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LoSballoContinua

Posti dove mangiare bene in Umbria

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29 minuti fa, POSSE ha scritto:

Infatti da ristoratore ti dico ha saputo fare qualcosa in più, qualità, comunicazione e locale pieno. La massa si muove su queste basi, l'unica che non sempre è richiesta o percepita è la qualità, ma se riempi il locale per più di qualche mese vuol dire che sei in gamba 

Ha pure investito parecchio oltre che sulla qualità,nei social e più in generale nell' online... difatti molta gente che va lì è di fuori

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2 ore fa, Lu Generale ha scritto:

Ma te l'ho detto perché ad Aci Trezza i prezzi sono ovunque ragionevoli, tranne in questo locale...se la sentono un filino troppo. Che è un posto carino, ma niente di che. 

Almeno lì è bello, al lido de Avola (c'ha più schifo de Martinsicuro) te staccano per aria e come fai 2 km spendi umanamente.

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2 ore fa, Nambo ha scritto:

Si ma alla fine qualunque prezzo lo fa il mercato di riferimento....finché ha il locale pieno ha ragione lui

Anche i campi da padel so pieni e ne costruiscono in continuazione. Poi finita la moda ce rimettono lo fieno. Io ce andavo perché era caro ma c'aveva la roba bona. Mo c'ho messo la croce, tanto ho trovato la stessa roba bona li lu mercatino sotto Sabotino.

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3 ore fa, LoSballoContinua ha scritto:

Ahia ... varcato di poco il confine ... @Lu Generale te manda contro i soldati 😂

😃 La guardia civica! Per i traditori della patria c'è la guardia civica! 😁

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Il 22/1/2024 Alle 09:28, wild.duck ha scritto:

a Piediluco che mi consigliate per portare amici di Roma, diciamo puntando sulla qualità prezzo? un paio di weekend fa ho mangiato per caso al Bar Turismo alla fine del paese e siamo stati insospettabilmente bene (perché da fuori non è proprio invitantissimo).

C'è altro, magari sul lago? A parte Teresa, ovviamente

già che ci stiamo pure un consiglio per Terni a cena, che tanto mi sa che o andiamo a pranzo fuori a Piediluco o a cena fuori a Terni la sera. Non ceno fuori dentro Terni da una vita, Che Testo (che però di sabato è una sola) a parte

Grazie

Domani mi porteranno al Bar ristornate turismo, perché pare sia uno dei pochi a piediluco che fa menu di carne. Le recensioni su TripAdvisor sembrano buone. Ho letto che ci hai mangiato bene. Cosa fanno? Che hai preso? Grazie 😁

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ieri siamo stati da Lillero però boh, non lo so se ci torneremo.

Non discuto il cibo (anche perché ho preso solo mezzo antipasto crostino col paté e spalletta - buoni - e pappardelle al ragù bianco altrettanto ben fatte) però è diventata una cena di nozze. Siamo arrivati sul presto con l'idea di schiodare in tempo per fare altro ma alla fine abbiamo fatto quasi mezzanotte. Tra antipasto e primo c'è voluta un'eternità...

 

nota di colore, il vino proposto ci è stato segnalato come biodinamico (il che ha scatenato una discussione al tavolo su quanto in diversi non sopportiamo molto il concetto di biodinamico e l'idea italiana di fare di questa supercazzola stregonesca una specie di biologico a parte) però da bottiglia, sito del produttore e una recensione che ho letto mi risultava semplicemente biologico e basta (boh, magari avranno solo problemi di etichettatura dato che la biodinamica è meno "riconosciuta" rispetto al biologico)

 

5 minuti fa, Lu Generale ha scritto:

Domani mi porteranno al Bar ristornate turismo, perché pare sia uno dei pochi a piediluco che fa menu di carne. Le recensioni su TripAdvisor sembrano buone. Ho letto che ci hai mangiato bene. Cosa fanno? Che hai preso? Grazie 😁

ho preso una qualche pasta fresca (non mi ricordo che era) al ragù di tinca, pesce che non avevo mai provato e che leggevo può essere problematico da cucinare, e ho gradito. Poi mi pare classici carbonaretti e gamberi d'acqua dolce (che immagino però siano del trasimeno o di bolsena perché in un altro ristorante mi dicevano che a piediluco vengono troppo piccoli per essere interessanti). Alla fine tutto buono.

Il menu di carne mi sa che manco l'ho guardato però :D

Modificato da wild.duck

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7 minuti fa, wild.duck ha scritto:

ieri siamo stati da Lillero però boh, non lo so se ci torneremo.

Non discuto il cibo (anche perché ho preso solo mezzo antipasto crostino col paté e spalletta - buoni - e pappardelle al ragù bianco altrettanto ben fatte) però è diventata una cena di nozze. Siamo arrivati sul presto con l'idea di schiodare in tempo per fare altro ma alla fine abbiamo fatto quasi mezzanotte. Tra antipasto e primo c'è voluta un'eternità...

 

nota di colore, il vino proposto ci è stato segnalato come biodinamico (il che ha scatenato una discussione al tavolo su quanto in diversi non sopportiamo molto il concetto di biodinamico e l'idea italiana di fare di questa supercazzola stregonesca una specie di biologico a parte) però da bottiglia, sito del produttore e una recensione che ho letto mi risultava semplicemente biologico e basta (boh, magari avranno solo problemi di etichettatura dato che la biodinamica è meno "riconosciuta" rispetto al biologico)

 

ho preso una qualche pasta fresca (non mi ricordo che era) al ragù di tinca, pesce che non avevo mai provato e che leggevo può essere problematico da cucinare, e ho gradito. Poi mi pare classici carbonaretti e gamberi d'acqua dolce (che immagino però siano del trasimeno o di bolsena perché in un altro ristorante mi dicevano che a piediluco vengono troppo piccoli per essere interessanti). Alla fine tutto buono.

Il menu di carne mi sa che manco l'ho guardato però :D

Grazie lo stesso, carissimo! 😁

  • Voto Positivo 1

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7 minuti fa, wild.duck ha scritto:

ieri siamo stati da Lillero però boh, non lo so se ci torneremo.

Non discuto il cibo (anche perché ho preso solo mezzo antipasto crostino col paté e spalletta - buoni - e pappardelle al ragù bianco altrettanto ben fatte) però è diventata una cena di nozze. Siamo arrivati sul presto con l'idea di schiodare in tempo per fare altro ma alla fine abbiamo fatto quasi mezzanotte. Tra antipasto e primo c'è voluta un'eternità...

 

nota di colore, il vino proposto ci è stato segnalato come biodinamico (il che ha scatenato una discussione al tavolo su quanto in diversi non sopportiamo molto il concetto di biodinamico e l'idea italiana di fare di questa supercazzola stregonesca una specie di biologico a parte) però da bottiglia, sito del produttore e una recensione che ho letto mi risultava semplicemente biologico e basta (boh, magari avranno solo problemi di etichettatura dato che la biodinamica è meno "riconosciuta" rispetto al biologico)

 

ho preso una qualche pasta fresca (non mi ricordo che era) al ragù di tinca, pesce che non avevo mai provato e che leggevo può essere problematico da cucinare, e ho gradito. Poi mi pare classici carbonaretti e gamberi d'acqua dolce (che immagino però siano del trasimeno o di bolsena perché in un altro ristorante mi dicevano che a piediluco vengono troppo piccoli per essere interessanti). Alla fine tutto buono.

Il menu di carne mi sa che manco l'ho guardato però :D

Il vino biodinamico non ha un disciplinare che ne attesti le caratteristiche. Scrivere sull' etichetta biodinamico vuol dire tutto e vuol dire niente. Un azienda che fa biodinamico è di per sé biologica, quindi dovendo rispondere al disciplinare del biologico da un punto di vista legislativo, richiede sull' etichetta la dicitura vino biologico. È un problema che si pone anche per i vini naturali, solo che li nella maggior parte dei casi non ci sta scritto nemmeno vino biologico perché entrare nel biologico è una giungla con tante richieste burocratiche e i cui vantaggi poi li vedi solo nel medio lungo termine. Ma questo è un po' l' oggetto della contesa del Green deal per il quale stanno protestando gli agricoltori, insieme a tutte le altre cose che implica...

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5 minuti fa, feroce ha scritto:

Il vino biodinamico non ha un disciplinare che ne attesti le caratteristiche. Scrivere sull' etichetta biodinamico vuol dire tutto e vuol dire niente. Un azienda che fa biodinamico è di per sé biologica, quindi dovendo rispondere al disciplinare del biologico da un punto di vista legislativo, richiede sull' etichetta la dicitura vino biologico. È un problema che si pone anche per i vini naturali, solo che li nella maggior parte dei casi non ci sta scritto nemmeno vino biologico perché entrare nel biologico è una giungla con tante richieste burocratiche e i cui vantaggi poi li vedi solo nel medio lungo termine. Ma questo è un po' l' oggetto della contesa del Green deal per il quale stanno protestando gli agricoltori, insieme a tutte le altre cose che implica...

diciamo che anche cercando sul sito del produttore e sulle schede dei vini proposti non abbiamo visto nessun richiamo alla biodinamicità https://www.lucaditomaso.it/ voglio dire, se fai "biodinamico" (diciamo, fatto salvo il fatto che eventualmente dovranno fare un disciplinare tipo Kosher o Halal perché si parla di sta roba La coltivazione biodinamica applica tecniche colturali, quali lavorazioni del terreno, semine, concimazione, che tengono conto delle forze cosmiche di luna, stelle, pianeti e di quelle terrestri, costituite da elementi minerali, aria, acqua) immagino che da qualche parte lo scrivi, anche in forma vaga.

 

Che un biodinamico è un biologico lo sapevamo, quella che non ci piace è l'idea che, come dire, per il biodinamico siano previsti "privilegi" a parte (concetto che per ora credo sia stato stoppato). Cioè, per me se fai biodinamico sei uno che fa biologico mettendoci sopra delle altre supercazzole a capocchia. Niente di male (chi se ne frega se tieni conto di influssi che non esistono quando coltivi), ma secondo me è giusto che ti siedi ai tavoli col cappello del coltivatore di biologico e basta, dato che quello che fai di extra (almeno, finché parliamo di influssi di pianeti, astri e mostri degli spaghetti volanti) non aggiunge niente alla qualità del tuo prodotto biologico

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“Preparati”
È infatti il ricorso a nove “preparati” dalle non meglio definibili proprietà mistiche che distingue la biodinamica dall’agricoltura biologica. Tra i più noti, e spesso criticati, c’è il “Cornoletame” o “preparato 500”, che come suggerisce la parola consiste in un corno di mucca farcito di letame. Il corno deve essere poi seppellito in un campo nella stagione fredda, in seguito estratto e “dinamizzato” – cioè sciolto in una enorme quantità di acqua per ottenerne dosi “omeopatiche” – poi “agitato” e infine irrorato sul campo.

Un altro preparato, il “502”, prevede invece di procurarsi una vescica di cervo e di riempirla con fiori di Achillea millefoglie. Anche in questo caso la vescica deve essere sotterrata per alcuni mesi, poi ciò che ne resta dopo la decomposizione deve essere sciolto in acqua e spruzzato sul campo. Il preparato “506” riguarda invece pezzi di corteccia all’interno del teschio di un animale domestico, ma ce n’è anche uno che si ottiene riempiendo uno degli stomaci di un bovino con fiori di vario tipo.

Associazioni
Nonostante le indicazioni piuttosto stravaganti, alla morte di Steiner l’agricoltura biodinamica conobbe un discreto successo in Germania, grazie a due suoi discepoli che nel 1928 fondarono la cooperativa Demeter per raccogliere i produttori del settore. Demeter ebbe uno stretto rapporto con il regime nazista, una successiva storia travagliata con scioglimenti e riaperture, fino all’attuale forma: un’associazione non profit multinazionale presente in 78 paesi, in molti dei quali detiene il controllo sul marchio “biodinamica”.

Demeter e le “associazioni biodinamiche” che ne fanno parte dicono di essere le uniche a poter assegnare ai soci paganti la certificazione di prodotto biodinamico. Ciò ha fatto sì che negli anni nascessero contenziosi legali in vari paesi, compresa l’Italia, tra la non profit e i produttori che affermano sulle loro etichette di impiegare il metodo biodinamico senza una certificazione “ufficiale”. Sembra che la scelta di occuparsene in un disegno di legge fosse nata anche dalla necessità di evitare fraintendimenti, sia per i produttori sia per i consumatori.

 

scrivere biodinamica in etichetta, a naso, mi pare una semplice questione di marketing perché che ci siano mandrie di agricoltori che credono davvero agli effetti della roba sopra esposta mi pare strano. Penso sia un po' come quando vuoi organizzare un "match di improvvisazione teatrale" e devi decidere se pagare per il marchio di origine canadese e la sua riconoscibilità (e, nel caso, al tono fico del termine "biodinamica", dato che tanto il 99% degli acquirenti manco sa che significa e magari pensa sia una sorta di biologico plus) o fare una cosa sostanzialmente identica e chiamarla come cacchio ti pare - e, nel caso in esame, accontentarti di chiamarlo biologico e bon

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9 minuti fa, wild.duck ha scritto:

diciamo che anche cercando sul sito del produttore e sulle schede dei vini proposti non abbiamo visto nessun richiamo alla biodinamicità https://www.lucaditomaso.it/ voglio dire, se fai "biodinamico" (diciamo, fatto salvo il fatto che eventualmente dovranno fare un disciplinare tipo Kosher o Halal perché si parla di sta roba La coltivazione biodinamica applica tecniche colturali, quali lavorazioni del terreno, semine, concimazione, che tengono conto delle forze cosmiche di luna, stelle, pianeti e di quelle terrestri, costituite da elementi minerali, aria, acqua) immagino che da qualche parte lo scrivi, anche in forma vaga.

 

Che un biodinamico è un biologico lo sapevamo, quella che non ci piace è l'idea che, come dire, per il biodinamico siano previsti "privilegi" a parte (concetto che per ora credo sia stato stoppato). Cioè, per me se fai biodinamico sei uno che fa biologico mettendoci sopra delle altre supercazzole a capocchia. Niente di male (chi se ne frega se tieni conto di influssi che non esistono quando coltivi), ma secondo me è giusto che ti siedi ai tavoli col cappello del coltivatore di biologico e basta, dato che quello che fai di extra (almeno, finché parliamo di influssi di pianeti, astri e mostri degli spaghetti volanti) non aggiunge niente alla qualità del tuo prodotto biologico

No, il biologico prevede che la produzione sia qualitativa e non quantitativa. Ha un disciplinare che ti obbliga a non utilizzare determinati prodotti, a rispettare certe distanze... Sono leggi. Il biodinamico è biologico ma quello che è in aggiunta non è legge, io agricoltore biodinamico coltivo seguendo dei principi e dei prodotti (tipo il corno letame) che non sono tenuto a utilizzare per disciplinare. Magari do importanza alle fasi lunari sia in fase di coltivazione che di vinificazione mentre chi fa biologico non lo fa. Cioè non aggiunge niente, ma è come se dici io anche se la ricetta del panpepato IGP-DOP la buccia ce la metto perché me ce piace e lo puoi vende come IGP DOP esattamente come quello che non ce la mette. Stesso prodotto, lavorazione diversa. Se ti addentri nel mondo del naturale è ancora più intricata la faccenda... 

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13 minuti fa, wild.duck ha scritto:

“Preparati”
È infatti il ricorso a nove “preparati” dalle non meglio definibili proprietà mistiche che distingue la biodinamica dall’agricoltura biologica. Tra i più noti, e spesso criticati, c’è il “Cornoletame” o “preparato 500”, che come suggerisce la parola consiste in un corno di mucca farcito di letame. Il corno deve essere poi seppellito in un campo nella stagione fredda, in seguito estratto e “dinamizzato” – cioè sciolto in una enorme quantità di acqua per ottenerne dosi “omeopatiche” – poi “agitato” e infine irrorato sul campo.

Un altro preparato, il “502”, prevede invece di procurarsi una vescica di cervo e di riempirla con fiori di Achillea millefoglie. Anche in questo caso la vescica deve essere sotterrata per alcuni mesi, poi ciò che ne resta dopo la decomposizione deve essere sciolto in acqua e spruzzato sul campo. Il preparato “506” riguarda invece pezzi di corteccia all’interno del teschio di un animale domestico, ma ce n’è anche uno che si ottiene riempiendo uno degli stomaci di un bovino con fiori di vario tipo.

Associazioni
Nonostante le indicazioni piuttosto stravaganti, alla morte di Steiner l’agricoltura biodinamica conobbe un discreto successo in Germania, grazie a due suoi discepoli che nel 1928 fondarono la cooperativa Demeter per raccogliere i produttori del settore. Demeter ebbe uno stretto rapporto con il regime nazista, una successiva storia travagliata con scioglimenti e riaperture, fino all’attuale forma: un’associazione non profit multinazionale presente in 78 paesi, in molti dei quali detiene il controllo sul marchio “biodinamica”.

Demeter e le “associazioni biodinamiche” che ne fanno parte dicono di essere le uniche a poter assegnare ai soci paganti la certificazione di prodotto biodinamico. Ciò ha fatto sì che negli anni nascessero contenziosi legali in vari paesi, compresa l’Italia, tra la non profit e i produttori che affermano sulle loro etichette di impiegare il metodo biodinamico senza una certificazione “ufficiale”. Sembra che la scelta di occuparsene in un disegno di legge fosse nata anche dalla necessità di evitare fraintendimenti, sia per i produttori sia per i consumatori.

 

scrivere biodinamica in etichetta, a naso, mi pare una semplice questione di marketing perché che ci siano mandrie di agricoltori che credono davvero agli effetti della roba sopra esposta mi pare strano. Penso sia un po' come quando vuoi organizzare un "match di improvvisazione teatrale" e devi decidere se pagare per il marchio di origine canadese e la sua riconoscibilità (e, nel caso, al tono fico del termine "biodinamica", dato che tanto il 99% degli acquirenti manco sa che significa e magari pensa sia una sorta di biologico plus) o fare una cosa sostanzialmente identica e chiamarla come cacchio ti pare - e, nel caso in esame, accontentarti di chiamarlo biologico e bon

Si, li conosco benissimo. Ma la maggior parte dei vini biodinamici non ha scritto in etichetta di esserlo perché non è richiesto. L' etichettatura è una roba seria (te lo garantisco io che ci lavoro in questo ambito, quello dell' etichettatura ma non del vino) per cui se tu scrivi certe cose su essa poi questo deve trovare corrispondenza altrimenti prendi multe salatissime per frode o danni a carico del consumatore. Il biodinamico è un racconto che ti fanno per avvalorare l' unicita del prodotto ma poi a livello di prezzo i biodinamici non è che si discostano dai biologici. Uno che non fa corno letame ma segue solo le fasi lunari in fase di vinificazione può benissimo definirsi biodinamico. Il biodinamico non fa il prezzo in generale, se lo fa pollo chi lo compra. 

Modificato da feroce

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14 minuti fa, feroce ha scritto:

No, il biologico prevede che la produzione sia qualitativa e non quantitativa. Ha un disciplinare che ti obbliga a non utilizzare determinati prodotti, a rispettare certe distanze... Sono leggi. Il biodinamico è biologico ma quello che è in aggiunta non è legge, io agricoltore biodinamico coltivo seguendo dei principi e dei prodotti (tipo il corno letame) che non sono tenuto a utilizzare per disciplinare. Magari do importanza alle fasi lunari sia in fase di coltivazione che di vinificazione mentre chi fa biologico non lo fa. Cioè non aggiunge niente, ma è come se dici io anche se la ricetta del panpepato IGP-DOP la buccia ce la metto perché me ce piace e lo puoi vende come IGP DOP esattamente come quello che non ce la mette. Stesso prodotto, lavorazione diversa. Se ti addentri nel mondo del naturale è ancora più intricata la faccenda... 

Non mi sono spiegato. 

Da quanto ho capito pressoché tutti i produttori che si dicono biodinamici, in pratica, sono biologici, e per quello c'è un disciplinare. 

Si dicono pure biodinamici per questioni di marketing, però se oltre che in etichetta che è comprensibile non lo trovo nel sito, non lo trovo nelle recensioni, non lo trovo scritto da nessuna parte (abbiamo guardato un po' ieri sera) manco in forma vaga, mentre per altri vini lo trovo sul sito del pfoduttore senza tanti problemi, comincio a dubitare che il produttore del vino che ci hanno dato al ristorante si autodefinisca produttore biodinamico. 

 

E come nell'esempio del pampepato  non penso che a queste pratiche "culturali" si dovrebbe dare chissà quale dignità speciale rispetto all'essere prodotti biologici. Tra l'altro se metto la buccia nel pampepato una differenza ci sta, se uso il cornoletame mi sa che non cambia proprio niente dal letame senza corno (per dire) 

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Consiglio vivamente al Divino a Corciano....

Per chi vive o passa in zona .

Se volete spendere ( con motivo ) Per una serata romantica , location di charme e cucina altamente innovativa e attentissima al territorio.

Lo chef è un mio ex collega e ,casomai, andate pure a nome mio per un trattamento di riguardo.

È accanto al Battibecco. Ma una gestione completamente  diversa nella proprietà, negli obiettivi  e nei contenuti.

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43 minuti fa, BRAVEHEART ha scritto:

Consiglio vivamente al Divino a Corciano....

Per chi vive o passa in zona .

Se volete spendere ( con motivo ) Per una serata romantica , location di charme e cucina altamente innovativa e attentissima al territorio.

Lo chef è un mio ex collega e ,casomai, andate pure a nome mio per un trattamento di riguardo.

È accanto al Battibecco. Ma una gestione completamente  diversa nella proprietà, negli obiettivi  e nei contenuti.

Utopia?poco sotto...

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Il 6/2/2024 Alle 16:34, ternano_84 ha scritto:

Utopia?poco sotto...

Un caffè con utopia.

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Il 6/2/2024 Alle 18:52, Hero of Sky ha scritto:

Domani dovrei cenare da Scardone. Lo conosco di fama ma non ci sono mai stato. Qualcuno può illuminarmi? Il livello è buono?

Ci andai qualche anno fa, ma forse c'era la vecchia gestione. All'epoca, l'ambiente era casareccio, informale, e la cucina tradizionale. Ma non saprei se sia cambiato. 

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Il 6/2/2024 Alle 15:50, BRAVEHEART ha scritto:

Consiglio vivamente al Divino a Corciano....

Per chi vive o passa in zona .

Se volete spendere ( con motivo ) Per una serata romantica , location di charme e cucina altamente innovativa e attentissima al territorio.

Lo chef è un mio ex collega e ,casomai, andate pure a nome mio per un trattamento di riguardo.

È accanto al Battibecco. Ma una gestione completamente  diversa nella proprietà, negli obiettivi  e nei contenuti.

Non ci siamo. Come ha detto Gagarin, qui si parla di Umbria, non di etruria. A noi l'etruria fa schifo! Zero euro agli etruschi! 

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1 ora fa, alien ha scritto:

Domani proverò il Mammè, a Stroncone. 

 

Io ci sono stato 3/4 volte e mi sono sempre trovato molto bene! Prodotti tipici ben rivisti e "modernizzati" se cosi' possiamo dire. Tommaso, lo chef, è davvero bravo

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1 ora fa, Birrocchiu ha scritto:

Io ci sono stato 3/4 volte e mi sono sempre trovato molto bene! Prodotti tipici ben rivisti e "modernizzati" se cosi' possiamo dire. Tommaso, lo chef, è davvero bravo

Idem

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A proposito @alien, ti consiglio il cremoso all’olio d’oliva come dessert. Davvero davvero buono. Forse trovi la foto proprio in questo topic se vai qualche pagina indietro

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6 ore fa, Birrocchiu ha scritto:

A proposito @alien, ti consiglio il cremoso all’olio d’oliva come dessert. Davvero davvero buono. Forse trovi la foto proprio in questo topic se vai qualche pagina indietro

Grazie!! 👍

 

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