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CI HA LASCIATO PAOLO DOTO

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Per tutti era il Geniaccio, per quella sua straordinaria capacità di inventare calcio e gol che lo aveva portato ad essere ed a restare anche dopo la fine della carriera uno degli idoli della Terni calcistica. Mai dimenticato non solo per quello che ha saputo fare sul campo memorabile la sua corsa sotto la Est dopo il gol-vittoria nel derby contro il Perugia del 1° aprile 1990 al Liberati ma anche e soprattutto per luomo che era, di unumanità sconfinata. Ed è quella che ci mancherà più di ogni altra cosa.

Idolo vero Paolo Doto aveva 58 anni ed ha costruito a Terni, città a cui è sempre rimasto legato, una delle più belle pagine della sua carriera da giocatore. Rinato nellestate del 1988, a 30 anni e come molti altri suoi ex compagni che oggi lo piangono, per fare parte di una squadra che diventerà poi leggendaria: quella che, costruita ad Ernesto Bronzetti e con Claudio Tobia in panchina, vinse lo spareggio-promozione contro il Chieti sul neutro di Cesena, ai calci di rigore (e Paolo in quelloccasione tirò e segnò con la solita classe).

Addio Purtroppo la malattia ce lo ha portato via in una notte di agosto che ha riempito di dolore il cuore dei suoi cari e dei tanti che gli hanno voluto bene. Ma resterà vivo il ricordo, di unepoca e di una persona che avrà sempre la straordinaria capacità di far spuntare il sorriso, anche oggi che si confonde con le lacrime, sul volto di chiunque la ricordi.

  • Voto Positivo 1

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sempre li mejo se ne vanno, un altro pezzo di storia delle fere scompare, un altro uomo vero di una cittá e di un tifo che non esiste più, io che ancora me metto a piagne ogni volta che rivedo (100000 volte l avrò fatto) i rigori di cesena come fosse la prima volta. ecco, tutto mentre qui fanno i comunicati stampa presidenti che non incontrano e non parlano manco coi propri allenatori.qualcosa deve succede prima o poi.ciao paolo

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La prima notizia della giornata...

 

Addio Paolo, indimenticabile giocatore e uomo, hai scritto una delle pagine più belle della nostra storia calcistica. 58 anni sono pochi per lasciare questo mondo! Tropo pochi! Riposa in pace, resterai sempre nei nostri cuori.

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Quelle domeniche in cui alle 12.00 eri già sotto alla curva est a cercare un biglietto a prezzi modici, che d'inverno prendevi l'autobus e dovevi scavalcare la ferrovia e le sue transenne per non fare tutto il giro del ponte, una sciarpa in collo e un'altra in vita, il panino in tasca che ti mangiavi sul terzo anello o al secondo se pioveva mentre i freak cominciavano a scaldare i tamburi. Poi entravano le maglie rossoverdi che a quel tempo spesso erano bianche con le "v" rosse e verdi che si incrociavano sul petto dei giocatori (un po' come la Germania del 1990) e in serie C2 (no dico C2, hai presente?) avevi un centrocampo che ad avercelo oggi in serie A oggi arriveresti tranquillamente a metà classifica. Eritreo, Forte, Sciannimanico e poi lui, il numero dieci, Paolo Doto. Genio assoluto di provincia che ci portò alla conquista del campionato 88-89 e poi tante grandi prestazioni in C1 negli anni successivi. "Numero dieci: Paolodoto" tutto attaccato come succede solo per i grandissimi Robertobaggio, Diegormandomaradona, Giggiriva. Paolodoto 68 presenze e 26 gol con le fere, geniaccio di provincia, oltre la serie B non è andato mai, ma in quegli anni quando andavi a vedere le serie minori ti divertivi molto di più che in champions league oggi. Quando partivano quei contropiedi su campi impossibili, in confronto a cui la pozzolana era l'erba di Wembley, che affondava fino alla caviglia e oltre eppure continuavi a giocare a pallone e a tracciare geometrie assist e traiettorie imprendibili con quel piede che oggi avrebbero pagato decine di milioni di euro, quello era il calcio. E per chi ha vissuto quegli anni oggi è difficile pensare che al Liberati è meglio non mettere piede, che la serie B è inguardabile quando per le generazioni degli anni 70 era un sogno, che oggi la prima domanda è "quanto guadagno a giocare qui?".
Paolodoto, geniaccio di provincia, profeta di un calcio romantico che non c'è più, fantasista delle serie minori che portavano ventimila persone allo stadio, con i ragazzini che testimoniavano "si l'ho visto Maradona al Liberati ma vuoi mettere quando calcia la palla Paolodoto?", mi sveglio questa mattina e Radio Galileo dice che te ne sei andato. Sarà banale ma con te se ne vanno tante cose. Addio.

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O Pa ma che cazzo hai combinato !

Notizia terribile

Una colonna di una delle più belle ternana di tutti i tempi

Ciao Paolo non ti dimenticherò mai!!

Rip

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Devastato. Uno dei primi giocatori che ho conosciuto personalmente da fijo. Anche il destino non perde occasione per farci capire che la Ternana non esiste più...

Fai buon viaggio geniaccio, il tuo ricordo rimarrà per sempre!

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Ai più giovani vorrei ricordare che questo signore aveva smesso di giocare a pallone

Fu convinto da bronzetti e Tobia

E fece quello che fece

Una barca di goal e giocate da categoria superiore

Purgo' li bavosi in un derby memorabile

Con un liberati stracolmo ed una curva est da brividi

Stavamo giù dalla mattina alle nove

la corsa sotto la curva e poi l'abbraccio a Gaetano castaldo che gli aveva predetto il goal

Ricordo tutto come fosse ieri

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