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CALENDARIO MAX 2007

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Questa merita

 

 

l'intervista da Max

 

L'ex schedina, laureata in Economia, ha posato per Max. «All'inizio non volevo spogliarmi, poi ho cambiato idea. Il seno? L'ho rifatto» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

«Io sono un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness». La naufraga Sara Tommasi spiega così la sua decisione di posare per il calendario 2007 di Max, firmato da Giovanni Cozzi e in edicola dal 4 ottobre.

 

Intervista di Manuela Florio per Max

 

La ragazza parla. Accidenti se parla. Parla e t’incanta. Come una sirena. Forse è per questo che Sara Tommasi finisce sempre su un’isola. Quella dei famosi, come quella di Favignana, dove abbiamo scattato le foto del calendario 2007 di Max. Paperetta o schedina, poco importa. Sara è nata con una gran voglia di successo nel dna e una forza di volontà di quelle che, di solito, fanno la differenza nel mondo dello spettacolo. Prova ne è che la sua laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari alla Bocconi di Milano è lì, messa da parte, come il primo di una lunga serie di trofei da mostrare, un giorno, ai fan. In questo momento c’è da giocare il tutto e per tutto sull’avvenenza? «Nessun problema», sembra dire la ragazza di “Terni e dinturni” alle sue prime prove generali da star: «il calendario di Max è mio».

Eri preoccupata il primo giorno sul set?

«No, pensavo fosse più stressante. Anche se un po’ di stress quando posi nuda c’è sempre. C’è l’ansia di quando ti guarderanno, di cosa penseranno. Soprattutto i miei genitori...».

Qualche problema in famiglia?

«Quando gli ho detto: “Sto facendo il calendario di Max”, mio papà ha risposto: “Scusa ma la Bocconi che c’accozza con il calendario?”».

La domanda è pertinente: “che c’accozza la Bocconi con il calendario” per dirla con il signor Tommasi?

«Dopo quattro anni di studi alla Bocconi, ho imparato a essere la brava manager di una grande azienda di prodotti industriali o di servizi. In questo caso sono io il prodotto, un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness. In più a qualsiasi bella donna fa piacere essere fotografata bene e valorizzata, sensuale, ma senza volgarità. E poi se la mamma mi ha fatto così è anche un omaggio a mia madre. Insomma: un po’ mi vergogno anch’io, è questa la verità. Ma ormai è andata. O la va, o la spacca».

Quindi saresti sia il prodotto che l’azienda…

«L’hanno fatto la Bellucci, la Marcuzzi, la Canalis... Se le leader del settore l’hanno fatto, evidentemente funziona».

Che cosa ti attrae così tanto della tv?

«La televisione ha tutto quello che mi piace fare: divertirmi e comunicare al tempo stesso. In realtà in questo momento sono in una fase frivola, dove sto ricoprendo ruoli che sono solo di apparenza… ma in futuro, visti anche gli studi in cui mi sono fatta un mazzo così, mi piacerebbe puntare a qualcosa di più alto come dei programmi culturali. Un domani non mi stupirei se mi trovassi a fare la giornalista o piuttosto la politica, perché no».

Che cosa non andava nella vita di Terni?

«Non è che andava male qualcosa. È che mi annoiavo, mi mancava qualcosa… se non avessi visto il mondo, sarei stata benissimo a Terni, però tutti questi input della televisione, l’America, i telefilm… ti fanno sognare e un giorno ti dici: ma perché io no? Mi serviva un escamotage per uscire da Terni e così mi sono inventata che volevo andare in Bocconi, che l’economia era la mia strada e che volevo fare i soldi… Mia madre non capiva e diceva: “ma se a te non t’è mai piaciuta la matematica?”. E alla fine è andata bene. Anche perché sono una perfezionista. Come per il calendario: ho deciso di farlo e ho voluto farlo al meglio. Pensa che ero partita con l’idea di non spogliarmi, l’avevo detto a tutti… Poi sono arrivata qui e ho detto: Ma ’ndo vado? A fare il calendario senza mettermi in topless?».

Come è stato il tuo arrivo alla Bocconi?

«Mi piacevano le materie, ma era tutto un po’ troppo serio per me… Poi stavo in camera con questa ragazza di Barletta, molto ligia, che studiava di brutto. Mi ricordo che uscivo la sera e tornavo la mattina alle 7 con lei che era già lì a studiare, allora mi sentivo in colpa, mi mettevo a studiare e mi dicevo che dovevo essere almeno come lei… Lei si è laureata con 110 e io con 105. Nel frattempo ho partecipato al concorso di Veline di Antonio Ricci e mi ha portato fortuna. Ho fatto la paperetta, la schedina ed... eccomi qua».

Sapevi che in università parlano ancora dei tuoi ingressi in aula da star, sempre in ritardo?

«Ah, sì? (ride, ndr). Ero in una fase un po’ trasgressiva, arrivavo in Bocconi in stivali rosa, shorts, magliettina fuxia e, per un certo periodo anche cappello da cowboy. Io sono sempre stata in ritardo, non lo facevo apposta, ma quando arrivavo in aula, tutti mi prendevano in giro, applaudivano, me ne dicevano di tutti i colori… Io entravo, mi sedevo al primo banco e prendevo appunti. Sono sempre stata una studiosa, ma avevo questa cosa dentro per cui dovevo assolutamente farmi vedere, non so, forse è un’insicurezza che mi porto dietro da quando ero bambina, un po’ bruttina... Forse questa è un po’ una rivincita verso quegli anni».

I professori della Bocconi ti hanno ostacolato o favorito?

«Qualcuno ogni tanto agli esami mi spremeva un po’ di più, ma alla fine se studi e vai bene è quello che conta. Sono stati tutti molto aperti, altrove forse avrei avuto più problemi. Il professore con il quale mi sono laureata, Maurizio Dallocchio, una persona eccezionale, mi ha sempre incoraggiata. Mentre altri mi dicevano lascia perdere queste stupidaggini, lui mi ha sempre detto: “Se il mondo dello spettacolo è la tua ambizione sono sicuro che ce la farai”. E io sono d’accordo: non bisogna mai reprimere i desideri delle persone».

Hai mai avuto un fidanzato che non fosse ricco e famoso?

«Il primo. Che poi ho lasciato a Terni perché dovevo andare a Milano. In effetti più desideri il successo, più il fidanzato non riesce a essere quello della porta accanto. È anche un limite. Io non sono una di quelle che cerca la ricchezza, sono per l’indipendenza, odio l’uomo che ti vuole conquistare con i soldi, mi sono capitati uomini ricchissimi che mi volevano sbalordire con i regali, ma è come se ti comprassero… Forse, però, sto maturando: fino a cinque mesi fa se nel posto top e alla festa top non c’ero anch’io, stavo male, adesso se vado a mangiare la pizza sotto casa sto meglio. Può essere che mi ritrovi fidanzata entro l’anno con un cameriere. Perché no? In fondo i ricchi e potenti sai già che ti metteranno le corna, pensano sempre al lavoro e non hanno tempo per te…».

Se diamo retta ai gossip hai avuto più fidanzati tu di chiunque altra...

«Ma no! Il primo fidanzato che ho avuto a Milano è stato Davide Silvestri, attore di Vivere che è stato anche sull’Isola dei Famosi. È stata una bellissima storia d’amore, è tramite lui che ho conosciuto Lele Mora, il mio agente. Per me era un mondo bellissimo, non volevo perdere neanche una festa, una serata mondana... anche se lui preferiva stare a casa, con gli amici. Poi ho avuto un flirt con Giorgio Mastrota, un uomo meraviglioso e poi con Valon Berahmi (il centrocampista della Lazio) ma per pochi giorni, niente di che. Nessun altro dei flirt con i calciatori è vero. E con Galante sono andata soltanto a cena».

E adesso?

«Un anno ho avuto una storia fa con un uomo molto più grande di me, un imprenditore di cui non faccio il nome, ma è finita anche un po’ male. Adesso ho avuto un revival della mia ex fiamma americana. L’ho conosciuto negli Stati Uniti, dove vado appena posso. Ero andata come premio della maturità. Siamo stati insieme quattro anni. Ma è stato tutto un lascia e metti, mi stavo per sposare, poi tornavo in Italia e mia mamma mi diceva di finire l’università, lui si arrabbiava, finché quest’anno sono tornata a Miami per le riprese di On the road, ci siamo incontrati, è rinata la scintilla e gli ho detto: finisco il tour nelle discoteche e torno. Poi mi hanno chiamato per l’Isola dei Famosi e lui mi ha detto: “Se vai sull’isola è finita”. Poi sono riuscita fargliela accettare e voi mi avete chiamata per il calendario e io… non ho ancora avuto il coraggio di dirglielo. Secondo me appena vede le mie foto su Internet sparisce. Però… (ci pensa su, ndr) un uomo che fa così non ti ama. Io lo dico a voi uomini: se ostacolate i desideri di una donna e la portate a rinunciare, prima o poi ve la farà pagare».

Uomini avvisati...

«Adesso mi sto vedendo con una persona che di testa mi piace molto, però ancora devo capire bene. Anche questa è una storia che va avanti da un anno, nel senso che ci sentiamo e ci vediamo, però non lo so, vedremo. Per il momento voglio restare libera e andare sull’isola da single. Voglio vedere quello che può succedere».

Perché, che cosa può succedere?

«Di tutto. Io mi conosco, se sono in condizioni estreme di sopravvivenza, a disagio, dopo che non mangio magari da un mese, ho bisogno di affetto. Può darsi che nasca qualcosa. Non posso andare col paraocchi. È un po’ come fidanzarsi prima di andare in vacanza. Ma che sei matto? Prima di andare in vacanza non ci si fidanza mai».

Sai che i tuoi ex compagni della Bocconi scommettono che sei andata dal chirurgo plastico?

«È vero. Ho rifatto le tette. Lo dico tranquillamente. Le ho rifatte perché al mio primo, e anche al secondo, fidanzato non piacevano. Ero dimagrita, erano un po’ scese, e a me il seno molto grande è sempre piaciuto, fa donna. L’ho fatto tre anni fa senza dirlo a nessuno, con i primi soldi che avevo guadagnato per uno spot. Ricordo che sono arrivata dal chirurgo plastico, mi hanno fatto l’anestesia, non mi sono accorta di niente, ma al risveglio un male, un male… come se stessi per esplodere. A un certo punto mi sono alzata, stavo quasi per svenire, mi girava la testa, mi hanno dato delle medicine da prendere, sono salita su un taxi e sono tornata a casa con un male pazzesco. Avevo i tagli sotto le ascelle, non riuscivo neanche a dormire. Per tre giorni sono stata malissimo, ma pensavo: “chi bella vuole appari’, nu poco deve suffri’”. Poi ho tolto le bende, ero piena di lividi, un macello... Ma l’ho superato e lo rifarei. Io sono pro tutte le chirurgie estetiche, l’importante, come in tutte le cose, è non esagerare». Insomma non sei tra le pentite del silicone…

«È un’arma a doppio taglio, rischi che ti rovinino. A me è andata bene. È un’operazione, c’è anche da firmare una liberatoria perché il corpo potrebbe rigettare la protesi e mandare all’aria l’operazione. A me ad esempio sarebbe piaciuto molto un seno alto, a mela, invece il chirurgo mi ha spiegato che per come ero fatta io si poteva fare soltanto a pera».

Le tue colleghe lo sanno?

«Nel mondo dello spettacolo sono quasi tutte rifatte, anche quelle che non lo dicono. Ma prima o poi si viene a sapere. È successo anche a me. Bisogna dire la verità».

Sei mai stata guidata più dal cuore che dalla testa?

«No, sempre più dalla testa. Almeno dopo i 18 anni. Ho iniziato a pensare che volevo avere successo, laurearmi, fare i soldi… e così ho lasciato il mio fidanzato storico. Ogni sera prima di andare a letto penso: vorrei raggiungere fra cinque anni questo obiettivo, fra dieci quest’altro e mi dico: dai tieni duro. Ho sempre fatto così».

Dovesse andare male hai anche un piano B?

«Sì, la strada del giornalismo… però io voglio che mi vada bene questa… Ci sono i piani B ma non li voglio considerare perché secondo me se tu pensi fortemente a una cosa, prima o poi si realizza. Per ora sono concentrata sul piano A. Se no mi viene la tristezza. Uno non si deve portare sfiga da solo».

Pensi di avere un talento artistico?

«Secondo me sì. Ho fatto corsi di recitazione a Milano e New York. Mi è sempre stato detto che sono portata per la recitazione. Per ora sono concentrata sull’aspetto estetico, in fondo è l’inizio della carriera per tante donne. Però mi piacerebbe un giorno poter dare un messaggio di umanità, di amore. So che si dicono sempre queste cose...».

Per il momento, possiamo soltanto aiutarti a mandare un messaggio a tua mamma Cinzia, se vuoi. Sappiamo che è molto preoccupata...

«Sì, per lei una che fa il calendario non è seria. Mi dice sempre: “A me sembra che ti sei fatta togliere le mutande da tutta Italia e basta” (sorride con un velo di tristezza, ndr). Io le ho detto che per me, invece, è arte. Insomma, mamma: è un percorso della carriera e della mia vita. Devi capire».

Signora Cinzia, si fidi: sua figlia andrà lontano.

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no...ma non se vede che le tette sono arfatte..... <_<

 

me ripeto....ha trovato il filone giusto....anzi lo sfilatino specialo giusto, pan pei suoi ttent'...

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Mancio basta......te fanno male ste cose!!!!!!

Fattene una ragione............

Mò vieni alla mia laurea e ti trovo una donna che ti fà superare questo momentaccio, ok?

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CERTO CHE QUELLI DELLE PUBBLICITA' ci vedono sempre avanti a tutto.

hanno visto sta ragazza, sapendo che comunque alla fine della fiera, bella o no, sarebbe comunque uscita alla ribalta all'isola dei famosi, le han fatto fare il calendario.....e ci guadagneranno una cifra..col passare dei giorni..se rimane sull'isola

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l'intervista da Max

 

L'ex schedina, laureata in Economia, ha posato per Max. «All'inizio non volevo spogliarmi, poi ho cambiato idea. Il seno? L'ho rifatto» STRUMENTIVERSIONE STAMPABILEI PIU' LETTIINVIA QUESTO ARTICOLO

«Io sono un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness». La naufraga Sara Tommasi spiega così la sua decisione di posare per il calendario 2007 di Max, firmato da Giovanni Cozzi e in edicola dal 4 ottobre.

 

Intervista di Manuela Florio per Max

 

La ragazza parla. Accidenti se parla. Parla e t’incanta. Come una sirena. Forse è per questo che Sara Tommasi finisce sempre su un’isola. Quella dei famosi, come quella di Favignana, dove abbiamo scattato le foto del calendario 2007 di Max. Paperetta o schedina, poco importa. Sara è nata con una gran voglia di successo nel dna e una forza di volontà di quelle che, di solito, fanno la differenza nel mondo dello spettacolo. Prova ne è che la sua laurea in Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari alla Bocconi di Milano è lì, messa da parte, come il primo di una lunga serie di trofei da mostrare, un giorno, ai fan. In questo momento c’è da giocare il tutto e per tutto sull’avvenenza? «Nessun problema», sembra dire la ragazza di “Terni e dinturni” alle sue prime prove generali da star: «il calendario di Max è mio».

Eri preoccupata il primo giorno sul set?

«No, pensavo fosse più stressante. Anche se un po’ di stress quando posi nuda c’è sempre. C’è l’ansia di quando ti guarderanno, di cosa penseranno. Soprattutto i miei genitori...».

Qualche problema in famiglia?

«Quando gli ho detto: “Sto facendo il calendario di Max”, mio papà ha risposto: “Scusa ma la Bocconi che c’accozza con il calendario?”».

La domanda è pertinente: “che c’accozza la Bocconi con il calendario” per dirla con il signor Tommasi?

«Dopo quattro anni di studi alla Bocconi, ho imparato a essere la brava manager di una grande azienda di prodotti industriali o di servizi. In questo caso sono io il prodotto, un prodotto da vendere nel mercato dello showbusiness. In più a qualsiasi bella donna fa piacere essere fotografata bene e valorizzata, sensuale, ma senza volgarità. E poi se la mamma mi ha fatto così è anche un omaggio a mia madre. Insomma: un po’ mi vergogno anch’io, è questa la verità. Ma ormai è andata. O la va, o la spacca».

Quindi saresti sia il prodotto che l’azienda…

«L’hanno fatto la Bellucci, la Marcuzzi, la Canalis... Se le leader del settore l’hanno fatto, evidentemente funziona».

Che cosa ti attrae così tanto della tv?

«La televisione ha tutto quello che mi piace fare: divertirmi e comunicare al tempo stesso. In realtà in questo momento sono in una fase frivola, dove sto ricoprendo ruoli che sono solo di apparenza… ma in futuro, visti anche gli studi in cui mi sono fatta un mazzo così, mi piacerebbe puntare a qualcosa di più alto come dei programmi culturali. Un domani non mi stupirei se mi trovassi a fare la giornalista o piuttosto la politica, perché no».

Che cosa non andava nella vita di Terni?

«Non è che andava male qualcosa. È che mi annoiavo, mi mancava qualcosa… se non avessi visto il mondo, sarei stata benissimo a Terni, però tutti questi input della televisione, l’America, i telefilm… ti fanno sognare e un giorno ti dici: ma perché io no? Mi serviva un escamotage per uscire da Terni e così mi sono inventata che volevo andare in Bocconi, che l’economia era la mia strada e che volevo fare i soldi… Mia madre non capiva e diceva: “ma se a te non t’è mai piaciuta la matematica?”. E alla fine è andata bene. Anche perché sono una perfezionista. Come per il calendario: ho deciso di farlo e ho voluto farlo al meglio. Pensa che ero partita con l’idea di non spogliarmi, l’avevo detto a tutti… Poi sono arrivata qui e ho detto: Ma ’ndo vado? A fare il calendario senza mettermi in topless?».

Come è stato il tuo arrivo alla Bocconi?

«Mi piacevano le materie, ma era tutto un po’ troppo serio per me… Poi stavo in camera con questa ragazza di Barletta, molto ligia, che studiava di brutto. Mi ricordo che uscivo la sera e tornavo la mattina alle 7 con lei che era già lì a studiare, allora mi sentivo in colpa, mi mettevo a studiare e mi dicevo che dovevo essere almeno come lei… Lei si è laureata con 110 e io con 105. Nel frattempo ho partecipato al concorso di Veline di Antonio Ricci e mi ha portato fortuna. Ho fatto la paperetta, la schedina ed... eccomi qua».

Sapevi che in università parlano ancora dei tuoi ingressi in aula da star, sempre in ritardo?

«Ah, sì? (ride, ndr). Ero in una fase un po’ trasgressiva, arrivavo in Bocconi in stivali rosa, shorts, magliettina fuxia e, per un certo periodo anche cappello da cowboy. Io sono sempre stata in ritardo, non lo facevo apposta, ma quando arrivavo in aula, tutti mi prendevano in giro, applaudivano, me ne dicevano di tutti i colori… Io entravo, mi sedevo al primo banco e prendevo appunti. Sono sempre stata una studiosa, ma avevo questa cosa dentro per cui dovevo assolutamente farmi vedere, non so, forse è un’insicurezza che mi porto dietro da quando ero bambina, un po’ bruttina... Forse questa è un po’ una rivincita verso quegli anni».

I professori della Bocconi ti hanno ostacolato o favorito?

«Qualcuno ogni tanto agli esami mi spremeva un po’ di più, ma alla fine se studi e vai bene è quello che conta. Sono stati tutti molto aperti, altrove forse avrei avuto più problemi. Il professore con il quale mi sono laureata, Maurizio Dallocchio, una persona eccezionale, mi ha sempre incoraggiata. Mentre altri mi dicevano lascia perdere queste stupidaggini, lui mi ha sempre detto: “Se il mondo dello spettacolo è la tua ambizione sono sicuro che ce la farai”. E io sono d’accordo: non bisogna mai reprimere i desideri delle persone».

Hai mai avuto un fidanzato che non fosse ricco e famoso?

«Il primo. Che poi ho lasciato a Terni perché dovevo andare a Milano. In effetti più desideri il successo, più il fidanzato non riesce a essere quello della porta accanto. È anche un limite. Io non sono una di quelle che cerca la ricchezza, sono per l’indipendenza, odio l’uomo che ti vuole conquistare con i soldi, mi sono capitati uomini ricchissimi che mi volevano sbalordire con i regali, ma è come se ti comprassero… Forse, però, sto maturando: fino a cinque mesi fa se nel posto top e alla festa top non c’ero anch’io, stavo male, adesso se vado a mangiare la pizza sotto casa sto meglio. Può essere che mi ritrovi fidanzata entro l’anno con un cameriere. Perché no? In fondo i ricchi e potenti sai già che ti metteranno le corna, pensano sempre al lavoro e non hanno tempo per te…».

Se diamo retta ai gossip hai avuto più fidanzati tu di chiunque altra...

«Ma no! Il primo fidanzato che ho avuto a Milano è stato Davide Silvestri, attore di Vivere che è stato anche sull’Isola dei Famosi. È stata una bellissima storia d’amore, è tramite lui che ho conosciuto Lele Mora, il mio agente. Per me era un mondo bellissimo, non volevo perdere neanche una festa, una serata mondana... anche se lui preferiva stare a casa, con gli amici. Poi ho avuto un flirt con Giorgio Mastrota, un uomo meraviglioso e poi con Valon Berahmi (il centrocampista della Lazio) ma per pochi giorni, niente di che. Nessun altro dei flirt con i calciatori è vero. E con Galante sono andata soltanto a cena».

 

Raga', st'intervista e' un capolavoro.

 

E adesso?

«Un anno ho avuto una storia fa con un uomo molto più grande di me, un imprenditore di cui non faccio il nome, ma è finita anche un po’ male. Adesso ho avuto un revival della mia ex fiamma americana. L’ho conosciuto negli Stati Uniti, dove vado appena posso. Ero andata come premio della maturità. Siamo stati insieme quattro anni. Ma è stato tutto un lascia e metti, mi stavo per sposare, poi tornavo in Italia e mia mamma mi diceva di finire l’università, lui si arrabbiava, finché quest’anno sono tornata a Miami per le riprese di On the road, ci siamo incontrati, è rinata la scintilla e gli ho detto: finisco il tour nelle discoteche e torno. Poi mi hanno chiamato per l’Isola dei Famosi e lui mi ha detto: “Se vai sull’isola è finita”. Poi sono riuscita fargliela accettare e voi mi avete chiamata per il calendario e io… non ho ancora avuto il coraggio di dirglielo. Secondo me appena vede le mie foto su Internet sparisce. Però… (ci pensa su, ndr) un uomo che fa così non ti ama. Io lo dico a voi uomini: se ostacolate i desideri di una donna e la portate a rinunciare, prima o poi ve la farà pagare».

Uomini avvisati...

«Adesso mi sto vedendo con una persona che di testa mi piace molto, però ancora devo capire bene. Anche questa è una storia che va avanti da un anno, nel senso che ci sentiamo e ci vediamo, però non lo so, vedremo. Per il momento voglio restare libera e andare sull’isola da single. Voglio vedere quello che può succedere».

 

Cioe', praticamente il "revival" con l'americano ce l'ha avuto mentre gia' ne frequentava un altro.

 

Perché, che cosa può succedere?

«Di tutto. Io mi conosco, se sono in condizioni estreme di sopravvivenza, a disagio, dopo che non mangio magari da un mese, ho bisogno di affetto. Può darsi che nasca qualcosa. Non posso andare col paraocchi. È un po’ come fidanzarsi prima di andare in vacanza. Ma che sei matto? Prima di andare in vacanza non ci si fidanza mai».

Sai che i tuoi ex compagni della Bocconi scommettono che sei andata dal chirurgo plastico?

«È vero. Ho rifatto le tette. Lo dico tranquillamente. Le ho rifatte perché al mio primo, e anche al secondo, fidanzato non piacevano. Ero dimagrita, erano un po’ scese, e a me il seno molto grande è sempre piaciuto, fa donna. L’ho fatto tre anni fa senza dirlo a nessuno, con i primi soldi che avevo guadagnato per uno spot. Ricordo che sono arrivata dal chirurgo plastico, mi hanno fatto l’anestesia, non mi sono accorta di niente, ma al risveglio un male, un male… come se stessi per esplodere. A un certo punto mi sono alzata, stavo quasi per svenire, mi girava la testa, mi hanno dato delle medicine da prendere, sono salita su un taxi e sono tornata a casa con un male pazzesco. Avevo i tagli sotto le ascelle, non riuscivo neanche a dormire. Per tre giorni sono stata malissimo, ma pensavo: “chi bella vuole appari’, nu poco deve suffri’”. Poi ho tolto le bende, ero piena di lividi, un macello... Ma l’ho superato e lo rifarei. Io sono pro tutte le chirurgie estetiche, l’importante, come in tutte le cose, è non esagerare». Insomma non sei tra le pentite del silicone…

«È un’arma a doppio taglio, rischi che ti rovinino. A me è andata bene. È un’operazione, c’è anche da firmare una liberatoria perché il corpo potrebbe rigettare la protesi e mandare all’aria l’operazione. A me ad esempio sarebbe piaciuto molto un seno alto, a mela, invece il chirurgo mi ha spiegato che per come ero fatta io si poteva fare soltanto a pera».

Le tue colleghe lo sanno?

«Nel mondo dello spettacolo sono quasi tutte rifatte, anche quelle che non lo dicono. Ma prima o poi si viene a sapere. È successo anche a me. Bisogna dire la verità».

Sei mai stata guidata più dal cuore che dalla testa?

«No, sempre più dalla testa. Almeno dopo i 18 anni. Ho iniziato a pensare che volevo avere successo, laurearmi, fare i soldi… e così ho lasciato il mio fidanzato storico.

 

Che c'entra, gli voleva bene...

 

Ogni sera prima di andare a letto penso: vorrei raggiungere fra cinque anni questo obiettivo, fra dieci quest’altro e mi dico: dai tieni duro. Ho sempre fatto così».

Dovesse andare male hai anche un piano B?

«Sì, la strada del giornalismo… però io voglio che mi vada bene questa… Ci sono i piani B ma non li voglio considerare perché secondo me se tu pensi fortemente a una cosa, prima o poi si realizza. Per ora sono concentrata sul piano A. Se no mi viene la tristezza. Uno non si deve portare sfiga da solo».

Pensi di avere un talento artistico?

«Secondo me sì. Ho fatto corsi di recitazione a Milano e New York. Mi è sempre stato detto che sono portata per la recitazione. Per ora sono concentrata sull’aspetto estetico, in fondo è l’inizio della carriera per tante donne. Però mi piacerebbe un giorno poter dare un messaggio di umanità, di amore. So che si dicono sempre queste cose...».

Per il momento, possiamo soltanto aiutarti a mandare un messaggio a tua mamma Cinzia, se vuoi. Sappiamo che è molto preoccupata...

«Sì, per lei una che fa il calendario non è seria. Mi dice sempre: “A me sembra che ti sei fatta togliere le mutande da tutta Italia e basta” (sorride con un velo di tristezza, ndr). Io le ho detto che per me, invece, è arte. Insomma, mamma: è un percorso della carriera e della mia vita. Devi capire».

Signora Cinzia, si fidi: sua figlia andrà lontano.

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Raga',

 

chapeau.

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BAH............ B-) a me piace pocu a di' la verità!!!! Riconosco, però che si tratta di una bella ragazza, ma non è il mio tipo!!!!!!  :D  :D  :D

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effettivamente borgobè hai ragione, non è neanche il mio tipo e non è neanche tanto bella :huh:

 

 

 

a borgobè, mavattelaapijanderculo :lol::P

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BAH............ B-) a me piace pocu a di' la verità!!!! Riconosco, però che si tratta di una bella ragazza, ma non è il mio tipo!!!!!!  :D  :D  :D

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effettivamente borgobè hai ragione, non è neanche il mio tipo e non è neanche tanto bella :huh:

 

 

 

a borgobè, mavattelaapijanderculo :lol::P

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:lol::lol::lol:

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ma...che per caso è andata via dall'isola???

 

 

no, xke' ieri non s'è notata per niente!!ù

 

 

Ragazza sveglia!!! dai vedi di mettere su una bella storia d'amore(anche finta)...pero' con raffaello no con quell'altro!!!!

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sorrido all'idea che il piano B di sara tommasi è il giornalismo...

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pensa un pò che per te era lu piano C.... :lol::lol:

 

Sara giornalista??? brrrrrrrrrrrr

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non si può dire che non sia bella. Complimenti alla mamma, anche se mi è parso capire che ultimamente non sia molto contenta :D

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Postilla: l'ex lasciato a Terni NON è il nostro Nik

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:P

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me ricordo infatti che è stato Nik a lascialla su lu pulmann che ci portava in qualche paesetto dell'Inghilterra, sbaglio Lorè?? :lol:

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