Questa e’ una analisi seria. Ascoli ha numeri importanti, ma anche una bella tradizione calcistica ed un territorio (del cazzo) su cui “allargarsi”. Negli anni ‘70 erano messi come noi (e infatti la forte rivalita’ nasce in quegli anni,ci giocavamo i campionati con loro), poi loro si sono stabilizzati tra A e B mentre noi affondavamo, perche’ avevano Rozzi che faceva calcio da quelle parti, giocavano mitropa cup e torneo angloitaliano, noi ci esaltavamo per un calcio nei coglioni al guardalinee di Bibbo contro il Monopoli. Ci credo crei appartenenza (in anni floridi inoltre, come erano gli ‘80, talmente floridi che riuscivamo a creare forte appartenenza solo grazie a calci nei coglioni al guardalinee o imprese epiche di un gruppo impareggiabile, figuriamoci se giochi in certi palcoscenici, poi gli ascolani al nostro cospetto sono sempre stati ridicoli, le trasferte ad Ascoli me le ricordo, poi, negli anni successivi e parlo con cognizione di causa).
Vicenza, gia’ detto, nemmeno a parlarne, via su. 800mila la provincia, una storia straordinaria, soldi che girano da quelle parti. Coppe Italia, coppe delle coppe, etc.
Cesena uno stadio che negli ‘80 era proprio un’altra cosa, realta’ solida di A/B, insomma, rappresenta la Romagna mica cazzi.
La vera favola, paragonabile alla nostra, e’ solo San Benedetto del Tronto. Buona B in anni belli come gli ‘80, mentre noi annaspavamo in c2, territorio limitato e esposto ai successi dei bianconeri ascolani rivali, eppure grande seguito ancora oggi. Probabilmente la citta’, non grande, si e’ compattata intorno ai colori della Samba come cimelio contro l’invasore ascolano.
interessante quanto affermi sui parenti del Sud, in confronto a quanto invece racconta Bufera sul calcio minore tedesco.
Cio’ dimostra, se ancora ce ne fosse bisogno, che lo sport e dunque il calcio, e’ cultura.
In Germania, come in Inghilterra, si usa andare a vedere la partita della squadra locale come momento aggregativo, sempre. Ricordo di essere capitato a Dusseldorf di sabato sera, la citta’, con mia sorpresa, era colma di gente, tutti in strada coi vessilli del Fortuna, a bere birra e cantare, l’intera citta’, per una normale partita di campionato di B.
Per non dire dello schifo delle nostre serie minori, insulti, urla, aggressioni, per una partita tra ragazzi. E’ questione di cultura, che non abbiamo.
Il calcio e’ solo Juve, Inter, Milan, visto in tv, per molti. Ma di che parliamo?
Forse non c’e’ offerta perche’ non c’e’ un certo tipo di domanda, e i risultai delle squadre di club o delle nazionali, oltre che il numero di spettatori, sta a dimostrarlo, confrontando Italia e Germania.