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LA TESSERA DEL TIFOSO

Messaggi raccomandati

La tessera bacata

18 Ottobre 2010

di Alberto Brandi

In ambito informatico si chiamerebbe bug. Un errore, un guasto che impedisce il funzionamento. Una falla che rende vulnerabile la procedura. Nel calcio succede con la tessera del tifoso. Non voglio entrare nel merito dell’iniziativa, personalmente sono contrario alle schedature, dunque è facile immaginare quale sia il mio pensiero. Mi spaventa un’anomalia che rende il sistema, appunto, bacato. E pericoloso.Riepilogo veloce per chi non sapesse: la tessera è obbligatoria per il tifoso che vuole seguire in trasferta la propria squadra. Obbligatoria, ma solo per vedersi la partita nell’area riservata al settore ospiti. Se il tifoso si presenta allo stadio e compra un biglietto di una qualsiasi altra zona dello stadio può accedere tranquillamente all’impianto.

Questo ha già portato situazioni clamorosamente a rischio. L’ultima ieri a Brescia. Gli ultrà dell’Udinese, tutti non muniti di tessera, si sono conquistati lo spazio della zona parterre, attaccati alla tribuna, a due passi dal campo e dai tifosi locali. Hanno fatto esplodere bombe carta e petardi, per fortuna è finita lì. Ma se ci fosse stato un episodio contestato? Se l’Udinese avesse perso? Se ci fosse stata una provocazione da parte dei bresciani? Probabilmente saremmo qui a raccontarvi un’altra storia.

Di situazioni a rischio ce ne sono state altre. Tanto che si è arrivati al paradosso. In alcuni casi, come è successo per Udinese-Juventus, la società ospitante ha creato un settore ospiti-bis per i non possessori della tessera tifoso. Stesso dribbling anche in Triestina-Padova, in Milan-Genoa e nelle partite interne del Parma.

Doppio settore per gli avversari, doppio schieramento di steward e, soprattutto, adeguamento alla più semplice delle regole made in italy: fatta la legge, trovato l’inganno.

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ma pensa te che hanno studiato quelli dell'osservatorio per il derby romano di domenica(verrà approvato oggi),porte aperte a tutti anche senza tessera del tifoso per la tifoseria ospite..che schifo.... :vomito: questa è la parità di giudizio....

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30 Ottobre

L'ASSURDO DELLA TESSERA DEL TIFOSO ANALIZZATO SU STRISCIA LA NOTIZIA DI SABATO 30 OTTOBRE 2010. LA PROSSIMA PUNTATA PARLERA' DELL'ASPETTO COMMERCIALE DELLA SUDDETTA SCHEDA.

 

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30 Ottobre

L'ASSURDO DELLA TESSERA DEL TIFOSO ANALIZZATO SU STRISCIA LA NOTIZIA DI SABATO 30 OTTOBRE 2010. LA PROSSIMA PUNTATA PARLERA' DELL'ASPETTO COMMERCIALE DELLA SUDDETTA SCHEDA.

 

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ottimo servizio

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Primi effetti (negativi) della Tessera del tifoso.

 

 

Come si sa dalla prima di campionato è entrata in vigore la vituperata Tessera del tifoso. Una tessera contestata già molto prima della sua entrata in vigore, questo perchè propinata come panacea di tutti i mali quando in realtà trattasi di un bancomat contenente dati sensibili. Ampio e trasversale il "fronte del no" (Platini, De Rossi, Palombo, Lotito, Zamparini, Zeman, migliaia di tifosi - compresi moltissimi non ultrà - e poi parlamentari, un sindacato di polizia e addirittura la fondazione Giovanni Paolo!) ma scarsissimo è stato lo spazio dato alle sue motivazioni.

La tessera, più che agevolare concretamente chi la fa, pare discriminare chi non la fa, non a caso il 95% delle società l'hanno vincolata all'abbonamento (Pescara, Cosenza, Benevento le eccezioni più vistose). Chi vuole abbonarsi - e chi vorrà andare in trasferta nel settore ospiti - deve fare la Tessera del tifoso. Gli altri, in caso di limitazioni stanno a casa oppure possono comprare un tagliando per qualsiasi altro settore dello stadio che non sia il settore ospiti. Questa sorta di imposizione, il fatto poi che l'iniziativa nasca dal Viminale e non dalle società e, non ultimo, il fatto che non possa esser rilasciata a chi ha già estinto la sua pena per reati specifici, sono altri motivi che hanno fatto storcere il naso a parecchi.

 

Ma vediamo come è andato il battesimo:

 

Già domenica 5 settembre sono avvenuti disordini durante gli incontri Ascoli-Modena e Brindisi-Avellino, con settore ospiti vuoti e tifosi ospiti non tesserati mischiati a tifosi di casa, un miscuglio che ha generato i relativi scontri (da notare che all'interno degli stadi erano anni che non succedevano casini).

 

Domenica 12 stessa solfa a Cagliari, con 15 tifosi romanisti tesserati in curva ospiti e 20 giallorossi sciolti in tribuna che hanno rischiato il linciaggio; a Torino, settore ospiti semideserto e mille sampdoriani non tesserati messi nei distinti accanto agli juventini; a Terni una quindicina di pisani sono arrivati in città di mattina presto e hanno seminato scompiglio (credo sia facilmente capibile che finchè i tifosi sono DENTRO lo stadio sono più facilmente gestibili, ma con le nuove misure si impenna la probabilità di trovarli per le strade in libertà); a Brescia, per Brescia-Palermo, 2 tifosi palermitani in tribuna sono stati malmenati e un ragazzo di Ragusa fuori dall'impianto è stato massacrato di botte (se i tifosi rosanero fossero arrivati in blocco, in corteo, tutti insieme, come accade dalla notte dei tempi, magari non sarebbe successo); ebbene avete sentito o letto qualcosa? No. Strano perchè specialmente questo ragazzo di Ragusa è davvero malconcio e come ben saprete i media appena uno si scaccola allo stadio si avventano a dare risalto alle malefatte ultrà. E allora perchè a parte il Giornale di Ragusa e il Messaggero nessuno ha parlato di questo e degli altri casi? Forse perchè il messaggio che deve passare è che la TESSERA del TIFOSO ha risolto tutti i problemi?

 

Ma arriviamo al caso più clamoroso: lunedi 13 a Salerno, duemila tifosi paganesi non tesserati, non potendo accedere al settore ospiti, hanno - come previsto dalle neonate norme- acquistato un tagliando per un settore occupato anche dai salernitani (i distinti). Risultato: cinque minuti di scontri furibondi.

 

Quindi come immediato riscontro della Tessera c'è da annoverare un duplice assurdo risultato:

1) fare risuccedere scontri all'interno degli stadi come da anni non accadeva

2) fare aprire ogni volta due settori nella maggior parte degli stadi (uno per gli ospiti "regolari" e un altro per i non tesserati) con DOPPIO impiego di steward e polizia.

Geniale!

Se a questo aggiungiamo il crollo globale degli abbonati in serie A (meno 20%) e che dopo 2 giornate di campionato mancano già 45.000 spettatori rispetto alla già non idilliaca situazione dell'anno scorso, beh, che aggiungere se non: INDIETRO TUTTA!!!!

 

Cristiano Militello, Striscia la Notizia

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Tifosi ospiti in tribuna, Maroni pensa a contromisure

15.11.2010 17.27 di Riccardo Mancini

 

Il ministro degli Interni, Roberto Maroni, è pronto a prendere «contromisure» per impedire agli «irriducibili che non vogliono la tessera del tifoso» di andare in trasferta in tribuna. "Gli striscioni contro di me mi fanno sorridere e ci stanno, non mi preoccupano. L'altra criticità riguarda questo fenomeno degli irriducibili che non vogliono la tessera e vanno in trasferta in tribuna. Stiamo monitorando questo fenomeno per vedere se genera rischi e a fine girone d'andata prenderemo contromisure", dice Maroni a 'La politica nel pallonè, rubrica di Gr Parlamento. "È un fenomeno determinato dal fatto che qualcuno non vuole accettare una cosa che 800mila tifosi hanno accettato. È una fascia minima, ma queste preoccupazioni le capisco e le stiamo monitorando". Maroni si dice poi "molto soddisfatto per come stanno andando le cose da un punto di vista della sicurezza. Sono abituato a giudicare le politiche in base al risultato, non in base ai titoli dei giornali. Sono diminuiti incidenti e feriti, nelle prime dieci giornate c'è stata una riduzione del 50% dei feriti rispetto all'anno scorso e il 40% in meno nel numero degli incontri con incidenti. La media spettatori è aumentata rispetto alla scorsa stagione nonostante lo 'spezzatinò o lo 'spezzatonè, più di così è difficile sperare".

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Un osservatorio che non osserva

25 Novembre 2010

di Alberto Brandi

 

“Oh nooo!” verrebbe da dire riprendendo il famoso striscione esposto dai tifosi della Lazio che esultavano ai gol fatti dall’Inter nella loro porta. Modo coreografico e contestato dai puristi del calcio per sottolineare la vicinanza ai nerazzurri impegnati nella corsa scudetto con i rivali della Roma, ancor più sentito perché figlio di un vecchio gemellaggio che lega le 2 tifoserie.

“Oh nooo!” lo facciamo nostro dopo aver letto l’agenzia che annuncia una decisione clamorosa: per Lazio-Inter del prossimo 3 dicembre il Comitato Analisi delle Manifestazioni Sportive, detto anche Casms, ha vietato la vendita dei tagliandi ai residenti della regione Lombardia. Anche impegnandoci, facciamo fatica a trovare una giustificazione al provvedimento. Se c’è una partita nel campionato italiano dove la certezza che non ci saranno incidenti è assoluta, questa è Lazio-Inter. Partita dove l’impegno delle forze dell’ordine è pari a zero.

Non è finita qui: stesso provvedimento sarà adottato per Milan-Brescia del giorno dopo: niente tagliandi ai residenti di Brescia e provincia. Anche qui siamo di fronte a un gemellaggio storico, tanto che nell’ultimo Inter-Brescia, i tifosi del Milan a san Siro si mischiarono a quelli del Brescia…

E dire che lo stesso Casms era stato protagonista qualche settimana fa di una decisione coraggiosa: riaprire il settore ospiti nel derby Palermo-Catania. Non succedeva dalla morte, nel 2007, del povero Raciti. Un passo avanti e due indietro.

Chi legge i nostri commenti saprà delle nostre perplessità sulla tessera del tifoso, ma qui andiamo oltre. Si vuole negare ai tifosi la possibilità di vivere una serata di amicizia e sportività. A chi serve? Perché? Attendiamo spiegazioni.

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clamoroso... questa tessera sta facendo cose obrobriose gemellaggi decennali che non potranno essere onarati per colpa dell'osservatorio sulle manifestazioni sportive??? fate ride!!!

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ot: ?? bho...comuqneu sempre di ultras si parla

 

NAPOLI, 24 novembre 2010 - La Digos di Napoli ha denunciato in stato di libertà 58 ultras azzurri, appartenenti alle frange più violente del tifo partenopeo. Tra questi vi sono anche diversi capi delle due curve dello stadio San Paolo. La Digos ha lavorato sugli scontri avvenuti a Napoli e in trasferta in un periodo che va dal 23 maggio del 2008 fino alla partita del 7 novembre scorso, giocatasi al San Paolo tra il Napoli e il Parma. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati come resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e lesioni personali nei confronti dei tifosi avversari. Sono decine le partite nel corso delle quali gli ultras del Napoli si sono resi protagonisti di violenti incidenti con le forze dell'ordine e con i tifosi avversari.

Vuoi ricevere tutte le notizie sul napoli direttamente sul tuo cellulare? Clicca qui !

 

LA VIGILIA LIVERPOOL — Particolarmente grave quanto accadde alla vigilia della partita di Europa League contro il Liverpool, con i tifosi inglesi che vennero ripetutamente assaliti in centro città. Violenti pure gli incidenti di Napoli-Atalanta, con l'aggressione ai sostenitori bergamaschi che si protrasse fino alla stazione Garibaldi, e Udinese-Napoli dello scorso campionato. Nelle abitazioni degli ultrà denunciati sono state eseguite anche una sessantina di perquisizioni nel corso delle quali gli agenti hanno trovato coltelli, mazze e altri oggetti atti a offendere. Rinvenuto anche materiale fotografico ritenuto interessante, che sarà esaminato nei prossimi giorni dalla Procura.

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NAPOLI, 24 novembre 2010 - La Digos di Napoli ha denunciato in stato di libertà 58 ultras azzurri, appartenenti alle frange più violente del tifo partenopeo. Tra questi vi sono anche diversi capi delle due curve dello stadio San Paolo. La Digos ha lavorato sugli scontri avvenuti a Napoli e in trasferta in un periodo che va dal 23 maggio del 2008 fino alla partita del 7 novembre scorso, giocatasi al San Paolo tra il Napoli e il Parma. Gli indagati sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di vari reati come resistenza, oltraggio e lesioni a pubblico ufficiale, detenzione illegale di armi e lesioni personali nei confronti dei tifosi avversari. Sono decine le partite nel corso delle quali gli ultras del Napoli si sono resi protagonisti di violenti incidenti con le forze dell'ordine e con i tifosi avversari.

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LA VIGILIA LIVERPOOL — Particolarmente grave quanto accadde alla vigilia della partita di Europa League contro il Liverpool, con i tifosi inglesi che vennero ripetutamente assaliti in centro città. Violenti pure gli incidenti di Napoli-Atalanta, con l'aggressione ai sostenitori bergamaschi che si protrasse fino alla stazione Garibaldi, e Udinese-Napoli dello scorso campionato. Nelle abitazioni degli ultrà denunciati sono state eseguite anche una sessantina di perquisizioni nel corso delle quali gli agenti hanno trovato coltelli, mazze e altri oggetti atti a offendere. Rinvenuto anche materiale fotografico ritenuto interessante, che sarà esaminato nei prossimi giorni dalla Procura.

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non è vero niente

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procede con grande successo l'operazione del tessera del tifoso: infatti dopo aver deciso di destinare l'intera curva sud ai tifosi del Bari possessori di tale tessera si è proceduto oggi alla chiusura totale del VIa del mare in occasione del derbyssimo di puglia Lecce-Bari..quindi in pratica..se c'hai la tessera o non ce l'hai..che cazzo cambia? :o

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procede con grande successo l'operazione del tessera del tifoso: infatti dopo aver deciso di destinare l'intera curva sud ai tifosi del Bari possessori di tale tessera si è proceduto oggi alla chiusura totale del VIa del mare in occasione del derbyssimo di puglia Lecce-Bari..quindi in pratica..se c'hai la tessera o non ce l'hai..che cazzo cambia? :o

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Assurdo, uno dei derby più sentiti d'Italia... a porte chiuse?!?!

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stamattina c'era questo articolo su repubblica

 

http://www.repubblica.it/cronaca/2010/12/3...00/?ref=HRER2-1

 

La nuova strategia degli ultrà per cancellare le tessere dei tifosi

 

Così le curve si coalizzano per far fallire la legge Maroni

 

di GIULIANO FOSCHINI e PAOLO BERIZZI

 

 

"Tesserato infame dichiarato". "Abbonato servo dello Stato". Con questi slogan sinistri - una specie di mantra vergato a spray sui muri degli stadi, sugli striscioni esposti in curva, e diffuso sui blog attraverso il passaparola incessante delle tifoserie - gli ultrà italiani hanno dichiarato guerra allo Stato. La loro è una guerra silenziosa. Combattuta, fino a ora, nella penombra. Il tempo della contestazione sembra però scaduto. Nelle curve si parla da settimane di una fase due, di azioni dimostrative e violente. È da leggersi in questo senso la decisione della prefettura di Lecce di far giocare il derby di Puglia, Lecce-Bari a porte chiuse: la paura erano gli scontri tra le due tifoserie. Così come a Milano c'è grande tensione per la partita di mercoledì 6 gennaio (alle 20.30) con il Napoli, con il gruppo organizzato dei Mastiffs pronto a invadere San Siro con e senza tessere. L'obiettivo di questa guerra ultrà è l'abolizione della tessera del tifoso, la "fidelizzazione" del popolo degli stadi introdotta dal ministro degli Interni Roberto Maroni per avere una schedatura precisa degli spettatori che assistono alle partite di calcio: si tratta di un passpartout - contenente i dati anagrafici - obbligatorio per chi vuole vedere la partita in trasferta e per chi ha sottoscritto l'abbonamento per gli incontri casalinghi. Sono circa 600mila quelle sottoscritte. "Un successo" dicono al Viminale, "che porta più sicurezza e più gente allo stadio". Ma non è del tutto vero. Le presenze sono calate quest'anno mediamente di 1.500 unità, circa il 6 per cento. E soprattutto per decine di migliaia di tifosi ribelli la tessera è come se non esistesse: non ce l'hanno, ma loro allo stadio vanno comunque. In casa e in trasferta.

 

Ma allora che cosa sta succedendo negli stadi dopo il varo della tessera del tifoso? Come è possibile che i tifosi più estremisti riescano a dribblare i divieti imposti dalla schedatura e ad accedere ugualmente agli impianti? Domande che evocano un dubbio fondamentale: visto che i prefetti sono costretti a far giocare le partite a porte chiuse, la tessera del tifoso è fallita?

 

Come promesso già dalla fine del campionato scorso, e come annunciato quest'estate a colpi di bombe carta dagli ultrà atalantini nell'agguato a Maroni alla Berghem Fest leghista di Alzano Lombardo, la maggior parte degli ultrà italiani stanno boicottando la tessera. Con un unico "cartello" - in grado persino di sotterrare per l'occasione rivalità storiche come addirittura quelle tra Lazio e Roma, Palermo e Catania, Bari e Napoli, Atalanta e Brescia - stanno mettendo in pratica ogni domenica la loro forma di "resistenza" spontanea ma quasi sempre organizzata.

 

LE REGOLE AGGIRATE

Gli ultrà la tessera non l'hanno fatta. Ma nonostante questo provano - e riescono - a entrare allo stadio tutte le domeniche: comprano i biglietti non di curva e si mischiano nelle tifoserie avversarie. Roma-Milan, partita ad altissimo rischio prima delle feste natalizie, è stata aperta anche a chi non aveva la tessera proprio perché la polizia temeva azioni di violenza da parte degli ultrà giallorossi, se non fossero entrati a San Siro. D'accordo con le altre tifoserie, inoltre, i gruppi organizzati hanno cominciato un'attività "deterrente". Nel lessico curvaiolo deterrenza sta per botte. Anche chi ha la tessera, non deve andare nel settore ospiti. Deve andare in altri settori e mischiarsi con i tifosi di casa. "Devono avere paura" dicono. Ecco alcuni esempi di trasferte "in contromano". Ottocento genoani a Udine; 200 bresciani a Lecce; 500 doriani a Torino; 100 fiorentini a Genova; 500 juventini a Milano; 700 novaresi a Torino; 100 padovani a Siena; 300 carrarini a Poggibonsi; 400 cesenati a Roma; bolognesi e parmensi all'esterno dello stadio Cibali di Catania; 50 udinesi e 50 leccesi a Milano.

 

Fino a oggi gli ultrà hanno scelto quella che i capi tifoseria chiamano linea "soft". Ma ora - ammette uno dei leader riconosciuti dell'ala più dura della tifoseria del Napoli - non "garantiamo più che allo stadio non accada nulla". Non si tratta di un generico manifesto politico. Si tratta di un piano ben organizzato a tavolino, tra luglio e settembre, quando oltre 60 tifoserie si sono riunite prima a Catania e poi in provincia di Roma. Unico obiettivo dei due incontri: far fallire la tessera del tifoso. Per aggirare i paletti imposti dalle Prefetture e dall'Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, gli ultrà acquistano, anche con largo anticipo, biglietti di altri settori. "Ognuno si organizza come vuole - spiega Claudio Galimberti detto "Bocia", capo degli ultrà della curva Nord atalantina sottoposto a Daspo - si parte in trasferta con mezzi propri e si acquistano biglietti di altri settori. Per questo spesso ci si trova in mezzo ai tifosi avversari. È una situazione molto delicata".

 

Una situazione che preoccupa anche gli analisti. "I problemi ci sono" ammette Maurizio Marinelli, direttore del centro studi sulla sicurezza pubblica della polizia di Stato, uno dei massimi esperti in Italia di ultrà e di ordine pubblico negli stadi. "L'allarme arriva dal fatto che sempre più spesso ci troviamo di fronte a tifosi senza tessera che, in trasferta, comprano i biglietti e si schierano in mezzo ai tifosi di casa, con altro rischio scontri. Per il momento è andato tutto abbastanza liscio, ma qualcosa bisognerà fare". Cosa? "Primo: fino a oggi, e in certi casi ancora oggi, vedi i serbi a Genova, gli ultrà venivano concentrati in un settore. Questo li rendeva più forti poiché compatti. Se invece questa forza della massa la spezzetti, la sparpagli, si frammenta, diventa più debole e più controllabile da parte di stewart e forze dell'ordine. Secondo: le curve sono cambiate. Tra Daspo e arresti c'è stato un ricambio dei capi. Le figure di riferimento che c'erano prima oggi non ci sono più. È tutto più liquido, più confuso. Terzo: se non ammoderniamo gli stadi, se non li facciamo più piccoli, più sicuri e di proprietà dei club, non abbiamo fatto niente".

 

COME CAMBIA LA GEOGRAFIA DEL TIFO

Come sta cambiando il mondo ultrà? E con quali conseguenze? Le prove che la strategia sta sconvolgendo (pericolosamente) le abitudini dei tifosi, aggiornando la geografia del tifo, gli spostamenti, i viaggi, gli orari, la composizione dei settori, si stanno moltiplicando domenica dopo domenica. Per capire la portata del fenomeno basta guardare i settori ospiti, quelli appannaggio di chi ha la tessera, in una qualsiasi partita di serie A. La Lega calcio dice di non essere in possesso di dati ufficiali sulle presenze dei supporter che seguono la propria squadra in trasferta. Ma ci sono esempi eloquenti. Durante Bari-Cagliari nello spicchio dello stadio San Nicola riservato ai tifosi sardi c'era un solo spettatore. E una decina di steward attorno per controllarlo. In compenso un folto gruppo di ultrà cagliaritani faceva capolino in gradinata in mezzo ai baresi. Alzando il livello di tensione di una partita considerata "tranquilla".

 

Quando i baresi sono andati a Napoli al seguito del Bari - nel caldissimo derby del Sud (12 settembre), solitamente ad alto rischio incidenti - fuori dai cancelli del settore ospiti si sono trovati, alleati, i capibastone delle due tifoserie. Hanno ricevuto un brusco stop al grido di "chi entra prende un sacco di botte". Risultato: settore ospiti deserto. "I ragazzi hanno capito i motivi della nostra protesta e si comportano di conseguenza, non c'è stato bisogno di esagerare - racconta Alberto Savarese, "Il Parigino", uno dei responsabili della Nord barese insieme con Roberto Sblendorio, "Robertino" - In ogni caso noi non abbiamo obbligato nessuno a non sottoscrivere la tessera: capiamo che molti hanno fatto l'abbonamento, e quindi la card, per una ragione economica. Ma ci fa piacere che in trasferta, anche chi potrebbe andare nel settore ospiti, preferisce venire con noi". L'A. S. Bari ha richiesto alla Lega 16.700 tessere, ottenendone duemila circa nelle ultime settimane, proprio in vista del derby con il Lecce. A Milano, però, nella gara contro l'Inter (22 settembre), gli ultrà pugliesi non hanno comprato di proposito i biglietti "ospiti" ma quelli del terzo anello rosso. Sono saliti in gradinata, hanno cacciato gli abbonati dai loro posti e si sono seduti a fianco ai tifosi dell'Inter. Non è stata l'unica partita nella quale due tifoserie avversarie sono entrate in contatto. A Genova per Sampdoria-Napoli (19 settembre) c'erano solo una ventina di supporter napoletani nella "gabbia nord", il settore ospiti, mentre il gruppo più numeroso ha preso posto nei distinti, diviso dai sampdoriani da qualche stewart. Al gol vittoria del Napoli, gli ultrà hanno acceso un fumogeno e si è sfiorata la rissa. Raggruppamenti estemporanei, e ad alto rischio, anche in occasione di Milan-Genoa (25 settembre) allo stadio di San Siro. Partita tradizionalmente blindata. Un manipolo di ultrà genoani si è piazzato in mezzo ai tifosi del Milan al terzo anello rosso. All'inizio del secondo tempo i tifosi ospiti hanno tirato un petardo nelle file sotto: fuggi fuggi dei milanisti e forze dell'ordine in allarme. A Lecce, il 24 ottobre, sono volati pugni tra i bresciani e i salentini. A Bergamo, invece, l'Atalanta ha fatto il record di abbonamenti per la serie B (oltre 17mila) nonostante la retrocessione dell'anno scorso. Ma gli ultrà sono stati di parola: niente tessera e niente abbonamento. Ad Atalanta-Torino (10 ottobre) sono arrivati 70 ultrà torinesi che avevano acquistato - volutamente - biglietti di tribuna (la trasferta era vietata, ticket in vendita solo per residenti in Lombardia) ma che per evitare prevedibili disordini sono stati sistemati nel settore ospiti: il fallimento pratico della tessera. Non solo: le forze dell'ordine in assetto antiguerriglia sono state impegnate fino a mezzanotte e mezza per scortare un corteo di quindici auto.

 

LE INTIMIDAZIONI NELLE CITTÀ

Quali sono i "laboratori" della protesta? Chi studia i piani per affondare la card del tifoso? Fino a oggi i supporter del Napoli sono stati tra i più intransigenti. Campagne capillari in tutti i quartieri della città con la scritta "Non abbonarti, non tesserarti". Lo zoccolo duro della tifoseria non ha sottoscritto la tessera anche perché molti non avrebbero potuto a causa del famoso articolo 9 del regolamento, che la vieta a chi ha auto un Daspo - il provvedimento di allontanamento dagli stadi per disordini - negli ultimi cinque anni. "È anticostituzionale", dicono gli ultrà per sostenere la loro causa.

 

Ma tant'è. A Napoli qualcuno ha provato a bluffare. La procura (che ha creato un apposito pool di magistrati sui reati da stadio) ha avviato un'indagine conoscitiva partendo dal sito del tifo organizzato biancoazzurro dove erano state pubblicate tutte le procedure per falsificare la card. Fatti salvi i tarocchi, dunque, le tessere sottoscritte sono pochissime: meno di 15mila, su una media in questa stagione di circa 39mila spettatori a partita. "Abbiamo fatto un'opera di convincimento sui nostri ragazzi" dice uno dei capi della dei gruppi che dominano nella curva A. Chi frequenta il San Paolo, e i detective che si occupano dei teppisti, hanno ancora in mente i pestaggi di fine campionato scorso, proprio durante una protesta, in quel caso contro la società: le telecamere della Digos ripresero alcuni personaggi intenti a convincere altri tifosi, con pugni e calci, a lasciare la curva vuota come prevedeva la protesta.

 

Un mondo a se stante, quello delle cupole del tifo. Quattrocentocinquanta gruppi ultrà di cui 234 politicizzati: 61 (nel 2008 erano 58) hanno forti legami con movimenti di estrema destra e 28 sono vicini a formazioni radicali di sinistra. I più pericolosi sono i Bisl romanisti, I Mastiff del Napoli, la Banda Noantri della Lazio, le Brigate autonome livornesi, i Korps della Fiorentina, gli Irriducibili dell'Inter, i Drunks del Catania. Gli ultimi allarmi lanciati dal Viminale riguardano la contiguità delle tifoserie di Roma e Lazio con i gruppi di estrema destra, la vicinanza di alcuni gruppi di Napoli e Catania con la criminalità organizzata, l'estremismo razzista di diverse tifoserie del nord, Inter e Verona su tutte. Ma adesso c'è un nuovo allarme.

 

La complicata evoluzione dell'era-tessera del tifoso è seguita da vicino dall'osservatorio del ministero degli Interni, dalle questure di tutta Italia (molte hanno costituito un'apposita squadra - stadio) e anche dai servizi segreti. Nell'ultimo rapporto consegnato al Parlamento, la nostra intelligence ha ribadito la "contiguità tra frange di tifo organizzato e estremismo politico". Una saldatura caratterizzata da una "forte avversione nei confronti delle forze dell'ordine" che "in alcuni casi lascia ipotizzare anche disegni preordinati". Come dichiarare guerra allo Stato.

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interessante!!!!!!!!!!!!!

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però c'è da dire che è un articolo (uno dei pochi) che più si avvicina alla verità sul mondo ultras. A parte la politica, che su questo argomento non centra un cazzo, è statto spiegato benissimo il quadro decisionale delle curva italiane. Devo dire che ho avuto piacevoli sorprese da parte di gruppi che non consideravo più di tanto (Bolognesi, parmensi ecc.) e spiacevoli conferme da parte dei soliti capi buisness (Inter Milan Juve). Sono contento che, tifoserie autorizzate, abbiano capito che è inutile dare il culo allo stato e si siano allineate al resto delle curve italiane. La battaglia è iniziata se si deve morire tanto vale farlo combattendo. Tanto s'è capito bene che il problema non sono gli ultras ma tutti quelli che preferiscono lo stadio alle tv.

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dopo bergamo...

curva maratona-maroni 2-0

 

 

 

VINCE LA TESSERA DEL “FACINOROSO”

Gli ultrà granata “caricano” la polizia ed entrano al Piola alla faccia dei divieti

 

[Chiudi]

 

VINCE LA TESSERA DEL “FACINOROSO”

 

Mancano pochi minuti dall'inizio del posticipo Novara-Torino quando alcune centinaia di tifosi granata (più di un migliaio) giunti allo stadio Silvio Piola senza biglietto, entrano in città superando i presunti blocchi che li avrebbero dovuti fermare molto prima del piazzale di viale Kennedy, quindi tentano di entrare ugualmente (come avevano promesso annunciandolo sui siti ultrà) e molti di loro ci riescono, caricando le forze di polizia schierate. E' l'ennesima azione di sbeffeggiamento della cosiddetta “tessera del tifoso” un'autentica idiozia che continua non solo ad inanellare fallimenti, ma che in alcuni casi (pure questo è un esempio) è persino riuscita ad acuire le animosità, certamente ha fallito ancora una volta nell'intento di “ammorbidire” i violenti, che ora si esaltano nel disobbedire, sbeffeggiando con il loro ardire, i tifosi onesti che rispettano i regolamenti e le leggi, e pagano regolarmente il biglietto. I facinorosi granata, orgogliosamente sprovvisti di tessera, sono riusciti ad entrare nel settore ospiti del Piola, spintonato gli steward del servizio d'ordine e affrontando poi con azioni di guerriglia urbana i celerini in assetto anti sommossa. In precedenza avevano mostrato tutto il loro talento, lanciando alcuni petardi. Una cinquantina di omologhi novaresi, aveva pensato bene di andare ad accogliere degnamente gli ospiti in visita, per fortuna senza riuscire a raggiungerli. A quel punto, per motivi di ordine pubblico e per evitare che la guerriglia si acuisse oltre misura, gli ultrà granata (quasi tutti a volto coperto ed anche armati con oggetti contundenti) naturalmente senza biglietto, sono stati fatti entrare e sistemati nella curva riservata agli ospiti (proprio il contrario di quanto scrive l'inutile Tessera del Tifoso) così tutto è filato liscio senza ulteriori tensioni, ma la gestione del sistema calcio ed i provvedimenti presi dal Ministero dell'Interno sono a dir poco fallimentari. Una chicca su tutte ce la fornisce l'Osservatorio sulle manifestazioni sportive, l'ineffabile manipolo di esperti che ha decretato il divieto di derby per i tifosi granata non residente a Novara, non possessori di tessera; Descrivendo Novara-Torino come partita di Campionato Lega Pro: “Ca va sans dire”.

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che schifo de legge  :angry:  :angry:  :angry:  :angry:

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Ma secondo te, chi l'ha voluta ce l'ha? Secondo me no! Tanto quelle persone sono più che tutelate anzi tutetalissime! Capisci me?

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Ma secondo te, chi l'ha voluta ce l'ha? Secondo me no! Tanto quelle persone sono più che tutelate anzi tutetalissime! Capisci me?

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credo de si :D

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GASPORT (A. CATAPANO) - È arrivato il giorno, finalmente. Presentazione della campagna abbonamenti 2011-12, stamattina a Trigoria, con l’a. d. Claudio Fenucci a tenerla a battesimo e il dirigente Carlo Feliziani a illustrarne i contenuti. L’attesa è stata lunga, ma le novità non mancheranno: prezzi più popolari, pagamenti in comode rate, probabilmente agevolazioni e interi settori dedicati alle famiglie. Soprattutto, la possibilità di abbonarsi senza dover sottoscrivere la tessera del tifoso. È l’ultima idea della nuova Roma, che proprio in queste ore dovrebbe aver ricevuto l’ok dall’Osservatorio: sarà possibile sottoscrivere un nuovo abbonamento (con foto) senza dover al contempo dotarsi della tessera del tifoso. La novità è resa possibile dalle banche dati integrate Viminale-Lottomatica, in virtù delle quali — è stata la posizione della Roma presso il ministero — la tessera diventa superflua. Ovviamente, a chi non la sottoscrive continueranno ad essere precluse le trasferte.

 

 

 

CHE SIA UNA PRIMA VITTORIA??? speriamo sia solo il principio

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GASPORT (A. CATAPANO) - È arrivato il giorno, finalmente. Presentazione della campagna abbonamenti 2011-12, stamattina a Trigoria, con l’a. d. Claudio Fenucci a tenerla a battesimo e il dirigente Carlo Feliziani a illustrarne i contenuti. L’attesa è stata lunga, ma le novità non mancheranno: prezzi più popolari, pagamenti in comode rate, probabilmente agevolazioni e interi settori dedicati alle famiglie. Soprattutto, la possibilità di abbonarsi senza dover sottoscrivere la tessera del tifoso. È l’ultima idea della nuova Roma, che proprio in queste ore dovrebbe aver ricevuto l’ok dall’Osservatorio: sarà possibile sottoscrivere un nuovo abbonamento (con foto) senza dover al contempo dotarsi della tessera del tifoso. La novità è resa possibile dalle banche dati integrate Viminale-Lottomatica, in virtù delle quali — è stata la posizione della Roma presso il ministero — la tessera diventa superflua. Ovviamente, a chi non la sottoscrive continueranno ad essere precluse le trasferte.

 

 

 

CHE SIA UNA PRIMA VITTORIA??? speriamo sia solo il principio

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faccio presente che , abbonato alla Lazio, devo ancora ricevere a casa sta cazzo di tessera dall'anno scorso!!!!

 

buffonata totale

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GASPORT (A. CATAPANO) - È arrivato il giorno, finalmente. Presentazione della campagna abbonamenti 2011-12, stamattina a Trigoria, con l’a. d. Claudio Fenucci a tenerla a battesimo e il dirigente Carlo Feliziani a illustrarne i contenuti. L’attesa è stata lunga, ma le novità non mancheranno: prezzi più popolari, pagamenti in comode rate, probabilmente agevolazioni e interi settori dedicati alle famiglie. Soprattutto, la possibilità di abbonarsi senza dover sottoscrivere la tessera del tifoso. È l’ultima idea della nuova Roma, che proprio in queste ore dovrebbe aver ricevuto l’ok dall’Osservatorio: sarà possibile sottoscrivere un nuovo abbonamento (con foto) senza dover al contempo dotarsi della tessera del tifoso. La novità è resa possibile dalle banche dati integrate Viminale-Lottomatica, in virtù delle quali — è stata la posizione della Roma presso il ministero — la tessera diventa superflua. Ovviamente, a chi non la sottoscrive continueranno ad essere precluse le trasferte.

 

 

 

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no. visto il fallimento, soprattutto a Roma, della tessera hanno solamente provato a mascherarla

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Roma, al via gli abbonamenti senza tessera del tifoso

16.07.2011 10.17 di Gaetano Mocciaro articolo letto 2566 volte

Presentata la campagna abbonamenti della Roma. Novità importante quella che ci si potrà abbonare senza la tessera del tifoso "Siamo l'unico club che lo consente perché l'informatica ora permette lo stesso livello di sicurezza dei biglietti nominali" ha dichiarato l'ad Claudio Fenucci, che ha precisato: "Chi non la fa non potrà andare in trasferta".

 

 

 

Sampdoria, comunicato sugli abbonamenti senza tessera

16.07.2011 17.55 di Fabrizio Zorzoli articolo letto 964 volte

Fonte: Comunicato stampa UC Sampdoria

L'U.C. Sampdoria S.p.a., venuta a conoscenza dell'operazione dell'A.S. Roma tesa a consentire ai propri sostenitori di abbonarsi senza sottoscrivere la Tessera del tifoso, sta valutando le modalità che potrebbero permettere anche ai tifosi blucerchiati una soluzione analoga. Qualora esistesse la reale opportunità di effettuare tale operazione, si farà tutto il possibile per far sì che gli abbonati dell'U.C. Sampdoria ne possano usufruire.

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