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non riesco a trovare un link , c'era un articolo sul messaggero di oggi

 

in soldoni:

un ragazzo di 25 anni resta paralizzato per un incidente, e il vescovo ha proibito di farlo sposare perchè presumibilmente non più in grado di procreare

 

non so esattamente come si regolassero in passato e se c'entra tutta la filippica sul "matrimonio solo per procreare etc." che è saltata fuori colla faccenda dei Dico... però ... boh...

ma con le vecchie che si vogliono sposare come si regolano?

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mah... sono cazzi della chiesa. una volta mi sarei incazzato.. ma alla fine esiste il rito civile.

come dice una storica firma di rossoverdi.com

 

Per me la chiesa è al pari di wanna marchi, se la gente abbocca cazzi loro

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non riesco a trovare un link , c'era un articolo sul messaggero di oggi

 

in soldoni:

un ragazzo di 25 anni resta paralizzato per un incidente, e il vescovo ha proibito di farlo sposare perchè presumibilmente non più in grado di procreare

 

non so esattamente come si regolassero in passato e se c'entra tutta la filippica sul "matrimonio solo per procreare etc." che è saltata fuori colla faccenda dei Dico... però ... boh...

ma con le vecchie che si vogliono sposare come si regolano?

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Spero solo che hai capito male perché se è andata come hai scritto è una cosa gravissima.

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Ragazzi buoni un attimo, perchè questo è sempre stato un argomento

molto caldo in questo forum e non credo sia il caso di aprire un topic

su un fatto (gravissimo) ma che "ho letto che forse... mi sembra....."

perchè sennò si fa solo una gran confusione e basta.

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non riesco a trovare un link , c'era un articolo sul messaggero di oggi

 

in soldoni:

un ragazzo di 25 anni resta paralizzato per un incidente, e il vescovo ha proibito di farlo sposare perchè presumibilmente non più in grado di procreare

 

non so esattamente come si regolassero in passato e se c'entra tutta la filippica sul "matrimonio solo per procreare etc." che è saltata fuori colla faccenda dei Dico... però ... boh...

ma con le vecchie che si vogliono sposare come si regolano?

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Spero solo che hai capito male perché se è andata come hai scritto è una cosa gravissima.

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sull'articolo del messaggero la mette proprio così...prima hanno chiesto ai due di firmare una dichiarazione di consapevolezza delle difficoltà che avrebbero incontrato (insomma direi che hanno cercato di scoraggiarli) poi siccome hanno firmato c'è stata la proibizione del vescovo

 

però se per il matrimonio metti come discriminante assoluta la possibilità biologica di procreare, mi sembra una conseguenza logica ;)

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Ragazzi buoni un attimo, perchè questo è sempre stato un argomento

molto caldo in questo forum e non credo sia il caso di aprire un topic

su un fatto (gravissimo) ma che "ho letto che forse... mi sembra....."

perchè sennò si fa solo una gran confusione e basta.

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guarda l'articolo dice esattamente questo , solo che su internet non ho trovato un link

 

se poi domani smentiranno , ridimensioneranno , etc. non lo posso sapere perchè a Viterbo di persona non ci sono andato a controllare

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ecco il testo completo

 

VITERBO - Potrebbe essere tranquillamente classificata come una riedizione dei “Promessi sposi” di manzoniana memoria in versione XXI secolo la vicenda che nel capoluogo della Tuscia, città tradizionalista e papalina (da non dimenticare che qui si celebrò, nel 1268, il conclave più lungo della storia, che durò ben 33 mesi e portò all’elezione di Gregorio X), sta scuotendo le coscienze di molti e provocando l’ennesima frattura tra Chiesa e società civile. Una vicenda che vede nel ruolo di don Abbondio (o forse di don Rodrigo?) il vescovo viterbese Lorenzo Chiarinelli, il quale ha detto no al matrimonio religioso di due ragazzi perché lui è diventato improvvisamente paraplegico e quindi è messa in dubbio la sua capacità di procreare.

La vicenda è complessa e drammatica allo stesso tempo. I due promessi sono due normalissimi giovani (hanno entrambi 25 anni) della media borghesia viterbese che, dopo qualche anno di fidanzamento, decidono di convolare a giuste nozze, tra fiori bianchi e candele, nonché con l’immancabile abito bianco di lei. Ma il destino, che talvolta è atroce, ci si mette di mezzo. A meno di due mesi dalla fatidica data, lui è protagonista di un bruttissimo incidente stradale che mette in pericolo la sua vita. Dopo qualche giorno di sala di rianimazione riesce a recuperare, ma la sentenza dei medici è comunque una tegola in testa: nell’urto è stata lesa la spina dorsale e quindi il ragazzo ha perso l’uso degli arti inferiori. Solo il tempo e le cure potranno dire se un giorno la capacità motoria potrà essere recuperata.

Di fronte a questa nuova quanto drammatica situazione, i due ragazzi si interrogano. Sul loro futuro. Insieme o divisi? La risposta - com’è facile intuire - non deve essere stata facile, ma alla fine è determinata. I novelli Renzo e Lucia decidono che affronteranno uniti più che mai il resto della loro vita e decidono altresì che il matrimonio dovrà celebrarsi nella data che era stata precedentemente stabilita. Una sfida del loro amore al destino vigliacco.

Tutto risolto quindi? Neanche per idea. Perché quando i due sposini comunicano la loro decisione al parroco, lui chiede una dichiarazione di consapevolezza dei rischi e delle difficoltà future cui andranno incontro. Loro ci rimangono un po’ male, più che altro per quella che potrebbe apparire come una mancanza di fiducia nei loro confronti, ma accettano di buon grado di mettere nero su bianco. Del resto la loro determinazione è tale che nulla può fermarli. Il foglio di carta viene dunque recapitato al vescovo Chiarinelli, il quale neanche chiama i due giovani per un eventuale colloquio. La sua risposta è “non possumus”, senza tanti giri di parole, perchè non è certa - da parte di lui - la capacità di procreare. E così niente candele, niente altare, niente marcia nuziale. Ma l’abito bianco, quello sì, la sposa lo indosserà lo stesso, quando tra qualche giorno andrà a pronunciare il fatidico sì in Comune, davanti al sindaco.

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un ragazzo di 25 anni resta paralizzato per un incidente, e il vescovo ha proibito di farlo sposare perchè presumibilmente non più in grado di procreare

 

non so esattamente come si regolassero in passato e se c'entra tutta la filippica sul "matrimonio solo per procreare etc." che è saltata fuori colla faccenda dei Dico... però ... boh...

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se questa cosa è vera è una delle notizie più indecenti ce abbia mai sentito...nn far sposare un ragazzo solo perchè nn è in grado di procreare a causa di un incedente è veramente vergognoso....solo indignazione per questa decisione.... :unsure::unsure::unsure:

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Giusta o sbagliata che sia, così prevede la chiesa cattolica... se sei cattolico lo accetti e non rompi il cazzo se non lo sei non avrai il bisogno di sposarti in chiesa. Amen.

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Giusta o sbagliata che sia, così prevede la chiesa cattolica... se sei cattolico lo accetti e non rompi il cazzo se non lo sei non avrai il bisogno di sposarti in chiesa. Amen.

1401229[/snapback]

 

Sono paraplegico dall’età di 17 anni. Ciò non mi ha impedito di sposarmi ( le mie nozze sono state celebrate dall’allora vescovo di Rieti Mons. Molinari), di essere padre di una ragazza di 16 anni, di fare il chirurgo, di essere sindaco di un piccolo comune, di sciare, nuotare, giocare a basket, fare immersioni, andare in aliante…di vivere.

E sicuramente non dovrebbe impedirlo un vescovo.

 

da una testimonianza a commento di questa storia. Evidentemente il vescovo che ha sposato sto tizio doveva essere ortodosso... e magari la figlia l'ha avuta attraverso tecniche di fecondazione comunque non accettate

non spariamo cose a cazzo come diceva su Ricky e Barabba

 

commento della diocesi sulla notizia:

 

"È per noi dovere, ed è scelta che nasce da attenzione e amore, circondare di rispetto e discrezione quanto tocca la vita delle persone e le ragioni spesso drammatiche, che ne ispirano i comportamenti.

Notizie di stampa – diffuse sabato 7 giugno – circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine ad una celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, inesatte e mistificatorie, ma anche come un'operazione di "sciacallaggio".

I termini della questione non sono quelli raccontati in cronaca. A chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti. La nota del sociologo in merito all'episodio offre, al riguardo, già delle suggestioni utili di valutazioni, oltre alla correttezza delle espressioni. Ma la riservatezza è d'obbligo, e la privacy è diritto.

Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana: il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario.

Le inadeguate, presuntuose o falsificate interpretazioni ci dispiacciono. E ne va chiesto conto ai responsabili. Ma l'amarezza non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che "la verità vi farà liberi".

 

cioè in sostanza: "le cose non stanno come riportato dai giornali, però stanno come riportato dai giornali" oppure ho interpretato male io?

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Sono paraplegico dall’età di 17 anni. Ciò non mi ha impedito di sposarmi ( le mie nozze sono state celebrate dall’allora vescovo di Rieti Mons. Molinari), di essere padre di una ragazza di 16 anni, di fare il chirurgo, di essere sindaco di un piccolo comune, di sciare, nuotare, giocare a basket, fare immersioni, andare in aliante…di vivere.

E sicuramente non dovrebbe impedirlo un vescovo.

 

da una testimonianza a commento di questa storia. Evidentemente il vescovo che ha sposato sto tizio doveva essere ortodosso... e magari la figlia l'ha avuta attraverso tecniche di fecondazione comunque non accettate

non spariamo cose a cazzo come diceva su Ricky e Barabba

 

commento della diocesi sulla notizia:

 

"È per noi dovere, ed è scelta che nasce da attenzione e amore, circondare di rispetto e discrezione quanto tocca la vita delle persone e le ragioni spesso drammatiche, che ne ispirano i comportamenti.

Notizie di stampa – diffuse sabato 7 giugno – circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine ad una celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, inesatte e mistificatorie, ma anche come un'operazione di "sciacallaggio".

I termini della questione non sono quelli raccontati in cronaca. A chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti. La nota del sociologo in merito all'episodio offre, al riguardo, già delle suggestioni utili di valutazioni, oltre alla correttezza delle espressioni. Ma la riservatezza è d'obbligo, e la privacy è diritto.

Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana: il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario.

Le inadeguate, presuntuose o falsificate interpretazioni ci dispiacciono. E ne va chiesto conto ai responsabili. Ma l'amarezza non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che "la verità vi farà liberi".

 

cioè in sostanza: "le cose non stanno come riportato dai giornali, però stanno come riportato dai giornali" oppure ho interpretato male io?

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qui dice che non dipende dal suo handicap.....

 

 

 

 

secondo me c'è l'espressa volontà di qualche parente della ragazza, che si è rivolto al vescovo per impedire che si sposi sull'onda dell'emozione e del coinvolgimento del momento......

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Sono paraplegico dall’età di 17 anni. Ciò non mi ha impedito di sposarmi ( le mie nozze sono state celebrate dall’allora vescovo di Rieti Mons. Molinari), di essere padre di una ragazza di 16 anni, di fare il chirurgo, di essere sindaco di un piccolo comune, di sciare, nuotare, giocare a basket, fare immersioni, andare in aliante…di vivere.

E sicuramente non dovrebbe impedirlo un vescovo.

 

da una testimonianza a commento di questa storia. Evidentemente il vescovo che ha sposato sto tizio doveva essere ortodosso... e magari la figlia l'ha avuta attraverso tecniche di fecondazione comunque non accettate

non spariamo cose a cazzo come diceva su Ricky e Barabba

 

commento della diocesi sulla notizia:

 

"È per noi dovere, ed è scelta che nasce da attenzione e amore, circondare di rispetto e discrezione quanto tocca la vita delle persone e le ragioni spesso drammatiche, che ne ispirano i comportamenti.

Notizie di stampa – diffuse sabato 7 giugno – circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine ad una celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, inesatte e mistificatorie, ma anche come un'operazione di "sciacallaggio".

I termini della questione non sono quelli raccontati in cronaca. A chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti. La nota del sociologo in merito all'episodio offre, al riguardo, già delle suggestioni utili di valutazioni, oltre alla correttezza delle espressioni. Ma la riservatezza è d'obbligo, e la privacy è diritto.

Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana: il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario.

Le inadeguate, presuntuose o falsificate interpretazioni ci dispiacciono. E ne va chiesto conto ai responsabili. Ma l'amarezza non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che "la verità vi farà liberi".

 

cioè in sostanza: "le cose non stanno come riportato dai giornali, però stanno come riportato dai giornali" oppure ho interpretato male io?

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qui dice che non dipende dal suo handicap.....

 

 

 

 

secondo me c'è l'espressa volontà di qualche parente della ragazza, che si è rivolto al vescovo per impedire che si sposi sull'onda dell'emozione e del coinvolgimento del momento......

1401373[/snapback]

veramente credo si richiami al "non possumus", cioè non ti posso far sposare perchè sei sterile e/o impotente, quindi io applico il regolamento alla lettera, e per così dire, non te la prendere con me

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Sono paraplegico dall’età di 17 anni. Ciò non mi ha impedito di sposarmi ( le mie nozze sono state celebrate dall’allora vescovo di Rieti Mons. Molinari), di essere padre di una ragazza di 16 anni, di fare il chirurgo, di essere sindaco di un piccolo comune, di sciare, nuotare, giocare a basket, fare immersioni, andare in aliante…di vivere.

E sicuramente non dovrebbe impedirlo un vescovo.

 

da una testimonianza a commento di questa storia. Evidentemente il vescovo che ha sposato sto tizio doveva essere ortodosso... e magari la figlia l'ha avuta attraverso tecniche di fecondazione comunque non accettate

non spariamo cose a cazzo come diceva su Ricky e Barabba

 

commento della diocesi sulla notizia:

 

"È per noi dovere, ed è scelta che nasce da attenzione e amore, circondare di rispetto e discrezione quanto tocca la vita delle persone e le ragioni spesso drammatiche, che ne ispirano i comportamenti.

Notizie di stampa – diffuse sabato 7 giugno – circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine ad una celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, inesatte e mistificatorie, ma anche come un'operazione di "sciacallaggio".

I termini della questione non sono quelli raccontati in cronaca. A chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti. La nota del sociologo in merito all'episodio offre, al riguardo, già delle suggestioni utili di valutazioni, oltre alla correttezza delle espressioni. Ma la riservatezza è d'obbligo, e la privacy è diritto.

Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana: il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario.

Le inadeguate, presuntuose o falsificate interpretazioni ci dispiacciono. E ne va chiesto conto ai responsabili. Ma l'amarezza non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che "la verità vi farà liberi".

 

cioè in sostanza: "le cose non stanno come riportato dai giornali, però stanno come riportato dai giornali" oppure ho interpretato male io?

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qui dice che non dipende dal suo handicap.....

 

 

 

 

secondo me c'è l'espressa volontà di qualche parente della ragazza, che si è rivolto al vescovo per impedire che si sposi sull'onda dell'emozione e del coinvolgimento del momento......

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veramente credo si richiami al "non possumus", cioè non ti posso far sposare perchè sei sterile e/o impotente, quindi io applico il regolamento alla lettera, e per così dire, non te la prendere con me

1401374[/snapback]

 

 

si si, hai ragione :):):) .... però secondo me tutta questa rigidità nasconde qualche retroscena....... dico così perchè ritengo assurdo e fuori dal mondo un comportamento così......

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Giusta o sbagliata che sia, così prevede la chiesa cattolica... se sei cattolico lo accetti e non rompi il cazzo se non lo sei non avrai il bisogno di sposarti in chiesa. Amen.

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Sono paraplegico dall’età di 17 anni. Ciò non mi ha impedito di sposarmi ( le mie nozze sono state celebrate dall’allora vescovo di Rieti Mons. Molinari), di essere padre di una ragazza di 16 anni, di fare il chirurgo, di essere sindaco di un piccolo comune, di sciare, nuotare, giocare a basket, fare immersioni, andare in aliante…di vivere.

E sicuramente non dovrebbe impedirlo un vescovo.

 

da una testimonianza a commento di questa storia. Evidentemente il vescovo che ha sposato sto tizio doveva essere ortodosso... e magari la figlia l'ha avuta attraverso tecniche di fecondazione comunque non accettate

non spariamo cose a cazzo come diceva su Ricky e Barabba

 

commento della diocesi sulla notizia:

 

"È per noi dovere, ed è scelta che nasce da attenzione e amore, circondare di rispetto e discrezione quanto tocca la vita delle persone e le ragioni spesso drammatiche, che ne ispirano i comportamenti.

Notizie di stampa – diffuse sabato 7 giugno – circa decisioni ecclesiastiche e divieti in ordine ad una celebrazione di un matrimonio debbono indubbiamente qualificarsi non solo come infondate, inesatte e mistificatorie, ma anche come un'operazione di "sciacallaggio".

I termini della questione non sono quelli raccontati in cronaca. A chi di dovere sono state offerte tutte le motivazioni di una realtà che non dipende né da discrezionalità di giudizio né da intenzionalità dei soggetti. La nota del sociologo in merito all'episodio offre, al riguardo, già delle suggestioni utili di valutazioni, oltre alla correttezza delle espressioni. Ma la riservatezza è d'obbligo, e la privacy è diritto.

Tutto è stato fatto nella condivisione sincera della situazione e con ogni attenzione umana e cristiana: il precetto d'amore di Cristo è per noi, sempre, norma di vita, nell'ordinario e nello straordinario.

Le inadeguate, presuntuose o falsificate interpretazioni ci dispiacciono. E ne va chiesto conto ai responsabili. Ma l'amarezza non fa che aumentare la solidarietà affettuosa per chi è in sofferenza e ricordare che "la verità vi farà liberi".

 

cioè in sostanza: "le cose non stanno come riportato dai giornali, però stanno come riportato dai giornali" oppure ho interpretato male io?

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qui dice che non dipende dal suo handicap.....

 

 

 

 

secondo me c'è l'espressa volontà di qualche parente della ragazza, che si è rivolto al vescovo per impedire che si sposi sull'onda dell'emozione e del coinvolgimento del momento......

1401373[/snapback]

veramente credo si richiami al "non possumus", cioè non ti posso far sposare perchè sei sterile e/o impotente, quindi io applico il regolamento alla lettera, e per così dire, non te la prendere con me

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si si, hai ragione :):):) .... però secondo me tutta questa rigidità nasconde qualche retroscena....... dico così perchè ritengo assurdo e fuori dal mondo un comportamento così......

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boh in realtà oggi c'è un altro articolo su questa cosa , dove dice che si sono sposati civilmente con famiglie , invitati , perfino un prete che ha benedetto gli anelli... cioè non capirei il motivo di opposizione da parte delle famiglie... voglio dire questi si sono sposati comunque dal punto di vista pratico cambia poco, che senso avrebbe aggiungere aggiungere problemi a problemi?

dopo aver riportato il comunicato della diocesi oggi il messaggero chiude ricordando che il resoconto dei due sposi è molto diverso e che la faccenda ha portato notevole sconcerto negli ambienti cattolici di Viterbo

 

comunque con Ratzinger molti bulloni sul fronte diritto matrimoniale sono stati stretti (tipo le cause per annullamento);inoltre quando si è trattato della polemica sui Dico si era ipotizzato che l'eccessivo puntare sulla necessità delle potenzialità procreative avrebbe probabilmente portato a rigidità in molte cose in materia matrimoniale

 

però boh

Modificato da wild.duck

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comunque se vi interessa (magari questa informazione vi fa comodo) il messaggero su internet è consultabile dalla prima all'ultima pagina a partire dalle 14

 

sotto all'articolo di oggi c'è la testimonianza (più articolata) di quel chirurgo che evidentemente ha scritto quel commento che ho riportato prima

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A parte il fatto che considero la Chiesa Cattolica alla stregua di un club....e come si sa, ogni club ha le sue regole. Se in questo club accettano solo determinati tipi di persone, sono cazzi loro e del club. Io che sto fuori non posso far altro che dire: "poracci" e proseguire oltre.

 

Quello che mi fa girare i coglioni è che questo club prende soldi a palate dallo Stato; vale a dire quel soggetto che in Costituzione si dice chiamato ad assolvere ad un certo compito: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".

 

Lo Stato italiano dà soldi a palate ad un club che discrimina gli omosessuali e le persone con inabilità.

 

 

Domani voglio aprire un'associazione che nel suo statuto avrà i seguenti articoli:

 

"Gli omosessuali possono assistere alle riunioni del comitato promotore ma non potranno mai diventare soci"

 

"Le donne non potranno mai ricoprire alcun ruolo nel consiglio direttivo. Potranno solo aderire all'associazione sotto forma di volontariato"

 

 

Poi chiederò il patrocinio del Comune di Terni. Secondo voi me lo daranno?

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A parte il fatto che considero la Chiesa Cattolica alla stregua di un club....e come si sa, ogni club ha le sue regole. Se in questo club accettano solo determinati tipi di persone, sono cazzi loro e del club. Io che sto fuori non posso far altro che dire: "poracci" e proseguire oltre.

 

Quello che mi fa girare i coglioni è che questo club prende soldi a palate dallo Stato; vale a dire quel soggetto che in Costituzione si dice chiamato ad assolvere ad un certo compito: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".

 

Lo Stato italiano dà soldi a palate ad un club che discrimina gli omosessuali e le persone con inabilità.

 

 

Domani voglio aprire un'associazione che nel suo statuto avrà i seguenti articoli:

 

"Gli omosessuali possono assistere alle riunioni del comitato promotore ma non potranno mai diventare soci"

 

"Le donne non potranno mai ricoprire alcun ruolo nel consiglio direttivo. Potranno solo aderire all'associazione sotto forma di volontariato"

 

 

Poi chiederò il patrocinio del Comune di Terni. Secondo voi me lo daranno?

1401949[/snapback]

non fa na piega....

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A parte il fatto che considero la Chiesa Cattolica alla stregua di un club....e come si sa, ogni club ha le sue regole. Se in questo club accettano solo determinati tipi di persone, sono cazzi loro e del club. Io che sto fuori non posso far altro che dire: "poracci" e proseguire oltre.

 

Quello che mi fa girare i coglioni è che questo club prende soldi a palate dallo Stato; vale a dire quel soggetto che in Costituzione si dice chiamato ad assolvere ad un certo compito: "È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana".

 

Lo Stato italiano dà soldi a palate ad un club che discrimina gli omosessuali e le persone con inabilità.

 

 

Domani voglio aprire un'associazione che nel suo statuto avrà i seguenti articoli:

 

"Gli omosessuali possono assistere alle riunioni del comitato promotore ma non potranno mai diventare soci"

 

"Le donne non potranno mai ricoprire alcun ruolo nel consiglio direttivo. Potranno solo aderire all'associazione sotto forma di volontariato"

 

 

Poi chiederò il patrocinio del Comune di Terni. Secondo voi me lo daranno?

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a parte l'opinabilità di considerare la Chiesa una specie di club con regolamenti tipo campeggio... lì ognuno la vede come gli pare

 

il problema è che queste famose regole vengono usate se e quando più conviene

 

prendi quando si è fatto sposare quel militare in articulo mortis

 

per l'articulo mortis devono sussistere:

 

1) la volontà, almeno presunta, dei due di sposarsi prima dell'evento(che non c'era, neanche presumibile)

oppure

2) la volontà del morente (che fu elengantemente bypassata dall'officiante dicendo che aveva "sentito" il desiderio di sposarsi... di uno in coma irreversibile :blink: ... na stronzata che neanche il maestro Yoda avrebbe mai potuto dire)

eppure... magia... i due sposati, si prende la pensione e tutti vissero più sereni (non che la cosa fosse sbagliata intendiamoci)

 

è facile adattare le regole quando l'entità che ritieni di non voler offendere seguendo i tuoi regolamenti son 2000 anni che non si fa vedere manco quando bruci la gente sul rogo

però perdi di credibilità in modo esponenziale

per me sarebbe ora di virare sull'irenismo (e lo pensano in tanti, insomma una cosa più alla "volemose bene" nel senso migliore...) sennò ti riduci a un club con regole bizzarre più o (spesso) meno applicate e basta

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