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Me pizzica me mozzica

bollettino ammarvati di stagione

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Febbre a 39 e passa il primo gennaio, due giorni burzu come non mai... Poi sinusite e tosse: j'ho dato de olio 31 e l'ho svangata. Secondo il mio dottore è stata influenza; per me una grossa freddata. Però male male...

 

Me sa che c'ha ragione Purinum... :tribola:

 

Tra tre anni mi darà conferma :lol:

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ah, niente! qui te vojo! :D

io e la mia compagna, per ora salvi.

tuttavia, mamma, papà e nonna con poca febbre ma tanta tosse per circa 10 giorni e sono in via di guarigione da circa 3-4 giorni; mio zio sessantenne (con l'aggravante del fumatore incallito) con febbre e una brutta bronchite; altro zio sessantenne e cugina (sua figlia) con un po' di febbre; e, fino a una settimana fa, mia cugina, il marito e il bimbo di 1 anno e mezzo con la febbre.

altra zia ultrasettantenne e mio nipote di 5 anni all'ospedale per polmonite.

insomma, la mia famiglia sta a rischià l'estinzione! :lol:

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ah, niente! qui te vojo! :D

io e la mia compagna, per ora salvi.

tuttavia, mamma, papà e nonna con poca febbre ma tanta tosse per circa 10 giorni e sono in via di guarigione da circa 3-4 giorni; mio zio sessantenne (con l'aggravante del fumatore incallito) con febbre e una brutta bronchite; altro zio sessantenne e cugina (sua figlia) con un po' di febbre; e, fino a una settimana fa, mia cugina, il marito e il bimbo di 1 anno e mezzo con la febbre.

altra zia ultrasettantenne e mio nipote di 5 anni all'ospedale per polmonite.

insomma, la mia famiglia sta a rischià l'estinzione! :lol:

 

camadò

fatte aiutà da Gino Strada!!!

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ah, niente! qui te vojo! :D

io e la mia compagna, per ora salvi.

tuttavia, mamma, papà e nonna con poca febbre ma tanta tosse per circa 10 giorni e sono in via di guarigione da circa 3-4 giorni; mio zio sessantenne (con l'aggravante del fumatore incallito) con febbre e una brutta bronchite; altro zio sessantenne e cugina (sua figlia) con un po' di febbre; e, fino a una settimana fa, mia cugina, il marito e il bimbo di 1 anno e mezzo con la febbre.

altra zia ultrasettantenne e mio nipote di 5 anni all'ospedale per polmonite.

insomma, la mia famiglia sta a rischià l'estinzione! :lol:

speriamo che scrivi co li guanti :P:D:lol:

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Già dato a inizio mese.

"C'avete solo la pioggia!". Così cantavano gli ultras della Salernitana in una plumbea domenica invernale degli anni '80, rivolti ai tifosi della Ternana al Libero Liberati, eppure quella partita fu vinta nonostante, appunto, la pioggia "fredda maledetta e greve" che martellava senza soluzione di continuità la città dell'acciaio con i suoi palazzoni sparsi in bella vista dalle gradinate al che avrebbe potuto rammentare uno skyline nordico o d'oltreoceano con il verde a fare da sfondo e contorno, più che una grigia e malandata borgata senza operosi e onesti lavoratori contenuti con le rispettive famiglie dentro gli appartamenti della prima periferia, non che ce ne fosse stata una seconda se non l'aperta campagna e più su i rilievi della conca che oggi più di allora un'aspetto e un modus vivendi da città del settentrione assumeva nel senso, come qualcuno giustamente rimarcava in uno dei pochi luoghi di relax della cosiddetta Manchester italiana, di lavorare e produrre a testa bassa durante tutto il corso della settimana e attendere il sabato per la vasca in centro e la pizzeria e la domenica per la partita di pallone, ammalandosi periodicamente nel corso della stagione fredda e decidere di restare tra le quattro mura dai tubi riscaldate col televisore spostato in camera da letto e il leggendario semolino come pasto, assumendo più di 2 grammi di paracetamolo o acetaminofene al giorno rischiando così il ricovero in ospedale con susseguente trapianto di fegato, oppure per non avere a sopportare la noiosa consorte bardarsi di tutto punto e recarsi comunque sul luogo di lavoro lasciando le sigarette momentaneamente nel cassetto con le compresse effervescenti di vitamina C consigliate dal farmacista al gusto arancia come ancora oggi qualcuno che abbia uno spirito particolarmente efficientista o semplicemente abbia un impiego che non consenta pause neanche per malattia con temperatura corporea uguale o superiore ai gradi 40, stoicamente sopportare il malessere in nome di una malconcepita disponibilità totalizzante che non si sa bene come e quando sarebbe stata ripagata se non nell'ipotetica altra vita, concetto tuttavia poco comune nella rossa e materialista città più adatto forse a quelle donnine anziane e solitarie avvezze ad alzarsi presto la domenica mattina per recarsi nei luoghi di culto piuttosto che poltrire nel lettone alzandosi solo dopo che abbia risuonato l'angosciante ululato della sirena dell'acciaieria che praticamente ogni quartiere raggiunge e avverte gli scolari che è quasi l'ora di andare a casa, loro si che possono godersela l'influenza tra televisione e videogiochi, nutriti anche essi di semolino e l'usanza di assumere 1 grammo di acetaminofene per sudare nel letto credendo così di potere abbassare la temperatura corporea, creando invece sporcizia e cattivi odori e lavoro per le vetuste lavatrici rumorose e vibranti ancora presto per essere carbonizzate in uno dei tre inceneritori.

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"C'avete solo la pioggia!". Così cantavano gli ultras della Salernitana in una plumbea domenica invernale degli anni '80, rivolti ai tifosi della Ternana al Libero Liberati, eppure quella partita fu vinta nonostante, appunto, la pioggia "fredda maledetta e greve" che martellava senza soluzione di continuità la città dell'acciaio con i suoi palazzoni sparsi in bella vista dalle gradinate al che avrebbe potuto rammentare uno skyline nordico o d'oltreoceano con il verde a fare da sfondo e contorno, più che una grigia e malandata borgata senza operosi e onesti lavoratori contenuti con le rispettive famiglie dentro gli appartamenti della prima periferia, non che ce ne fosse stata una seconda se non l'aperta campagna e più su i rilievi della conca che oggi più di allora un'aspetto e un modus vivendi da città del settentrione assumeva nel senso, come qualcuno giustamente rimarcava in uno dei pochi luoghi di relax della cosiddetta Manchester italiana, di lavorare e produrre a testa bassa durante tutto il corso della settimana e attendere il sabato per la vasca in centro e la pizzeria e la domenica per la partita di pallone, ammalandosi periodicamente nel corso della stagione fredda e decidere di restare tra le quattro mura dai tubi riscaldate col televisore spostato in camera da letto e il leggendario semolino come pasto, assumendo più di 2 grammi di paracetamolo o acetaminofene al giorno rischiando così il ricovero in ospedale con susseguente trapianto di fegato, oppure per non avere a sopportare la noiosa consorte bardarsi di tutto punto e recarsi comunque sul luogo di lavoro lasciando le sigarette momentaneamente nel cassetto con le compresse effervescenti di vitamina C consigliate dal farmacista al gusto arancia come ancora oggi qualcuno che abbia uno spirito particolarmente efficientista o semplicemente abbia un impiego che non consenta pause neanche per malattia con temperatura corporea uguale o superiore ai gradi 40, stoicamente sopportare il malessere in nome di una malconcepita disponibilità totalizzante che non si sa bene come e quando sarebbe stata ripagata se non nell'ipotetica altra vita, concetto tuttavia poco comune nella rossa e materialista città più adatto forse a quelle donnine anziane e solitarie avvezze ad alzarsi presto la domenica mattina per recarsi nei luoghi di culto piuttosto che poltrire nel lettone alzandosi solo dopo che abbia risuonato l'angosciante ululato della sirena dell'acciaieria che praticamente ogni quartiere raggiunge e avverte gli scolari che è quasi l'ora di andare a casa, loro si che possono godersela l'influenza tra televisione e videogiochi, nutriti anche essi di semolino e l'usanza di assumere 1 grammo di acetaminofene per sudare nel letto credendo così di potere abbassare la temperatura corporea, creando invece sporcizia e cattivi odori e lavoro per le vetuste lavatrici rumorose e vibranti ancora presto per essere carbonizzate in uno dei tre inceneritori.

Se tu padre se fosse fatto una pugnetta sa quant'era meglio

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Io ho lottato tra la vita e la morte (esagero ovviamente ;)) con un mal di gola e febbrone da veterinario a cavallo di capodanno.... M'ha disintegrato, dal 30 al 2 manco la televisione riuscivo a vede' (manco scrivere sul forum.... :o).... Eppure io frequentemente con la febbre vado pure a lavoro, ma stavolta e' stato impossibile.

Modificato da Razzotico

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Io ho lottato tra la vita e la morte con un mal di gola e febbrone da veterinario a cavallo di capodanno.... M'ha disintegrato, dal 30 al 2 manco la televisione riuscivo a vede' (manco scrivere sul forum.... :o).... Eppure io frequentemente con la febbre vado pure a lavoro, ma stavolta e' stato impossibile.

Porca puttana!!!! Me stai a mette paura.... :(

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se salva solo chi non c'ha fiji nipoti o cmq bambini piccoli a stretto contatto.

Noi quì in ufficio abbiamo dato praticamente tutti. A partire da 7 fiji su 9 e 3 adulti su 6.

All'asilo de mi fijo lunedì erano 8 su 30 idem a scuola della figlia della mia collega.

 

In pratica tra i bambini che conosco, il 60% c'ha avuto o c'ha l'influenza in queste 2 settimane. Adulti un pò meno.

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"C'avete solo la pioggia!". Così cantavano gli ultras della Salernitana in una plumbea domenica invernale degli anni '80, rivolti ai tifosi della Ternana al Libero Liberati, eppure quella partita fu vinta nonostante, appunto, la pioggia "fredda maledetta e greve" che martellava senza soluzione di continuità la città dell'acciaio con i suoi palazzoni sparsi in bella vista dalle gradinate al che avrebbe potuto rammentare uno skyline nordico o d'oltreoceano con il verde a fare da sfondo e contorno, più che una grigia e malandata borgata senza operosi e onesti lavoratori contenuti con le rispettive famiglie dentro gli appartamenti della prima periferia, non che ce ne fosse stata una seconda se non l'aperta campagna e più su i rilievi della conca che oggi più di allora un'aspetto e un modus vivendi da città del settentrione assumeva nel senso, come qualcuno giustamente rimarcava in uno dei pochi luoghi di relax della cosiddetta Manchester italiana, di lavorare e produrre a testa bassa durante tutto il corso della settimana e attendere il sabato per la vasca in centro e la pizzeria e la domenica per la partita di pallone, ammalandosi periodicamente nel corso della stagione fredda e decidere di restare tra le quattro mura dai tubi riscaldate col televisore spostato in camera da letto e il leggendario semolino come pasto, assumendo più di 2 grammi di paracetamolo o acetaminofene al giorno rischiando così il ricovero in ospedale con susseguente trapianto di fegato, oppure per non avere a sopportare la noiosa consorte bardarsi di tutto punto e recarsi comunque sul luogo di lavoro lasciando le sigarette momentaneamente nel cassetto con le compresse effervescenti di vitamina C consigliate dal farmacista al gusto arancia come ancora oggi qualcuno che abbia uno spirito particolarmente efficientista o semplicemente abbia un impiego che non consenta pause neanche per malattia con temperatura corporea uguale o superiore ai gradi 40, stoicamente sopportare il malessere in nome di una malconcepita disponibilità totalizzante che non si sa bene come e quando sarebbe stata ripagata se non nell'ipotetica altra vita, concetto tuttavia poco comune nella rossa e materialista città più adatto forse a quelle donnine anziane e solitarie avvezze ad alzarsi presto la domenica mattina per recarsi nei luoghi di culto piuttosto che poltrire nel lettone alzandosi solo dopo che abbia risuonato l'angosciante ululato della sirena dell'acciaieria che praticamente ogni quartiere raggiunge e avverte gli scolari che è quasi l'ora di andare a casa, loro si che possono godersela l'influenza tra televisione e videogiochi, nutriti anche essi di semolino e l'usanza di assumere 1 grammo di acetaminofene per sudare nel letto credendo così di potere abbassare la temperatura corporea, creando invece sporcizia e cattivi odori e lavoro per le vetuste lavatrici rumorose e vibranti ancora presto per essere carbonizzate in uno dei tre inceneritori.

per la serie "non abbiamo un cazzo da fare"..

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Settimana prima di Natale mia figlia febbroni e bronchite che poi giustamente me l'ha passata e me so tenuto sta tosse che m'ha rincojonito per due settimane

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C'ho la febbre da ieri pomeriggio, sono al lavoro mio malgrado e ho un forte mal di stomaco.... Ho preso la tachipirina ieri sera, e ne prenderò ancora tra poco, poi di nuovo stasera... (Cura fai da te!) Se non fosse per il male allo stomaco (che alla lunga si trasforma anche in un bel mal di testa) non sarebbe altro che un po di febbre (38 / 38.5). Spero solo che passi presto!

Ovviamente sto super-bardato, con felpone e giubbotto ben chiuso anche in ufficio....

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