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JUVENTUS

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Champions,Cannavaro suona la carica

"Battere la Juve e vincere la coppa"

 

Fabio Cannavaro ha le idee chiare in vista del match casalingo di Champions contro la Juventus: "Dobbiamo vincere a tutti i costi. Abbiamo già perso la gara d'andata e non mi è piaciuto per niente come non mi piace affrontare le squadre italiane. Dovremo stare attenti dietro e cercare di non incassare gol" - ha dichiarato il difensore del Real. Sulla Champions non ha dubbi: "La voglio vincere, è la mia ossessione".

 

 

fatte riccamente danculo!!!!!

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NAPOLETANO!

SEI SOLO UN NAPOLETANO!!!!

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rientra anche zanetti, non so se partirà titolare...

ma è un gran rientro

 

a proposito centrale di centrocampo chi agirà?

ancora tiago?

o camoranesi con marchionni a destra?

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zanetti non è stato convocato!

1511969[/snapback]

domani in mezzo sissoko e tiago

1512253[/snapback]

 

grygera nemmeno è stato convocato...

e il brazzo è rientrato solo giovedi...

ora a destra chi gioca?

barba melberg ?! :unsure::huh:

 

cuzzio :ph34r:

1512313[/snapback]

barba mellberg credo sia l'uncio che può giocare a dx visto la mancanza di grygera. brazzo e zebina!!

io arvojo zebinaaaaaaaaa!! :lol:

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rientra anche zanetti, non so se partirà titolare...

ma è un gran rientro

 

a proposito centrale di centrocampo chi agirà?

ancora tiago?

o camoranesi con marchionni a destra?

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zanetti non è stato convocato!

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domani in mezzo sissoko e tiago

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grygera nemmeno è stato convocato...

e il brazzo è rientrato solo giovedi...

ora a destra chi gioca?

barba melberg ?! :unsure::huh:

 

cuzzio :ph34r:

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barba mellberg credo sia l'uncio che può giocare a dx visto la mancanza di grygera. brazzo e zebina!!

io arvojo zebinaaaaaaaaa!! :lol:

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io come terzino tra lui, Brazzo e Zebina preferisco lui....

Modificato da MDMA

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Van Nistelrooy, contra una Juve que ruge

 

Desde que el Madrid perdió en el Comunale ha vencido al Athletic, perdido en Irún y empatado en Almería. Desde que la Juve ganó a los blancos ha derrotado a Torino, Bolonia y Roma, lo que le coloca a cuatro puntos del Milán, líder del calcio. Este diferente tránsito explica bien el efecto de aquel partido de hace dos semanas entre Juventus y Real Madrid. Los piamonteses, que parecían hundidos sin remisión, se han elevado y los madridistas, que llegaron a acumular ocho victorias de manera consecutiva, se han enredado en problemas ciertos o inventados. El equipo de Schuster se tomó un respiro en un lugar inapropiado y la consecuencia ha sido una transferencia de confianza hacia el enemigo que hoy visita el Santiago Bernabéu. Porque esta Juve que ahora bufa la ha construido el Madrid, que aquella noche de Turín subestimó la historia, la propia y la ajena.

 

Competitividad. Ahora toca desactivar a Frankenstein, convencerle de que coleccionar mariposas será más divertido que atropellar viejitas. No será sencillo. Esta Juventus no es una squadra ni lejanamente formidable, pero se trata de un grupo rocoso por vocación y competitivo "por línea de sangre", basta con repasar los nombres míticos que han vestido la camiseta de la societá, esa mezcla de rabia elegante que ha caracterizado a sus futbolistas. Porque en la Juve hasta los leñadores huelen bien y no hay club en el mundo donde sienten mejor unas canas. Además, el partido no se presenta en buen momento. Las lesiones atacan al Madrid en la columna vertebral. Van Nistelrooy, Pepe y Diarra entraron ayer en la convocatoria, pero viven entre espumillón.

 

(...)

 

Sin Buffon.

No hay que olvidar tampoco que la Juventus sigue arrastrando bajas fundamentales. Manninger está cubriendo con aseo la ausencia de Buffon, pero hay quien señala que bastará con asediarle para comprobar la diferencia. La lesión de Trezeguet, en cambio, ofrece menos problemas, ya que Amauri y Del Piero componen una extraña y mortífera pareja, como un martillo y bisturí muy afi lado.

Alguien debería recordarle a los jugadores del Real Madrid quién es la Juventus, obra y milagros. Para ello resultaría más benefi cioso un libro que una pizarra, mejor una película que una estrategia. No estaría mal mostrarles la foto del joven Raúl encarado con el temible Vierchowood. Se trataría de explicar, simplemente, lo que sucede al mezclar la leyenda del Madrid con el prestigio de la Juventus. Es bastante fácil: arde el Bernabéu.

 

 

Bellissima quest'ultima parte,quasi romantica: QUALCUNO DOVRA' RICORDARE AI GIOCATORI DEL REAL CHI E' LA JUVENTUS. SI TRATTERA' DI SPIEGARE SEMPLICEMENTE QUELLO CHE SUCCEDE QUANDO SI MESCOLA LA LEGGENDA DEL REAL E IL PRESTIGIO DELLA JUVE.E'MOLTO FACILE: IL BERNABEU ARDE! :D

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Gran bell'articolo :rolleyes: FORZA RAGAZZI! :)

 

Real-Juve: Quelli della prima volta

 

11:05 del 05 novembre

 

Sette debuttanti nel tempio del «miedo oscenico»

Amauri e gli altri, prima volta al Bernabeu

Hai un bel da ripeterti che tanto è uno stadio normale, che il campo è sconfinato come molti altri e che non ci sono botole nascoste, ma quando l'ultimo scalino ti denuda ai riflettori, il Santiago Bernabeu pare zomparti addosso, pure se è vuoto, come lo era ieri sera all'ultimo allenamento della Juve. Figurarsi quando ci balla il Real, con l'arena stipata di 80.354 persone. Su territori così, il debutto è debutto, che la tua professione preveda tacchetti, o che ti lasci quasi sempre dietro a una scrivania con la cravatta. Così, finisce che per i primi minuti si guardano attorno quasi tutti, giocatori e dirigenti, compresi il presidente Giovanni Cobolli Gigli e l'ad Jean Claude Blanc, la cui prima apparizione ufficiale nel ramo pallone fu il Romeo Neri di Rimini, settembre 2006. Con tutto il rispetto, fa la sua ansiogena differenza.

 

Ci sta, allora, che all'inizio mancherà il fiato a quelli che mai c'hanno giocato. Azzeccando la formazione di Ranieri, le reclute sul prato del Bernabeu dovrebbero essere sette: Manninger, Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro, Marchionni e Amauri. Magari, aiuteranno le parole dei reduci, quelli che qui sono già scesi in battaglia, anche se mai hanno vinto. «Nei giorni scorsi - raccontava ieri Del Piero - abbiamo rievocato le formazioni del grande Real, le cinque Coppe dei Campioni vinte, i grandi del passato, come Di Stefano. Grande stadio, insomma, con una storia pazzesca. Ma tutto questo, non ci dovrà disturbare». Chissà. L'effetto è notevole, confessato da altri che ci hanno corso, come Gianluca Pessotto, ora team manager bianconero: «Quando stai per salire le scale, ti senti vibrare dentro - racconta - fa sempre impressione. Anche per quell'uso tutto spagnolo di mettere una specie di séparé tra le due squadre. Così, intravedi appena l'avversario, ma senti un gran rumore di tacchetti, come fossero leoni in gabbia, prima di entrare nell'arena». Roba da raccontare ai parenti, come faranno i quattro ragazzi della Primavera chiamati da Ranieri, per tappare gli infortuni: «Quando l'altro giorno sono andato dentro al loro spogliatoio a portarli le convocazioni - continua Pessotto - si vedeva che tutti ci avrebbero tenuto. Giocare qui dentro è una delle cose che si sognano da bambino». Poco importa, poi, se il sonno alla fine ha virato nell'incubo.

 

Con chi ci appoggerà per la prima volta i piedi, ha parlato pure Claudio Ranieri, che ha fatto gli ultimi due allenamenti incitando singolarmente ogni giocatore: «Che dire, questo è uno stadio fantastico - spiega il tecnico - dove giochi grandi sfide. Per i ragazzi dovrà essere un piacere, esserci». In fondo, dai guai la Juve c'è uscita pure con eroi insperati: come Marco Marchionni, che dopo due anni d'infortuni, s'è preso quattro partite da titolare e ora ne ha un’altra. Anche se poi, un mezzo pensiero a mettere sulla destra Mauro Camoranesi, non un novizio, Ranieri l'ha fatto.

 

Deciderà dopo la notte, il tecnico, come sempre. L'altro che non vuol perdersela è Amauri: del Bernabeu cominciò a parlare appena atterrato a Torino. Sbarco storico, per tutti. Resta a bocca aperta anche uno come Gian Paolo Montali, ora nel cda Juve, ma che nella vita precedente s'è trovato contro mille altri catini infuocati: «Anche San Siro ti fa impressione, ma questo ancora di più», diceva dopo aver appoggiato la scarpa di cuoio sul sacro prato. Atto notarile: il piede ce l'ho messo. Debutto anche per un altro membro del cda, il banchiere Camillo Venesio, che si piega e tocca l'erba con la mano. Del consiglio, manca l'avvocato Roberto Montanaro, tifosissimo, assente per lavoro: «Avrebbe dato non so che per esserci». Poco dopo arriva il saluto del padrone di casa, Ramon Calderon: «Fa freddo (4 gradi, ndr), ma quando si gioca il clima s'accende subito». Benvenuti.

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Real-Juve, le probabili formazioni

 

11:00 del 05 novembre

 

Dopo il martedì agrodolce di Inter e Roma, questa sera scendono in campo le altre squadre italiane in Champions League: Juventus e Fiorentina sono attese da due partitissime.

 

Sotto gli occhi di Maradona, Del Piero sogna invece di sfatare il tabù Bernabeu, dove non ha mai segnato. Finora l'ultima ed unica vittoria bianconera a Madrid risale al lontano 1962, quando i bianconeri si imposero di misura grazie al gol di Sivori. Ranieri non si fida della presunta crisi del Real e dovrebbe lasciare ancora in panchina Camoranesi, che non è al meglio.

 

PROBABILI FORMAZIONI

Real Madrid-Juventus

REAL (4-3-3): Casillas; Sergio Ramos, Pepe, Cannavaro, Heinze; Guti, Gago, Sneijder; Robben, Van Nistelrooy, Raul. All. Schuster.

JUVE (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago, Sissoko, Nedved; Amauri, Del Piero. All. Ranieri.

Arbitro: Vink (Olanda).

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Real-Juve, le probabili formazioni

 

11:00 del 05 novembre

 

Dopo il martedì agrodolce di Inter e Roma, questa sera scendono in campo le altre squadre italiane in Champions League: Juventus e Fiorentina sono attese da due partitissime.

 

Sotto gli occhi di Maradona, Del Piero sogna invece di sfatare il tabù Bernabeu, dove non ha mai segnato. Finora l'ultima ed unica vittoria bianconera a Madrid risale al lontano 1962, quando i bianconeri si imposero di misura grazie al gol di Sivori. Ranieri non si fida della presunta crisi del Real e dovrebbe lasciare ancora in panchina Camoranesi, che non è al meglio.

 

PROBABILI FORMAZIONI

Real Madrid-Juventus

REAL (4-3-3): Casillas; Sergio Ramos, Pepe, Cannavaro, Heinze; Guti, Gago, Sneijder; Robben, Van Nistelrooy, Raul. All. Schuster. JUVE (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago, Sissoko, Nedved; Amauri, Del Piero. All. Ranieri.

Arbitro: Vink (Olanda).

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:unsure::unsure::unsure:

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Real-Juve, le probabili formazioni

 

11:00 del 05 novembre

 

Dopo il martedì agrodolce di Inter e Roma, questa sera scendono in campo le altre squadre italiane in Champions League: Juventus e Fiorentina sono attese da due partitissime.

 

Sotto gli occhi di Maradona, Del Piero sogna invece di sfatare il tabù Bernabeu, dove non ha mai segnato. Finora l'ultima ed unica vittoria bianconera a Madrid risale al lontano 1962, quando i bianconeri si imposero di misura grazie al gol di Sivori. Ranieri non si fida della presunta crisi del Real e dovrebbe lasciare ancora in panchina Camoranesi, che non è al meglio.

 

PROBABILI FORMAZIONI

Real Madrid-Juventus

REAL (4-3-3): Casillas; Sergio Ramos, Pepe, Cannavaro, Heinze; Guti, Gago, Sneijder; Robben, Van Nistelrooy, Raul. All. Schuster. JUVE (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago, Sissoko, Nedved; Amauri, Del Piero. All. Ranieri.

Arbitro: Vink (Olanda).

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:unsure::unsure::unsure:

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niente male direi... :ph34r:

 

ad ogni modo...solamente a me è scappata una lacrimuccia quando ho visto il lancio di xabi Alonso a Robbie keane nella partita di ieri del Liverpool e ripensando a Poulsen?

:(

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ad ogni modo...solamente a me è scappata una lacrimuccia quando ho visto il lancio di xabi Alonso a Robbie keane nella partita di ieri del Liverpool e ripensando a Poulsen?

:(

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Vedendo il tiago delle ultime partite, me lo tengo stretto!

spero solo che non sia un foco di paglia, ma che sia solo l'inizio! forza tiago

 

UN GRAZIE A TUTTI RAGAZZI!

HANNO PRESSATO DAL PRIMO ALL'ULTIMO MINUTO! E CI SIAMO PURE DIVORATI UN PAGLIO DI GOL, MA CHIELLINI CHE CAZZO VOLEVA FA QUANNO HA BUTTATO PER TERRA LU NERETTO CO LE TRECCINE <_<:D

 

a fanculo alla tv spagnola, che per ogni contatto voleva il rigore, ed a essere sinceri non c'era nessuno :) (forse uno, ma.......)

 

GRAZIE RAGAZZI

MA SOPRATTUTTO GRAZIE CAPITANO!

 

COME TE NESSUNO MAI :)

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IL BERNABEU AI PIEDI DI DEL PIERO.

Il capitano bianconero sigla una doppietta il Real Madrid.

(1)

Alex Del Piero, capocannoniere di Champions

 

ROMA - Serata dolce-amara per le italiane in Champions. Un fantastico Alex Del Piero trascina la Juventus alla vittoria al Bernebeu, cosa che non accadeva da 46 anni. Per il capitano bianconero una sereta da incorniciare: prima batte Casillas con un sinistro a giro dal limite dell'area e poi, nella ripresa, chiude la gara su punizione. Real Madrid totalmente annichilito dalla Juventus ma grande gesto di fair-play dei tifosi spagnoli che, all'uscita dal campo di Del Piero al 90', gli hanno tributato una vera standing ovation.

 

 

REAL MADRID-JUVENTUS 0-2

 

 

FORMAZIONI

 

REAL MADRID (4-4-2): Casillas; Ramos, Heinze (80' Saviola), Cannavaro, Marcelo; Sneijder (64' Higuain), Guti, Diarra, Drenthe; Raul, Van Nistelrooy (80' Van der Vaart). A disp. Dudek, Salgado, Gago. All. Schuster

 

JUVENTUS (4-4-2): Manninger; Mellberg, Legrottaglie, Chiellini, Molinaro; Marchionni, Tiago, Sissoko, Nedved; Amauri (83' Iaquinta), Del Piero (90' De Ceglie). A disp. Chimenti, Ariaudo, Rossi, Camoranesi, Giovinco. All. Ranieri

 

Arbitro: Vink (Ola)

 

 

 

CRONACA

 

Primo tempo

 

1' Partiti

 

3' Inizio per nulla timoroso della Juventus

 

6' Prima occasione per il Real Madrid: Guti ci prova dalla distanza, nessun problema per Manninger

 

9' Insidioso cross in area di Guti, su cui Manninger interviene con qualche affanno

 

11' Ci prova Diarra dai 25 metri: palla alta sulla traversa

 

17' GOL DELLA JUVENTUS E' ancora Alex Del Piero a portare in vantaggio la Juventus: il capitano prende palla a centrocampo, se la porta sul sinistro e, dal limite dell'aria di rigore, infila Casillas con un tiro a giro

 

22' Ancora Juve insidiosa con un bel cross di Molinaro su cui Nedved non arriva

 

25' Vicino al pareggio il Real con Sergio Ramos, che da due passi spara alto sulla traversa

 

28' Ammonito Sissoko per un fallo su Drenthe

 

30' Ammonito Drenthe per un brutto fallo su Mellberg

 

34' Ammonito Legrottaglie per un duro intervento su Van Nistelrooy

 

36' Ammonito Guti per proteste

 

37' Spinge il Real: pericoloso Van Nistelrooy con un destro dal limite, alto di poco

 

41' Incredibile occasione per Amauri, che prende palla a Heinze e si invola verso Casillas: il suo tiro è però bloccato da Cannavaro

 

44' Splendido assist di Guti in profondità per Drenthe, ma il suo cross al centro è intercettato da un fantastico intervento di Mellberg

 

45' Due minuti di recupero

 

45' Diarra vicino al pareggio di testa: da posizione favorevole spedisce però di testa a lato

 

45'+2 Finisce il primo tempo. Una grande Juve al Bernabeu è in vantaggio 1-0

 

Secondo tempo

 

46' Partiti

 

47' Tiro-crosso di Drenthe dalla sinistra: forte ma sull'esterno della rete

 

50' Pericoloso il Real con le incursioni di Drenthe sulla fascia: sul suo cross Raul non ci arriva di un soffio

 

51' Ammonito Van Nistelrooy per un fallaccio su Chiellini

 

53' Ci prova Nedved dai 30 metri, ma il tiro è troppo debole per impegnare Casillas

 

61' Il Real è in continua pressione offensiva ma la Juve regge

 

66' RADDOPPIO DELLA JUVENTUS E' ancora il capitano a battere Casillas con una punizione dai 25 metri che finisce alla destra del portiere spagnolo

 

70' Ancora Drenthe mette una bella palla al centro ma Higuain sciupa tutto

 

78' Ammonito Mellberg per fallo di mano

 

84' Higuain, in ottima posizione, non riesce a stoppare un cross di Drenthe

 

85' Tiro-cross di Sergio Ramos respinto con i pugni da Manninger

 

86' Splendido assist di Iaquinta per Del Piero, che con il sinistro sfiora il palo a Casillas battuto

 

90' Tre minuti di recupero

 

90'+2 Parata plastica di Manninger su uncolpo di testa di Diarra

 

90'+3 Triplice fischio al Bernabeu: la Juve batte 2-0 il Real Madrid

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DA BRIVIDI LA STANDING OVATION DI TUTTO IL BERNABEU ALL'USCITA DEL CAPITANO!

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Vero. Complimenti Del Piero, grande uomo e grande calciatore. Anche stasera grande prestazione, aldilà della cagata di Casillas sul secondo gol. Un grande, peccato sia gobbo. ;)

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DA BRIVIDI LA STANDING OVATION DI TUTTO IL BERNABEU ALL'USCITA DEL CAPITANO!

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Vero. Complimenti Del Piero, grande uomo e grande calciatore. Anche stasera grande prestazione, aldilà della cagata di Casillas sul secondo gol. Un grande, peccato sia gobbo. ;)

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ma che barriera ha piazzato? :unsure:

per me era una cosa studiata apposta! sperando che del piero potesse cambiare palo, invece l'ha inculato :P:D

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grande alex! casillas c'ha il gol su punizione sulla coscienza però!ma come cazz l'ha messa la barriera!e andiaaamooooo!

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In realtà ci sono dei portieri che quando si trovano di fronte degli specialisti delle punizioni preferiscono usare la barriera per il palo lontano e veder partire la palla. Ho visto anche Buffon in qualche occasione farlo. Di solito lo fanno i portieri di grande personalità, è come se tu sfidassi il tiratore a tirarti addosso. Può anche starci. Però ti devi mettere sul primo palo a quel punto, non dietro la barriera!! Casillas ha fatto quella che in gergo tecnico si chiama "la vaccata". :D

 

Ma in generale tutto il Real m'è sembrato parecchio moscio. Almeno all'andata una reazione ce l'aveva avuta.

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DA BRIVIDI LA STANDING OVATION DI TUTTO IL BERNABEU ALL'USCITA DEL CAPITANO!

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eccezionale veramente....

la pensano tutti diversamente da lu prajo ...ma come mai???

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DA BRIVIDI LA STANDING OVATION DI TUTTO IL BERNABEU ALL'USCITA DEL CAPITANO!

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eccezionale veramente....

la pensano tutti diversamente da lu prajo ...ma come mai???

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ehhhh ma che ce voli fa?noi non lo masticamo lu pallone...

 

 

 

 

 

 

 

 

tornando seri...mammamia alè :wub:

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che dire...per me juve stratosferica, con un real nettamente sotto tono....

tatticamente juve perfetta, difesa alta che "annulla" van nistelrooy e limita raul...

ottime prestazioni di mellberg, sissoko, marchionni...ma del piero su tutti!!! npta particolare per tiago in nettissima crescita..per il resto prestazione sopra la sufficenza per tutti gli altri..un po cosi cosi amauri, e nedved nel secondo tempo...

 

lezione di tifo dal bernabeu...dobbiamo ancora imparare molto... ;)

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La Juve hiere al Madrid

Del Piero sentenció en el Bernabéu Ranieri mató al Madrid con presión y defensa adelantada Robben se lesionó en el calentamiento Pitos para Schuster

 

Desde el principio de la temporada se comentó que el Real Madrid planteaba dos incógnitas fundamentales: el banquillo y la Copa de Europa. El once titular se había demostrado capaz de ganar dos campeonatos de Liga y se sabía que, a pleno esfuerzo, el equipo resultaba bravo y competitivo. Sin embargo, sin fichajes y sin Robinho, nada parecía resolver los problemas del fondo de armario. Pensar que los suplentes habrían crecido durante el verano era un acto de buena voluntad y poco fundamento. Imaginar que la madurez bastaría para asaltar los retos pendientes resultaba de una inocencia celestial. Ayer lo comprobamos. Falta banquillo, como se sospechaba, y peligra la Copa de Europa, tal y como se temía.

 

De igual manera que el Roma eliminó al Madrid la pasada temporada, la Juventus zarandeó al dueño del Bernabéu nueve meses después. Le bastó con ser ordenado y aprovechar los achaques del anfitrión, que se concentraron, es cierto, en los jugadores más influyentes del equipo: Pepe y Van Nistelrooy, un central y un delantero, un bocadillo sin relleno.

 

No es la única explicación, naturalmente. El Madrid no ha desarrollado un juego que le cubra las bajas. Su fútbol es personalista y si no hay personajes nos quedamos sin fútbol. El equipo, que fue militarmente amaestrado por Capello, se ha acostumbrado desde entonces a vivir a toque de corneta. El resultado es que se engrandece en el drama, pero sobrevive penosamente en las situaciones cotidianas. Y, seguramente, no hay nada más cotidiano que un enemigo italiano.

 

Ante defensas ordenadas, el Madrid rebota. Frente a muros bien construidos, resulta previsible y plano. Ese fue su registro contra la Juventus durante 90 largos minutos que descubrieron las carencias del equipo y del entrenador. Porque Schuster asistió al jaque mate sin aportar más solución que el aspaviento.

Presagio.

Los malos augurios comenzaron incluso antes del pitido inicial. Robben se lesionó en el calentamiento y Drenthe entró en su lugar. El partido fue especialmente cruel con él. Desde la noble posición de extremo zurdo, Drenthe completó una actuación absolutamente desquiciante. Cometió todos los errores posibles, los cómicos y los dolorosos, y si no salió condenado para los restos es porque jamás dejó de intentarlo.

 

Ya fuera un problema de ansiedad o de calidad, la culpa no es del futbolista. La culpa es de quien reparte becas en la banda izquierda del Real Madrid. Ni Drenthe ni Marcelo están preparados para jugar en un equipo que sólo debería admitir la juventud excelente y que, en las situaciones de sequía, sólo debería permitirse la excepción de la cantera.

 

Pero tampoco basta esto para justificar la derrota. Es la estrategia la que conduce al Real Madrid a un callejón sin salida. Sin desborde por las bandas y sin más inspiración creativa que las ocurrencias de Guti, el equipo se inclina irremisiblemente hacia la derecha. Allí es donde juega Sergio Ramos de lateral sorpresa, con la misión de atacar a los ogros y con la obligación de defender a los artistas. Tiene razón al quejarse, porque no se puede depositar en un lateral la responsabilidad de un equipo. Y hasta es lógico que se abrume y se desespere: cuando todo falla, el foco le ilumina a él para que cante.

 

Ranieri tenía aprendida la lección. Y si en el Comunale puso en práctica su conocimiento del rival, anoche dio un paso más, otra vuelta de tuerca. La Juventus salió con la defensa más adelantada que entonces y la presión igual de rabiosa. El efecto es que el Madrid no supo moverse en una habitación tan pequeña, porque los impulsos individuales no sirven en situaciones así, se requiere circulación, juego colectivo.

 

Agigantados en la disciplina, los italianos sólo debían esperar un robo suculento. Y llegó a los 16 minutos: Marchioni recuperó un balón en el centro del campo y se lo entregó a Del Piero. Su avance no parecía mortal, pero el modo en que recularon los centrales lo fue. Favorecido por la presencia de Pepe en la grada, Del Piero atisbó una grieta y marcó de zurdazo raso.

 

Repetitivo.

El Madrid no encontró soluciones. Continuó peleando y eso le alcanzó para rondar la portería de Manninger, que en un par de acciones nos sugirió el portero tan tembloroso que debe ser. Nunca lo sabremos. Los movimientos de ataque adolecían de continuidad, eran arrebatos sin guión que terminaban demasiadas veces en el frenesí de Drenthe, en cuyos pies se concentra la sensibilidad de un paquidermo.

 

A ratos resultó hiriente. Daba la impresión de que la Juventus había inventado el achique de espacios y parecía que el Madrid era la primera víctima de esa maligna invención. Insisto: si un equipo de estrellas necesita un entrenador no es para jugar a Dios y pelear con los periodistas, es para resolver estos dilemas. El público, que ya lo advierte, abucheó a Schuster por momentos y a partir de ahora será menos paciente.

 

Nada cambió con el paso de los minutos. Mientras el Madrid tropezaba, Del Piero se elevaba sobre la mediocridad general, superando ampliamente a Raúl, su alter ego madridista. Sissoko, Nedved y Tiago le secundaban. Bastaba con ese talento y con mucho orden para salir victorioso.

 

El segundo y definitivo gol fue prueba del desconcierto madridista. Casillas colocó mal la barrera en un lanzamiento directo y el exquisito Del Piero aprovechó el regalo para meter el balón por el cráter. Fue muy grave, porque más que un error de cálculo reveló una pérdida del interés y de la confianza.

 

En ese trance se encuentra el Madrid. El entusiasmo que inflaba las velas, al margen del juego, se ha transformado en incertidumbre independiente del fútbol. Los problemas que se esperaban en febrero se han adelantado a noviembre. Lo positivo es que el Madrid no está fuera de nada, sólo en el precipicio de todo.

 

El duro

 

Legrottaglie Abusó del juego duro y vio la amarilla por una fea entrada por detrás sobre Van Nistelrooy.

 

 

El dandy

 

Sissoko Además de despliegue físico aportó claridad de ideas y buen toque en la salida del balón.

 

 

¡Vaya día!

 

Drenthe Caótico, impreciso, revolucionado. Empezó fatal el partido y ya no levantó cabeza pese a intentarlo.

 

 

El crack

 

Del Piero Marcó dos buenos goles y dio una lección que el Bernabéu le reconoció con la ovación del final.

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io ve giuro che manco in 1 categoria ho visto mai mette la barriera in quel modo...ma come cazzo se fa?

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s'è cagato sotto e nn c'ha capito un cazzo... ;)

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