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Ebola un altro affare?

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1 minuto fa, wild.duck ha scritto:

No, gli abbattitori servono a distruggere principalmente bestie più grosse, tipo l'anisakis, i parassiti di pesci tipo trote, con tempi più lunghi i parassiti di pesci tipo tinche e così via. I batteri non vengono uccisi ma solo disattivati (ma sì riattivano a temperature tipo quella umana). Anche i virus non si moltiplicano al freddo (cioè, se congelati) oltre che non si moltiplicherebbero comunque perché hanno bisogno di cellule vive. Ma se mangi qualcosa contaminata da virus dell'epatite a in quantità sufficienti penso che te la becchi a prescindere dalla temperatura. Il processo è quello che dico , lo faccio sui corsi per HACCP. Poi possono apprezzare o meno, ma in generale credo che la gran parte riescano a sopravvivere (sono relativamente piccoli e la membrana cellulare resiste spesso al cambiamento di dimensioni dovuto al congelamento, cosa che non avviene in roba più grossa tipo i vermi)

Invece io che ho detto?
Ricapitolando, i batteri al caldo vanno benissimo al freddo vengono disattivati. Non capisco quindi dove sarebbe la confutazione di quello che ho detto io. E comunque non vengono disattivati ma crepano emettendo le spore.

Modificato da ruber-viridis draco

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Che hai scritto che questo virus non muore al freddo mentre i batteri si. I batteri non muoiono al freddo, semplicemente al freddo non possono moltiplicarsi, principalmente per mancanza di acqua allo stato liquido. Cosa che vale anche per i virus, con l'aggiunta che i virus si moltiplicano solo nelle cellule viventi (e quindi in certe condizioni in cui i batteri si moltiplicano i virus non lo fanno). Quindi non ho capito che differenza avrebbe sto virus con i batteri. Sotto zero non si moltiplicano né l'uno né gli altri, se non c'è acqua allo stato liquido (e, nel caso del virus, senza un ospite). Ma non "muoiono" nessuno dei due.

Se poi parliamo di resistenza all'aria in generale, penso sia anche più delicato il virus, compreso questo. Cioè , non ho capito cosa cambia per il freddo per questo virus.

Modificato da wild.duck
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Comunque, tecnicismi a parte (visto che non sono un biologo) morto e inattivato sono due concetti totalmente diversi. Morto è quello che ottieni con il trattamento uht (per cui il latte si mantiene due mesi), inattivato quello che hai con il congelamento (per cui se congeli il latte fresco e poi lo metti in frigo magari guadagnerai due giorni sulla scadenza, ma poi ti va a male)

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11 minuti fa, polentaccio ha scritto:

All'aria aperta muore :)

Muore dopo un certo lasso di tempo....ma questo avviene a qualsiasi temperatura.

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1 ora fa, NINNI ha scritto:

A me quello che non ha mai convinto è stato il comportamento della Cina: uno dei Paese più riservati del mondo che, appena parte l'epidemia, blinda militarmente una città di 11 milioni di abitanti e lancia l'allarme a tutto il mondo. Da villano, mi sembra tanto l'atteggiamento di chi pensa "dio lupo, che cazzo avemo combinato..!"

Penso anche io. 

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31 minuti fa, torquemada ha scritto:

Burioni oggi ha detto che "la speranza" è che con l'aumentare della temperatura si modifichi anche la virulenza del virus, ma non ha dato certezze perché, dice, si è in presenza di un virus sconosciuto.

 

 

È uscito fuori che l’unico luogo dove il Covid-19 non è arrivato è il l’Antartide. 

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45 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Che hai scritto che questo virus non muore al freddo mentre i batteri si. I batteri non muoiono al freddo, semplicemente al freddo non possono moltiplicarsi, principalmente per mancanza di acqua allo stato liquido. Cosa che vale anche per i virus, con l'aggiunta che i virus si moltiplicano solo nelle cellule viventi (e quindi in certe condizioni in cui i batteri si moltiplicano i virus non lo fanno). Quindi non ho capito che differenza avrebbe sto virus con i batteri. Sotto zero non si moltiplicano né l'uno né gli altri, se non c'è acqua allo stato liquido (e, nel caso del virus, senza un ospite). Ma non "muoiono" nessuno dei due.

Se poi parliamo di resistenza all'aria in generale, penso sia anche più delicato il virus, compreso questo. Cioè , non ho capito cosa cambia per il freddo per questo virus.

Ma che c'entra il sotto zero? 
Allora: io ho detto "In teoria il virus si è visto essere indifferente alla temperatura a differenza dei batteri che addirittura col freddo muoiono e con temperature fra i 30 e i 45 gradi vanno a nozze"

Il virus è insensibile alla temperatura, (certo sulla superficie del sole non sopravvive) nel senso che si è visto che a 0 gradi o a 40 si sviluppa allo stesso modo perchè ha bisogno dell'ospite, mentre il batterio prolifera a temperature alte (fra i 30 e i 45) e soffre mano a mano che la temperatura scende, fino a morire quando è troppo freddo, dalla superficie del batterio che si spacca viene emessa la spora che al risalire della temperatura riparte e dà vita alla proliferazione batterica.
Quindi la differenza fra il batterio e il virus mi pare molto evidente: il batterio trova le migliori condizioni a temperature alte e soffre a temperature basse, il virus invece che ha sempre bisogno dell'ospite (mentre il batterio no) va alla grande a tutte le temperature. A me non sembra una differenza da poco. Che dici?

Modificato da ruber-viridis draco

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37 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Comunque, tecnicismi a parte (visto che non sono un biologo) morto e inattivato sono due concetti totalmente diversi. Morto è quello che ottieni con il trattamento uht (per cui il latte si mantiene due mesi), inattivato quello che hai con il congelamento (per cui se congeli il latte fresco e poi lo metti in frigo magari guadagnerai due giorni sulla scadenza, ma poi ti va a male)

Questo l'ho detto anche io, "morto" è un concetto che si applica male a questi organismi.

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3 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Ma che c'entra il sotto zero? 
Allora: io ho detto "In teoria il virus si è visto essere indifferente alla temperatura a differenza dei batteri che addirittura col freddo muoiono e con temperature fra i 30 e i 45 gradi vanno a nozze"

Il virus è insensibile alla temperatura, (certo sulla superficie del sole non sopravvive) nel senso che si è visto che a 0 gradi o a 40 si sviluppa allo stesso modo, mentre il batterio prolifera a temperature alte (fra i 30 e i 45) e soffre mano a mano che la temperatura scende, fino a morire quando è troppo freddo, dalla superficie del batterio che si spacca viene emessa la spora che al risalire della temperatura riparte e dà vita alla proliferazione batterica.
Quindi la differenza fra il batterio e il virus mi pare molto evidente: il batterio trova le migliori condizioni a temperature alte e soffre a temperature basse, il virus invece che ha sempre bisogno dell'ospite (mentre il batterio no) va alla grande a tutte le temperature. A me non sembra una differenza da poco. Che dici?

Secondo me ti stai proprio sbagliando di grosso, ma posso sbagliarmi. C'è una fonte che dice quello che dici tu o è semplicemente una tua deduzione?

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5 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Secondo me ti stai proprio sbagliando di grosso, ma posso sbagliarmi. C'è una fonte che dice quello che dici tu o è semplicemente una tua deduzione?

Su cosa starei sbagliando? Ragiona, il virus non vive in giro per il mondo da solo. Ha bisogno dell'ospite. Se non ha l'ospite non si propaga. Quindi, e questo è un dato di fatto, se arriva in Russia d'inverno o in Africa d'estate se ne frega alla grande e attraverso l'ospite si propaga dappertutto, ergo è indifferente alla stagione e alle temperature ambientali. Il batterio invece va alla grande se sta a temperature alte mentre fatica sempre di più allo scendere della temperatura fino a fermarsi del tutto per temperature sotto lo zero. Mi pare che ai fini epidemiologici la cosa costituisca una differenza abissale no? 

Modificato da ruber-viridis draco

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2 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Su cosa starei sbagliando? Ragiona, il virus non vive in giro per il mondo da solo. Ha bisogno dell'ospite. Se non ha l'ospite non si propaga. Quindi, e questo è un dato di fatto, se arriva in Russia d'inverno o in Africa d'estate se ne frega alla grande e attraverso l'ospite si propaga dappertutto, ergo è indifferente alla stagione e alle temperature ambientali. Il batterio invece va alla grande se sta a temperature alte mentre fatica sempre di più allo scendere della temperatura fino a fermarsi del tutto per temperature sotto lo zero. Mi pare che ai fini epidemiologici la cosa costituisca una differenza abissale no? 

Ma io non ho capito, stai paragonando i virus con i batteri in generale o questo virus con il batterio medio? Ancora di questo virus non si sa neanche se si abbasserà con il caldo, l'ha ribadito oggi Burioni. E in generale non manco chiarissimo perché tanti virus girano meno in estate. Cioè, non capisco il senso di questi paragoni. Il virus all'aperto campa poco, un po' di più, un po' di meno. Ce lo passiamo principalmente tra persone e noi giriamo sempre sui 37 gradi. Cioè, non vedo il punto di tanti paragoni. Pija la peste, quello era un batterio (quasi sicuramente), però girava alla grandissima.

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46 minuti fa, Romairone ha scritto:

Muore dopo un certo lasso di tempo....ma questo avviene a qualsiasi temperatura.

Anche perché in Egitto il virus non è morto e attualmente durante il giorno le temperature si aggirano sui trenta gradi...

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Riguardo la temperatura, il fatto che i virus di tutte le influenze stagionali abbiano sistematicamente il loro picco a fine gennaio e scompaiano sistematicamente con i primi caldi, dovrebbe far riflettere, senza farsi troppe pippe mentali.

Modificato da callea

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7 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Ma io non ho capito, stai paragonando i virus con i batteri in generale o questo virus con il batterio medio? Ancora di questo virus non si sa neanche se si abbasserà con il caldo, l'ha ribadito oggi Burioni. E in generale non manco chiarissimo perché tanti virus girano meno in estate. Cioè, non capisco il senso di questi paragoni. Il virus all'aperto campa poco, un po' di più, un po' di meno. Ce lo passiamo principalmente tra persone e noi giriamo sempre sui 37 gradi. Cioè, non vedo il punto di tanti paragoni. Pija la peste, quello era un batterio (quasi sicuramente), però girava alla grandissima.

La peste? ma che c'entra? La Peste girava perchè aveva l'ospite e comunque in estate era molto più devastante perchè la carica batterica aumentava. Certo che parlo del virus e del batterio in generale, se sapessi quello che fa il coronavirus avrei già preso il nobel.
Comunque: per il batterio le temperature alte sono un clima ideale, per il virus nel 99,99% dei casi conosciuti il clima è indiffferente (che è quello che ho detto dall'inizio). La presunta minor virulenza del virus in estate è solo dovuta alle differenti abitudini dell'ospite fra l'estate e l'inverno non al fatto che il virus soffra le alte temperature. Ci sono scarse probabilità che il coronavirus faccia eccezione. Come ha detto, mi pare Romairone, se il virus soffrisse le alte temperature come potrebbe sopravvivere ai 37 gradi del copro umano?

Modificato da ruber-viridis draco

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1 minuto fa, callea ha scritto:

Riguardo la temperatura, il fatto che i virus di tutte le influenze stagionali abbiano sistematicamente il loro picco a fine gennaio e scompaiano sistematicamente con i primi caldi, dovrebbe far riflettere, senza farsi troppe pippe mentali.

Non hai letto quello che ho scritto sopra.

LE ALTE TEMPERATURE  JE FANNO UNA PIPPA AL VIRUS. LA MINOR VIRULENZA IN ESTATE E' DOVUTA SOLO ALLE DIFFERENTI ABITUDINI CHE GLI OSPITI TENGONO IN ESTATE RISPETTO ALL'INVERNO.

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- CHE COSA PUÒ DISTRUGGERLO NELL'AMBIENTE? "Come ogni virus, anche il coronavirus SarsCoV2 si inattiva alla temperatura di 37 gradi; è inoltre sensibile - spiega Palù - a saponi, detergenti e disinfettanti, come alla radiazione solare. Resiste invece molto bene al freddo, anche a temperature sotto lo zero,

fonte prof. Palù ordinario virologia Padova.

 

nel corpo umano sopravvive attaccandosi alle cellule (e comunque a 40-41 anche lì credo pochi virus riescano a lavorare), però qui dice che nell'ambiente a 37 si inattiva (qualsiasi cosa significhi in questo contesto).

comunque penso che questo non sia proprio l'argomento su cui tirar fuori ragionamenti per logica, ci vorrebbe un virologo per davvero.

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Comunque credo che il fatto che la temperatura c'entri meno con i virus che con i batteri sia principalmente dovuta al fatto che i batteri si moltiplicano potenzialmente nell'ambiente o nei cibi mentre i virus no.ma la temperatura o l'umidità, per calcolare il tempo per cui uno scaraccio con dentro il virus resta pericoloso, dovrebbero entrarci. O anche solo la quantità di raggi ultravioletti, per dire.

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7 minuti fa, wild.duck ha scritto:

- CHE COSA PUÒ DISTRUGGERLO NELL'AMBIENTE? "Come ogni virus, anche il coronavirus SarsCoV2 si inattiva alla temperatura di 37 gradi; è inoltre sensibile - spiega Palù - a saponi, detergenti e disinfettanti, come alla radiazione solare. Resiste invece molto bene al freddo, anche a temperature sotto lo zero,

fonte prof. Palù ordinario virologia Padova.

 

nel corpo umano sopravvive attaccandosi alle cellule (e comunque a 40-41 anche lì credo pochi virus riescano a lavorare), però qui dice che nell'ambiente a 37 si inattiva (qualsiasi cosa significhi in questo contesto).

comunque penso che questo non sia proprio l'argomento su cui tirar fuori ragionamenti per logica, ci vorrebbe un virologo per davvero.

Ma se i virologi non lo sanno. Non sanno neanche cosa fa il virus dell'influenza figuriamoci quello del Coronavirus. I 37 gradi di cui parla sono quelli esterni, il virus all'esterno dell'ospite, prima o poi muore comunque.

Modificato da ruber-viridis draco

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Adesso, wild.duck ha scritto:

Comunque credo che il fatto che la temperatura c'entri meno con i virus che con i batteri sia principalmente dovuta al fatto che i batteri si moltiplicano potenzialmente nell'ambiente o nei cibi mentre i virus no.ma la temperatura o l'umidità, per calcolare il tempo per cui uno scaraccio con dentro il virus resta pericoloso, dovrebbero entrarci. O anche solo la quantità di raggi ultravioletti, per dire.

Mi pare evidente

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4 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Ma se i virologi non lo sanno. Non sanno neanche cosa fa il virus dell'influenza figuriamoci quello del Coronavirus. I 37 gradi di cui parla sono quelli esterni, il virus all'esterno dell'ospite, prima o poi muore comunque.

Certo, sono quelli esterni. Di quelli parlavamo, no? Significa che la durata del virus all'esterno, o la sua attività, in qualche misura dipendono dalla temperatura. Non la sua, diciamo, numerosità (visto che comunque non può riprodursi)

Modificato da wild.duck

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56 minuti fa, callea ha scritto:

Riguardo la temperatura, il fatto che i virus di tutte le influenze stagionali abbiano sistematicamente il loro picco a fine gennaio e scompaiano sistematicamente con i primi caldi, dovrebbe far riflettere, senza farsi troppe pippe mentali.


c’e un articolo su wired che lo spiega, non so postarlo

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3 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Certo, sono quelli esterni. Di quelli parlavamo, no? Significa che la durata del virus all'esterno, o la sua attività, in qualche misura dipendono dalla temperatura. Non la sua, diciamo, numerosità (visto che comunque non può riprodursi)

😂 ma me stai a coglionà?
Si parlava della temperatura esterna da un punto di vista epidemiologico non in se, all'esterno dell'ospite il virus muore comunque. Ma da un punto di vista epidemiologico, siccome il virus si propaga con l'ospite la temperatura esterna diventa ininfluente, infatti a detta di tutti gli scienziati non ci sono prove che dicano che in estate il virus muore e in inverno no. Mentre per i batteri si è appurato il contrario, in estate trova le sue condizioni ottimali, in inverno al di sotto di certe temperature si ferma (fuori dall'ospite).

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15 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

Non hai letto quello che ho scritto sopra.

LE ALTE TEMPERATURE  JE FANNO UNA PIPPA AL VIRUS. LA MINOR VIRULENZA IN ESTATE E' DOVUTA SOLO ALLE DIFFERENTI ABITUDINI CHE GLI OSPITI TENGONO IN ESTATE RISPETTO ALL'INVERNO.

La mia era una considerazione puramente empirica senza cercare cause ed effetti.

Comunque l'ipotesi degli ambienti chiusi è molto plausibile e la condivido.

Ma allora il restate a casa non è poi una cosa saggia, sopratutto se a casa si continuano ad avere rapporti sociali.

A quel punto sarebbe meglio andate al parco oppure andate in bicicletta. 

Quest'ultima cosa ultimamente viene stigmatizzata inspiegabilmente ed è vergognoso.

 

Sì, sì, state a casa, ricevete visite da parenti, amici, nipotini, e poi vediamo come il contagio diminuisce...

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3 minuti fa, ruber-viridis draco ha scritto:

😂 ma me stai a coglionà?
Si parlava della temperatura esterna da un punto di vista epidemiologico non in se, all'esterno dell'ospite il virus muore comunque. Ma da un punto di vista epidemiologico, siccome il virus si propaga con l'ospite la temperatura esterna diventa ininfluente, infatti a detta di tutti gli scienziati non ci sono prove che dicano che in estate il virus muore e in inverno no. Mentre per i batteri si è appurato il contrario, in estate trova le sue condizioni ottimali, in inverno al di sotto di certe temperature si ferma (fuori dall'ospite).

Muore comunque, ma è chiaro che per la sua contagiosità un conto è se "muore" in un'ora, un conto in dieci, e come mantiene la sua carica infettiva nel frattempo.

Dal punto di vista pratico i virus spesso d'estate circolano meno, che cavolo cambia se succede perché l'ambiente ha un'umidità diversa, le nostre difese funzionano meglio, i raggi UV abbrustoliscono più virus o una qualsiasi combinazione di pesi di tutte le cause? Che avvenga così per molti virus è un fatto difficilmente negabile. E i virologi non escludono che in estate sto coronavirus cali, si blocchi , o non cambi un cacchio (ma ancora non si può sapere).

Boh, mi sanno ragionamenti un po' inutili.

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Adesso, callea ha scritto:

 

Sì, sì, state a casa, ricevete visite da parenti, amici, nipotini, e poi vediamo come il contagio diminuisce...

Sta cosa dovrebbe essere esplicitamente da non fare, anche se non la possono vietare in assoluto (se assisti un anziano non indipendente non puoi farlo morire di fame)

Ma che non tocca andare a trovare gli amici l'hanno ripetuto un bel po' (dovrebbe essere ovvio, ma vabbe')

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7 minuti fa, callea ha scritto:

La mia era una considerazione puramente empirica senza cercare cause ed effetti.

Comunque l'ipotesi degli ambienti chiusi è molto plausibile e la condivido.

Ma allora il restate a casa non è poi una cosa saggia, sopratutto se a casa si continuano ad avere rapporti sociali.

A quel punto sarebbe meglio andate al parco oppure andate in bicicletta. 

Quest'ultima cosa ultimamente viene stigmatizzata inspiegabilmente ed è vergognoso.

 

Sì, sì, state a casa, ricevete visite da parenti, amici, nipotini, e poi vediamo come il contagio diminuisce...

Sì, anche se io l'ho sentito in TV il virologo (non mi ricordo il nome) dire che si può uscire tranquillamente, l'importante è non fermarsi a parlare con altra gente.

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43 minuti fa, wild.duck ha scritto:

Sta cosa dovrebbe essere esplicitamente da non fare, anche se non la possono vietare in assoluto (se assisti un anziano non indipendente non puoi farlo morire di fame)

Ma che non tocca andare a trovare gli amici l'hanno ripetuto un bel po' (dovrebbe essere ovvio, ma vabbe')


l’hanno detto e ridetto infatti 

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