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BuFERA

razzismo

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Anche perché come modelli di arianesimo noi bastardi meticci "multietnici" italici non è che eravamo e siamo un granché :D .

Mediterranei o alpini, ma sempre "caucasici". E volendo anche l'africa bianca cioè il nord africa può dirsi parte della razza bianca, se non consideriamo ascendenze camitiche. Mentre gli ebrei anche se di carnagione chiara (origini russe) in genere non vengono ritenuti facenti parte della razza bianca.

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Quanto scrivi è assolutamente ragionevole,però mi domando:

 

a) cosa significa "regolamentare l'integrazione"? come si fa?

 

b) il fatto che in Italia l'integrazione non sia regolamentata da cosa dipende? Non sarà per caso una precisa scelta politica e anche il frutto di una "cultura" molto diffusa e radicata (o mancata cultura, vista anche la nostra storia di emigrazione ma non di immigrazione)? Nel senso che se penso che l'immigrazione - a prescindere che sia regolare o no - debba essere SCORAGGIATA, mi viene abbastanza conseguente NON fare politiche di buona integrazione ma al contrario mettere bastoni tra le ruote, creare ostacoli, impacci, separazioni, divisioni etc..

 

 

p.s:suppongo che NIMBY sia anche "aiutiamoli a casa loro", "perché i centri per gli immigrati proprio sotto casa mia e non nel quartiere/città x,y,z...?", "basta che non si vedano per strada a chiedere l'elemosina" etc., giusto?

 

a) Sinceramente non lo so. Dico solo che l'integrazione è un progetto difficile. Come detto lo dimostrano le difficoltà di Francia, Svezia, Olanda che sono Paesi secondo me più evoluti dell'Italia.

Credo che regolamentare l'integrazione possa essere il fatto di aiutare chi arriva ed è in difficoltà senza però mettere in secondo piano gli " autoctoni". In Italia molte persone che una volta erano "bassa classe media " oggi sono ai limiti della sopravvivenza.

Quando vedono che magari un Comune assegna alloggi ai Rom ( per fare esempio più estremo) cresce la rabbia, la delusione.

Questo è il terreno fertile su cui puntano i partiti xenofobi.

 

b) Circa le politiche di integrazione in Italia abbiamo visto l'ultimo esempio di Roma dove destra e sinistra hanno lottizzato le associazioni che si occupano di sociale con grande profitto e con risultati di integrazione pessimi.

 

 

p.s. Il NIMBY assume un significato molto ampio. Mi viene da dire che spesso è frutto della grande ipocrisia del tipo: ok ad essere aperti e tolleranti ma NON TOCCARE IL MIO STATUS QUO.

Volendo fare un esempio locale (di Terni ma che è un problema molto "italiano" ) diciamo che c'è una discreta "rappresentanza" di figli del Partito che hanno preso in vario modo posti di lavoro in maniera immeritata ( dopo aver avuto esperienza formative ridicole e scadenti) , magari la casa nel posto giusto ma hanno la bandiera della Pace sul balcone, leggono libri politicamente corretti e sono pronti sempre a scendere in campo per il diverso e contro il razzismo.

Ma guai a cercare di toccare il loro "gruppo di interessi economici" altrimenti escono meccanismi di difesa degni delle terre dei talebani :D .

 

Per la serie che se vuoi una società in cui ci sia integrazione devi prima di tutto essere pronto a metterti in gioco, accettando la concorrenza del diverso. E' troppo facile predicare "il volemose bene" ed integrazione dalla torre d'avorio.

Fino a quando non si supererà ( almeno parzialmente ) questa problematica possiamo spendere fiumi di parole a parlare di integrazione. Non sarà niente di reale ma solo qualcosa di articifiale pronto a deflagrare da un momento all'altro.

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a) Sinceramente non lo so. Dico solo che l'integrazione è un progetto difficile. Come detto lo dimostrano le difficoltà di Francia, Svezia, Olanda che sono Paesi secondo me più evoluti dell'Italia.

Credo che regolamentare l'integrazione possa essere il fatto di aiutare chi arriva ed è in difficoltà senza però mettere in secondo piano gli " autoctoni". In Italia molte persone che una volta erano "bassa classe media " oggi sono ai limiti della sopravvivenza.

Quando vedono che magari un Comune assegna alloggi ai Rom ( per fare esempio più estremo) cresce la rabbia, la delusione.

Questo è il terreno fertile su cui puntano i partiti xenofobi.

 

b) Circa le politiche di integrazione in Italia abbiamo visto l'ultimo esempio di Roma dove destra e sinistra hanno lottizzato le associazioni che si occupano di sociale con grande profitto e con risultati di integrazione pessimi.

 

 

p.s. Il NIMBY assume un significato molto ampio. Mi viene da dire che spesso è frutto della grande ipocrisia del tipo: ok ad essere aperti e tolleranti ma NON TOCCARE IL MIO STATUS QUO.

Volendo fare un esempio locale (di Terni ma che è un problema molto "italiano" ) diciamo che c'è una discreta "rappresentanza" di figli del Partito che hanno preso in vario modo posti di lavoro in maniera immeritata ( dopo aver avuto esperienza formative ridicole e scadenti) , magari la casa nel posto giusto ma hanno la bandiera della Pace sul balcone, leggono libri politicamente corretti e sono pronti sempre a scendere in campo per il diverso e contro il razzismo.

Ma guai a cercare di toccare il loro "gruppo di interessi economici" altrimenti escono meccanismi di difesa degni delle terre dei talebani :D .

 

Per la serie che se vuoi una società in cui ci sia integrazione devi prima di tutto essere pronto a metterti in gioco, accettando la concorrenza del diverso. E' troppo facile predicare "il volemose bene" ed integrazione dalla torre d'avorio.

Fino a quando non si supererà ( almeno parzialmente ) questa problematica possiamo spendere fiumi di parole a parlare di integrazione. Non sarà niente di reale ma solo qualcosa di articifiale pronto a deflagrare da un momento all'altro.

 

Meno male.

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:clap::clap:

 

 

A tanti post di chiara matrice razzialista ne sono stati scritti altri, che invocano maggiore sicurezza e ribadiscono una questione banalissima: proprio perchè di delinquenti italiani ce ne sono a iosa, non vi è alcun bisogno di importarne altri tramite flussi migratori completamente sballati.Non c'è niente di razzista in tutto ciò.

Devo ancora capire se mi fanno inorridire di più certi avanzi di ku klux klan o certi cazzettini pieni di piscio che straparlano di materia grigia e invocano uno pseudo razzismo strisciante o palesano una superiorità intellettuale completamente inesistente.

Beoti totali che inveiscono contro la casalinga che OSA mettere in discussione certa multiculturalità distorta perchè la sera deve stare attenta pure a scendere da casa per buttare l'immondizia, però sono completamente digiuni di concetti geopolitici, ignorano totalmente certe dinamiche che affamano i popoli africai/mediorientali/tra-un-pò-pure-noi ecc..

Cento volte più pericolosi di qualsiasi ignorante.

 

Grazie!

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Quanto odio l'ipocrisia, in particolare l'ipocrisia "interessata".

E quante persone ne conosco...

 

Ebbene io credo che sia normale che si pensi principalmente ai propri interessi.

Fa parte della natura umana (escludendo i santi).

E credo sia umanamente comprensibile che chi ha la fortuna di avere qualche privilegio per piccolo o grande che sia, ne approfitti.

 

Ma io dico: ma almeno state zitti! non vi mettete a fare la morale al prossimo, cribbio...

 

Troppe persone prima di parlare di razzismo, solidarietà, accoglienza, onestà, giustizia sociale, dovrebbero sciacquarsi la bocca...

 

Preferisco mille volte ascoltare quel camionista (un video che gira su Facebook) che parla co la panza invece del cervello piuttosto che un politicamente corretto ma odioso tizio radical chic.

Modificato da callea

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Quanto odio l'ipocrisia, in particolare l'ipocrisia "interessata".

E quante persone ne conosco...

 

Ebbene io credo che sia normale che si pensi principalmente ai propri interessi.

Fa parte della natura umana (escludendo i santi).

E credo sia umanamente comprensibile che chi ha la fortuna di avere qualche privilegio per piccolo o grande che sia, ne approfitti.

 

Ma io dico: ma almeno state zitti! non vi mettete a fare la morale al prossimo, cribbio...

 

Troppe persone prima di parlare di razzismo, solidarietà, accoglienza, onestà, giustizia sociale, dovrebbero sciacquarsi la bocca...

 

Preferisco mille volte ascoltare quel camionista (un video che gira su Facebook) che parla co la panza invece del cervello piuttosto che un politicamente corretto ma odioso tizio radical chic.

fa parte della natura umana pensare ai propri interessi ma unendo questo istinto ad un po' di sale in zucca ci si rende conto che tanti discorsi antirazzisti non contraddicono la natura umana. l'uomo è un animale sociale ed ha la necessità di conoscere il mondo e gli esseri intorno a se per sopravvivere, giusto? bene...

parlo per me e per la mia personale esperienza: non sono uno psicologo, ma alle soglie dei quarant'anni ho passato oltre metà della mia vita in condizioni da straniero o quanto meno da forestiero. ho vissuto in quattro paesi diversi e le città nemmeno le conto più: più gli autoctoni dei posti in cui sono stato hanno avuto una mentalità chiusa, emarginante, più ci sono stati problemi con gli stranieri. è ovvio che le migrazioni di massa tendono a far perdere più facilmente il controllo della situazione, ma se ci unisci una guerra tra poveri il fiorire di casino e criminalità sono garantiti. più le persone sono respinte, più, per spirito sociale umano di sopravvivenza vanno a cercarsi un gruppo di persone che bene o male le accolga. più io autoctono penso a me stesso e respingo chi è diverso, più alimento chi campa dei disordini.

 

io sarei per rafforzare quella che - nell'esempio di terni - è la cultura ternana. rafforza quelle che sono le caratteristiche locali (carri de maggio, ternana, scappà in piazza a chiacchierà come se faceva una volta e così via) e al contrario di quello che propone la lega permetti a chi a terni non ci è nato di essere coinvolto. non creare gerarchie, perché la globalizzazione è questa, di ternani con la pelle scura se ne vedranno sempre di più e saranno tutti ternani, anche loro. a me sinceramente sta sulle palle il fatto che qua in germania italiani e turchi di terza generazione tendono ancora a considerarsi appunto italiani o turchi.

 

 

ps: prima che qualcuno lo dica, questo non vuol dire fasse annà bene tutto e fasse pijà a bastonate.

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fa parte della natura umana pensare ai propri interessi ma unendo questo istinto ad un po' di sale in zucca ci si rende conto che tanti discorsi antirazzisti non contraddicono la natura umana. l'uomo è un animale sociale ed ha la necessità di conoscere il mondo e gli esseri intorno a se per sopravvivere, giusto? bene...

parlo per me e per la mia personale esperienza: non sono uno psicologo, ma alle soglie dei quarant'anni ho passato oltre metà della mia vita in condizioni da straniero o quanto meno da forestiero. ho vissuto in quattro paesi diversi e le città nemmeno le conto più: più gli autoctoni dei posti in cui sono stato hanno avuto una mentalità chiusa, emarginante, più ci sono stati problemi con gli stranieri. è ovvio che le migrazioni di massa tendono a far perdere più facilmente il controllo della situazione, ma se ci unisci una guerra tra poveri il fiorire di casino e criminalità sono garantiti. più le persone sono respinte, più, per spirito sociale umano di sopravvivenza vanno a cercarsi un gruppo di persone che bene o male le accolga. più io autoctono penso a me stesso e respingo chi è diverso, più alimento chi campa dei disordini.

 

io sarei per rafforzare quella che - nell'esempio di terni - è la cultura ternana. rafforza quelle che sono le caratteristiche locali (carri de maggio, ternana, scappà in piazza a chiacchierà come se faceva una volta e così via) e al contrario di quello che propone la lega permetti a chi a terni non ci è nato di essere coinvolto. non creare gerarchie, perché la globalizzazione è questa, di ternani con la pelle scura se ne vedranno sempre di più e saranno tutti ternani, anche loro. a me sinceramente sta sulle palle il fatto che qua in germania italiani e turchi di terza generazione tendono ancora a considerarsi appunto italiani o turchi.

 

 

ps: prima che qualcuno lo dica, questo non vuol dire fasse annà bene tutto e fasse pijà a bastonate.

 

 

 

 

 

 

Rientra in quel discorso che facevo a Passaparola:la prima integrazione passa per il mondo del lavoro. Le città più "aperte" sono quelle con il mercato del lavoro più concorrenziale. Tutto il resto poi è ( e può essere) un ottimo contorno.

 

 

 

 

 

p.s. Il NIMBY assume un significato molto ampio. Mi viene da dire che spesso è frutto della grande ipocrisia del tipo: ok ad essere aperti e tolleranti ma NON TOCCARE IL MIO STATUS QUO.

Volendo fare un esempio locale (di Terni ma che è un problema molto "italiano" ) diciamo che c'è una discreta "rappresentanza" di figli del Partito che hanno preso in vario modo posti di lavoro in maniera immeritata ( dopo aver avuto esperienza formative ridicole e scadenti) , magari la casa nel posto giusto ma hanno la bandiera della Pace sul balcone, leggono libri politicamente corretti e sono pronti sempre a scendere in campo per il diverso e contro il razzismo.

Ma guai a cercare di toccare il loro "gruppo di interessi economici" altrimenti escono meccanismi di difesa degni delle terre dei talebani :D .

 

 

Per la serie che se vuoi una società in cui ci sia integrazione devi prima di tutto essere pronto a metterti in gioco, accettando la concorrenza del diverso. E' troppo facile predicare "il volemose bene" ed integrazione dalla torre d'avorio.

Fino a quando non si supererà ( almeno parzialmente ) questa problematica possiamo spendere fiumi di parole a parlare di integrazione. Non sarà niente di reale ma solo qualcosa di articifiale pronto a deflagrare da un momento all'altro.

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La famiglia di questo povero ragazzo ha dimostrato grande dignità ed equilibrio davanti a un dolore così grande.

 

straquoto.

 

ma attenzione, secondo il ragionamento di qualcuno qui dentro proprio la grande dignità e l'equilibrio di quella famiglia potrebbe essere considerato "buonista radical chic", "ipocrita" ecc. cose notoriamente più pericolose e dannose "del ku klux klan o di altri malfattori".

 

io mi tolgo il cappello di fronte a queste persone e alla loro compostezza in questo momento di dolore.

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straquoto.

 

ma attenzione, secondo il ragionamento di qualcuno qui dentro proprio la grande dignità e l'equilibrio di quella famiglia potrebbe essere considerato "buonista radical chic", "ipocrita" ecc. cose notoriamente più pericolose e dannose "del ku klux klan o di altri malfattori".

 

io mi tolgo il cappello di fronte a queste persone e alla loro compostezza in questo momento di dolore.

 

Loro non possono essere buonisti o radical chic per il semplice e terribile motivo che hanno perso un figlio in quel modo assurdo, senza un perchè e davanti a questa tragedia stanno mantenendo principi e compostezza appunto che veramente sono di un altro mondo. Chapeau appunto, d'accordo con te.

 

 

 

 

 

 

 

Il buonismo radical chic/ ipocrita è campo di un altro tipo di persone.

Questi qui:

 

fogueres, il 17 Mar 2015 - 08:55, ha scritto:snapback.png

 

p.s. Il NIMBY assume un significato molto ampio. Mi viene da dire che spesso è frutto della grande ipocrisia del tipo: ok ad essere aperti e tolleranti ma NON TOCCARE IL MIO STATUS QUO.

Volendo fare un esempio locale (di Terni ma che è un problema molto "italiano" ) diciamo che c'è una discreta "rappresentanza" di figli del Partito che hanno preso in vario modo posti di lavoro in maniera immeritata ( dopo aver avuto esperienza formative ridicole e scadenti) , magari la casa nel posto giusto ma hanno la bandiera della Pace sul balcone, leggono libri politicamente corretti e sono pronti sempre a scendere in campo per il diverso e contro il razzismo.

Ma guai a cercare di toccare il loro "gruppo di interessi economici" altrimenti escono meccanismi di difesa degni delle terre dei talebani :D .

 

 

Per la serie che se vuoi una società in cui ci sia integrazione devi prima di tutto essere pronto a metterti in gioco, accettando la concorrenza del diverso. E' troppo facile predicare "il volemose bene" ed integrazione dalla torre d'avorio.

Fino a quando non si supererà ( almeno parzialmente ) questa problematica possiamo spendere fiumi di parole a parlare di integrazione. Non sarà niente di reale ma solo qualcosa di articifiale pronto a deflagrare da un momento all'altro

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La famiglia del ragazzo ovviamente non la conosco, ma sarebbe per me un onore conoscere persone come loro nella vita di tutti i giorni (pensavo certe persone esistessero solo nella finzione cinematografica) come sarebbe bello poter evitare di leggere i commenti dementi di altre persone, online.

 

Ma il fatto che esistano i primi, sebbene in minoranza, mi da più coraggio quando mi rassegno al fatto che esistano molti più dei secondi.

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Ovviamente da alcuni post su facebook si tira fuori un ruolo generale della societa' ternana RAZZISTA. Mi pare che da venerdi' ci siano in giro ronde di naziskin con i manganelli e l'olio di ricino. No. Non ci si puo' manco permettere di osservare che chi entra con i barconi dovrebbe essere identificato quando sbarca per poter rimanere qua. E' troppo pure questo.

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Ovviamente da alcuni post su facebook si tira fuori un ruolo generale della societa' ternana RAZZISTA. Mi pare che da venerdi' ci siano in giro ronde di naziskin con i manganelli e l'olio di ricino. No. Non ci si puo' manco permettere di osservare che chi entra con i barconi dovrebbe essere identificato quando sbarca per poter rimanere qua. E' troppo pure questo.

Sai benissimo anche te, a meno che tu non abbia capito nulla del topic, che il problema razzismo non è correlato alle ultime righe che hai scritto (che nessuno mette in discussione) ma a ben altro.

 

Quanto a ronde e olio di ricino, mi fa già abbastanza schifo che certe cose vengano scritte online pur sperando che rimangano solo parole al vento.

 

Io sinceramente non mi aspettavo questo "sottobosco" xenofobo nella nostra città. Spesso, parlando con altre persone, di un'altra città molto simile alla nostra per problemi e dimensioni, ci ho sempre tenuto a sottolineare come la nostra fosse ben diversa, più sobria e più "civile" rispetto alla loro sotto questi aspetti. Posti dove anche chi ti è totalmente estraneo ti si avvicina e col sorriso ti fa battute di pessimo gusto su stranieri per trovare la tua complicità da italiano. Posti dove la gente un po' "ignorante" si stupisce che i membri di pelle scura di una comunità sudamericana possano celebrare una processione per la Madonna (difatti in sudamerica sono musulmani...).

 

Ebbene posso dire che forse ero io a sbagliarmi perché ignoravo completamente che certe persone potessero avere certe reazioni incomprensibili.

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tutta la mia stima per quel padre. la nazionalità non c'entra niente con l'assassinio. i commenti di quei nazionalisti friulani confermano solo una cosa, ossia che sostanzialmente non gliene frega niente della persona che è morta

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tutta la mia stima per quel padre. la nazionalità non c'entra niente con l'assassinio. i commenti di quei nazionalisti friulani confermano solo una cosa, ossia che sostanzialmente non gliene frega niente della persona che è morta

Non solo, confermano che quelli che scrivono quelle robe sono "virtualmente" identici a coloro che disprezzano.

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Bellissimo articolo sul Guardian:

In pochissime parole spiega che al mondo d'oggi si usano ancora vecchi concetti gerarchici lessicali: un bianco che va a lavorare in Africa o Asia si definisce Espatriato, mentre un nero o un asiatico che viene a lavorare in Occidente si definisce Immigrato.

 

 

Ciao, stasera mi leggo l'articolo; faccio parte degli "espatriati".

Lavoro in giro, ultimamente in nordafrica, perchè faccio una cosa che i locali non riescono a fare.

Frequentandoli ho capito che non ho la minima intenzione di integrarmi con loro, anzi spero di salutarli e non rivederli mai più.

p.s. a tutti quelli che parlano di integrazione, li farei stare un anno con questa gente a casa loro e poi ne riparlaimo

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Ciao, stasera mi leggo l'articolo; faccio parte degli "espatriati".

Lavoro in giro, ultimamente in nordafrica, perchè faccio una cosa che i locali non riescono a fare.

Frequentandoli ho capito che non ho la minima intenzione di integrarmi con loro, anzi spero di salutarli e non rivederli mai più.

p.s. a tutti quelli che parlano di integrazione, li farei stare un anno con questa gente a casa loro e poi ne riparlaimo

 

magari spiegaci i motivi

aiuti anche noi a capire

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Ciao, stasera mi leggo l'articolo; faccio parte degli "espatriati".

Lavoro in giro, ultimamente in nordafrica, perchè faccio una cosa che i locali non riescono a fare.

Frequentandoli ho capito che non ho la minima intenzione di integrarmi con loro, anzi spero di salutarli e non rivederli mai più.

p.s. a tutti quelli che parlano di integrazione, li farei stare un anno con questa gente a casa loro e poi ne riparlaimo

e chi te lo fa fare di stare li?

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Ciao, stasera mi leggo l'articolo; faccio parte degli "espatriati".

Lavoro in giro, ultimamente in nordafrica, perchè faccio una cosa che i locali non riescono a fare.

Frequentandoli ho capito che non ho la minima intenzione di integrarmi con loro, anzi spero di salutarli e non rivederli mai più.

p.s. a tutti quelli che parlano di integrazione, li farei stare un anno con questa gente a casa loro e poi ne riparlaimo

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poi c'è chi cavalca il populismo nazional-popolare ergendosi a sobillatore di masse come sulla pagina facebook "la terni che non voglio", ma per certi soggetti il razzismo è off-limits... roba da intellettuali :D

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Più che altro sembra

Che il razzismo sia a carico di quelli che non la pensano come loro. Io tutto sto razzismo per terni questi giorni non l'ho visto. Sarò ovviamente strabico . Non mi pare di vedere croci del kkk sotto il rifugio di via brin ne' di episodi di intimidazione in giro. Frasi sciolte

Parecchie ma nel pandemonio di quello che è'

Successo temo sia inevitabile.

Ma la città non mi sembra qualificabile come razzista in termini di reazione . Anzi l'impressione è' che dietro al termine razzismo si sia cercato di nascondere l'evidente fallimento di una politica di accoglienza senza alcun senso posta in essere ormai da due anni. Perché - ripeto - fare entrare tutti senza manco identificarli e mantenerli e mandarli in giro per l'Italia è' da pazzi. Tranne per quelli che ci mangiano a 4 ganasse.

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a) Sinceramente non lo so. Dico solo che l'integrazione è un progetto difficile. Come detto lo dimostrano le difficoltà di Francia, Svezia, Olanda che sono Paesi secondo me più evoluti dell'Italia.

Credo che regolamentare l'integrazione possa essere il fatto di aiutare chi arriva ed è in difficoltà senza però mettere in secondo piano gli " autoctoni". In Italia molte persone che una volta erano "bassa classe media " oggi sono ai limiti della sopravvivenza.

Quando vedono che magari un Comune assegna alloggi ai Rom ( per fare esempio più estremo) cresce la rabbia, la delusione.

Questo è il terreno fertile su cui puntano i partiti xenofobi.

 

b) Circa le politiche di integrazione in Italia abbiamo visto l'ultimo esempio di Roma dove destra e sinistra hanno lottizzato le associazioni che si occupano di sociale con grande profitto e con risultati di integrazione pessimi.

 

 

p.s. Il NIMBY assume un significato molto ampio. Mi viene da dire che spesso è frutto della grande ipocrisia del tipo: ok ad essere aperti e tolleranti ma NON TOCCARE IL MIO STATUS QUO.

Volendo fare un esempio locale (di Terni ma che è un problema molto "italiano" ) diciamo che c'è una discreta "rappresentanza" di figli del Partito che hanno preso in vario modo posti di lavoro in maniera immeritata ( dopo aver avuto esperienza formative ridicole e scadenti) , magari la casa nel posto giusto ma hanno la bandiera della Pace sul balcone, leggono libri politicamente corretti e sono pronti sempre a scendere in campo per il diverso e contro il razzismo.

Ma guai a cercare di toccare il loro "gruppo di interessi economici" altrimenti escono meccanismi di difesa degni delle terre dei talebani :D .

 

Per la serie che se vuoi una società in cui ci sia integrazione devi prima di tutto essere pronto a metterti in gioco, accettando la concorrenza del diverso. E' troppo facile predicare "il volemose bene" ed integrazione dalla torre d'avorio.

Fino a quando non si supererà ( almeno parzialmente ) questa problematica possiamo spendere fiumi di parole a parlare di integrazione. Non sarà niente di reale ma solo qualcosa di articifiale pronto a deflagrare da un momento all'altro.

b) sì, ma se tu pensi (e/o vuoi farlo pensare agli altri per tua convenienza) che l'immigrazione va comunque scoraggiata, a prescindere da tutto, difficilmente farai una buona politica di integrazione. Dellla serie: "se stanno troppo bene (leggi: se lavorano regolarmente, si integrano socialmente, riuniscono le famiglie, mandano a scuola i figli i quali diventano italiani con piu facilità, abitano in case non fatiscenti o baracche, hanno gli stessi diritti civili e politici etc.) poi chissà quanti ne arrivano: meglio mettergli un po' di zeppe, ostacoli e rotture di coglioni".

 

Secondo me la logica seguita in Italia negli ultimi 10-15 anni è stata soprattutto questa, a partire da chi ha legiferato giù giù ( e anche chi non ha legiferato è stato molto debole e subalterno, soprattutto con la crisi che ha inevitabilmente messo in sofferenza e in competizione diversi strati di poveri e nuovi poveri, italiani contro immigrati etc.).

 

 

ps.: il NIMBY sulla concorrenza per il lavoro invece non mi convince molto: i "figli del Partito", come quelli del sindacato, della parrocchia, della loggia, ma anche i figli "normali" del nostro "ceto medio" e perfino i figli di n.n. col cavolo che si fanno raccomandare per andare a fare concorrenza agli immigrati, che al 90% lavorano nei nostri residui cantieri a tirare su la callarella della calce , nei nostri campi a raccogliere i pomodori e le mele, nelle nostre fabbrichètte del lombardo-veneto a saldare i tubi o nelle nostre casette a pulire h24 il culo ai nostri vecchi. Anche perché se fosse vero significherebbe che a Terni - dove c'è una buona integrazione degli immigrati - c'è anche una buona concorrenza nel mercato del lavoro. Il che potrebbe anche farmi piacere e potrebbe perfino essere vero, ma dubito invece che le due cose siano collegabili.

 

E' vero invece, secondo me e la mia esperienza, che ci sono diverse persone che si definiscono di sinistra, magari con le bandiere arcobaleno e che su fb postano bei pensieri di bontà e fratellanza universale, accoglienza e anti-razzismo, ma (esempio reale tra i tanti possibili) se un immigrato gli chiede qualcosa al bar lo tratta peggio dei peggio razzisti etc.etc.etc. e entra spesso nella schiera numerosa dei "io non sono razzista ma...." .

Modificato da passaparola
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A tanti post di chiara matrice razzialista ne sono stati scritti altri, che invocano maggiore sicurezza e ribadiscono una questione banalissima: proprio perchè di delinquenti italiani ce ne sono a iosa, non vi è alcun bisogno di importarne altri tramite flussi migratori completamente sballati.Non c'è niente di razzista in tutto ciò.

Devo ancora capire se mi fanno inorridire di più certi avanzi di ku klux klan o certi cazzettini pieni di piscio che straparlano di materia grigia e invocano uno pseudo razzismo strisciante o palesano una superiorità intellettuale completamente inesistente.

Beoti totali che inveiscono contro la casalinga che OSA mettere in discussione certa multiculturalità distorta perchè la sera deve stare attenta pure a scendere da casa per buttare l'immondizia, però sono completamente digiuni di concetti geopolitici, ignorano totalmente certe dinamiche che affamano i popoli africai/mediorientali/tra-un-pò-pure-noi ecc..

Cento volte più pericolosi di qualsiasi ignorante.

92 minuti di applausi!

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