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lustronculino

10 ANNI PORTATO VIA A FORZA DALLA POLIZIA

Messaggi raccomandati

Andrebbe condannato anche il comportamento della madre del bambino e dei suoi familiari.

 

Probabilmente i veri responsabili di questa situazione incresciosa e degenerata sono proprio loro.

 

Trovo molto più traumatizzante per il bambino le urla della zia e il fatto che non abbiano precedentemente e in modo tranquillo consegnato il bambino all'affidamento del padre così come era stato emesso dalla sentenza del giudice.

 

La polizia non dovrebbe mai intervenire in questi casi, ma se ogni altro tentativo dovesse essere vano, non vedo alternative e i responsabili sono coloro che non rispettano le sentenze del giudice.

 

Il mio non è un giudizio definitivo e mi riservo di cambiarlo, ma al momento è solo basato sull'ipotesi plausibile di quello che è successo.

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a callè senti verso la fine del video quello che chiede la zia alla poliziotta poi capisci perchè non lo hanno consegnato... e poi il bimbo dice che nn vuole andre dal padre perchè lo maltratta....

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Bardo siamo troppo succubi del filtro dei media.

Se il giudice ha tolto il bambino alla madre e l'ha affidato a una casa famiglia significa che la madre (come ampiamente confermato dalle dichiarazioni rilasciate in giornata e dalle urla della sorella, zia del bmbino) ha rovinato questo bambino. Quindi prima di stare dalla parte della madra stai attento perché non conosci niente di questa storia.

 

Detto questo il comportamento dei poliziotti è assolutamente censurabile ma il problema è che questo tipo di 'operazioni' non andrebbero fatte fare dalla polizia, bisognerebbe rafforzare i servizi sociali ma non si fanno che tagli da decine di anni ormai in questo settore purtroppo.

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Certo che sei buffo eh, fai il pippone sul fumo e ora mi giudichi il comportamento dei poliziotti come un qualcosa di "censurabile" ... PS: Mi dispiace, ma il fatto che nn dovrebbero occuparsene loro non regge proprio. Anche io non dovrei aiutare la vecchietta ad attraversare la strada, non per questo se faccio investire questa poveraccia non ho responsabilità

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Quella contro il fumo non ti è andata giù eh :lol:

 

Censurabile= dovrebbero essere resi disoccupati i poliziotti che si sono resi protagonisti dell'aggressione.

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Qualcosa in più sul bambino di Cittadella “prelevato” a scuola

I giornali di oggi aggiungono informazioni e contesti alla storia dietro il video più visto ieri online e in tv

12 ottobre 2012

Commenti 20 Commenti

 

Il video mostrato mercoledì sera dalla trasmissione Chi l’ha visto del bambino “prelevato” da una scuola di Cittadella (Padova) per essere affidato al padre, che ha un contenzioso con la madre sull’affidamento, continua a fare molto discutere. Ieri i telegiornali hanno dedicato ampio spazio alla vicenda, anche in seguito alle reazioni dell’opinione pubblica e a quelle – numerose – di politici e responsabili di governo. La notizia oggi è ripresa sulle prime pagine di molti giornali, che pubblicano approfondimenti e nuovi dettagli per capire meglio come si sia arrivati all’operazione di mercoledì, mostrata in un video particolarmente sgradevole girato con un telefonino dalla zia del ragazzino.

 

Sulla base dei racconti dei familiari e di conoscenti, Giusi Fasano ricostruisce sul Corriere della Sera la storia del bambino. Spiega che ha dieci anni e che da tempo è al centro di una difficile contesa tra i suoi genitori, che si sono separati e che si confrontano in tribunale per ottenere il suo affidamento con ricorsi e controricorsi. Fino a mercoledì scorso erano stati già condotti due tentativi per far uscire il bambino dalla casa della madre e affidarlo al padre. Il primo tentativo fu eseguito il 24 agosto scorso in presenza degli assistenti sociali e di uno psicologo. Dopo aver parlato per un po’ con loro, il bambino scappò in un’altra stanza e si rintanò sotto un letto. Gli incaricati del “prelevamento” avvisarono il tribunale, spiegando che in simili condizioni non era possibile eseguire l’ordine dei giudici.

 

Il 4 settembre scorso si decise di eseguire un nuovo tentativo, coinvolgendo questa volta la polizia, spiega sempre Fasano. Vedendo gli agenti, il bambino scappò nuovamente sotto un letto. Cercarono di tranquillizzarlo e parlargli, di spostare il letto, ma alla fine conclusero che non sarebbe stato opportuno prenderlo con la forza per portarlo fuori casa e lasciarono perdere. Il ragazzino doveva comunque essere affidato al padre, come stabilito dal tribunale, e si decise quindi di organizzare un terzo tentativo, quello di mercoledì scorso, non più presso la casa della madre, ma a scuola.

 

D’accordo con il dirigente scolastico, gli agenti ottengono che l’insegnante della classe del bambino porti i suoi compagni in palestra, in previsione di possibili resistenze da parte del ragazzino. Su che cosa è accaduto dopo e fino all’uscita da scuola ci sono versioni discordanti. Secondo la madre, il ragazzino si sarebbe aggrappato a banchi e sedie, opponendo resistenza, mentre il questore ha spiegato che il bambino sarebbe rimasto tranquillo e si sarebbe agitato solo in un secondo momento, all’arrivo dei nonni e della zia presi da una forte agitazione.

 

Sempre la zia, all’esterno della scuola, ha filmato con il suo cellulare le ultime fasi del “prelievo” del bambino, mentre viene portato via di peso e cerca di opporre resistenza. La zia urla e inveisce ripetutamente contro gli agenti, lo psicologo e le altre persone intervenute per portare via il bambino, tra le quali c’è anche il padre. Il filmato viene mostrato mercoledì a Chi l’ha visto e il giorno seguente (ieri) inizia a circolare molto online e sulle televisioni.

 

Il padre del ragazzino ha spiegato ai giornalisti di aver “salvato” e “liberato” il figlio. Ha poi detto che ora “sta bene, è sereno” e che si trova in una comunità, dove sarà tenuto per alcuni giorni per “il suo recupero” prima di essere affidato al padre. Sempre ai giornalisti, ha raccontato che negli ultimi tempi l’ex moglie e i suoi familiari gli avevano impedito di vedere il figlio, con forti stress psicologici per lo stesso. La madre ha dato una versione diversa, contestando la scelta dei giudici che le hanno tolto la potestà e chiedendo al marito di far tornare il bambino “alla sua vita”.

 

La separazione tra i due coniugi risale al 2005. Avviarono le classiche pratiche per una separazione consensuale, con l’affidamento del bambino alla madre e modi e tempi per il padre per andarlo a trovare e trascorrere del tempo con lui. Dopo un anno, stando alla versione della madre, il bambino iniziò a manifestare un certo disagio nel passare del tempo con il padre. La cosa andò avanti per un po’ di tempo e infine il padre avviò alcune azioni legali contro l’ex moglie, accusata di non lasciargli mai vedere il figlio.

 

Dopo molte querele e ricorsi, nel 2008 il padre decise di ricorrere al tribunale per chiedere la rimozione della patria potestà alla ex moglie. A sostegno della richiesta presentò pareri medici, in cui si ipotizzava che il bambino potesse sviluppare “problemi relazionali e psicologici”. La mamma ha detto che al bambino è stata diagnosticata la Sindrome di alienazione genitoriale (Pas), una malattia molto controversa teorizzata dallo psichiatra americano Richard A. Gardner che si presenta in alcuni bambini i cui genitori hanno gestito in modo conflittuale e non adeguato la separazione. Un anno dopo, la sentenza stabilì la rimozione della potestà alla madre, che fece ricorso, perdendolo. Infine, a inizio agosto di quest’anno la Corte d’Appello di Venezia stabilì l’allontanamento della madre e la scelta di un “luogo neutro”, una comunità protetta, in cui far vivere il bambino.

 

In seguito alla diffusione del video, che in effetti mostra una scena molto intensa e che induce a chiedersi quanti casi di questo tipo accadano senza fare notizia, ieri ci sono state numerose reazioni anche a livello istituzionale. I presidenti di Camera e Senato hanno commentato il video e chiesto al governo di riferire in Parlamento su quanto accaduto, soprattutto sul comportamento delle forze dell’ordine. Il capo della polizia, Antonio Manganelli, si è scusato con la famiglia, annunciando l’avvio di un’inchiesta rigorosa per capire come siano effettivamente andate le cose mercoledì. Anche il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha spiegato di essere rimasta turbata dopo aver visto il video. Ha poi detto che aspetterà l’esito dell’inchiesta per capire se e quali azioni disciplinari debbano essere avviate.

 

Vera Schiavazzi su Repubblica di oggi parte dal caso particolare in provincia di Padova per affrontare la questione degli affidi e dei bambini contesi a livello generale, in tutta Italia. Spiega che nei tribunali italiani ci sono i casi di circa 10mila bambini contesi. I figli minorenni di genitori separati nel nostro paese sono oltre un milione e si stima che per almeno un quinto di loro la separazione dei genitori abbia portato a problemi di tipo psicologico, o psichiatrico. Dopo le cause di divorzio e separazione, nella maggior parte dei casi i figli sono affidati alle madri, ma da alcuni anni sono aumentati notevolmente i casi di affido congiunto/condiviso, soluzione che consente (almeno sulla carta) a ogni genitore e ai figli di trascorrere più tempo insieme.

 

L’avvocato familiarista Giulia Facchini, intervistata sempre da Schiavazzi, spiega però che: «La legge sull’affido condiviso non ha risolto tutti i problemi. Se da un lato è cresciuta l’idea che le decisioni importanti per i figli vanno prese insieme, dall’altro non si è riusciti ad abbattere il numero di casi nei quali qualunque pretesto, dal ritardo nell’orario a un presunto problema di salute del bambino fino alla comparsa di un nuovo partner dell’ex marito o ex moglie, si trasformano in una faida che va al di là di ogni ragionevolezza».

 

Due sentenze contro per la madre , guardate che e' un record per una cosa del genere.

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Una coppia di professionisti oggi poco più che quarantenni. Un matrimonio che finisce, un bambino che all’epoca della separazione ha solo due anni. Un periodo di condivisione di tempi e responsabilità sulla crescita del figlio.

 

 

 

Poi la frattura sempre più netta e profonda, che tracima e coinvolge le famiglie; che dilaga e arriva al Tribunale per i Minori, alle visite psichiatriche, al rifiuto degli incontri. Il bambino che nel frattempo cresce e dice la sua: no, non voglio più vedere papà.

 

 

 

Il padre che reagisce: gli fanno il lavaggio del cervello. E ancora visite, tribunali, incontri, carte bollate, ingiunzioni. Anche inascoltate: la patria potestà della madre decade, ma lei non lo accetta e continua la sua battaglia.

 

 

 

C’è una guerra tra genitori dietro il caso del bambino padovano: un caso che non è unico, ma che lo diventa nel momento in cui l’atto più difficile - la presa in consegna del piccolo da parte dei servizi sociali - avviene non solo davanti a una scuola, non solo davanti allo sguardo di alcuni coetanei, ma anche sotto l’occhio di una telecamera, che testimonia urla, strattoni, pianti.

 

 

 

Loro due, il padre e la madre, sono ormai mondi lontanissimi. Lui l’ha querelata 23 volte, accuse sempre archiviate. Di quello che li ha uniti un tempo nei sentimenti non è rimasto nulla. È rimasto il figlio: che li divide, se possibile, ancora di più.

 

 

 

Lei vive a Cittadella, una ventina di chilometri da Padova, in una casa vicina a quella dei genitori e della sorella, quella «zia» alla quale chiede aiuto il bimbo nel video, quando urla «non riesco a respirare», quella donna fuori di sé che alla poliziotta chiede di vedere l’ingiunzione del Tribunale e che si sente rispondere «io sono un’ispettrice di polizia e lei non è nessuno».

 

 

 

Il bambino vive in casa con la mamma, loro due soli. Dicono in paese che la loro è stata una vita normale solo fino a qualche tempo fa: ultimamente, il bambino non usciva quasi più se non per andare a scuola, e comunque sempre accompagnato dalla mamma o da un familiare. C’era l’ingiunzione: quando lo psichiatra ha riconosciuto nel bambino la «sindrome da alienazione parentale», che si può definire anche lavaggio del cervello e che in America è riconosciuta mentre in Italia è considerata alla stregua di un modo di dire, la mamma ha perso la patria potestà. Questo è accaduto anni fa, la sentenza definitiva è arriva cinque mesi fa. Viveva con il figlio da fuorilegge. Non solo il bimbo era sempre accompagnato, ma da quando la scuola era iniziata, davanti all’istituto per tutta la durata della lezione c’era sempre un parente: la mamma, o i nonni, o la zia. Anche con la cinepresa, sì: il filmato trasmesso da «Chi l’ha visto?» non è stato girato con un telefonino ma con una piccola videocamera.

 

 

 

Dall’altra parte, il padre. Con l’ex moglie non ha più contatti, se non per carta bollata. Nei primi due anni dopo la separazione vedeva regolarmente il figlio: poi il bambino si è rifiutato di andare con lui. Diceva che il padre lo faceva sempre stare in una stanza da solo: secondo l’uomo, la prova del lavaggio di cervello, perché giura che questo non è mai accaduto. Il Tribunale, in ogni caso, dopo tutti gli accertamenti l’affidamento del piccolo lo ha dato a lui. Pur ritenendo la necessità di un periodo di «decompressione» durante il quale il bimbo non doveva stare né con l’uno né con l’altro dei genitori, ma in una struttura protetta. Della madre, dicono i giudici in sentenza che ha sempre avuto un atteggiamento «ambiguo», che i periodi di riavvicinamento al padre da parte del figlio sono stati regolarmente seguiti da rifiuti tanto netti quanto sospetti. Non solo: nel tempo, lo dicono i giudici con in mano le relazioni degli psicologi, il bambino è diventato violento, «maleducato», irriverente con gli adulti che non siano membri della famiglia materna. Ignora il ramo paterno, non pronuncia le parole «padre» e «papà».

 

 

 

Il padre vive e lavora a Padova, è un libero professionista. Gli amici dicono che questa vicenda, questo rapporto interrotto con il figlio, è diventato il cardine della sua vita, intorno al quale girano tutti i suoi pensieri. Davanti alla scuola c’era anche lui: nel video, è quello che tiene il bambino per le gambe.

 

Il giorno dopo, i genitori parlano a distanza. La madre dice di essersi presentata alla struttura che ospita il figlio, accompagnata da un pediatra e intenzionata a visitare il bimbo.

 

 

 

Le hanno negato l’accesso, lei sostiene perché non vogliono far vedere possibili ferite riportate dal bimbo nella colluttazione, addirittura uno stato di sedazione. Il padre, invece, sostiene di aver visto il bambino dopo il suo arrivo nella struttura: di averlo trovato sereno, di aver pranzato e cenato con lui. Così sereno da averlo addirittura accettato, tanto che hanno giocato insieme alla playstation. La medicina, dice il padre in merito alle modalità del prelievo del figlio, può anche far male ma la si accetta perché deve guarire. Paragona l’intervento della polizia a quello che si può attuare per porre fine a un sequestro di persona: può esserci della violenza, ma l’importante è porre fine al sequestro, liberare l’ostaggio.

 

 

 

Posizioni inconciliabili, e in mezzo lui, quel bambino prigioniero di un conflitto senza vincitori.

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Il giudice decide anche su parere di psicologi (diversi, non uno solo) e giudicando i fatti. Quindi mi fido del giudice e degli psicologi.

 

Detto questo quei poliziotti sono degli incapaci.

 

EDIT: Intanto il nonno materno e la zia si sono anche prese la denuncia:

ROMA - La zia materna e il nonno del bambino di 10 anni, prelevato a forza l'altro ieri da scuola su ordine del Tribunale dei Minori, sono stati segnalati dalla Questura di Padova alla magistratura per le ipotesi di oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza di un provvedimento dell'autorità giudiziaria. Con loro, nella comunicazione di notizia di reato inviata alla Procura, comparirebbe anche una terza persona.

Modificato da Dvd

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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infatti non si capisce tutto questa caciara, me pare un topic de borgobelloooo, allora lo sai che ve dico:

condanno il fatto cucì sete tutti contenti

tra l'altro sti sbirri de merda lo so andati a prendere a scuola, capito dove?! nn a casa dove sarebbe stata tutelata la sua privacy e magari sarebbe potuta essere una cosa un tantino meno traumatica, se non per il bambino stesso per tutti gli altri bambini che, volenti o nolenti, hanno assistito alla scena.

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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infatti non si capisce tutto questa caciara, me pare un topic de borgobelloooo, allora lo sai che ve dico:

condanno il fatto cucì sete tutti contenti

tra l'altro sti sbirri de merda lo so andati a prendere a scuola, capito dove?! nn a casa dove sarebbe stata tutelata la sua privacy e magari sarebbe potuta essere una cosa un tantino meno traumatica, se non per il bambino stesso per tutti gli altri bambini che, volenti o nolenti, hanno assistito alla scena.

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Continuate a tirà fuori sentenze mi raccomando, poi magari mi spiegherete che cazzo centra il figlio col macello creato dai genitori...

Mah, io so basito quanto voi a leggere certa roba...

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Uscito contro video della polizia (che non ho ancora visto). Riflettendoci bene i poliziotti dovevano gonfiare i parenti della madre e portare via il figlio (se non ci veniva di sua volonta' non so come)

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Non sarebbe il caso di vederlo prima di sparare stronzate?

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A bibbia umana, datti una calmata, quell'altro l'ho gia' visto.

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Se hai visto solo il primo video e scrivi certe cose che te devo di? bravo?

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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infatti non si capisce tutto questa caciara, me pare un topic de borgobelloooo, allora lo sai che ve dico:

condanno il fatto cucì sete tutti contenti

tra l'altro sti sbirri de merda lo so andati a prendere a scuola, capito dove?! nn a casa dove sarebbe stata tutelata la sua privacy e magari sarebbe potuta essere una cosa un tantino meno traumatica, se non per il bambino stesso per tutti gli altri bambini che, volenti o nolenti, hanno assistito alla scena.

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So' belli li tua de topicce allora, ma famme lu piacere va!!!

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Borgo, o levi quel ficone dalla firma, o non te leggo più!! :(

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Vabbè dai.... famo cucì... non leggi quillu che scrivo, ma te guardi lu ficone... me sa che è un tantino meju tu che dici?

 

:lol::lol::lol::lol::lol:

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Per me qualcuno di voi ha seri problemi nel comprendere ciò che è l'oggetto di un topic.

 

Nessuno difende la madre, la zia o quella puttana della xxxxxxx.

Ci si incazza, e giustamente, solo perchè un MINORE non può subire un trattamento del genere, A PRESCINDERE dal contesto.

 

E non è vero che quell'episodio non si può decontestualizzare. Si decontestualizza invece, perchè non esiste preambolo che lo giustificherebbe.

 

in questo caso il contesto non conta.

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Novita'

 

Rubens De Nicola ha seguito il caso: «In casa era stato creato un sistema per far nascondere il piccolo al nostro arrivo»

 

MESTRE (Venezia) — Ha studiato per mesi il piccolo Leonardo, le dinamiche familiari, la madre, il padre, i nonni. «Alla fine ho capito che l’unica scelta possibile era l’allontanamento forzato del bambino, anche contro la sua volontà... una volontà condizionata ».

 

Siamo nell’ordinatissimo studio del dottor Rubens De Nicola, 62 anni, psichiatra e psicoterapeuta mestrino, ma soprattutto consulente della Corte d’Appello di Venezia, dove la seconda sezione civile per minorenni ha deciso di usare la forza per togliere il piccolo Leonardo alla madre. De Nicola è nella bufera perché la sua consulenza è il pilastro dell’ordinanza dei giudici lagunari.

 

Dottor De Nicola, davvero era l’unica scelta possibile?

 

«Avevamo provato in tutti i modi a convincere la madre della necessità per Leonardo di tornare dal papà che non vedeva mai. Ma i tentativi non forzati sono andati a vuoto. Il giorno in cui doveva trasferire il bambino, la signora è andata in vacanza con lui. Il piccolo aveva poi trovato il modo di nascondersi attraverso un pertugio irraggiungibile sotto il letto, che era bloccato con il fil di ferro: avevano creato un fortilizio. E così l’operazione "pacifica" era diventata impossibile».

 

Doveva proprio essere allontanato contro la sua volontà?

 

«Bisogna saper distinguere fra volontà autentica e condizionata. Siamo nel secondo caso. La madre ha un forte ascendente sul figlio e l’ha usato per la sua guerra contro l’ex marito. Il bambino era per lei, nel rapporto con il padre, come un cane da tenere al guinzaglio, uno di quei guinzagli che si allungano e si accorciano a piacimento. La relazione padre-figlio ne è uscita dilaniata e Leonardo ha iniziato a soffrire di una sindrome ansiosa legata al conflitto di fedeltà, tipica del bambino che deve aderire a un comando».

 

Ha partecipato anche lei all’azione nella scuola?

 

«Sì, c’ero, mi aveva chiamato la Questura dicendomi che era stato deciso di intervenire quel giorno perché i parenti stavano per far sparire il bambino. Leonardo non voleva uscire dalla classe, allora l’insegnante ha portato fuori i compagni e sono entrato io. L’ho accarezzato. Gli è scesa una lacrima. "Vieni via" gli ho detto. "Non mi muovo da qui". Avevo stabilito che nessuno poteva toccare il bambino tranne il papà. Ma Leonardo è corpulento e il padre mingherlino e non ce la faceva da solo. L’aiuto è stato necessario. Poi siamo usciti ed è stata la bagarre. Era tutto organizzato dai parenti per arrivare esattamente a questo punto, per riavere il bambino. Secondo il mio programma la mamma lo dovrebbe rivedere fra 15 giorni, a colloquio protetto. Ma già oggi per il caos è saltato l’incontro con la terapeuta, mah».

 

Pentito della scelta?

 

«Non c’era altro da fare. Se Leonardo tornerà con la madre in futuro potrebbe avere dei disturbi seri. Con il padre, in questi giorni, si è sciolto come la neve al sole. Il bambino è molto intelligente e bravo ma un problema ce l’ha: è condizionato».

 

Andrea Pasqualetto

 

 

Spero non ci passi nessuno di noi. Ripeto: come fai civilmente a rimettere a posto la cosa? E' lo stesso identico caso delle sette. Per i poveri genitori che ci ritrovano i figli, l'unico metodo per allontanarli e' la forza. Contro il plagio poco ci puoi fare.

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Per me qualcuno di voi ha seri problemi nel comprendere ciò che è l'oggetto di un topic.

 

Nessuno difende la madre, la zia o quella puttana della xxxxxxx.

Ci si incazza, e giustamente, solo perchè un MINORE non può subire un trattamento del genere, A PRESCINDERE dal contesto.

 

E non è vero che quell'episodio non si può decontestualizzare. Si decontestualizza invece, perchè non esiste preambolo che lo giustificherebbe.

 

in questo caso il contesto non conta.

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Onestamente non sono d'accordo. Il contesto conta, eccome. Non mi risulta che i metodi ad esempio delle comunita' di recupero (almeno le prime) per i primi giorni di trattamento fossero tanto blandi. Eppure i risultati c'erano. Qui hai un caso di plagio totale.

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vabbè, siete peggio di Rita Dalla Chiesa su "forum".

 

continuate pure da soli a fare i giudici.

 

 

io mi limito a dire che questi signori in divisa sono sempre più forti coi deboli e sempre più deboli coi forti.

 

contenti voi contenti tutti.

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continuate pure da soli a fare i giudici.

 

 

io mi limito a dire che questi signori in divisa sono sempre più forti coi deboli e sempre più deboli coi forti.

 

contenti voi contenti tutti.

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Scusa, bio', pero' pure tu non ti far influenzare da un tuo preconcetto. In casi come questi e' assolutamente difficile stabilire quali siano i modi giusti o sbagliati. Hai un figlio plagiato, in casa manco riesci a prenderlo stante le "contromisure" della madre (alla quale il figlio serve a questo punto esclusivamente come arma psicologica contro il padre).

 

Pensandoci bene io avrei cercato di far adottare un provvedimento restrittivo contro nonni, madre e zia. E POI avrei raggiunto il figlio, che in ogni caso pero' si sarebbe opposto. E siamo sempre li'. Se e' vero che sto poraccio, unica vittima di questo casotto, in soli due giorni si e' sciolto, allora forse siamo sulla strada giusta.

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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infatti non si capisce tutto questa caciara, me pare un topic de borgobelloooo, allora lo sai che ve dico:

condanno il fatto cucì sete tutti contenti

tra l'altro sti sbirri de merda lo so andati a prendere a scuola, capito dove?! nn a casa dove sarebbe stata tutelata la sua privacy e magari sarebbe potuta essere una cosa un tantino meno traumatica, se non per il bambino stesso per tutti gli altri bambini che, volenti o nolenti, hanno assistito alla scena.

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Continuate a tirà fuori sentenze mi raccomando, poi magari mi spiegherete che cazzo centra il figlio col macello creato dai genitori...

Mah, io so basito quanto voi a leggere certa roba...

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per l'ultima volta:

nn si sta giudicando la faccenda come giusta, sbagliata o necessaria, si giudica un atteggiamento, un comportamento, il fare di persone palesemente impreparate che spesso fanno più danni di quanti ne dovrebbero salvare.

ci sono modi e modi e la violenza non è contemplata, se poi mi venite a dire:"se vede che in altre maniere non ce se riusciva, so stati costretti a fa così" ve risponno che nn è una giustificazione manco per il cazzo se non ce sei riuscito vuol dire che non sei capace.

e non mi sembra di essere l'unico a pensarla così:

garante infanzia, mai più agenti impreparati

telefono azzurro, evitare sempre l'uso della forza

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vabbè, siete peggio di Rita Dalla Chiesa su "forum".

 

continuate pure da soli a fare i giudici.

 

 

io mi limito a dire che questi signori in divisa sono sempre più forti coi deboli e sempre più deboli coi forti.

 

contenti voi contenti tutti.

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Scusa, bio', pero' pure tu non ti far influenzare da un tuo preconcetto. In casi come questi e' assolutamente difficile stabilire quali siano i modi giusti o sbagliati. Hai un figlio plagiato, in casa manco riesci a prenderlo stante le "contromisure" della madre (alla quale il figlio serve a questo punto esclusivamente come arma psicologica contro il padre).

 

Pensandoci bene io avrei cercato di far adottare un provvedimento restrittivo contro nonni, madre e zia. E POI avrei raggiunto il figlio, che in ogni caso pero' si sarebbe opposto. E siamo sempre li'. Se e' vero che sto poraccio, unica vittima di questo casotto, in soli due giorni si e' sciolto, allora forse siamo sulla strada giusta.

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certo che se chiedi all'oste se il vino è bono...

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vabbè, siete peggio di Rita Dalla Chiesa su "forum".

 

continuate pure da soli a fare i giudici.

 

 

io mi limito a dire che questi signori in divisa sono sempre più forti coi deboli e sempre più deboli coi forti.

 

contenti voi contenti tutti.

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Scusa, bio', pero' pure tu non ti far influenzare da un tuo preconcetto. In casi come questi e' assolutamente difficile stabilire quali siano i modi giusti o sbagliati. Hai un figlio plagiato, in casa manco riesci a prenderlo stante le "contromisure" della madre (alla quale il figlio serve a questo punto esclusivamente come arma psicologica contro il padre).

 

Pensandoci bene io avrei cercato di far adottare un provvedimento restrittivo contro nonni, madre e zia. E POI avrei raggiunto il figlio, che in ogni caso pero' si sarebbe opposto. E siamo sempre li'. Se e' vero che sto poraccio, unica vittima di questo casotto, in soli due giorni si e' sciolto, allora forse siamo sulla strada giusta.

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certo che se chiedi all'oste se il vino è bono...

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E se e' cattivo lo chiedi alla madre?

 

E quest'altra che c'azzecca su questa storia?

 

Bimbo conteso, Alessandra Mussolini

smuove il ministro per poterlo visitare

Il deputato: «È uno scandalo, non volevano farmi entrare»

 

 

Alessandra Mussolini alla Camera (Afp)

Alessandra Mussolini ha dovuto insistere. Ha bussato alla porta, e non l'hanno fatta entrare. Si è qualificata come presidente della commissione per l'infanzia e l'adolescenza della Camera, e ancora le hanno risposto picche. Sull'onda del lei non sa chi sono io, ha chiamato il ministro dell'Interno Cancellieri e il questore di Padova. E, dopo attese e lamentele, alla fine l'ha spuntata. È entrata nella casa protetta di Padova dove da giovedì pomeriggio il piccolo Leonardo cerca di ritrovare la pace.

LO SCANDALO - «È uno scandalo nello scandalo», ha detto la parlamentare del Pdl intervenendo a Pomeriggio 5, la trasmissione di Barbara D'Urso. Il fatto che non le abbiano concesso un libero accesso alla struttura, è per lei motivo di denuncia al pari del trattamento riservato al bimbo, caricato di peso su un'auto della polizia tra urla e strepiti: «Sono stata un'ora e mezza fuori dalla casa-famiglia - ha accusato la nipote del Duce -. Posso comprendere che la suora e gli educatori possano non conoscere che un deputato possa entrare ovunque, ma si sbagliano». Ed è stato per questo motivo che ha chiamato il ministro: «Vuoi sapere cosa mi ha risposto?», ha domandato retoricamente alla conduttrice:«Cancellieri mi ha detto: lo dice lei che il parlamentare può entrare». Il che basta, a parere di Mussolini, per dire che «ignora la Costituzione».

 

LE INSISTENZE - Alessandra Mussolini ha quindi insistito anche col ministro: «Mi sta dicendo che un parlamentare non può accedere?». Al che Cancellieri avrebbe risposto: «In questa faccenda non voglio entrare, parli con il ministro Severino». In sintesi, per la deputata: «Un ministro dell'Interno nega la prerogativa ispettiva a un parlamentare».

 

LA VISITA - Non è dato sapere quante altre telefonate ha dovuto fare. Sta di fatto che alla fine l'onorevole è riuscita nell'intento. «Ho comunque visto il bambino tolto alla madre e devo dirlo di averlo trovato provato», ha confidato a Barbara D'Urso. «Gli ho detto che ero una volontaria - spiega - che mi chiamavo Ale. Altro non posso rivelare». Ma si fa per dire, subito dopo ha aggiunto: «È un bambino coraggioso, gli ho chiesto cosa vuole. Lui non guardava in volto, voleva andare a giocare, mi ha detto "voglio andare a casa da mia mamma". È a disagio, non vuole parlare con gli adulti, sta con i bambini, è molto deciso su quello che mi ha detto. Era un po' pallido ma sta bene, mi ha detto che gli fa male un po' la schiena».

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continuate pure da soli a fare i giudici.

 

 

io mi limito a dire che questi signori in divisa sono sempre più forti coi deboli e sempre più deboli coi forti.

 

contenti voi contenti tutti.

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Scusa, bio', pero' pure tu non ti far influenzare da un tuo preconcetto. In casi come questi e' assolutamente difficile stabilire quali siano i modi giusti o sbagliati. Hai un figlio plagiato, in casa manco riesci a prenderlo stante le "contromisure" della madre (alla quale il figlio serve a questo punto esclusivamente come arma psicologica contro il padre).

 

Pensandoci bene io avrei cercato di far adottare un provvedimento restrittivo contro nonni, madre e zia. E POI avrei raggiunto il figlio, che in ogni caso pero' si sarebbe opposto. E siamo sempre li'. Se e' vero che sto poraccio, unica vittima di questo casotto, in soli due giorni si e' sciolto, allora forse siamo sulla strada giusta.

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certo che se chiedi all'oste se il vino è bono...

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E se e' cattivo lo chiedi alla madre?

 

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il mio pensiero l'ho espresso sopra più volte, l'argomento non è chi ha ragione, ma come ci si comporta coi minori.

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Poliziotti scambiano ragazzo autistico per spacciatore e lo sedano a forza per portarlo in ospedale !!

Li avrebbe insospettiti lo sguardo assente del ragazzo ... E ancora parlamo de sentenze e cazzate varie ?

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continuo a non capi che cosa c'entri tutto cio con il fatto che un bambino viene trascinato mani e piedi da poliziotti .. sarò ritardato io

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punto primo:

questa storia del recupero del ragazzino mi sa tanto di campo di recupero cinese o castrista. Lavaggio del cervello, ecc... Orrore.

 

punto secondo:

Qualsiasi sia il motivo, portar via un bambino che oppone resistenza, in quel modo, è violenza su minore. E nessuno al mondo deve permettersi di farlo, per nessun motivo. Men che meno le forze dell'ordine. Da codice penale.

 

Il resto non conta.

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infatti non si capisce tutto questa caciara, me pare un topic de borgobelloooo, allora lo sai che ve dico:

condanno il fatto cucì sete tutti contenti

tra l'altro sti sbirri de merda lo so andati a prendere a scuola, capito dove?! nn a casa dove sarebbe stata tutelata la sua privacy e magari sarebbe potuta essere una cosa un tantino meno traumatica, se non per il bambino stesso per tutti gli altri bambini che, volenti o nolenti, hanno assistito alla scena.

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Continuate a tirà fuori sentenze mi raccomando, poi magari mi spiegherete che cazzo centra il figlio col macello creato dai genitori...

Mah, io so basito quanto voi a leggere certa roba...

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per l'ultima volta:

nn si sta giudicando la faccenda come giusta, sbagliata o necessaria, si giudica un atteggiamento, un comportamento, il fare di persone palesemente impreparate che spesso fanno più danni di quanti ne dovrebbero salvare.

ci sono modi e modi e la violenza non è contemplata, se poi mi venite a dire:"se vede che in altre maniere non ce se riusciva, so stati costretti a fa così" ve risponno che nn è una giustificazione manco per il cazzo se non ce sei riuscito vuol dire che non sei capace.

e non mi sembra di essere l'unico a pensarla così:

garante infanzia, mai più agenti impreparati

telefono azzurro, evitare sempre l'uso della forza

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zifrà ma io sto dalla vostra! :D

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Nel video, girato dalla zia del bambino e inviato alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, si vedono due uomini che trascinano il piccolo verso un’auto. In realtà, ha tenuto a precisare il questore, «si tratta del padre che lo tiene per le gambe. A un certo punto il bambino si è buttato a terra: è un ragazzino corpulento e per questo il padre ha chiesto aiuto a uno dei nostri agenti per sollevarlo da terra e portarlo in auto». Altra precisazione doverosa per la polizia è che non c’è stata alcuna «situazione fisica». Il bambino, inoltre, ieri è stato visitato ed è stato trovato «in buone condizioni fisiche e psicologiche».

 

 

fatemi capire, questo bambino sarebbe affetto da una sindrome per cui ha in odio il padre, lo vede come il male etc., ed è una giustificazione che uno di quelli che lo trascina via è il padre stesso??? :blink:

 

vabbè, io non sono uno psicologo... ma insomma... boh... qualcosa non mi torna, a me sembra la solita procedura all'italiana da dilettanti allo sbaraglio (con l'aggravante che c'è di mezzo un ragazzino)

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Nel video, girato dalla zia del bambino e inviato alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, si vedono due uomini che trascinano il piccolo verso un’auto. In realtà, ha tenuto a precisare il questore, «si tratta del padre che lo tiene per le gambe. A un certo punto il bambino si è buttato a terra: è un ragazzino corpulento e per questo il padre ha chiesto aiuto a uno dei nostri agenti per sollevarlo da terra e portarlo in auto». Altra precisazione doverosa per la polizia è che non c’è stata alcuna «situazione fisica». Il bambino, inoltre, ieri è stato visitato ed è stato trovato «in buone condizioni fisiche e psicologiche».

 

 

fatemi capire, questo bambino sarebbe affetto da una sindrome per cui ha in odio il padre, lo vede come il male etc., ed è una giustificazione che uno di quelli che lo trascina via è il padre stesso???  :blink:

 

vabbè, io non sono uno psicologo... ma insomma... boh... qualcosa non mi torna, a me sembra la solita procedura all'italiana da dilettanti allo sbaraglio (con l'aggravante che c'è di mezzo un ragazzino)

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Non vorrei fare la parte dello stronzo di turno, però sarebbe bene ogni tanto riflettere in generale:

Dopo aver visto il video, ho subito pensato ai commenti che arriveranno dall'opinione pubblica e dai policanti di turno.

Non credo che i servizi sociali, nè tantomeno un giudice, si alza la mattina coi coglioni girati e toglie alla madre il figlio in custodia.

Ci saranno dei validi motivi, che nè io, ne tantomeno voi, potete sapere, dunque prima di incolpare qualcuno, bisognerebbe andare a fondo. Posso discutere le modalità (la poliziotta idiota etc.etc) ma a quanto ho capito, la Polizia su ordinanza del giudice è andata più volte a casa della madre.

Bastava rispettare le regole allora, e nessuno si sarebbe fatto del male.

 

Un altra ipotesi su cui riflettere:

 

Metti caso che mi sto separando da mia moglie in maniera alquanto turbolenta.

Mia moglie che al momento della separazione, inizia a screditarmi di fronte a mio figlio.

"Il papà è una brutta persona, non ti ha mai voluto bene, non ti cerca mai (quando poi tu telefoni tutti i giorni ma non te lo passano al telefono con mille scusanti)

Giorno dopo giorno, come la classica goccia continua sulla fronte, il bambino si affida completamente alle affermazioni deviate della madre.

Non è mai successo questo?

Se parlate con le associazioni dei padri o madri separate, ne troverete a migliaia di questi casi.

 

L'unica scemenza fatta in questa tristissima situazione, è la ripresa video fatta dalla zia.

Questa sì che porterà seri danni alla sua vita, e alla regolamentazione dell'affidamento dei figli stessi dopo una separazione.

 

Qui gli unici colpevoli di questa triste vicenda, sono gli egoismi dei genitori che usano come arma di distruzione i propri figli.

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Nel video, girato dalla zia del bambino e inviato alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, si vedono due uomini che trascinano il piccolo verso un’auto. In realtà, ha tenuto a precisare il questore, «si tratta del padre che lo tiene per le gambe. A un certo punto il bambino si è buttato a terra: è un ragazzino corpulento e per questo il padre ha chiesto aiuto a uno dei nostri agenti per sollevarlo da terra e portarlo in auto». Altra precisazione doverosa per la polizia è che non c’è stata alcuna «situazione fisica». Il bambino, inoltre, ieri è stato visitato ed è stato trovato «in buone condizioni fisiche e psicologiche».

 

 

fatemi capire, questo bambino sarebbe affetto da una sindrome per cui ha in odio il padre, lo vede come il male etc., ed è una giustificazione che uno di quelli che lo trascina via è il padre stesso???  :blink:

 

vabbè, io non sono uno psicologo... ma insomma... boh... qualcosa non mi torna, a me sembra la solita procedura all'italiana da dilettanti allo sbaraglio (con l'aggravante che c'è di mezzo un ragazzino)

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Non vorrei fare la parte dello stronzo di turno, però sarebbe bene ogni tanto riflettere in generale:

Dopo aver visto il video, ho subito pensato ai commenti che arriveranno dall'opinione pubblica e dai policanti di turno.

Non credo che i servizi sociali, nè tantomeno un giudice, si alza la mattina coi coglioni girati e toglie alla madre il figlio in custodia.

Ci saranno dei validi motivi, che nè io, ne tantomeno voi, potete sapere, dunque prima di incolpare qualcuno, bisognerebbe andare a fondo. Posso discutere le modalità (la poliziotta idiota etc.etc) ma a quanto ho capito, la Polizia su ordinanza del giudice è andata più volte a casa della madre.

Bastava rispettare le regole allora, e nessuno si sarebbe fatto del male.

 

Un altra ipotesi su cui riflettere:

 

Metti caso che mi sto separando da mia moglie in maniera alquanto turbolenta.

Mia moglie che al momento della separazione, inizia a screditarmi di fronte a mio figlio.

"Il papà è una brutta persona, non ti ha mai voluto bene, non ti cerca mai (quando poi tu telefoni tutti i giorni ma non te lo passano al telefono con mille scusanti)

Giorno dopo giorno, come la classica goccia continua sulla fronte, il bambino si affida completamente alle affermazioni deviate della madre.

Non è mai successo questo?

Se parlate con le associazioni dei padri o madri separate, ne troverete a migliaia di questi casi.

 

L'unica scemenza fatta in questa tristissima situazione, è la ripresa video fatta dalla zia.

Questa sì che porterà seri danni alla sua vita, e alla regolamentazione dell'affidamento dei figli stessi dopo una separazione.

 

Qui gli unici colpevoli di questa triste vicenda, sono gli egoismi dei genitori che usano come arma di distruzione i propri figli.

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ah quindi bisogna giustificare i ''modi'' alquanto civili e corretti delle forze dell'ordine riguardo al bambino di 10 anni

perfetto

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Nel video, girato dalla zia del bambino e inviato alla trasmissione “Chi l’ha visto?”, si vedono due uomini che trascinano il piccolo verso un’auto. In realtà, ha tenuto a precisare il questore, «si tratta del padre che lo tiene per le gambe. A un certo punto il bambino si è buttato a terra: è un ragazzino corpulento e per questo il padre ha chiesto aiuto a uno dei nostri agenti per sollevarlo da terra e portarlo in auto». Altra precisazione doverosa per la polizia è che non c’è stata alcuna «situazione fisica». Il bambino, inoltre, ieri è stato visitato ed è stato trovato «in buone condizioni fisiche e psicologiche».

 

 

fatemi capire, questo bambino sarebbe affetto da una sindrome per cui ha in odio il padre, lo vede come il male etc., ed è una giustificazione che uno di quelli che lo trascina via è il padre stesso???  :blink:

 

vabbè, io non sono uno psicologo... ma insomma... boh... qualcosa non mi torna, a me sembra la solita procedura all'italiana da dilettanti allo sbaraglio (con l'aggravante che c'è di mezzo un ragazzino)

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Non vorrei fare la parte dello stronzo di turno, però sarebbe bene ogni tanto riflettere in generale:

Dopo aver visto il video, ho subito pensato ai commenti che arriveranno dall'opinione pubblica e dai policanti di turno.

Non credo che i servizi sociali, nè tantomeno un giudice, si alza la mattina coi coglioni girati e toglie alla madre il figlio in custodia.

Ci saranno dei validi motivi, che nè io, ne tantomeno voi, potete sapere, dunque prima di incolpare qualcuno, bisognerebbe andare a fondo. Posso discutere le modalità (la poliziotta idiota etc.etc) ma a quanto ho capito, la Polizia su ordinanza del giudice è andata più volte a casa della madre.

Bastava rispettare le regole allora, e nessuno si sarebbe fatto del male.

 

Un altra ipotesi su cui riflettere:

 

Metti caso che mi sto separando da mia moglie in maniera alquanto turbolenta.

Mia moglie che al momento della separazione, inizia a screditarmi di fronte a mio figlio.

"Il papà è una brutta persona, non ti ha mai voluto bene, non ti cerca mai (quando poi tu telefoni tutti i giorni ma non te lo passano al telefono con mille scusanti)

Giorno dopo giorno, come la classica goccia continua sulla fronte, il bambino si affida completamente alle affermazioni deviate della madre.

Non è mai successo questo?

Se parlate con le associazioni dei padri o madri separate, ne troverete a migliaia di questi casi.

 

L'unica scemenza fatta in questa tristissima situazione, è la ripresa video fatta dalla zia.

Questa sì che porterà seri danni alla sua vita, e alla regolamentazione dell'affidamento dei figli stessi dopo una separazione.

 

Qui gli unici colpevoli di questa triste vicenda, sono gli egoismi dei genitori che usano come arma di distruzione i propri figli.

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a me però sembra che il problema stia a valle... ossia, se un ragazzino si trova con genitori (e nonni, zie etc.) che sono stronzi allora si può arrivare a prelevarlo in questo modo? Per le autorità dovrebbe essere prioritario il benessere del bambino, quindi per me a monte ci può stare di tutto e una cosa del genere non sarebbe comunque giustificata.

 

E proprio per quello che dici tu (ossia, che questo ragazzino in teoria potrebbe essere stato 'indottrinato' dalla madre a essere considerato come un nemico, una persona da temere o simile) in questo 'blitz' coinvolgi il padre e vedi la cosa come una giustificazione... ma partendo da queste premesse, non dovrebbe (o comunque, potrebbe) essere ancora più traumatico essere 'prelevato' proprio dalla persona oggetto del suo risentimento?

 

cioè, io leggo di una sentenza che dice che il bambino dovrebbe stare per un lungo periodo di tempo in casa famiglia per 'resettare' i suoi sentimenti soprattutto riguardo alla figura paterna e poi lo fai trascinare via a forza proprio dalla figura paterna stessa... per me non ha alcun senso, però io non sono uno psicologo

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ll bambino strappato dalla polizia e trascinato via "deve resettare i propri affetti". Cosa vuol dire? Lavaggio del cervello? Chi sono quelle persone per entrare abusivamente nella testa di un uomo per "resettarne" gli affetti? Tutto questo mi fa orrore e paura. Perchè nessuno ha parlato di questo preciso argomento? come si resettano gli affetti di una persona?

Come si entra in un cervello di bambino per resettarne una parte? Quali sono i metodi? Lascia tracce tutto questo? Ma è un film di fanta horror o è la realtà?

E poi polizia fa schifo. Dire che ha un suo filmato e non farlo vedere è soltanto ipocrisia vigliacca. Vogliono far supporre chissà cosa, ma senza prove. In ogni caso, qualsiasi cosa sia accaduta prima, non si prende di peso un ragazzino che scalcia ed urla e non lo si porta via a forza.

Dio ci guardi da psicologi e psichiatri d'assalto! Sindrome da mammismo? Allora l'80 percento dei maschi italiani sarebbe da internare, come il ragazzino.

Vogliamo farci resettare tutti da un coglione col camice?

Modificato da Pessimo

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Il modo in cui è stato prelevato questo bambino è senz'altro da censurare e condannabile.

La colpa però non è della polizia che agisce su provvedimento del Tribunale, ma soltanto della conflittualità tra genitori e di una legge che non funziona e che accentra tutti i diritti genitoriali (e parentali) in favore di un solo genitore che è la madre.

Se un padre separato, con uno o più figli minori, trova dall'altra parte l'ex compagna che ostacola i rapporti con i figli, non riuscirà più a fare il padre, e la legge italiana non lo aiuta.

La riprova stà tutta nella vicenda in questione: alla madre era stata sospesa la potestà sin dal 2005, ciò nonostante il figlio era rimasto a vivere con lei, e da circa due anni il Tribunale aveva stabilito che il bambino doveva andare a vivere con il padre, cosa addirittura ancora oggi non accaduta perchè il bambino è stato portato in una struttura protetta.

A parti inverse garantisco che il bambino sin dal 2005 avrebbe vissuto a casa con la madre.

Quel che voglio dire (e lo dico a ragion veduta professionalmente parlando) è che nelle separazioni non viene MAI messo in discussione il ruolo genitoriale della madre, mentre quello del padre, di fatto, SI.

La capacità genitoriale della madre è quasi sempre indiscussa, quella del padre è tutta da verificare e messa alla prova.

E per chi, nonostante una separazione vuole continuare a fare il padre, è normalmente l'inizio di un calvario.

Chiaro che la vittima principale di tutto questo è senz'altro il figlio, ma la responsabilità è di colui (quasi sempre "colei") che ostacola l'altro genitore.

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