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Woodstock'73

Non facciamo come Schettino

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E' un discorso d'età, forse anche egoistico, voi siete giovani, e calcisticamente parlando c'avete tutta la trafila da fa dall'Eccellenza alla serie A, per noi "su con l'eta'', il calcio finisce

al massimo in lega pro.....altre categorie non so accettabili, ne c'avemo la minima voglia di fa l'eccellenza!

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Dobbiamo dare un segnale forte, zero presenze, tutti contro la società. La nave l'hanno distrutta loro, non mistifichiamo dicendo che la colpa è del pubblico ternano (fin troppo civile e paziente).

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E' un discorso d'età, forse anche egoistico, voi siete giovani, e calcisticamente parlando c'avete tutta la trafila da fa dall'Eccellenza alla serie A, per noi "su con l'eta'', il calcio finisce

al massimo in lega pro.....altre categorie non so accettabili, ne c'avemo la minima voglia di fa l'eccellenza!

Mi sa che con questi signori al comando le serie inferiori non sono un miraggio.

 

Senza c'è qualche speranza di dignità e chissà.

  • Voto Negativo 1

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E' un discorso d'età, forse anche egoistico, voi siete giovani, e calcisticamente parlando c'avete tutta la trafila da fa dall'Eccellenza alla serie A, per noi "su con l'eta'', il calcio finisce

al massimo in lega pro.....altre categorie non so accettabili, ne c'avemo la minima voglia di fa l'eccellenza!

 

io penso de avecce all'incirca l'età tua......quì non se tratta de distaccasse dall'amore verso la ternana o de avè voglia de tornà in eccellenza.....quì se tratta de non fasse incaprettà dall'illustre presidente....non ce stà più niente da vedè se non la morte de questa società!

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Co tutti quelli che ancora appoggiano/giustificano la causa marchiciana, perche?

E chi sarebbero questi? Quei 4 gatti che ancora vanno allo stadio.....? Modificato da angelooo

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io penso de avecce all'incirca l'età tua......quì non se tratta de distaccasse dall'amore verso la ternana o de avè voglia de tornà in eccellenza.....quì se tratta de non fasse incaprettà dall'illustre presidente....non ce stà più niente da vedè se non la morte de questa società!

Do hai letto la difesa de sta società"?????

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E chi sarebbero questi? Quei 4 gatti che ancora vanno allo stadio.....?

 

penso che sono molti di piu' di 4 Gatti e le motivazioni sono semplici dal loro modo di vedere

 

Senza di lui il Calcio scomapre

Bene o male ci fa fare la Serie B

A Gennaio ha rinforzato la squadra

 

Vuoi che un piccolo tornado di fumo negli occhi non lo abbiano portato i nomi che sono arrivati ?? Avoja ;)

Modificato da boe

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Qualche giorno fa ho letto questo e mi sembra pertinente...

 

LArsenal, Wenger e gli americani che uccidono il calcio

 

Arsene Wenger ha definito nightmare, un incubo, il secondo tempo del suo Arsenal a Monaco di Baviera. I tifosi dei Gunners che hanno assistito allennesima disfatta, però, restando in tema cinematografico avranno pensato più a quel film del 1993, Groundhog Day, nel quale Bill Murray si ritrovava condannato a vivere ogni mattina la stessa giornata, immutabile, con il nastro del tempo arrotolato allindietro a ogni risveglio. Per chi non avesse visto il film, aggiungiamo che il protagonista a un certo punto cade in depressione e tenta il suicidio.

 

Nessun tifoso dellArsenal, ci auguriamo, arriverà a tanto, ma è innegabile che le vicende recenti della squadra del Nord di Londra sono sconcertanti nella loro ripetitività ossessiva: mai al primo posto in Premier (lultimo titolo è del 2004), ma sempre nei primi 4 che qualificano alla Champions. Sempre avanti nella fase a gruppi, ma da 7 anni (ci aggiungiamo ormai anche questa edizione dopo l1-5 di Monaco) inesorabilmente fuori negli ottavi di finale. E sempre con sciagurate gare di andata che hanno compromesso qualsiasi speranza di qualificazione. A fronte di questo scenario, Wenger è finora rimasto saldissimo al timone e nelle scorse settimane le voci da Londra parlavano addirittura di unofferta di rinnovo di due anni avanzata dal club sulla quale il francese starebbe meditando.

 

Comè possibile tutto ciò? La risposta è in una frecciata lanciata un paio di anni fa da Josè Mourinho al tecnico alsaziano: Cè un solo manager al mondo che può permettersi di non vincere e restare così tanto al suo posto. Quella frase sembrava la solita provocazione del portoghese, ma in pochi avevano compreso che il significato era quello letterale delle parole: la permanenza di Arsene Wenger sulla panchina dellArsenal negli ultimi anni non è stata legata ai risultati. Non a quelli del campo, almeno. Per comprendere la dinamica del club bisogna partire dalla situazione societaria dei Gunners, con la maggioranza nelle mani di Stan Kroenke, magnate americano proprietario di varie franchigie dello sport professionistico Usa, con i Denver Nuggets di Nba (basket), i Colorado Avalanche di Nhl (hockey), i Colorado Rapids di Mlb (baseball) e i Los Angeles Rams di Nfl (football). Un impero polisportivo nel quale limperativo è sempre il bilancio in attivo, non quello del campo, ma quello economico.

 

A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dellArsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare loperato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare lobiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in unazienda che produce utili, come unacciaieria, un pastificio, unimpresa edile. Nessuna differenza.

 

Ma un club di calcio non può essere solo questo. Qualsiasi gestione di una squadra che prescinda dalla possibilità di competere con fondate speranze di successo, alla fine è destinata a fallire e questo avviene nel momento in cui i tifosi si rendono conto che non si tratta di speranze ma di miraggi. I tifosi dellArsenal, anche i più legati a Wenger, ormai lo hanno compreso. La scorsa settimana per la gara casalinga contro lHull City, 10 mila di loro dotati di abbonamento hanno attuato la forma di protesta più logica: non si sono presentati allEmirates. Altre forme di contestazione saranno messe in atto nelle prossime settimane. Questo clima ostile porterà probabilmente Wenger a declinare lofferta di rinnovo, ma non è detto che con un nuovo manager le prospettive cambino, almeno fin quando non muterà latteggiamento della proprietà. Non sappiamo se Kroenke abbia mai visto Febbre a 90, il film che ha fatto innamorare dellArsenal tanti tifosi di calcio. Cè un monologo, però, che potrebbe spiegargli perché una simile gestione elusivamente vocata al business è destinata prima o poi al fallimento: La cosa stupenda del calcio dice Paul, il protagonista è che tutto questo si ripete continuamente, cè sempre unaltra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male cè in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi. Vero. A patto, però, di non assistere sempre al solito ineluttabile finale.

  • Voto Positivo 1

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Qualche giorno fa ho letto questo e mi sembra pertinente...

 

LArsenal, Wenger e gli americani che uccidono il calcio

 

Arsene Wenger ha definito nightmare, un incubo, il secondo tempo del suo Arsenal a Monaco di Baviera. I tifosi dei Gunners che hanno assistito allennesima disfatta, però, restando in tema cinematografico avranno pensato più a quel film del 1993, Groundhog Day, nel quale Bill Murray si ritrovava condannato a vivere ogni mattina la stessa giornata, immutabile, con il nastro del tempo arrotolato allindietro a ogni risveglio. Per chi non avesse visto il film, aggiungiamo che il protagonista a un certo punto cade in depressione e tenta il suicidio.

 

Nessun tifoso dellArsenal, ci auguriamo, arriverà a tanto, ma è innegabile che le vicende recenti della squadra del Nord di Londra sono sconcertanti nella loro ripetitività ossessiva: mai al primo posto in Premier (lultimo titolo è del 2004), ma sempre nei primi 4 che qualificano alla Champions. Sempre avanti nella fase a gruppi, ma da 7 anni (ci aggiungiamo ormai anche questa edizione dopo l1-5 di Monaco) inesorabilmente fuori negli ottavi di finale. E sempre con sciagurate gare di andata che hanno compromesso qualsiasi speranza di qualificazione. A fronte di questo scenario, Wenger è finora rimasto saldissimo al timone e nelle scorse settimane le voci da Londra parlavano addirittura di unofferta di rinnovo di due anni avanzata dal club sulla quale il francese starebbe meditando.

 

Comè possibile tutto ciò? La risposta è in una frecciata lanciata un paio di anni fa da Josè Mourinho al tecnico alsaziano: Cè un solo manager al mondo che può permettersi di non vincere e restare così tanto al suo posto. Quella frase sembrava la solita provocazione del portoghese, ma in pochi avevano compreso che il significato era quello letterale delle parole: la permanenza di Arsene Wenger sulla panchina dellArsenal negli ultimi anni non è stata legata ai risultati. Non a quelli del campo, almeno. Per comprendere la dinamica del club bisogna partire dalla situazione societaria dei Gunners, con la maggioranza nelle mani di Stan Kroenke, magnate americano proprietario di varie franchigie dello sport professionistico Usa, con i Denver Nuggets di Nba (basket), i Colorado Avalanche di Nhl (hockey), i Colorado Rapids di Mlb (baseball) e i Los Angeles Rams di Nfl (football). Un impero polisportivo nel quale limperativo è sempre il bilancio in attivo, non quello del campo, ma quello economico.

 

A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dellArsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare loperato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare lobiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in unazienda che produce utili, come unacciaieria, un pastificio, unimpresa edile. Nessuna differenza.

 

Ma un club di calcio non può essere solo questo. Qualsiasi gestione di una squadra che prescinda dalla possibilità di competere con fondate speranze di successo, alla fine è destinata a fallire e questo avviene nel momento in cui i tifosi si rendono conto che non si tratta di speranze ma di miraggi. I tifosi dellArsenal, anche i più legati a Wenger, ormai lo hanno compreso. La scorsa settimana per la gara casalinga contro lHull City, 10 mila di loro dotati di abbonamento hanno attuato la forma di protesta più logica: non si sono presentati allEmirates. Altre forme di contestazione saranno messe in atto nelle prossime settimane. Questo clima ostile porterà probabilmente Wenger a declinare lofferta di rinnovo, ma non è detto che con un nuovo manager le prospettive cambino, almeno fin quando non muterà latteggiamento della proprietà. Non sappiamo se Kroenke abbia mai visto Febbre a 90, il film che ha fatto innamorare dellArsenal tanti tifosi di calcio. Cè un monologo, però, che potrebbe spiegargli perché una simile gestione elusivamente vocata al business è destinata prima o poi al fallimento: La cosa stupenda del calcio dice Paul, il protagonista è che tutto questo si ripete continuamente, cè sempre unaltra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male cè in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi. Vero. A patto, però, di non assistere sempre al solito ineluttabile finale.

Perfetto. Questa fà il paio con l'esempio dato da tante altre tifoserie: solo in Italia, ricordo Pisa quest'anno, Nocerina etc. etc.

 

Senza condannare nessuno, entrare per sostenere l'ennesima squadra di perdenti (e quest'anno anche di pensionati) per "salvare la categoria" quando ci sono battaglie più importanti da fare, significa che questo siamo. Che ci meritiamo questo. Per fortuna non sono la maggioranza. Altrimenti, per quanto mi riguarda, identificarmi con questa pochezza mi farebbe smettere di andare allo stadio, subito.

La grandezza di una piazza non la fa la categoria.

Ci sono tanti esempi che lo spiegano.

Un tempo (e questa è sempre stata una squadra che ci ha dato poche soddisfazioni, le uniche in C) chi tifava Ternana non perdeva MAI. MAI.

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LArsenal, Wenger e gli americani che uccidono il calcio

 

Arsene Wenger ha definito nightmare, un incubo, il secondo tempo del suo Arsenal a Monaco di Baviera. I tifosi dei Gunners che hanno assistito allennesima disfatta, però, restando in tema cinematografico avranno pensato più a quel film del 1993, Groundhog Day, nel quale Bill Murray si ritrovava condannato a vivere ogni mattina la stessa giornata, immutabile, con il nastro del tempo arrotolato allindietro a ogni risveglio. Per chi non avesse visto il film, aggiungiamo che il protagonista a un certo punto cade in depressione e tenta il suicidio.

 

Nessun tifoso dellArsenal, ci auguriamo, arriverà a tanto, ma è innegabile che le vicende recenti della squadra del Nord di Londra sono sconcertanti nella loro ripetitività ossessiva: mai al primo posto in Premier (lultimo titolo è del 2004), ma sempre nei primi 4 che qualificano alla Champions. Sempre avanti nella fase a gruppi, ma da 7 anni (ci aggiungiamo ormai anche questa edizione dopo l1-5 di Monaco) inesorabilmente fuori negli ottavi di finale. E sempre con sciagurate gare di andata che hanno compromesso qualsiasi speranza di qualificazione. A fronte di questo scenario, Wenger è finora rimasto saldissimo al timone e nelle scorse settimane le voci da Londra parlavano addirittura di unofferta di rinnovo di due anni avanzata dal club sulla quale il francese starebbe meditando.

 

Comè possibile tutto ciò? La risposta è in una frecciata lanciata un paio di anni fa da Josè Mourinho al tecnico alsaziano: Cè un solo manager al mondo che può permettersi di non vincere e restare così tanto al suo posto. Quella frase sembrava la solita provocazione del portoghese, ma in pochi avevano compreso che il significato era quello letterale delle parole: la permanenza di Arsene Wenger sulla panchina dellArsenal negli ultimi anni non è stata legata ai risultati. Non a quelli del campo, almeno. Per comprendere la dinamica del club bisogna partire dalla situazione societaria dei Gunners, con la maggioranza nelle mani di Stan Kroenke, magnate americano proprietario di varie franchigie dello sport professionistico Usa, con i Denver Nuggets di Nba (basket), i Colorado Avalanche di Nhl (hockey), i Colorado Rapids di Mlb (baseball) e i Los Angeles Rams di Nfl (football). Un impero polisportivo nel quale limperativo è sempre il bilancio in attivo, non quello del campo, ma quello economico.

 

A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dellArsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare loperato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare lobiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in unazienda che produce utili, come unacciaieria, un pastificio, unimpresa edile. Nessuna differenza.

 

Ma un club di calcio non può essere solo questo. Qualsiasi gestione di una squadra che prescinda dalla possibilità di competere con fondate speranze di successo, alla fine è destinata a fallire e questo avviene nel momento in cui i tifosi si rendono conto che non si tratta di speranze ma di miraggi. I tifosi dellArsenal, anche i più legati a Wenger, ormai lo hanno compreso. La scorsa settimana per la gara casalinga contro lHull City, 10 mila di loro dotati di abbonamento hanno attuato la forma di protesta più logica: non si sono presentati allEmirates. Altre forme di contestazione saranno messe in atto nelle prossime settimane. Questo clima ostile porterà probabilmente Wenger a declinare lofferta di rinnovo, ma non è detto che con un nuovo manager le prospettive cambino, almeno fin quando non muterà latteggiamento della proprietà. Non sappiamo se Kroenke abbia mai visto Febbre a 90, il film che ha fatto innamorare dellArsenal tanti tifosi di calcio. Cè un monologo, però, che potrebbe spiegargli perché una simile gestione elusivamente vocata al business è destinata prima o poi al fallimento: La cosa stupenda del calcio dice Paul, il protagonista è che tutto questo si ripete continuamente, cè sempre unaltra stagione. Se perdi la finale di coppa in maggio puoi sempre aspettare il terzo turno in gennaio, che male cè in questo? Anzi, è piuttosto confortante, se ci pensi. Vero. A patto, però, di non assistere sempre al solito ineluttabile finale.

perfetto.

aggiungo che quest'anno il finale sarà (volutamente) assai peggiore della solita incolore salvezza.

quest'anno è stata voluta la retrocessione CON I FATTI, NON CON LE CHIACCHIERE: campagna acquisti ridicola con conseguente conferenza stampa di denuncia di Panucci e suo scontato allontanamento nella fase cruciale della costruzione estiva della squadra; sostituzione di Panucci con un non allenatore; non sostituzione del DS Larini; ulteriore campagna acquisti estiva ridicola e confusionaria; inazione e poi provocazione davanti all'evidenza dell'incapacità di carbone con il rinnovo biennale del contratto da ultimo in classifica; non allontanamento di carbone durante il ritiro invernale; esonero tardivo di carbone a mercato invernale in corso; metà mercato invernale fatto - forse - con le indicazioni di carbone; seconda metà del mercato invernale fatta - forse - per gautieri; presi giocatori non pronti a gennaio e addirittura a metà febbraio; il direttore generale non si vede da agosto; il rappresentante del direttore generale non si vede da un paio di mesi, l'amministratore unico non si vede da un anno e mezzo; ora c'è anche una figura femminile assai discutibile in società (e non è chiaro neanche cosa fa).

i risultati disastrosi sul campo non possono essere che figli di tutto ciò.

CHI E' QUINDI CHE HA ABBANDONATO LA NAVE?

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penso che sono molti di piu' di 4 Gatti e le motivazioni sono semplici dal loro modo di vedere

 

Senza di lui il Calcio scomapre

Bene o male ci fa fare la Serie B

A Gennaio ha rinforzato la squadra

 

Vuoi che un piccolo tornado di fumo negli occhi non lo abbiano portato i nomi che sono arrivati ?? Avoja ;)

Per carità, non hai certo torto......longarini fa pena e continua a far pena da una vita, ma la storia nostra ci dice che noi avemo fatto la serie A solo 2 volte, quindi più di quello che facciamo attualmente......per noi e' la serie B! Poi ché c'entra, se un giorno questi se n'andranno ci ubriacheremo tutti dalla felicita'!!! Modificato da angelooo

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bravo ostinato, molto pertinente il tuo post!

Grazie!

 

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

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Grazie!

 

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

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Grazie!

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

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Grazie!

 

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

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Grazie!

 

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

gia....

della serie.....

si morto e nn te sei accorto.....

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cito l'articolo

 

"A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dellArsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare loperato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare lobiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in unazienda che produce utili, come unacciaieria, un pastificio, unimpresa edile. Nessuna differenza"

 

sulla parte in neretto non vedo corrispondenze con la gestione marchiciana , che paga si gli stipendi (vero sciarpettari ??) ma tutto fa tranne rafforzare il marchio (anzi lo deprime ) e cercare la crescita del fatturato

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Grazie!

 

L'ho riportato perché mi dispiace molto che in tanti ancora non capiscano questo concetto, a mio giudizio, molto semplice.

Qui non si parla più di serie A, serie B, lega pro o CND, ma di essere vivi...

Siamo morti, da anni, e va avanti un teatrino che serve ad altri e non a noi...

Qualsiasi mezzo possa servire a risorgere, per me va bene... Ma continuare questa finzione non ha più alcun senso

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"A Kroenke, per intenderci, che vive negli Stati Uniti, delle lamentele dei tifosi Gunners per una squadra alla quale manca sempre qualcosa per fare il salto di qualità giungono solo eco lontane. Lui, tramite il direttore esecutivo, il sudafricano Ivan Gazidis (che era stato vice commissario della Mls, la lega calcistica Usa) ha dato ad Arsene Wenger un mandato chiaro: bilancio in attivo, diffusione del marchio del club in tutti i continenti, crescita del fatturato. Questi sono i dati che interessano alla proprietà dellArsenal, questo è il criterio di valutazione adoperato da Kroenke per valutare loperato di Wenger e con questi parametri è difficile contestare il successo del francese che riesce sempre a centrare lobiettivo minimo sul campo che garantisce introiti economici. Un club di calcio, quindi, trasformato esclusivamente in unazienda che produce utili, come unacciaieria, un pastificio, unimpresa edile. Nessuna differenza"

 

sulla parte in neretto non vedo corrispondenze con la gestione marchiciana , che paga si gli stipendi (vero sciarpettari ??) ma tutto fa tranne rafforzare il marchio (anzi lo deprime ) e cercare la crescita del fatturato

infatti qui a Terni è molto peggio.

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