita di Champions con il Milan?

"Non ci sono paragoni, anche con la Champions. Quella è una spina nel cuore (si porta la mano al petto con trasporto, ndr), mi sa che me la porterò per sempre fino a fine carriera. Una cosa storica. Come se da voi il Palermo, con tutto il rispetto, vincesse il campionato".

 

Poi nel 2004, fu acquistato per 10.5 milioni di sterline dal Liverpool. Forse il momento in cui la sua vita è cambiata. Non era più un giocatore, ma un patrimonio. Cosa succede in un uomo in quei momenti?

"Quando il Liverpool mi ha comprato, mi sono sentito davvero un calciatore. Per tutto quello che trovavo. Ma quando cominci a fare la vita del professionista, le voci sui soldi le dimentichi. Forse da questo punto di vista sono stato fortunato, perché in casa mia (il padre Miguel Alonso ha vinto 3 volte la Liga con Real Sociedad e Barcellona, ndr) il professionismo ce l’avevamo in soggiorno. Avevo il buon esempio. Non rimpiango una normale gioventù. E’ una fortuna fare questa vita, non puoi non essere soddisfatto".

 

Il Pallone d’Oro in Spagna in questo momento è una malattia. La cavo d’impiccio. A chi lo darebbe tra i non spagnoli? Tanto per dirne tre: Messi, Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo.

"Io lo darei a Messi. Mi piace tutto di come gioca. Se lo merita lui".

 

Campionissimo o meno, con chi le piace di più giocare contro?

"Nessun dubbio. Vieira e Lampard. Un vero piacere affrontarli. Io ce li ho proprio di fronte sul campo, ti carica vedere la loro personalità e il loro stile. L’eleganza di Vieira è unica. E non m’interessa che Lampard mi abbia provocato il mio peggior infortunio. Quella è roba che in una partita può accadere".

 

Forse i tifosi della Juventus dovranno aspettare per vederla, o forse non la vedranno mai. Nel frattempo, qual è secondo lei il suo gol e l’assist, viste le sue caratteristiche, più bello. Quali consiglia di andarsi a vedere?

"Nessun dubbio anche su questi. Il gol è il tiro da 30 metri che ho messo a Casillas nel 2002-03, Real Sociedad-Real Madrid 4-2. Lo sfotto ancora quando ci ritroviamo. L’assist è un passaggio potente e raso, a tutto campo, millimetrico, per il gol di Tayfun a El Madrigal, Villarreal-Real Sociedad 1-3, temporada 2000-01".

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Xabi Alonso pensa al futuro

"Juve, attrazione fatale"

 

Dopo la telenovela dell'estate, il nazionale spagnolo pensa ancora ai bianconeri e dà la sua versione dei fatti sul mancato approdo a Torino: "Non sono andato perché alla fine hanno scelto un altro. I dirigenti me lo hanno detto con onestà e io li ho apprezzati"

 

 

TALLIN (Estonia), 13 ottobre 2008 - La Spagna ha fatto il suo dovere in Estonia, e papà Del Bosque ha dato domenica libera ai giocatori a Tallinn fino a mezzanotte. Per la felicità loro e delle superbionde che li fermano a ogni isolato mentre vanno in giro per la capitale estone. Manco fossero studenti Erasmus. Belli riposati, nessuna levataccia per guardare Alonso vincere in Giappone. Neanche il suo omonimo delle Furie Rosse, Xabi Alonso. Barba incolta, appena gli si dice "quest’estate…" già sorride e guarda malizioso. Sa che non si parla di Europeo ma di Juventus. Non è deluso, ma conferma di non essere arrivato in Piemonte per una scelta non sua.

 

Quest’estate ha detto che l’Italia sarebbe stato il completamento della tua carriera. Dobbiamo provocare: lo pensa ancora?

"Come è ovvio, la Juventus è la Juventus, il club più importante in Italia. Ma non puoi essere deluso, al Liverpool".

 

E’ stata la telenovela dell’estate. Pranzo e cena, Xabi Alonso. Come ci si sente?

"Credo a nessuno faccia piacere non esser certo del proprio futuro. Intendiamoci, nessuna tragedia, fa parte del gioco. Ma almeno durante l’Europeo, non ci ho mai pensato. Neanche parlato al telefono con il mio procuratore, niente. Mi sono detto: la Seleccion è la Seleccion, tutto il resto verrà dopo".

 

Per la Juve non è cambiato molto. Ogni settimana, accanto alla Juventus compare solo un nome. Appena non si vince, Xabi Alonso risuona. Lo juventino che non c’è; ma com’è andata veramente?

"(Sorride compiaciuto, ndr) Davvero? Vabbè, succede sempre così, quando le cose vanno male. Una cosa posso dirla. Per quanto mi riguarda, io ho apprezzato l’onestà dei dirigenti. Mi hanno detto precisamente che la loro maniera di scendere in campo sarebbe stata differente, e per questo sceglievano Poulsen e non me. Son cosas que pasan en el futbol, va bene così. Potevo andare. Non sono andato perché alla fine hanno scelto un altro".

 

Insomma: è tutto finito con la Juve?

"Veramente, da parte mia, l’attrazione è rimasta intatta".

 

Cosa la attrae di più?

"Mi piace che stiano ricostruendo da capo le cose per bene. Mi piace la dirigenza. Non è facile dopo quello che è successo. Per chi ci lavora e per chi ci gioca, è una sfida avvincente. Perché ha il passato, e lo senti, ma ha anche il presente".

 

Da fuori, che idea si era fatto del ruolo della Juventus in Calciopoli?

"Voi in Italia sapete meglio i particolari. Però non c’è dubbio che quella rimanga, come diciamo in Spagna, la laguna negra della storia juventina. La cosa importante adesso è fare le cose come vanno fatte, ricostruendo con ordine".

 

Tra Xabi Alonso e la Juve dunque non è finita, e del resto l’Italia le porta benissimo. Vedi la Champions a Istanbul contro il Milan. A proposito, ma nell’intervallo della finale, cosa è successo davvero nello spogliatoio del Liverpool. Solo quello che si può riferire…

"Non è come si pensa. Guardate che avete un’idea sbagliata. Nessuno gridava, niente rituali. Anzi. Alcuni, e non pochi, già dicevano ‘E’ andata, ormai è persa’. Per inciso, io no. E invece fu fondamentale parlare. Una cosa soprattutto: in maniera naturale, a tutti venne da dire ‘Non ci ricapita più di tornare in finale’. E appena tornati in campo, sentire i nostri tifosi fu fatale".

 

E ancora Italia con le Furie Rosse. I quarti di finale dell’Europeo.

"Eh, non si può spiegare, non lo potete capire. E’ che battendo l’Italia, ci siamo proprio cavati via un peso da dentro. Una liberazione doppia, per i quarti di finale e perché contro l’Italia. Dopo, già ci sentivamo diversi".

 

Adesso siete il terrore di tutti. Cosa vi manca per vincere il Mondiale?

"All’Europeo abbiamo raggiunto un livello altissimo, assoluto. Nessun dubbio. La prima cosa è essere costanti".

 

Questo è quello che si dice sempre. Ma vedendo la squadra da dentro, cosa dovete migliorare?

"Hombre, qua bisogna essere più bravi a concretizzare. Per essere i più forti, fare gol deve diventare più semplice".

 

Lei hai un’altra sfida. Quest’anno finalmente il Liverpool potrebbe vincere la Premier. Non tiriamo fuori la solita storia ‘Per carità, non scegliamo l’obiettivo…’. Sembra ci sia qualcosa di diverso quando giocate in Premier.

"Forse è vero. Forse è qualcosa venuto fuori preparando la stagione. Non so se la vinciamo. E’ che non potevamo continuare così, vogliamo quantomeno giocarcela. Non si può, già in inverno, stare a guardare gli altri.

 

Quest’anno avete anche un aiuto italiano, Dossena. Che ne pensa?

"Molto molto bene. Non lo conoscevo e mi ha sorpreso. Si è ambientato subito, nessun problema. Non sembra un nuovo arrivato".

 

A proposito, a un altro spagnolo in Premier non va molto bene. Ramos al Tottenham doveva spaccare il mondo e invece…

"Non ci posso credere che abbiano solo 2 punti, veramente. Non è normale. Si sa, da fuori non possiamo sapere quello che succede nello spogliatoio. Però hanno troppa qualità perché questa non venga fuori, e l’allenatore è forte".

 

Gli allenatori: a lei ne sono sempre capitati con una grande personalità. Cosa le hanno lasciato?

"Javier Clemente rimarrà quello che mi ha dato l’opportunità di esordire. E’ meno scontato di quanto sembri. Anche se Toshack mi ha praticamente fatto giocare: mi ha dato minuti, mi ha voluto in Primiera Division, mi ha dato la fascia di capitano della Real Sociedad a 18 anni. Aragones in nazionale mi regalato la fiducia nei miei mezzi. Con Benitez, sono quello che sono, sono un professionista. E non potrò mai dimenticare Denoueix, con cui ho sfiorato addirittura la Liga con il Sociedad (contro il Real di Ronaldo, Zidane e Figo, ndr)".

 

Per lei, basco e tifoso della Real Sociedad, è stato peggio quello o perdere la rivincita di Champions con il Milan?

"Non ci sono paragoni, anche con la Champions. Quella è una spina nel cuore (si porta la mano al petto con trasporto, ndr), mi sa che me la porterò per sempre fino a fine carriera. Una cosa storica. Come se da voi il Palermo, con tutto il rispetto, vincesse il campionato".

 

Poi nel 2004, fu acquistato per 10.5 milioni di sterline dal Liverpool. Forse il momento in cui la sua vita è cambiata. Non era più un giocatore, ma un patrimonio. Cosa succede in un uomo in quei momenti?

"Quando il Liverpool mi ha comprato, mi sono sentito davvero un calciatore. Per tutto quello che trovavo. Ma quando cominci a fare la vita del professionista, le voci sui soldi le dimentichi. Forse da questo punto di vista sono stato fortunato, perché in casa mia (il padre Miguel Alonso ha vinto 3 volte la Liga con Real Sociedad e Barcellona, ndr) il professionismo ce l’avevamo in soggiorno. Avevo il buon esempio. Non rimpiango una normale gioventù. E’ una fortuna fare questa vita, non puoi non essere soddisfatto".

 

Il Pallone d’Oro in Spagna in questo momento è una malattia. La cavo d’impiccio. A chi lo darebbe tra i non spagnoli? Tanto per dirne tre: Messi, Ibrahimovic e Cristiano Ronaldo.

"Io lo darei a Messi. Mi piace tutto di come gioca. Se lo merita lui".

 

Campionissimo o meno, con chi le piace di più giocare contro?

"Nessun dubbio. Vieira e Lampard. Un vero piacere affrontarli. Io ce li ho proprio di fronte sul campo, ti carica vedere la loro personalità e il loro stile. L’eleganza di Vieira è unica. E non m’interessa che Lampard mi abbia provocato il mio peggior infortunio. Quella è roba che in una partita può accadere".

 

Forse i tifosi della Juventus dovranno aspettare per vederla, o forse non la vedranno mai. Nel frattempo, qual è secondo lei il suo gol e l’assist, viste le sue caratteristiche, più bello. Quali consiglia di andarsi a vedere?

"Nessun dubbio anche su questi. Il gol è il tiro da 30 metri che ho messo a Casillas nel 2002-03, Real Sociedad-Real Madrid 4-2. Lo sfotto ancora quando ci ritroviamo. L’assist è un passaggio potente e raso, a tutto campo, millimetrico, per il gol di Tayfun a El Madrigal, Villarreal-Real Sociedad 1-3, temporada 2000-01".

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ahahahah la juve praticamente campa solo sui titoli dei giornali......

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Mamma mia, fra un pò spostiamo la sede tipo al "paese di tutti i giorni" (quello del mulino bianco) oppure a Paperopoli... :D

 

 

:(

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Filippo, dici a Porta di togliere il ragazzo dal campo, al­trimenti Fresi non lo posso far gio­care più.

Zdenek Zeman quando allenava il Napoli, al suo d.g. Fusco. Fece riferire all'allenatore della Primavera, Porta, di sostituire Amauri tra i primavera, che durante la partitella infrasettimanale contro la prima squadra stava ridicolizzando il libero titolare del Napoli 2000-01 Fresi - Corriere dello Sport

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TOURE' - Secondo il sito spagnolo www.sport.es, anche in Catalogna ci sarebbe qualcuno sul piede di partenza per l'Italia: la Juve avrebbe offerto un ingaggio di 3,8 milioni di euro al centrocampista ivoriano del Barcellona Yayà Tourè, 25 anni, scontento per lo scarso impiego con i blaugrana. Costa dieci milioni di euro e se Pep Guardiola in questi mesi dovesse continuare a scordarsi di lui, a Torino lo accoglierebbero a braccia aperte.

 

Ed ecco su SPORT che dicono gli spagnoli....

 

La Juve alimenta el ‘caso Touré’

El centrocampista de Costa de Marfil regresó ayer a Barcelona y no quiso hablar sobre su situación en el Barça

 

Lejos de quedar apagados, las informaciones y los rumores sobre el futuro de Touré Yaya se van alimentando debido al interés de la Juventus de Turín por hacerse con sus servicios de cara al mercado de invierno.

 

Touré regresó ayer a Barcelona tras disputar su encuentro con Costa de Marfil. El centrocampista mantuvo el mutismo al aparecer en el aeropuerto de El Prat en donde le esperaban los medios de comunicación después de que desde Italia surgieran nuevas informaciones en las que daban por hecho su fichaje por al Juventus. ‘Tuttosport’ reproducía incluso unas supuestas declaraciones del jugador en las que aseguraba que ir a la Juve “es una oportunidad que no me perdería por ninguna razón del mundo”. Desde su entorno, su representante Dimitri Selluk negó ayer que Touré haya realizado estas declaraciones “porque Yaya no es una estrella de cine y no se dedica a salir en los medios haciendo declaraciones. Es un profesional y no tiene problemas con el entrenador, lo que quiere es jugar, y jugar en el Barça”.

 

En realidad, es en este punto donde radica el problema pues el marfileño tiene la sensación de que no entra en los planes de Josep Guardiola, o al menos no con la asiduidad que él desea. De ahí que, si en los próximos meses no se puede hacer con un sitio en el once titular de Pep, el asunto se reactivaría al máximo pues lo que sí que confirman desde su entorno es que les han llegado ofertas de varios clubs europeos.

 

Aquí es donde entra en juego la Juventus que está a la búsqueda de un medio centro después de que Christian Poulsen no se haya adaptado al equipo como esperaban. Su primer objetivo era el centrocampista del Liverpool Xabi Alonso, por cuyo traspaso se llegó a barajar una suma de entre quince y dieciséis millones de euros.

 

Descartada esta opción, la Juve se habría fijado en Touré pese a que su perfil es diferente al del centrocampista vasco, más capacitado para armar el juego de ataque que Yaya, con un fútbol más físico.

 

En Italia barajan unas cifras de 3,8 millones de euros por temporada para el jugador y una oferta para el Barça de diez millones. En el seno de la entidad blaugrana ha causado cierto malestar que este parón de selecciones se haya alimentado con la situación de su jugador y es más que posible que se produzca un encuentro con Touré para esclarecer todo el asunto y conocer de primera mano cuáles son los deseos del futbolista.

 

 

 

 

 

OLTRE TOURE' PURE UNO DEL VIVAIO DEL BARCA

 

 

La Juve y el Arsenal, a por Busquets

La Juventus de Turín de Claudio Ranieri no sólo quiere hacerse con los servicios del blaugrana Yaya Touré, sino que también se ha interesado por el canterano Sergio Busquets

El joven centrocampista, de tan sólo 20 años, ha llamado la atención a propios y extraños en este inicio de temporada por su garra, su rápida visión de juego, su altura y su gol.

 

Sergio Busquets es la nueva perla de la cantera del Barça y por eso se encuentra en el punto de mira del club piamontés, que quiso fichar a Xabi Alonso y no lo consiguió, tal y como apunta 'morefoot.com'.

 

El Arsenal, con los ojos puestos en la pedrera blaugrana

 

Otro equipo que también anda tras los pasos de Busquets es el Arsenal, que ya fichó a Cesc Fàbregas en 2003.

 

Por el momento, sin embargo, la intención del jugador es permanecer en el FC Barcelona, donde el técnico Pep Guardiola confía de pleno en él.

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A gennaio la Juve spara il colpo Fucile

 

10:00 del 15 ottobre

 

 

La Juventus è pronta ad intervenire sul mercato di gennaio: a disposizione un tesoretto di 8,6 milioni di euro. Ma si lavora già per un futuro con Prandelli. Primo passo la ricerca di un regista: i preferiti sono il brasiliano del Liverpool, Lucas Pezzini e l'argentino Ever Banega (del Valencia ma in prestito all'Atletico Madrid) ma si riparla anche dello spagnolo Xabi Alonso.

Altre voci sul possibile arrivo di Cassano: e se il talento barese si portasse in bianconero anche Palombo e il dirigente Marotta dalla Sampdoria? :lol::lol::lol:

(Tuttosport)

 

Juve, in arrivo l'esterno: Jorge Ciro Fucile Perdomo. I bianconeri sul 24enne terzino uruguayano del Porto, che può giocare su entrambe le fasce. Paragonato a Zanetti, costa 7 milioni di euro ed ha un contratto fino al 2012, ma a gennaio può arrivare in prestito.

(Corriere dello Sport)

 

non lo conosco però peggio de criscito e molinaro non può esse, quindi daje sto sovrapposto :DB-)

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l'argentino Ever Banega (del Valencia ma in prestito all'Atletico Madrid)

1495443[/snapback]

 

Mattè mi dispiace per te, ma questo (voci di corridoio :D ) lo danno già all'Inter sulla base della cessione di Crespo + un laudo conguaglio in denaro (12 milioni).

boh, vedemo un po' :huh:

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l'argentino Ever Banega (del Valencia ma in prestito all'Atletico Madrid)

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Mattè mi dispiace per te, ma questo (voci di corridoio :D ) lo danno già all'Inter sulla base della cessione di Crespo + un laudo conguaglio in denaro (12 milioni).

boh, vedemo un po' :huh:

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meglio puntare su una certezza, benega con il valencia non sta facendo tanto bene, anche se se ne parle bene...

 

e che ve pija ncorbo anche auguero state per pija :(:(:(:angry:

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l'argentino Ever Banega (del Valencia ma in prestito all'Atletico Madrid)

1495443[/snapback]

 

Mattè mi dispiace per te, ma questo (voci di corridoio :D ) lo danno già all'Inter sulla base della cessione di Crespo + un laudo conguaglio in denaro (12 milioni).

boh, vedemo un po' :huh:

1495477[/snapback]

se lo comprate voi e non ve lo vennemo noi... è na sola sicuro :D

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nella juve non c'è solo SEBASTIAN GIOVINCO...

 

ma anche lu fratello, alto solo 3cm + di lui... stesso ruolo anno 1990.. già si è allenato in prima squadra e da quest'anno è passato in primavera...

 

beh che dire, tra qualche annetto davanti giocherermo con le torri :D

 

anzi giovinco a dx amauri al centro e giovinco a sx :D:lol::D:lol:

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La Juventus parte con venti giocatori a disposizione per l’anticipo di sabato sera contro il Napoli.

Alla trasferta non prende parte Tiago, fermo per un’elongazione al retto femorale sinistro. Sedici gli elementi della prima squadra, cui Ranieri affianca quattro giovani della Primavera: Pinsoglio, Ariaudo, Rossi e Marrone.

Questo l’elenco completo dei convocati:

 

3 Chiellini

7 Salihamidzic

8 Amauri

10 Del Piero

11 Nedved

12 Chimenti

13 Manninger

15 Knezevic

18 Poulsen

19 Marchisio

20 Giovinco

21 Grygera

27 Ekdal

28 Molinaro

29 De Ceglie

32 Marchionni

39 Marrone

40 Rossi

41 Ariaudo

42 Pinsoglio

 

 

juventus.com

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