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oscarwilde64

Essere o Avere?

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Voglio capire meglio le differenze che esistono all'interno di questa "piccola" ma composita comunità. Credo che la dicotomia ESSERE-AVERE sia la più caratterizzante delle nostre personalità, direi la MADRE di tutti i comportamenti e di tutte le opinioni.

 

L'approccio mentale alla vostra vita quotidiana, al vostro lavoro, ai vostri affetti, ai vostri amici, ai vostri divertimenti, alle vostre scelte importanti, alle malattie, al modo di parlare, pensate sia più basato sull'ESSERE o sull'AVERE?

 

Dite la vostra, non per come pensate sarebbe meglio, ma per come realisticamente è.

Graditi esempi.

 

N.B.Unico divieto: proibito dire che per essere bisogna avere!!!!

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tanto pe comincià... vorrei AVERE un dizionario pe vedè che cacchio significa DICOTOMIA..... oscar... e parla semplice per dindirindina....

poi....

per quanto mi riguarda.... essere.... è l'importante! rappresentare qualcosa per qualcuno (e parlo di amici, parenti, persone amate, persone sconosciute) è la chiave che può portarti ad avere non dico tutto, ma buona parte di ciò che vorresti.....

Potresti anche rischiare... e cercare di apparire, ma il giorno che vieni scoperto so cazzi da cacà.. e non poco.....

in tutto questo, però, avere c'ha i suoi bei perchè.... vojo dì... du puttanoni te li poli permette mejo avendo che essendo :lol:

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Va beh, sembra complicata ma non lo è. Faccio qualche esempio:

-se pensate alla donna che amate o ne parlate con altri, dite LA MIA DONNA oppure LA DONNA CON CUI STO INSIEME

-se state male, dite HO IL RAFFREDDORE o SONO RAFFREDDATO

-ammirate più chi HA TANTE RICCHEZZE o chi E' TANTO INTELLIGENTE

 

E cosi via, per tutto ciò che facciamo e viviamo quotidianamente.

Su, non è difficile, anzi può aiutarci a rivelarci/rivelare aspetti sconosciuti di noi stessi

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l'importante è essere non apparire

 

diceva una frase

 

l'avere un qualcosa dura un attimo

l'essere è per sempre

460873[/snapback]

 

 

14 febbraio 2005. inaugurata la giornata della Filosofia.

 

 

Comunque dico che è sempre meglio essere e non farsi condizionare da quello che si ha...

Modificato da sciacca

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in effetti tutti (almeno spero) dovrebbero dire "essere è meglio che avere", però secondo me sarebbe solo retorica spicciola e insensata, a cominciare dal sottoscritto.

 

anch'io preferisco essere........

 

però dobbiamo anche pensare che essere e basta è forse un pò pochino, perciò perchè non dire essere molto e avere anche qualcosina?

 

;)

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du puttanoni te li poli permette mejo avendo che essendo

460824[/snapback]

 

Scusate per il messaggio scandalosamente fuori tema che scrivo, ma questa non potevo lasciarla scappare. Stanno ridendo pure i romani qua dentro.

 

Christian ti amo. E detto oggi che e' San Valentino vale doppio.

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infatti, ho precisato di dire non ciò che sarebbe meglio, ma semplicemente ciò che è.......

460834[/snapback]

Oscar sai qual'è il problema? Che quelli che danno più importanza all'avere non lo ammettono mai. Ne conosco parecchi e ti assicuro che non sanno (o non vogliono saperlo) di preferire l'avere all'essere.

Per quanto mi riguarda non ho alcun dubbio: ESSERE!!!

Riguardo alle differenze: credo che a parte la provvisorietà dell'avere sottolineata da molti, sia peculiare il fatto che sull'avere si può millantare, con gli altri ma anche con se stessi; sull'essere si può forse darla a bere agli altri (alla lunga è comunque difficile), ma non certo a se stessi.

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du puttanoni te li poli permette mejo avendo che essendo

460824[/snapback]

 

Scusate per il messaggio scandalosamente fuori tema che scrivo, ma questa non potevo lasciarla scappare. Stanno ridendo pure i romani qua dentro.

 

Christian ti amo. E detto oggi che e' San Valentino vale doppio.

460909[/snapback]

allora vedi che la cosa è reciproca???

e sempre restanno in tema de essere o avere...

è meglio ESSERE un cazzo in culo o AVERE un cazzo in culo?

dite la vostra

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preferisco essere padrone delle mie idee piuttosto che averle apprese da qualcun altro. allo stesso tempo preferisco aver imparato qualcosa dagli altri piuttosto che essere rimasto isolato nella mia individualità.

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Allora, cari vicini di forum.

Cerco di ripetermi, sapevo che non era facile.

QUELLO CHE SAREBBE, CHE PREFERITE, CHE AGOGNATE, è bello, ammirevole, ma, domandatevi, per cortesia se, nella vita di tutti i giorni, le vostre scelte, le vostre parole, i vostri ragionamenti, anche solo INVOLONTARIAMENTE e contrariamente a quanto credete sia giusto, siano in realtà OPPOSTI a quanto andate affermando a parole.

Rifaccio un esempio e cerco di articolarlo di più: sicuramente tutti penserete che la donna con cui siete fidanzati, sposati, o altro, va rispettata e amata e soprattutto penserete che sia giusto che lei si senta indipendente e padrona della propria vita.

Ora, riflettete se, quando parlate con lei, quando parlate di lei, quando fate l'amore con lei, quando bisticciate con lei, quando ragionate con lei, i vostri comportamenti sono o no coerenti con quello che pensate. Quando fate tutto questo la considerate qualche volta come di VOSTRA PROPRIETA' ?(accezione dell'avere); oppure vi relazionate con lei considerandola sempre come un ESSERE umano parallelo a voi? (accezione dell'essere).

 

Dite che è meglio essere che avere; ma la vostra vita è indirizzata realmente e fattivamente più verso l'essere o l'avere?

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Rifaccio un esempio e cerco di articolarlo di più: sicuramente tutti penserete che la donna con cui siete fidanzati, sposati, o altro, va rispettata e amata e soprattutto penserete che sia giusto che lei si senta indipendente e padrona della propria vita.

Ora, riflettete se, quando parlate con lei, quando parlate di lei, quando fate l'amore con lei, quando bisticciate con lei, quando ragionate con lei, i vostri comportamenti sono o no coerenti con quello che pensate. Quando fate tutto questo la considerate qualche volta come di VOSTRA PROPRIETA' ?(accezione dell'avere); oppure vi relazionate con lei considerandola sempre come un ESSERE umano parallelo a voi? (accezione dell'essere).

 

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Mi sono,sempre,come dici tu,relazionato con loro considerandole,sempre,esseri umani paralleli a me e,forse,a volte,ho sbagliato...ma non saprei fare diversamente...forse è un mio difetto di fabbricazione :D .

Ma,per non restare,unicamente,sull'esempio del rapporto uomo-donna,che ne dici del fatto che preferire l'essere all'avere,in generale,ti condanna ad un ruolo di minoranza,seppur illuminata,nella società ?

Devo dire che,in questa minoranza,personalmente,mi trovo benissimo.

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Eppure…privilegiare l’essere rispetto all’avere è uno dei pochi modi validi di usare il miracolo di essere nati.

Ti dà la forza per affrontare,con dignità,le sofferenze,per superare le avversità,consapevole della sostanziale inutilità di ogni tua azione …Amen.

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oscar, se ho capito bene quello che intendi, io personalmente non mi sento padrone di niente, o almeno ci provo. poi, se qualcuno entra in casa e ruba quello che ho mi girano anche le palle, ma sostanzialmente penso che niente di quello che ho mi è realmante dovuto. se prendo una mela da una pianta, io quella mela penso di averla per grazia ricevuta dalla pianta, anche se secondo il catasto sarei proprietario del terreno dove questa si trova. non parlo di matrimonio con la mia ragazza perché penso che un atto del genere "legalizzi" l'appartenenza di uno all'altra e viceversa, e a me sostanzialmente piace stare assieme a lei a prescindere dal fatto che le istituzioni accettino questo legame come "ufficiale" o no. cerco insomma di non identificarmi con ciò che mi circonda ma piuttosto di stargli accanto.

allo stesso tempo mi accorgo di non essere proprio coerente con questo modo di "essere". ho iniziato a leggere libri da quando vado all'università, e quasi tutti i libri che ho letto nei primi otto anni circa sono stati presi in prestito da biblioteche, da amici, comprati in gruppo e spartiti, e spesso e volentieri prestati-regalati agli altri, perché sostanzialmente quello che chiedevo al libro l'avevo già ricevuto: l'avevo letto. ora invece tendo a conservare i libri che leggo, come se l'oggetto fisico abbia un valore che va oltre la sostanza.

dove è più indirizzata la mia vita, forse dovrebbe dirmelo chi mi sta intorno.

 

 

 

ps: penso che un metro per misurare questa tendenza potrebbe essere il modo di giudicare gli altri. se si giudica le persone in base a quello che hanno studiato, a come vestono, alla macchina che usano, forse si tende più verso l'avere. se le si giudica in base... bo, se non le si giudica proprio, o al massimo si guarda l'atteggiamento, allora forse si tende di più verso l'essere.

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Rifaccio un esempio e cerco di articolarlo di più: sicuramente tutti penserete che la donna con cui siete fidanzati, sposati, o altro, va rispettata e amata e soprattutto penserete che sia giusto che lei si senta indipendente e padrona della propria vita.

Ora, riflettete se, quando parlate con lei, quando parlate di lei, quando fate l'amore con lei, quando bisticciate con lei, quando ragionate con lei, i vostri comportamenti sono o no coerenti con quello che pensate. Quando fate tutto questo la considerate qualche volta come di VOSTRA PROPRIETA' ?(accezione dell'avere); oppure vi relazionate con lei considerandola sempre come un ESSERE umano parallelo a voi? (accezione dell'essere).

 

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Mi sono,sempre,come dici tu,relazionato con loro considerandole,sempre,esseri umani paralleli a me e,forse,a volte,ho sbagliato...ma non saprei fare diversamente...forse è un mio difetto di fabbricazione :D .

Ma,per non restare,unicamente,sull'esempio del rapporto uomo-donna,che ne dici del fatto che preferire l'essere all'avere,in generale,ti condanna ad un ruolo di minoranza,seppur illuminata,nella società ?

Devo dire che,in questa minoranza,personalmente,mi trovo benissimo.

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Perchè sei (siamo) uno SNOB del cazzo!!! B-)

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